Papers by Fabio Gasparini
il saggio Nuoto agonistico, adolescenti e genere che propone un’analisi sul rapporto tra genere e... more il saggio Nuoto agonistico, adolescenti e genere che propone un’analisi sul rapporto tra genere e agonismo sportivo, con particolare attenzione al nuoto agonistico. Alla luce di 12 interviste condotte in stile dialogico somministrate a giovani che praticano questo sport in provincia di Venezia, l’autore ha notato come, nei racconti delle persone intervistate, emergano questioni tipiche dei gender studies. Fabio Gasparini mostra che nello sport inteso in qualità di azione incorporata, come in qualsiasi altra dimensione quotidiana del vivere sociale, si presentino processi e dinamiche di costruzione del maschile e del femminile che trovano nell’attività sportiva uno spazio definitorio e performativo.
Il caso StartLab. Una start-up a metà tra Università e Industria, 2023
La ricerca analizza StartLab, una start-up incubata presso l’Università di Trento. Questo la rend... more La ricerca analizza StartLab, una start-up incubata presso l’Università di Trento. Questo la rende una realtàibrida, cioè a metà tra accademia e industria. Tale condizione influenza alcune dimensioni organizzative: gli spazi, l’identità e la produzione di conoscenza. Da quest'ultima è stato possibile definire un loop problematico da cui StartLab non riesce a uscire per espandersi. Infatti, essere una piccola realtà condiziona la quantità di dati da presentare ai finanziatori, che sono restii a investire su di loro. Al fine di aiutare la start-up ad ampliarsi e uscire da questo circolo vizioso, sono state proposte pratiche di networking. In particolare, si suggerisce l’assunzione di un tirocinante che possa gestire i suoi social network, e la creazione di un Bot Telegram, che permetta all’organizzazione di rimanere aggiornata costantemente su eventi e convegni a cui partecipare.
Il seguente paper ha lo scopo di ripercorrere il problema dell'utilizzo del concetto di interesse... more Il seguente paper ha lo scopo di ripercorrere il problema dell'utilizzo del concetto di interesse nella sociologia della conoscenza scientifica. In particolare, mi concentrerò sull'utilizzo che ne fa la Sociology of Scientific Knowledge e le critiche che successivamente avanzeranno gli approcci successivi.
Il presente paper affronta la nozione di "stile di pensiero" elaborata da Karl Mannheim e success... more Il presente paper affronta la nozione di "stile di pensiero" elaborata da Karl Mannheim e successivamente da Ludwick Fleck. In particolare, dopo aver illustrato brevemente il pensiero degli autori (rispettivamente paragrafi 2 e 3), cercherò di evidenziare come entrambi elaborano, articolano e spiegano il concetto ed il suo funzionamento (paragrafo 4). Proverò a rispondere alle seguenti domande: La nozione di stile di pensiero di Mannheim è meglio o peggio definita di quella di Fleck? Chi offre un'analisi più solida del concetto e del suo funzionamento?
La presente ricerca affronta il tema dei processi partecipativi. Attraverso un caso empirico, ana... more La presente ricerca affronta il tema dei processi partecipativi. Attraverso un caso empirico, analizzo come sia possibile organizzare processi partecipativi senza avere un fine pragmatico e/o materiale chiaro e prestabilito, ma dove l’obiettivo è semplicemente quello di mettere in comune esperienze, racconti, rappresentazioni, per poi fare una riflessione.
Inoltre, espongo alcune riflessioni di tipo metodologico che questi progetti possono generare e le criticità alle quali sono soggetti. Si tratta di un tentativo di problematizzare il processo che porta alla decisione, mettendo in atto quella riflessività che caratterizza la partecipazione dialogico-deliberativa. Ho deciso di intervistare la responsabile dell’associazione che ha richiesto l’attivazione del processo, per cercare di cogliere alcuni particolari e riflessioni che non trovano posto dei documenti ufficiali.
Patrick Zaki: Analisi del network a seguito della scarcerazione, 2022
Il presente elaborato ha l'obiettivo di comprendere come una notizia viene trattata sul social me... more Il presente elaborato ha l'obiettivo di comprendere come una notizia viene trattata sul social media Twitter, quando non è più la notizia del giorno. Per raggiungere tale obiettivo, viene analizzato il network che si è creato sulla piattaforma attorno al caso di Patrick Zaki, due settimane dopo la notizia della sua scarcerazione. Oltre l'analisi generale del network, è stato osservato quanto il caso Zaki è stato catalizzatore di altre tematiche e quali sono stati gli utenti centrali sia della rete generale, sia delle reti ricavate dagli hashtag più utilizzati. Per effettuare il processo di analisi è stato utilizzato Nodexl, uno strumento di Social Network Analysis. Dai risultati ottenuti, è emerso che la discussione sul caso Zaki è estemporanea e sparsa, dato l'elevato utilizzo di Retweet e Mentions in Retweet, ma la componente principale è abbastanza inclusiva. Inoltre, in seguito all'analisi è risultato che la notizia di Zaki ha favorito la discussione di altri temi, quali la cittadinanza italiana, Giulio Regeni e i diritti umani. Inoltre, è emerso che gli attori centrali dei network appartengono alla categoria dei politici e delle istituzioni. In conclusione, è possibile affermare che la conversazione su una notizia rilevante come quella del caso Zaki è stata centrale, anche per altri temi, due settimane dopo la sua uscita. Tuttavia è apparsa rapida, superficiale e occasionale, a causa della quasi completa assenza di "replies to" che non ha permesso di caratterizzare in profondità la conversazione. Conformemente alle aspettative, le figure politiche e istituzionali sono risultate le principali protagoniste dei network.
Diversity & Inclusion: Analisi, applicazioni e critiche, 2021
In questo paper proviamo ad analizzare, in maniera esplorativa, le pratiche del Diversity Managme... more In questo paper proviamo ad analizzare, in maniera esplorativa, le pratiche del Diversity Managment (DM). Dopo una breve introduzione storica/concettuale, analizzeremo i casi di due aziende in cui sono state introdotte pratiche di DM, e successivamente proverò a trarre alcune conclusioni.
Adolescenti e Agonismo sportivo, 2021
La presente ricerca affronta il tema della relazione tra adolescenti e agonismo sportivo. Mi conc... more La presente ricerca affronta il tema della relazione tra adolescenti e agonismo sportivo. Mi concentrerò su una pratica sportiva in particolare, il nuoto agonistico, e la esplorerò attraverso il punto di vista di ragazzi e ragazze adolescenti che lo praticano in provincia di Venezia. Appartengo in prima persona a questo specifico gruppo, anch’io sono un atleta e pratico nuoto agonistico; mosso dall’interesse nella comprensione di questo ambiente sociale, ho deciso di trattare questo tema con l’intento di far emergere e per poter poi, in alcuni casi, cambiare alcune dinamiche che si creano all’interno della pratica sportiva agonistica.
Attraverso delle interviste condotte in stile dialogico ho indagato, o meglio, ho cercato di far dialogare i racconti dei giovani atleti, con temi ancora troppo poco approfonditi dalla sociologia dello sport. Vediamoli rapidamente.
Il primo tema riguarda il “corpo” e i racconti di ragazzi e ragazze, ascoltati in questa ricerca si collocano all’interno del frame teorico che vede il corpo come “strumento” immediato per la conoscenza pratica e l’esperienza del proprio essere al mondo; il corpo non sembra avere una dimensione implicita, anzi, emerge una dimensione di ascolto del proprio corpo. L’allenamento e la gara rappresentano dei momenti di autopercezione, dove l’atleta, attraverso la capacità di elaborare sensazioni e impulsi, provenienti dalle varie parti del corpo, contribuisce ai processi di costruzione identitaria.
Il secondo tema riguarda le “relazioni”. Proveremo a far dialogare le concettualizzazioni del sociologo francese Pierre Parlebas (1997), con il senso che i ragazzi e le ragazze, ascoltati in questa ricerca, danno al loro agire. L’obiettivo di Parlebas era quello di creare un modello in grado di classificare tutte le specialità sportive, e in questa sede verificheremo quanto sia adeguato il suo modello, mostrandone i punti di forza ma anche i limiti. L’obiettivo è quello di provare a problematizzare alcuni elementi della sua interpretazione strutturalista, esplicitando degli interrogativi che possono diventare un elemento arricchente e di riflessività. Proverò a rileggere il modello di Parlebas integrandolo con le concettualizzazioni della pragmatica della comunicazione.
Il terzo tema riguarda le “emozioni”. L’attività sportiva rappresenta uno spazio, all’interno della vita quotidiana, dove è possibile praticare l’allentamento gradevole e controllato del controllo delle emozioni; e dove è possibile sperimentare emozioni negative che generalmente, nella quotidianità possono essere viste come elementi distruttivi per la socialità. Infine, proveremo a far dialogare i racconti di ragazzi e ragazze con le concettualizzazioni di Hochschild e Goffman.
Il quarto tema riguarda il rapporto tra sport e religione. Stiamo parlando di un tema molto complesso, al quale il panorama accademico italiano non ha dedicato molto spazio. Non farò una rassegna della letteratura completa sul tema, cercherò invece di far dialogare i racconti di ragazzi e ragazze con quanto detto da altri studiosi sull’argomento. L’intento è quello di portare il mio contributo – anche se piccolo – ad un tema che presenta molte interconnessioni.
Si tratta di una ricerca esplorativa che ha l’intento di gettare le basi per una seconda ricerca più strutturata e ampia che ha come tema quello del benessere organizzativo. Un benessere organizzativo che tenga conto e del tutto e delle parti, e non come inteso di solito, privilegiando il tutto, cioè l’organizzazione, come se fosse anche il benessere del personale. Tradotto, significa tenere conto, ascoltare, tutte le persone e le figure che compongono l’organizzazione. In questa sede partiamo dagli atleti, ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 17 anni.
In questo paper analizzo la figura di padre rappresentata dall’attore Adam Driver (Charlie) nel f... more In questo paper analizzo la figura di padre rappresentata dall’attore Adam Driver (Charlie) nel film “Storia di un matrimonio” (Noah Baumbach 2019), attraverso le ricerche sulla costruzione sociale della paternità discusse a lezione
Lavoro dignitoso e disuguaglianza di genere: un'analisi del panorama lavorativo italiano, 2021
Durante la Conferenza Internazionale del lavoro del 1999, il direttore generale dell’ILO (Interna... more Durante la Conferenza Internazionale del lavoro del 1999, il direttore generale dell’ILO (International Labour Organization) ha presentato il Rapporto Decent Work dove, per la prima volta, viene espresso il concetto di lavoro dignitoso: “The primary goal of the ILO today is to promote opportunities for women and men to obtain decent and productive work, in conditions of freedom, equity, security and human dignity”. Per l’Organizzazione, promuovere il lavoro dignitoso per tutti significa perseguire quattro obiettivi, oltre al raggiungimento dell’uguaglianza di genere: garantire i principi e i diritti fondamentali nel lavoro, creare opportunità di lavoro e di remunerazione per tutti, rafforzare la protezione sociale e, infine, promuovere il tripartismo e il dialogo sociale.
A fronte della definizione relativa al lavoro dignitoso proposta dall’ILO, abbiamo analizzato il contesto lavorativo italiano e, partendo dai dati Istat, abbiamo considerato i seguenti temi: occupazione, disoccupazione, attività e inattività, distribuzione del carico di lavoro nelle coppie, esaminandoli in base al genere, età, territorio e condizione lavorativa. I risultati della nostra analisi mettono in luce il divario di genere all’interno del panorama lavorativo italiano, in relazione alla definizione di lavoro dignitoso proposta dall’ILO.
Organizzazioni e Sport, 2021
In questo paper affronto il tema delle organizzazioni come culture. L’oggetto di ricerca sono le ... more In questo paper affronto il tema delle organizzazioni come culture. L’oggetto di ricerca sono le organizzazioni sportive, ponendo un’attenzione particolare al metodo con cui possono essere studiate tali organizzazioni, o più in generale, le organizzazioni come culture. L’obiettivo è creare degli spazi di riflessione in cui far emergere i significati, talvolta impliciti, che possono diventare oggetto di dialogo e, in alcuni casi, portare a una ridefinizione della cultura sportiva ed organizzativa.
Religione ai tempi del Covid-19, 2020
In questo paper affronto il tema della religione al tempo del Covid-19, in particolare la prospet... more In questo paper affronto il tema della religione al tempo del Covid-19, in particolare la prospettiva “Ridefinire credenze e riti”. L’oggetto di ricerca è il cambiamento delle azioni tipiche del rituale religioso cattolico come scambiarsi il segno della pace, il funerale, la messa e la comunione. Questo cambiamento è avvenuto in seguito al decreto entrato in vigore il 4 maggio 2020 che nega l’accesso al pubblico alle chiese. La messa domenicale è un rituale formale, un evento prestabilito con una certa periodicità, che gode di procedure ripetitive e standardizzate con un grado di istituzionalità elevato. L’impossibilità di svolgere questi riti in compresenza, tutti uniti, vicini, costringono la Chiesa cattolica a ridefinirli.
Conference Presentations by Fabio Gasparini
Differente concezione di «teatro»: non un teatro dove l'essere umano è rappresentato con degli st... more Differente concezione di «teatro»: non un teatro dove l'essere umano è rappresentato con degli stereotipi e luoghi comuni, l'attore non deve identificarti in quei ruoli che sono finiti. • CB sul palco fa POESIA, ma che poesia? Quel modo di usare la parola che tramite i suoni, le allitterazioni, il ritmo, il timbro e le parole dette produce in chi ascolta un senso di movimento, un senso di trasporto simile a quello che produce la MUSICA. • COME? Attraverso la VOCE usata in modo musicale con trasformazioni (cambi di tono, di ritmo, volume, timbro accelerazioni, rallentamenti). Non in modo realistico (musicistico: modo tecnico, 4/4, crome, biscrome, note) o come si usa la voce tutti i giorni. MICROFONO per voce inumana. • OBIETTIVO: farti uscire dal sé, far fuori sé stesso, uscire da sé stesso, da quei ruoli sociali in cui noi siamo prigionieri Energia Emotiva • Una alta EE è un sentimento di fiducia ed entusiasmo per l'interazione sociale, è il prodotto persistente di un rituale ben riuscito. • Una propensione di partecipare ad altre interazioni: dopo una conversazione rimango talmente carico che ho voglia di entrare in un'altra conversazione, è un orientamento verso altre interazioni. • È l'E che serve per prendere l'iniziativa in una interazione e metterci entusiasmo e «guidare» la sincronizzazione. • Non è osservabile, quindi la EE NON è un sorriso. Il sorriso è un indicatore della EE che aumenta (cioè quello che aumenta è la voglia che si ha di stare nella interazione). Gli esseri umani secondo Collins sono inconsciamente guidati dalla ricerca di EE, sono dei cacciatori di EE. L'aspettativa istintuale di guadagnare EE ci orienta verso una interazione o catena di interazioni più ricca per noi cerchiamo interazioni che riconfermano la nostra EE, anzi la aumentano
Slide per la presentazione dell'articolo "On Interests and Their Transformation: Enrolment and Co... more Slide per la presentazione dell'articolo "On Interests and Their Transformation: Enrolment and Counter-Enrolment"
di Michel Callon e John Law, publicato su Social Studies of Science
Vol. 12, No. 4, Theme Section: Laboratory Studies (Nov., 1982), pp. 615-625 (11 pages)
Slide per la presentazione del seguente aritocolo:
Scott, S. (2009), Reclothing the Emperor: The ... more Slide per la presentazione del seguente aritocolo:
Scott, S. (2009), Reclothing the Emperor: The Swimming Pool as a Negotiated Order. Symbolic Interaction, 32: 123-145.
Uploads
Papers by Fabio Gasparini
Inoltre, espongo alcune riflessioni di tipo metodologico che questi progetti possono generare e le criticità alle quali sono soggetti. Si tratta di un tentativo di problematizzare il processo che porta alla decisione, mettendo in atto quella riflessività che caratterizza la partecipazione dialogico-deliberativa. Ho deciso di intervistare la responsabile dell’associazione che ha richiesto l’attivazione del processo, per cercare di cogliere alcuni particolari e riflessioni che non trovano posto dei documenti ufficiali.
Attraverso delle interviste condotte in stile dialogico ho indagato, o meglio, ho cercato di far dialogare i racconti dei giovani atleti, con temi ancora troppo poco approfonditi dalla sociologia dello sport. Vediamoli rapidamente.
Il primo tema riguarda il “corpo” e i racconti di ragazzi e ragazze, ascoltati in questa ricerca si collocano all’interno del frame teorico che vede il corpo come “strumento” immediato per la conoscenza pratica e l’esperienza del proprio essere al mondo; il corpo non sembra avere una dimensione implicita, anzi, emerge una dimensione di ascolto del proprio corpo. L’allenamento e la gara rappresentano dei momenti di autopercezione, dove l’atleta, attraverso la capacità di elaborare sensazioni e impulsi, provenienti dalle varie parti del corpo, contribuisce ai processi di costruzione identitaria.
Il secondo tema riguarda le “relazioni”. Proveremo a far dialogare le concettualizzazioni del sociologo francese Pierre Parlebas (1997), con il senso che i ragazzi e le ragazze, ascoltati in questa ricerca, danno al loro agire. L’obiettivo di Parlebas era quello di creare un modello in grado di classificare tutte le specialità sportive, e in questa sede verificheremo quanto sia adeguato il suo modello, mostrandone i punti di forza ma anche i limiti. L’obiettivo è quello di provare a problematizzare alcuni elementi della sua interpretazione strutturalista, esplicitando degli interrogativi che possono diventare un elemento arricchente e di riflessività. Proverò a rileggere il modello di Parlebas integrandolo con le concettualizzazioni della pragmatica della comunicazione.
Il terzo tema riguarda le “emozioni”. L’attività sportiva rappresenta uno spazio, all’interno della vita quotidiana, dove è possibile praticare l’allentamento gradevole e controllato del controllo delle emozioni; e dove è possibile sperimentare emozioni negative che generalmente, nella quotidianità possono essere viste come elementi distruttivi per la socialità. Infine, proveremo a far dialogare i racconti di ragazzi e ragazze con le concettualizzazioni di Hochschild e Goffman.
Il quarto tema riguarda il rapporto tra sport e religione. Stiamo parlando di un tema molto complesso, al quale il panorama accademico italiano non ha dedicato molto spazio. Non farò una rassegna della letteratura completa sul tema, cercherò invece di far dialogare i racconti di ragazzi e ragazze con quanto detto da altri studiosi sull’argomento. L’intento è quello di portare il mio contributo – anche se piccolo – ad un tema che presenta molte interconnessioni.
Si tratta di una ricerca esplorativa che ha l’intento di gettare le basi per una seconda ricerca più strutturata e ampia che ha come tema quello del benessere organizzativo. Un benessere organizzativo che tenga conto e del tutto e delle parti, e non come inteso di solito, privilegiando il tutto, cioè l’organizzazione, come se fosse anche il benessere del personale. Tradotto, significa tenere conto, ascoltare, tutte le persone e le figure che compongono l’organizzazione. In questa sede partiamo dagli atleti, ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 17 anni.
A fronte della definizione relativa al lavoro dignitoso proposta dall’ILO, abbiamo analizzato il contesto lavorativo italiano e, partendo dai dati Istat, abbiamo considerato i seguenti temi: occupazione, disoccupazione, attività e inattività, distribuzione del carico di lavoro nelle coppie, esaminandoli in base al genere, età, territorio e condizione lavorativa. I risultati della nostra analisi mettono in luce il divario di genere all’interno del panorama lavorativo italiano, in relazione alla definizione di lavoro dignitoso proposta dall’ILO.
Conference Presentations by Fabio Gasparini
di Michel Callon e John Law, publicato su Social Studies of Science
Vol. 12, No. 4, Theme Section: Laboratory Studies (Nov., 1982), pp. 615-625 (11 pages)
Scott, S. (2009), Reclothing the Emperor: The Swimming Pool as a Negotiated Order. Symbolic Interaction, 32: 123-145.
Inoltre, espongo alcune riflessioni di tipo metodologico che questi progetti possono generare e le criticità alle quali sono soggetti. Si tratta di un tentativo di problematizzare il processo che porta alla decisione, mettendo in atto quella riflessività che caratterizza la partecipazione dialogico-deliberativa. Ho deciso di intervistare la responsabile dell’associazione che ha richiesto l’attivazione del processo, per cercare di cogliere alcuni particolari e riflessioni che non trovano posto dei documenti ufficiali.
Attraverso delle interviste condotte in stile dialogico ho indagato, o meglio, ho cercato di far dialogare i racconti dei giovani atleti, con temi ancora troppo poco approfonditi dalla sociologia dello sport. Vediamoli rapidamente.
Il primo tema riguarda il “corpo” e i racconti di ragazzi e ragazze, ascoltati in questa ricerca si collocano all’interno del frame teorico che vede il corpo come “strumento” immediato per la conoscenza pratica e l’esperienza del proprio essere al mondo; il corpo non sembra avere una dimensione implicita, anzi, emerge una dimensione di ascolto del proprio corpo. L’allenamento e la gara rappresentano dei momenti di autopercezione, dove l’atleta, attraverso la capacità di elaborare sensazioni e impulsi, provenienti dalle varie parti del corpo, contribuisce ai processi di costruzione identitaria.
Il secondo tema riguarda le “relazioni”. Proveremo a far dialogare le concettualizzazioni del sociologo francese Pierre Parlebas (1997), con il senso che i ragazzi e le ragazze, ascoltati in questa ricerca, danno al loro agire. L’obiettivo di Parlebas era quello di creare un modello in grado di classificare tutte le specialità sportive, e in questa sede verificheremo quanto sia adeguato il suo modello, mostrandone i punti di forza ma anche i limiti. L’obiettivo è quello di provare a problematizzare alcuni elementi della sua interpretazione strutturalista, esplicitando degli interrogativi che possono diventare un elemento arricchente e di riflessività. Proverò a rileggere il modello di Parlebas integrandolo con le concettualizzazioni della pragmatica della comunicazione.
Il terzo tema riguarda le “emozioni”. L’attività sportiva rappresenta uno spazio, all’interno della vita quotidiana, dove è possibile praticare l’allentamento gradevole e controllato del controllo delle emozioni; e dove è possibile sperimentare emozioni negative che generalmente, nella quotidianità possono essere viste come elementi distruttivi per la socialità. Infine, proveremo a far dialogare i racconti di ragazzi e ragazze con le concettualizzazioni di Hochschild e Goffman.
Il quarto tema riguarda il rapporto tra sport e religione. Stiamo parlando di un tema molto complesso, al quale il panorama accademico italiano non ha dedicato molto spazio. Non farò una rassegna della letteratura completa sul tema, cercherò invece di far dialogare i racconti di ragazzi e ragazze con quanto detto da altri studiosi sull’argomento. L’intento è quello di portare il mio contributo – anche se piccolo – ad un tema che presenta molte interconnessioni.
Si tratta di una ricerca esplorativa che ha l’intento di gettare le basi per una seconda ricerca più strutturata e ampia che ha come tema quello del benessere organizzativo. Un benessere organizzativo che tenga conto e del tutto e delle parti, e non come inteso di solito, privilegiando il tutto, cioè l’organizzazione, come se fosse anche il benessere del personale. Tradotto, significa tenere conto, ascoltare, tutte le persone e le figure che compongono l’organizzazione. In questa sede partiamo dagli atleti, ragazzi e ragazze di età compresa tra i 13 e i 17 anni.
A fronte della definizione relativa al lavoro dignitoso proposta dall’ILO, abbiamo analizzato il contesto lavorativo italiano e, partendo dai dati Istat, abbiamo considerato i seguenti temi: occupazione, disoccupazione, attività e inattività, distribuzione del carico di lavoro nelle coppie, esaminandoli in base al genere, età, territorio e condizione lavorativa. I risultati della nostra analisi mettono in luce il divario di genere all’interno del panorama lavorativo italiano, in relazione alla definizione di lavoro dignitoso proposta dall’ILO.
di Michel Callon e John Law, publicato su Social Studies of Science
Vol. 12, No. 4, Theme Section: Laboratory Studies (Nov., 1982), pp. 615-625 (11 pages)
Scott, S. (2009), Reclothing the Emperor: The Swimming Pool as a Negotiated Order. Symbolic Interaction, 32: 123-145.