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2019, Design e spazi narrativi - Giornate di studio internazionali dedicate ad Annamaria Fundarò - Palermo, DARCH, 15 novembre 2019
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Che lo spazio architettonico interno dell’uomo, in particolare quello domestico, siano il significante di una narrazione è cosa abbondantemente dimostrata e in particolar modo la Scuola Italiana di Interni ha posto questa caratteristica al centro della progettazione di una grande tradizione di oggetti e di interni. Ma con quali modalità questa narrazione si sia configurata nel passato, prende forma nel presente e benauguratamente si concretizzerà anche nel futuro, è materia che ci interroga continuamente sulla codificazione dei linguaggi. Infatti non esiste narrazione senza linguaggio, così come non esiste linguaggio senza codice, e non v’è infine codice che non presupponga una memoria, memoria infine che chiude il ciclo, divenendo nuovo oggetto di narrazione. In questo ciclo dunque la narrazione si adopera per radicare la nostra esistenza in cosa ci ha preceduto, quasi a legittimazione del nostro agito, mentre il codice di linguaggio funge da tramite continuo tra il significato delle cose e la loro matrice culturale. In questa direzione alcuni pensatori del secolo (Benjamin, Warburg, Wunenburger, Flusser, Debray, Adorno) hanno cercato un percorso di senso per il complesso mondo dei segni. Segni che si ritrovano oggi indifferentemente nell’informazione, nell’arte, nell’architettura e che inevitabilmente oggi devono raffrontarsi con il dilagante e chiassoso mondo delle immagini che anzi ne produce continuamente di nuovi. L’intervento mira a definire quali sono oggi le interrelazioni tra un eccesso di comunicazione, tipico della nostra epoca, e una carenza narrativa, che appare sempre più oggi inadeguata rispetto ai flussi estetici predominanti, verificando alcune ricadute sull’interno domestico e sugli oggetti che lo riempiono.
in: Viviana Trapani, Serena Del Puglia (a cura di), Design e Narrazioni. Spazi fisici e concettuali per il progetto della conoscenza. LetteraVentidue, Siracusa 2022, pp. 84-95, ISBN 978-88-6242-768-5.
I castelli di Yale Rivista, 2022
Our aim is to analyze the Kantian discourse on the subject and how we experience the fact that our ego is an empty representation. Unlike the kantian theory, the advantage of the Hegelian point of view is that it allows us to conceive an empty subject starting from the symbolic space that recognizes us and that, alone, can support the existence of us as subjects. So, through Althusser and examples taken from architecture, we are always caught up in a series of relationships that define our living conditions, and this has nothing to do with our knowledge of these same conditions. In the final part we'll see how these questions are connected with the theme of sublimation.
Interni: Nuove geografie della ricerca, 2021
2013
Il volume raccoglie una serie di testi, articoli e paper – alcuni inediti, altri rivisti e aggiornati rispetto a precedenti pubblicazioni –, elaborati dai docenti e dottori di ricerca in Architettura degli Interni del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e coinvolti a vario titolo nelle attività didattiche della Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano. Letture di Interni è un’antologia nata dall’esigenza di fissare un contributo teorico e critico, spesso diffuso in luoghi differenti e difficilmente reperibili ad anni di distanza – quali riviste, atti di convegni, volumi collettanei o in lingue straniere –, animata dal desiderio di restituire un’immagine dell’attività di ricerca del gruppo nel quadriennio 2007-2010 nella convinzione di offrire un interessante patrimonio didattico e scientifico. Scritti di: Michela Bassanelli, Luca Basso Peressut, Marco Borsotti, Cristina Colombo, Imma Forino, Francesca Lanz, Elena Montanari, Gennaro Postiglione, Francesca Rapisarda.
Il progetto di architettura come intersezione di saperi - Per una nozione rinnovata di patrimonio, 2019
Book of abstracts dell'VIII Forum ProArch - Unina, Unicampania, Poliba - Napoli, 21-23 novembre 2019 ISBN 978-88-909054-8-3
Dei riflessi interiori, 2020
Presentazione della prima parte del testo Dei Riflessi interiori. Una mitopoiesi incentrata sul viaggio interiore, un incontro con le immagini archetipali, alla ricerca dell'asse Io-Sé. Una poema che entra in dialogo con l'arte dell'immaginazione attiva, con la disposizione alla reminescenza, ed anche con correnti filosofiche e poetiche passate e recenti. Un percorso a ritroso nel Big Bang del cosmo coscienziale simbolico, collettivo e personale.
These are the table of contents and the introduction of the PhD thesis that I defended in may 29, 2015. The thesis focuses on the fortune of interior scenes in the 19th century French visual culture. Popular images of the July Monarchy (caricatures, vignettes, book illustration), Realist paintings, Pre-Impressionist and Post-Impressionist works are analyzed pointing on relationships with literary descriptions and theatrical mise-en-scène, also paying attention to social, anthropological and gender issues.
DISEGNARECON, 2009
S. Bartocci, G.M. Biddau, L. Cabras, A. Dessì, L. Pujia (a cura di), TRANSIZIONI L’avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura, ProArch Società scientifica nazionale del progetto , 2022
L’idea di Interno, per consuetudine riferibile ai confini del manufatto può, in una lettura generalista della disciplina, rivelarsi portatrice di una dilatazione semantica capace di includere, nei suoi principi costitutivi, anche quelle estensioni territoriali dove le sedimentazioni antropiche, connesse ai rilievi caratterizzanti una preminente forma della Terra, descrivono invasi stabilmente conclusi e depositari di un potenziale estetico. Corroborato dalle teorie di Franco Purini, che allineano il paesaggio italiano a una sequenza di stanze, tale principio connette il rilevamento di un’internità alla dimensione antropogeografica del territorio includendo in essa anche l’estensione della città dove le piazze, taluni slarghi, i campi, le corti, gli spazi raccolti a cielo libero, ricalcando la perentorietà del foro romano, descrivono l’urbano come concatenazione porosa di vuoti delimitati dalle quinte degli edifici che vi prospettano. In seno a tale premessa, il saggio tende a esplicitare una visione dell’Interno che, prescindendo da ogni pregiudizio scalare, riconduce la sua composizione al rinvenimento di un limite, continuo o puntuale, come dispositivo rivelatore di una discontinuità tra un dentro, ritenuto sicuro e stabile, e un fuori, identificabile come infinito e indistinto. Tali assunti trovano applicazione in una serie di esiti didattici riconducibili a esperienze di docenza, tenute da chi scrive, nelle quali il tema dell’Interno trova connessioni con la scala del quartiere, del nodo urbano, della casa e, come di consuetudine, con lo spazio confinato della cellula. L’applicazione, in tutti gli esempi, di un unico metodo d’indagine configura nelle fasi di analisi e di appropriazione dei dati insediativi e costitutivi dell’esistente una dimensione conoscitiva finalizzata a un’interpretazione caratterizzata dall’introduzione di una differenza tesa a iscriversi nella storia.
Die unbekannte Front, 2018
Explore (New York, N.Y.)
Temaşa: Erciyes Üniversitesi Felsefe Dergisi, 2024
Perspectives Revue de l’Université Hébraïque de Jérusalem, 2008
2008 Second International Conference on Future Generation Communication and Networking Symposia, 2008
FEBS Letters, 2010
Australian and New Zealand Journal of Family Therapy, 2014
Annals - Economy Series, 2014
Experimental biology, 2015
Kahramanmaraş Sütçü İmam Üniversitesi Sosyal Bilimler Dergisi, 2024
Ocean Yearbook Online, 2009
International Journal of Power Electronics and Drive Systems (IJPEDS), 2024
Revista Eletrônica Acervo Saúde, 2022