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Silvite

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Silvite
Classificazione Strunz3.AA.20
Formula chimicaKCl[1][2][3]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinomonometrico
Sistema cristallinocubico[4]
Classe di simmetriaesacisottaedrica[1][2]
Parametri di cellaa=6,2931[1][2]
Gruppo puntuale4/m 3 2/m[1][2]
Gruppo spazialeF m3m[1][2]
Proprietà fisiche
Densità1,99[1][3] g/cm³
Durezza (Mohs)1,5[2]-2,5[1][2]
Sfaldaturaperfetta[1][2][3] secondo i piani del cubo[3] ({100}[1], {010}[1] e {001}[1][2])
Fratturairregolare[2], concoide
Colorebianco[1], bianco giallastro[1], bianco rossastro[1], grigio[2], bianco bluastro[1], bianco brunastro[1], raramente[3] incolore[2][3], raramente blu o violetto[2]
Lucentezzavitrea[1][2], grassa[1]
Opacitàtrasparente[1][2], traslucida[2]
Strisciobianco[1][2]
Diffusioneassai rara[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La silvite è un minerale, un cloruro di potassio, appartenente al gruppo dell'halite.

Il nome deriva da Franciscus Sylvius[1][2] (15 marzo 1614 - 16 novembre 1672), naturalista e chimico olandese.

Descritta per la prima volta da François Sulpice Beudant, geologo e mineralogista francese.

Abito cristallino

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Generalmente cubi[3] e ottaedri.

Origine e giacitura

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Si origina in depositi di sale marino[3], laghi salati e in emanazioni vulcaniche[3] spesso associata a kainite ed a kieserite[3]. La paragenesi è con carnallite e salgemma.

Forma in cui si presenta in natura

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Si presenta in cristalli[1][3], aggregati granulari[1][3] fibrosi[1] o terrosi e in incrostazioni[3].

Caratteri fisico-chimici

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È igroscopica[3] e fonde alla fiamma di candela. Solubile in acqua, è piuttosto insolubile in etanolo.
Il sapore è salato, ma con una punta di amaro.

Poiché è molto simile nell'aspetto al salgemma, l'analisi chimica è uno dei mezzi migliori per distinguere le due specie. Un saggio oltremodo semplice e alla portata di tutti consiste nel verificare la presenza preponderante del potassio, mediante la tipica colorazione roseo[3]-violetta che i sali di questo elemento impartiscono alla fiamma di un becco di Bunsen o alla semplice fiamma del gas[3].
La colorazione gialla del sodio, che è sempre presente nella silvite in piccole quantità, può tuttavia spesso mascherare questo effetto: si consiglia pertanto di osservare la fiamma attraverso un vetro azzurro al cobalto, che ha la proprietà di assorbire la luce gialla.

Ad un esame più sommario, si può notare che la silvite è più plastica del salgemma: se dei pezzetti molto piccoli vengono premuti tra due pezzetti di vetro, si osserva che il minerale tende a schiacciarsi come la cera, mentre il salgemma si riduce in polvere sempre più fine.

Località di ritrovamento

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Si trova a Kaluš, in Ucraina; a Sol-Iletsk, nell'Oblast' di Orenburg, in Russia.
A Zhiliansk e Asce-bulak, nel Kazakistan. A Mulhouse, nell'Alsazia e a Sondershausen, nell'Harz.
A Staßfurt in Germania[3], a Carlsbad nel Nuovo Messico[3]. In Etiopia sono stati trovati giacimenti nella Regione degli Afar[2].

In Italia è stata segnalata nelle fumarole del Vesuvio[3] e dell'Etna[3]; nella miniera di Bosco Stincone, a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta; e nella miniera Pasquasia, nel territorio comunale di Enna.

Serve come fonte di sali di potassio per l'industria chimica ed anche, macinata, come fertilizzante. La Silvite viene anche chiamata "Silvinite".

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab Scheda tecnica del minerale su webmineral.com
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Scheda tecnica del minerale su mindat.org
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Autori vari, Silvite in "Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. I", pag. 189, Peruzzo Editore (1988) Milano
  4. ^ Anthonyhttp://www.handbookofmineralogy.org/pdfs/sylvite.pdf.
  • John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh, Monte C. Nichols, Sylvite, in Handbook of Mineralogy, Chantilly, VA 20151-1110, Mineralogical Society of America.
  • Cornelis Klein, Mineralogia, Zanichelli, 2004.
  • Minerali e rocce, Novara, De Agostini, 1962.
  • Alessandro Borelli e Nicola Cipriani, Guida al riconoscimento dei minerali, Mondadori, 1987.
  • I minerali d'Italia, Sagdos, 1978.
  • Fernando Corsini e Alessandro Turi, Minerali e rocce, Enciclopedie Pratiche Sansoni, 1965.

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