Vai al contenuto

Élisée Reclus

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Élisée Reclus

Jacques Élisée Reclus (1830 – 1905), geografo e anarchico francese.

Citazioni di Élisée Reclus

[modifica]
  • Dal Lago di Lecco a diversi paesi e paesi, come quelli di Como. Abbadia Lariana è un ex monastero del monaco benedettino, Lierna fu il paese della [Villa Commedia] di Plinio, Introbio è nel capoluogo della Valsassina, e Asso si trova ai piedi dell'omonima valle, il suo nome si trova nei teati degli antichi Galli.[1]
  • Di queste due terre gemelle, la Sardegna e la Corsica, la più italiana per la sua posizione geografica e per le tradizioni storiche è precisamente la Corsica, che oggi appartiene alla Francia. Una sensibile occhiata alla carta mostra che la Corsica dipende naturalmente dalla penisola italiana. Ha lo stesso clima, gli stessi prodotti naturali dell'Italia ed anche i suoi antichi annali e la lingua dei suoi abitanti ne fanno un'isola italiana.[2]
  • Se noi dovessimo realizzare la felicità di tutti coloro che portano una figura umana e destinare alla morte tutti coloro che hanno un muso e che non differiscono da noi che per un angolo facciale meno aperto, noi non avremmo certo realizzato il nostro ideale. Da parte mia, nel mio affetto di solidarietà socialista, io abbraccio anche tutti gli animali.[3]

Nuova geografia universale: la Terra e gli uomini

[modifica]

La Terra è una molecola cosmica, un punto nello spazio; ma questa molecola per gli uomini che la popolano è ancora illimitata come al tempo dei nostri barbari antenati. È relativamente sconfinata perché non ancora fu percorsa tutta intera ed è difficile presagire quando la conosceremo tutta. La geodesia e l'astronomia ci hanno bensì rivelato che il nostro pianeta sferico è schiacciato ai due poli; la meteorologia, la fisica studiarono per via di induzioni in cotesta zona sconosciuta la probabile direzione dei venti, delle correnti, dei ghiacci; ma nessun esploratore ha tocche le due estremità della Terra, nessuno sa dire se mari o continenti si estendano oltre le sterminate ed immani barriere glaciali, le quali non furono fin qui superate. Nella zona boreale, è vero, arditi marinai, onore della stirpe umana, hanno gradatamente ristretto lo spazio misterioso, ed ai giorni nostri il frammento di sfera terrestre che resta ancora a scoprire in questi paraggi non supera la centesima parte della superficie del globo; ma all'altro polo le esplorazioni dei navigatori lasciano ancora un vuoto enorme, di tale un diametro che la luna potrebbe cadere tutta e nascondersi in regioni vergini di piede umano.

Citazioni

[modifica]
  • La sêtta sciita, in principio perseguitata, conquistò gradatamente tutte le popolazioni persiane, ma diventò religione di Stato soltanto nei primi anni del secolo decimosesto colla dinastia Sefvidi. Essa fa ancora proseliti ad est nell'Afganistan, a nord-ovest fra i Tartari della Transcaucasia, infine nella Persia stessa, ed attesta la propria vitalità collo sviluppo d'una letteratura nazionale, nata dal popolo, fuori dell'influenza dei preti. (vol. IX, cap. IV, p. 223)
  • [...] i tazieh, paragonabili ai «misteri» del medio evo, sono adesso vere produzioni, nelle quali gli autori, ignoti nella maggior parte, hanno introdotti i monologhi, i dialoghi, le peripezie imprevedute, osando persino ritoccare la leggenda per dare alle situazioni un interesse più vivo. Truppe d'attori, composte quasi tutte d'Ispahani, che sono fra tutti i Persiani ritenuti quelli che hanno la voce più sonora e l'accento più puro, si sono formate per dare rappresentazioni teatrali nelle diverse città dell'Iran, e numerosi artisti, specialmente quelli che rappresentano i fanciulli e le donne della famiglia del profeta, sono giunti alla gloria ed alla ricchezza. (vol. IX, cap. IV, pp. 223-224)
  • La gerarchia dei preti s'è ricostituita nella setta degli sciiti persiani molto più fortemente che presso i sunniti, ed il Corano, anziché essere abbandonato, come in paese turco od arabo, alla libera interpretazione dei fedeli, non può essere letto e commentato che dai mollah. Le immagini, che sono aborrite dai sunniti e che il vero credente non mancherà di spostare o di schivare, quando fa la preghiera, non urtano punto gli sciiti di Persia, ed in quasi tutte le case dell'Iran si vede un quadro che rappresenta il profeta Alì; però l'artista, sentendosi incapace di riprodurre i lineamenti di meravigliosa bellezza, che la tradizione attribuisce al genero di Maometto, lo dipinge sempre colla faccia nascosta da un velo. (vol. IX, cap. IV, p. 224)

Incipit di L'origine animale dell'uomo

[modifica]

La specie umana è nata da una sola o da più coppie? In altre parole, la nostra discendenza dal mondo animale ci riconduce ad uno o a diversi tipi d'antenati? Delle due ipotesi, il monogenismo e il poligenismo, qual è, non diciamo la vera, ma almeno quella che meglio è corroborata dall'insieme dei fatti che noi già conosciamo?

Bibliografia

[modifica]

Note

[modifica]
  1. Da L'Italia nella natura, nella storia, negli abitanti, nell'arte e nella vita presente..., 1902
  2. Da Nuova geografia universale.
  3. Da L'uomo, geografia sociale; citato in Aa. Vv., La dieta vegetariana nel Cristianesimo, Edizioni Il Sentiero, Milano, 2011, p. 73. ISBN 978-88-86604-12-3

Altri progetti

[modifica]