Francis Thompson
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Francis Thompson (1859 – 1907), poeta inglese.
- Eri tu schivo, Gesù Bambino, | un giorno, e come me piccino? | E che sentivi a vivere | fuori dei Cieli, e proprio come io vivo? | Pensavi mai le cose di lassù, | dove fossero gli angeli chiedevi?[1]
- Non dove le roteanti nebulose s'oscurano | O s'eleva la nostra coscienza ottenebrata! – | L'impeto delle ali, se volessimo udirlo, | Urta contro le nostre porte suggellate a cera. || Gli angeli siedono nelle loro antiche dimore; – | Se appena rivolti una pietra, ecco un'ala s'agita! | «Voi siete», sono i vostri volti estranei, | Che perdono l'essenza dai mille lucóri. || Sì, nella notte, Anima mia, mia figlia, | Grida; – e aggráppati al Cielo, lungo i bordi; | Ecco, Cristo cammina sulle acque | Non di Genezaret, ma del Tamigi![2]
- Non puoi cogliere un fiore | senza disturbare una stella.
- Thou canst not stir a flower | Without troubling of a star.[3]
Note
[modifica]- ↑ Da Gesù Bambino; citato in Aa.Vv., Incontri e scontri col Cristo, a cura di Domenico Porzio, M. Ferro, Milano, 1971, vol. I, p. 189.
- ↑ Da Poems, Oxford University Press, London, 1951; citato in Lunario dei giorni di quiete. 365 giorni di letture esemplari, a cura di Guido Davico Bonino, prefazione di Claudio Magris, Einaudi, Torino, 1997, p. 192, traduzione di Guido Davico Bonino. ISBN 8806147234
- ↑ Da The Mistress of Vision, 1913.
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