Monographs by Thea Rimini
Cesati, Firenze (collana "Resoconti di letteratura italiana"), 2020
I rapporti inter artes hanno da sempre caratterizzato il discorso culturale e ancor di più contra... more I rapporti inter artes hanno da sempre caratterizzato il discorso culturale e ancor di più contraddistinguono quello contemporaneo, aperto a nuovi strumenti comunicativi. La capacità di un’arte di transitare in un’altra è l’assunto da cui muove questo libro, in cui due sono i linguaggi “in movimento” ad essere presi in esame: la letteratura e il cinema (e in un caso anche il teatro e la televisione). Una prima parte è dedicata agli autori polivalenti – registi/scrittori e scrittori/registi (Malaparte e Sorrentino) – mentre una seconda è consacrata all’adattamento cinematografico di opere letterarie (da Basile a Svevo passando per Manzoni e Boito). In entrambe le sezioni un ruolo fondamentale e innovativo è svolto dall’analisi delle sceneggiature, spesso inedite.
Adattamenti, echi, rifrazioni: i confini tra parola e immagine sono assai duttili e questo volume ambisce a dimostrarne ancora una volta la straordinaria permeabilità.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sellerio, 2011
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Books edited by Thea Rimini
Mondadori, Oscar Moderni Cult, 2022
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Presses universitaires de Provence, 2022
Unis par des liens thématiques (le rêve, le jeu, le pastiche des genres littéraires, le fantastiq... more Unis par des liens thématiques (le rêve, le jeu, le pastiche des genres littéraires, le fantastique, la question de l’identité, l’inaccompli, l’attention à d’autres langages artistiques) et de style (surtout l’intertextualité), Calvino et Tabucchi sont, tous les deux, traduits et retraduits en plus d’une cinquantaine de langues.
Cet ouvrage vise à investiguer ce versant traduction sous tous ses aspects. Les essais ici réunis explorent une variété de problématiques complémentaires, en prenant en compte la complexité du phénomène traductif. Les auteurs et les autrices se sont interrogés soit sur les pratiques de traduction, soit sur l’approche théorique, soit sur la réception critique à l’étranger. La méthodologie est plurielle et interdisciplinaire : approche herméneutique, poétologique, textuelle, sémiotique, sociolinguistique, de stylistique comparée. La voix de traducteurs est également présente, dans le but de lier la réflexion traductologique à la pratique traductive. Dans ce volume, la traduction est conçue comme voyage du texte vers d’autres pays (la France, la Belgique, l’Espagne, l’Allemagne, les Pays-Bas, le monde anglophone), mais aussi comme voyage dans le texte. En effet, elle est une clé pour mieux comprendre le tissu linguistique, culturel, intertextuel, d’une œuvre. Calvino l’affirmait : « Traduire est la vraie manière de lire un texte », cet ouvrage propose ainsi un voyage dans l’archipel de textes de Calvino et de Tabucchi grâce à la boussole de la traduction.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Cahiers de l'Hotel de Galliffet, 2019
Le volume Tabucchi par lui-même présente pour la première fois au lecteur un ensemble de textes -... more Le volume Tabucchi par lui-même présente pour la première fois au lecteur un ensemble de textes - pages de journaux, entretiens, essais - dans lesquels l'écrivain Antonio Tabucchi, plutôt réticent à parler de lui, lève le voile sur son autobiographie privée et littéraire, en cheminant depuis la Toscane maritime de ses origines jusqu'au Portugal - terre de cœur et des amitiés, devenu son pays d'élection-, en passant par Paris, découverte dans les années Soixante et toujours plus aimée. Commentaires sur ses propres œuvres, intérêt pour d'autres formes artistiques, réflexions sur son statut d'écrivain se mêlent dans ce recueil qui offre un regard inédit et passionnant sur un auteur italien devenu désormais un classique du vingtième siècle européen.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
i Meridiani Mondadori, Oct 30, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Peter Lang, 2018
In occasione del centenario della nascita di Giorgio Bassani, il convegno Giorgio Bassani: scritt... more In occasione del centenario della nascita di Giorgio Bassani, il convegno Giorgio Bassani: scrittore europeo, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles in collaborazione con l’Université de Caen-LASLAR e con il sostegno del Comitato Nazionale per le Celebrazioni, ha indagato una dimensione fondamentale dello scrittore di Ferrara: la sua eccezionale apertura europea. Prosatore, poeta, sceneggiatore, editore, Bassani dialoga nelle sue opere con i grandi modelli della letteratura tra Ottocento e Novecento (da Stendhal a Proust, da Baudelaire a Valéry, da Rimbaud a Dickinson) e attraverso il suo lavoro di traduttore dal francese e dall’inglese si confronta con il problema di traghettare un’opera da una lingua all’altra. In una pluralità e ricchezza di approcci, che investono non solo le opere più celebri, ma anche le prime prove, gli interventi presentati in questa sede delineano, nelle opere di Bassani, un articolato sistema di citazioni e assonanze e mettono in valore la complessità dell’idea di “traduzione” concepita dallo scrittore.
Arricchisce il volume l’articolo «Dalla poesia pura all’assenza di poesia» pubblicato da Bassani nel luglio del ’47 sulle pagine de Il Popolo e mai più riproposto. Un testo importante che illumina la concezione bassaniana della parola poetica.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Peter Lang, 2017
I personaggi di Antonio Tabucchi devono spesso confrontarsi con una dimensione "postuma", agendo ... more I personaggi di Antonio Tabucchi devono spesso confrontarsi con una dimensione "postuma", agendo in una temporalità sghemba abitata da vivi e da morti. Postumi sono anche i libri e le traduzioni usciti dopo la scomparsa dell’autore, come la raccolta di saggi « Di tutto resta un poco » e soprattutto il romanzo « Per Isabel ». Un mandala. Affrontare il tema di "Tabucchi postumo" significa altresì cominciare la perlustrazione del prezioso fondo donato dai famigliari dello scrittore alla Bibliothèque nationale de France e conoscere i materiali, perlopiù inediti, conservati nell’archivio privato di Lisbona. Attraverso queste collezioni, nei prossimi anni si potrà riportare alla luce quel Tabucchi che ancora non conosciamo. Posteri e postumi sono infine i numerosi scrittori – italiani e stranieri – che hanno consapevolmente accolto l’eredità tabucchiana nelle loro opere. Gli autori di questo libro hanno declinato l’aggettivo "postumo" attraverso diverse angolazioni secondo una pluralità e ricchezza di approcci che ha dischiuso promettenti piste di ricerca per gli studi futuri. E viene qui presentata la prima descrizione dettagliata dei tesori custoditi nelle diverse sedi archivistiche. In apertura del volume sono pubblicati un testo edito e uno inedito dello scrittore. Apparso nel 1997 sul Corriere della Sera e mai più ripubblicato, il primo s’intitola « La Vedovilità che c’è in noi » e costituisce un monito ironico per chi si occuperà dei testi inediti. Il secondo, Sogno di Madonna Fiammetta, dama amata da Messer Boccaccio, rappresenta invece un "sogno di sogno" disperso. Un nuovo, e affascinante, percorso onirico.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sellerio, 2011
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Thea Rimini
Filologia e critica, n. 1, 2022
L'articolo ricostruisce i rapporti culturali intercorsi tra Belgio e Italia negli anni Cinquanta ... more L'articolo ricostruisce i rapporti culturali intercorsi tra Belgio e Italia negli anni Cinquanta e Sessanta attraverso lo studio del carteggio, inedito, tra Aldo Capasso e il poeta e celebre romanziere belga Albert Ayguesparse in un arco temporale che va dal maggio del 1953 all’aprile del 1970. Su una serie di riviste (soprattutto «Arte Stampa» e «Realismo lirico»), Capasso traduce in modo massiccio e commenta la produzione belga neoclassica caratterizzata da valori universalizzanti e astratti. L’intento è duplice: da una parte, c’è la volontà di integrarla nel movimento del Realismo lirico fondato dallo stesso Capasso, dall’altra viene inserita nel dibattito poetico del dopoguerra e si offre come feconda alternativa all’ermetismo. In virtù del suo ruolo di passeur, Capasso, a sua volta, è invitato a scrivere sulla prestigiosa rivista «Marginales», fondata da Ayguesparse, dove presenta un controcanone della letteratura italiana del Novecento rispetto a quello istituito dalle attuali storie letterarie.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
ri.tra, 2023
The poet and translator Aldo Capasso had a key role as passeur of French-speaking Belgian literat... more The poet and translator Aldo Capasso had a key role as passeur of French-speaking Belgian literature in post-World War II Italy. The writers that he translated and promoted in his journal «Realismo Lirico» were close to neoclassical aesthetics and intimate realism (Bernier, Hennart, Vandercammen, Burniaux and especially Ayguesparse). They also collaborated with the Belgian journal «Marginales». His most ambitious project was the launch of Belgian literature by the Pacini Fazzi publishing house, which in 1966 published four volumes of Belgian novels and short stories (Ayguesparse, Thiry, Pierson-Pié-rard, Burniaux). On the one hand, Capasso recognised Belgian literature as having its own specificity, distinguishing it from French literature; on the other hand, he tried to integrate it into the Lyrical Realism movement he had founded. By bringing together literary and editorial history and translation dynamics, an attempt is made to understand how Belgian literature was introduced in Italy in the heated cultural debate of those years.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Incontri. Rivista europea di studi italiani, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
TICONTRE. TEORIA TESTO TRADUZIONE, 2020
L'articolo analizza la traduzione realizzata da Giorgio Bassani de "La chaumière indienne" di Jac... more L'articolo analizza la traduzione realizzata da Giorgio Bassani de "La chaumière indienne" di Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre e pubblicata nella raccolta curata da Michele Rago, "Romanzi francesi dei secoli XVII e XVIII" (Milano, Bompiani, 1951). Avvalendosi di un carteggio inedito tra Bassani e Vittorini, il saggio ricostruisce dapprima il contesto culturale di questo lavoro di traduzione per poi passare a un'analisi stilistica dell'opera tradotta. Bassani non si limita a una semplice e corretta trasposizione semantica, ma è attento a riprodurre lo stile dello scrittore illuminista, arrivando a cogliere la strategia narrativa del testo fonte. L'ultima parte dell'articolo si concentra sulle tangenze tra Bassani traduttore e narratore dimostrando come il traghettamento in italiano de "La capanna indiana" abbia lasciato un'eco ne "Il giardino dei Finzi-Contini".
This paper analyses the translation of Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre's "La chaumière indienne" by Giorgio Bassani, published in the book edited by Michele Rago, "Romanzi francesi dei secoli XVII e XVIII" (Milan, Bompiani, 1951). Through an unpublished correspondence between Bassani and Vittorini, the essay first reconstructs the cultural context of this translation work and then moves on to a stylistic analysis of the translated work. Bassani does not limit himself to a simple and correct semantic transposition, but he is careful to reproduce the style of the Enlightenment writer, coming to grasp the narrative strategy of the source text. The last part of the article focuses on the similarities between Bassani translator and narrator, demonstrating how the Italian translation of "La capanna indiana" left an echo in "Il giardino dei Finzi-Contini".
Bookmarks Related papers MentionsView impact
New Italian Books, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Filologia e critica, n. 3, 2018
L’articolo ricostruisce il cantiere della scrittura di Antonio Tabucchi attraverso i quaderni aut... more L’articolo ricostruisce il cantiere della scrittura di Antonio Tabucchi attraverso i quaderni autografi conservati dal 2014 nel fondo Tabucchi della Bibliothèque nationale de France e nell’archivio privato di Lisbona. Dalle carte che accolgono le stesure manoscritte di romanzi e racconti emerge un’importante tendenza revisoria del paratesto – indici, titoli, note, quarte di copertina –, un dato che potrebbe leggersi come una nuova declinazione dell’interesse tabucchiano per il dettaglio capace di condensare il senso del “tutto”. Al di là dell’apparato paratestuale, le tre tendenze correttorie più ricorrenti riguardano l’onomastica, la modifica del finale e l’eliminazione dei realia, e si spiegano con la volontà di rendere più sfumata la vicenda. Un’attenzione particolare è riservata al romanzo Per Isabel e ai racconti de Il tempo invecchia in fretta che si rivelano tra i testi che registrano il maggior numero di cambiamenti nel passaggio dalla versione manoscritta a quella a stampa.
The paper retraces the writing process of Antonio Tabucchi by examining his original notebooks held at the Bibliothèque nationale de France and at his private archive in Lisbon. From the pages containing the handwritten drafts of his novels and short stories arises a remarkable tendency to review the paratext: indexes, titles, notes, and back covers. This evidence might be interpreted as a new application of Tabucchi’s interest in detail as a means of condensing the sense of it all. Beside the paratextual frame, other three circumstances where Tabucchi’s reviewing approach intervenes the most are the onomastics, the changing of the ending, and the elimination of the realia: this with the purpose of making the story more nuanced. A special attention is given to the novel Per Isabel and to the short stories from Il tempo invecchia in fretta, which appear to be the works with the majority of changes from the handwritten version to the printed edition.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Contemporanea. Rivista di studi sulla letteratura e sulla comunicazione, 2017
The article compares the film by Visconti, Senso, and the short story with the same title by Boit... more The article compares the film by Visconti, Senso, and the short story with the same title by Boito from which the film is taken. Taking advantage of the different screenplays published, we aimed at highlighting some aspects not yet investigated by critics regarding characters, places, symbolic devices, and above all the conception of the Story of the writer and the director. An important example is the male protagonist’s change of name: the Tyrolean lieutenant Remigio Ruiz becomes the Austrian Franz Mahler. Thus the vital ambiguity - Austrian and Italian at the same time - that characterized the literary character is lost. The elimination by Visconti of the issue of the “austriacanti” seems to be dictated by the desire to focus more on the psychological aspect of the character rather than on the political one.
In both historical representations appear however some anachronisms that we consider as distinctive choices of a poetics. Rather than rewriting in a literary or cinematic way the historical experience of 1866, Boito and Visconti intend to offer a symbolic representation of it.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Between, 2017
This essay compares the movie Tale of Tales by Matteo Garrone with the collection of seventeenth-... more This essay compares the movie Tale of Tales by Matteo Garrone with the collection of seventeenth-century fairy tales Lo cunto de li cunti by Giambattista Basile on which it is based. After highlighting the specularity of Garrone and Basile’s poetics (attention to deformed bodies, coexistence of attractive and repelling, etc.), the analysis focuses on adaptation strategies (restoring of the frame tale, importance of female figures, linguistic choices). It is also stressed the role of light into the movie, which is crossed by violent light contrasts in Caravaggio’s style, representing the struggle between good and evil. The unpublished screenplay of the film in its Italian and English versions is analysed in detail in terms of narrative architecture, characters and linguistic aspects. The analysis exhibits the complexity of the work done by Garrone, who successfully captured the multiple levels of significant of Basile’s collection, remodelling them according to his own and unique poetics.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Rivista di letteratura teatrale, 2017
The article analyzes the film Il Cristo proibito (1951), the Curzio Malaparte’s single movie eve... more The article analyzes the film Il Cristo proibito (1951), the Curzio Malaparte’s single movie ever filmed. Leveraging on the edited and unpublished material, the article describes the first encounter of the writer with the world of cinema and then it focuses on the development of Il Cristo proibito by carrying out a textual analysis of different versions of screenplays written by Malaparte. The examination of these texts highlights the willingness demonstrated by the writer to introduce himself to the world of cinema and reveals a dynamic modulation of styles and narrative situations.
One last section is devoted to the relationship between Il Cristo proibito and Neorealism. Though the film comes out in a period still strongly influenced by neo-realistic aesthetics and shares its themes, it doesn’t align to this movement. Its expressionist and metaphysical feature and the desire to transfigure the naked testimony by a pictorial way makes Il Cristo proibito a work that is hard to frame in the context of the 1950’s cinema history.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Cartaditalia, 2015
On the docs directed by Alina Marazzi.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Filologia e Critica, 2014
L’articolo descrive e analizza i materiali dattiloscritti e manoscritti riguardanti "Lettere a Ca... more L’articolo descrive e analizza i materiali dattiloscritti e manoscritti riguardanti "Lettere a Capitano Nemo", il romanzo giovanile che Antonio Tabucchi scrisse negli anni Settanta e che mai pubblicò. Si ricostruisce la travagliata storia editoriale dell’opera e si analizzano le varianti tra le diverse stesure conservate, in forma rilegata e fogli sparsi, nel fondo «An tonio Tabucchi» della Bibliothèque Nationale de France. Si esaminano inoltre alcuni capitoli manoscritti ritrovati in un’agenda appartenuta allo scrittore, i capitoli apparsi in rivista nel corso degli anni e il racconto "Capodanno", versione ridotta del romanzo pubblicata nella raccolta "L’angelo nero" (1991). In appendice è presentato il testo inedito "Duecento mila ore dentro il Nautilus", la postfazione che Tabucchi aveva scritto per il suo romanzo.
The article outlines and analyses the typewritten and handwritten materials concerning the "Lettere a Capitano Nemo", the juvenile novel Antonio Tabucchi wrote in the Seventies, without publishing it. The paper retraces the complex drafting history of this work, and analyses the variants of the different drafts, which are held , bound and unbound , at the «Antonio Tabucchi» found of the Bibliothèque nationale de France. Furthermore, the paper examines some handwritten chapters found in a writer’s agenda, the chapters issued in reviews over the years, and also the short novel "Capodanno", a reduced version of the novel published in the collection "L’angelo nero" (1991). Lastly, the appendix makes available the as yet unpublished text "Duecentomila ore dentro il Nautilus", which represents the afterword Tabucchi wrote for his novel.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Monographs by Thea Rimini
Adattamenti, echi, rifrazioni: i confini tra parola e immagine sono assai duttili e questo volume ambisce a dimostrarne ancora una volta la straordinaria permeabilità.
Books edited by Thea Rimini
Cet ouvrage vise à investiguer ce versant traduction sous tous ses aspects. Les essais ici réunis explorent une variété de problématiques complémentaires, en prenant en compte la complexité du phénomène traductif. Les auteurs et les autrices se sont interrogés soit sur les pratiques de traduction, soit sur l’approche théorique, soit sur la réception critique à l’étranger. La méthodologie est plurielle et interdisciplinaire : approche herméneutique, poétologique, textuelle, sémiotique, sociolinguistique, de stylistique comparée. La voix de traducteurs est également présente, dans le but de lier la réflexion traductologique à la pratique traductive. Dans ce volume, la traduction est conçue comme voyage du texte vers d’autres pays (la France, la Belgique, l’Espagne, l’Allemagne, les Pays-Bas, le monde anglophone), mais aussi comme voyage dans le texte. En effet, elle est une clé pour mieux comprendre le tissu linguistique, culturel, intertextuel, d’une œuvre. Calvino l’affirmait : « Traduire est la vraie manière de lire un texte », cet ouvrage propose ainsi un voyage dans l’archipel de textes de Calvino et de Tabucchi grâce à la boussole de la traduction.
Arricchisce il volume l’articolo «Dalla poesia pura all’assenza di poesia» pubblicato da Bassani nel luglio del ’47 sulle pagine de Il Popolo e mai più riproposto. Un testo importante che illumina la concezione bassaniana della parola poetica.
Papers by Thea Rimini
This paper analyses the translation of Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre's "La chaumière indienne" by Giorgio Bassani, published in the book edited by Michele Rago, "Romanzi francesi dei secoli XVII e XVIII" (Milan, Bompiani, 1951). Through an unpublished correspondence between Bassani and Vittorini, the essay first reconstructs the cultural context of this translation work and then moves on to a stylistic analysis of the translated work. Bassani does not limit himself to a simple and correct semantic transposition, but he is careful to reproduce the style of the Enlightenment writer, coming to grasp the narrative strategy of the source text. The last part of the article focuses on the similarities between Bassani translator and narrator, demonstrating how the Italian translation of "La capanna indiana" left an echo in "Il giardino dei Finzi-Contini".
The paper retraces the writing process of Antonio Tabucchi by examining his original notebooks held at the Bibliothèque nationale de France and at his private archive in Lisbon. From the pages containing the handwritten drafts of his novels and short stories arises a remarkable tendency to review the paratext: indexes, titles, notes, and back covers. This evidence might be interpreted as a new application of Tabucchi’s interest in detail as a means of condensing the sense of it all. Beside the paratextual frame, other three circumstances where Tabucchi’s reviewing approach intervenes the most are the onomastics, the changing of the ending, and the elimination of the realia: this with the purpose of making the story more nuanced. A special attention is given to the novel Per Isabel and to the short stories from Il tempo invecchia in fretta, which appear to be the works with the majority of changes from the handwritten version to the printed edition.
In both historical representations appear however some anachronisms that we consider as distinctive choices of a poetics. Rather than rewriting in a literary or cinematic way the historical experience of 1866, Boito and Visconti intend to offer a symbolic representation of it.
One last section is devoted to the relationship between Il Cristo proibito and Neorealism. Though the film comes out in a period still strongly influenced by neo-realistic aesthetics and shares its themes, it doesn’t align to this movement. Its expressionist and metaphysical feature and the desire to transfigure the naked testimony by a pictorial way makes Il Cristo proibito a work that is hard to frame in the context of the 1950’s cinema history.
The article outlines and analyses the typewritten and handwritten materials concerning the "Lettere a Capitano Nemo", the juvenile novel Antonio Tabucchi wrote in the Seventies, without publishing it. The paper retraces the complex drafting history of this work, and analyses the variants of the different drafts, which are held , bound and unbound , at the «Antonio Tabucchi» found of the Bibliothèque nationale de France. Furthermore, the paper examines some handwritten chapters found in a writer’s agenda, the chapters issued in reviews over the years, and also the short novel "Capodanno", a reduced version of the novel published in the collection "L’angelo nero" (1991). Lastly, the appendix makes available the as yet unpublished text "Duecentomila ore dentro il Nautilus", which represents the afterword Tabucchi wrote for his novel.
Adattamenti, echi, rifrazioni: i confini tra parola e immagine sono assai duttili e questo volume ambisce a dimostrarne ancora una volta la straordinaria permeabilità.
Cet ouvrage vise à investiguer ce versant traduction sous tous ses aspects. Les essais ici réunis explorent une variété de problématiques complémentaires, en prenant en compte la complexité du phénomène traductif. Les auteurs et les autrices se sont interrogés soit sur les pratiques de traduction, soit sur l’approche théorique, soit sur la réception critique à l’étranger. La méthodologie est plurielle et interdisciplinaire : approche herméneutique, poétologique, textuelle, sémiotique, sociolinguistique, de stylistique comparée. La voix de traducteurs est également présente, dans le but de lier la réflexion traductologique à la pratique traductive. Dans ce volume, la traduction est conçue comme voyage du texte vers d’autres pays (la France, la Belgique, l’Espagne, l’Allemagne, les Pays-Bas, le monde anglophone), mais aussi comme voyage dans le texte. En effet, elle est une clé pour mieux comprendre le tissu linguistique, culturel, intertextuel, d’une œuvre. Calvino l’affirmait : « Traduire est la vraie manière de lire un texte », cet ouvrage propose ainsi un voyage dans l’archipel de textes de Calvino et de Tabucchi grâce à la boussole de la traduction.
Arricchisce il volume l’articolo «Dalla poesia pura all’assenza di poesia» pubblicato da Bassani nel luglio del ’47 sulle pagine de Il Popolo e mai più riproposto. Un testo importante che illumina la concezione bassaniana della parola poetica.
This paper analyses the translation of Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre's "La chaumière indienne" by Giorgio Bassani, published in the book edited by Michele Rago, "Romanzi francesi dei secoli XVII e XVIII" (Milan, Bompiani, 1951). Through an unpublished correspondence between Bassani and Vittorini, the essay first reconstructs the cultural context of this translation work and then moves on to a stylistic analysis of the translated work. Bassani does not limit himself to a simple and correct semantic transposition, but he is careful to reproduce the style of the Enlightenment writer, coming to grasp the narrative strategy of the source text. The last part of the article focuses on the similarities between Bassani translator and narrator, demonstrating how the Italian translation of "La capanna indiana" left an echo in "Il giardino dei Finzi-Contini".
The paper retraces the writing process of Antonio Tabucchi by examining his original notebooks held at the Bibliothèque nationale de France and at his private archive in Lisbon. From the pages containing the handwritten drafts of his novels and short stories arises a remarkable tendency to review the paratext: indexes, titles, notes, and back covers. This evidence might be interpreted as a new application of Tabucchi’s interest in detail as a means of condensing the sense of it all. Beside the paratextual frame, other three circumstances where Tabucchi’s reviewing approach intervenes the most are the onomastics, the changing of the ending, and the elimination of the realia: this with the purpose of making the story more nuanced. A special attention is given to the novel Per Isabel and to the short stories from Il tempo invecchia in fretta, which appear to be the works with the majority of changes from the handwritten version to the printed edition.
In both historical representations appear however some anachronisms that we consider as distinctive choices of a poetics. Rather than rewriting in a literary or cinematic way the historical experience of 1866, Boito and Visconti intend to offer a symbolic representation of it.
One last section is devoted to the relationship between Il Cristo proibito and Neorealism. Though the film comes out in a period still strongly influenced by neo-realistic aesthetics and shares its themes, it doesn’t align to this movement. Its expressionist and metaphysical feature and the desire to transfigure the naked testimony by a pictorial way makes Il Cristo proibito a work that is hard to frame in the context of the 1950’s cinema history.
The article outlines and analyses the typewritten and handwritten materials concerning the "Lettere a Capitano Nemo", the juvenile novel Antonio Tabucchi wrote in the Seventies, without publishing it. The paper retraces the complex drafting history of this work, and analyses the variants of the different drafts, which are held , bound and unbound , at the «Antonio Tabucchi» found of the Bibliothèque nationale de France. Furthermore, the paper examines some handwritten chapters found in a writer’s agenda, the chapters issued in reviews over the years, and also the short novel "Capodanno", a reduced version of the novel published in the collection "L’angelo nero" (1991). Lastly, the appendix makes available the as yet unpublished text "Duecentomila ore dentro il Nautilus", which represents the afterword Tabucchi wrote for his novel.
Attraverso un esame dei fenomeni del parlato cinematografico (dai segnali discorsivi, alla deissi, ai meccanismi sintattici, alle forme e paradigmi, etc.) si è messo in evidenza il plurilinguismo adottato da Sorrentino. Un’attenzione particolare è riservata al lessico e alle varietà diafasiche e diastratiche che individuano i diversi personaggi. Ne viene fuori un ritratto linguistico composito della società intellettuale e dello spettacolo dell’Italia di oggi satireggiata da Sorrentino.
Campagne lancée par Passa Porta/Collège européen des traducteurs littéraires de Seneffe. Le roman est à paraître en italien chez Mincione Edizioni
https://www.passaporta.be/en/magazine/traduisez-vous-le-belge-1
Analisi del plurilinguismo de "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino
Intervento presentato durante la giornata di studi con e su Maurizio Serra organizzata dall'Università di Liegi (2 maggio 2018)
L’approche du colloque se veut innovante dans la mesure où ce côté lié à la traduction n’a pas encore été investigué dans tous ces aspects. Les langues concernées seront le français, l’anglais, l’espagnol, l’allemand et le néerlandais.
Le colloque veut explorer une variété de problématiques complémentaires, en tenant en compte de la complexité du phénomène traductif : la place de l’auteur, l’importance de l’original, le rôle du traducteur ou de la traductrice, la nature du texte-cible et la relation de celui-ci avec le texte-source, enfin la lecture du texte traduit faite par le critique et le lecteur.