Alberto Brodesco
Alberto Brodesco, Ph.D in Audiovisual Studies – Cinema, Music, Communication (International Research Doctorate, University of Udine). He works as research assistant at the Department of Sociology and Social Research, University of Trento. He teaches "Science on Screen" at the Master in Communication of Science and Innovation (SCICOMM, University of Trento). He is professor of Media Studies at LABA Trentino (Libera Accademia di Belle Arti). He is author of Una voce nel disastro. L'immagine dello scienziato nel cinema dell'emergenza (Meltemi, 2008) and Sguardo, corpo, violenza. Sade e il cinema (Mimesis, 2014) (French translation: Sade et le cinéma. Regard, corps, violence, Rouge Profond, 2020 - Prix Sade finalist, 2021). With Federico Giordano he is editor of Body Images in The Post-Cinematic Scenario. The Digitization of Bodies (Mimesis International, 2018). His publications focus on the limits of representation (violence, death, pornography, freaks) and on the technoscientific imagery on audiovisual media (cinema, television, YouTube). He has contributed to international journals such as Cinergie – Il cinema e le altre arti, Nuncius – Journal of the Material and Visual History of Science, Public Understanding of science, Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine and Porn Studies. He regularly contributes to Cinergie, Scenari – Mimesis and Nazione Indiana.
Alberto Brodesco, PhD in Studi Audiovisivi presso l'Università di Udine, lavora come assistente di ricerca al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento. Insegna "Science on Screen" al Master in Communication of Science and Innovation (SCICOMM, Università di Trento). È professore alla LABA Trentino (Libera Accademia di Belle Arti), dove insegna Analisi dei processi comunicativi (2022) e Semiotica dell'Arte (2023). È autore di Una voce nel disastro. L'immagine dello scienziato nel cinema dell'emergenza (Meltemi, 2008) e Sguardo, corpo, violenza. Sade e il cinema (Mimesis, 2014), tradotto in francese dalle edizioni Rouge Profond (2020) e finalista al "Prix Sade" 2021. Ha curato, con Federico Giordano, Body Images in The Post-Cinematic Scenario. The Digitization of Bodies (Mimesis International, 2018). Le sue pubblicazioni si concentrano principalmente sui confini del rappresentabile (violenza, morte, pornografia, freaks) e sull'immaginario tecnoscientifico nei media audiovisivi (cinema, serie-tv, YouTube). Ha contribuito a riviste internazionali quali Cinergie – Il cinema e le altre arti, Nuncius – Journal of the Material and Visual History of Science, Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine, Public Understanding of Science e Porn Studies. Scrive sulle riviste di cinema e discussione culturale Cinergie – Il cinema e le altre arti, Scenari – Mimesis e Nazione Indiana.
Phone: +39 (0)461 281410
Address: Alberto Brodesco, PhD
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
Via Verdi, 26
38122 Trento
ITALY
alberto.brodesco@unitn.it
Alberto Brodesco, PhD in Studi Audiovisivi presso l'Università di Udine, lavora come assistente di ricerca al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento. Insegna "Science on Screen" al Master in Communication of Science and Innovation (SCICOMM, Università di Trento). È professore alla LABA Trentino (Libera Accademia di Belle Arti), dove insegna Analisi dei processi comunicativi (2022) e Semiotica dell'Arte (2023). È autore di Una voce nel disastro. L'immagine dello scienziato nel cinema dell'emergenza (Meltemi, 2008) e Sguardo, corpo, violenza. Sade e il cinema (Mimesis, 2014), tradotto in francese dalle edizioni Rouge Profond (2020) e finalista al "Prix Sade" 2021. Ha curato, con Federico Giordano, Body Images in The Post-Cinematic Scenario. The Digitization of Bodies (Mimesis International, 2018). Le sue pubblicazioni si concentrano principalmente sui confini del rappresentabile (violenza, morte, pornografia, freaks) e sull'immaginario tecnoscientifico nei media audiovisivi (cinema, serie-tv, YouTube). Ha contribuito a riviste internazionali quali Cinergie – Il cinema e le altre arti, Nuncius – Journal of the Material and Visual History of Science, Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine, Public Understanding of Science e Porn Studies. Scrive sulle riviste di cinema e discussione culturale Cinergie – Il cinema e le altre arti, Scenari – Mimesis e Nazione Indiana.
Phone: +39 (0)461 281410
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ITALY
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Books by Alberto Brodesco
parmi d’autres : les metteurs en scène qui y travaillent s’engagent
à livrer des images qu’on ne peut que qualifier d’intolérables.
Le cinéma sadien se construit et raisonne autour de deux
interdits : la mort et la petite mort, l’orgasme. Questionnant
l’impasse de la représentation qu’implique l’adaptation d’une
pareille production littéraire, Alberto Brodesco revient sur les
enjeux esthétiques, thématiques, philosophiques et narratifs
des textes, entre autres à travers les espaces sadiens, pour
mieux définir les dispositifs de vision élaborés par l’écrivain,
lesquels mettent au défi l’art cinématographique.
Le livre ne se contente pas d’enchaîner pour les décrire les différentes
transpositions de l’oeuvre du divin marquis ; il développe
une réflexion sur les passages de l’écrit à l’écran, sur les
théories s’intéressant aux relations entre images et violence (la
violence dans l’image, la violence de l’image), sur les positions
spectatorielles, sur les tensions entre réflexion et perceptions
sensorielles, sur le cinéma voué au corps (du body art au body
horror)…
S’il met en avant Luis Buñuel, Pier Paolo Pasolini, Peter Brook,
Jess Franco, Jan Švankmajer, l’auteur puise dans de nombreux
exemples internationaux, y compris dans le champ plus
contemporain de la médiasphère, pour dégager un panorama
le plus large possible. Et son appareil critique, conséquent,
montre qu’il a assimilé de nombreuses lectures sur le sujet pour
dégager une approche synthétique vive et renouvelée.
"Là dove si enuncia qualcosa come un 'limite' del pitturale, è là dove si espongono i paradigmi su cui, di fatto, la pittura lavora”. Georges Didi-Huberman "
Disponibile al sito: http://mimesisedizioni.it/sguardo-corpo-violenza.html
Attraversando capitoli fondamentali della storia del cinema – da Metropolis a Il dottor Stranamore, da Il dottor Jekyll a L’uomo invisibile, da Alien a Indipendence Day, da Mars Attacks! a The day after tomorrow – il volume analizza la costruzione popolare della figura dello scienziato nei racconti cinematografici indirizzati al pubblico di massa. Nella loro semplicità e incongruenza, gli stereotipi – spesso contraddittori e lontani dalla realtà – possono comunque illuminare l’evoluzione della percezione sociale di questo personaggio.
Dallo scienziato distaccato dal mondo e chiuso nel suo laboratorio all’uomo d’azione protagonista nei momenti di emergenza, dal creatore di mostri allo scopritore di vaccini, dal cupo fanatico del sapere al simpatico ricercatore freak, da quello compromesso con la politica e il potere all’indipendente e garante del bene comune, le declinazioni di questo personaggio chiave del cinema di tutti i tempi, temuto e allo stesso tempo tutelato, oscillano comunque tra due estremi: tra il ruolo di distruttore e quello di salvatore dell’umanità."
PAROLE CHIAVE: Indeterminatezza; Serendipity; Random; Epistemologia.
The Supplement n. 3
Uncertainty, Serendipity, Random: Three “Measures” of the Indeterminacy
This volume is an homage to Luigi del Grosso Destreri. It contains an unpublished essay written by him on the epistemology of the social sciences that goes from the “modern scientific knowledge” to systemic sociology and its critic. The general idea – which links this essay to the following – is that scientific knowledge does not necessarily derive from the always more exact measurement of political and social phenomena, but can also derive «from casual observations that move the research towards new directions». This tension towards an open epistemology is recalled by Alberto Brodesco who retraces the popular fate of Heisenberg’s theory of scientific uncertainty, while Massimiano Bucchi reconstructs the introduction of the category of serendipity by Robert K. Merton. Pierangelo Schiera, ultimately, introduces the historiographic approach of random history, which takes the not necessarily ordered character of historic experience into account.
KEYWORDS: Uncertainty; Serendipity; Random; Epistemology
Journal Special Issue (editor) by Alberto Brodesco
https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/cinema-e-storia-2023-found-footage/
Indice:
Alberto Brodesco. “L'home movie e le sue pratiche. Nota introduttiva”
Paolo Caneppele: “Curatorship del film amatoriale”
Raoul Schmidt: “Storia e trattamento del film amatoriale nelle collezioni dell'Österreichisches Filmmuseum”
Mirco Santi: “Conservare, preservare, ri-attualizzare: restauro e rimediazione del cinema in formato ridotto dalla memoria alla materia e ritorno”
Paolo Simoni: “Home Movies e lo spazio pubblico del film di famiglia ”
Alice Cati: “Famiglia, film di famiglia, memoria familiare”
Carlo Nardi: “Musica e valorizzazione del materiale d’archivio”
Federico Zecca: “Autenticità, eccesso, contraffazione. La pornografia amatoriale contemporanea”
Alberto Brodesco: “La famiglia su YouTube. Dai bagnetti ai prediciottesimi”
Pratiche del film di famiglia. Memorie amatoriali dall'archivio alla rete, special issue of Archivio Trentino, 1/2014, edited by Alberto Brodesco, pp. 68-208.
Papers by Alberto Brodesco
Le arti e le industrie dello spettacolo non hanno mai esitato a utilizzare le enormi potenzialità narrative possedute dalle storie di scienza e scienziati, accumulando un patrimonio di immagini e idee visive costruito e modellato nel corso dei decenni, a partire dall’invenzione delle immagini in movimento. Si tratta di archetipi che vengono continuamente riciclati, ma anche rivisti e attualizzati: quanto c’è dunque di vecchio e quanto di nuovo nelle forme di rappresentazione che il cinema e le piattaforme dell’audiovisivo hanno modellato negli ultimi vent’anni? Gli stereotipi cari al protagonista di Annientare esistono ancora? E come funzionano?
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14616696.2022.2043411
Alberto Brodesco
"YouTube come medium generazionale. Figure, pratiche, casi"
Schermi. Storie e culture del cinema e dei media in Italia, V. 3 N. 6 (2019)
FENOMENI DI GENERAZIONE: NARRAZIONI, PROBLEMI, METODOLOGIE
a cura di Giancarlo Grossi e Myriam Mereu
https://riviste.unimi.it/index.php/schermi/article/view/11798/12173
http://orcid.org/0000-0002-1861-2676
DOI: https://doi.org/10.13130/2532-2486/11798
Alberto Brodesco, "La video-recensione come fenomeno YouTube", in Michele Guerra e Sara Martin (a cura di), Atti critici in luoghi pubblici. Scrivere di cinema, tv e media dal dopoguerra al web, Parma, Diabasis, 2019, pp. 159-169.
“Tourner en cercles. Les 120 journées de Sodome, La grande bouffe, Salò”, in Jean-Christophe Abramovici and Florence Lotterie (eds.), Fabula / Les colloques, Sade en jeu, < www.fabula.org/colloques/document5891.php >, January 2019.
The purpose of this article is to identify a few of the most interesting uses (or misuses) of scientific theories on American television. I will mention serials ranging from 1989 (Quantum Leap) to 2018 (Castle Rock), but I will analyse in particular the impact produced on the relationship between science and fiction by the broadcast of the mystery drama Lost, the majority of cases coming from shows dating from the same years of its airing on ABC network (2004-2010).
https://sagepus.blogspot.com/2018/11/quantum-leaks-uses-of-scientific.html
Considered altogether, these films produce a kind of Sadeian puzzle. Fragments from Sade’s novels (circumstances, names, plot-lines) are anarchically put together to build not a story but a visual collage of narrative clues. They reveal a contradictory or at best enigmatic approach to Sade: stories from different sources are tangled up, forming modular, contingent, non-sequential compositions. The director keeps coming back to the same topics and characters through variations, returns, insights, and mash-ups. Sade’s opus is for Franco a palimpsest to be written, erased, and re-written. Franco “adapts” Sade’s texts without a real interest to be respectful of the singularity of the plots. What truly intrigues Franco is the space of possibility offered by the very essence of the Sadeian corpus. Using and blending sources from different books, Franco’s palimpsest encompasses naïve symbolism and sophisticated surrealism, trivial illustration and heightened lyricism, banal readings and illuminating interpretations reworking or amplifying the themes, scenes and styles of the novels. It is indeed what we expect from good intertextual works—a relationship with the original text that extends (or even distorts) its meaning. “Adaptations”—especially when they are in quotation marks—say in a different way things that the source already said, but can also open up to the unsaid, revealing things that were not in the original text. As Albrecht-Crane and Cutchins suggest, it is in this “space of disjunction” (20) that lies the real interest of intertextual relations.
“Elective Affinities. Another Sade of Jess Franco”, in Antonio Lázaro-Reboll and Ian Olney (eds.), The Films of Jess Franco, Detroit, Wayne State University Press, 2018, pp. 186-208.
The history of the Nobel Prize, since its establishment, interlaces with the history of the public image of science. The aim of this article is to illustrate cinematic scientists, portrayed precisely in their moment of maximum glory. The films and television shows upon which the study is based compose a corpus of 189 media texts. The article identifies three main areas that concern the relation between the Nobel Prize and its audiovisual representations: biopics of real Nobel laureates, the presence of real or fictional Nobel laureates in the film or the show plot, and films and TV series that depict the Nobel ceremony. The article then focuses on four texts that deserve a detailed examination: La fin du monde, The Prize, The Simpsons and The Big Bang Theory. The conclusion compares the representation of the Nobel scientist with general changes in the image of the scientist conveyed by cinema and television.
Alberto Brodesco, “Body doubles. Scientific imagery and typologies of body multiplication in contemporary television series”, in Alberto Brodesco and Federico Giordano (eds.), Body Images in the Post-Cinematic Scenario. The Digitization of Bodies, Milano-Udine, Mimesis International, 2017, pp. 51-61.
Alberto Brodesco, “Visions of the Flood. Masked and Anonymous between “Love & Theft” and Modern Times”, in Nina Goss and Eric Hoffman (eds.), Tearing the World Apart: Bob Dylan and the Twenty-First Century, Jackson, University Press of Mississippi, 2017, pp. 13-27.
Paragraphs: i. Alias; ii. Down in the Flood; iii. History, Dystopia, Smithsville; iv. The Carnival; v. Alone.
parmi d’autres : les metteurs en scène qui y travaillent s’engagent
à livrer des images qu’on ne peut que qualifier d’intolérables.
Le cinéma sadien se construit et raisonne autour de deux
interdits : la mort et la petite mort, l’orgasme. Questionnant
l’impasse de la représentation qu’implique l’adaptation d’une
pareille production littéraire, Alberto Brodesco revient sur les
enjeux esthétiques, thématiques, philosophiques et narratifs
des textes, entre autres à travers les espaces sadiens, pour
mieux définir les dispositifs de vision élaborés par l’écrivain,
lesquels mettent au défi l’art cinématographique.
Le livre ne se contente pas d’enchaîner pour les décrire les différentes
transpositions de l’oeuvre du divin marquis ; il développe
une réflexion sur les passages de l’écrit à l’écran, sur les
théories s’intéressant aux relations entre images et violence (la
violence dans l’image, la violence de l’image), sur les positions
spectatorielles, sur les tensions entre réflexion et perceptions
sensorielles, sur le cinéma voué au corps (du body art au body
horror)…
S’il met en avant Luis Buñuel, Pier Paolo Pasolini, Peter Brook,
Jess Franco, Jan Švankmajer, l’auteur puise dans de nombreux
exemples internationaux, y compris dans le champ plus
contemporain de la médiasphère, pour dégager un panorama
le plus large possible. Et son appareil critique, conséquent,
montre qu’il a assimilé de nombreuses lectures sur le sujet pour
dégager une approche synthétique vive et renouvelée.
"Là dove si enuncia qualcosa come un 'limite' del pitturale, è là dove si espongono i paradigmi su cui, di fatto, la pittura lavora”. Georges Didi-Huberman "
Disponibile al sito: http://mimesisedizioni.it/sguardo-corpo-violenza.html
Attraversando capitoli fondamentali della storia del cinema – da Metropolis a Il dottor Stranamore, da Il dottor Jekyll a L’uomo invisibile, da Alien a Indipendence Day, da Mars Attacks! a The day after tomorrow – il volume analizza la costruzione popolare della figura dello scienziato nei racconti cinematografici indirizzati al pubblico di massa. Nella loro semplicità e incongruenza, gli stereotipi – spesso contraddittori e lontani dalla realtà – possono comunque illuminare l’evoluzione della percezione sociale di questo personaggio.
Dallo scienziato distaccato dal mondo e chiuso nel suo laboratorio all’uomo d’azione protagonista nei momenti di emergenza, dal creatore di mostri allo scopritore di vaccini, dal cupo fanatico del sapere al simpatico ricercatore freak, da quello compromesso con la politica e il potere all’indipendente e garante del bene comune, le declinazioni di questo personaggio chiave del cinema di tutti i tempi, temuto e allo stesso tempo tutelato, oscillano comunque tra due estremi: tra il ruolo di distruttore e quello di salvatore dell’umanità."
PAROLE CHIAVE: Indeterminatezza; Serendipity; Random; Epistemologia.
The Supplement n. 3
Uncertainty, Serendipity, Random: Three “Measures” of the Indeterminacy
This volume is an homage to Luigi del Grosso Destreri. It contains an unpublished essay written by him on the epistemology of the social sciences that goes from the “modern scientific knowledge” to systemic sociology and its critic. The general idea – which links this essay to the following – is that scientific knowledge does not necessarily derive from the always more exact measurement of political and social phenomena, but can also derive «from casual observations that move the research towards new directions». This tension towards an open epistemology is recalled by Alberto Brodesco who retraces the popular fate of Heisenberg’s theory of scientific uncertainty, while Massimiano Bucchi reconstructs the introduction of the category of serendipity by Robert K. Merton. Pierangelo Schiera, ultimately, introduces the historiographic approach of random history, which takes the not necessarily ordered character of historic experience into account.
KEYWORDS: Uncertainty; Serendipity; Random; Epistemology
https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/cinema-e-storia-2023-found-footage/
Indice:
Alberto Brodesco. “L'home movie e le sue pratiche. Nota introduttiva”
Paolo Caneppele: “Curatorship del film amatoriale”
Raoul Schmidt: “Storia e trattamento del film amatoriale nelle collezioni dell'Österreichisches Filmmuseum”
Mirco Santi: “Conservare, preservare, ri-attualizzare: restauro e rimediazione del cinema in formato ridotto dalla memoria alla materia e ritorno”
Paolo Simoni: “Home Movies e lo spazio pubblico del film di famiglia ”
Alice Cati: “Famiglia, film di famiglia, memoria familiare”
Carlo Nardi: “Musica e valorizzazione del materiale d’archivio”
Federico Zecca: “Autenticità, eccesso, contraffazione. La pornografia amatoriale contemporanea”
Alberto Brodesco: “La famiglia su YouTube. Dai bagnetti ai prediciottesimi”
Pratiche del film di famiglia. Memorie amatoriali dall'archivio alla rete, special issue of Archivio Trentino, 1/2014, edited by Alberto Brodesco, pp. 68-208.
Le arti e le industrie dello spettacolo non hanno mai esitato a utilizzare le enormi potenzialità narrative possedute dalle storie di scienza e scienziati, accumulando un patrimonio di immagini e idee visive costruito e modellato nel corso dei decenni, a partire dall’invenzione delle immagini in movimento. Si tratta di archetipi che vengono continuamente riciclati, ma anche rivisti e attualizzati: quanto c’è dunque di vecchio e quanto di nuovo nelle forme di rappresentazione che il cinema e le piattaforme dell’audiovisivo hanno modellato negli ultimi vent’anni? Gli stereotipi cari al protagonista di Annientare esistono ancora? E come funzionano?
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14616696.2022.2043411
Alberto Brodesco
"YouTube come medium generazionale. Figure, pratiche, casi"
Schermi. Storie e culture del cinema e dei media in Italia, V. 3 N. 6 (2019)
FENOMENI DI GENERAZIONE: NARRAZIONI, PROBLEMI, METODOLOGIE
a cura di Giancarlo Grossi e Myriam Mereu
https://riviste.unimi.it/index.php/schermi/article/view/11798/12173
http://orcid.org/0000-0002-1861-2676
DOI: https://doi.org/10.13130/2532-2486/11798
Alberto Brodesco, "La video-recensione come fenomeno YouTube", in Michele Guerra e Sara Martin (a cura di), Atti critici in luoghi pubblici. Scrivere di cinema, tv e media dal dopoguerra al web, Parma, Diabasis, 2019, pp. 159-169.
“Tourner en cercles. Les 120 journées de Sodome, La grande bouffe, Salò”, in Jean-Christophe Abramovici and Florence Lotterie (eds.), Fabula / Les colloques, Sade en jeu, < www.fabula.org/colloques/document5891.php >, January 2019.
The purpose of this article is to identify a few of the most interesting uses (or misuses) of scientific theories on American television. I will mention serials ranging from 1989 (Quantum Leap) to 2018 (Castle Rock), but I will analyse in particular the impact produced on the relationship between science and fiction by the broadcast of the mystery drama Lost, the majority of cases coming from shows dating from the same years of its airing on ABC network (2004-2010).
https://sagepus.blogspot.com/2018/11/quantum-leaks-uses-of-scientific.html
Considered altogether, these films produce a kind of Sadeian puzzle. Fragments from Sade’s novels (circumstances, names, plot-lines) are anarchically put together to build not a story but a visual collage of narrative clues. They reveal a contradictory or at best enigmatic approach to Sade: stories from different sources are tangled up, forming modular, contingent, non-sequential compositions. The director keeps coming back to the same topics and characters through variations, returns, insights, and mash-ups. Sade’s opus is for Franco a palimpsest to be written, erased, and re-written. Franco “adapts” Sade’s texts without a real interest to be respectful of the singularity of the plots. What truly intrigues Franco is the space of possibility offered by the very essence of the Sadeian corpus. Using and blending sources from different books, Franco’s palimpsest encompasses naïve symbolism and sophisticated surrealism, trivial illustration and heightened lyricism, banal readings and illuminating interpretations reworking or amplifying the themes, scenes and styles of the novels. It is indeed what we expect from good intertextual works—a relationship with the original text that extends (or even distorts) its meaning. “Adaptations”—especially when they are in quotation marks—say in a different way things that the source already said, but can also open up to the unsaid, revealing things that were not in the original text. As Albrecht-Crane and Cutchins suggest, it is in this “space of disjunction” (20) that lies the real interest of intertextual relations.
“Elective Affinities. Another Sade of Jess Franco”, in Antonio Lázaro-Reboll and Ian Olney (eds.), The Films of Jess Franco, Detroit, Wayne State University Press, 2018, pp. 186-208.
The history of the Nobel Prize, since its establishment, interlaces with the history of the public image of science. The aim of this article is to illustrate cinematic scientists, portrayed precisely in their moment of maximum glory. The films and television shows upon which the study is based compose a corpus of 189 media texts. The article identifies three main areas that concern the relation between the Nobel Prize and its audiovisual representations: biopics of real Nobel laureates, the presence of real or fictional Nobel laureates in the film or the show plot, and films and TV series that depict the Nobel ceremony. The article then focuses on four texts that deserve a detailed examination: La fin du monde, The Prize, The Simpsons and The Big Bang Theory. The conclusion compares the representation of the Nobel scientist with general changes in the image of the scientist conveyed by cinema and television.
Alberto Brodesco, “Body doubles. Scientific imagery and typologies of body multiplication in contemporary television series”, in Alberto Brodesco and Federico Giordano (eds.), Body Images in the Post-Cinematic Scenario. The Digitization of Bodies, Milano-Udine, Mimesis International, 2017, pp. 51-61.
Alberto Brodesco, “Visions of the Flood. Masked and Anonymous between “Love & Theft” and Modern Times”, in Nina Goss and Eric Hoffman (eds.), Tearing the World Apart: Bob Dylan and the Twenty-First Century, Jackson, University Press of Mississippi, 2017, pp. 13-27.
Paragraphs: i. Alias; ii. Down in the Flood; iii. History, Dystopia, Smithsville; iv. The Carnival; v. Alone.
Alberto Brodesco and Cristina Mattiucci, “Being there: Le Vele as characters in Gomorrah – The Series”, Journal of Italian Cinema & Media Studies, 5: 3, pp. 321–332, doi: 10.1386/jicms.5.3.321_1
https://www.intellectbooks.co.uk/journals/view-Article,id=24106/
Modernity and its double: Sade as an icon
To put side by side the figure of Sade (the writer and the biographical character) and the idea of modernity allows to explore a few important conceptualizations, concerning in particular the chronological definition of modernity and its contrast with something else – an anti- or counter-modernity, a double. From his absolutely singular point of view, Sade (1740-1814) is in a strategic position to judge the fate of modernity, denying its pre-conditions, the possibilities of its real understanding, or even the chance to access it.
BRODESCO, Alberto. La modernità e il suo doppio: Sade come icona. Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine, [S.l.], v. 28, n. 55, dec. 2016. pp. 29-42. ISSN 1825-9618. Disponibile all'indirizzo: <https://scienzaepolitica.unibo.it/article/view/6612>.
The term ‘gonzo’ is often misunderstood or misused, becoming a sort of metonymy or lightning rod for more general controversies around pornography. More interesting perhaps, the term has been progressively discarded by the porn 2.0 industry. How then might we understand gonzo? This article investigates the discursive construction of gonzo pornography through a digital ethnography of online spaces where gonzo porn is watched or debated, proceeding through two stages. First, the close reading of three important user-generated content sites hosting the ‘definitional’ or ‘ontological’ efforts of users (Yahoo! Answers, Wikipedia, Urban Dictionary); and second, the sampling and consequent analysis of 378 comments on gonzo videos deposited on the streaming site PornHub.
"POV to the people: online discourses about gonzo pornography", Porn Studies, Volume 3, 2016 - Issue 4, pp. 362-372.
Cap. 5: Serialità televisiva e pubblico giovanile 107
5.1 Il medium televisivo 108
5.2 Televisione e racconto seriale 110
5.3 Il campo produttivo: dall’autore al brand 116
5.4 Il piacere del testo: visioni, analisi, interpretazioni 121
5.5 Spettatori e fan: pratiche e culture di visione 125
“Serialità televisiva e pubblico giovanile”, in Claudio Riva and Cosimo Marco Scarcelli (eds.), Giovani e media. Temi, prospettive, strumenti, Milano, McGraw-Hill Education, 2016, pp. 107-132
“La melancolia dell'ingegnere. Il sogno tecnoscientifico di Si alza il vento”, in Matteo Boscarol (ed.), I mondi di Miyazaki Hayao. Percorsi filosofici negli universi dell’artista giapponese, Milano-Udine, Mimesis, 2016, pp. 15-26.
“La famiglia su YouTube. Dai bagnetti ai prediciottesimi”, in Alberto Brodesco (ed.), Pratiche del film di famiglia. Memorie amatoriali dall'archivio alla rete, special issue of Archivio Trentino, 1/2014, pp. 195-208.
Alberto Brodesco, "Filming the Freak Show. Non-normative Bodies On Screen", in Medicina nei secoli. Arte e Scienza. Journal of History of Medicine, n. 26/1, 2014, pp. 291-312
Tropico del Cancro, 14 maggio 2022
https://www.tropicodelcancro.net/cinegenia-della-mascherina
https://www.tropicodelcancro.net/dopo-il-contagio
lo Squaderno no. 58 – March 2021 | Aflame
https://www.nazioneindiana.com/2020/10/21/come-ci-inquadriamo-quando-videochiamiamo-2-sullo-stendino/
https://www.nazioneindiana.com/2020/06/02/questioni-di-sfondo-come-ci-inquadriamo-quando-videochiamiamo/
"In conflitto. Osservazioni erranti sul VR al Lazzaretto Vecchio. 76a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia", Cinergie. Il cinema e le altre arti, n. 16, 2019, pp. 211-213.
"I giochi di Ryan. Analisi di un video su YouTube", Nazione Indiana, 19 febbraio 2019
https://www.nazioneindiana.com/2019/02/19/i-giochi-di-ryan-analisi-di-un-video-su-youtube/
Pubblicato su "Nazione Indiana", 21 marzo 2018.
Ci spostiamo decisamente sul sentiero del fuori-fuoco con il documentario di Chris Smith Jim & Andy: the Great Beyond – the story of Jim Carrey & Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton, costruito a partire dalle riprese di backstage del miracoloso film di Milos Forman Man on the Moon (1997). Jim & Andy parla di come due personalità possano sfumare l'una dell'altra; parla di mimetismo e schizofrenia; parla della recitazione come arte della reincarnazione. Il documentario di Chris Smith risulta a sua volta un oggetto narrativo non identificato, che restituisce la sfocatura fra i diversi strati che compongono la realtà: dov'è la verità di un film che racconta di un attore che confonde la fiction con la realtà il quale recita la parte di un attore (diviso in due personaggi) che a sua volta confonde la fiction con la realtà? Il gioco di specchi è perturbante, e fa risuonare corde attuali sulla costruzione dell'io e sul rapporto di conversione o osmosi tra identità mediale e identità sociale.
L'ultimo documentario su cui vogliamo concentrarci affronta in modo letterale la questione della sfocatura nel racconto di una vita. Caniba, di Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor, è una non-fiction che espone la storia inquietante di uno studente giapponese che, a Parigi, ha ucciso e divorato una ragazza. Più ancora che un ragionamento sul cannibalismo, il film sembra però essere una riflessione sul tema delle parafilie, sul rapporto tra normalità e anormalità. In ambito sessuale, fino a dove si può spingere il senso del gusto? Dove finisce il lecito, dove inizia il disdicevole, quando si arriva al criminale? Se inizialmente il documentario si concentra, con un lunghissimo primo piano, sul fratello deviante e criminale, progressivamente lo sguardo si sposta sul fratello “normale”. La sua è una sessualità non genitale. Gode, in particolare, facendo soffrire il proprio braccio. Anche la pornografia che guarda (VHS dove le censure analogiche coprono, grattano e cancellano ancora una volta i corpi) ha a che fare con queste “passioni” – come Sade chiamava le parafilie. Nei filmini di famiglia che vengono mostrati nel film, i due fratelli, da bambini, appaiono sostanzialmente uguali. Li vediamo anche dal dottore, a torso nudo, in un home movie inconsueto. A parità di pulsioni, dunque, mossi da stimoli paragonabili, un fratello diventa un criminale e un caso psichiatrico, mentre l'altro riesce a evitare entrambe le cadute concentrando su di sé impulsi che non sono più distruttivi ma auto-distruttivi. La sua perversione è socialmente accettabile solo perché la dirige contro se stesso.
BRODESCO, Alberto. Venezia 74: fuoco e fuori fuoco nel cinema di non fiction. Cinergie – Il Cinema e le altre Arti, [S.l.], n. 12, p. 313-314, dec. 2017. ISSN 2280-9481. Available at: <https://cinergie.unibo.it/article/view/7370/7309>.
"La recita del diavolo. Liberami di Federica Di Giacomo", Cinergie - Il cinema e le altre arti, n. 10, 2016, pp. 206-207.
"Il regista provinciale italiano: una tipologia", Lo Squaderno (The Provincial Symphony. Provincial lives, part 2), n. 41, 2016
Cinergie, il cinema e le altre arti, n. 8, novembre 2015, pp. 134-135
Breaking Bad (Cambridge, MA-London, 2019) 264 pp. 8
b&w illus. $19.95 T | £14.99. ISBN: 9780262537155
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Mercoledì 12 Novembre 2014
Aula 1 e 2 - ore 16.00
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale - via Verdi, 26 - Trento
a cura di Alberto Brodesco
Trento, 5 febbraio 2014
Giornata di studi
Le Gallerie, Piazza Piedicastello
ore 14:30-19:00
Storia, memoria, estetica
Alice Cati: “Famiglia, film di famiglia, memoria familiare”
Carlo Nardi: “Musica e drammatizzazione nel documentario”
Modera: Alberto Brodesco
Pratiche e archivi
L'archivio nazionale del film di famiglia: conservare, preservare, ri-attualizzare:
Mirco Santi: “Restauro e rimediazione del cinema in formato ridotto. Dalla memoria alla materia e ritorno”
Paolo Simoni: “Il cinema amatoriale tra recupero e riuso: il percorso di Home Movies”
Österreichisches Filmmuseum:
Raoul Schmidt: “Amateur Movies and Small Gauge Films in the Collection of the Austrian Film Museum”
Paolo Caneppele: “Prassi, strategie di raccolta, conservazione e metodiche di presentazione dei film amatoriali in Austria”
Modera: Alice Cati
Il video amatoriale contemporaneo
Federico Zecca: “Il porno amatoriale”
Alberto Brodesco: “La famiglia su YouTube. Dai bagnetti ai prediciottesimi”
Modera: Giuseppe Sciortino
Proiezioni serali
Cinema Astra, Corso Buonarroti, 16
ore 21:00. Ingresso libero
Registi di famiglia: 01. Un'arte media, 12'; 06. Homo ludens, 11'. Scritto e diretto da Alberto Brodesco e Lorenzo Pevarello (HistoryLab, Trento, 2013).
Formato Ridotto. A cura di Antonio Bigini, Claudio Giapponesi, Paolo Simoni. Testi di Enrico Brizzi, Ermanno Cavazzoni, Emidio Clementi, Ugo Cornia, Wu Ming 2 (Home movies, Bologna, 2012, 52').
Prater 1929 (Wien Filmmuseum, 15'). Musiche dal vivo di Michele Bazzanella e Carlo Nardi.
Giornata di studio
Un incontro per riflettere e discutere, alla luce di esperienze e ricerche, su come i nuovi media digitali in rete e le nuove pratiche di comunicazione stanno trasformando il concetto di cittadinanza e la relazione tra politici e cittadini.
6 dicembre 2013 | h. 9.30 – 18.00
Dipartimento di Sociologia, via Verdi, 26 | Trento
Relatori
mattina (h.9.30-13.00)
Leonardo Gandini – Università di Modena e Reggio Emilia
Andrea Mubi Brighenti – Università di Trento
Luca Zeni – Consigliere PAT
Lorenzo Baratter – Consigliere PAT
Alberto Brodesco – Università di Trento
pomeriggio (h. 14.30-18.00)
Michele Kettmaier – Fondazione Ahref
Paola Rosà – giornalista indipendente e regista
Pierluigi Depentori – Giornalista quotidiano il Trentino
Francesca Vanoni – Osservatorio Balcani Caucaso
Luisa Filippi – Assessore alla contemporaneità, Comune di Rovereto
Seminari di credito
Immagini di scienza e società: quattro icone dell’immaginario scientifico tra cinema e serialità
docente proponente: Massimiano Bucchi
relatore: Alberto Brodesco
Aula Kessler, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Via Verdi, 26, ore 17:00
Il seminario si propone di ragionare sulla rappresentazione della scienza nel cinema contemporaneo e nella nuova serialità televisiva. Ognuno dei quattro incontri individua un'icona dell'immaginario scientifico, figure che ricorrono nei film e nelle serie tv e convogliano su di sé alcuni dei principali attributi che la cultura pop associa all'immagine dello scienziato e all'idea di scienza. Il nerd, lo scienziato pazzo, lo scienziato “doc”, il personaggio dell'inventore nel cinema d'animazione permettono di individuare alcuni dei modi dominanti attraverso i quali la rappresentazione audiovisiva riempie di immagini le parole “scienza” e “scienziato”, costruendo un immaginario, un archivio informe che dà corpo fantastico alla nostra percezione della realtà e quindi ai nostri desideri, ambizioni, costumi, comportamenti.
9 ottobre 2013: Lo SCIENZIATO PAZZO. Da Spiderman 2 a Fringe.
22 ottobre 2013: INVENTORI ANIMATI. Da Piovono polpette a Cattivissimo me.
12 novembre 2013: Il NERD. Da The Big Bang Theory a The Neighbors.
26 novembre 2013: Lo SCIENZIATO DOC. Figure della scienza nel cinema documentario, da Una scomoda verità a L'ignoto spazio profondo.
La partecipazione a due lezioni a scelta (4 ore) del seminario e la stesura di una relazione di 4-5 cartelle determina l’attribuzione di 1 CFU. La partecipazione a tutte e quattro le lezioni (con una relazione integrativa di 8-10 cartelle) determina l'attribuzione di 2 CFU. Rivolto agli studenti del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. Aperto anche agli studenti di altri corsi di laurea. Numero di iscritti: senza limitazioni. Iscrizioni on-line su www.unitn.it/sociologia/8050/seminari-di-credito
STSTN - Scienza Tecnologia e Società è un progetto interdisciplinare dell’Università di Trento. Con iniziative, seminari, pubblicazioni e ricerche, STSTN punta a sviluppare una sensibilità per i temi del rapporto tra scienza, innovazione e società e a promuovere un dialogo aperto e informato tra ricercatori, cittadini e territorio."
12th International Public Communication of Science and Technology Conference. Quality, honesty and beauty in science and technology communication
Firenze, 18-20 aprile 2012
(1) Partecipano: Georges Didi-Huberman, Claude Lanzmann, Jean-Luc Godard.
(2) Partecipano: Alain Finkielkraut, Eyal Sivan, Claude Lanzmann.
Station to Station
Railway stations in theory, practice, and dreams
Edited by Alberto Brodesco, Carlo Brentari and Andrea Mubi Brighenti
We transit through railways stations daily, sometimes we spend long hours in them waiting for delayed connections, or amid strikes. In these alternatively chaotic and solitary environments, we watch anonymous others pass by, we dig deep into our phones, we sit in cheaply furnished eateries, we sip drinks.
An archetypal architecture of modernity, the railway station embodies the very same contradictions of modernity: supposedly efficient and streamlined, it constantly secretes antidotes to rationality, in the form of incongruencies, impracticalities, resistances, and dreams that twist the spatial experience in multiple ways. From large metropolitan central stations to the modest stations of sleepy provincial towns, or villages, territories of endless marvel open up once we pause to analyze the mundane details of conception and usage.
The station, as both an architectural entity and a state of mind, is at the pivot of this issue of lo Squaderno. We are interested in the railway station’s visualscape, and how it is featured in movies, novels, or during arts events. We wish to appraise comparatively the technological set-up of stations since the nineteenth century through today. We seek to collect reports on the forms of sociality and socialization that develop in and around stations world-wide. And, finally, we would like to capture the temporality of railway stations for designers, workers, passengers, and loiterers. Contributions from all disciplines – ranging from literature and the humanities, through film and media Studies, to anthropology, sociology, human geography, architecture and planning – are welcome. Join lo Squaderno and go in the way of history!
| Deadline for Contributions | 30 July 2024
| Articles’ length | 2,000 words
| Submit to | losquaderno≤at≥gmail≤.≥com
| Information about the Journal | http://www.losquaderno.net/?page_id=2
| Information about the Editorial Process + Author’s Submission Checklist | http://www.losquaderno.net/?page_id=1082
Living in the Material World: Transdisciplinary Approaches to Past and Present Media Ecologies
Gorizia (Italy), March 28th-31st 2020
Postcinema – Vulnerable Media
The Postcinema Section invites contributions on the topic of Vulnerable Media. This conceptual framework wants to explore how current and emergent media technologies, distribution platforms, formats or artefacts negotiate affects between users and digital interactive interfaces, in particular, how such media hide or show, contain or generate forms of vulnerability.
The Postcinema section is coordinated by Nicole Braida, Alberto Brodesco, Ludovica Fales, Federico Giordano, Ivan Girina, Berenike Jung.
Other sections' CFPs tba on https://filmforumfestival.it/