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Zona di polline

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Polline dell'Helianthus annuus (girasole)

La zona di polline è una fascia stratigrafica omogenea di un carotaggio fatto a scopo palinologico.

Le carote di pollini sono un utile sistema per studiare il paleoclima del tardo Pleistocene e dell'arcaico Olocene, se integrati e confrontati con tutta una serie di dati di tipo geologico, climatologico, geografico e archeologico.

Gli aspetti palinologici del sistema furono investigati estensivamente per la prima volta dal palinologo svedese Lennart von Post negli anni precedenti alla prima guerra mondiale. Analizzando il polline nei campioni di carote presi dalle torbiere, von Post notò che diverse specie di piante erano presenti nelle bande delle carote.

Sia la diversità delle specie che le differenza nelle quantità delle stesse specie sono causate dai mutamenti climatici. Von Post fu in grado di confermare la sequenza climatica di Blytt-Sernander mostrando le fluttuazioni fra i periodi più caldi e quelli più freddi nel corso di migliaia di anni. Egli utilizzò le sequenze della torba locale combinata con la datazione della varva per produrre una cronologia climatica regionale per la Scandinavia.

Nel 1940 Harry Godwin iniziò ad applicare i metodi von Post per le carote di polline provenienti dalle Isole britanniche per produrre la più ampia sequenza europea oggi accettata. In sostanza questa sequenza espanse ulteriormente la Blytt-Sernander fino al tardo Pleistocene e perfezionò alcuni dei suoi periodi. Alla fine della seconda guerra mondiale, la tecnica si estese alle Americhe.

Attualmente gli scienziati stanno mettendo a punto una serie di metodi differenti per campioni di carote ricavate dalla torba, dal ghiaccio, dai fondali lacustri ed oceanici, e dai sedimenti per ottenere una datazione ad "alta risoluzione" che non sarebbe possibile con un metodo soltanto: datazione con il carbonio, dendrocronologia, rapporti isotopici su diversi gas, studi sugli insetti e molluschi, ed altri. Mentre spesso si dubita dell'utilità della Bytt-Sernander modificata, queste tecniche sembrano piuttosto confermarla ed espanderla ulteriormente.

Note sulla tabella di sequenza

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Attualmente sono state definite nove zone di polline principali (da I a IX) , basate sul lavoro di J. Iverson, pubblicato nel 1954. Nella tabella, queste sono confrontate secondo i nomi di periodo chiamati "divisioni biostratigrafiche", che furono definiti per la Danimarca da Iverson in base agli strati nelle torbiere e ne rappresentano le zone climatiche e biologiche.

Altri hanno utilizzato questi nomi in un senso diverso, come le cronozone del 1974 di J. Mangerud. Le sequenze in Germania e Svezia non sono esattamente le stesse di quelle in Danimarca, incoraggiando là gli scienziati ad usare i nomi ancora differentemente o a fare altre definizioni. Inoltre, i nomi sono adatti ad essere usati in modo intercambiabile per indicare glaciali, interglaciali, stadiali, interstadiali, o oscillazioni, portando alcuni scienziati a deplorarne la mancanza di sistematicità.

Il sistema della tabella sottostante copre un arco di tempo che va da 13.000 a.C. circa fino ai giorni nostri. Le date, fornite in anni a.C., sono meglio viste come basate sulle date del C-14 non-calibrato, il quale, quando è calibrato, risulterebbe in molte date a.C. più arcaiche. Per esempio, una data di inizio del Dryas arcaico di 10.000 a.C. traduce grossolanamente una data BP non-calibrata di 12.000. Calibrata, quella diventa 14.000 BP, 12.000 a.C. Per ottenere rapidamente, calibrazioni on-line, si può vedere: CalPal.

Le date nella tabella corrispondono relativamente bene alle date più moderne per i periodi più arcaici. Discrepanze più grandi iniziano alla fine del Boreale. Molti più moderni, i dettagli sulla datazione dei periodi che vengono forniti sotto l'articolo specifico.

I periodi archeologici elencati si applicano soltanto al Nord Europa, in modo approssimato. Per esempio, Non c'è nessuna cronozona uniforme, "l'età del bronzo", la quale si potrebbe applicare globalmente o anche che abbia le stesse date fra nord e sud Europa.

Al contrario, nei periodi glaciali, queste zone di polline andranno applicate globalmente, con soltanto poche eccezioni. È accettabile, per esempio, riferirsi al "Dryas recente" dell'Antartico, il quale non ha polline di per sé. Alcuni scienziati però disapprovano tali usi.

Tabella di sequenza

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Zone di polline europee
Zone Divisione biostratigrafica Date Tipo di pianta dominante Periodi archeologici Stadio geologico
IX Sub-atlantico 500 a.C. al presente Estensione di pascoli e terre boschive di pini e betulle Oltre l'Età del ferro Flandrian
VIII Sub-boreale 3000-500 a.C. Foresta di querce mista Età del bronzo e età del ferro Flandriano
VII Atlantico 5500-3000 a.C. Foresta di querce mista Neolitico ed età del bronzo Flandriano
V e VI Boreale 7.700-5.500 a.C. ca. Foresta di Pino/betulla e foresta mista in aumento Mesolitico Flandriano
IV Pre-Boreale 8.300 - 7.700 a.C. ca. Foresta di betulle Tardo palaeolitico superiore e inferiore - Mesolitico intermedio Glaciazione Devensiana e Flandriana
III Dryas recente 8.800-8.300 a.C. ca. Tundra Tardo palaeolitico superiore Devensiano
II Oscillazione di Allerød c. 9.800 - 8.800 a.C. Tundra, Parco Tundra e foresta di betulle Tardo palaeolitico superiore Devensiano
Ic Dryas arcaico 10.000 - 9.800 a.C. ca. Tundra Tardo palaeolitico superiore Devensiano
Ib Oscillazione di Bølling 10.500-10.000 a.C. ca. Parco Tundra Tardo palaeolitico superiore Devensiano
Ia Dryas antichissimo 13.000-10.500 a.C. ca. Tundra Tardo palaeolitico superiore Devensiano

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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