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Vittoria di Borbone-Francia

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Vittoria Luisa di Borbone-Francia
Madame Vittoria ritratta in abito di corte da Jean-Marc Nattier nel 1748
Principessa di Francia
Stemma
Stemma
Nome completofrancese: Victoire Louise Marie Thérèse de France
italiano: Vittoria Luisa Maria Teresa di Francia
TrattamentoSua Altezza Reale
NascitaVersailles, 11 maggio 1733
MorteTrieste, 7 giugno 1799
Luogo di sepolturaAbbazia di Saint-Denis
DinastiaBorbone di Francia
PadreLuigi XV di Francia
MadreMaria Leszczyńska
ReligioneCattolicesimo

Vittoria Luisa Maria Teresa di Francia, detta Madame Quatrième e poi Madame Victoire (Versailles, 11 maggio 1733Trieste, 7 giugno 1799), fu una principessa[1] di Francia, fra le donne più influenti durante il regno di suo padre Luigi XV e di suo nipote Luigi XVI.

Vittoria Luisa di Francia ritratta in abito di corte.

Era figlia del re Luigi XV di Francia e della principessa Maria Leszczyńska di Polonia: in quanto quinta figlia femmina della coppia reale fu detta Madame Quatrième. Mentre le sue tre sorelle maggiori crebbero e terminarono la loro istruzione a Versailles, lei e le altre furono mandate presso l'Abbazia di Fontevraud nel 1738 per essere allevate.

Vita a Versailles

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Quando Mozart si trasferì in Francia, Vittoria ne divenne la protettrice ed egli, in segno di gratitudine, le dedicò alcune sonate per pianoforte.

Il futuro Luigi XVI di Francia, rimasto prematuramente orfano di madre, era particolarmente legato alle zie paterne, che considerava delle vice-madri. A loro volta le zie davano appoggio e protezione al timido ed impacciato nipote, mentre non mostrarono invece mai alcuna simpatia per la moglie Maria Antonietta, che chiamavano, in modo dispregiativo, "l'Austriaca".

Come le sorelle Adelaide e Sofia Filippina di Borbone-Francia, non si sposò mai e visse alla corte di Versailles fino allo scoppio della rivoluzione francese.

Anche lei, come le sorelle e altri membri della famiglia, soffriva di una forma di obesità congenita.

La fuga a Roma

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Nell'ottobre 1789 la famiglia reale venne costretta a spostarsi nel Palazzo delle Tuileries a Parigi.

Vittoria Luisa e la sorella Adelaide erano le uniche figlie ancora in vita di Luigi XV. Religiosissime e rigide all'etichetta anche fuori dalle mura di Versailles, rifiutarono la prospettiva di ricevere il 24 aprile 1791 la comunione pasquale dalle mani di un prete giurato. Decisero quindi di partire per Roma, il 19 febbraio 1791. Questa decisione, dettata da un motivo strettamente religioso, si rivelò in seguito vitale: le due dame infatti, al contrario dei famigliari e di tanti altri nobili rimasti in Francia, non vissero l'angoscia per la propria sorte e scamparono alle condanne a morte.

Ciò nondimeno, le vite condotte da Vittoria e Adelaide lontano dal loro castello di Bellevue non furono assolutamente tranquille, a iniziare dal viaggio intrapreso per raggiungere Roma che fu disastroso, non solo per le ovvie condizioni delle strade dell'epoca, ma anche per le avversità atmosferiche incontrate e, soprattutto (nonostante la presenza di una scorta di trentatré soldati) per i tentativi di aggressione che entrambe dovettero subire a opera di rivoluzionari i quali, ritenendo illegittimo il loro espatrio, volevano trascinarle davanti ai tribunali del popolo. Durante il suddetto trasferimento furono, infatti, bloccate ad Arnay le Duc e trattenute in carcere con il pretesto di aver esibito alle autorità dei passaporti non validi.

Liberate dopo pochi giorni a seguito di autorizzazione dell'Assemblea Nazionale (sollecitata dall'intervento di Mirabeau), raggiunsero Roma nel mese di aprile del 1791. La permanenza nella capitale del papato durò fino al 1796, anno in cui, per sfuggire all'avanzata napoleonica nella penisola italiana, si trasferirono a Caserta (sotto la protezione del re Ferdinando IV di Napoli e della regina Carolina). Da qui, nel dicembre del 1798, sempre nel timore dell'avanzata napoleonica e della situazione in cui versava lo Stato napoletano dopo l'avvento della Repubblica Partenopea (subentrata alla monarchia borbonica), fuggirono ancora per raggiungere (nel febbraio del 1799) dopo molte peripezie, il porto di Brindisi. Essendo questa città in mano ai giacobini, alle due principesse non fu consentito di mettere piede sulla terra ferma, per cui esse dovettero restare per circa un mese a bordo di un barcone ancorato al largo.

Finalmente, nei primi giorni di marzo del 1799, trovarono un imbarco su una nave russa con destinazione Trieste. Qualche giorno prima della partenza misero a disposizione il loro prestigio di principesse reali per avallare una sorta di "mascherata" [nota 2] messa in atto da alcuni avventurieri/insorgenti intenzionati a raccogliere consensi tra la popolazione al fine di organizzare al meglio le ribellioni contro i governi giacobini che tentavano di prendere piede nella Terra d'Otranto.

Non fece mai ritorno nella terra natale e viaggiò, esiliata, per l'Italia. Malata di cancro, morì a Trieste nel 1799. La sorella Adelaide morì l'anno dopo, anche lei a Trieste. I loro corpi tornarono in Francia, anni dopo, sotto il regno del nipote Luigi XVIII di Francia e trovarono riposo presso l'Abbazia di Saint-Denis.


Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Luigi, il Gran Delfino Luigi XIV di Francia  
 
Infanta Maria Teresa  
Luigi, duca di Borgogna  
Duchessa Maria Anna Vittoria di Baviera Ferdinando Maria, Elettore di Baviera  
 
Enrichetta Adelaide di Savoia  
Luigi XV di Francia  
Vittorio Amedeo II di Sardegna Carlo Emanuele II, Duca di Savoia  
 
Maria Giovanna Battista di Savoia  
Maria Adelaide di Savoia  
Anna Maria d'Orléans Filippo di Francia, duca d'Orléans  
 
Principessa Enrichetta d'Inghilterra  
Vittoria Luisa di Francia  
Rafał Leszczyński Bogusław Leszczyński  
 
Contessa Anna von Dönhoff  
Stanislao Leszczyński  
Anna Jablonowska Principe Stanisław Jan Jabłonowski  
 
Contessa Marianna Kazanowska  
Maria Leszczyńska  
Jan Karol Opalinski Conte Krzysztof Opaliński  
 
Contessa Teresa Konstancya Czarnkowska  
Caterina Opalińska  
Zofia Czarnkowska Conte Adam-Uryel Czarnkowski  
 
Contessa Teresa Zaleska  
 
  1. ^ Il titolo corretto dei figli dei re di Francia è Fille de France, figlia di Francia.

2. ^ Cleto Schiavilla, pag. 312 (v. bibliografia)

  • Antonia Fraser, Maria Antonietta, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 88-04-51311-X.
  • Cleto Schiavilla, Lo sconosciuto Napoleone. Un insorgente dimenticato. Dalle Langhe alla Terra d'Otranto [prefazione di Mauro Della Ferrera], Araba Fenice, Boves, 2014, ISBN 9788866172369.

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Controllo di autoritàVIAF (EN29628020 · ISNI (EN0000 0000 0180 7034 · CERL cnp02126978 · GND (DE1074184351 · BNF (FRcb124494665 (data) · J9U (ENHE987012597758705171