Silvio Alovisio
Silvio Alovisio is currently Associate Professor the University of Torino. In 2003, he received his research doctorate in Film Studies. From 2003 to 2008, he was a contract professor at the University of Insubria in Varese, at the DAMS of the University of Torino and at Milan’s Catholic University. From 2004 to 2008, he was Head Librarian in charge of the Library at the National Cinema Museum of Torino. During the period 2002-2003, he participated in the Co-financed Interuniversity Research Program “Technologies of cinema. Technologies in cinema.” He is co-curator of international conferences (i.e. “Intorno a Rodolfo Valentino”, 2009) and exhibitions ("Lo schermo di carta", "Ecce homo"). He has been a speaker at numerous national and international conferences. He has published various research papers in Italian and foreign journals (“Archivos de la Filmoteca,” “1895,” “Film History,” “Bianco e Nero,” etc.) about Italian silent films, early 20th century film theory and contemporary cinema. Books he has published includes “Le voci del silenzio. La sceneggiatura nel cinema muto italiano” (2005), "Wong kar-wai" (2010), "Giovanni Pastrone" (2015), "La scuola dove si vede" (2016). He is a member of the direction board of the journals “L'Avventura” and "Immagine. Note di storia del cinema".
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Papers by Silvio Alovisio
Anche questo viaggio nel continente mobile ed eterogeneo del cinema educativo (decliniamo --un po’ astrattamente -- questa espressione al singolare solo per comodità espositiva) è ispirato dalle stesse scelte che hanno animato i tragitti appena ricordati: optare per una visione inclusiva e plurivoca dell’oggetto di studio; procedere -- senza dannose pretese di esaustività -- per campionature; proporre aperture di nuovi cantieri di lavoro, suscettibili di ulteriori disseminazioni dei risultati, dentro e fuori “Immagine”.
Sin dal primo Novecento, l’ipotesi plurale di un cinema educativo è posta in Italia al centro di riflessioni teoriche tutt’altro che discontinue ed è protagonista di sperimentazioni legate a differenti ambiti didattici e formativi (scuola elementare, istruzione tecnica, scuole speciali, didattica scientifica e universitaria, formazione professionale, addestramento militare, propaganda rurale, profilassi sanitaria, insegnamento catechistico ecc.). La volontà di insegnare, istruire, formare, educare con il cinema ispira numerose iniziative su diversa scala, dall’ambito internazionale (bene illustrato dall’esperienza dell’IICE - Istituto Internazionale per la Cinematografia Educativa), all’azione locale di singole scuole. I promotori sono associazioni private, forze religiose e politiche, soggetti istituzionali, che danno vita a differenti esperienze di distribuzione e produzione cinematografica, nonché di ricerca tecnologica. Adottare una prospettiva di ricerca inclusiva significa, in questo caso, suggerire uno studio estensivo dei rapporti tra educazione e cinema, capace di far dialogare tra loro -- senza discriminazioni o gerarchizzazioni -- tutti questi aspetti (i discorsi sociali, le pratiche didattiche, le istituzioni, i contesti, le organizzazioni, i saperi tecnico-tecnologici ecc.).
Il presente dossier, proprio nel suo volere accogliere il maggior numero possibile di temi, di punti di vista e di metodi d’indagine, ci pare che riesca a restituire questa visione storica del cinema educativo come entità plurale. I contributi ospitati affrontano, infatti, questioni tra loro molto diverse. Elena Nepoti parte da uno studio di caso localizzato (le politiche del cinema educativo a Bologna dal 1907 al 1920) per ricostruire il confronto/scontro tra socialisti e cattolici sul tema, sempre più cruciale in epoca di suffragio universale maschile, dell’educazione delle masse. Se Nepoti, pur restituendo bene le dinamiche della competizione politica, si concentra maggiormente sulle iniziative cattoliche (legate in particolare all’attività dell’Istituto Gualandi), Deborah Toschi invece, partendo da un contesto locale coevo ma differente, approfondisce le iniziative del socialismo riformista. L’autrice cerca di ricostruire i difficoltosi tentativi di promuovere a Milano, nella seconda metà degli anni Dieci, proiezioni cinematografiche capaci di concorrere alla formazione estetica e morale delle classi popolari: tentativi, questi, condotti da quei settori del riformismo laico locale che si riconoscevano nelle azioni della Società Umanitaria. Il confronto tra culture laiche e cultura cattolica sui temi del cinema educativo prosegue anche nel secondo dopoguerra, come dimostrano i contributi di Maria Francesca Piredda e Dalila Missero. Il primo è dedicato alla riscoperta di una produzione di film missionari di finzione, di particolare interesse anche da un punto di vista antropologico, risalenti alla prima metà degli anni Cinquanta, realizzati dai padri Comboniani e destinati non solo alla catechesi ma anche al pubblico giovanile. Il secondo contributo, invece, si occupa con rigore documentario delle tardive esperienze di cinema itinerante promosse nei primi anni Sessanta, nelle campagne dell’Italia centro-settentrionale, dall’ente statale (e filogovernativo) ENAL. Ben più estesa, dal punto di vista cronologico, è invece la ricostruzione, proposta da Giovanni Grasso, del complesso itinerario biografico di Remo Branca, infaticabile promotore della “cinedidattica”, la cui personalità, controversa e a tratti sfuggente, si colloca in modo problematico nel cuore della storia del cinema scolastico in Italia, coinvolgendo, nella sua parabola più che ventennale, cultura cattolica, fascismo e politiche ministeriali dell’Italia repubblicana. Gli interventi di Marco Antonio D’Arcangeli e Silvio Alovisio presentano, poi, con metodi diversi, una ricognizione analitica delle fonti discorsive d’epoca. D’Arcangeli effettua lo spoglio analitico di una delle principali riviste educative del Novecento, “La rivista pedagogica”, dimostrando, attraverso la fecondità qualitativa e quantitativa dei risultati prodotti dal suo sondaggio, come non si possa più studiare la storia del cinema educativo nel nostro paese senza un preliminare lavoro di catalogazione e censimento degli interventi legati al cinema nella stampa di settore. Alovisio, analizzando un ampio corpus di fonti discorsive sulle proiezioni educative edite negli anni Dieci e Venti, isola una delle questioni più dibattute (il confronto tra immagini fisse e immagine animate) e la approfondisce nella prospettiva di una storia delle “micro-teorie” italiane del cinema nel primo Novecento. Lo studio di Mariani, dedicato alle esperienze di associazionismo cinematografico tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta, interroga, infine, una questione parzialmente diversa rispetto ai temi affrontati in tutti i contributi appena ricordati, occupandosi non tanto dell’educazione con il cinema quanto dell’educazione al cinema.
Curated by: Giulia Carluccio and Silvio Alovisio (University of Turin)
Organizational Coordination and Documentation: Giuseppe Gatti (University of Turin)
Project Committee: Gianluca Cuniberti (University of Turin), Antonio Pizzo (University of Turin), Stefania Rimini (University of Catania)
In partnership with CUC and AIRSC
International conference organized as part of the Living Cabiria project - PNRR Extended Partnership PE5 CHANGES, Spoke 2 (Creativity And Intangible Cultural Heritage), WP3.
Abstract Submission Deadline: October 10, 2024
Notification of Acceptance: October 17, 2024
Conference Dates: February, 6-7, 2025
Proposals in English, French or Italian must be submitted by October 15, 2023!
The monographic dossier is scheduled to be published in summer 2024.
We look forward to your proposals!
Read cfp here
http://www.airsc.org/.../uploads/2023/07/CFP-Immagine-28.pdf
CALL FOR PAPERS
N. 18 (ottobre/novembre 2018) Dossier monografico
Cinema, sogno e allucinazione dalle origini ai primi anni Venti (1895-1925)
a cura di Mireille Berton e Silvio Alovisio;
N. 18 (October/November 2018) Special Issue
Cinema, dream and hallucination from the origins to the early twenties (1895-1925)
Edited by Mireille Berton and Silvio Alovisio
The relations between dreaming and the cinema which emerged at the beginning of the twentieth century were among the outcomes of these intersecting traditions, experimentations, cultural imaginaries and forms of creativity. To put itsimply, these relations were developed on at least two levels of interaction: On the one hand, a large number of films between 1896-1918 thematized dreaming, or rather, they “made it real” by visualizing the subjective oneiric scene through models of representations that were inevitably influenced by the cultural tradition and the pre freudian theories of the time. On the other hand, cinema was often invoked by cultural, social and scientific discourses as a powerful and modern “spectral” technology, which offered spectators a perceptual experience whose conditions and effects were not so far from dreaming or hypnosis.
In the former case, the dream is a scenic construction, an actual product of the cinematographic representation, which calls into question the history of forms. In the latter case, the dream is a cultural frame through which to try and interpret the cinematographic experience itself, which calls into question the history of early cinema theories. Despite the growing literature on this subject, the editors are persuaded that research into dreaming and early cinema could be further developed on both levels of the relation, indie that the set wole velsought to be considered conjointy. This dossier is therefore aimed at living Italian and International scholars an opportunity to present their work in progress on the subject, and is open to interdisciplinary and intermedialprojects with a view to encouraging a comparative, European and International approach to dreaming and cinema from about 1895 to 1918.
Table of contents
* Silvio Alovisio e Mireille Berton, Cinema muto, sogno e allucinazione tra riflessione teorica e messa in scena
* Giancarlo Grossi, Il raccordo onirico: la scienza del sogno alle origini del cinema
* Ferdinando Gizzi, Il “Christ marchant sur les flots” (1899) di Georges Méliès. La rappresentazione del miracolo evangelico come allucinazione cinematografica
* Alessandra Ronetti, Chromo-hypnose. Les pratiques de suggestion dans “Le peintre néo-impressionniste” (1910) d’Émile Cohl
* Elisa Uffreduzzi, Dancing Phantoms. The Cinematic Representation of the Subconscious through Choreographic Embodiments
* Stella Dagna, Attrazione, narrazione e rimozione. La rappresentazione onirica nel primo cinema italiano (1905-1918)
* Delphine Wehrli, De la “Malombra” de Fogazzaro à celle de Gallone, ou la transposition du rêve et de l’hallucination au cinéma
* Samuel Antichi, “Nerven”: Il sogno e l’allucinazione del trauma della Prima guerra mondiale e lo shock della modernità
* Céline Pluquet, Traduire le rêve. Fonctions du silence dans “La coquille et le clergyman” (1927) et “L’étoile de mer” (1928)
* Chiara Tognolotti, Laura Vichi, La poesia e il film, “un nouvel état d’intelligence”. Jean Epstein e la cultura visuale degli anni Venti tra letteratura e cinema