Claudio Castelletti
Laurea quadriennale (V.O.), Studi Storico-Artistici, Facoltà di Lettere e Filosofia, Sapienza Università di Roma, voto: 110 cum laude.
Ph.D., École pratique des hautes études (EPHE), PSL, Sorbonne, Paris, in cotutela con Sapienza Università di Roma, voto: excellent cum laude.
Membro del comitato scientifico di 'Horti Hesperidum. Studi di storia del collezionismo e della storiografia artistica' (ISSN 2239-4141), rivista di Classe A (ANVUR, area 10/B1).
Professore a contratto, 'Iconologia e Iconografia dell'età moderna' (L-ART/04), Università degli Studi di Roma 'Tor Vergata'.
Membro dell'Associazione Scientifica Palazzo Cappello, Venezia
Membro del Collegio degli Incaricati di ricerca del Centro di Studi sulla Cultura e l'Immagine di Roma
Co-Direttore del Centro di Ricerca Interuniversitario 3ARC - Ancient Art Architecture Reception Center: https://www.3arc-edu.it/
Ph.D., École pratique des hautes études (EPHE), PSL, Sorbonne, Paris, in cotutela con Sapienza Università di Roma, voto: excellent cum laude.
Membro del comitato scientifico di 'Horti Hesperidum. Studi di storia del collezionismo e della storiografia artistica' (ISSN 2239-4141), rivista di Classe A (ANVUR, area 10/B1).
Professore a contratto, 'Iconologia e Iconografia dell'età moderna' (L-ART/04), Università degli Studi di Roma 'Tor Vergata'.
Membro dell'Associazione Scientifica Palazzo Cappello, Venezia
Membro del Collegio degli Incaricati di ricerca del Centro di Studi sulla Cultura e l'Immagine di Roma
Co-Direttore del Centro di Ricerca Interuniversitario 3ARC - Ancient Art Architecture Reception Center: https://www.3arc-edu.it/
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Conference Presentations by Claudio Castelletti
L'evento è inoltre patrocinato dalla Città di Macerata, dal Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell'Arte dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Macerata, dal Centro di Eccellenza DTC Lazio, dalla Fondazione Changes, dall'Associazione Umanieventi (http://www.umanieventi.it/) e dal Centro di Ricerca 3ARC - Ancient Art Architecture Reception Center (https://www.3arc-edu.it/)
Il topos del giardino ricorre nell’immaginario di tutte le civiltà, dall’Antichità ai nostri giorni, rivelando il rapporto stabilito in ogni epoca tra cultura e natura. La giornata di studi "Hortus animae. Il giardino e le sue radici antiche nelle fonti documentarie e letterarie d’età moderna e contemporanea", ideata e organizzata da Claudio Castelletti e Marco Di Pasquale, aspira a offrire nuove prospettive storiche, metodologiche e interdisciplinari sulle testimonianze testuali (storiografiche, archivistiche, narrative, poetiche, ecc.) dedicate al giardino in senso lato, come natura naturans, naturata, artificiosa o artificialis nei contesti storici e culturali de lperiodo che va dal Cinquecento a lNovecento e oltre.
Le fonti scritte sono documenti preziosi che offrono uno sguardo sulla molteplicità delle interpretazioni dell’idea di giardino nel corso dei secoli: idea che si costruisce anche attraverso il dialogo tra i giardini realizzati materialmente e i giardini documentati, descritti o immaginati nella tradizione testuale. Lagiornata di studi dedica particolare attenzione alt ema delle interconnessioni, interazioni e interscambi tra arte e letteratura nel segno del giardino, adottato come spazio reale o ideale del pensiero.
INFO
claudio.castelletti@uniroma2.eu
umanieventi@gmail.com
SITI
https://www.3arc-edu.it/eventi/
http://www.umanieventi.it/
Gli studi degli ultimi trent’anni sulla “fioritura tardogotica nelle Marche” (con le tre mostre di Urbino, Sanseverino Marche e Fermo), su Gentile da Fabriano e la sua eredità, sulla stagione varanesca di Camerino e sulla pittura di Ancona (condotti da gruppi di ricerca guidati da Andrea De Marchi), su specifiche “scuole” cittadine generate dalla presenza di artisti locali (come ad esempio Lorenzo d’Alessandro a Sanseverino e Luca di Paolo a Matelica), sulla scultura lignea nell’alto maceratese, sulla diffusa presenza di pittura veneta di importazione e sull’attività di artisti veneziani trasferitisi nelle Marche (come Carlo e Vittore Crivelli), sulla prima e sulla seconda stagione rinascimentale di Urbino, hanno definito cronologie e chiarito e in alcuni casi rivoluzionato l’attribuzione di corpora di opere, anche grazie a sistematiche ricerche d’archivio. A sua volta, la recente monografia di Christoph Luitpold Frommel (L’architettura del Santuario e del Palazzo Apostolico di Loreto da Paolo II a Paolo III, Loreto, Tecnostampa 2018) ha accostato il lento cantiere di Loreto, con le sue grandi imprese architettoniche della basilica e del palazzo apostolico, ad altri epicentri del Rinascimento marchigiano come Pesaro e Urbino. Nel frattempo, anche a seguito delle ripetute crisi sismiche, sono state promosse campagne di restauro che hanno interessato singole opere ed edifici e hanno permesso l’acquisizione di nuovi dati tecnici e materiali, tanto da modificare profondamente la conoscenza del patrimonio artistico e architettonico delle Marche.
Il convegno maceratese, che si sviluppa sulla base di questi fondamentali aggiornamenti scientifici, è frutto della collaborazione tra École Pratique des Hautes Études (Paris), Università di Macerata e Accademia di Belle Arti di Macerata – Istituto di Restauro delle Marche. Lo scopo è quello di riesaminare la produzione artistica del Quattrocento nel composito territorio che corrisponde all’attuale regione Marche, focalizzando l’attenzione su alcuni specifici punti-chiave: la verifica della validità (in sede storico-artistica e storiografica) dell’etichetta di “cultura adriatica”, introdotta da Federico Zeri e largamente seguita dagli studiosi; la fortuna dell’Antico tra le Marche e la Dalmazia in termini non solo stilistici, ma anche contenutistici; il rapporto tra singole opere e contesti architettonici; la circolazione e contaminazione di tipologie e modelli artistici e architettonici nell’Adriatico; la dialettica tra centri e periferie; le dinamiche della committenza e peculiari sperimentazioni iconografiche; il rapporto fra la tradizione architettonica delle Marche e quella di altri territori; le nuove sperimentazioni in ambito di ars militaris, che pongono le basi per le fortificazioni alla moderna; le ricerche e i metodi tecnici, diagnostici e filologici dedicati ai restauri artistici e architettonici; le problematiche di conservazione del patrimonio culturale ad alta vulnerabilità.
Queste due giornate aspirano a favorire il confronto tra diverse metodologie e prospettive scientifiche, al fine di generare un dibattito fecondo intorno all’eclettica identità del territorio marchigiano, dove le tradizioni locali e l’eredità gotica convivono con la riscoperta dell’Antichità; dove le influenze umbre, venete e adriatiche si intrecciano con le sollecitazioni, alimentate soprattutto dalla vicina Toscana, al rinnovamento dei linguaggi. Si approfondiranno dunque gli episodi di coesistenza, contaminazione e conflitto tra le molteplici culture artistiche e architettoniche, dedicando particolare attenzione ai fenomeni di scambio, dialogo e migrazione dei motivi iconografici, dei modelli tipologici e delle forme stilistiche. Il territorio marchigiano è pertanto un osservatorio privilegiato per lo studio di un interessante ed inedito scenario, frutto di una prolifica circolazione di idee in una difficile convivenza tra eredità medievale e Rinascimento dell’antico.
Drafts by Claudio Castelletti
Talks by Claudio Castelletti
L'evento è inoltre patrocinato dalla Città di Macerata, dal Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell'Arte dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Macerata, dal Centro di Eccellenza DTC Lazio, dalla Fondazione Changes, dall'Associazione Umanieventi (http://www.umanieventi.it/) e dal Centro di Ricerca 3ARC - Ancient Art Architecture Reception Center (https://www.3arc-edu.it/)
Il topos del giardino ricorre nell’immaginario di tutte le civiltà, dall’Antichità ai nostri giorni, rivelando il rapporto stabilito in ogni epoca tra cultura e natura. La giornata di studi "Hortus animae. Il giardino e le sue radici antiche nelle fonti documentarie e letterarie d’età moderna e contemporanea", ideata e organizzata da Claudio Castelletti e Marco Di Pasquale, aspira a offrire nuove prospettive storiche, metodologiche e interdisciplinari sulle testimonianze testuali (storiografiche, archivistiche, narrative, poetiche, ecc.) dedicate al giardino in senso lato, come natura naturans, naturata, artificiosa o artificialis nei contesti storici e culturali de lperiodo che va dal Cinquecento a lNovecento e oltre.
Le fonti scritte sono documenti preziosi che offrono uno sguardo sulla molteplicità delle interpretazioni dell’idea di giardino nel corso dei secoli: idea che si costruisce anche attraverso il dialogo tra i giardini realizzati materialmente e i giardini documentati, descritti o immaginati nella tradizione testuale. Lagiornata di studi dedica particolare attenzione alt ema delle interconnessioni, interazioni e interscambi tra arte e letteratura nel segno del giardino, adottato come spazio reale o ideale del pensiero.
INFO
claudio.castelletti@uniroma2.eu
umanieventi@gmail.com
SITI
https://www.3arc-edu.it/eventi/
http://www.umanieventi.it/
Gli studi degli ultimi trent’anni sulla “fioritura tardogotica nelle Marche” (con le tre mostre di Urbino, Sanseverino Marche e Fermo), su Gentile da Fabriano e la sua eredità, sulla stagione varanesca di Camerino e sulla pittura di Ancona (condotti da gruppi di ricerca guidati da Andrea De Marchi), su specifiche “scuole” cittadine generate dalla presenza di artisti locali (come ad esempio Lorenzo d’Alessandro a Sanseverino e Luca di Paolo a Matelica), sulla scultura lignea nell’alto maceratese, sulla diffusa presenza di pittura veneta di importazione e sull’attività di artisti veneziani trasferitisi nelle Marche (come Carlo e Vittore Crivelli), sulla prima e sulla seconda stagione rinascimentale di Urbino, hanno definito cronologie e chiarito e in alcuni casi rivoluzionato l’attribuzione di corpora di opere, anche grazie a sistematiche ricerche d’archivio. A sua volta, la recente monografia di Christoph Luitpold Frommel (L’architettura del Santuario e del Palazzo Apostolico di Loreto da Paolo II a Paolo III, Loreto, Tecnostampa 2018) ha accostato il lento cantiere di Loreto, con le sue grandi imprese architettoniche della basilica e del palazzo apostolico, ad altri epicentri del Rinascimento marchigiano come Pesaro e Urbino. Nel frattempo, anche a seguito delle ripetute crisi sismiche, sono state promosse campagne di restauro che hanno interessato singole opere ed edifici e hanno permesso l’acquisizione di nuovi dati tecnici e materiali, tanto da modificare profondamente la conoscenza del patrimonio artistico e architettonico delle Marche.
Il convegno maceratese, che si sviluppa sulla base di questi fondamentali aggiornamenti scientifici, è frutto della collaborazione tra École Pratique des Hautes Études (Paris), Università di Macerata e Accademia di Belle Arti di Macerata – Istituto di Restauro delle Marche. Lo scopo è quello di riesaminare la produzione artistica del Quattrocento nel composito territorio che corrisponde all’attuale regione Marche, focalizzando l’attenzione su alcuni specifici punti-chiave: la verifica della validità (in sede storico-artistica e storiografica) dell’etichetta di “cultura adriatica”, introdotta da Federico Zeri e largamente seguita dagli studiosi; la fortuna dell’Antico tra le Marche e la Dalmazia in termini non solo stilistici, ma anche contenutistici; il rapporto tra singole opere e contesti architettonici; la circolazione e contaminazione di tipologie e modelli artistici e architettonici nell’Adriatico; la dialettica tra centri e periferie; le dinamiche della committenza e peculiari sperimentazioni iconografiche; il rapporto fra la tradizione architettonica delle Marche e quella di altri territori; le nuove sperimentazioni in ambito di ars militaris, che pongono le basi per le fortificazioni alla moderna; le ricerche e i metodi tecnici, diagnostici e filologici dedicati ai restauri artistici e architettonici; le problematiche di conservazione del patrimonio culturale ad alta vulnerabilità.
Queste due giornate aspirano a favorire il confronto tra diverse metodologie e prospettive scientifiche, al fine di generare un dibattito fecondo intorno all’eclettica identità del territorio marchigiano, dove le tradizioni locali e l’eredità gotica convivono con la riscoperta dell’Antichità; dove le influenze umbre, venete e adriatiche si intrecciano con le sollecitazioni, alimentate soprattutto dalla vicina Toscana, al rinnovamento dei linguaggi. Si approfondiranno dunque gli episodi di coesistenza, contaminazione e conflitto tra le molteplici culture artistiche e architettoniche, dedicando particolare attenzione ai fenomeni di scambio, dialogo e migrazione dei motivi iconografici, dei modelli tipologici e delle forme stilistiche. Il territorio marchigiano è pertanto un osservatorio privilegiato per lo studio di un interessante ed inedito scenario, frutto di una prolifica circolazione di idee in una difficile convivenza tra eredità medievale e Rinascimento dell’antico.
https://www.3arc-edu.it/project-view/marinae-puellae-metamorfosi-delle-antiche-sirene-nella-tradizione-artistica-e-culturale-tra-medioevo-e-prima-eta-moderna/
To enable a fertile dialogue between art historians, architectural historians and archaeologists, 3ARC promotes the adoption and development of digital technologies, software tools and open access platforms.