Amori (Savioli)/X - Alla propria Immagine
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O di fanciulla tenera
Prima e miglior speranza,
Poi ch’altro a lei non lasciano
4I tempi, e lontananza.
O di pietoso artefice
Felice ardita prova,
O tal che in te volgendosi
8Me stesso ognun ritrova.
Te nove sorti aspettano
In più beato loco:
Io queste a te propizie
12Invidíando invoco.
Tu, mentre andrai sollecita
Alla fanciulla in dono,
Dirai: nessuno offendami:
16Per la più bella io sono.
Vanne al richiesto uffizio
Per via spedita e breve,
Nè in altra man riposati,
20Che in quella man di neve.
Amor ti scorga: ei rapido
Trapassa i monti, e i fiumi:
Ei regna ovunque; e il temono
24Temuti in terra i Numi.
S’ella ricorda l’ultima
Aurora e ’l lungo affanno,
Se i giuramenti, e i gemiti,
28E i voti in cor le stanno;
Vedrai le guance rosee
D’un bel pallor velarsi,
E i cari occhi cerulei
32Accesi in te fissarsi.
Piangea Corinna i taciti
Furtivi amor svelati,
Mentre Nason traevano
36Al freddo Ponto i fati;
E la rimasta immagine
Dell’amator lontano
Cadde all’afflitta giovane
40Dalla smarrita mano.
Cadi tu pure. Indizio
Sarà che tu sei cara.
Non dee tua sorte increscere,
44Non dee parerti amara.
Quai te ripari aspettano
Della sventura avuta!
Ben puossi a prezzo simile
48Comprar la tua caduta.
Te raccorran le Grazie,
Tu baci avrai soavi;
Al paragon sarebbero
52Dell’Ibla amari i favi.
S’interporranno all’opera
Mille sospir frattanto;
Nè le pupille tremule
56Perdoneranno al pianto.
Gli occhi da te rimovere
Pur cercherà talora,
Poi di mirar non sazia
60Vorrà mirarti ancora.
Mille udirai ripetere
Liete e dolenti note:
Amor, da cui derivano,
64Solo insegnar le puote.
Oh le tue sorti vogliano
Te fortunata appieno,
E alfin pietose ascondano
68In quel leggiadro seno.
Salmace ardita Najade
Là nel paterno rivo
Non strinse a sen più candido
72Il giovin freddo e schivo.
Nasso cagion di lagrime
Più bianco sen non vide,
Poichè Teseo portarono
76Le sorde vele infide.