Sedeinga
Sedeinga 'سيدينقا' | |
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La regina Tiye in una statuetta del Museo del Louvre | |
Civiltà | egiziana, nubiana, meroitica |
Utilizzo | funerario |
Localizzazione | |
Stato | Sudan |
Stato (wilāya) | Nilo |
Dimensioni | |
Superficie | 300 000 m² |
Scavi | |
Data scoperta | 1963 |
Date scavi | 2009-2013 |
Organizzazione | CNRS |
Archeologo | Vincent Francigny, Claude Rilly |
Amministrazione | |
Ente | Direction des Antiquités du Soudan |
Visitabile | sì |
Sito web | www.sfdas.com/fouilles-et-prospections/autres-fouilles-francaises/article/sedeinga?lang=en |
Mappa di localizzazione | |
Sedeinga (سيدينقا in arabo) è un sito archeologico del Sudan.
Il sito si trova tra la seconda e la terza cateratta del Nilo, sulla sponda occidentale, dove comunemente si trovavano le necropoli; la località è a circa 30 km a sud dell'isola di Sai. Il sito era conosciuto per i resti del tempio della regina Tiye, moglie del faraone Amenofi III (XIV secolo a.C.), oltre ad una piccola chiesa cristiana del X secolo. Nel 2009 è stata scoperta una necropoli composta da circa 35 piramidi e diverse sepolture risalente al regno di Kush, in prevalenza nubiane e meroitiche: si tratta della più grande necropoli conservata nell'antica Nubia con un'estensione di oltre 30 ettari.
Ricerca archeologica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1963 Michela Schiff Giorgini dell'Università di Pisa iniziò a studiare il sito parallelamente ai suoi scavi a Soleb, ma dal 1979 furono i suoi assistenti Jean Leclant e Clément Robichon a proseguire gli studi; gli scavi furono poi diretti fino al 2008 da Catherine Berger-El Naggar e Audran Labrousse. Dall'anno seguente venne finanziata una missione francese dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Université Paris-Sorbonne, guidata da Claude Rilly e Vincent Francigny: le ultime attività archeologiche hanno interessato il Settore II, composto solamente dal sito funeraria di età meroitica.
Sito e rinvenimenti
[modifica | modifica wikitesto]La pianta della costruzione maggiore misura 7 m di lato, mentre la minore finora rinvenuta mostra una dimensione di 75 cm di lunghezza; si è ipotizzato che quest'ultima possa appartenere ad un bambino. Le sommità delle piramidi - come di consueto nella valle del Nilo, ma in materiale pregiato come l'oro - erano impreziosite da decorazioni in pietra, spesso con raffigurazioni come animali o fiori.
Molte sepolture al momento della scoperta risultavano già depredate, ma sono stati comunque rinvenuti manufatti e corpi integrali dei defunti. Tra questi, una tavola offertoria con le divinità Iside e Anubi accompagnate da un'iscrizione in lingua meroitica. Sono stati trovati anche frammenti di ceramica fine, perline e frammenti di vetro e faience che ornavano un defunto. Tra gli esemplari migliori, un piccolo pendente blu a forma di ankh, il simbolo egizio della vita, sopra una luna crescente, probabile iconografia del dio Apedemak.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) C. Rilly, V. Francigny, "Excavations at Sedeinga. A new start", in Sudan & Nubia 14 (2010), pp. 62–68.
- (EN) C. Rilly, V. Francigny, "Excavations of the French Archaeological Mission in Sedeinga, 2011 Season", in Sudan & Nubia 16 (2012), pp. 60–7.
Altri progetti
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