Francis Urquhart
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Francis Ewan Urquhart, personaggio della serie letteraria House of Cards e la serie televisiva dello stesso nome, creato da Michael Dobbs.
Lei può ipotizzarlo. Io non posso commentare.[1]
Citazioni di Francis Urquhart
[modifica]House of Cards
[modifica]- È sempre una buona idea, per un politico, avere una visione. Già, questa storia della "visione" funziona sempre. è una cosa molto utile, non trovate? Tant'è che, nelle giornate limpide, la maggior parte dei politici riesce a vedere fino a... be', ne conosco certi che riescono a vedere fino a Battersea.
- Gesù ci ha detto di perdonare i nostri nemici, e chi sono io per contraddire l'Onnipotente? Ma nella sua infinita saggezza, non ha mai detto un accidenti sul fatto di dover perdonare gli amici, e meno che mai le nostre famiglie. Accetto volentieri il suo consiglio in materia. E comunque, tutto sommato, trovo molto più facile perdonare me stesso.
- La gente è volgare. Fatela contenta, blandite l'uomo comune e lasciategli credere di essere un principe.
- La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto.
- Una volta, su nella brugheria, il mio vecchio maestro di caccia mi diede una lezione che non ho più dimenticato. Ero un bambino – cosa avrò avuto, dieci anni? Ma se ci pensate bene, è proprio a quell'età che certi insegnamenti ti si imprimono nella coscienza, per restarci. Mi disse questo. Se devi fargli del male, assicurati di farlo in modo eccessivo e insopportabile, affinché capisca che puoi causargli un dolore molto più forte di quello che potrebbe causarti lui. Il mio maestro parlava dei cani selvatici, ovviamente. Ma è stato un ottimo insegnamento anche in politica.
- Non è stato quel tizio, Clausewitz, a dire che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi?[2] Si sbagliava, ovviamente, povero allocco. Politica? Guerra? Come mi ricorda sempre la mia adorata moglie Mortima, non c'è alcuna distinzione.
- La verità è come un buon vino. Spesso la trovi infilata nell'angolo più buio di uno scantinato. Ti ci devi imbattere per caso. E devi anche darle una spolveratina, prima di riportarla alla luce e cominciare a usarla.
- Certi uomini non riescono proprio a convivere con i loro principi. A Westminster, può essere d'aiuto andarci a pranzo ogni tanto; non troppo spesso, però – se non vuoi essere scambiato per un puritano.
- Un tempo conoscevo un tizio con la memoria così in pappa che per tre anni si era tenuto un quadro in casa dimenticandosi che fosse un Howard Hodgkin: in compenso si ricordava di aver fatto parte del consiglio di amministrazione della Tate – il che non era mai avvenuto. Diventò ministro dei Beni Culturali, ovviamente. Chissà che fine avrà fatto.
Scacco al re
[modifica]- Basta coi re. Occupano troppo spazio.
- Se vuoi tenerti stretto il palazzo, meglio che dormi con un occhio solo.
- La lealtà è un vizio delle classi umili. Vorrei poter guardare oltre.
- Il profumo della vittoria acceca molti uomini. Il gioco non finisce finché la baionetta non viene affondata e rigirata nelle viscere.
- Un politico non ha amici.
- Certo che ho dei principi. E li spolvero regolarmente. Con una cazzuola.
Citazioni in ordine temporale.
- Niente dura per sempre. Persino il più longevo e sfavillante regno giunge al suo termine prima o poi.
- Io sono il Chief Whip,[3] un semplice funzionario. Mantengo l'ordine fra i ranghi. Brandisco il manganello, li metto in riga. E di certo, offrirò la mia massima fedeltà a chiunque verrà eletto mio superiore.
- I privilegi comportano responsabilità.
- Un politico ha bisogno di una moglie e di altre persone, purtroppo. Un uomo di stato ha bisogno di folletti e di elfi che lo assistano. E anche di pedine inconsapevoli che non sanno per chi si prodigano.
- Tutti si possono rivelarsi preziosi. È la mia filosofia.
- [Sul Partito Conservatore britannico] Siamo rimasti al potere più a lungo di tutti dalla guerra. È una sfida tutta nuova. Dobbiamo dimostrare che non ci fossilizziamo, che siamo capaci di rinnovarci.
- Io sono il Chief Whip, Mattie. Le mie opinioni personali non sono rilevanti. Io mi occupo del morale e della disciplina dei deputati. Li tengo in riga, ascolto i loro problemi, quando posso li aiuto, e somministro qualche calcio al sedere quando lo ritengo opportuno.
- Se va a prostitute, per l'amor del cielo, scelga una casa di tolleranza dove conoscono il significato della parola "discrezione".
- La cocaina è un vizio particolarmente dispendioso. Ne vale la pena? Dicono che aguzzi l'ingenio. Se fosse vero, tu saresti un genio.
- Non è insolito che un primo ministro cambi idea, ma non è così frequente vederglielo cambiare in pubblico.
- Le creature del giorno iniziano a vacillare e ad assopirsi.
- Un congresso di partito può essere molte cose: una dimostrazione di forza, una dolorosa riconsiderazione o, come in questo caso, una serie di provini di pretendenti al trono, mentre il capo dismesso appassisce davanti ai nostri occhi.
- [Sul Regno Unito] Un tempo il nostro era un paese di eroi, Ben. Esploratori, soldati, mercanti, avventurieri. Noi vogliamo un leader che sia disposto a sguinzagliare tutti i suoi cani.
- Chi vorrebbe essere a commando di questo perfido mondo?
- Una riunione di gabinetto straordinaria. Si prova sempre un piccolo brivido lungo la schiena in questi momenti. Qualcuno è nei guai. Sta per cadere qualche testa, ma non la nostra.
- [Dopo le dimissioni di Henry Collingridge] Commovente, vero? Sapere che i tuoi sforzi sono apprezzati. E in effetti sono stati considerevoli se non, in certi casi, addirittura audaci. Non vi sentirete in colpa, spero. Se provate rimorso, liberatevene in fretta. Schiacciatelo sotto il tacco come un mozzicone. Al mio paese ho fatto solo un favore. Non aveva il cervello, né il cuore, né lo stomaco per governare la Gran Bretagna. Certo, era un brav'uomo, ma era privo di palle, sostanzialmente. La sua principale necessità era piacere alla gente. Tratto ammirevole, certo, in un barboncino... o una prostituta, non credo in un Primo Ministro.
- È irritante dover aspettare un uomo che non ha più potere. Ma persino un Primo Ministro in disgrazia può essere utile. Quindi conviene ancora essere l'umile, onesto buon vecchio Francis Urquhart, profondamente devoto. Un vero conforto in questa crisi!
- Non mi ci vedo a candidarmi per la più alta carica del paese. A ognuno il proprio posto, e io so qual è il mio.
- Non voglio fare il Primo Ministro. Quello è un lavoro orribile.
- È difficile capire di chi fidarsi in tempi così sospetti. La passione genera fiducia? Non necessariamente. Eppure tutti quanti vorremmo le nostre certezze. Sentire la parola "sempre" e credere che sia vero. Lei si fida ciecamente di me, penso. Confido in questo. E io? Quello che credo è che lei sia assolutamente umana.
- Sono più abituato a servire il mio paese da dietro le quinte, ma dato che così tanti miei colleghi sono inclini a darmi il loro supporto, mi dimostrerei davvero arrogante a ignorarli. Quindi accetto di candidarmi per la leadership del Partito Conservatore. Ho grande fede nel popolo di questo paese. Io credo che sappia molto bene che tipo di governo vuole: un governo stabile e onesto, un governo che non ha paura di governare. Mi piacerebbe un po' meno ideologia e un po più di buon senso e, aggiungerei, un po' più umanità nella conduzione dei nostri affari qui e all'estero.
- La vita privata di una persona dovrebbe rimanere privata.
- La politica è più importante dell'ambizione personale.
- Giocare con le speranze e i sogni di una figlia, essere gentile e severo, sgridare e ricompensare, castigare e perdonare. I piaceri di un padre, del padre di una figlia. C'è forse un potere più grande di questo? Cosa desiderare di più? Perché dovrei aspirare ad essere il padre di tutti?
- [Mentre avvelena la cocaina di Roger O'Neill] Questo è un atto di misericordia, veramente. Lo conoscete ormai. Vedete che non ha un futuro. Mi sta implorando di liberarlo. Ne ha abbastanza e, quando finalmente riposerà, allora non avremo problemi a ricordare il vero Roger: l'ardente giovane con il maglione verde, la leggendaria capacità di schivare colpi, e il coraggioso sorriso atterrito.
- Ho molti talenti, ma non la lettura del pensiero.
- Ricordate quell'ometto terribilmente gentile che non faceva che parlare di una società senza classi? Ha dovuto rinunciare alla fine.
- Un nuovo re. Una nuova epoca di speranza, di pace, di crescita spirituale, eccetera. E io sono ancora qui per i miei peccati.
- [Prima dell'udienza con il nuovo re] Devo confessare che sento ancora un leggere fremito interno. Un re è un re dopotutto, e un sherry eccellente. Spero che non ci siano stati cambiamenti. Ho sentito addirittura parlare di te con la camomilla.
- Nessuno di noi può fare di testa sua, e questo probabilmente è un bene. Di certo, lo è nel mio caso.
- È molto doloroso per me, personalmente doloroso, sapere che parte del nostro popolo è senza casa, anche se pochi, e sapere che molti connazionali si sentono trascurati. [...] E sarebbe una terribile tentazione stanziare dei fondi per questi problemi adesso, denaro in prestito, perché ne pagheremo le conseguenze in pochi anni. Lo so che è penoso, ma penso che dovremo avere pazienza.
- Preferirei più il termine "saggio" che intelligente. Ma credo che "affidabile" sia l'elogio migliore che possa aspettarmi.
- [Sul nuovo re] Non osserva nessuna etichetta, non ama conversare, e non ha senso dell'ironia. È stato interessante, ma lui vuole ripeterlo ogni settimana. Libero di formare un club di cuori solitari, ma deve capire che non posso perdere tempo. Devo governare il paese, tanto per cominciare. E così, il nostro regale amico lo farà diventare ne più ne meno che il lavoro di Chief Whip: una pacca sulla spalla, qualche complimento, un rimprovero ogni tanto e un bel calcio dove non batte il sole all'evenienza.
- Non sono un bruto, Elizabeth. Sono un uomo vecchio stampo che non ama le sciocchezze.
- Beh, meglio uno squalo che una pecora, suppongo.
- Se pensa che essere re gli dia il diritto di dire quello che vuole, è davvero un emerito idiota.
- Il popolo non prende bene che un uomo con tre Bentley gli faccia lezioni sull'ineguaglianza.
- Noi siamo il governo di Sua Maestà, ma anche più di questo. Noi siamo il governo eletto dal popolo britannico e la nostra maggiore responsabilità è verso di esso.
- Oggi, una soffiata controllata e in assoluto il modo migliore per annunciare qualcosa. Vi è piaciuto il discorso che ho fatto? La mia sofferenza personale è stato un colpo di genio. Sono, in effetti, furioso con Sua Maestà, e intendo fargliela pagare cara. Avrete notato la mia euforia. La prospettiva della lotta, certo, con tutti gli elementi generosamente a mio favore. Con una guerra in arrivo, cosa c'è di meglio che indire un elezione per contrarre i muscoli e far ribollire il sangue?
- Lo sai che è strano? Non riesco a immaginare che un altro prenda il mio posto.
- Eliminare la monarchia? No. È un idea ripugnante per me. Ma costringere d'abdicare un particolare re è già successo in precedenza, e se mi venisse richiesto per il bene del paese, non mi tirerei indietro. Farei quello che farebbe un vero uomo.
- Il cervello non è un organo sessuale, e il mio governo si basa sulla famiglia e i suoi valori.
- Cosa c'è di vergognoso nello schierarsi dopo un divorzio?
- Io ho un istinto per ciò che il popolo britannico è disposto a digerire. Le forze che mi guidano provengono da secoli di storia. La nostra è stata una grande nazione, e potrà diventarla di nuovo. Io restituirò la Gran Bretagna il proprio orgoglio. Sarà certo un processo doloroso, ma ne valerà la pena.
- Dietro le quinte, la lotta per il potere. E dietro a tutto questo, oltre l'onore, oltre l'orgoglio, oltre la lussuria, e oltre l'amore, si consegue l'obbiettivo. Si afferra e si tiene stretto con le fauci serrate che mordono il potere e lo stritolano. Lo mordono e lo stritolano.
- Gradisco molto queste visite a palazzo. Un bicchiere di sherry, qualche stoccata verbale e la giusta dose di astio e di disprezzo. Molto energizzante.
- Non permetterò a questo governo di tagliare un milione di sterline a una famiglia reale meritevole con il pretesto di aiutare i bambini che muoiono di fame.
- I re non devono pensare. È stato un errore mandarlo all'università e farlo parlare con tutti quegli architetti e filosofi e le giovani attiviste di colore.
- Il Question time del Primo Ministro. Spaventoso, come essere morsi da un topolino.
- Ma poi tutti, tutti quanti ci tradiscono alla fine. Ci amano, ma non abbastanza. Si fidano, ma non abbastanza, e noi sappiamo che sono esseri umani. Per questo non possiamo fidarci. Per questo non possiamo mai dormire sonni tranquilli. Come i gatti, anche noi dobbiamo dormire con un occhio aperto, sempre pronti a scattare come una molla.
- Non è così facile come mi aspettavo sfidare un re, ma non mi lascerò conquistare. Niente mi farà desistere.
- Gli eventi sono i peggiori nemici di noi politici. Pianifichi tutto fino allo spasimo e poi succede qualcosa. Gli eventi ci sorprendono.
- Esiste una profonda divisione nella società odierna: tra coloro che vogliono godersi i frutti del loro lavoro, rispettando e sostenendo le leggi del paese, e un crescente numero di persone che è di moda apostrofare come disagiate, come svantaggiate, o diversamente motivate, che noi chiamavamo persone pigre, disoneste persino, persone che non accettano la responsabilità delle loro azioni o della loro vita.
- Ho deciso che è il momento di intraprendere alcune drastiche azioni: vogliamo ripristinare la leva nazionale, come primo passo di un programma su vasta scala di lavori pubblici. Faremo sollevare ai nostri giovani, a tutti i nostri giovani, il loro fondo schiena. Faremo un ingente investimento sul nostro futuro, e vedrete che saranno soldi spesi bene.
- Non è molto corretto che giovani persone nel vero e proprio fiore dei loro anni passino la metà del tempo sdraiati nel letto a dormire e la restante a scambiarsi droga o a derubarsi a vicenda. Diamo ai giovani la possibilità di apprendere un po' di disciplina, la possibilità di riprendere e a camminare a testa alta.
- Io ho piena fiducia nella Gran Bretagna. Non siamo una nazione di assistenti sociali e di clienti degli assistenti sociali. Non siamo, per amor del cielo, una nazione di casi disperati. Siamo un paese fiero e orgoglioso e siamo ancora, grazie a Dio, una nazione che merita rispetto.
- Vedi, la grande bellezza del reclutamento è che ci consentirà di usare ragazzi dai 18 ai 23 anni per sottomettere i loro fratelli minori dei quartieri più poveri e più malfamati. E poi noi potremo pensare di esportarli, usare i nostri combattenti per risanare la bilancia commerciale. [...] Dopotutto, nessuno vuole quei giovani, nemmeno i loro genitori. Non hanno interessi, non hanno un istruzione, non hanno una disciplina. Sono del tutto inutili. E noi li renderemo tutti utili, Sarah. Come polli d'allevamento.
- La mia famiglia è stata con Giacomo I. Abbiamo difeso il trono inglese prima che la vostra famiglia vedesse la luce.
- Se volete il fine, dovete accettare i mezzi.
- [Sulla morte di Margaret Thatcher, dopo aver abbattuto il suo vecchio cane da caccia] Tutto passa. Niente dura per sempre. Era una brava cagna. Ha avuto una bella vita. In certi casi è meglio poter decidere da soli. Forse dovrebbe essere una prestazione facoltativa del Servizio Sanitario Nazionale, o addirittura obbligatoria. Beh, obbligatoria per qualcuno.
- [Durante il funerale di Margaret Thatcher] Che inutile tiritera: un funerale di stato adesso. Quella donna ha aspettato anche troppo a lungo. Meglio un uscita veloce che aggrapparsi al relitto di una passata carriera. A certe persone manca il senso del tempismo.
- [Su Margaret Thatcher] Voglio cancellare quella donna dalla memoria collettiva, Elizabeth. Voglio dare un colpo di spugna. Voglio che mi ricordano come il più grande Primo Ministro dopo Winston Churchill.
- Voglio fare qualcosa per l'Europa prima di andarmene. Ho lasciato un impronta in Gran Bretagna. Voglio lasciare un impronta nel mondo.
- Le persone sono veramente ingrate, a quanto pare. Non sono capaci di capire cosa ho fatto, cosa posso ancora fare per il bene del mio paese.
- Duole più del morso di un serpente l'ingratitudine di un figlio.
- Come mi considerate ora? Una forza della natura, suppongo. Sono qui da così tanto tempo che, volenti o nolenti, è difficile immaginare un altra persona al posto mio. Non è così?
- Forse è il momento di aggiungere un po' di pepe, ricordare chi è il capo del branco, sacrificare un agnello ed erigere un altare. Chi potrebbe essere?
- Cipro ha un particolare significato per me. Se la Camera mi permette un momento molto personale, ho passato tre anni cruciali su quella splendida isola in un periodo delicato. Non sarebbe esagerato affermare che sono cresciuto laggiù.
- [Non] posso certo tornare indietro o fermare il tempo o disfare ciò che ho fatto. Io posso solamente andare avanti finché avrò la forza e la volontà. Posso fare tutto ciò che va fatto.
- Certe volte, la prudenza è troppo noiosa e scontata perfino. Certi rischi sono troppo interessanti per resistere.
- È mia convinzione che noi possiamo fare del bene all'Europa mantenendoci risolutamente britannici, mostrando all'Europa la strada da percorrere piuttosto che trottare dietro l'Europa. L'Europa ha molto da imparare dalla culla della democrazia e poco da insegnarci.
- Per un reale ed efficiente mercato comune, ecco la proposta che intendo sottoporre ai miei colleghi durante il summit: un unica lingua per l'Europa. La quantità di denaro speso per gestire la moltitudine delle lingue ruota intorno ai miliardi, qualunque sia la valuta lo si misuri: sprechi, confusione, incomprensioni. È chiaro che tutti dovremmo parlare con una unica voce, e suppongo che sia una mera coincidenza storica che questa unica lingua possibile sia l'inglese.
- Dopo i sorrisi, dopo le strette di mano, le pacche sulle spalle, e le risate allegre e false, dopo le promesse condizionate, e le amicizie acquisite, dopo le ricompense equivoche ed elusive, le minacce velate: dopo tutto questo, il calcolo delle probabilità, il vaglio delle possibilità, e poi la paura. La paura, nell'odore della carta stampata e nel brusio della radio, la paura che un giorno potremo svegliarci e scoprire che la magia è scomparsa.
- Quando ero piccolo, una volta mi portarono a un combattimento di tassi. È un esperienza che non si dimentica facilmente. Il tasso è estremamente robusto e non conosce la paura. Un solo morso può staccare la zampa a un cane o spaccargli la testa. Viene messo nell'arena con diversi cani. All'inizio, i cani sembrano senza speranza. Vengono feriti gravemente. Ma poi un cane sferra un colpo fortunato e scorre il sangue, e gli altri s'incoraggiano.
- Volete un leader forte che non abbia paura di agire? Avete scelto me. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa sia fatta in mio nome, ne siete compartecipi.
- [Rivolto alla statua di Margaret Thatcher] Ti supererò. Sei giorni ancora. Non ho finito. Non mi farò da parte. Non mi farò mai da parte. Io sopravvivrò.
Citazioni su Francis Urquhart
[modifica]- Francis non avrebbe sicuramente sostenuto l'indipendenza scozzese. Lui ha bisogno di un grande palcoscenico sul quali muoversi. Non avrebbe tollerato la Commissione Europea a Bruxelles. Avrebbe insistito per tenere lui stesso le redini del potere, non avrebbe mai accettato di cederlo a un presidente non eletto. Non si sarebbe troppo preoccupato dal fatto che il bilancio dell'Unione Europea non fosse approvato dai revisori per 19 anni. Ciò di cui si sarebbe allarmato, più di quanto avrebbe potuto sopportare, è che sembra che nessuno sappia dove sono finiti i soldi.
- Francis Urquhart sa cosa vuole e più di tutto lui vuole il potere. Sceglie di essere efficace piuttosto che cercare di essere amato. Guardatevi dai politici che vogliono essere amati; tenetevi stretti i politici che sanno in che direzione stanno andando!
- L'ispirazione per Francis mi è venuta da moltissime fonti diverse, hanno contato la mia esperienza con Margaret Thatcher — tempi duri — e la lettura, quando ero un ragazzo, del Giulio Cesare di Shakespeare. La spietatezza conta. E c'è un po' di Francis in tutti i politici.
- No, non ci si può leggere nulla sulla destra e sulla sinistra nel personaggio di Francis. Semplicemente perché non c'è nulla di ideologico in lui. Francis fa quello che le situazioni in cui si trova gli richiedono.
- Sono colpevole: ho creato il peggior personaggio politico con la peggior reputazione! Ma dobbiamo dire che quando arrivi a certi livelli nella politica sono tutti spietati ed ambiziosi, è l'unico modo per raggiungere i propri obiettivi.
Voci correlate
[modifica]- Frank Underwood, controparte statunitense
Note
[modifica]- ↑ Frase ricorrente. Nella versione originale è «You might very well think that, I couldn't possibly comment».
- ↑ Cfr. Carl von Clausewitz, Della guerra, libro I, I, 24, titolo del paragrafo: «La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi.»
- ↑ Cfr. Whip, membro di un gruppo parlamentare incaricato di tenere i collegamenti tra il leader del partito e il gruppo stesso, assicurando, in particolare, che i suoi componenti siano presenti quando ci sono le votazioni alla camera e votino secondo le direttive del partito.
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Francis Urquhart