Vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliachim
Vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliachim | |
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Autore | Michelangelo Buonarroti |
Data | 1508-1510 circa |
Tecnica | affresco |
Ubicazione | Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano (Roma) |
La vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliachim venne affrescata da Michelangelo Buonarroti nel 1510 circa e fa parte della decorazione della volta della Cappella Sistina nei Musei Vaticani a Roma, commissionata da Giulio II.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le vele, come le lunette sottostanti, contengono la serie degli Antenati di Cristo, e sono ad esse strettamente correlate da un punto di vista iconologico, sebbene molto diverse iconograficamente e dal punto di vista dello stile e della forma. Si tratta infatti di spazi triangolari concavi, che l'artista riempì con gruppi familiari su uno sfondo scuro (a differenza degli sfondi chiari delle lunette) e con posizioni diverse, sedute in terra piuttosto che su gradoni, per assecondare la forma dello spazio da dipingere. L'individuazione dei soggetti, tratti dalla genealogia di Cristo del Vangelo di Matteo, si basa sui nomi scritti sulle tabelle al centro delle lunette sottostanti: le lunette sormontate da vela infatti presentano solitamente tre nomi invece dei normali due. Su quali gruppi rappresentino però i vari nomi non c'è concordanza tra gli studiosi, anche perché Michelangelo non usò alcun attributo iconografico e forse non era neanche interessato a un'identificazione diretta e inoppugnabile, concentrandosi piuttosto sulla rappresentazione di vari tipi umani e vari atteggiamenti.
Gli spazi triangolari sopra ciascuna vela vennero riempiti dai cosiddetti nudi bronzei, figure a monocromo che simula il bronzo, inseriti in posizioni simmetriche davanti a sfondi scuri, violacei, separati da un teschio d'ariete dal quale pendono nastri dorati.
Le vele furono realizzate, come il resto degli affreschi della volta, in due fasi, a partire dalla parete di fondo, opposta all'altare. Gli ultimi episodi da un punto di vista cronologico delle storie narrate furono quindi le prime a venire dipinte. Nell'estate del 1511 doveva essere terminata la prima metà della Cappella, richiedendo lo smontaggio del ponteggio e la sua ricostruzione nell'altra metà. La seconda fase, avviata nell'ottobre 1511, terminò un anno dopo, appena in tempo per la scopertura del lavoro la vigilia di Ognissanti del 1512.
La vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliachim, vicina al riquadro del Diluvio Universale, fu tra le prime ad essere eseguita, nel 1508-1510.
Descrizione e stile
[modifica | modifica wikitesto]Non sono chiari i personaggi della lunetta sottostante, ma nella vela viene di solito identificata la famiglia di Zorobabele, ritratto coi genitori e il fratello.
Le figure sono sedute sulla nuda terra, in una composizione che ricorda quelle della Fuga in Egitto. In primo piano, girata di profilo a destra, si vede la madre ben illuminata, indossante una veste arancio cangiante, una camicia azzurrina con un'applicazione gialla sulla spalla e una bisaccia bianca a tracolla. Un bambino seminudo si adagia tra le sue gambe, mentre dietro, sbozzato più sommariamente, si vede un uomo vestito solo di un drappo rosso dall'addome in giù e un secondo fanciullo nella penombra. Questo modo di differenziare i piani tramite la luce e la nitidezza dei dettagli era del tutto simile al procedimento scultoreo di tante opere di Michelangelo, in cui in "non-finito" era riservato a particolari più lontani, come nei tondi Pitti e Taddei.
Per creare la vela furono necessarie tre "giornate" d'affresco.
Nudi bronzei
[modifica | modifica wikitesto]I due nudi bronzei sono sdraiati negli spazi triangolari, in posizione simmetrica col busto rivolto verso lo spettatore. Essi furono ricavati da un medesimo cartone ribaltato, con alcune lievi differenze che impediscono una simmetria troppo rigida.
Galleria d'immagini
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Prima del restauro
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pierluigi De Vecchi, La Cappella Sistina, Milano, Rizzoli, 1999, ISBN 88-17-25003-1.