Papers by Antonio Fanelli
nostos n° 5, dicembre 2020: 143-174, 2020
L'etnocentrismo critico, il destino dell'uomo e le alterne fortune de La fine del mondo. La nuova... more L'etnocentrismo critico, il destino dell'uomo e le alterne fortune de La fine del mondo. La nuova edizione de La fine del mondo ha riacceso l'attenzione sul capolavoro incompiuto di Ernesto de Martino: lo scopo del mio intervento è duplice, per un verso mi accingo a ricostruire le diverse fasi della ricezione dell'opera collocando il cantiere demartiniano sulle apocalissi culturali nel contesto politico del suo tempo, per altro verso, proverò a cimentarmi con le trame tuttora vitali di questa opera multiforme per rintracciarvi delle linee di lavoro innovative per il futuro. La fine del mondo è un volume che va inquadrato in tre differenti momenti storici: la fase della sua elaborazione nella prima metà degli anni '60; quella della (mancata o polemica) ricezione della prima edizione alla fine degli anni '70; e quella attuale della sua feconda riscoperta. Una riflessione compiuta su questo laboratorio antropologico è impossibile da contenere in un articolo ma credo
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Introductory note to the book forum on Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all'... more Introductory note to the book forum on Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi culturali, new edition edited by Giordana Charuty, Daniel Fabre and Marcello Massenzio, 2019 [ed. fr. La fin du monde. Essai sur les apocalypses culturelles, Éditions EHESS, 2016].Nota introduttiva al book forum su Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali, nuova edizione a cura di Giordana Charuty, Daniel Fabre e Marcello Massenzio, 2019 [ed. fr. La fin du monde. Essai sur les apocalypses culturelles, Éditions EHESS, 2016]
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Introductory note to the book forum on Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all'... more Introductory note to the book forum on Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi culturali, new edition edited by Giordana Charuty, Daniel Fabre and Marcello Massenzio, 2019 [ed. fr. La fin du monde. Essai sur les apocalypses culturelles, Éditions EHESS, 2016].
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Critica marxista: analisi e contributi per ripensare la sinistra, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Alberto Mario Cirese and Gianni Bosio's epistolary goes on through a long period of research,... more Alberto Mario Cirese and Gianni Bosio's epistolary goes on through a long period of research, work, and friendship among the two, culminating in the creation of the Ernesto de Martino Institute, with Cirese collaborating to its first years of activity and to the internal organization of the Institute. The foundations of their work together lie, on one hand, in the important political experience they shared during the postwar I period, on Lelio Basso's side, in the ranks of the socialist, lay, and anti-Stalinist Left, and, on the other hand, in the strong academic historical and philological apparatus they both had acquired. As early as the first Nineteen Fifties, Bosio understood the importance of Cirese's experience in the field of Italian folklore, so he tried to introduce the latter into the "Laborers Movement", and he welcomed the publication of Cirese's La Lapa in the Avanti! editions. Between 1957 and 1959, as the responsible of PSI's (Italian Soc...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book review of Amalia Signorelli, Ernesto de Martino: Teoria antropologica e metodologia della ri... more Book review of Amalia Signorelli, Ernesto de Martino: Teoria antropologica e metodologia della ricerca , Roma, L’Asino d’oro, 2015, pp. XXII-137.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book review of Sara Roncaglia, Canti urbani: Trasformazioni del lavoro e degli spazi di vita a Mu... more Book review of Sara Roncaglia, Canti urbani: Trasformazioni del lavoro e degli spazi di vita a Mumbai , Milano, Raffaello Cortina, 2019, pp. 183.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Archivio antropologico mediterraneo, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book forum su Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi ... more Book forum su Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi culturali, nuova edizione a cura di Giordana Charuty, Daniel Fabre e Marcello Massenzio, 2019 [ed. fr. La fin du monde. Essai sur les apocalypses culturelles, Éditions EHESS, 2016].
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"il de Martino", 2018
La trincea e i pascoli. Il socialismo di Emilio Lussu.
Un documento inedito dalla nastroteca
dell... more La trincea e i pascoli. Il socialismo di Emilio Lussu.
Un documento inedito dalla nastroteca
dell’Istituto Ernesto de Martino
a cura di Antonio Fanelli e Valerio Strinati
Con una selezione di lettere, scritti e interventi parlamentari di Emilio Lussu
Interventi di: Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Gian Giacomo Ortu, Jacopo Onnis, Paolo Mencarelli, Angelino Mereu
In allegato il CD Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria. Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
Con un inserto fotografico con materiali tratti dal Fondo Lussu del Museo storico Emilio e Joyce Lussu di Armungia
L’illustrazione di copertina è di Francesco Del Casino
Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Un’intervista di Gianni Bosio a Emilio Lussu (8 maggio 1969), ritrovata presso l’archivio dell’Istituto Ernesto de Martino e rimasta fino a oggi inedita, offre l’occasione per riprendere il filo della riflessione su una delle figure più importanti dell’antifascismo e del movimento socialista nell’Italia del Novecento. Sollecitato dalle domande dell’intervistatore, Lussu, nel corso del colloquio, ripercorre i temi fondamentali del suo percorso politico e umano: l’infanzia, nel paese di Armungia, a contatto con il mondo dei pastori; la guerra e l’irripetibile esperienza della Brigata Sassari, prima matrice delle scelte politiche successive; il sardismo proletario, contadino e autonomista; l’antifascismo intransigente; la fondazione di Giustizia e Libertà e l’approdo al socialismo. Il tutto narrato attraverso il filtro dell’esperienza personale, tra storia e mito, sullo sfondo di una Sardegna in bilico tra passato e presente, tra la dissoluzione di una società agro-pastorale a base familiare e una modernità densa di contraddizioni e portatrice di nuovi conflitti.
Accompagnano l’intervista i commenti e le analisi di Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Angelino Mereu, Jacopo Onnis, Gian Giacomo Ortu, nonché un’antologia di testi comprendente il carteggio inedito di Emilio Lussu con Gianni Bosio e altri esponenti delle Edizioni Avanti!, che documenta un rapporto intenso di collaborazione, scambi e proposte, e altri interventi, di varia natura, che si riconducono, direttamente o indirettamente, alle questioni trattate nell’intervista e nelle lettere, dall’origine e natura del banditismo sardo al Piano di rinascita dell’Isola e all’attuazione dell’autonomia, dal rapporto di amicizia con Antonio Gramsci alla Resistenza e all’antifascismo.
Il volume è stato realizzato grazie a un finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo di Publiacqua e dell’Acsit (Associazione culturale sardi in Toscana) di Firenze e il patrocinio del Circolo “Peppino Mereu” di Siena, della Fasi (Federazione Associazioni Sarde in Italia) e della Regione Autonoma della Sardegna.
Indice
INTRODUZIONE
Antonio Fanelli, Valerio Strinati
Prima Parte
“IO SONO ARRIVATO NELLA MIA VECCHIAIA AD AVERE UNA COSCIENZA CHE CONSIDERO RIVOLUZIONARIA”
Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
Interventi di:
MITO DI LUSSU E DINTORNI. NOTE SU UN’INTERVISTA
Francesco Bachis
“DI NOTTE ASCOLTAVO I DISCORSI DEI SOLDATI, CONTADINI E PASTORI … È LÌ CHE NASCE IL MONDO”
Giuseppe Caboni
EMILIO LUSSU TRA STORIE (DI PAESE) E STORIA (VERA)
Angelino Mereu
LA «GUERRA DEI SARDI»
Jacopo Onnis
IL DISCORSO DI EMILIO LUSSU SULL’AUTONOMIA
Gian Giacomo Ortu
LE LEGGENDE DEL LEGGENDARIO EMILIO
Pietro Clemente
Seconda Parte
EMILIO LUSSU E LE EDIZIONI AVANTI!
EDUCARE ALLA DEMOCRAZIA E AL SOCIALISMO: RECENSIONI E PROPOSTE EDITORIALI DI EMILIO LUSSU
Paolo Mencarelli
UNA SELEZIONE DI LETTERE DALL’ARCHIVIO STORICO DELLE EDIZIONI AVANTI!-DEL GALLO
UNA ANTOLOGIA DI BRANI DI EMILIO LUSSU
– recensione di F. Nitti, Il Maggiore è un rosso (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1953), su «Il Paese», 1953
– recensione di P. Caleffi, Si fa presto a dire fame (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954), su «l’Avanti!», 1954
– La Resistenza è l’anima e la bandiera del Partito perché è storia di un popolo che lotta per la sua libertà (Relazione al Comitato centrale del PSI, 13 luglio 1954), in «l’Avanti!» 14, aprile 1954
– Carteggio Gramsci-Lussu, in DOMENICO ZUCÀRO, Vita del carcere di Antonio Gramsci, Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954
– Premessa e Conclusioni di Emilio Lussu, in Sardegna. Piano Rinascita e svolta economica, Milano, Edizioni Avanti!, 1963
– Ricordo di Vincenzo Milillo, in VINCENZO MILILLO, Scritti e discorsi sull’agricoltura e il Meridione, Milano, Edizioni del Gallo, 1969
APPENDICE
DUE DISCORSI PARLAMENTARI DI EMILIO LUSSU
NOTA INTRODUTTIVA
Valerio Strinati
– Commemorazione di Antonio Gramsci nel decimo anniversario della morte (discorso tenuto all’Assemblea Costituente nella seduta del 28 aprile 1947)
– Il brigantaggio in Sardegna (Senato della Repubblica, seduta del 16 dicembre 1953)
Indice del CD allegato
1) “Noi siamo un po’ come i nostri antenati”: il nuraghe di Armungia
2) “Ho due coscienze io, una barbarica e una modernissima”
3) “Lussu è fatto per capeggiare una grande rivoluzione contadina”
4) “L’uomo della montagna è un uomo libero”
5) “La Brigata è quella che ha creato il Partito Sardo d’Azione”
6) “Io la notte ascoltavo i discorsi dei soldati”
7) “La Brigata Sassari non può abbandonare le armi”
8) “Chi ruba deve essere fucilato”: i comitati di squadra e la giustizia popolare nella Brigata Sassari
9) “Arrivai al Tagliamento senza perdere un soldato”
10) “Io in guerra certi ordini non li eseguivo! Io non porto il mio battaglione al massacro”
11) “Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria”
12) “Tu Gramsci lo hai conosciuto?”
13) “La nostra teoria del socialismo rurale”
14) “Il primo sciopero dei pastori salariati”
15) I pastori: “un mondo di una solitudine terribile”
16) Gerghi e linguaggi: pastori, ramaioli e zingari
17) “Sono i pastori i veri rappresentati popolari”
18) “Il popolo sardo si sta spegnendo come il popolo côrso”
19) “I pastori erano uomini liberi”
20) I fucili, le stelle e le erbe medicinali: “il pastore è un uomo completo”
21) Le feste e la religiosità
22) “La morte di mio padre”
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"Il de Martino", 2017
INDICE
Introduzione, Antonio Fanelli
Dal rock alle musiche migranti, un’antologia di scritti di ... more INDICE
Introduzione, Antonio Fanelli
Dal rock alle musiche migranti, un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music
Elvis Presley è una tigre di carta (ma sempre una tigre) (1978)
Cultura operaia, condizione giovanile, politicità del privato: ipotesi per una verifica sul campo (1979)
Tipologia della canzone operaia (1983)
Cristiani che bevono birra. La country music e le ambiguità della cultura operaia in America (1984)
La memoria della pizzica (2002)
La tarantella dei baraccati e il blues di Robert Johnson: l’io lirico e l’improvvisazione poetica nella cultura popolare (2002)
Il testamento dell’avvelenato e il riscatto della bella: ballata popolare e cultura europea (2010)
Ospiti: tre voci migranti in Italia (2014)
Un colloquio con Sandro Portelli sul canto sociale e la popular music, “Dai Pogues in poi ho iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno”, a cura di Antonio Fanelli
Il canto sociale oggi: collettivi musicali, crowdfunding e cori multietnici, a cura di Antonio Fanelli
“Si pronuncia crowdfounding ma di fatto è la cassa comune”, intervista a Marino Severini (Gang)
“Uno non può mica pensare solo a esibirsi! Parliamo dei bambini”, intervista a Sara Modigliani
“Perché pretendi di fare musica come se vivessi cento anni fa? Parla come mangi, canta come vivi”, intervista a Daniele Sepe
Uno speciale dedicato a Sandra Mantovani, a cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara
Sandra Mantovani. La voce che ha cantato l’Italia popolare del Nord, Cesare Bermani
Fare in modo che dalla base venga il materiale, la ricerca, la riproposta. Un’intervista con Sandra Mantovani sull’attività dell’Almanacco Popolare, a cura di Cesare Bermani
I modi interpretativi del canto popolare (1965-1970), Sandra Mantovani
I dischi di Sandra. Discografia 1961-1976, a cura di Filippo Colombara
Gli stili della civiltà contadina non riguardano la «nuova canzone urbana»?, Cesare Bermani
Testi delle canzoni del CD audio, trascrizioni a cura di Sandra Mantovani
Indice del CD audio
Quarta di Copertina
Un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music che si apre con un lungo racconto critico e biografico sull’impatto del rock nell’Italia degli anni ’50 e ’60 e prosegue con un articolo dedicato alle culture giovanili e alla crisi dei linguaggi politici tradizionali con il movimento del ’77. La raccolta procede con un saggio esemplare sulla tipologia della canzone operaia, un testo fondativo per la riflessione critica sui rapporti tra il canto sociale e la cultura di massa, quel terreno mobile, di scambi e di conflitti tra produzione egemone, creatività orale e culture popolari che Portelli prende in considerazione a partire dal confronto serrato tra la storia culturale degli Usa e quella dell’Italia: un filo rosso che lega tutti gli articoli e si sviluppa, soprattutto, grazie alla ricchezza dei materiali di ricerca sulla storia operaia di Terni, un cantiere ininterrotto di ricerca e di intervento nel territorio che dura da molti anni e che sta al centro delle riflessioni sulla storia orale e la sua metodologia, il campo di lavoro da cui parte anche la riflessione critica sul canto sociale e le sue trasformazioni. L’antologia prosegue con un articolo (forse più noto e facilmente reperibile) sulla radicata quanto ambigua natura di classe di un genere discografico come il country; si passa, poi, nel decennio successivo, all’osservazione attenta e curiosa dell’esplosione della pizzica salentina, fino alle riflessioni, a cavallo tra critica letteraria e sociologia della cultura, sulla diffusione e le trasformazioni, su scala globale, della ballata narrativa, del blues e dello stornello; e, infine, un nuovo cantiere di ricerche e di attivismo culturale con il lavoro sulle musiche migranti del Circolo Gianni Bosio di Roma.
Per richiedere la rivista scrivere a iedm@iedm.it.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"Il de Martino", 2012
Sommario
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Introduzione
Emilio Capannelli (Soprintendenza... more Sommario
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Introduzione
Emilio Capannelli (Soprintendenza Archivistica per la Toscana), Presentazione
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Inventario del Fondo Edizioni Avanti! – Edizioni del Gallo dell’Istituto Ernesto de Martino. Lavoro di ordinamento e descrizione (1953-1964)
1. Nota storica di Ivan Della Mea
2. Breve storia del Fondo Edizioni Avanti! – del Gallo
3. Il lavoro di ordinamento e descrizione
4. Conclusioni, in soggettiva
5. Bibliografia essenziale
Inventario del Fondo Edizioni Avanti!
Serie Materiale libri (1953-1964)
Serie Recensioni (1953-1965)
Serie Protocolli e Registri di protocollo (1960-1964)
Serie Corrispondenza (1953-1966)
Sottoserie: Corrispondenza varia per anni (1953-1964)
Sottoserie: Corrispondenza particolare (1956-1963)
Sottoserie: Corrispondenza commerciale (1956-1959)
Sottoserie: Corrispondenza centri diffusione (1954-1966)
Indice dei nomi
Saggi
Valerio Strinati, Gianni Bosio editore di Pietro Nenni
Paolo Mencarelli, Un intellettuale militante e le Edizioni Avanti! Luciano Della Mea giornalista, scrittore ed editore
Schede di lettura
Simone Bellezza: Vladimir Dudincev, Non di solo pane, prefazione di Eridano Bazzarelli, traduzione di Eridano Bazzarelli e Franco Campailla, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 37-38), 1957
Maria Casalini: Lina Merlin e Carla Barberis, Lettere dalle case chiuse, Edizioni Avanti!, (Il Gallo, 23), 1955
Caterina di Pasquale: Renato Giorgi, Marzabotto parla, prefazione di Giuseppe Dozza, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 20), 1955; A.M. Volpe Rinonapoli, Fuoco sulla Versilia, prefazione di Filippo Sacchi, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 63), 1961
Antonio Fanelli: Alberto Jacometti, L’Enal. Una bandita chiusa, Edizioni Avanti! (L’Attualità, 13), 1956
Maria Elena Giusti: Roberto Leydi e Renata Mezzanotte Leydi, Marionette e burattini. Testi dal repertorio classico italiano del teatro delle marionette e dei burattini con introduzione, informazioni, note, Edizioni Avanti! (Mondo Popolare, 1), 1958
Marco Manfredi: Pier Carlo Masini, Gli internazionalisti. La Banda del Matese (1876-1878), Edizioni Avanti! (Storia del Movimento Operaio Italiano, 2), 1958
Giovanni Scirocco: Gaetano Arfè, Storia dell’Avanti!, vol. I, 1892-1926, Edizioni Avanti! (Biblioteca Socialista, 1), 1956; Gaetano Arfè, Storia dell’Avanti!, vol. II, 1926-1940, Edizioni Avanti! (Biblioteca Socialista, 2), 1958
Mariamargherita Scotti: Aris Accornero, Il consiglio di gestione alla RIV, Edizioni Avanti! (La condizione operaia in Italia, 4), 1962
Un prezioso inedito
Alessio Giannanti, “Portella della Ginestra”, il dramma ritrovato di Ignazio Buttitta
Recensioni
Bruno Cartosio, America profonda. Due secoli raccontati da Harlam County, Kentucky (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2011)
Paolo Ferrero, Pane rose e libertà. Le canzoni che hanno fatto l’Italia: 150 anni di musica popolare, sociale e di protesta (Cesare Bermani, Milano, Rizzoli, 2011)
Franceso Omodeo Zorini, Quello che siamo state. Storia e memoria di donne in fabbrica. Lo iutificio di Villadossola (1900-1950) (Virginia Paravati, Provincia VCO, 2009)
Valerio Strinati, Da sinistra. Intellettuali, Partito Socialista e organizzazione della cultura (1953-1960) (Mariamargherita Scotti, Roma, Ediesse, 2011)
Antonio Fanelli, Libro e Mondo Popolare. Le Edizioni Avanti! di Gianni Bosio (1953-1964) (Antonio Fanelli, Milano, Biblion, 2011)
Ciao Ivan
Moni Ovadia, Ivan il possibile
* * *
L’archivio delle Edizioni Avanti!-Edizioni del Gallo costituisce uno dei fondi più importanti conservati dall’Associazione Istituto Ernesto de Martino, un fondo assai ricco e composito che custodisce la storia di una delle esperienze senz’altro più interessanti e vitali della storia della sinistra italiana […]
Nel 1953 la direzione delle Edizioni Avanti! fu affidata a Gianni Bosio, che da allora in poi la gestì in totale autonomia facendone una vera e propria casa editrice, con un lavoro e un piano editoriale via via sempre più diversificato e suddiviso in collane tematiche: Sotto le bandiere del marxismo, La condizione operaia in Italia, Biblioteca socialista, Storia del Movimento Operaio Italiano, Opere di Carlo Pisacane, Mondo Popolare, Il Gallo e Il Gallo grande, I Poeti del Gallo, Il Disegno politico, Universale ragazzi, L’Attualità, I dossiers, Le riviste, Propaganda come cultura […]
L’insieme del corpus editoriale assomma 250 e più titoli distribuiti nelle diverse collane. Dietro a ognuno di questi titoli c’è una fitta corrispondenza di carattere sia strettamente editoriale, sia politico-culturale, sia umano che dà in modo compiuto il senso di quella che Gianni Bosio definirà la scienza dell’organizzazione culturale. In questa corrispondenza compaiono gran parte dei nomi che hanno fatto la cultura e la politica e anche la società di un quindicennio molto intenso: Nenni, Morandi, Basso, Pertini, Arfè, Panzieri, Fortini, Vittorini, Montale, Gatto, Pirelli, Giulio Trevisani, i fratelli Manacorda, Caleffi, la senatrice Merlin, Alberto Mario Cirese, Diego Carpitella, Pier Paolo Pasolini, Ernesto de Martino, Vittorio Foa, Amilcar Cabral, Agostino Neto, Ernesto “Che” Guevara. Ogni lettera è un documento storico e del documento storico ha il valore.
(dalla Nota storica di Ivan Della Mea)
Il lavoro di Antonio Fanelli e Mariamargherita Scotti è riuscito pienamente a valorizzare questa documentazione. Ha dovuto superare non poche difficoltà, legate alle travagliate vicende vissute dalle carte, al disordine di parte del fondo, alla necessità di ricostruire con scrupolo filologico le modalità di produzione dei documenti, alla necessità di descrivere analiticamente le serie. Ma l’inventario prodotto è non solo uno strumento estremamente perspicuo per chi lo voglia usare per ricerche all’interno del fondo, ma anche, già di per sé, un’ampia illustrazione della ricchezza e dell’originalità dell’attività editoriale e culturale delle Edizioni Avanti!. Basta, ad esempio, scorrere lo sterminato elenco dei nomi dei corrispondenti presenti nel carteggio per comprendere il valore del lavoro e l’attenzione che riscuotevano Gianni Bosio e i suoi collaboratori […]
Al di là del grande interesse storico, mi sembra doveroso infine sottolineare che, letto nel suo insieme, l’archivio delle Edizioni Avanti! può essere anche di insegnamento per chi voglia portare avanti una diversa e alternativa concezione dell’editoria, attenta a voci che altrimenti rischierebbero di restare inascoltate, pur in un periodo come il nostro nel quale la necessità di grandi capitali ha determinato una progressiva e inarrestabile tendenza all’accentramento in poche mani delle grandi case editrici, con tutti i rischi che questa concentrazione comporta sul piano della libertà d’espressione.
(Dalla Presentazione di Emilio Cappannelli)
Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"Il de Martino", 2009
Sommario
Antonio Fanelli, Presentazione
Saggi, ricerche, documenti
Mattia Pelli, Gianni Bosio e ... more Sommario
Antonio Fanelli, Presentazione
Saggi, ricerche, documenti
Mattia Pelli, Gianni Bosio e «Movimento Operaio»: la ricerca storica ai tempi della guerra fredda
Paolo Mencarelli, “Una democratica ricerca della verità”: le Edizioni Avanti! nella cultura del proprio tempo 1953-1964
Antonio Fanelli, La preistoria dell’Istituto Ernesto de Martino: il progetto per il “Centro di documentazione e studio delle arti e tradizioni popolari” (1957)
Appendice
Alberto Mario Cirese, Lettera di Alberto Mario Cirese a Gianni Bosio, 6 gennaio 1957, “Centro di documentazione e studio delle arti e tradizioni popolari”
Mariamargherita Scotti, Vicini nella distanza. La lunga amicizia di Gianni Bosio e Giovanni Pirelli
Giovanni Mimmo Boninelli, Campagna, fabbrica, città: le “indagini” di Carlo Leidi sul mondo popolare e proletario
Cesare Bermani, Gli inizi di una nuova storiografia sociale
Giovanni Rinaldi, L’Istituto Ernesto de Martino, l’Archivio della Cultura di Base e l’Archivio sonoro su Giuseppe Di Vittorio
Memorie, ricordi, racconti: alcuni protagonisti
Alessandro Portelli, “È romano ma è serio”
Rudi Assuntino, NCI fuori dal NCI
Giuseppe Morandi e Gianfranco “Micio” Azzali, “andava a scuola da Belochio … Lui era un politico, non era solo un antropologo”
Ivan Della Mea, Dunque, Gianni Bosio. Mio amico. Qui non si parla di politica, o forse sì. Si racconta il rapporto con un uomo straordinario, un maestro. Uno che … prima viene la cultura e poi tutto il resto; uno che scrisse “essere la politica il livello più alto della cultura”
Compagni di strada
Gli antropologi
Pietro Clemente, “Forse gli anni della politica e i Dischi del Sole mi hanno fatto da traghetto di passaggio dai canti rivoluzionari a quelli popolari”
Massimo Squillacciotti, Classe ’46 ovvero ricordi di parte
Uno storico: Gian Mario Bravo, “ecco l’autonomia della storiografia sul movimento operaio … io ero interessato al discorso di Bosio … che per me era un personaggio un po’ … mitico”
Un ministro: Paolo Ferrero, “chi ha tanto lavorato sulla memoria delle classi subalterne … bisogna lavorare perché non sia dimenticato … ecco”
Recensioni
Bruno Cartosio, Cesare Bermani, Storie orali. Racconto, immaginazione, dialogo (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2007)
Clara Gallini, Volare al sabba. Una ricerca sulla stregoneria popolare (Cesare Bermani, Roma, Derive e Approdi, 2008)
Daniele Balicco, Gramsci, gli intellettuali e la cultura proletaria, (Cesare Bermani, Colibrì, Milano 2007)
Daniele Balicco, Fabio Dei, Frammenti indigesti. Temi folclorici negli scritti di Antonio Gramsci (Giovanni Mimmo Boninelli, Carocci, Roma 2007)
Michele Nani, “Acciai speciali”. Terni, la Tyssen Krupp, la globalizzazione (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2008)
Antonio Fanelli, 1968 una ricerca in Salento: suoni grida canti rumori storie immagini (Gianni Bosio, Clara Longhini, Luigi Chiriatti, Ivan Della Mea, Calimera (Le), Kurumuny, 2007)
Pietro Clemente, Antologia (Ivan Della Mea, CD Ala Bianca Group – Edizioni Bella Ciao, 2008)
Valerio Strinati, Come la lapa quand’è primavera. L’attività politica e culturale di Alberto Mario Cirese dal 1943 al 1957 e la rivista “La Lapa”, con Prefazione di Pietro Clemente (Antonio Fanelli, Biblioteca provinciale “P. Albino”, Campobasso, 2008)
Giovanni Senatore, I custodi delle voci. Archivi orali in Toscana: primo censimento (Pietro Clemente e Alessandro Andreini (a cura di), Firenze, Regione Toscana 2007)
Enrico Pugliese, I colori della Bassa (Gianfranco Azzali, Giuseppe Morandi, Lega di cultura di Piadena – Arsenali Medicei, 2008)
Agostina Bua, La vita in cinque atti: passioni di una famiglia in formazione. Per un’antropologia della vita quotidiana (Elisa Benaim Sarfatti, con interventi di Pietro Clemente e Stuart Woolf, postfazione e cura di Antonio Fanelli, Roma, Cisu, 2008)
Notiziario
* * *
Ivan Della Mea, Sandro Portelli, Gianfranco Azzali detto “Micio” e Giuseppe Morandi ci raccontano il ‘loro’ Bosio e viene fuori un Bosio raccontato molto da vicino che tifa Juventus e gioca a pallone, che fuma mille sigarette, va in osteria e sta la sera a cena, a chiacchierare, che fa giochi di parole con il dialetto, che si chiude in camera con Luciano Della Mea per una partita tra Milan e Juve in piena riunione politica; insomma un uomo molto umano e provinciale, cioè legato alla sua terra, alla sua famiglia, un intellettuale serio e rigoroso che cerca la scienza e la conoscenza partendo dal socialismo di base, il cuore nel paese e il cervello nel mondo, e viceversa, per usare un’espressione di Cirese, un Bosio che sta ‘tra cosmo e campanile’.
(dalla Presentazione di Antonio Fanelli)
Quando arrivai per la prima volta a Milano in Via Melzo, all’inizio del ‘69, portandomi dietro le registrazioni fatte in America e finite poi nel disco L’America della contestazione, i contatti furono Michele (Luciano Straniero) e Franco Coggiola (a cui piacque tantissimo una canzone di Joe Hill, The Rebel Girl, che cantava fra sé mentre montavamo il disco). Ero un neofita totale, sia dal punto di vista della politica, sia da quello del lavoro culturale. Sapevo molto dell’America, quasi niente di noi. Gianni Bosio per me era una presenza un po’ mitica, quasi un’immagine di intelligenza pura e un po’ disincarnata. Non ricordo neppure se lo vidi, o se mi limitai a fantasticarlo.
(da “È romano ma è serio” di Alessandro Portelli)
Gianni è morto il 21 agosto 1971 e io sto mica tanto bene, eppure quella piccolissima congiunzione illativa, quel “dunque”, mi ridà un uomo che ho amato davvero e che ancora amo; amo lui, l’acquanegrese sul Chiese mantovano, il padano irriguo; amo lui assai più della sua enorme storia politico organizzativa di “organizzatore di cultura”, come ebbe ad autodefinirsi nel suo Giornale di un organizzatore di cultura. Amo lui per la sua scelta determinatissima di non comparire, mai, di non beneficiare in alcun modo, anche sul piano più che dovuto del riconoscimento politico e culturale, di alcuna gratificazione.
(da Dunque. Gianni Bosio. Mio amico … di Ivan Della Mea)
Io penso che l’IEdM abbia oggi almeno tre vite: una è quella più riconosciuta di essere scrigno di un pezzo di storia della cultura italiana, di incorporare oggetti, racconti, documenti audio e video, un archivio che dice molto della cultura italiana tra gli anni ‘50, ‘60 e ‘70. Io ne vedrei una funzione museografico-monumentale, la possibilità di accedere alle fonti, di consultare, al tempo stesso avere una mostra in cui si racconta di Bosio, del Nuovo Canzoniere Italiano, ecc.
Una seconda vita sta nelle reti che ancora l’Istituto ha a livello nazionale e internazionale, con le quali fa iniziative, concerti, incontri, pubblica libri importanti.
Una terza sta nel diventare anche toscano e far parte di una comunità toscana di studi, ricerche, riproposte.
(da Intervista a Pietro Clemente)
per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Antonio Fanelli
Un documento inedito dalla nastroteca
dell’Istituto Ernesto de Martino
a cura di Antonio Fanelli e Valerio Strinati
Con una selezione di lettere, scritti e interventi parlamentari di Emilio Lussu
Interventi di: Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Gian Giacomo Ortu, Jacopo Onnis, Paolo Mencarelli, Angelino Mereu
In allegato il CD Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria. Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
Con un inserto fotografico con materiali tratti dal Fondo Lussu del Museo storico Emilio e Joyce Lussu di Armungia
L’illustrazione di copertina è di Francesco Del Casino
Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Un’intervista di Gianni Bosio a Emilio Lussu (8 maggio 1969), ritrovata presso l’archivio dell’Istituto Ernesto de Martino e rimasta fino a oggi inedita, offre l’occasione per riprendere il filo della riflessione su una delle figure più importanti dell’antifascismo e del movimento socialista nell’Italia del Novecento. Sollecitato dalle domande dell’intervistatore, Lussu, nel corso del colloquio, ripercorre i temi fondamentali del suo percorso politico e umano: l’infanzia, nel paese di Armungia, a contatto con il mondo dei pastori; la guerra e l’irripetibile esperienza della Brigata Sassari, prima matrice delle scelte politiche successive; il sardismo proletario, contadino e autonomista; l’antifascismo intransigente; la fondazione di Giustizia e Libertà e l’approdo al socialismo. Il tutto narrato attraverso il filtro dell’esperienza personale, tra storia e mito, sullo sfondo di una Sardegna in bilico tra passato e presente, tra la dissoluzione di una società agro-pastorale a base familiare e una modernità densa di contraddizioni e portatrice di nuovi conflitti.
Accompagnano l’intervista i commenti e le analisi di Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Angelino Mereu, Jacopo Onnis, Gian Giacomo Ortu, nonché un’antologia di testi comprendente il carteggio inedito di Emilio Lussu con Gianni Bosio e altri esponenti delle Edizioni Avanti!, che documenta un rapporto intenso di collaborazione, scambi e proposte, e altri interventi, di varia natura, che si riconducono, direttamente o indirettamente, alle questioni trattate nell’intervista e nelle lettere, dall’origine e natura del banditismo sardo al Piano di rinascita dell’Isola e all’attuazione dell’autonomia, dal rapporto di amicizia con Antonio Gramsci alla Resistenza e all’antifascismo.
Il volume è stato realizzato grazie a un finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo di Publiacqua e dell’Acsit (Associazione culturale sardi in Toscana) di Firenze e il patrocinio del Circolo “Peppino Mereu” di Siena, della Fasi (Federazione Associazioni Sarde in Italia) e della Regione Autonoma della Sardegna.
Indice
INTRODUZIONE
Antonio Fanelli, Valerio Strinati
Prima Parte
“IO SONO ARRIVATO NELLA MIA VECCHIAIA AD AVERE UNA COSCIENZA CHE CONSIDERO RIVOLUZIONARIA”
Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
Interventi di:
MITO DI LUSSU E DINTORNI. NOTE SU UN’INTERVISTA
Francesco Bachis
“DI NOTTE ASCOLTAVO I DISCORSI DEI SOLDATI, CONTADINI E PASTORI … È LÌ CHE NASCE IL MONDO”
Giuseppe Caboni
EMILIO LUSSU TRA STORIE (DI PAESE) E STORIA (VERA)
Angelino Mereu
LA «GUERRA DEI SARDI»
Jacopo Onnis
IL DISCORSO DI EMILIO LUSSU SULL’AUTONOMIA
Gian Giacomo Ortu
LE LEGGENDE DEL LEGGENDARIO EMILIO
Pietro Clemente
Seconda Parte
EMILIO LUSSU E LE EDIZIONI AVANTI!
EDUCARE ALLA DEMOCRAZIA E AL SOCIALISMO: RECENSIONI E PROPOSTE EDITORIALI DI EMILIO LUSSU
Paolo Mencarelli
UNA SELEZIONE DI LETTERE DALL’ARCHIVIO STORICO DELLE EDIZIONI AVANTI!-DEL GALLO
UNA ANTOLOGIA DI BRANI DI EMILIO LUSSU
– recensione di F. Nitti, Il Maggiore è un rosso (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1953), su «Il Paese», 1953
– recensione di P. Caleffi, Si fa presto a dire fame (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954), su «l’Avanti!», 1954
– La Resistenza è l’anima e la bandiera del Partito perché è storia di un popolo che lotta per la sua libertà (Relazione al Comitato centrale del PSI, 13 luglio 1954), in «l’Avanti!» 14, aprile 1954
– Carteggio Gramsci-Lussu, in DOMENICO ZUCÀRO, Vita del carcere di Antonio Gramsci, Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954
– Premessa e Conclusioni di Emilio Lussu, in Sardegna. Piano Rinascita e svolta economica, Milano, Edizioni Avanti!, 1963
– Ricordo di Vincenzo Milillo, in VINCENZO MILILLO, Scritti e discorsi sull’agricoltura e il Meridione, Milano, Edizioni del Gallo, 1969
APPENDICE
DUE DISCORSI PARLAMENTARI DI EMILIO LUSSU
NOTA INTRODUTTIVA
Valerio Strinati
– Commemorazione di Antonio Gramsci nel decimo anniversario della morte (discorso tenuto all’Assemblea Costituente nella seduta del 28 aprile 1947)
– Il brigantaggio in Sardegna (Senato della Repubblica, seduta del 16 dicembre 1953)
Indice del CD allegato
1) “Noi siamo un po’ come i nostri antenati”: il nuraghe di Armungia
2) “Ho due coscienze io, una barbarica e una modernissima”
3) “Lussu è fatto per capeggiare una grande rivoluzione contadina”
4) “L’uomo della montagna è un uomo libero”
5) “La Brigata è quella che ha creato il Partito Sardo d’Azione”
6) “Io la notte ascoltavo i discorsi dei soldati”
7) “La Brigata Sassari non può abbandonare le armi”
8) “Chi ruba deve essere fucilato”: i comitati di squadra e la giustizia popolare nella Brigata Sassari
9) “Arrivai al Tagliamento senza perdere un soldato”
10) “Io in guerra certi ordini non li eseguivo! Io non porto il mio battaglione al massacro”
11) “Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria”
12) “Tu Gramsci lo hai conosciuto?”
13) “La nostra teoria del socialismo rurale”
14) “Il primo sciopero dei pastori salariati”
15) I pastori: “un mondo di una solitudine terribile”
16) Gerghi e linguaggi: pastori, ramaioli e zingari
17) “Sono i pastori i veri rappresentati popolari”
18) “Il popolo sardo si sta spegnendo come il popolo côrso”
19) “I pastori erano uomini liberi”
20) I fucili, le stelle e le erbe medicinali: “il pastore è un uomo completo”
21) Le feste e la religiosità
22) “La morte di mio padre”
Introduzione, Antonio Fanelli
Dal rock alle musiche migranti, un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music
Elvis Presley è una tigre di carta (ma sempre una tigre) (1978)
Cultura operaia, condizione giovanile, politicità del privato: ipotesi per una verifica sul campo (1979)
Tipologia della canzone operaia (1983)
Cristiani che bevono birra. La country music e le ambiguità della cultura operaia in America (1984)
La memoria della pizzica (2002)
La tarantella dei baraccati e il blues di Robert Johnson: l’io lirico e l’improvvisazione poetica nella cultura popolare (2002)
Il testamento dell’avvelenato e il riscatto della bella: ballata popolare e cultura europea (2010)
Ospiti: tre voci migranti in Italia (2014)
Un colloquio con Sandro Portelli sul canto sociale e la popular music, “Dai Pogues in poi ho iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno”, a cura di Antonio Fanelli
Il canto sociale oggi: collettivi musicali, crowdfunding e cori multietnici, a cura di Antonio Fanelli
“Si pronuncia crowdfounding ma di fatto è la cassa comune”, intervista a Marino Severini (Gang)
“Uno non può mica pensare solo a esibirsi! Parliamo dei bambini”, intervista a Sara Modigliani
“Perché pretendi di fare musica come se vivessi cento anni fa? Parla come mangi, canta come vivi”, intervista a Daniele Sepe
Uno speciale dedicato a Sandra Mantovani, a cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara
Sandra Mantovani. La voce che ha cantato l’Italia popolare del Nord, Cesare Bermani
Fare in modo che dalla base venga il materiale, la ricerca, la riproposta. Un’intervista con Sandra Mantovani sull’attività dell’Almanacco Popolare, a cura di Cesare Bermani
I modi interpretativi del canto popolare (1965-1970), Sandra Mantovani
I dischi di Sandra. Discografia 1961-1976, a cura di Filippo Colombara
Gli stili della civiltà contadina non riguardano la «nuova canzone urbana»?, Cesare Bermani
Testi delle canzoni del CD audio, trascrizioni a cura di Sandra Mantovani
Indice del CD audio
Quarta di Copertina
Un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music che si apre con un lungo racconto critico e biografico sull’impatto del rock nell’Italia degli anni ’50 e ’60 e prosegue con un articolo dedicato alle culture giovanili e alla crisi dei linguaggi politici tradizionali con il movimento del ’77. La raccolta procede con un saggio esemplare sulla tipologia della canzone operaia, un testo fondativo per la riflessione critica sui rapporti tra il canto sociale e la cultura di massa, quel terreno mobile, di scambi e di conflitti tra produzione egemone, creatività orale e culture popolari che Portelli prende in considerazione a partire dal confronto serrato tra la storia culturale degli Usa e quella dell’Italia: un filo rosso che lega tutti gli articoli e si sviluppa, soprattutto, grazie alla ricchezza dei materiali di ricerca sulla storia operaia di Terni, un cantiere ininterrotto di ricerca e di intervento nel territorio che dura da molti anni e che sta al centro delle riflessioni sulla storia orale e la sua metodologia, il campo di lavoro da cui parte anche la riflessione critica sul canto sociale e le sue trasformazioni. L’antologia prosegue con un articolo (forse più noto e facilmente reperibile) sulla radicata quanto ambigua natura di classe di un genere discografico come il country; si passa, poi, nel decennio successivo, all’osservazione attenta e curiosa dell’esplosione della pizzica salentina, fino alle riflessioni, a cavallo tra critica letteraria e sociologia della cultura, sulla diffusione e le trasformazioni, su scala globale, della ballata narrativa, del blues e dello stornello; e, infine, un nuovo cantiere di ricerche e di attivismo culturale con il lavoro sulle musiche migranti del Circolo Gianni Bosio di Roma.
Per richiedere la rivista scrivere a iedm@iedm.it.
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Introduzione
Emilio Capannelli (Soprintendenza Archivistica per la Toscana), Presentazione
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Inventario del Fondo Edizioni Avanti! – Edizioni del Gallo dell’Istituto Ernesto de Martino. Lavoro di ordinamento e descrizione (1953-1964)
1. Nota storica di Ivan Della Mea
2. Breve storia del Fondo Edizioni Avanti! – del Gallo
3. Il lavoro di ordinamento e descrizione
4. Conclusioni, in soggettiva
5. Bibliografia essenziale
Inventario del Fondo Edizioni Avanti!
Serie Materiale libri (1953-1964)
Serie Recensioni (1953-1965)
Serie Protocolli e Registri di protocollo (1960-1964)
Serie Corrispondenza (1953-1966)
Sottoserie: Corrispondenza varia per anni (1953-1964)
Sottoserie: Corrispondenza particolare (1956-1963)
Sottoserie: Corrispondenza commerciale (1956-1959)
Sottoserie: Corrispondenza centri diffusione (1954-1966)
Indice dei nomi
Saggi
Valerio Strinati, Gianni Bosio editore di Pietro Nenni
Paolo Mencarelli, Un intellettuale militante e le Edizioni Avanti! Luciano Della Mea giornalista, scrittore ed editore
Schede di lettura
Simone Bellezza: Vladimir Dudincev, Non di solo pane, prefazione di Eridano Bazzarelli, traduzione di Eridano Bazzarelli e Franco Campailla, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 37-38), 1957
Maria Casalini: Lina Merlin e Carla Barberis, Lettere dalle case chiuse, Edizioni Avanti!, (Il Gallo, 23), 1955
Caterina di Pasquale: Renato Giorgi, Marzabotto parla, prefazione di Giuseppe Dozza, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 20), 1955; A.M. Volpe Rinonapoli, Fuoco sulla Versilia, prefazione di Filippo Sacchi, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 63), 1961
Antonio Fanelli: Alberto Jacometti, L’Enal. Una bandita chiusa, Edizioni Avanti! (L’Attualità, 13), 1956
Maria Elena Giusti: Roberto Leydi e Renata Mezzanotte Leydi, Marionette e burattini. Testi dal repertorio classico italiano del teatro delle marionette e dei burattini con introduzione, informazioni, note, Edizioni Avanti! (Mondo Popolare, 1), 1958
Marco Manfredi: Pier Carlo Masini, Gli internazionalisti. La Banda del Matese (1876-1878), Edizioni Avanti! (Storia del Movimento Operaio Italiano, 2), 1958
Giovanni Scirocco: Gaetano Arfè, Storia dell’Avanti!, vol. I, 1892-1926, Edizioni Avanti! (Biblioteca Socialista, 1), 1956; Gaetano Arfè, Storia dell’Avanti!, vol. II, 1926-1940, Edizioni Avanti! (Biblioteca Socialista, 2), 1958
Mariamargherita Scotti: Aris Accornero, Il consiglio di gestione alla RIV, Edizioni Avanti! (La condizione operaia in Italia, 4), 1962
Un prezioso inedito
Alessio Giannanti, “Portella della Ginestra”, il dramma ritrovato di Ignazio Buttitta
Recensioni
Bruno Cartosio, America profonda. Due secoli raccontati da Harlam County, Kentucky (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2011)
Paolo Ferrero, Pane rose e libertà. Le canzoni che hanno fatto l’Italia: 150 anni di musica popolare, sociale e di protesta (Cesare Bermani, Milano, Rizzoli, 2011)
Franceso Omodeo Zorini, Quello che siamo state. Storia e memoria di donne in fabbrica. Lo iutificio di Villadossola (1900-1950) (Virginia Paravati, Provincia VCO, 2009)
Valerio Strinati, Da sinistra. Intellettuali, Partito Socialista e organizzazione della cultura (1953-1960) (Mariamargherita Scotti, Roma, Ediesse, 2011)
Antonio Fanelli, Libro e Mondo Popolare. Le Edizioni Avanti! di Gianni Bosio (1953-1964) (Antonio Fanelli, Milano, Biblion, 2011)
Ciao Ivan
Moni Ovadia, Ivan il possibile
* * *
L’archivio delle Edizioni Avanti!-Edizioni del Gallo costituisce uno dei fondi più importanti conservati dall’Associazione Istituto Ernesto de Martino, un fondo assai ricco e composito che custodisce la storia di una delle esperienze senz’altro più interessanti e vitali della storia della sinistra italiana […]
Nel 1953 la direzione delle Edizioni Avanti! fu affidata a Gianni Bosio, che da allora in poi la gestì in totale autonomia facendone una vera e propria casa editrice, con un lavoro e un piano editoriale via via sempre più diversificato e suddiviso in collane tematiche: Sotto le bandiere del marxismo, La condizione operaia in Italia, Biblioteca socialista, Storia del Movimento Operaio Italiano, Opere di Carlo Pisacane, Mondo Popolare, Il Gallo e Il Gallo grande, I Poeti del Gallo, Il Disegno politico, Universale ragazzi, L’Attualità, I dossiers, Le riviste, Propaganda come cultura […]
L’insieme del corpus editoriale assomma 250 e più titoli distribuiti nelle diverse collane. Dietro a ognuno di questi titoli c’è una fitta corrispondenza di carattere sia strettamente editoriale, sia politico-culturale, sia umano che dà in modo compiuto il senso di quella che Gianni Bosio definirà la scienza dell’organizzazione culturale. In questa corrispondenza compaiono gran parte dei nomi che hanno fatto la cultura e la politica e anche la società di un quindicennio molto intenso: Nenni, Morandi, Basso, Pertini, Arfè, Panzieri, Fortini, Vittorini, Montale, Gatto, Pirelli, Giulio Trevisani, i fratelli Manacorda, Caleffi, la senatrice Merlin, Alberto Mario Cirese, Diego Carpitella, Pier Paolo Pasolini, Ernesto de Martino, Vittorio Foa, Amilcar Cabral, Agostino Neto, Ernesto “Che” Guevara. Ogni lettera è un documento storico e del documento storico ha il valore.
(dalla Nota storica di Ivan Della Mea)
Il lavoro di Antonio Fanelli e Mariamargherita Scotti è riuscito pienamente a valorizzare questa documentazione. Ha dovuto superare non poche difficoltà, legate alle travagliate vicende vissute dalle carte, al disordine di parte del fondo, alla necessità di ricostruire con scrupolo filologico le modalità di produzione dei documenti, alla necessità di descrivere analiticamente le serie. Ma l’inventario prodotto è non solo uno strumento estremamente perspicuo per chi lo voglia usare per ricerche all’interno del fondo, ma anche, già di per sé, un’ampia illustrazione della ricchezza e dell’originalità dell’attività editoriale e culturale delle Edizioni Avanti!. Basta, ad esempio, scorrere lo sterminato elenco dei nomi dei corrispondenti presenti nel carteggio per comprendere il valore del lavoro e l’attenzione che riscuotevano Gianni Bosio e i suoi collaboratori […]
Al di là del grande interesse storico, mi sembra doveroso infine sottolineare che, letto nel suo insieme, l’archivio delle Edizioni Avanti! può essere anche di insegnamento per chi voglia portare avanti una diversa e alternativa concezione dell’editoria, attenta a voci che altrimenti rischierebbero di restare inascoltate, pur in un periodo come il nostro nel quale la necessità di grandi capitali ha determinato una progressiva e inarrestabile tendenza all’accentramento in poche mani delle grandi case editrici, con tutti i rischi che questa concentrazione comporta sul piano della libertà d’espressione.
(Dalla Presentazione di Emilio Cappannelli)
Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Antonio Fanelli, Presentazione
Saggi, ricerche, documenti
Mattia Pelli, Gianni Bosio e «Movimento Operaio»: la ricerca storica ai tempi della guerra fredda
Paolo Mencarelli, “Una democratica ricerca della verità”: le Edizioni Avanti! nella cultura del proprio tempo 1953-1964
Antonio Fanelli, La preistoria dell’Istituto Ernesto de Martino: il progetto per il “Centro di documentazione e studio delle arti e tradizioni popolari” (1957)
Appendice
Alberto Mario Cirese, Lettera di Alberto Mario Cirese a Gianni Bosio, 6 gennaio 1957, “Centro di documentazione e studio delle arti e tradizioni popolari”
Mariamargherita Scotti, Vicini nella distanza. La lunga amicizia di Gianni Bosio e Giovanni Pirelli
Giovanni Mimmo Boninelli, Campagna, fabbrica, città: le “indagini” di Carlo Leidi sul mondo popolare e proletario
Cesare Bermani, Gli inizi di una nuova storiografia sociale
Giovanni Rinaldi, L’Istituto Ernesto de Martino, l’Archivio della Cultura di Base e l’Archivio sonoro su Giuseppe Di Vittorio
Memorie, ricordi, racconti: alcuni protagonisti
Alessandro Portelli, “È romano ma è serio”
Rudi Assuntino, NCI fuori dal NCI
Giuseppe Morandi e Gianfranco “Micio” Azzali, “andava a scuola da Belochio … Lui era un politico, non era solo un antropologo”
Ivan Della Mea, Dunque, Gianni Bosio. Mio amico. Qui non si parla di politica, o forse sì. Si racconta il rapporto con un uomo straordinario, un maestro. Uno che … prima viene la cultura e poi tutto il resto; uno che scrisse “essere la politica il livello più alto della cultura”
Compagni di strada
Gli antropologi
Pietro Clemente, “Forse gli anni della politica e i Dischi del Sole mi hanno fatto da traghetto di passaggio dai canti rivoluzionari a quelli popolari”
Massimo Squillacciotti, Classe ’46 ovvero ricordi di parte
Uno storico: Gian Mario Bravo, “ecco l’autonomia della storiografia sul movimento operaio … io ero interessato al discorso di Bosio … che per me era un personaggio un po’ … mitico”
Un ministro: Paolo Ferrero, “chi ha tanto lavorato sulla memoria delle classi subalterne … bisogna lavorare perché non sia dimenticato … ecco”
Recensioni
Bruno Cartosio, Cesare Bermani, Storie orali. Racconto, immaginazione, dialogo (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2007)
Clara Gallini, Volare al sabba. Una ricerca sulla stregoneria popolare (Cesare Bermani, Roma, Derive e Approdi, 2008)
Daniele Balicco, Gramsci, gli intellettuali e la cultura proletaria, (Cesare Bermani, Colibrì, Milano 2007)
Daniele Balicco, Fabio Dei, Frammenti indigesti. Temi folclorici negli scritti di Antonio Gramsci (Giovanni Mimmo Boninelli, Carocci, Roma 2007)
Michele Nani, “Acciai speciali”. Terni, la Tyssen Krupp, la globalizzazione (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2008)
Antonio Fanelli, 1968 una ricerca in Salento: suoni grida canti rumori storie immagini (Gianni Bosio, Clara Longhini, Luigi Chiriatti, Ivan Della Mea, Calimera (Le), Kurumuny, 2007)
Pietro Clemente, Antologia (Ivan Della Mea, CD Ala Bianca Group – Edizioni Bella Ciao, 2008)
Valerio Strinati, Come la lapa quand’è primavera. L’attività politica e culturale di Alberto Mario Cirese dal 1943 al 1957 e la rivista “La Lapa”, con Prefazione di Pietro Clemente (Antonio Fanelli, Biblioteca provinciale “P. Albino”, Campobasso, 2008)
Giovanni Senatore, I custodi delle voci. Archivi orali in Toscana: primo censimento (Pietro Clemente e Alessandro Andreini (a cura di), Firenze, Regione Toscana 2007)
Enrico Pugliese, I colori della Bassa (Gianfranco Azzali, Giuseppe Morandi, Lega di cultura di Piadena – Arsenali Medicei, 2008)
Agostina Bua, La vita in cinque atti: passioni di una famiglia in formazione. Per un’antropologia della vita quotidiana (Elisa Benaim Sarfatti, con interventi di Pietro Clemente e Stuart Woolf, postfazione e cura di Antonio Fanelli, Roma, Cisu, 2008)
Notiziario
* * *
Ivan Della Mea, Sandro Portelli, Gianfranco Azzali detto “Micio” e Giuseppe Morandi ci raccontano il ‘loro’ Bosio e viene fuori un Bosio raccontato molto da vicino che tifa Juventus e gioca a pallone, che fuma mille sigarette, va in osteria e sta la sera a cena, a chiacchierare, che fa giochi di parole con il dialetto, che si chiude in camera con Luciano Della Mea per una partita tra Milan e Juve in piena riunione politica; insomma un uomo molto umano e provinciale, cioè legato alla sua terra, alla sua famiglia, un intellettuale serio e rigoroso che cerca la scienza e la conoscenza partendo dal socialismo di base, il cuore nel paese e il cervello nel mondo, e viceversa, per usare un’espressione di Cirese, un Bosio che sta ‘tra cosmo e campanile’.
(dalla Presentazione di Antonio Fanelli)
Quando arrivai per la prima volta a Milano in Via Melzo, all’inizio del ‘69, portandomi dietro le registrazioni fatte in America e finite poi nel disco L’America della contestazione, i contatti furono Michele (Luciano Straniero) e Franco Coggiola (a cui piacque tantissimo una canzone di Joe Hill, The Rebel Girl, che cantava fra sé mentre montavamo il disco). Ero un neofita totale, sia dal punto di vista della politica, sia da quello del lavoro culturale. Sapevo molto dell’America, quasi niente di noi. Gianni Bosio per me era una presenza un po’ mitica, quasi un’immagine di intelligenza pura e un po’ disincarnata. Non ricordo neppure se lo vidi, o se mi limitai a fantasticarlo.
(da “È romano ma è serio” di Alessandro Portelli)
Gianni è morto il 21 agosto 1971 e io sto mica tanto bene, eppure quella piccolissima congiunzione illativa, quel “dunque”, mi ridà un uomo che ho amato davvero e che ancora amo; amo lui, l’acquanegrese sul Chiese mantovano, il padano irriguo; amo lui assai più della sua enorme storia politico organizzativa di “organizzatore di cultura”, come ebbe ad autodefinirsi nel suo Giornale di un organizzatore di cultura. Amo lui per la sua scelta determinatissima di non comparire, mai, di non beneficiare in alcun modo, anche sul piano più che dovuto del riconoscimento politico e culturale, di alcuna gratificazione.
(da Dunque. Gianni Bosio. Mio amico … di Ivan Della Mea)
Io penso che l’IEdM abbia oggi almeno tre vite: una è quella più riconosciuta di essere scrigno di un pezzo di storia della cultura italiana, di incorporare oggetti, racconti, documenti audio e video, un archivio che dice molto della cultura italiana tra gli anni ‘50, ‘60 e ‘70. Io ne vedrei una funzione museografico-monumentale, la possibilità di accedere alle fonti, di consultare, al tempo stesso avere una mostra in cui si racconta di Bosio, del Nuovo Canzoniere Italiano, ecc.
Una seconda vita sta nelle reti che ancora l’Istituto ha a livello nazionale e internazionale, con le quali fa iniziative, concerti, incontri, pubblica libri importanti.
Una terza sta nel diventare anche toscano e far parte di una comunità toscana di studi, ricerche, riproposte.
(da Intervista a Pietro Clemente)
per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Un documento inedito dalla nastroteca
dell’Istituto Ernesto de Martino
a cura di Antonio Fanelli e Valerio Strinati
Con una selezione di lettere, scritti e interventi parlamentari di Emilio Lussu
Interventi di: Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Gian Giacomo Ortu, Jacopo Onnis, Paolo Mencarelli, Angelino Mereu
In allegato il CD Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria. Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
Con un inserto fotografico con materiali tratti dal Fondo Lussu del Museo storico Emilio e Joyce Lussu di Armungia
L’illustrazione di copertina è di Francesco Del Casino
Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Un’intervista di Gianni Bosio a Emilio Lussu (8 maggio 1969), ritrovata presso l’archivio dell’Istituto Ernesto de Martino e rimasta fino a oggi inedita, offre l’occasione per riprendere il filo della riflessione su una delle figure più importanti dell’antifascismo e del movimento socialista nell’Italia del Novecento. Sollecitato dalle domande dell’intervistatore, Lussu, nel corso del colloquio, ripercorre i temi fondamentali del suo percorso politico e umano: l’infanzia, nel paese di Armungia, a contatto con il mondo dei pastori; la guerra e l’irripetibile esperienza della Brigata Sassari, prima matrice delle scelte politiche successive; il sardismo proletario, contadino e autonomista; l’antifascismo intransigente; la fondazione di Giustizia e Libertà e l’approdo al socialismo. Il tutto narrato attraverso il filtro dell’esperienza personale, tra storia e mito, sullo sfondo di una Sardegna in bilico tra passato e presente, tra la dissoluzione di una società agro-pastorale a base familiare e una modernità densa di contraddizioni e portatrice di nuovi conflitti.
Accompagnano l’intervista i commenti e le analisi di Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Angelino Mereu, Jacopo Onnis, Gian Giacomo Ortu, nonché un’antologia di testi comprendente il carteggio inedito di Emilio Lussu con Gianni Bosio e altri esponenti delle Edizioni Avanti!, che documenta un rapporto intenso di collaborazione, scambi e proposte, e altri interventi, di varia natura, che si riconducono, direttamente o indirettamente, alle questioni trattate nell’intervista e nelle lettere, dall’origine e natura del banditismo sardo al Piano di rinascita dell’Isola e all’attuazione dell’autonomia, dal rapporto di amicizia con Antonio Gramsci alla Resistenza e all’antifascismo.
Il volume è stato realizzato grazie a un finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo di Publiacqua e dell’Acsit (Associazione culturale sardi in Toscana) di Firenze e il patrocinio del Circolo “Peppino Mereu” di Siena, della Fasi (Federazione Associazioni Sarde in Italia) e della Regione Autonoma della Sardegna.
Indice
INTRODUZIONE
Antonio Fanelli, Valerio Strinati
Prima Parte
“IO SONO ARRIVATO NELLA MIA VECCHIAIA AD AVERE UNA COSCIENZA CHE CONSIDERO RIVOLUZIONARIA”
Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
Interventi di:
MITO DI LUSSU E DINTORNI. NOTE SU UN’INTERVISTA
Francesco Bachis
“DI NOTTE ASCOLTAVO I DISCORSI DEI SOLDATI, CONTADINI E PASTORI … È LÌ CHE NASCE IL MONDO”
Giuseppe Caboni
EMILIO LUSSU TRA STORIE (DI PAESE) E STORIA (VERA)
Angelino Mereu
LA «GUERRA DEI SARDI»
Jacopo Onnis
IL DISCORSO DI EMILIO LUSSU SULL’AUTONOMIA
Gian Giacomo Ortu
LE LEGGENDE DEL LEGGENDARIO EMILIO
Pietro Clemente
Seconda Parte
EMILIO LUSSU E LE EDIZIONI AVANTI!
EDUCARE ALLA DEMOCRAZIA E AL SOCIALISMO: RECENSIONI E PROPOSTE EDITORIALI DI EMILIO LUSSU
Paolo Mencarelli
UNA SELEZIONE DI LETTERE DALL’ARCHIVIO STORICO DELLE EDIZIONI AVANTI!-DEL GALLO
UNA ANTOLOGIA DI BRANI DI EMILIO LUSSU
– recensione di F. Nitti, Il Maggiore è un rosso (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1953), su «Il Paese», 1953
– recensione di P. Caleffi, Si fa presto a dire fame (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954), su «l’Avanti!», 1954
– La Resistenza è l’anima e la bandiera del Partito perché è storia di un popolo che lotta per la sua libertà (Relazione al Comitato centrale del PSI, 13 luglio 1954), in «l’Avanti!» 14, aprile 1954
– Carteggio Gramsci-Lussu, in DOMENICO ZUCÀRO, Vita del carcere di Antonio Gramsci, Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954
– Premessa e Conclusioni di Emilio Lussu, in Sardegna. Piano Rinascita e svolta economica, Milano, Edizioni Avanti!, 1963
– Ricordo di Vincenzo Milillo, in VINCENZO MILILLO, Scritti e discorsi sull’agricoltura e il Meridione, Milano, Edizioni del Gallo, 1969
APPENDICE
DUE DISCORSI PARLAMENTARI DI EMILIO LUSSU
NOTA INTRODUTTIVA
Valerio Strinati
– Commemorazione di Antonio Gramsci nel decimo anniversario della morte (discorso tenuto all’Assemblea Costituente nella seduta del 28 aprile 1947)
– Il brigantaggio in Sardegna (Senato della Repubblica, seduta del 16 dicembre 1953)
Indice del CD allegato
1) “Noi siamo un po’ come i nostri antenati”: il nuraghe di Armungia
2) “Ho due coscienze io, una barbarica e una modernissima”
3) “Lussu è fatto per capeggiare una grande rivoluzione contadina”
4) “L’uomo della montagna è un uomo libero”
5) “La Brigata è quella che ha creato il Partito Sardo d’Azione”
6) “Io la notte ascoltavo i discorsi dei soldati”
7) “La Brigata Sassari non può abbandonare le armi”
8) “Chi ruba deve essere fucilato”: i comitati di squadra e la giustizia popolare nella Brigata Sassari
9) “Arrivai al Tagliamento senza perdere un soldato”
10) “Io in guerra certi ordini non li eseguivo! Io non porto il mio battaglione al massacro”
11) “Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria”
12) “Tu Gramsci lo hai conosciuto?”
13) “La nostra teoria del socialismo rurale”
14) “Il primo sciopero dei pastori salariati”
15) I pastori: “un mondo di una solitudine terribile”
16) Gerghi e linguaggi: pastori, ramaioli e zingari
17) “Sono i pastori i veri rappresentati popolari”
18) “Il popolo sardo si sta spegnendo come il popolo côrso”
19) “I pastori erano uomini liberi”
20) I fucili, le stelle e le erbe medicinali: “il pastore è un uomo completo”
21) Le feste e la religiosità
22) “La morte di mio padre”
Introduzione, Antonio Fanelli
Dal rock alle musiche migranti, un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music
Elvis Presley è una tigre di carta (ma sempre una tigre) (1978)
Cultura operaia, condizione giovanile, politicità del privato: ipotesi per una verifica sul campo (1979)
Tipologia della canzone operaia (1983)
Cristiani che bevono birra. La country music e le ambiguità della cultura operaia in America (1984)
La memoria della pizzica (2002)
La tarantella dei baraccati e il blues di Robert Johnson: l’io lirico e l’improvvisazione poetica nella cultura popolare (2002)
Il testamento dell’avvelenato e il riscatto della bella: ballata popolare e cultura europea (2010)
Ospiti: tre voci migranti in Italia (2014)
Un colloquio con Sandro Portelli sul canto sociale e la popular music, “Dai Pogues in poi ho iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno”, a cura di Antonio Fanelli
Il canto sociale oggi: collettivi musicali, crowdfunding e cori multietnici, a cura di Antonio Fanelli
“Si pronuncia crowdfounding ma di fatto è la cassa comune”, intervista a Marino Severini (Gang)
“Uno non può mica pensare solo a esibirsi! Parliamo dei bambini”, intervista a Sara Modigliani
“Perché pretendi di fare musica come se vivessi cento anni fa? Parla come mangi, canta come vivi”, intervista a Daniele Sepe
Uno speciale dedicato a Sandra Mantovani, a cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara
Sandra Mantovani. La voce che ha cantato l’Italia popolare del Nord, Cesare Bermani
Fare in modo che dalla base venga il materiale, la ricerca, la riproposta. Un’intervista con Sandra Mantovani sull’attività dell’Almanacco Popolare, a cura di Cesare Bermani
I modi interpretativi del canto popolare (1965-1970), Sandra Mantovani
I dischi di Sandra. Discografia 1961-1976, a cura di Filippo Colombara
Gli stili della civiltà contadina non riguardano la «nuova canzone urbana»?, Cesare Bermani
Testi delle canzoni del CD audio, trascrizioni a cura di Sandra Mantovani
Indice del CD audio
Quarta di Copertina
Un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music che si apre con un lungo racconto critico e biografico sull’impatto del rock nell’Italia degli anni ’50 e ’60 e prosegue con un articolo dedicato alle culture giovanili e alla crisi dei linguaggi politici tradizionali con il movimento del ’77. La raccolta procede con un saggio esemplare sulla tipologia della canzone operaia, un testo fondativo per la riflessione critica sui rapporti tra il canto sociale e la cultura di massa, quel terreno mobile, di scambi e di conflitti tra produzione egemone, creatività orale e culture popolari che Portelli prende in considerazione a partire dal confronto serrato tra la storia culturale degli Usa e quella dell’Italia: un filo rosso che lega tutti gli articoli e si sviluppa, soprattutto, grazie alla ricchezza dei materiali di ricerca sulla storia operaia di Terni, un cantiere ininterrotto di ricerca e di intervento nel territorio che dura da molti anni e che sta al centro delle riflessioni sulla storia orale e la sua metodologia, il campo di lavoro da cui parte anche la riflessione critica sul canto sociale e le sue trasformazioni. L’antologia prosegue con un articolo (forse più noto e facilmente reperibile) sulla radicata quanto ambigua natura di classe di un genere discografico come il country; si passa, poi, nel decennio successivo, all’osservazione attenta e curiosa dell’esplosione della pizzica salentina, fino alle riflessioni, a cavallo tra critica letteraria e sociologia della cultura, sulla diffusione e le trasformazioni, su scala globale, della ballata narrativa, del blues e dello stornello; e, infine, un nuovo cantiere di ricerche e di attivismo culturale con il lavoro sulle musiche migranti del Circolo Gianni Bosio di Roma.
Per richiedere la rivista scrivere a iedm@iedm.it.
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Introduzione
Emilio Capannelli (Soprintendenza Archivistica per la Toscana), Presentazione
Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti, Inventario del Fondo Edizioni Avanti! – Edizioni del Gallo dell’Istituto Ernesto de Martino. Lavoro di ordinamento e descrizione (1953-1964)
1. Nota storica di Ivan Della Mea
2. Breve storia del Fondo Edizioni Avanti! – del Gallo
3. Il lavoro di ordinamento e descrizione
4. Conclusioni, in soggettiva
5. Bibliografia essenziale
Inventario del Fondo Edizioni Avanti!
Serie Materiale libri (1953-1964)
Serie Recensioni (1953-1965)
Serie Protocolli e Registri di protocollo (1960-1964)
Serie Corrispondenza (1953-1966)
Sottoserie: Corrispondenza varia per anni (1953-1964)
Sottoserie: Corrispondenza particolare (1956-1963)
Sottoserie: Corrispondenza commerciale (1956-1959)
Sottoserie: Corrispondenza centri diffusione (1954-1966)
Indice dei nomi
Saggi
Valerio Strinati, Gianni Bosio editore di Pietro Nenni
Paolo Mencarelli, Un intellettuale militante e le Edizioni Avanti! Luciano Della Mea giornalista, scrittore ed editore
Schede di lettura
Simone Bellezza: Vladimir Dudincev, Non di solo pane, prefazione di Eridano Bazzarelli, traduzione di Eridano Bazzarelli e Franco Campailla, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 37-38), 1957
Maria Casalini: Lina Merlin e Carla Barberis, Lettere dalle case chiuse, Edizioni Avanti!, (Il Gallo, 23), 1955
Caterina di Pasquale: Renato Giorgi, Marzabotto parla, prefazione di Giuseppe Dozza, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 20), 1955; A.M. Volpe Rinonapoli, Fuoco sulla Versilia, prefazione di Filippo Sacchi, Edizioni Avanti! (Il Gallo, 63), 1961
Antonio Fanelli: Alberto Jacometti, L’Enal. Una bandita chiusa, Edizioni Avanti! (L’Attualità, 13), 1956
Maria Elena Giusti: Roberto Leydi e Renata Mezzanotte Leydi, Marionette e burattini. Testi dal repertorio classico italiano del teatro delle marionette e dei burattini con introduzione, informazioni, note, Edizioni Avanti! (Mondo Popolare, 1), 1958
Marco Manfredi: Pier Carlo Masini, Gli internazionalisti. La Banda del Matese (1876-1878), Edizioni Avanti! (Storia del Movimento Operaio Italiano, 2), 1958
Giovanni Scirocco: Gaetano Arfè, Storia dell’Avanti!, vol. I, 1892-1926, Edizioni Avanti! (Biblioteca Socialista, 1), 1956; Gaetano Arfè, Storia dell’Avanti!, vol. II, 1926-1940, Edizioni Avanti! (Biblioteca Socialista, 2), 1958
Mariamargherita Scotti: Aris Accornero, Il consiglio di gestione alla RIV, Edizioni Avanti! (La condizione operaia in Italia, 4), 1962
Un prezioso inedito
Alessio Giannanti, “Portella della Ginestra”, il dramma ritrovato di Ignazio Buttitta
Recensioni
Bruno Cartosio, America profonda. Due secoli raccontati da Harlam County, Kentucky (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2011)
Paolo Ferrero, Pane rose e libertà. Le canzoni che hanno fatto l’Italia: 150 anni di musica popolare, sociale e di protesta (Cesare Bermani, Milano, Rizzoli, 2011)
Franceso Omodeo Zorini, Quello che siamo state. Storia e memoria di donne in fabbrica. Lo iutificio di Villadossola (1900-1950) (Virginia Paravati, Provincia VCO, 2009)
Valerio Strinati, Da sinistra. Intellettuali, Partito Socialista e organizzazione della cultura (1953-1960) (Mariamargherita Scotti, Roma, Ediesse, 2011)
Antonio Fanelli, Libro e Mondo Popolare. Le Edizioni Avanti! di Gianni Bosio (1953-1964) (Antonio Fanelli, Milano, Biblion, 2011)
Ciao Ivan
Moni Ovadia, Ivan il possibile
* * *
L’archivio delle Edizioni Avanti!-Edizioni del Gallo costituisce uno dei fondi più importanti conservati dall’Associazione Istituto Ernesto de Martino, un fondo assai ricco e composito che custodisce la storia di una delle esperienze senz’altro più interessanti e vitali della storia della sinistra italiana […]
Nel 1953 la direzione delle Edizioni Avanti! fu affidata a Gianni Bosio, che da allora in poi la gestì in totale autonomia facendone una vera e propria casa editrice, con un lavoro e un piano editoriale via via sempre più diversificato e suddiviso in collane tematiche: Sotto le bandiere del marxismo, La condizione operaia in Italia, Biblioteca socialista, Storia del Movimento Operaio Italiano, Opere di Carlo Pisacane, Mondo Popolare, Il Gallo e Il Gallo grande, I Poeti del Gallo, Il Disegno politico, Universale ragazzi, L’Attualità, I dossiers, Le riviste, Propaganda come cultura […]
L’insieme del corpus editoriale assomma 250 e più titoli distribuiti nelle diverse collane. Dietro a ognuno di questi titoli c’è una fitta corrispondenza di carattere sia strettamente editoriale, sia politico-culturale, sia umano che dà in modo compiuto il senso di quella che Gianni Bosio definirà la scienza dell’organizzazione culturale. In questa corrispondenza compaiono gran parte dei nomi che hanno fatto la cultura e la politica e anche la società di un quindicennio molto intenso: Nenni, Morandi, Basso, Pertini, Arfè, Panzieri, Fortini, Vittorini, Montale, Gatto, Pirelli, Giulio Trevisani, i fratelli Manacorda, Caleffi, la senatrice Merlin, Alberto Mario Cirese, Diego Carpitella, Pier Paolo Pasolini, Ernesto de Martino, Vittorio Foa, Amilcar Cabral, Agostino Neto, Ernesto “Che” Guevara. Ogni lettera è un documento storico e del documento storico ha il valore.
(dalla Nota storica di Ivan Della Mea)
Il lavoro di Antonio Fanelli e Mariamargherita Scotti è riuscito pienamente a valorizzare questa documentazione. Ha dovuto superare non poche difficoltà, legate alle travagliate vicende vissute dalle carte, al disordine di parte del fondo, alla necessità di ricostruire con scrupolo filologico le modalità di produzione dei documenti, alla necessità di descrivere analiticamente le serie. Ma l’inventario prodotto è non solo uno strumento estremamente perspicuo per chi lo voglia usare per ricerche all’interno del fondo, ma anche, già di per sé, un’ampia illustrazione della ricchezza e dell’originalità dell’attività editoriale e culturale delle Edizioni Avanti!. Basta, ad esempio, scorrere lo sterminato elenco dei nomi dei corrispondenti presenti nel carteggio per comprendere il valore del lavoro e l’attenzione che riscuotevano Gianni Bosio e i suoi collaboratori […]
Al di là del grande interesse storico, mi sembra doveroso infine sottolineare che, letto nel suo insieme, l’archivio delle Edizioni Avanti! può essere anche di insegnamento per chi voglia portare avanti una diversa e alternativa concezione dell’editoria, attenta a voci che altrimenti rischierebbero di restare inascoltate, pur in un periodo come il nostro nel quale la necessità di grandi capitali ha determinato una progressiva e inarrestabile tendenza all’accentramento in poche mani delle grandi case editrici, con tutti i rischi che questa concentrazione comporta sul piano della libertà d’espressione.
(Dalla Presentazione di Emilio Cappannelli)
Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
Antonio Fanelli, Presentazione
Saggi, ricerche, documenti
Mattia Pelli, Gianni Bosio e «Movimento Operaio»: la ricerca storica ai tempi della guerra fredda
Paolo Mencarelli, “Una democratica ricerca della verità”: le Edizioni Avanti! nella cultura del proprio tempo 1953-1964
Antonio Fanelli, La preistoria dell’Istituto Ernesto de Martino: il progetto per il “Centro di documentazione e studio delle arti e tradizioni popolari” (1957)
Appendice
Alberto Mario Cirese, Lettera di Alberto Mario Cirese a Gianni Bosio, 6 gennaio 1957, “Centro di documentazione e studio delle arti e tradizioni popolari”
Mariamargherita Scotti, Vicini nella distanza. La lunga amicizia di Gianni Bosio e Giovanni Pirelli
Giovanni Mimmo Boninelli, Campagna, fabbrica, città: le “indagini” di Carlo Leidi sul mondo popolare e proletario
Cesare Bermani, Gli inizi di una nuova storiografia sociale
Giovanni Rinaldi, L’Istituto Ernesto de Martino, l’Archivio della Cultura di Base e l’Archivio sonoro su Giuseppe Di Vittorio
Memorie, ricordi, racconti: alcuni protagonisti
Alessandro Portelli, “È romano ma è serio”
Rudi Assuntino, NCI fuori dal NCI
Giuseppe Morandi e Gianfranco “Micio” Azzali, “andava a scuola da Belochio … Lui era un politico, non era solo un antropologo”
Ivan Della Mea, Dunque, Gianni Bosio. Mio amico. Qui non si parla di politica, o forse sì. Si racconta il rapporto con un uomo straordinario, un maestro. Uno che … prima viene la cultura e poi tutto il resto; uno che scrisse “essere la politica il livello più alto della cultura”
Compagni di strada
Gli antropologi
Pietro Clemente, “Forse gli anni della politica e i Dischi del Sole mi hanno fatto da traghetto di passaggio dai canti rivoluzionari a quelli popolari”
Massimo Squillacciotti, Classe ’46 ovvero ricordi di parte
Uno storico: Gian Mario Bravo, “ecco l’autonomia della storiografia sul movimento operaio … io ero interessato al discorso di Bosio … che per me era un personaggio un po’ … mitico”
Un ministro: Paolo Ferrero, “chi ha tanto lavorato sulla memoria delle classi subalterne … bisogna lavorare perché non sia dimenticato … ecco”
Recensioni
Bruno Cartosio, Cesare Bermani, Storie orali. Racconto, immaginazione, dialogo (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2007)
Clara Gallini, Volare al sabba. Una ricerca sulla stregoneria popolare (Cesare Bermani, Roma, Derive e Approdi, 2008)
Daniele Balicco, Gramsci, gli intellettuali e la cultura proletaria, (Cesare Bermani, Colibrì, Milano 2007)
Daniele Balicco, Fabio Dei, Frammenti indigesti. Temi folclorici negli scritti di Antonio Gramsci (Giovanni Mimmo Boninelli, Carocci, Roma 2007)
Michele Nani, “Acciai speciali”. Terni, la Tyssen Krupp, la globalizzazione (Alessandro Portelli, Roma, Donzelli, 2008)
Antonio Fanelli, 1968 una ricerca in Salento: suoni grida canti rumori storie immagini (Gianni Bosio, Clara Longhini, Luigi Chiriatti, Ivan Della Mea, Calimera (Le), Kurumuny, 2007)
Pietro Clemente, Antologia (Ivan Della Mea, CD Ala Bianca Group – Edizioni Bella Ciao, 2008)
Valerio Strinati, Come la lapa quand’è primavera. L’attività politica e culturale di Alberto Mario Cirese dal 1943 al 1957 e la rivista “La Lapa”, con Prefazione di Pietro Clemente (Antonio Fanelli, Biblioteca provinciale “P. Albino”, Campobasso, 2008)
Giovanni Senatore, I custodi delle voci. Archivi orali in Toscana: primo censimento (Pietro Clemente e Alessandro Andreini (a cura di), Firenze, Regione Toscana 2007)
Enrico Pugliese, I colori della Bassa (Gianfranco Azzali, Giuseppe Morandi, Lega di cultura di Piadena – Arsenali Medicei, 2008)
Agostina Bua, La vita in cinque atti: passioni di una famiglia in formazione. Per un’antropologia della vita quotidiana (Elisa Benaim Sarfatti, con interventi di Pietro Clemente e Stuart Woolf, postfazione e cura di Antonio Fanelli, Roma, Cisu, 2008)
Notiziario
* * *
Ivan Della Mea, Sandro Portelli, Gianfranco Azzali detto “Micio” e Giuseppe Morandi ci raccontano il ‘loro’ Bosio e viene fuori un Bosio raccontato molto da vicino che tifa Juventus e gioca a pallone, che fuma mille sigarette, va in osteria e sta la sera a cena, a chiacchierare, che fa giochi di parole con il dialetto, che si chiude in camera con Luciano Della Mea per una partita tra Milan e Juve in piena riunione politica; insomma un uomo molto umano e provinciale, cioè legato alla sua terra, alla sua famiglia, un intellettuale serio e rigoroso che cerca la scienza e la conoscenza partendo dal socialismo di base, il cuore nel paese e il cervello nel mondo, e viceversa, per usare un’espressione di Cirese, un Bosio che sta ‘tra cosmo e campanile’.
(dalla Presentazione di Antonio Fanelli)
Quando arrivai per la prima volta a Milano in Via Melzo, all’inizio del ‘69, portandomi dietro le registrazioni fatte in America e finite poi nel disco L’America della contestazione, i contatti furono Michele (Luciano Straniero) e Franco Coggiola (a cui piacque tantissimo una canzone di Joe Hill, The Rebel Girl, che cantava fra sé mentre montavamo il disco). Ero un neofita totale, sia dal punto di vista della politica, sia da quello del lavoro culturale. Sapevo molto dell’America, quasi niente di noi. Gianni Bosio per me era una presenza un po’ mitica, quasi un’immagine di intelligenza pura e un po’ disincarnata. Non ricordo neppure se lo vidi, o se mi limitai a fantasticarlo.
(da “È romano ma è serio” di Alessandro Portelli)
Gianni è morto il 21 agosto 1971 e io sto mica tanto bene, eppure quella piccolissima congiunzione illativa, quel “dunque”, mi ridà un uomo che ho amato davvero e che ancora amo; amo lui, l’acquanegrese sul Chiese mantovano, il padano irriguo; amo lui assai più della sua enorme storia politico organizzativa di “organizzatore di cultura”, come ebbe ad autodefinirsi nel suo Giornale di un organizzatore di cultura. Amo lui per la sua scelta determinatissima di non comparire, mai, di non beneficiare in alcun modo, anche sul piano più che dovuto del riconoscimento politico e culturale, di alcuna gratificazione.
(da Dunque. Gianni Bosio. Mio amico … di Ivan Della Mea)
Io penso che l’IEdM abbia oggi almeno tre vite: una è quella più riconosciuta di essere scrigno di un pezzo di storia della cultura italiana, di incorporare oggetti, racconti, documenti audio e video, un archivio che dice molto della cultura italiana tra gli anni ‘50, ‘60 e ‘70. Io ne vedrei una funzione museografico-monumentale, la possibilità di accedere alle fonti, di consultare, al tempo stesso avere una mostra in cui si racconta di Bosio, del Nuovo Canzoniere Italiano, ecc.
Una seconda vita sta nelle reti che ancora l’Istituto ha a livello nazionale e internazionale, con le quali fa iniziative, concerti, incontri, pubblica libri importanti.
Una terza sta nel diventare anche toscano e far parte di una comunità toscana di studi, ricerche, riproposte.
(da Intervista a Pietro Clemente)
per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it
e farne un patrimonio comune, gratuitamente accessibile a chiunque,
abbiamo lanciato #adottaZapruder: campagna di digitalizzazione collettiva.
Ringraziamo Federica per aver digitalizzato il numero 16.
L'intero numero è scaricabile qui:
http://storieinmovimento.org/2014/10/26/sedicesimo-numero/
Webinar organizzato da SIAC - Società Italiana di Antropologia Culturale
19/06/2021
ore 14:30
𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮 𝘀𝘂 𝗭𝗼𝗼𝗺: https://us02web.zoom.us/j/84964691211
𝗦𝗲𝗴𝘂𝗶 𝘀𝘂 𝗬𝗼𝘂𝘁𝘂𝗯𝗲: http://www.youtube.com/channel/UCo7OZ7-IV89hAGQWDsZDJUA
𝗟𝗲𝗴𝗴𝗶 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗦𝗜𝗔𝗖: https://www.siacantropologia.it/.../buon-compleanno-maestro/
questioni ad esso connesse: conflitto, violenza, articolazioni e segmentazioni sociali, linguaggi politici, rapporto centro-periferie, strategie familiari, parentele e alleanze, pratiche giudiziarie. Per molto tempo la dinamica delle “parti”, e soprattutto il conflitto che ne scaturisce, è stata considerata come un fenomeno sociopolitico patologico e incompatibile con la moderna statualità territoriale. A valle di una stagione storiografica che ha sottoposto a profonda revisione il paradigma dello Stato si rende
necessario non solo effettuare un bilancio degli ultimi trent’anni di studi sulle varie forme di aggregazione sociale nei diversi ambiti disciplinari, che hanno contribuito a modificare la visione tradizionale, ma anche immaginare future linee di ricerca al fine di rilanciare un terreno di indagine di estrema rilevanza.