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Stazione di Cuneo Gesso

Coordinate: 44°23′39.12″N 7°33′21.13″E
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Cuneo Gesso
stazione ferroviaria
Vista dell'impianto nel 2010
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàCuneo
Coordinate44°23′39.12″N 7°33′21.13″E
LineeFossano-Cuneo
Cuneo-Mondovì
Cuneo-Boves-Borgo San Dalmazzo dal 1887 al 1960
Storia
Stato attualeSenza traffico
Attivazione1855
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante, di diramazione
Binari12 (2 passanti + 5 scalo + 4 merci + 1 RL)
DintorniTorrente Gesso

La stazione di Cuneo Gesso è una stazione ferroviaria che serve la città piemontese, posta sulla linea per Mondovì. Prende il nome dal torrente Gesso.

L'arco che dava accesso alla nuova rimessa locomotive, visto dalla radice sud del piazzale binari di Cuneo Gesso

La stazione, rimasta per decenni l'unica della città, fu aperta nel 1855 al completamento della linea proveniente da Fossano[1][2].

Dopo alcuni decenni fu raggiunta da ulteriori linee ferroviarie: nel 1887 furono attivate le linee per Limone (via Boves) e per Mondovì, nel 1892 la linea per Saluzzo.

La completa apertura all'esercizio della Cuneo-Ventimiglia, avvenuta il 30 ottobre 1928[3], causò alla stazione di Cuneo problemi logistici non indifferenti sia per i viaggiatori che per il materiale rotabile. Il vecchio deposito, risalente al 1864, divenne ben presto insufficiente per ospitare le locomotive della nuova linea[4], inoltre, nonostante il compimento nel 1930 del fabbricato viaggiatori, l'allacciamento della nuova stazione sull'altipiano era ancora molto lontano a causa del forte ritardo accumulato nella costruzione del grande viadotto promiscuo sulla Stura di Demonte[5].
Questa situazione di emergenza costrinse le FS a costruire in tutta fretta una nuova rimessa nella stazione Gesso, trovando lo spazio al di là del terrapieno della strada per Mondovì, che venne sottopassato con un arco con sagoma a doppio binario[6][7].

Il 7 novembre 1937[5] fu aperta la nuova stazione di Cuneo Altipiano, posta ad ovest del centro cittadino e collegata con il nuovo deposito locomotive realizzato sul lato destro della Stura[5].
Cuneo Gesso perse rapidamente importanza, restando attiva solo come punto di fermata delle linee per Mondovì e Boves, quest'ultima chiusa al traffico nel 1960[8].

Al 1999 la stazione risultava ancora presenziata[9].

Strutture e impianti

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L'impianto dispone di un fabbricato viaggiatori, di due fabbricati più piccoli che ospitavano i servizi igienici, 3 banchine per il servizio passeggeri e di 12 binari complessivi dei quali 2 passanti, 5 di scalo, 4 dello scalo merci e 1 per la nuova rimessa locomotive.

Vi è inoltre uno scalo merci composto da un magazzino, da un piano caricatore, da un ampio piazzale retrostante, da una stadera a ponte e da 4 tronchini di cui uno al servizio anche di un piccolo stabilimento industriale posto direttamente vicino al binario.

Elettrificazione del piazzale

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L'adozione della trazione elettrica a corrente alternata trifase sulla Cuneo-Ventimiglia, avvenuta il 15 maggio 1931[10], comportò il superamento di una complicazione tecnica nella posa dei cavi di trazione sul piazzale della stazione, i cui stretti marciapiedi non consentivano l'interramento dei pali. Il problema venne risolto ricorrendo ad un sistema di sospensione trasversale che copriva l'intera larghezza del piazzale sorretto alle estremità da robusti tralicci[11].

Nonostante la chiusura all'esercizio della linea Cuneo-Boves-Borgo San Dalmazzo, avvenuta il 18 luglio 1960,[12] la stazione Gesso mantenne l'elettrificazione trifase fino al settembre 1973, quando il sistema di trazione della linea Fossano-Cuneo passò alla corrente continua.[13] Successivamente la linea aerea venne smontata.

La stazione disponeva di:

  • Servizi igienici Servizi igienici

Nei pressi della stazione si trovava il capolinea delle tranvie Cuneo-Dronero, Cuneo-Saluzzo e Cuneo-Boves, attive tra il 1879 e il 1948[14].

  1. ^ Collidà 1982, p. 40.
  2. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su Trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 6 febbraio 2014.
  3. ^ Collidà 1982, p. 163.
  4. ^ Garzaro & Molino 1982, p. 41.
  5. ^ a b c Ferrovie dello Stato, Circolare Compartimentale del Compartimento di Torino 54/1937.
  6. ^ Collidà 1982, p. 171.
  7. ^ L'area del deposito locomotive, lasciata libera dopo l'apertura della nuova stazione di Cuneo, venne in seguito riutilizzata da una segheria collegata con un binario di raccordo alla stazione Gesso.
  8. ^ Garzaro & Molino 1982, pp. 55-57.
  9. ^ Fabrizio Torella, Teresa Coltellese, Le stazioni impresenziate, op. cit.
  10. ^ Collidà 1982, pp. 171-172.
  11. ^ Collidà 1982, p. 173 e Garzaro & Molino 1982, foto a p. 52.
  12. ^ Collidà 1982, p. 211.
  13. ^ Ferrovie dello Stato, Circolare Compartimentale del Compartimento di Torino 38/1973.
  14. ^ Nico Molino, Il trenino di Saluzzo. Storia della Compagnia Generale Tramways Piemontesi, Immagini e Parole, Torino, 1981, p. 120.
  • Franco Collidà, Max Gallo; Aldo A. Mola, CUNEO-NIZZA Storia di una ferrovia, Cuneo (CN), Cassa di Risparmio di Cuneo, luglio 1982, ISBN non esistente.
  • Stefano Garzaro, Nico Molino, LA FERROVIA DI TENDA Da Cuneo a Nizza, l'ultima grande traversata alpina, Colleferro (RM), E.S.T. - Editrice di Storia dei Trasporti, luglio 1982, ISBN non esistente.
  • Franco Collidà, Max Gallo; Aldo A. Mola, CUNEO-NIZZA Storia di una ferrovia, Cuneo (CN), Cassa di Risparmio di Cuneo, luglio 1982, ISBN non esistente.
  • Fabrizio Torella e Teresa Coltellese, Le stazioni impresenziate sulla rete ferroviaria italiana. Definire il fenomeno per definire le opportunità (PDF), su fsitaliane.it, Ente Ferrovie dello Stato, 1999. URL consultato il 16 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2014).
  • Rete Ferroviaria Italiana, https://donet.rfi.it/RFIPlatform/viewDocumentWebById.do?docId=%7B8851B24C-22D8-4085-9B29-EA3F497E65AF%7D&docType=FL[collegamento interrotto], edizione 2003.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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