Conferences by Francesca Guerisoli
Incontro per Bookcity 2016, con Giampaolo Nuvolati, Matteo Colleoni e Francesca Guerisoli (Univer... more Incontro per Bookcity 2016, con Giampaolo Nuvolati, Matteo Colleoni e Francesca Guerisoli (Università degli Studi di Milano-Bicocca), Anna Barbara (Politecnico di Milano), Stefano Boccalini (artista e docente NABA), Unimib, 18 novembre 2016.
Oggi, come in passato, la bellezza della città rinvia a opere di elevato contenuto simbolico che attraggono perché associate a temi collettivi. Tuttavia il diritto a partecipare e a godere della bellezza urbana non è equamente distribuito tra le popolazioni e i luoghi urbani causando nuove forme di marginalità e disgregazione sociale. L’incontro approfondirà queste problematiche da diverse angolature. Presentazione del libro di Matteo Colleoni e Francesca Guerisoli, "La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea" (Egea, 2014).
Presentazione del libro Ni una mas presso il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 4 maggi... more Presentazione del libro Ni una mas presso il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 4 maggio 2016. Con Diego Sileo (Conservatore PAC) Monica Mazzoleni (Amnesty International Italia - Coordinamento America Latina), Gianni Romano (editore).
Incontro in occasione della mostra "Altra misura", presso Frittelli Arte Contemporanea, Firenze, ... more Incontro in occasione della mostra "Altra misura", presso Frittelli Arte Contemporanea, Firenze, 9 gennaio 2016. Con interventi di Raffaella Perna, Barbara Casavecchia, Francesca Guerisoli, Paola Mattioli, Libera Mazzoleni.

Session: "The Art of Protest"
Chair: Maria Bakardjieva
PROTEST PARTICIPATION IN VARIABLE COMMUNI... more Session: "The Art of Protest"
Chair: Maria Bakardjieva
PROTEST PARTICIPATION IN VARIABLE COMMUNICATION ECOLOGIES. MEANINGS, MODALITIES AND IMPLICATIONS
International Conference – Alghero (Sardinia, Italy) 24-26 June 2015.
Contemporary collective action, social movements, civic and political protests are characterized by a growing complexity of actors, contents, repertories, contexts, and effects. Grappling with the implications of late modernity, scholars worldwide have reflected on the cross-fertilization of individual practices and collective mobilizations. They have foregrounded unconventional forms of engagement, through reflexive, expressive and embodied acts of dissent cutting across the cultural, political, and social domains, in persistent as well as increasingly transient modes of organisation and belonging. Within this field, some accounts graft social media as an independent variable that would mitigate the democratic deficits of mass-mediated and institutionalised politics. Others would warn of the power imbalances and the inequalities in participation particularly social media reinforce or heighten.
Seeking to kindle an imagination that situates social media in lived experience and practice, this conference intends to unpick the history and the present of linkages but also of any signs of a conscious uncoupling of network technologies, broadcasting media and physical places where protest participation is enacted. In doing so, we aim to tackle the significant challenges posed to democratic politics, social theory and research by resultant variable communication ecologies.
The organizers call for theoretical reflections and empirical analyses tracking continuities and changes in protest participation arising in the blurred lines between social media, broadcasting media and physical places. In particular, the conference welcomes contributions that address the following questions:
What forms of civic/uncivic protest participation are (de)activated in contemporary communication ecologies?
What are the effects of these different forms of participation on institutional politics, political culture, civic education, collective identities and the media?
Which structural – both societal and technological – elements of contemporary communication ecologies enable, accentuate or discourage protest participation?
Which type of content converges and is hybridized in the practices of protest participants, of protest-covering media or of the organizations that are targets of protest?
Which forms of exclusion are being overcome or heightened in the communication ecologies where protest participation is instantiated?
What are the conceptual challenges ahead of us? As we query communication ecologies, do concepts old and new, e.g. “mediatization”, “convergence”, “remediation”, “boundary publics”, “connective action” continue to be analytically informing for mapping the nature and meaning of participation in protest as well as in the civic life beyond it?
Which methodological obstacles arise for research oriented towards analysing protest participation in variable communication ecologies? And how do we overcome them?

Conferenza all'interno del progetto PRACTICES AS AN INTERSECTION IN A FRAGILE ENVIRONMENT.
Luned... more Conferenza all'interno del progetto PRACTICES AS AN INTERSECTION IN A FRAGILE ENVIRONMENT.
Lunedì 1, martedì 2 e mercoledì 3 dicembre 2014, alla Fabbrica del Vapore di Milano, si tiene Practices as an Intersection in a Fragile Environment, piattaforma di dibattito e riflessione a cura di Claudio Zecchi, promossa dal Comune di Milano e organizzata da BJCEM, Associazione Internazionale.
Il progetto è strutturato in tre panel discussions, in una prospettiva che pone le pratiche artistiche al centro di un percorso che ha le proprie coordinate di riferimento in un territorio fragile e precario come quello del rapporto tra arte e attivismo. Parteciperanno: Fokus Grupa (artisti, Croazia); Khaled Jarrar (artista, Palestina); Gruppo A12 (artisti/architetti, Italia); Francesca Guerisoli (storica dellʼarte e curatrice, Italia); Isola Art Center (progetto, Italia).
L’artista, il curatore, le istituzioni, fin anche il pubblico che animano questo rapporto di confine tra campi d’azione tra loro apparentemente diversi, ha visto negli ultimi anni un’interazione tra le pratiche che ha limato molto, fino a renderlo quasi inesistente, il confine tra campi d’azione diversi. Molte delle più importanti rassegne mondiali d’arte, così come alcuni festival o più semplicemente delle singole mostre, hanno visto la partecipazione di gruppi di attivisti impegnati in alcune battaglie di grande importanza e impatto sociale. Basti pensare ai gruppi Occupy invitati da Artur Żmijewski a partecipare alla 7a Biennale di Berlino nel 2012, piuttosto che al più recente esempio del Teatro Valle Occupato invitato alla mostra global aCtIVISm tenutasi a cavallo tra il 2013 e il 2014 allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe, o ancora il festival Survival Kit che si tiene ormai da sei anni a Riga (Lettonia) a cui sono invitate a partecipare anche altre istituzioni, solo per citare alcuni esempi. Viceversa, esistono anche numerosi artisti che hanno cominciato a guardare allo spazio pubblico come principale teatro della loro ricerca e azione. Questa situazione di evidente ibridazione ha portato allo stesso tempo ad una estetizzazione dell’azione politica e ad una politicizzazione dell’estetica. Questo rapporto è stato spesso indicativo, come sostiene Boris Groys, di una fragilità all’interno del mondo dell’arte per cui la sua azione estetica potrebbe aver neutralizzato o limitato l’effetto pratico e pragmatico a livello di un suo immediato impatto politico e sociale. In una dimensione di pratiche e comportamenti di questo tipo, gli incontri cercheranno di approfondire quale ruolo svolge l’arte nella società in senso lato, o quale ruolo hanno gli artisti, i curatori e le istituzioni, o ancora che relazione hanno con il pubblico e che ruolo svolge quest’ultimo. La piattaforma di dibattito introduce il progetto La sovversione del sensibile a cura di Marco Trulli che, dal 5 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015, presenta alla Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4), le opere realizzate da nove artisti che hanno partecipato alle varie edizioni della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo: Gruppo A12 (IT), Charbel Samuel Aoun (LB), Embroiderers of actuality (Abdelaziz Zerrou - MA; Aglaia Haritz - CH), Gian Maria Tosatti (IT), Alexandros Kaklamanos (GR), Sigurdur Atli Sigurdsson (IS), Khaled Jarrar (PS), Didem Erk (TR), Moussa Sarr (F).
La mostra Ritratti di Città sarà lieta di presentare la conferenza:
“PRATICHE E FORME DELL’ARTE N... more La mostra Ritratti di Città sarà lieta di presentare la conferenza:
“PRATICHE E FORME DELL’ARTE NELLO SPAZIO URBANO”
a cura di Francesca Guerisoli
Nella città di oggi è sempre più facile imbattersi in forme e pratiche artistiche che si collocano negli spazi comuni. L’arte contemporanea viene infatti investita di diverse funzioni, quali rendere un luogo più attraente, migliorarne la qualità sociale degli spazi, favorire la lettura critica del presente, costituirsi come forma di lotta politica. L’incontro affronta alcuni degli aspetti più dibattuti dell’arte fuori dal museo attraverso l’illustrazione di casi-studio, soprattutto italiani, dalle nuove forme del monumento ai giardini e parchi d’arte, dalle pratiche relazionali “community based” agli interventi performativi.
Due giorni di discussione a cura di Adelina von Furstenberg, Roberto Pinto, Chiara Agnello, Mario... more Due giorni di discussione a cura di Adelina von Furstenberg, Roberto Pinto, Chiara Agnello, Mario Gorni
Tavola rotonda a cura dell'Accademia Ligustica di Belle Arti con Francesca Comisso, Francesca Gue... more Tavola rotonda a cura dell'Accademia Ligustica di Belle Arti con Francesca Comisso, Francesca Guerisoli, Catterina Seia relativa ai processi di rigenerazione urbana e delle dinamiche
sociali mediante i processi artistici legati all’arte
partecipata e pubblica.
Incontri e appuntamenti che affrontano dal punto di vista sociale, urbanistico, economico, artist... more Incontri e appuntamenti che affrontano dal punto di vista sociale, urbanistico, economico, artistico, storico il tema di questa edizione: "Lo spazio pubblico". Leggere la città è riflettere sulla realtà delle piccole e medie città europee, luoghi nei quali precipitano le contraddizioni e i disagi del mondo contemporaneo, ma anche centri di nuove opportunità, di produzione di senso, di creatività, di futuro.
Books by Francesca Guerisoli
Giuseppe Stampone. Personale connettivo, 2023
Giuseppe Stampone. Personale connettivo
Catalogo della mostra al Museo d'Arte Contemporanea di ... more Giuseppe Stampone. Personale connettivo
Catalogo della mostra al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone (13 ottobre 2022 - 29 gennaio 2023) a cura di Francesca Guerisoli
Francesco Lauretta. Festival, 2022
"Francesco Lauretta. Festival"
a cura di Francesca Guerisoli
catalogo della mostra al MAC Museo ... more "Francesco Lauretta. Festival"
a cura di Francesca Guerisoli
catalogo della mostra al MAC Museo d'Arte Contemporanea
160 pp. 122 ill. a colori - saggi in italiano e inglese - formato 226 x 166 mm
isbn 9788874903313
Le scarpe rosse di Elina Chauvet, 2020
Questo saggio aggiorna e amplia il caso studio presentato nel libro Ni una más. Arte e attivismo ... more Questo saggio aggiorna e amplia il caso studio presentato nel libro Ni una más. Arte e attivismo contro il femminicidio, uscito a firma di Francesca Guerisoli nel 2016 per Postmedia Books. La storia di Zapatos Rojos permette di capire l’evoluzione di un simbolo, le scarpe rosse contro il femminicidio, e come l’arte riesca a opporsi a dinamiche criminali creando contesti simbolici che attivano vere e proprie battaglie culturali.
Questo è il terzo titolo della collana Sartoria editoriale, diretta da
Varinia Poggiagliolmi per ArtCityLab.
Le prime dieci copie sono realizzate artigianalmente nella sede di Sartoria editoriale in Milano, dove sono a disposizione del pubblico. Altre 490 copie sono state realizzate in edizione limitata per i normali canali di distribuzione.
Un luogo dopo l'altro. Arte site-specific e identità locazionale, 2020
"Un luogo dopo l'altro. Arte site-specific e identità locazionale" di Miwon Kwon - introduzione d... more "Un luogo dopo l'altro. Arte site-specific e identità locazionale" di Miwon Kwon - introduzione di Francesca Guerisoli - traduzione italiana di "One Place after Another"
postmedia books 2020 - isbn 9788874902606

Francesca Guerisoli, "Contemporary Art and Urban Attractiveness: The Role of Hyper-Museums and Art Foundations", in Mario Paris (ed.), "Making Prestigious Places. How Luxury Influences the Transformation of Cities", Routledge, London, 2018
"Making Prestigious Places investigates the spatial dimension of luxury, both as a sector involvi... more "Making Prestigious Places investigates the spatial dimension of luxury, both as a sector involving activities, operators and investments, and as a system of values acting as a catalyst for recent urban transformations. Luxury shares a well-established connection to the city, as a place of production, consumption and selfrepresentation, and continues to grow despite economic difficulties. This edited collection includes case studies from Europe, North and South America, Asia and the Middle East to create a dialogue around these developments and the challenges presented, such as the tension between the idea of prestige and current values in urban planning, the discussion between academic reflections and operational practices, and how these interact with the long term economic and social dynamic of the city. With rich analysis and a foreword written by Patsy Healey, this book will be an important addition to the discourse on luxury for urban planners and researchers."
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Conferences by Francesca Guerisoli
Oggi, come in passato, la bellezza della città rinvia a opere di elevato contenuto simbolico che attraggono perché associate a temi collettivi. Tuttavia il diritto a partecipare e a godere della bellezza urbana non è equamente distribuito tra le popolazioni e i luoghi urbani causando nuove forme di marginalità e disgregazione sociale. L’incontro approfondirà queste problematiche da diverse angolature. Presentazione del libro di Matteo Colleoni e Francesca Guerisoli, "La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea" (Egea, 2014).
Chair: Maria Bakardjieva
PROTEST PARTICIPATION IN VARIABLE COMMUNICATION ECOLOGIES. MEANINGS, MODALITIES AND IMPLICATIONS
International Conference – Alghero (Sardinia, Italy) 24-26 June 2015.
Contemporary collective action, social movements, civic and political protests are characterized by a growing complexity of actors, contents, repertories, contexts, and effects. Grappling with the implications of late modernity, scholars worldwide have reflected on the cross-fertilization of individual practices and collective mobilizations. They have foregrounded unconventional forms of engagement, through reflexive, expressive and embodied acts of dissent cutting across the cultural, political, and social domains, in persistent as well as increasingly transient modes of organisation and belonging. Within this field, some accounts graft social media as an independent variable that would mitigate the democratic deficits of mass-mediated and institutionalised politics. Others would warn of the power imbalances and the inequalities in participation particularly social media reinforce or heighten.
Seeking to kindle an imagination that situates social media in lived experience and practice, this conference intends to unpick the history and the present of linkages but also of any signs of a conscious uncoupling of network technologies, broadcasting media and physical places where protest participation is enacted. In doing so, we aim to tackle the significant challenges posed to democratic politics, social theory and research by resultant variable communication ecologies.
The organizers call for theoretical reflections and empirical analyses tracking continuities and changes in protest participation arising in the blurred lines between social media, broadcasting media and physical places. In particular, the conference welcomes contributions that address the following questions:
What forms of civic/uncivic protest participation are (de)activated in contemporary communication ecologies?
What are the effects of these different forms of participation on institutional politics, political culture, civic education, collective identities and the media?
Which structural – both societal and technological – elements of contemporary communication ecologies enable, accentuate or discourage protest participation?
Which type of content converges and is hybridized in the practices of protest participants, of protest-covering media or of the organizations that are targets of protest?
Which forms of exclusion are being overcome or heightened in the communication ecologies where protest participation is instantiated?
What are the conceptual challenges ahead of us? As we query communication ecologies, do concepts old and new, e.g. “mediatization”, “convergence”, “remediation”, “boundary publics”, “connective action” continue to be analytically informing for mapping the nature and meaning of participation in protest as well as in the civic life beyond it?
Which methodological obstacles arise for research oriented towards analysing protest participation in variable communication ecologies? And how do we overcome them?
Lunedì 1, martedì 2 e mercoledì 3 dicembre 2014, alla Fabbrica del Vapore di Milano, si tiene Practices as an Intersection in a Fragile Environment, piattaforma di dibattito e riflessione a cura di Claudio Zecchi, promossa dal Comune di Milano e organizzata da BJCEM, Associazione Internazionale.
Il progetto è strutturato in tre panel discussions, in una prospettiva che pone le pratiche artistiche al centro di un percorso che ha le proprie coordinate di riferimento in un territorio fragile e precario come quello del rapporto tra arte e attivismo. Parteciperanno: Fokus Grupa (artisti, Croazia); Khaled Jarrar (artista, Palestina); Gruppo A12 (artisti/architetti, Italia); Francesca Guerisoli (storica dellʼarte e curatrice, Italia); Isola Art Center (progetto, Italia).
L’artista, il curatore, le istituzioni, fin anche il pubblico che animano questo rapporto di confine tra campi d’azione tra loro apparentemente diversi, ha visto negli ultimi anni un’interazione tra le pratiche che ha limato molto, fino a renderlo quasi inesistente, il confine tra campi d’azione diversi. Molte delle più importanti rassegne mondiali d’arte, così come alcuni festival o più semplicemente delle singole mostre, hanno visto la partecipazione di gruppi di attivisti impegnati in alcune battaglie di grande importanza e impatto sociale. Basti pensare ai gruppi Occupy invitati da Artur Żmijewski a partecipare alla 7a Biennale di Berlino nel 2012, piuttosto che al più recente esempio del Teatro Valle Occupato invitato alla mostra global aCtIVISm tenutasi a cavallo tra il 2013 e il 2014 allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe, o ancora il festival Survival Kit che si tiene ormai da sei anni a Riga (Lettonia) a cui sono invitate a partecipare anche altre istituzioni, solo per citare alcuni esempi. Viceversa, esistono anche numerosi artisti che hanno cominciato a guardare allo spazio pubblico come principale teatro della loro ricerca e azione. Questa situazione di evidente ibridazione ha portato allo stesso tempo ad una estetizzazione dell’azione politica e ad una politicizzazione dell’estetica. Questo rapporto è stato spesso indicativo, come sostiene Boris Groys, di una fragilità all’interno del mondo dell’arte per cui la sua azione estetica potrebbe aver neutralizzato o limitato l’effetto pratico e pragmatico a livello di un suo immediato impatto politico e sociale. In una dimensione di pratiche e comportamenti di questo tipo, gli incontri cercheranno di approfondire quale ruolo svolge l’arte nella società in senso lato, o quale ruolo hanno gli artisti, i curatori e le istituzioni, o ancora che relazione hanno con il pubblico e che ruolo svolge quest’ultimo. La piattaforma di dibattito introduce il progetto La sovversione del sensibile a cura di Marco Trulli che, dal 5 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015, presenta alla Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4), le opere realizzate da nove artisti che hanno partecipato alle varie edizioni della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo: Gruppo A12 (IT), Charbel Samuel Aoun (LB), Embroiderers of actuality (Abdelaziz Zerrou - MA; Aglaia Haritz - CH), Gian Maria Tosatti (IT), Alexandros Kaklamanos (GR), Sigurdur Atli Sigurdsson (IS), Khaled Jarrar (PS), Didem Erk (TR), Moussa Sarr (F).
“PRATICHE E FORME DELL’ARTE NELLO SPAZIO URBANO”
a cura di Francesca Guerisoli
Nella città di oggi è sempre più facile imbattersi in forme e pratiche artistiche che si collocano negli spazi comuni. L’arte contemporanea viene infatti investita di diverse funzioni, quali rendere un luogo più attraente, migliorarne la qualità sociale degli spazi, favorire la lettura critica del presente, costituirsi come forma di lotta politica. L’incontro affronta alcuni degli aspetti più dibattuti dell’arte fuori dal museo attraverso l’illustrazione di casi-studio, soprattutto italiani, dalle nuove forme del monumento ai giardini e parchi d’arte, dalle pratiche relazionali “community based” agli interventi performativi.
sociali mediante i processi artistici legati all’arte
partecipata e pubblica.
Books by Francesca Guerisoli
Catalogo della mostra al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone (13 ottobre 2022 - 29 gennaio 2023) a cura di Francesca Guerisoli
a cura di Francesca Guerisoli
catalogo della mostra al MAC Museo d'Arte Contemporanea
160 pp. 122 ill. a colori - saggi in italiano e inglese - formato 226 x 166 mm
isbn 9788874903313
Questo è il terzo titolo della collana Sartoria editoriale, diretta da
Varinia Poggiagliolmi per ArtCityLab.
Le prime dieci copie sono realizzate artigianalmente nella sede di Sartoria editoriale in Milano, dove sono a disposizione del pubblico. Altre 490 copie sono state realizzate in edizione limitata per i normali canali di distribuzione.
postmedia books 2020 - isbn 9788874902606
Oggi, come in passato, la bellezza della città rinvia a opere di elevato contenuto simbolico che attraggono perché associate a temi collettivi. Tuttavia il diritto a partecipare e a godere della bellezza urbana non è equamente distribuito tra le popolazioni e i luoghi urbani causando nuove forme di marginalità e disgregazione sociale. L’incontro approfondirà queste problematiche da diverse angolature. Presentazione del libro di Matteo Colleoni e Francesca Guerisoli, "La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea" (Egea, 2014).
Chair: Maria Bakardjieva
PROTEST PARTICIPATION IN VARIABLE COMMUNICATION ECOLOGIES. MEANINGS, MODALITIES AND IMPLICATIONS
International Conference – Alghero (Sardinia, Italy) 24-26 June 2015.
Contemporary collective action, social movements, civic and political protests are characterized by a growing complexity of actors, contents, repertories, contexts, and effects. Grappling with the implications of late modernity, scholars worldwide have reflected on the cross-fertilization of individual practices and collective mobilizations. They have foregrounded unconventional forms of engagement, through reflexive, expressive and embodied acts of dissent cutting across the cultural, political, and social domains, in persistent as well as increasingly transient modes of organisation and belonging. Within this field, some accounts graft social media as an independent variable that would mitigate the democratic deficits of mass-mediated and institutionalised politics. Others would warn of the power imbalances and the inequalities in participation particularly social media reinforce or heighten.
Seeking to kindle an imagination that situates social media in lived experience and practice, this conference intends to unpick the history and the present of linkages but also of any signs of a conscious uncoupling of network technologies, broadcasting media and physical places where protest participation is enacted. In doing so, we aim to tackle the significant challenges posed to democratic politics, social theory and research by resultant variable communication ecologies.
The organizers call for theoretical reflections and empirical analyses tracking continuities and changes in protest participation arising in the blurred lines between social media, broadcasting media and physical places. In particular, the conference welcomes contributions that address the following questions:
What forms of civic/uncivic protest participation are (de)activated in contemporary communication ecologies?
What are the effects of these different forms of participation on institutional politics, political culture, civic education, collective identities and the media?
Which structural – both societal and technological – elements of contemporary communication ecologies enable, accentuate or discourage protest participation?
Which type of content converges and is hybridized in the practices of protest participants, of protest-covering media or of the organizations that are targets of protest?
Which forms of exclusion are being overcome or heightened in the communication ecologies where protest participation is instantiated?
What are the conceptual challenges ahead of us? As we query communication ecologies, do concepts old and new, e.g. “mediatization”, “convergence”, “remediation”, “boundary publics”, “connective action” continue to be analytically informing for mapping the nature and meaning of participation in protest as well as in the civic life beyond it?
Which methodological obstacles arise for research oriented towards analysing protest participation in variable communication ecologies? And how do we overcome them?
Lunedì 1, martedì 2 e mercoledì 3 dicembre 2014, alla Fabbrica del Vapore di Milano, si tiene Practices as an Intersection in a Fragile Environment, piattaforma di dibattito e riflessione a cura di Claudio Zecchi, promossa dal Comune di Milano e organizzata da BJCEM, Associazione Internazionale.
Il progetto è strutturato in tre panel discussions, in una prospettiva che pone le pratiche artistiche al centro di un percorso che ha le proprie coordinate di riferimento in un territorio fragile e precario come quello del rapporto tra arte e attivismo. Parteciperanno: Fokus Grupa (artisti, Croazia); Khaled Jarrar (artista, Palestina); Gruppo A12 (artisti/architetti, Italia); Francesca Guerisoli (storica dellʼarte e curatrice, Italia); Isola Art Center (progetto, Italia).
L’artista, il curatore, le istituzioni, fin anche il pubblico che animano questo rapporto di confine tra campi d’azione tra loro apparentemente diversi, ha visto negli ultimi anni un’interazione tra le pratiche che ha limato molto, fino a renderlo quasi inesistente, il confine tra campi d’azione diversi. Molte delle più importanti rassegne mondiali d’arte, così come alcuni festival o più semplicemente delle singole mostre, hanno visto la partecipazione di gruppi di attivisti impegnati in alcune battaglie di grande importanza e impatto sociale. Basti pensare ai gruppi Occupy invitati da Artur Żmijewski a partecipare alla 7a Biennale di Berlino nel 2012, piuttosto che al più recente esempio del Teatro Valle Occupato invitato alla mostra global aCtIVISm tenutasi a cavallo tra il 2013 e il 2014 allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe, o ancora il festival Survival Kit che si tiene ormai da sei anni a Riga (Lettonia) a cui sono invitate a partecipare anche altre istituzioni, solo per citare alcuni esempi. Viceversa, esistono anche numerosi artisti che hanno cominciato a guardare allo spazio pubblico come principale teatro della loro ricerca e azione. Questa situazione di evidente ibridazione ha portato allo stesso tempo ad una estetizzazione dell’azione politica e ad una politicizzazione dell’estetica. Questo rapporto è stato spesso indicativo, come sostiene Boris Groys, di una fragilità all’interno del mondo dell’arte per cui la sua azione estetica potrebbe aver neutralizzato o limitato l’effetto pratico e pragmatico a livello di un suo immediato impatto politico e sociale. In una dimensione di pratiche e comportamenti di questo tipo, gli incontri cercheranno di approfondire quale ruolo svolge l’arte nella società in senso lato, o quale ruolo hanno gli artisti, i curatori e le istituzioni, o ancora che relazione hanno con il pubblico e che ruolo svolge quest’ultimo. La piattaforma di dibattito introduce il progetto La sovversione del sensibile a cura di Marco Trulli che, dal 5 dicembre 2014 all’11 gennaio 2015, presenta alla Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4), le opere realizzate da nove artisti che hanno partecipato alle varie edizioni della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo: Gruppo A12 (IT), Charbel Samuel Aoun (LB), Embroiderers of actuality (Abdelaziz Zerrou - MA; Aglaia Haritz - CH), Gian Maria Tosatti (IT), Alexandros Kaklamanos (GR), Sigurdur Atli Sigurdsson (IS), Khaled Jarrar (PS), Didem Erk (TR), Moussa Sarr (F).
“PRATICHE E FORME DELL’ARTE NELLO SPAZIO URBANO”
a cura di Francesca Guerisoli
Nella città di oggi è sempre più facile imbattersi in forme e pratiche artistiche che si collocano negli spazi comuni. L’arte contemporanea viene infatti investita di diverse funzioni, quali rendere un luogo più attraente, migliorarne la qualità sociale degli spazi, favorire la lettura critica del presente, costituirsi come forma di lotta politica. L’incontro affronta alcuni degli aspetti più dibattuti dell’arte fuori dal museo attraverso l’illustrazione di casi-studio, soprattutto italiani, dalle nuove forme del monumento ai giardini e parchi d’arte, dalle pratiche relazionali “community based” agli interventi performativi.
sociali mediante i processi artistici legati all’arte
partecipata e pubblica.
Catalogo della mostra al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone (13 ottobre 2022 - 29 gennaio 2023) a cura di Francesca Guerisoli
a cura di Francesca Guerisoli
catalogo della mostra al MAC Museo d'Arte Contemporanea
160 pp. 122 ill. a colori - saggi in italiano e inglese - formato 226 x 166 mm
isbn 9788874903313
Questo è il terzo titolo della collana Sartoria editoriale, diretta da
Varinia Poggiagliolmi per ArtCityLab.
Le prime dieci copie sono realizzate artigianalmente nella sede di Sartoria editoriale in Milano, dove sono a disposizione del pubblico. Altre 490 copie sono state realizzate in edizione limitata per i normali canali di distribuzione.
postmedia books 2020 - isbn 9788874902606
Francesca Guerisoli analizza le modalità con cui l'arte e le forme creative si oppongono al femminicidio, costruendo un orizzonte simbolico nel quale si colloca una battaglia culturale e politica transnazionale nel tentativo di ristabilire una memoria pubblica occultata dal sistema politico ed economico dominante. L'arte nata in relazione alla violenza e al femminicidio è indagata attraverso la descrizione delle opere e delle pratiche messe in atto da collettivi locali e da artisti che operano anche a livello internazionale, come Teresa Margolles, Lorena Wolffer, Ursula Biemann, Santiago Sierra, Regina José Galindo, Francis Alÿs.
Il progetto d'arte partecipativa Zapatos Rojos di Elina Chauvet, nato nel contesto di Juárez, è divenuto il simbolo più popolare della lotta al femminicidio nel nostro Paese. L'analisi critica mette in rilievo il significato della marcia di scarpe rosse e il valore che il progetto, nato in una realtà specifica, esprime anche in tutti quei contesti in cui la relazione asimmetrica tra i sessi porta al femminicidio.
Il libro ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International - Italia: "Per la capacità di andare oltre i fatti del femminicidio, sapendo ispirare nel lettore un desiderio concreto di cambiamento. Un libro che non soltanto racconta, documenta alla perfezione e denuncia una piaga del nostro tempo con chiara fermezza, ma che trasforma l'arte in strumento per contrastare silenzio ed omertà".
postmedia books 2016
240 pp. 147 ill.
isbn 9788874901562
Titolo La città attraente. Luoghi urbani e arte contemporanea
Autori Matteo Colleoni, Francesca Guerisoli
Editore EGEA, 2014
ISBN 8823821665, 9788823821668
Lunghezza 239 pagine