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Polaris news, 2019
Capita a volte, magari al termine di certi seminari o conferenze di astronomia, di ascoltare fra i partecipanti alcune conversazioni riguardo alle conseguenze che una supernova potrebbe avere sul nostro pianeta. Vista l'energia immensa liberata da tali eventi catastrofici, è abbastanza logico pensare alle gravi ripercussioni sugli ecosistemi e, in particolare, su di noi. Ma si tratta di un pericolo concreto, o sono queste mere speculazioni scientifiche? Con questo articolo si cercherà di fare un po' di chiarezza su questo tema.
La stele di Mogliano, 2021
Ritrovata nella campagna di Mogliano (MC) a metà del secolo scorso, la stele epigrafa funebre, per come ottenuta e graffita, può sconvolgere gli assiomi sulla provenienza dalla Grecia dei caratteri delle scritture alto picene, essa apre una parentesi di doverosa riconsiderazione sulle radici pan-mediterranee della nostra cultura, cui il Piceno preromano non è stato attore passivo.
I Avete mai provato ad immaginare un cielo senza stelle? Credo che non esista niente di più triste. Pensate a una notte oscura, una di quelle notti tristi e malinconiche in cui sentite di essere soli, irrimediabilmente soli. Quale altro conforto ci rimane se non la fedele compagnia delle stelle, che ci osservano senza giudicare, che rimangono lì, immobili, a farsi guardare senza chiedere nulla in cambio, anzi offrendoci spontaneamente la loro muta solidarietà? E non è che poi stanno solo lì a scrutare le nostre piccole vite. No, le stelle ci parlano, ci hanno sempre parlato. Sono le stelle a mostrarci le tendenze, a suggerirci la via da percorrere, a farci capire quando è arrivato il momento di fare o non fare qualcosa. Io posso ascoltare le loro indicazioni, posso tradurre in linguaggio umano i loro messaggi cifrati. Tutti credono che sia un astrologo e glielo lascio pensare, perché non ho nessuna voglia di impantanarmi in discussioni che avrebbero come unico risultato una testarda e orgogliosa riaffermazione delle proprie opinioni di partenza. Ma se dovessi davvero definire quello che sono, allora l'unica parola che uscirebbe dalle mie labbra sarebbe "artista". Io non mi sporco le mani con gli oroscopi da rivista o le squallide predizioni di fine anno. Quelli, se per caso non lo sapete, vengono generati da software programmati da informatici che, nella migliore delle ipotesi, hanno letto un qualche manualetto di introduzione all'astrologia. Ciò che io faccio è ricostruire la situazione celeste esistente nel momento di una nascita. Perché proprio nel momento in cui veniamo alla luce, proprio nell'attimo in cui i nostri occhi si aprono terrorizzati di fronte a un mondo ignoto, le stelle sono già lì, pronte a confortarci, a darci consigli che, ovviamente, non siamo ancora in grado di comprendere, ma che resteranno validi per tutto il resto della nostra vita. Il cielo già conosce la nostra natura interiore, non fa nulla per nasconderlo, ma solo gli artisti come me hanno la capacità di decodificare in modo chiaro quei segnali. Che nessuno pensi che sia un lavoro facile! Immaginate un soggetto che, alla nascita, abbia il Sole in Ariete e l'ascendente in Capricorno. La sua natura solare dovrebbe portarlo a essere persona di poche paure, impetuoso, sempre pronto ad aiutare, nonostante una certa incostanza. Eppure, per la natura dell'ascendente, lo stesso soggetto sarà portato anche a evitare di esporsi a rischi eccessivi, a pensare molto prima di risolversi all'azione. Tutto questo sarà presente nella sua personalità e quello che a me compete è cerare di integrare ogni elemento, anche quelli apparentemente contraddittori, nel carattere di quel particolare individuo, per cercare di comprenderne il passato, analizzarne il presente e orientarne il futuro. Dalle conoscenze astronomiche a quelle psicologiche: tutto è necessario. Ma nulla acquisirebbe un senso compiuto senza quell'intuito, quella capacità di riconoscere e comprendere le sfumature, che trasformano ogni mio lavoro in una vera e propria opera d'arte.
IX Seminario di Archeoastronomia ALSSA, 2007
[English] - In these three studies (2005-2007) some interesting hypotheses are presented. On the correlation between the Star of Bethlehem (interpreted as a triple conjunction Jupiter-Sarturn in the constellation where the Sun was entering in the spring equinox), the precessional cycle and the Creation of the World in the Bible. [Italian] - In questi tre studi (2005-2007) vengono presentate alcune interessanti ipotesi. Sulla correlazione tra la Stella di Betlemme (interpretata come una triplice congiunzione Giove-Sarturno nella costellazione dove stava entrando il Sole all'equinozio di primavera), il ciclo precessionale e la Creazione del Mondo nella Bibbia.
una fiction horror-urbana ascoltando i Big Star, tratto dalla raccolta di racconti Fuoco sulla Città in memoria dell'incendio di Città della Scienza avvenuto il 4 marzo 2013 [Napoli 2013]
Questa stele è conservata al Museo del Cairo e classificata col n. 60539. Essa fu fatta scolpire da Ramesse II, forse nei primi anni di regno, per onorare " i padri di suo padre " e il padre Sethy I, che, da semplice visir coreggente, commemorò ad Avaris, durante il regno di Ramesse I o negli ultimi anni di Horemheb, i 400 anni dell'arrivo degli Hyksos e l'edificazione del tempio nella capitale Hyksos, Avaris, dedicato agli dèi sincretici Seth / Sutekh. La venerazione del dio " cattivo " Seth da parte degli Hyksos è giustificabile con l'opposizione al grande dio degli Egizi, Osiride, mentre quella del dio cananeo Sutekh era chiaramente legata all'origine del Vicino Oriente degli Hyksos. Sembra meno giustificabile il culto che i faraoni della XIX dinastia ebbero per il dio degli Hyksos, Seth / Sutekh, il cui culto fu subito introdotto ad Avaris, la nuova capitale degli Hyksos nel Delta orientale. Al riguardo l'Egittologo F. Crombette scrive 1 che questa stele ha dato dei grattacapi agli Egittologi, a causa delle stranezze in essa riportate, che suggeriscono varie interpretazioni e sembrano non avere un'univoca soluzione. Già nella prima riga troviamo la prima anomalia. Ramesse II si rivolge al dio Seth / Sutekh, chiedendo a lui una lunga vita, come se avesse in qualche modo messo in secondo piano gli dèi egizi più importanti. Riferimento a Seth / Sutekh, che viene subito dopo compensato introducendo il titolo di Horus di Ramesse II " Toro possente, amato da Maat ". La rappresentazione del dio Seth / Sutekh, al quale Ramesse II offre due ampolle di vino, presenta evidentemente riferimenti egizi e del Vicino Oriente. Il dio ha lo scettro was, l'ankh e la barba, ma il suo copricapo e il vestito sono cananei / mesopotamici 2 .
2021
Dall'epoca di Shakespeare e dal cambiamento rivoluzionario nell'osservazione delle stelle alla scoperta epocale di Henrietta Swan Leavitt: è questo il viaggio diacronico e trasversale del progetto di Design of the Universe dedicato all'astronoma americana nel centenario della morte. Osservatore e ascoltatore attento, William Shakespeare tesse una varietà di concetti esoterici e scientifici, astrologici e astronomici, nella sua scrittura, basta pensare a "Hamlet" e ai versi che prestano il titolo alla manifestazione. Tre secoli più tardi, le stelle e la loro luminosità sono il tema della ricerca di Henrietta Swan Leavitt che ha posto le basi per l'astronomia moderna. Un mosaico scientifico-culturale racconta la sua vita e opera attraverso una una mostra dal vivo e quattro composizioni di videocataloghi online che sono state realizzate grazie alla generosa collaborazione di studiosi,
La Stella a Cinque Punte, o Pentagramma, è un simbolo usato da tempo immemore in ambito Neo Pagano come simbolo sacro e di appartenenza, soprattutto in correnti come la Wicca e la Stregoneria. Purtroppo l’ignoranza dilagante nel mondo d’oggi lo presenta spesso come simbolo dai significati negativi, quando non addirittura un segno del male incarnato – concetto che esula totalmente dal Neo Paganesimo tutto. In realtà questo simbolo - così affascinante nella sua semplicità grafica eppure tanto complesso nell’interpretazione simbolica – ha attraversato la storia, millenni di storia, portando con sé potere e mistero, reverenza e virtù.
Ahmad Wadud Al-Umam, 2022
AMCA Journal OF Community Development, 2023
The Routledge Handbook of East Central and Eastern Europe in the Middle Ages, 500–1300, ed. F. Curta, 2021
Dinamika Rekayasa
Mammalian Biology, 2011
Revista on-line de Política e Gestão EducacionaL, 2017
Historia Crítica, 2024
Journal of Humanistic Psychology, 2003
Environmental Monitoring and Assessment, 2014
International Journal of Physiotherapy and Research
Proceedings of the 5th International Conference on Education and Technology (ICET 2019), 2019
"Research that counts" Conference , Eastern I nst. of Technology, New Zealand, 2006
Tropical Journal of Pharmaceutical Research, 2020
Gastroenterology, 2016
International Journal of Contemporary Pediatrics, 2015