Santi quaranta martiri di Inghilterra e Galles

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Santi Quaranta Martiri di Inghilterra e Galles
"L'albero di Tyburn", il patibolo usato a Londra per alcune delle esecuzioni capitali.
 
Mortetra il 1535 e il 1679
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione25 ottobre 1970 da Papa Paolo VI
Ricorrenzamartiri inglesi: 4 maggio;
martiri gallesi: 25 ottobre.

I Santi quaranta martiri di Inghilterra e Galles sono un gruppo di santi martiri uccisi in Inghilterra e Galles tra il 1535 e il 1679, canonizzati da papa Paolo VI il 25 ottobre 1970.

La canonizzazione dei Quaranta Martiri

[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1535 migliaia di fedeli cattolici furono perseguitati dallo Stato inglese, processati e condannati a morte. Il capo di accusa era quello di alto tradimento, poiché essi non avevano abiurato al loro credo. Il solo professare la fede cattolica li rendeva nemici della Corona, che aveva proclamato l'anglicanesimo unica religione dello Stato. Le più dure repressioni si ebbero tra il 1535 e il 1679 e furono inizialmente compiute per volere di Enrico VIII, poi di Elisabetta I (1558-1603) e poi dai suoi successori, Carlo I (1625-49) e Carlo II (1660-85).
I martiri sono da sempre considerati come modelli di vita cristiana, per cui i martiri inglesi e gallesi non tardarono ad essere venerati. Il primo papa che emise un pronunciamento ufficiale nei loro confronti fu Gregorio XIII (1572-1585), che autorizzò la venerazione delle loro reliquie e la celebrazione di Te Deum ogni qualvota giungeva la notizia di un nuovo martirio.[1]

Nel XVII secolo Urbano VIII promosse una causa di canonizzazione ma, per varie, ragioni, il processo si arenò. Nella seconda metà del XIX secolo, quando la gerarchia della Chiesa cattolica fu reintegrata in Inghilterra e Galles, furono avviate le prime cause di beatificazione. L'ordine dei Gesuiti inglesi si occupò di raccogliere prove e testimonianze sui martiri il cui sacrificio era comprovato.[2]

Beatificazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1874 l'arcivescovo di Westminster Henry Edward Manning sottopose alla Sede Apostolica un elenco di 360 nomi di martiri in odium fidei. A mano a mano che le prove del martirio venivano accertate si cominciarono a celebrare le beatificazioni[2].

Leone XIII proclamò 54 beati nel 1886 (tra cui Tommaso Moro e il cardinale John Fisher) e nove nel 1895 («Nove martiri d'Inghilterra e Galles»).

Pio XI ne beatificò 107 nel 1929. Alla cerimonia fu presente il famoso scrittore Gilbert Chesterton, recatosi a Roma per l'occasione. Nel 1935 il pontefice canonizzò Tommaso Moro e John Fisher.

Il 22 novembre 1987 Giovanni Paolo II beatificò George Haydock († 1584) e ottantaquattro compagni (sessantatré sacerdoti e ventuno laici)[3] («Ottantacinque martiri d'Inghilterra e Galles»).

Canonizzazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1960 i vescovi d'Inghilterra e Galles proposero alla Santa Sede quaranta nomi di martiri beatificati auspicando la loro elevazione agli altari.

Il 25 ottobre 1970 Paolo VI canonizzò i Quaranti martiri d'Inghilterra e Galles.

Fino al 2000 la memoria dei Quaranta martiri è stata celebrata il 25 ottobre.[4] In seguito fu stabilito che il giorno a loro dedicato fosse il 4 maggio, unendo la loro festa a quella di tutti i martiri inglesi vittime delle persecuzioni anticattoliche (The English Martyrs).[5]
Il Galles invece ha mantenuto la data originaria del 25 ottobre, ridenominata «Festa dei sei martiri gallesi e dei loro compagni» (Six Welsh Martyrs and their Companions).[6] Ognuno dei sei martiri gallesi, inoltre, ha un proprio giorno di memoria liturgica.[4]

Elenco dei martiri

[modifica | modifica wikitesto]
Esecuzione della condanna a morte di un sacerdote cattolico (1584)
Vetrata raffigurante i Quaranta martiri. Al centro è la Beata Vergine. Chiesa di Nostra Signora e dei Martiri inglesi (Cambridge)

In ordine alfabetico:

Nome Info personali Anno del martirio Memoria liturgica
San Giovanni Almond Sacerdote † 1612 5 dicembre
Sant'Edmondo Arrowsmith Sacerdote gesuita † 1628 28 agosto
Sant'Ambrogio Barlow Sacerdote benedettino † 1641 10 settembre
San Giovanni Boste Sacerdote † 1594 24 luglio
Sant'Alessandro Briant Sacerdote gesuita † 1581 1º dicembre
Sant'Edmondo Campion Sacerdote gesuita † 1581 1º dicembre
Santa Margherita Clitherow Laica † 1586 25 marzo
San Filippo Evans Sacerdote gesuita † 1679 22 luglio
San Tommaso Garnet Sacerdote gesuita † 1608 23 giugno
Sant'Edmondo Gennings Sacerdote † 1591 10 dicembre
San Riccardo Gwyn Laico † 1584 17 ottobre
San Giovanni Houghton Sacerdote certosino, † 1535 4 maggio
San Filippo Howard Laico † 1595 19 ottobre
San Giovanni Jones Sacerdote dei Frati minori † 1598 12 luglio
San Giovanni Kemble Sacerdote † 1679 22 agosto
San Luca Kirby Sacerdote † 1582 30 maggio
San Roberto Lawrence Sacerdote certosino † 1535 4 maggio
San Davide Lewis Sacerdote gesuita † 1679 27 agosto
Sant'Anna Line Laica † 1601 27 febbraio
San Giovanni Lloyd Sacerdote † 1679 22 luglio
San Cutberto Mayne Sacerdote † 1577 30 novembre
Sant'Enrico Morse Sacerdote gesuita † 1645 1º febbraio
San Nicola Owen Religioso gesuita † 1606 2 marzo
San Giovanni Payne Sacerdote † 1582 2 aprile
San Polidoro Plasden Sacerdote † 1591 10 dicembre
San Giovanni Plessington Sacerdote † 1679 19 luglio
San Riccardo Reynolds Sacerdote brigidino † 1535 4 maggio
San Giovanni Rigby Laico † 1600 21 giugno
San Giovanni Roberts Sacerdote benedettino † 1610 10 dicembre
San Bartolomeo Albano Roe Sacerdote benedettino † 1642 21 gennaio
San Rodolfo Sherwin Sacerdote † 1581 1º dicembre
San Giovanni Southworth Sacerdote † 1654 28 giugno
San Roberto Southwell Sacerdote gesuita † 1595 21 febbraio
San Giovanni Stone Sacerdote agostiniano † 1539 23 dicembre
San Giovanni Wall o
Gioacchino di Sant'Anna
Sacerdote dei Frati minori † 1679 22 agosto
Sant'Enrico Walpole Sacerdote gesuita † 1595 7 aprile
Santa Margherita Ward Laica † 1588 30 agosto
Sant'Agostino Webster Sacerdote certosino † 1535 4 maggio
San Swithun Wells Laico † 1591 10 dicembre
Sant'Eustachio White Sacerdote † 1591 10 dicembre
  1. ^ Giuliana Fantuz, p. 20.
  2. ^ a b Giuliana Fantuz, p. 21.
  3. ^ Giuliana Fantuz, p. 22.
  4. ^ a b Giuliana Fantuz, p. 23.
  5. ^ (EN) National Calendar for England, su liturgyoffice.org.uk. URL consultato il 18 maggio 2023.
  6. ^ (EN) National Calendar for Wales, su liturgyoffice.org.uk. URL consultato il 18 maggio 2023.
  • Giuliana Vittoria Fantuz, Inghilterra di sangue. I Quaranta Martiri inglesi e gallesi da Enrico VIII a Carlo II, Milano, Edizioni Ares, 2022, ISBN 978-88-9298-243-7.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]