Benedetto Ligorio
Benedetto Ligorio, Ph.D. 'Doctor Europaeus' cum Laude on Modern History at the Sapienza University of Rome, is a post-doctoral researcher on Modern History at the Department of Philosophy Sapienza University of Rome and former post-doc on History of Eastern Europe. He works on the Social, Economic, and cultural networks of the Port Jews in the Mediterranean. The main relevant topics of his research are Jewish History, Balkans Studies, and Eastern European History in Early Modern Era.
Position:
Post-Doc Early Modern History
Post-Doc History of Eastern Europe
Adjunct Professor of Early Modern History
Discipline Expertise History of Eastern Europe
Discipline Expertise Early Modern History
Member of:
o AISSEE Associazione italiana di studi del Sud-Est europeo
o AISU International Associazione italiana di storia urbana
o AMI Associazione Mazziniana Italiana
o Domus Mazziniana
o EAJS European Association of Jewish Studies
o Europeana Pro. European Digital Heritage (professional network)
o EUROCLIO. European Association of History Educators
o Futura Umanità. Associazione per la storia e la memoria del PCI
o HM Historia Magistra
o International Gramsci Society
o ISRI Istituto per la storia del Risorgimento italiano
o IUAES International Union of Anthropological and Ethnological Sciences
o NavLab Laboratorio di Storia marittima e navale - Università di Genova
o SISE Società italiana degli storici economici
o SISEM Società italiana per la storia dell’Età moderna
o SISLav Società italiana di storia del lavoro
o SISM Società Italiana di Storia Militare
o Societas Spinozana per la diffusione in Italia del Pensiero di Baruch Spinoza
o SSPP Società di storia patria per la Puglia
o QS UNIVERSITY RANKNINGS - VALUTATORE VOTANTE
Supervisors: Prof. Silvia Berti, Department of Philosophy - Sapienza University of Rome.
Position:
Post-Doc Early Modern History
Post-Doc History of Eastern Europe
Adjunct Professor of Early Modern History
Discipline Expertise History of Eastern Europe
Discipline Expertise Early Modern History
Member of:
o AISSEE Associazione italiana di studi del Sud-Est europeo
o AISU International Associazione italiana di storia urbana
o AMI Associazione Mazziniana Italiana
o Domus Mazziniana
o EAJS European Association of Jewish Studies
o Europeana Pro. European Digital Heritage (professional network)
o EUROCLIO. European Association of History Educators
o Futura Umanità. Associazione per la storia e la memoria del PCI
o HM Historia Magistra
o International Gramsci Society
o ISRI Istituto per la storia del Risorgimento italiano
o IUAES International Union of Anthropological and Ethnological Sciences
o NavLab Laboratorio di Storia marittima e navale - Università di Genova
o SISE Società italiana degli storici economici
o SISEM Società italiana per la storia dell’Età moderna
o SISLav Società italiana di storia del lavoro
o SISM Società Italiana di Storia Militare
o Societas Spinozana per la diffusione in Italia del Pensiero di Baruch Spinoza
o SSPP Società di storia patria per la Puglia
o QS UNIVERSITY RANKNINGS - VALUTATORE VOTANTE
Supervisors: Prof. Silvia Berti, Department of Philosophy - Sapienza University of Rome.
less
InterestsView All (206)
Uploads
Papers by Benedetto Ligorio
Antonio Gramsci (1891-1937) scriveva che occorre liberare Dante dalle sovrastrutture culturali che ne hanno ingabbiato e incrostato il messaggio.
Sebbene Dante sia entrato nell’immaginario della cultura di massa, talvolta malamente deformato, trasformato e strumentalizzato da matrici di narrazioni identitarie e nazionalistiche, nonché da allucinazioni simbolico-mistiche, e persino dall’idea confessionale che l’ha perseguitato.
Valga per una sintesi storica la recente biografia di Alessandro Barbero e l’analisi sul Dante trasformato suo malgrado nel Sommo Italiano. Se in una narrazione funzionale all’identity building nazionale il poeta è sistematicamente utilizzato in forma strumentale dal liberalismo e dal fascismo, fino per finire idealizzato come antesignano del socialismo, Gramsci, dalle pagine dell’Ordine nuovo, faceva notare che “Dante è morto" ovvero viveva e agiva nel suo dato periodo storico. Il Dante sistematicamente strumentalizzato da narrazioni progressivamente diverse non può essere ridotto alla retorica del Pater Patriae.
È stato notato recentemente che nel De Vulgari Eloquentia Dante sfugge alla fissità politica, linguistico-culturale di natura identitaria, integralista, limitanea ed è anzi fautore di una lucida consapevolezza relativistica derivante dalla sua cultura enciclopedica, tomistica, universalistica.
Keywords: Ethnic Texture; Supersessionism; Synagogues; Jewish Diaspora;
State protection.
The family and dynastic history have been the prerogative of the élites
until really recent times. The turning point starting from the 60-70s, when
the historiographical attention has been turned to social groups and
minorities excluded from history, returns in vogue in analysis of dynamics
that combine social aspects (expulsion and migration) with economic
aspects, the leveling economic interconnections in front of ethnic-religious
alterities. In this sense, the Coduto family, which fit in the concept
of port-jews, allows multidisciplinary research within the historical economic
and social history of the early modern era, such as to restore a general
picture of the resilience of the excluded. When we support by an economic
availability. As well as the ability to become functional to the economic
and commercial interest of both ethnic religious communities and
entire states, through their own connective capacities.
Keywords: Resilient Migration; Political and Ethnic Discriminations;
Cross-Cultural Trade; Social and Economic Networks; Diasporas Studies.
Unire le culture. Le reti di commercio interculturale dei sefarditi di Ragusa nel XVI e nel XVII secolo.
Łączenie kultur. Międzykulturowe sieci handlowe Sefardyjczyków z Raguzy w XVI i XVII wieku strona
Jewish communities. The Apulian “Giudecche” were particularly rich
and developed because of their commercial role. In Puglia, the Jews
played a central role in cross-cultural trade and loan activity. The
Sephardic from Puglia adopted the same settlement strategies as the
“Port-Jews” and resided in the main port cities and along the commercial
routes. The Speranza’s family fully reflects this approach and after the
expulsion of the Jews from Southern Italy they moved to the territories of
the State of the Church, where they were authorized by the Holy See to
set up a bank in Vetralla.
Keywords: Migrations, Sephardim, ethnic minorities, tax.
Le storie parallele che ci legano nei secoli all'impero turco-ottomano. La peculiare strategia di Venezia. L'eredità di un passato che preme sull'oggi, mentre la Turchia ritorna sulla Quarta Sponda da cui la cacciammo nel 1911.
di Benedetto Ligorio ARTICOLI, BALCANI, MEDIO ORIENTE Tra il romantico e il decadente, i resti delle torri di avvistamento fanno parte del paesaggio abituale delle coste italiane. Silenziose testimoni di un passato cruento, ne furono costruite più di duemila, tra il Medioevo e il Seicento, di tutti i tipi e dimensioni. Erano la risposta di Stati militarmente e diplomaticamente fragili alle incursioni «barbaresche» e ottomane, entrate nel lessico e nella canzone italiana (Mamma li turchi!).
Levantine and Ponentine Sephardim like Abraam Coen de Herrera, Jacob Danon and the members of the Namias family used the ports of the Republic of Ragusa to send and insure their merchandises coming from the ottoman hinterland and addressed to the markets of Venice and Ancona. The traditional historiography empathized the competition between the Serenissima and the Republic of Saint Blaise in Early Modern Era. But the quantitative analysis of private trade remark new data: the merchants and especially the Sephardim used the economical space of the Adriatic to bypass the rivalry of the two Adriatic republics and to connect the markets in a shared network. Those trade networks allowed Ragusa to resist to the first part of the crisis although in a trend of general downsizing of the Mediterranean trade business.
Antonio Gramsci (1891-1937) scriveva che occorre liberare Dante dalle sovrastrutture culturali che ne hanno ingabbiato e incrostato il messaggio.
Sebbene Dante sia entrato nell’immaginario della cultura di massa, talvolta malamente deformato, trasformato e strumentalizzato da matrici di narrazioni identitarie e nazionalistiche, nonché da allucinazioni simbolico-mistiche, e persino dall’idea confessionale che l’ha perseguitato.
Valga per una sintesi storica la recente biografia di Alessandro Barbero e l’analisi sul Dante trasformato suo malgrado nel Sommo Italiano. Se in una narrazione funzionale all’identity building nazionale il poeta è sistematicamente utilizzato in forma strumentale dal liberalismo e dal fascismo, fino per finire idealizzato come antesignano del socialismo, Gramsci, dalle pagine dell’Ordine nuovo, faceva notare che “Dante è morto" ovvero viveva e agiva nel suo dato periodo storico. Il Dante sistematicamente strumentalizzato da narrazioni progressivamente diverse non può essere ridotto alla retorica del Pater Patriae.
È stato notato recentemente che nel De Vulgari Eloquentia Dante sfugge alla fissità politica, linguistico-culturale di natura identitaria, integralista, limitanea ed è anzi fautore di una lucida consapevolezza relativistica derivante dalla sua cultura enciclopedica, tomistica, universalistica.
Keywords: Ethnic Texture; Supersessionism; Synagogues; Jewish Diaspora;
State protection.
The family and dynastic history have been the prerogative of the élites
until really recent times. The turning point starting from the 60-70s, when
the historiographical attention has been turned to social groups and
minorities excluded from history, returns in vogue in analysis of dynamics
that combine social aspects (expulsion and migration) with economic
aspects, the leveling economic interconnections in front of ethnic-religious
alterities. In this sense, the Coduto family, which fit in the concept
of port-jews, allows multidisciplinary research within the historical economic
and social history of the early modern era, such as to restore a general
picture of the resilience of the excluded. When we support by an economic
availability. As well as the ability to become functional to the economic
and commercial interest of both ethnic religious communities and
entire states, through their own connective capacities.
Keywords: Resilient Migration; Political and Ethnic Discriminations;
Cross-Cultural Trade; Social and Economic Networks; Diasporas Studies.
Unire le culture. Le reti di commercio interculturale dei sefarditi di Ragusa nel XVI e nel XVII secolo.
Łączenie kultur. Międzykulturowe sieci handlowe Sefardyjczyków z Raguzy w XVI i XVII wieku strona
Jewish communities. The Apulian “Giudecche” were particularly rich
and developed because of their commercial role. In Puglia, the Jews
played a central role in cross-cultural trade and loan activity. The
Sephardic from Puglia adopted the same settlement strategies as the
“Port-Jews” and resided in the main port cities and along the commercial
routes. The Speranza’s family fully reflects this approach and after the
expulsion of the Jews from Southern Italy they moved to the territories of
the State of the Church, where they were authorized by the Holy See to
set up a bank in Vetralla.
Keywords: Migrations, Sephardim, ethnic minorities, tax.
Le storie parallele che ci legano nei secoli all'impero turco-ottomano. La peculiare strategia di Venezia. L'eredità di un passato che preme sull'oggi, mentre la Turchia ritorna sulla Quarta Sponda da cui la cacciammo nel 1911.
di Benedetto Ligorio ARTICOLI, BALCANI, MEDIO ORIENTE Tra il romantico e il decadente, i resti delle torri di avvistamento fanno parte del paesaggio abituale delle coste italiane. Silenziose testimoni di un passato cruento, ne furono costruite più di duemila, tra il Medioevo e il Seicento, di tutti i tipi e dimensioni. Erano la risposta di Stati militarmente e diplomaticamente fragili alle incursioni «barbaresche» e ottomane, entrate nel lessico e nella canzone italiana (Mamma li turchi!).
Levantine and Ponentine Sephardim like Abraam Coen de Herrera, Jacob Danon and the members of the Namias family used the ports of the Republic of Ragusa to send and insure their merchandises coming from the ottoman hinterland and addressed to the markets of Venice and Ancona. The traditional historiography empathized the competition between the Serenissima and the Republic of Saint Blaise in Early Modern Era. But the quantitative analysis of private trade remark new data: the merchants and especially the Sephardim used the economical space of the Adriatic to bypass the rivalry of the two Adriatic republics and to connect the markets in a shared network. Those trade networks allowed Ragusa to resist to the first part of the crisis although in a trend of general downsizing of the Mediterranean trade business.
Italien Zentrum Universität Trier,
Italien Forum der Goethe-Universität Frankfut
IIC Stoccarda. Istituto di Cultura Italiana di Stoccarda
Dai banchi mercantili alle banche centrali
Saluto del Console Generale
di Francoforte sul Meno
Massimo Darchini
Prof. Carlo Carraro - Università Ca' Foscari - Venezia,
Introduzione storica - La figura di Benedetto Cotrugli e il libro dell'arte della mercatura.
Dr. Benedetto Ligorio - Università La Sapienza - Roma
Benedetto Cotrugli, la modernità del mercante ideale e i valori dell'etica economica nel Rinascimento.
Discussione
29.06.2024. 10:00-12:00
Moderazione
Dr. Mara Onasch Univ. Trier
Dr. Cristina Belloni Goethe-Univ. Frankfurt am Main
Italien Zentrum Universität Trier,
Italien Forum der Goethe-Universität Frankfut
Dai banchi mercantili alle banche centrali
Saluto del Console Generale
di Francoforte sul Meno
Massimo Darchini
Dr. Benedetto Ligorio - Univ. La Sapienza - Roma
Il mercante nel Rinascimento
Dott.ssa Anna Vinci (BCE)
Dal mercante perfetto al commercio odierno: il ruolo
del sistema bancario. Etica, fiducia e reputazione.
Discussione
Studenti, Relatori e Console Generale
Evento online e in presenza
29.05.2024. 10:00-12:00
Moderazione
Dr. Mara Onasch
Univ. Trier
Dr. Cristina Belloni
Goethe-Univ. Frankfurt am Main
The paper will analyze the diplomatic network of the Republic of Ragusa, the intensive exchange of information in letters and correspondence, and sometime the cripted messages for the safety of the State.
Decostruzione con esito negativo del marranesimo come via di ritorno alla religione precedente, analisi del sincretismo culturale residuale, analisi sociale delle relazioni familiari , esito negativo del comparativismo dell'alimentazione con la kosherut religiosa, esito negativo del comparativismo halakiko con la religiosità dei soggetti accusati. Profilazione economica e stato di famiglia dei soggetti coinvolti nel processo inquisitoriale. Comparativismo con altre famiglie di origine sefardita portoghese reinsediate in Adriatico.
Valore etnostorico determinante e di alto rilievo nel ribaltamento sociale dell'analisi storico culturale della testimonianza di donna russa.
The Port-Jews were characterized by strong international mobility, their migration and cross-bordering were caused by a mixing of social and economic reasons: the mass conversion and expulsion of an ethnic group from the Iberic peninsula configured the exodus of Marranos and Port Jews as a relevant case of forced mass migration. At the same time, those migrations contributed to the enrichment of the hosting States in terms of human capital and know-how. On the Eastern Adriatic coast, there were almost three cities where the Jews emigrated, and there they changed the economy of the cities; Spalato/Slit, Valona/Vlöre and Ragusa/Dubrovnik. Spalato harbour was relaunched by Daniel Rodriguez. The city-making, part of the “Venetian Commonwealth”, became a Dubrovnik Republic business contender during the 1590s. Valona was a very important Adriatic Ottoman harbour, shared with Ragusa the same core business because it was an important hub between the hinterland of the Balkans and along the coast for textile exportation. The Ragusan Republic was the best middle-way model. Position and political neutrality guaranteed to Ragusa the better condition to be the commercial hub of the Jewish trade. In the Republic of Ragusa, the Port-Jews became the brokers between the Ottoman markets and the Western Adriatic cities. Usually, the Port-Jews are owners of hybrid identities and managed to connect cultures in the Mediterranean area and especially in the Balkans. They were able to move constantly between the cultural and political borders and were vectors of transnational Transfers of Technology, scientific and humanistic knowledge. As crypto-Jews, they used more identities at the same time: the Jewish name, the Christian one, and at the occurrence, they also adopted pseudonymous. In free contexts, in which inquisition and confessional persecution were weak, the Port-Jews didn’t hide their origins and rapidly became vectors of modernity and cosmopolitism.
The research will focus on the Republic model presented by the works of three Renaissance authors who worked in the Eastern Adriatic. The Sephardic Port-Jew Pirro Dicado (aka Jacopo Flavio Erboriense), the Slavic-Venetian philosopher of Bosnian origin Francesco Patrizi (Frane Petrić) and the Ragusa rector Nicolò Gozze wrote works of extreme interest on the ideal republic.
An ideological perspective, markedly egalitarian, all the more original because it was developed within the Adriatic Balkans and through three markedly divergent cultural prisms, which however do not go beyond a political-ideal convergence resulting from a strong cosmopolitanism with a Renaissance imprint typical of the first Republic of letters that it saw its first beginnings in the modern mercantilist Mediterranean and closely connected to it.
It is precisely in this context of constant economic exchange that a properly secular idea is born, linked to the utilitarian and functionalistic vector of the republic which sees the market as a leveling element of religious differences of faith to the full advantage of the circulation of capital goods and ideas.
In this sense, the republican ode of the Marrano Didaco, the small treatise by the philosopher Patrizi and the monumental work of the rector Gozze, although in different proportions and literary styles, are the expression of a mentality that finds its full fulfillment in the mercantile republic, but at the same time they testify to the divergent social status of the three authors, if the Didaco expresses a profound gratitude and total loyalty to the republic that has become his new homeland (Ragusa / Dubrovnik), and Patrizi can only subtly indicate in Venice the prototype of ideal republic, only Gozze, by virtue of his political influence and economic strength, expresses with greater clarity a socio-political critique such as to invite an egalitarian and meritocratic reform of the republic itself in order to build a republic of the best based on secular religion and ethics.
Content and diachronic comparativism aimed at the reconstruction of the philosophical thought of the authors and its evolution.The research intends to demonstrate how Renaissance thought is not only fully accomplished in the eastern Adriatic as in Italy, but finds in the cosmopolitanism of the Balkan culture the pivot of a cultural originality which constitutes an added richness.
The research starts from an interesting book by Ginzburg-Lincoln on werewolves in the Baltic area in the seventeenth century, and discussing the class, ethnic and popular struggle against the cultural establishment of the aristocracy and confessional authority, it developed on pseudo-werewolf episode and the expropriation and reversing of the confessioonal idea of religious as rulers of the wild (and evil) environment. In Gévaudan (Occitania) is the human activity on expansion the invader of the forest environment and the wolfs play the instinct role of defense of their territory.
A rationalistic perspective destroy the confessional folkloristic superstition on "werewolf" or "bests" in Gévaudan and prove on mapping analysis the stratification of wolfs presence and confessional superstition against wild environment fauna dissolved by the materialistic prove of the enlightenment approach to the nature.
Despite the mythological and superstitious ideas of a werewolf elaborated in XIX century or a not well identified “beast”. The literarian descriptions and the body of the murdered animals confirms the attacks were caused by a herd of wolves.
Although the historical episode is known in its descriptions up to quantitative details on the cases of people attacked, little has been said about the causes of the growth of the attacks.
The process of anthropization of the wild natural territory. the close contact between wolf hunting areas and grazing areas for farm animals created a mix of conflict and coexistence between man and wolf causing an imbalance in the pre-existing natural balances.
The traditional perception of the aggressiveness of the wolf towards humans, in the light of naturalistic studies and those on the European economic expansion of the eighteenth century, allow us to rationalistically overturn the stereotype of the wild wolf, into a wolf victim of men.
The vertical collapse of the attacks after a ferocious hunting season is the trace of a systemic and often cyclical extermination perpetrated against a wild animal at the top of the food chain of its natural environment before human intervention.
The study will analyze the sources of the time, the descriptions, the episodes, and will introduce the question of the necessary re-reading of the history of the relationship between man and the environment, freeing the wolf from the mask of the wild beast and restoring it to its dimension as a free creature in the wild environment.
The systematic comparative and structural study of the different dynamics of planning, development and management of a peculiar urbanization with a close relationship with the natural element of water, constitutes a peculiar and extremely interesting historical starting point for reflecting on the development of cities in symbiosis with the natural environment and the anthropization of the landscape. The historical and philosophical reflection, as well as the translation of ideas and representations of the cities on the waters produced a literary genre which, although divided by contexts and diversified in historical phases, can be traced back to the same paradigm: how is configured the relationship between city and nature.
The alternation of the seasons conditioned the economic and maritime life of the Mediterranean, especially for those with large fleets like the Ragusans. The Republic of Dubrovnik was, furthermore, one of the most important hubs of the Jewish migratory route, and the Sephardim brought with them their connections and established new commercial networks as part of a dynamic cultural and scientific exchange. The Port Jews established a cross-cultural network across the Mediterranean despite state conflicts, and the Dubrovnik Republic was the perfect vector for successful trade. The mediatory role played by Jewish merchants made up for the absence of an Ottoman merchant class and helped to strengthen the dense commercial network of the Dubrovnik Papal State and the Republic of Venice. All Ragusan trade was strictly connected with climate conditions however, and these determined the economic life of the Maritime Republic of Ragusa/Dubrovnik and of the Port Jews.
Presentazione del libro di A. D'Orsi, L'intellettuale antifascista, ritratto di Leone Ginzburg, Neri Pozza 2021.
Intervengono:
on. Simona Suriano, Partito della Rifondazione Comunista - Potere al Popolo Camera dei Deputati.
prof. Angelo d'Orsi, Ordinario di Storia delle Dottrine Politiche Università di Torino
prof. Raul Mordenti, Ordinario di Letterature Comparate Università di Roma Tor Vergata
prof. Benedetto Ligorio, Post-Doc Storia Moderna Sapienza Università di Roma.
L'intervento scientifico del ricercatore sarà focalizzato sulla valorizzazione della figura di Leone Ginzburg come intellettuale Laico, antifascista, di origini ebraiche, nato nel 1909 a Odessa, in Russia, attuale Ucraina, cittadino italiano, fortemente impegnato nel far conoscere le interconnessioni storiche e culturali intra-europee che coinvolgevano la Russia.
l'iniziativa culturale si svolgerà presso la sala conferenze della Camera dei Deputati "Giacomo Matteotti" a Palazzo Theodoli il 13/07/2022 dalle ore 17:00
Riccardo Rossi, Sindaco di Brindisi
Raffaella Argentieri, Presidente della Fondazione Di Giulio
Teresa Nacci, Presidente del Comitato di Brindisi Società Dante Alighieri
Coordina e introduce i lavori
Ettore Catalano Professore onorario di letteratura italiana - Università del Salento
Emanuele Amoruso, Brigata Amatori Storia e Arte
Viaggi, viaggiatori, mete, ritorni
Benedetto Ligorio, Università La Sapienza – Roma
Dante cripto-ghibellino nella modernità dell’Oriente europeo (Balcani, Polonia, Russia)
Organizzazione
Comune di Brindisi
Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Brindisi
Fondazione “Tonino Di Giulio”, Brindisi
Società “Dante Alighieri”, Brindisi
History Digital Library, Brindisi
Dipartimento Storia Culture Religioni
Sapienza Università di Roma
Dipartimento di Storia Culture Religioni,
Facoltà di lettere e Filosofia
Sapienza Università di Roma
11 ottobre 2017, L’Arca Russa (Sukurov 2002) – Astolphe de Custine Lettere dalla Russia.
18 novembre 2017, Reds (Beatty 1981) – John Reed, I dieci Giorni che convolsero il mondo.
25 novembre 2017, Ottobre (Ėizenštein 1928) – Alexander Blok, I Dodici.
15 novembre 2017, 15 novembre 2017, ore 16:00-19:00
Il Treno di Lenin (Damiani 1988) – Vladimir Ili’ič Lenin, Che fare?
22 novembre 2017, Il dottor Živago (Lean 1965) – Boris L. Pasternak, Il dottor Živago. (annullato per impegni all'estero)
29 novembre 2017, Il maestro (Petrović 1972) – Michail Bulgakov, Il maestro e Margherita
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L.)
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo,
Facoltà di lettere e Filosofia Sapienza Università di Roma
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo,
Facoltà di Lettere e Filosofia Sapienza Università di Roma
Storia dell’Europa orientale M-STO/03 (L.M.)
Dipartimento di Storia Culture Religioni,
Facoltà di lettere e Filosofia
Sapienza Università di Roma
Nell'ambito delle celebrazioni per i 100 anni dalla rivoluzione d'ottobre, un seminario di analisi critica sul pensiero di Lenin nella sua fase socialdemocratica e l'influenza dell'ideale giacobino nella rivoluzione d'ottobre che si configurò come rivoluzione guidata dal partito socialdemocratico russo e successivamente canalizzata nell'organizzazione delle assemblee (soviet) del lavoratori.
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L)
Dipartimento di Storia Culture Religioni,
Facoltà di lettere e Filosofia Sapienza Università di Roma
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L)
Dipartimento di Storia Culture Religioni,
Facoltà di lettere e Filosofia
Sapienza Università di Roma
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L.)
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo
Facoltà di lettere e Filosofia Sapienza Università di Roma
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L)
Dipartimento di Storia Culture Religioni,
Facoltà di lettere e Filosofia
Sapienza Università di Roma
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L)
Dipartimento di Storia Culture Religioni
Facoltà di lettere e Filosofia
Sapienza Università di Roma
Storia dell’Europa orientale I M-STO/03 (L.)
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo,
Facoltà di lettere e Filosofia
Sapienza Università di Roma
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo,
Facoltà di lettere e Filosofia Sapienza Università di Roma
Jakub HAVLÍČEK and Dušan LUŽNÝ
Palacky University Olomouc, Czech Republic
The lecture deals with the role of religion in the concepts of national identity in Czech history, combining the approaches of the study of religions, sociology of religions and historical sociology. What is the role of religion in the concepts of Czech national identity? Is the Czech society as secularized as often described in both scholarly and popular discourses? What is the position of the Roman Catholic Church in the Czech society in collective memory of the Czech people in modern history and today? The concepts of Czech national identity incorporate religious elements under the conditions of religious monopoly in the Austro-Hungarian Empire. The anti-clerical or anti-Catholic concepts of national history appear at societal level, while people tend to embrace the dominant form of religion connected to the state system at individual level. Individual religious affiliation reveals an increasing complexity with the end of the religious monopoly, with the creation of the independent Czechoslovakia in 1918 and under the situation of religious pluralism. At individual level the Roman Catholic Church continues to dominate religious life of the Czech people today, nevertheless the declared church membership gradually decreases. Since religious phenomena have become incorporated into secular worldviews, such as into the concepts of national identity, religion persists at societal level of the Czech society.
Religion and the Nation in the 19th and 20th Century Japan
Jakub HAVLÍČEK and Dušan LUŽNÝ
Palacky University Olomouc, Czech Republic
The lecture focuses on the conceptualization of “religion” in Japan, in the context of nationalism and nationalistic ideology, particularly in the 19th and 20th century. In Japan, the concept of nation state was applied after the Meiji restoration in 1868. The emperor and the nation itself became sacred institutions and an elaborate system of national ideology re-presenting “sacralized” essence of Japanese identity was established. The national ideology was intimately connected to the system of official Shinto which is known as “State Shinto”, presented by the Japanese state as a non-religious doctrine. The defeat of Japanese Empire in the World War II and the subsequent democratization of Japan did not mean the complete abolishment of Japanese national ideology. Even though the separation of religion and the state has been declared, the connection of Japanese state and religion could not be fully abolished. It is because some important religious elements lie in the very roots of modern Japanese state. The lecture deals with the example of Yasukuni shrine, a controversial Shinto sanctuary in Tokyo, where those who died for the country are worshipped as protective deities of the nation. It focuses also on the attitudes of Japanese Christians towards State Shinto and Yasukuni.
E ancora, il razionalismo del medico Simeone da Feltre, allievo del sefardita marrano Amato Lusitano, noto anche come Joao Rodrigues, fermamente legato ad un’idea di scientificità della medicina e a sua volta maestro di sua figlia Dalila, anch’essa legata all’arte medica; Ezachia da Pesaro ebreo ferrarese che supportò gli ebrei di Anversa nelle loro migrazioni, sua figlia Myriam che sogna il mare del nord e Paolo Boi, “lo scacchista più geniale della cristianità”, tanto da assurgere a leggenda: il siracusano Paolo Boi sul quale si vociferava che avesse battuto il diavolo.
Il regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 maggio 2023, che abroga il regolamento (UE) n. 995/2010, definisce con precisione quali siano i vincoli sulla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale.
L’incipit del regolamento è un manifesto al ruolo delle foreste:
Le foreste sono fonte di numerosi benefici ambientali, economici e sociali, tra cui la produzione di legno e di prodotti forestali non legnosi e l’offerta di servizi ambientali essenziali per l’umanità, poiché ospitano la maggior parte della biodiversità terrestre del pianeta. Conservano funzioni ecosistemiche, contribuiscono a proteggere il sistema climatico, offrono aria pulita e svolgono un ruolo fondamentale per la depurazione dell’acqua e del suolo e per la ritenzione idrica e la ricarica della falda. Le grandi aree forestali fungono da sorgenti di umidità e contribuiscono a prevenire la desertificazione delle regioni continentali. In aggiunta, le foreste danno sostenta¬ mento e reddito a circa un terzo della popolazione mondiale e la loro distruzione ha conseguenze drammatiche sui mezzi di sostentamento delle persone più vulnerabili, compresi i popoli indigeni e le comunità locali che dipendono fortemente dagli ecosistemi forestali. Per di più, la deforestazione e il degrado forestale riducono i serbatoi di assorbimento del carbonio indispensabili. La deforestazione e il degrado forestale aumentano, inoltre, la probabilità di contatto tra gli animali selvatici, gli animali d’allevamento e gli esseri umani, accrescendo così il rischio di diffusione di nuove malattie e il rischio di nuove epidemie e pandemie.
E subito dopo precisa quali siano i pericoli per l’ambiente, la biodiversità e l’Antropocene nel suo complesso determinati dalla deforestazione ricorrendo direttamente alle fonti divulgate dalla FAO per conto dell’ONU.
La deforestazione e il degrado forestale incalzano a un ritmo allarmante. Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), tra il 1990 e il 2020 sono scomparsi 420 milioni di ettari di foreste, ossia circa il 10 % del totale delle foreste che restano sul pianeta, equivalente a una superficie più estesa di quella dell’Unione europea. La deforestazione e il degrado forestale, a loro volta, concorrono notevol¬mente al riscaldamento globale e alla perdita di biodiversità, due delle maggiori sfide ambientali della nostra epoca. Eppure, ogni anno il mondo continua a perdere 10 milioni di ettari di foreste. Le foreste sono fortemente colpite anche dai cambiamenti climatici e nei prossimi decenni sarà necessario far fronte a numerose sfide per garantirne l’adattabilità e la resilienza.
Contro ogni forma di Eco-negazionismo il regolamento prende atto della grave incombenza delle conseguenze del “Climate Change”, che costituisce un’emergenza internazionale, ancor più se si considera che spesso gli attivisti per i diritti umani ambientali sono sottoposti a minacce e attacchi talvolta letali.
I cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la deforestazione sono questioni della massima gravità a livello mondiale, che incidono sulla sopravvivenza dell’umanità e sulle condizioni di vita sostenibili sulla Terra. L’accelerazione dei cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e il degrado ambientale, abbinati a esempi tangibili delle loro ripercussioni devastanti sulla natura, sulle condizioni di vita delle persone e sulle economie locali, hanno fatto sì che la transizione verde sia riconosciuta quale obiettivo fondamentale del nostro tempo e questione di parità di genere e di equità intergenerazionale. I difensori dei diritti umani ambientali, che si adoperano per proteggere e promuovere i diritti umani connessi all’ambiente, compreso l’accesso ad acqua, aria e suolo puliti, sono spesso oggetto di persecuzioni e attacchi letali. Tali attacchi colpiscono in modo sproporzionato i popoli indigeni. Secondo le relazioni del 2020, oltre due terzi delle vittime di tali attacchi lavoravano per difendere le foreste del pianeta dalla deforestazione e dallo sviluppo industriale.
È difatti nei Balcani che i fascisti volevano mettere “a ferro e fuoco”, e ancor più in Africa, che è sepolta e coperta dal revisionismo storico, la cattiva coscienza dell’imperialismo italiano, le stragi, gli stupri, la compravendita di esseri umani, gli eccidi di massa, il totale disprezzo per la dignità delle persone, delle culture e dei popoli. Una mentalità coloniale con la quale l’Italia si rifiuta di fare i conti e continua a non pagare i propri debiti. Pola fu l’oggetto di una feroce italianizzazione e di una politica antisocialista estremamente aggressiva, rivolta in particolare contro i militanti delle organizzazioni dei socialisti e dei comunisti, in particolare le Camere del Lavoro.
È difatti nei Balcani che i fascisti volevano mettere “a ferro e fuoco”, e ancor più in Africa, che è sepolta e coperta dal revisionismo storico, la cattiva coscienza dell’imperialismo italiano, le stragi, gli stupri, la compravendita di esseri umani, gli eccidi di massa, il totale disprezzo per la dignità delle persone, delle culture e dei popoli. Una mentalità coloniale con la quale l’Italia si rifiuta di fare i conti e continua a non pagare i propri debiti. Pola fu l’oggetto di una feroce italianizzazione e di una politica antisocialista estremamente aggressiva, rivolta in particolare contro i militanti delle organizzazioni dei socialisti e dei comunisti, in particolare le Camere del Lavoro.
La situazione attuale, a seconda dei dati pubblici è: Federazione Russa, tra 6.850 e 5.580, Stati Uniti tra 5.550 e 5.044, Cina tra 500 e 350, Francia 290, Regno Unito 225, India tra 172 e 164, Pakistan, 170, Israele 90, Nord Corea tra 50 e 30.
confronti del lavoratore si svolge nell’intero arco della giornata, se questo non
viene regolamentato la logica del capitalista è utilizzare il lavoratore sino allo
stremo delle sue forze: “Il prolungamento della giornata lavorativa al di là dei
limiti della giornata naturale, fin nel cuore della notte, è solo un palliativo, e
sazia solo in parte la sete da vampiro che il capitale ha del sangue vivo del
lavoro. Dunque, la pulsione immanente della produzione capitalistica è
l’appropriazione di lavoro durante tutte le 24 ore della giornata naturale. Ma
poiché questo è impossibile fisicamente, quando si voglia ininterrottamente
sfruttare, giorno e notte, le medesime forze di lavoro, allora, per superare
l’ostacolo fisico, occorre un avvicendamento delle forze di lavoro divorate di
giorno e di notte”. (da K. Marx, Capitale, Libro I, Parte III, Cap.VIII.IV).
“Il mondo fluttuante” si apre con l’educazione delle cortigiane e delle geishe dove giovani andavano a formarsi tra giochi, arti e spettacoli, una prospettiva senza dubbio poco nota sulla società giapponese dell’Età moderna.
È dunque improbabile che al g7 di Brindisi, 7 presidenti di stati opulenti possano decidere, discutere, elaborare su politiche che riguardano tutti gli altri stati e popoli nell'interesse di quei popoli che nel g7 non sono rappresentati. Le ragioni sono semplici, a tratti ovvie: è improbabile che la Gran Bretagna possa veramente decidere nell'interesse dei Paesi africani legati a lei da forme di neocolonialismo. Oppure che gli Stati Uniti possano fare gli interessi di Cuba, ai quali impongono un blocco commerciale e occupano il porto di Guantanamo, dove sussiste in territorio cubano una prigione che viola i principi basilari dei diritti umani e un porto della marina militare statunitense in violazione del diritto internazionale. Altrettanto improbabile è che la Francia possa decidere sugli stati che facevano parte suo dominio coloniale e ovviamente lo stesso discorso vale per l'Italia. Al contempo appare improbabile che il Giappone, unico stato orientale membro del g7 possa fare gli interessi degli stati dell'Indocina o delle coree, nell'auspicio di una riunificazione ritardata e allontanata dall'assurda mentalità di Kim Jong-un, isolazionista e revisionista.
Di sicuro è estremamente attuale, benché le forme siano cambiate, il testo di Lenin ‘imperialismo fase suprema del capitalismo’ nella condanna alle politiche coloniali e dei metodi di dominazione culturale, che sono sia di classe ‘l’egemonia’ che Gramsci criticava, e alla quale contrapponeva la costruzione dell’uomo nuovo, che di Stati, il ‘soft-power’ del quale parlava Joseph Nye.
La decolonizzazione del pensiero, della storia e più in generale della cultura, passa anche attraverso l’espansione e l’orizzontalità del processo democratico. L’abbattimento dell’etnocentrismo, nonché dell’eurocentrismo stesso. La risocializzazione della democrazia nell’era della dematerializzazione degli spazi democratici.
Di Berlinguer Arafat scrive:
Come Friedrich Engels fosse giunto a conoscere non solo l’ebraico, ma anche a padroneggiare pienamente le tecniche della ghemmatria, uno dei più arcaici segreti di elaborazione cabalistica, della quale spesso parlano ciarlatani o peggio odierni plagiatori settari, resta uno dei misteri della storia del socialismo. Sta di fatto che Engels non si lascia suggestionare dalla concezione mistica e irrazionale
I cingoli corazzati dell'esercito israeliano non si fermarono di fronte alla protesta di una ragazza inerme, armata solo delle proprie idee e di un megafono.
"Books and Jewish Network in Europe"
Hosted by the Department of Philosophy of Sapienza University in Villa Mirafiori.
presentazione:
Giorgio Stamboulis, Radicali e moderati nell'Illuminismo Balcanico: il pensiero politico di Adamantios Korais e Rigas Velestinlis, Trieste, EUT, 2021.
Benedetto Ligorio
Rolando Minuti
Giorgio Stamboulis
discussione
Living under the Evil Pope
Le Lingue della Chiesa
Libro de la emendazione et de correctione del Stato Cristiano.
- Patrocinio di:
Comune di Ostuni - assessorato alle politiche culturali
Liceo Scientifico-Classico Pepe-Calamo
Biblioteca civica 'F. Trinchera' di Ostuni
Brindisi Palazzo Granafei Nervegna
con il patrocinio di:
Società di Storia Patria per la Puglia
Città di Brindisi
Provincia di Brindisi
Comunità Ebraica di Napoli
Relatori:
Benedetto Ligorio (Sapienza Università di Roma,
Paolo Fioretti (Università degli Studi di Bari),
Cosimo Damiano Fonseca (già Rettore dell'Università della Basilicata, Accademico dei Lincei)
Oria 2 maggio 2014
Cosimo Pomarico, Sindaco di Oria
Benedetto Ligorio, Società di Storia Patria per la Puglia
Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo Regione Puglia
Gabriele Rampino, Presidente ordine Farmacisti prov. di Brindisi
Relatori: Benedetto Ligorio (Società di Storia Patria per la Puglia), Pasquale Cordasco (Università degli Studi di Bari)
Con
prof. Silvia Godelli - Assessore Mediterraneo Regione Puglia
prof. Pasquale Cordasco - Università di Bari
dr. Benedetto Ligorio - Società di Storia Patria per la Puglia
prof. dott. Emilio Rosato, Università dell'Aquila - Facoltà di Medicina.