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Villa di Briano

Coordinate: 41°00′N 14°10′E
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Villa di Briano
comune
Villa di Briano – Stemma
Villa di Briano – Bandiera
Villa di Briano – Veduta
Villa di Briano – Veduta
Santuario della Madonna di Briano
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoLuigi Della Corte ( la voce dei brianesi) (lista civica La voce dei brianesi) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate41°00′N 14°10′E
Altitudine28 m s.l.m.
Superficie8,55 km²
Abitanti7 287[1] (28-2-2022)
Densità852,28 ab./km²
Comuni confinantiCasal di Principe, Casapesenna, Frignano, San Cipriano d'Aversa, San Marcellino, San Tammaro
Altre informazioni
Cod. postale81030
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061098
Cod. catastaleD801
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 097 GG[3]
Nome abitantibrianesi
PatronoMaria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villa di Briano
Villa di Briano
Villa di Briano – Mappa
Villa di Briano – Mappa
Posizione del comune di Villa di Briano nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

Villa di Briano è un comune italiano di 7 287 abitanti della provincia di Caserta in Campania.

Geografia fisica

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In passato appartenente alla cosiddetta Terra di Lavoro, è al centro di un agglomerato detto agro aversano. Come tutti i comuni aversani, un tempo sotto la provincia di Napoli, passò poi alla provincia di Caserta.

Particolare del Santuario della Madonna di Briano

Il paese in passato era conosciuto con il nome di Frignano minore (piccolo), fin quando il consiglio comunale del 17 novembre 1950 presieduto dal sindaco Costantino Vanacore, decise di cambiarlo in quello attuale che deriva dal latino ''vallis'' valle e dal nome di persona 'Ambriano' che con il tempo è divenuto Mbriano poi Briano.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 maggio 1996.[4]

«Di azzurro, al sinistrocherio di carnagione, movente dal fianco destro, con la mano impugnante cinque spighe di grano, d'oro, poste a ventaglio, e un tralcio di vite, di verde, posto a sinistra, arcuato verso la punta, pampinoso di uno, di verde, fruttato di cinque grappoli d'uva, di porpora, uno a destra, uno in punta, tre a sinistra, il tutto accompagnato in capo dalla stella di sei raggi, d'oro, e in punta dai tre colli all'italiana, uniti, il centrale più alto, fondati in punta, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Santuario di Maria Santissima di Briano

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Il paese è noto soprattutto per l'antica chiesetta di Maria Santissima di Briano che sorge in aperta campagna. La domenica che segue quella della Pasqua cristiana i fedeli provenienti da varie parti della Campania, ma soprattutto dal casertano e napoletano, omaggiano la Madonna di Briano con una festa. I partecipanti solitamente giungono nel paese accompagnati da variopinti carri festanti ricchi di iconografie sacre, danzando e cantando sulle note di famosi canti popolari. Il lunedì in Albis, inoltre, è il momento in cui lo spirito religioso si fonde con il desiderio di divertirsi: decine di carri allegorici giungono dai paesi limitrofi e "i vattienti" danno adito ad una frenesia incontenibile.

Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo

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La chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo rappresentata la Chiesa madre del paese e fu edificata su un'antica Cappella prima dell'anno mille, infatti agli atti diocesani era indicata come parrocchia già nel 1342. Fu ristrutturata intorno al 1700 con stile barocco, ma in seguito subì altre modifiche: a tre navate, ha struttura a forma latina con una cupola che sovrasta il presbiterio. La chiesa si eleva di circa due metri dal livello stradale; la sopraelevazione comprende un sagrato di forma semicircolare con 11 gradini in pietre selciate; presenta un ingresso principale e due laterali, tre navate ed è in stile barocco e rinascimentale. La facciata conserva lo stile settecentesco; nella parte alta sono riprodotte, in stucco, la Santissima Trinità e l'Assunzione di Maria Vergine. All'interno, vicino all'entrata, si ammira un antico battistero costituito da un monoblocco in marmo. L'interno è ricco di affreschi che conferiscono all'ambiente un'atmosfera "caratteristica". Essa si differenzia dalle altre chiese della diocesi di Aversa soprattutto per la posizione del suo campanile, che può definirsi inconsueta, in quanto esso si eleva nella stessa struttura della chiesa e non ai lati. Il campanile che consta di tre piani, funge anche da torre civica.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

I Brianesi oltre ad essere devoti alla Vergine “Maria SS. Assunta in Cielo”, che ne rappresenta la patrona, lo sono anche per la Madonna di Briano alla quale, è stato dedicato un Santuario. Tale tempietto, di struttura romanica, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento anche per i cittadini dei paesi limitrofi. Chi lo visita per la prima volta, resta sorpreso dalla semplicità di questo edificio, il quale sia esternamente che internamente non presenta alcuna fastosità. I cittadini attribuiscono alla Madonna vari episodi miracolosi tra cui uno avvenuto nel 1656, quando una peste decimò la popolazione di molti paesi campani; a Villa di Briano si ebbero pochissime vittime in seguito ad una processione verso il santuario; ancora oggi, dopo quasi 500 anni, la cittadinanza organizza processioni in segno di ringraziamento e devozione. Il piazzale antistante la chiesetta. Il sito ufficiale del Comune e documenti inediti di sindonologi ripresi dalla stampa nazionale ed internazionale, acquisiti da sindonologi ufficiali, hanno illustrato che i familiari e seguaci di Corradino di Svevia, dopo la sconfitta, si rifugiarono nei tunnel del castello Pallavicini per nascondere la sindone.

Presenta un'economia legata particolarmente all'agricoltura e all'allevamento di bufale, dalle quali si ricavano ottimi latticini. Le condizioni pedoclimatiche tipiche degli areali di coltivazione di certe zone di Villa di Briano, offrono un prodotto tipico dell'agricoltura campana, “la mela annurca” definita “la regina delle mele” e, metodi tradizionali effettuati ancora a mano per consentirne “l'arrossamento” a terra, inducono in detta mela quella fragranza e quel sapore unico ed inimitabile che la caratterizza. Anche se l'agricoltura rimane l'attività predominante, Villa di Briano ultimamente, esprime un intenso fervore commerciale ed industriale che, riguarda sia la periferia sia il retroterra dell'antico abitato.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1988 1991 Biagio Della Corte Democrazia Cristiana Sindaco
1991 1992 Angelo Orabona Commissario prefettizio
1992 1992 Roberto Della Corte Democrazia Cristiana Sindaco
1992 1994 Anna Maria Abatemattei commissario straordinario Sindaco
1994 1998 Roberto Della Corte Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1998 2000 Immacolata Fedele Commissario straordinario
2000 2001 Raffaele Zippo Lista civica - (L'Ulivo) Sindaco
2001 2001 Giuseppe Di Marino Commissario prefettizio
2001 2004 Giuseppe Di Marino Commissario straordinario
2005 2006 Raffaele Zippo Lista civica Sindaco
2006 2007 Maria Luisa Fappiano Commissario prefettizio
2007 2007 Maria Luisa Fappiano Commissario straordinario
2007 2012 Dionigi Magliulo Lista civica (PD) Sindaco
2012 2015 Dionigi Magliulo Lista civica (PD) Sindaco
2015 2015 Stefano Italiano Commissario prefettizio
2015 2016 Stefano Italiano Commissario straordinario
2016 2021 Luigi Della Corte Lista civica Sindaco
2021 in carica Luigi Della Corte Lista civica Sindaco

«Il clan dei Casalesi [...] è una confederazione che riunisce in sé in un rapporto di autonomia federativa tutte la famiglie camorristiche del casertano: da Castelvolturno, Villa Literno,Teverola, Gricignano, San Tammaro, Cesa, sino a Villa di Briano [...] e altre decine e decine di paesi. Ciascuno con il suo capozona, ciascuno inquadrato nella rete dei Casalesi.»

[6] Villa di Briano è (Insieme a San Cipriano d'Aversa e Casal di Principe) il paese d'origine e in cui sono stati attivi molti esponenti del clan camorristico dei casalesi[7][8], le cui attività illegali si diramano in ampi settori dell'economia locale e regionale, con ramificazioni persino internazionali.

Il paese è citato da Roberto Saviano nel suo romanzo Gomorra, individuandolo uno dei centri indiscussi della camorra casertana. Dopo l'uscita del libro, su volere del Ministero dell'Interno, a Villa di Briano sono stati rafforzati i posti di blocco che ora avvengono sempre con i Carabinieri, Polizia di Stato ed Esercito.

L'amministrazione del comune è stata sciolta due volte per infiltrazioni camorristiche (1992[9]-1998[10]).

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ D.P.R. di concessione 2 maggio 1996 (PDF).
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Roberto Saviano, Gomorra, Milano, Mondadori, 2006, p. 159, ISBN 978-88-04-66528-1.
  7. ^ Villa di Briano in mano alla camorra: sette arresti, su ilroma.net. URL consultato il 3 settembre 2016.
  8. ^ Villa di Briano,il Comune del boss - la Repubblica.it, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 3 settembre 2016.
  9. ^ DPR 21 gennaio 1992 - Scioglimento consiglio comunale di Villa di Briano, su gazzettaufficiale.it.
  10. ^ Gazzetta Ufficiale DPR 26 gennaio 1998 - Scioglimento del consiglio comunale di Villa di Briano, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 3 settembre 2016.
  • Leopoldo Santagata, Villa di Briano: (Frignano Piccolo), Napoli, 1979.
  • Leopoldo Santagata, Villa di Briano, Aversa, 2007.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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