Umfredo d'Altavilla
Umfredo d'Altavilla | |
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Statua di Umfredo d'Altavilla all'esterno della Cattedrale di Coutances | |
Conte di Puglia e Calabria | |
In carica | 1051 – 1057 |
Predecessore | Drogone d'Altavilla |
Successore | Roberto il Guiscardo |
Nascita | Cotentin, 1010 circa |
Morte | Venosa, agosto 1057 |
Sepoltura | Venosa |
Luogo di sepoltura | Complesso della Santissima Trinità |
Dinastia | Altavilla |
Padre | Tancredi d'Altavilla |
Madre | Muriella |
Consorte | Matilda Drengot e Gaitelgrima di Salerno |
Figli | Da Matilda: Abelardo ed Ermanno Da Gaitelgrima: Umfreda |
Religione | Cristianesimo cattolico |
Umfredo d'Altavilla (Cotentin, 1010 circa – Venosa, agosto 1057) è stato un condottiero e cavaliere medievale normanno, conte di Puglia e Calabria.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio cadetto di Tancredi d'Altavilla e della sua prima moglie Muriella.[1]
Alcune fonti ritengono che Umfredo sia giunto in Italia meridionale[1] insieme ai suoi fratelli[1] intorno al 1035; ma, poiché il suo nome manca tra i cavalieri normanni che, a Melfi, nel 1042, si spartirono i primi territori conquistati, è ragionevole supporre che il suo arrivo risalga a qualche anno più tardi, probabilmente nel 1044,[1] durante il regno del fratello maggiore Guglielmo. A quel tempo, prese possesso di Lavello[1] e poi succedette, nel 1051, al fratello Drogone,[1] come conte di Puglia e Calabria.
Di sicuro l'evento più rilevante che lo vide protagonista fu la battaglia di Civitate (18 giugno 1053):[1] Umfredo guidò le armate degli Altavilla (insieme al giovane fratellastro Roberto il Guiscardo) e dei Drengot (insieme a Riccardo, conte di Aversa) contro le forze unite del papato e dell'impero. L'esercito pontificio fu annientato e papa Leone IX fu catturato e imprigionato a Benevento.[1]
Umfredo sposò Matilda, figlia di Asclettino I Drengot da cui ebbe due figli:
- Abelardo,[1] nato dopo il 1044 e morto in Illiria nel 1081
- Ermanno,[2] nato dopo il 1045 e morto a Bisanzio nel 1097.
Alla morte del fratello Drogone, ne sposò la vedova Gaitelgrima,[3] figlia di Guaimario III di Salerno, da cui nacque Umfreda, che andò sposa a Basileo Spadafora.
Umfredo morì a Venosa[4] nel 1057 e la sua eredità passò al fratellastro ed eroe di Civitate, Roberto il Guiscardo, al quale attribuì anche la tutela dei suoi figli minorenni, Abelardo ed Ermanno; il Guiscardo, però, ne confiscò l'eredità: nel giro di due anni, avrebbe elevato il suo rango comitale allo status ducale.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Altavilla Umfredo, su treccani.it. URL consultato il 20 maggio 2024.
- ^ Treccani.it. Altavilla Ermanno.
- ^ Dragone d'ALtavilla.
- ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del regno di Napoli, Manfredi, 1797, p.183
- ^ (EN) Enciclopedia britannica. Humphrey De Hauteville.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Normanni
- Contea di Puglia
- Conti e duchi di Puglia e Calabria
- Altavilla
- Venosa
- Complesso della Santissima Trinità
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Umfredo d'Altavilla
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Humphrey De Hauteville, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Raoul Manselli, ALTAVILLA, Unfredo d', in Dizionario biografico degli italiani, vol. 2, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.