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Timur Bekmambetov

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Timur Bekmambetov nel 2012

Timur Nuruachitovič Bekmambetov (in russo Тимур Нуруахитович Бекмамбетов?; in kazako Темір Нұрбақытұлы Бекмамбетов?, Temir Nurbaqytuly Bekmambetov; Gurjev, 25 giugno 1961) è un regista e produttore cinematografico kazako naturalizzato russo.

Nato a Gurjev (od. Atyrau), nell'allora repubblica kazaka dell'URSS, è figlio di Nuruakhit Bekmambetov, manager della Guryev Energy Company, e di Mira Bogoslavskaja, giornalista. All'età di diciotto anni si trasferisce a Mosca, dove studia ingegneria presso il Mosca Energy Institute, ma ben presto abbandona gli studi. Tra il 1987 e il 1988 presta servizio militare in Turkmenistan, nell'Armata Rossa, divisione artiglieria. Influenzato dalla frequentazione di vari artisti, si appassiona al teatro e alle arti visive, finendo per diplomarsi in scenografia. Dopo il diploma inizia a lavorare nei teatri e in vari set cinematografici.

Tra i suoi primi lavori come regista, ha realizzato la co-produzione russa-statunitense The Arena, del 2001, remake de La rivolta delle gladiatrici del 1974. Diventa celebre in patria grazie alla saga fantasy vampiresca tratta dai romanzi di Sergej Luk'janenko. I primi capitoli della saga I guardiani della notte e I guardiani del giorno, sono stati un clamoroso successo al botteghino russo,[1] usciti anche in Italia, ma con scarso successo.

In patria è celebre anche una serie di spot pubblicitari per la banca russa Bank Imperial. Nel 2007 dirige il suo primo film hollywoodiano, Wanted - Scegli il tuo destino, basato sull'omonimo fumetto di Mark Millar, con James McAvoy e Angelina Jolie. Il suo debutto hollywoodiano si dimostra un successo, sbancando i botteghini di mezzo mondo, tra cui quello italiano.[2]

Sceneggiatore

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Bekmambetov col presidente russo Dmitrij Medvedev alla cerimonia di consegna del suo Ordine dell'Amicizia.
Ordine dell'Amicizia - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il contributo dato allo sviluppo dell'arte cinematografica nazionale e i numerosi anni di attività creativa.»
— 22 giugno 2011[3]
  1. ^ Valerio Sammarco, Articolo, su cinematografo.it. URL consultato il 15 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).
  2. ^ Box Office, su affaritaliani.it. URL consultato il 15 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2015).
  3. ^ (RU) Указ Президента Российской Федерации от 22 июня 2011 г. № 849 [collegamento interrotto], su graph.document.kremlin.ru.

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