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Teresa Ann Savoy

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Teresa Ann Savoy (Londra, 18 luglio 1955Milano, 9 gennaio 2017) è stata un'attrice britannica, che ha recitato per lo più in lavori cinematografici e televisivi italiani.

Fuggita di casa a 16 anni per raggiungere una comunità hippy a Terrasini, in Sicilia, Teresa Ann Savoy balzò all'attenzione dei media dopo la sua apparizione sul numero di ottobre 1973 del mensile Playmen.[1] L'anno successivo Alberto Lattuada lanciò la sua carriera cinematografica, offrendole la parte della quindicenne ritardata Clotilde in Le farò da padre,[1] dopodiché Miklós Jancsó la volle in Vizi privati, pubbliche virtù (1976)[1] e Il cuore del tiranno (1981). Negli stessi anni la Savoy incontrò Tinto Brass, con cui girò Salon Kitty (1976)[1] e il controverso Caligola (1979), prodotto da Bob Guccione, il proprietario di Penthouse: in quest'ultima pellicola la Savoy ereditò il ruolo di Drusilla da Maria Schneider, che all'ultimo momento decise di non voler girare scene di nudo, defilandosi dal progetto.

Pur lavorando con frequenza anche per la televisione (Poco a poco, 1980; La Certosa di Parma, 1982; Rose, episodio della miniserie Quattro storie di donne, 1989), negli anni ottanta continuerà a recitare al cinema sia al fianco di Stefania Sandrelli in La disubbidienza (1981) di Aldo Lado e D'Annunzio (1987) di Sergio Nasca che in Il ragazzo di Ebalus (1984) di Giuseppe Schito e La donna del traghetto (1986) di Amedeo Fago. Alla fine del decennio la Savoy abbandonò il mondo dello spettacolo, salvo ritornare per un'ultima apparizione nel film La fabbrica del vapore (2000) di Ettore Pascucci.

Morì per un tumore nel gennaio 2017 all'età di 61 anni.[2][3]

Teresa Ann Savoy visse a Milano ed ebbe due figli.

Doppiatrici italiane

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  1. ^ a b c d In ricordo di Teresa Ann Savoy, su Centro Sperimentale di Cinematografia. URL consultato il 2 luglio 2024.
  2. ^ Addio a Teresa Ann Savoy, è morta la lolita amata da Tinto Brass, su repubblica.it. URL consultato il 15/01/2017.
  3. ^ Teresa Ann Savoy, morta la musa di Tinto Brass, su Il Fatto Quotidiano, 13 gennaio 2017. URL consultato il 2 luglio 2024.

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