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XV CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI STORICI DI “SPAGNA CONTEMPORANEA” 1820-1830: RIVOLUZIONE, REAZIONE LIBERALISMO Convegno in omaggio a Alberto Gil Novales e Jean-René AymesA
Epekeina International Journal of Ontology History and Critics, 2013
Gli organizzatori del convegno non hanno scelto un tema unitario per l'undicesimo congresso della International Society for Neoplatonic Studies (ISNS). I più di cento participanti divisi in 19 di erenti panels sono stati lasciati liberi di a rontare autori o temi a partire da un'ampia gamma di prospettive. Alcuni studiosi hanno portato nuovi orientamenti nella loro considerazione di problemi loso ci molto battuti dalla letteratura sul Neoplatonismo: il rapporto fra corpo e anima; fato, provvidenza, e volontà libera; bene e male (ad esempio John Finamore, «Proclus and the conjunction of soul and body»; Tomasz Tiuryn, «Soul as form of the body in ancient commentators on Aristotle's De Anima»). Altri partecipanti hanno trattato questioni meno discusse negli ultimi due secoli dagli studiosi del Neoplatonismo: un panel di sette relatori ha inteso proseguire l'importante lavoro di Pierre Hadot e, considerando la loso a come una pratica di vita, i loro interventi hanno trattato praxis loso ca e stutture istituzionali nella tarda antichità (William Jupp, University of Cardi , «Christian spiritual exercises in 4 th century monasticism»; Michal Damski, Warsaw University, «Commentary as a Spiritual Exercise: The case of Simplicius»; Gary Gabor, «Introducing students to philosophy in 5 th c. Alexandria: Ammonius Hermeiae's In Isagogen»).
From the investigation of some examples of narrative contexts and stylistic processes typical of various contemporary Russian authors who have chosen to write in the language of the country where they emigrated, a common tendency emerges concerning the representation of Russia. Despite the differences of the works considered, these authors represents the culture of their roots in a ‘kaleidoscopic’ way, reconsidering the historical, literary and artistic references through memories, dreams and reflections, filtering them through the language and culture of their chosen country.
Migrazioni e ibridazioni nella Letteratura italiana XXVII Congresso nazionale dell'Associazione degli Italianisti PALERMO 12-14 settembre 2024 Presentazione > Il XXVII Congresso Nazionale dell'AdI deve la scelta del titolo, Rotte mediterranee. Migrazioni e ibridazioni nella letteratura italiana, al luogo che è stato scelto per ospitarlo: Palermo, tra la Sicilia e il Mediterraneo, un crocevia di popoli, un bacino di scambi, incroci e traiettorie molteplici fra culture differenti. Da terra di incontro-scontro con i popoli musulmani e d'Oriente a meta reale e simbolica dei viaggi del Grand Tour, da periferia culturale a centro di elaborazione di processi storici cruciali, Palermo, la Sicilia e il Meridione assumono nella modernità una doppia funzione: sono uno spazio immaginario, archetipo di un mondo arcaico, legato a tradizioni millenarie e nello stesso tempo sono anche la sede privilegiata di trasformazioni che interrogano le contraddizioni profonde insite nei processi di modernizzazione e di unità nazionale, con uno sguardo all'Europa, tra Oriente e Occidente, all'Asia minore, all'Africa settentrionale. ORGANIZZAZIONE organizzato da AdI Associazione degli Italianisti Università degli Studi di Palermo realizzato grazie al contributo concesso da Ministero della Cultura-Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali /
Per alcuni esempi di basiliche paleocristiane del Norico caratterizzate da angoli interni irregolari e da muri non esattamente paralleli, Cfr. Glaser 2003. 2 Cfr. De Bernardis Ferrero 1983, per il caso significativo del San Giovanni di Efeso. 3 Non mancano tracce di estrazione, ma si tratta di attività sporadiche, di entità modesta, finalizzate a fornire singoli pezzi, destinati soprattutto alla decorazione architettonica (Bessac 1996, pp. 239-242). Anche l'estrazione del marmo dei Pirenei, prolungatasi almeno tutto il VII secolo, per la produzione di sarcofagi, doveva essere affidata ad artigiani occasionali o, al massimo, a cavatori isolati, privi comunque di un coordinamento di squadra e di una vera e propria organizzazione (Boudartchouk 2002). La continuità dell'Impero Romano d'Oriente, dopo il 476, fu molto più che un semplice fatto giuridico, come si può constatare da molteplici punti di vista. Se l'età di Giustiniano fu caratterizzata da una effimera ricomposizione dell'unità mediterranea, con la fine del VI secolo buona parte delle regioni occidentali si avviò verso una progressiva disgregazione delle attività produttive, che accompagnò il collasso delle realtà urbane mentre i territori del Mediterraneo orientale attraversarono ancora un lungo periodo di espansione economica. In Asia minore, soprattutto nella fascia costiera, le città furono oggetto di un significativo impulso edilizio. Nella regione siro-palestinese, in particolare, con lo straordinario incremento della produzione agricola, la rete degli insediamenti urbani si estese come mai era accaduto nei secoli precedenti (Bianchi B. 2007, p. 19). È significativo che tale espansione non si arrestò neppure con l'occupazione islamica del territorio: i califfi Omayyadi continuarono infatti l'intensa produzione agricola e la promozione di una fiorentissima attività costruttiva. La divaricazione fra le due parti del Mediterraneo ebbe riflessi, inevitabilmente, nel campo dell'architettura e della produzione edilizia. Nella pratica del disegno architettonico, ad esempio, mentre compaiono nella pars occidentis edifici realizzati con poca precisione, secondo sistemi empirici semplici e con sempre più scarsi strumenti di controllo 1 , in area siro palestinese o egea i sistemi basati su complesse conoscenze geometriche e su precise misurazioni del terreno, sembrano essere ancora la regola 2 . Quanto alla produzione laterizia, lo studio dei mattoni bollati ha rivelato come la pratica della stampigliatura sia mantenuta, a Bisanzio e in area costantinopolitana, sotto forme assai più complesse e articolate che nei più rari esempi attestati in Occidentale, indizio di una maggiore persistenza dell'organizzazione produttiva di epoca imperiale (Manacorda 2000, pp. 145-148). Ma è soprattutto il ciclo di estrazione e di lavorazione della pietra che dà la misura delle profonde differenze che hanno contraddistinto Oriente e Occidente. L'abbandono delle cave, che segna, fra IV e V secolo, Spagna, Italia, nord Africa 3 , comportò anche una progressiva
Le Vite dei veronesi di Giorgio Vasari - Un’edizione critica, 2013
Capitolo del libro "Le Vite dei veronesi di Giorgio Vasari - Un’edizione critica" dedicato a "I Bonsignori" (Treviso, Zel edizioni, 2013, pp. 105-117)
2023
CIRICE 2023: Carmen Genovese, Rosario Scaduto, Il Museo archeologico Salinas di Palermo in guerra: protezione, danni e restauro / The Salinas Archaeological Museum of Palermo at war: protection, damage and restoration
International Journal of Engineering Research and Technology (IJERT), 2021
TMCIS-CERC Migration Working Paper Series, 2024
Frontiers in Ocean Sustainability, 2023
Journal of Public Health Policy, 2008
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2020
Systemic Practice and Action Research, 2013
Linguistic Research , 2021
Wildlife Research, 2018
International journal of science and research, 2024
Revista de direito da cidade , 2024