Romolo Galassi
Romolo Galassi | |
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Nascita | Cassano d'Adda, 17 novembre 1900 |
Morte | Uork Amba, 27 febbraio 1936 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Artiglieria Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale |
Anni di servizio | 1922-1936 |
Grado | Centurione |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Battaglie | Prima battaglia del Tembien Seconda battaglia del Tembien |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941) [1] | |
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Romolo Galassi (Cassano d'Adda, 17 novembre 1900 – Uork Amba, 27 febbraio 1936) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della guerra d'Etiopia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Cassano d'Adda, in provincia di Milano, il 17 novembre 1900, figlio di Placido e Persilia Partenghi.[2] Diplomatosi geometra, fu tra i fondatori del fascio bresciano e del "Popolo di Brescia"; fu squadrista della "Disperata", con la quale partecipò ad azioni tra il 1919 e il 1922, e prese parte alla Marcia su Roma che portò Benito Mussolini al governo.[3] In quello stesso anno fu promotore di cooperative edili[3] e si arruolò nel Regio Esercito, partecipando al corso allievi ufficiali di complemento a Milano, al termine del quale fu assegnato in servizio al 16º reggimento artiglieria da campagna.[2] Congedatosi nel 1923, iniziò a ricoprire importanti incarichi politici e amministrativi nella provincia di Brescia.[3] Tra il 1925 e il 1932 fu Commissario prefettizio di Pisogne, podestà di Angolo e del fascio di Darfo, comandante della compagnia zappatori della milizia e poi della Coorte Alpina, membro del Direttorio federale, e rettore della Provincia.[3] Nel 1926 ricevette un encomio solenne per aver salvato dalle acque del fiume Oglio in piena il guardiano di una cabina elettrica che stava per annegare.[3] Promosso tenente nel 1930,[2] nel maggio 1935, in vista dello scoppio della guerra con l'Etiopia, venne richiamato in servizio attivo nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale.[3] Assegnato come centurione al 115º Battaglione CC.NN. "Brescia" in forza alla 2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre",[2] partecipò alla prima e seconda battaglia del Tembien, dove perse la vita in combattimento il 27 febbraio 1936.[3] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]
Alla sua memoria venne dedicata nel 1938 la casa del fascio di Darfo e una lapide nella sede dell'Associazione nazionale combattenti e reduci.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 21 gennaio 1937[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 155.
- ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
- ^ a b c d e f g h Enciclopedia Bresciana.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1937, p. 1772. URL consultato il 17 febbraio 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, volume II. La conquista dell'Impero, Milano, Oscar Mondadori, 1992, ISBN 88-04-46947-1.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.
- Il diario di un eroe: Romolo Galassi medaglia d'oro, Editoriale artistica, Milano, 1940.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Galassi, Romolo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 18 febbraio 2020.
- Romolo Galassi, su Enciclopedia Bresciana. URL consultato il 18 febbraio 2020.