Papers by Federico Goddi
Nato a Modena il 23 novembre 1884 da Dirce Grandi e Giuseppe, «maestro di musica» 1 , Francesco C... more Nato a Modena il 23 novembre 1884 da Dirce Grandi e Giuseppe, «maestro di musica» 1 , Francesco Carlo Filippo Zani si avviò diciannovenne alla carriera militare. Dopo la guerra in Libia nel 1912 e gli incarichi da insegnante e giudice militare, fu comandante in alta Italia e poi generale di divisione ad Ancona. Al vertice della divisione "Messina" dal 1939, nel 1941 raggiunse l'altra sponda dell'Adriatico e assunse poteri militari e civili in Montenegro. Dall'8 settembre 1943 al 1946 si consumò per lui un complicato approdo al "partito nuovo" togliattiano, diventando presidente del comitato di Solidarietà democratica (Sd) fino alla morte. Quanto segue è frutto del primo tentativo, a nostra conoscenza, di leggere insieme momenti diversi di questa biografia. Più che concentrarci sul trasformismo o sulla cesura bellica, ci interessa indagare alcuni aspetti contraddittori di una complessa figura politicomilitare. Crediamo, con Loriga, che «rompere l'eccesso di coerenza» non sia affermare l'irriducibile pluralità biografica, ma «svelare la densità sociale e la stratificazione storica di una vita» (2012, pp. 201 e 191). È nostro intento, quindi, scavare in questa densità per gettare nuova luce su un nodo centrale del Novecento: "fare i conti" con il fascismo.
L'Alpino": il suo primo decennio
Sviluppo e impiego in tempo di pace (1948)(1949)(1950)(1951)(1952)(1953)(1954)(1955)(1956)(1957)(... more Sviluppo e impiego in tempo di pace (1948)(1949)(1950)(1951)(1952)(1953)(1954)(1955)(1956)(1957)(1958)(1959) 1.1 La ricostituzione dell'esercito e la questione delle truppe alpine Negli anni immediatamente successivi alla fine del secondo conflitto mondiale le forze armate italiane attraversarono una fase di radicale ridimensionamento e di profonda ristrutturazione. L'ordinamento militare italiano alla vigilia della firma del Patto atlantico, l'assetto e il rilievo raggiunti dalle forze armate della Repubblica dovettero tener conto delle limitazioni agli organici che erano state imposte all'Italia dal trattato di pace del 1947, anche se l'adesione alla Nato permise di superarne molte 1 .
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Articles (peer-reviewed) by Federico Goddi
The Opera per l'assistenza ai profughi giuliani e dalmati: political strategies of welfare (1948-... more The Opera per l'assistenza ai profughi giuliani e dalmati: political strategies of welfare (1948-1977) The Opera per l'assistenza ai profughi giuliani e dalmati (Oapgd) exercised a decisive role in the housing and working reintegration of those exiles in Italy. This institution had strong ties with the highest echelons of political and economic life, thanks to which it managed to develop solid construction programs in favor of the refugees' cause. This article investigates the main operational strategies of the Oapgd: from its programs at national scale, to the recomposition of the Eastern border through the construction of small settlements aimed at stabilizing the areas in which the Slovenian population constituted the majority. In both cases, the solutions responded to the needs of the Julian and Dalmatian élites to preserve cohesion within the community by adopting a selective criterion in the reception of refugees. The article also examines the political polarization of a part of the refugees community through two main topics of investigation: the funding of the Ufficio per le zone di confine (Office of Border Areas under the Presidency of the Council of Ministers) in favor of the Opera and the links of the latter with the Associazione nazionale per la Venezia Giulia e Zara.
Italian occupation in Montenegro. Guerrilla warfare and political dynamics of the Chetnik collabo... more Italian occupation in Montenegro. Guerrilla warfare and political dynamics of the Chetnik collaboration (1941-1943) The aim of this article is to reconstruct the relationship between the actions of collaborationists forces in Montenegro and the Italian system of occupation during the Second World War. The Fascist State worked on practical measures that ensured an Mediterranean order above all else. Chetniks fought guerrilla actions in which entire villages were involved, their commitment were vital for a successful Italian occupation. In Montenegro the Chetniks forces were composed of three military units (1.500 men each). The forces were represented by separatist general Krsto Popović, Chetnik colonel vojvoda Bajo Stanišić and Chetnik captain vojvoda Pavle Djurišić. This alliance is a central theme of the Italian occupation, given that it refers to the strategies adopted by the Royal Italian Army for the control of the territory. The occupier counted on nationalist committees formed in the district capitals and also in some Italian garrisons. Fascism as an occupying power is a topic which underlies the great issue of Italian self-representation of losers/winners of the world war: this research aims to investigate this historiographic node as well.
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