The National & St. Vincent - Sleep All Summer
Distesa estate,
stagione dei densi climi
dei grandi mattini
dell’albe senza rumore –
ci si risveglia come in un acquario –
dei giorni identici, astrali,
stagione la meno dolente
d’oscuramenti e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell’ordine che procede
qualche cadenza dell’indugio eterno.
Vincenzo Cardarelli
Arcade Fire - Electric Blue
Mio blu – dicevi –
mio blu.
Lo sono.
E anche più del cielo.
Ovunque tu sia
io ti circondo.
Ghiannis Ritsos
Julia Holter - Sea Calls Me Home
Rompono di nuovo quelle mani
la membrana dell’acqua
il sudario del mare. Ogni bracciata
agita il cuore che a poco a poco
attraversa l’acquario del passato
Lampo del corpo – che cosa cerchi
nella voragine delle onde?
Fernando Pinto Do Amaral
Patti Smith - Dancing Barefoot
Le strade sono
tutte di Mazzini, di Garibaldi,
son dei papi,
di quelli che scrivono,
che dan dei comandi, che fan la guerra.
E mai che ti capiti di vedere
via di uno che faceva i berretti
via di uno che stava sotto un ciliegio
via di uno che non ha fatto niente
perché andava a spasso
sopra una cavalla.
E pensare che il mondo
è fatto di gente come me
che mangia il radicchio
alla finestra
contenta di stare, d’estate,
a piedi nudi.
Nino Pedretti
Fleetwood Mac - Little Lies
Seduciamo usando le menzogne e pretendiamo che ci amino per quello che siamo.
Paul Geraldy
Mac DeMarco - One More Love Song
L’ironia sentimentale è un cane che abbaia alla luna e intanto piscia sulle tombe.
Karl Kraus
Dan Auerbach - King Of A One Horse Town
Era una cosa terribile essere burlati così dalla vita, c'era da riderne e da piangerne! O si viveva lasciando giocare i propri sensi, succhiando perdutamente al petto dell'antica Madre Eva: allora si gustavano bensì piaceri sublimi, ma nulla salvava dalla caducità; si era allora come un fungo nel bosco, oggi rigoglioso e di colori vivaci, domani marcito. Oppure si cercava di difendersi, ci si chiudeva in un'officina e ci si sforzava a costruire un monumento alla vita fugace: e allora bisognava rinunciare alla vita, allora non si era più che strumenti, allora si serviva bensì l'immortalità, ma intanto ci s'inaridiva e si perdeva la libertà, la pienezza, la gioia della vita.
Hermann Hesse