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Note sul primo indirizzo romano di Luigi Embergher

2006, Embergher ITA

Informazioni sulla bottega Embergher a Roma tra il 1893 e il 1937 dagli annuari dell’epoca. Il primo periodo di attività di Luigi Embergher a Roma, dopo il suo trasferimento da Arpino, come pure l’anno in cui questa attività ebbe inizio e il susseguirsi dei diversi indirizzi via via avuti, sono esposti in modo spesso contraddittorio dalle fonti anche più recenti e manca ad oggi un serio e documentato lavoro di archivio che supporti una ricostruzione attendibile.

Lorenzo Lippi Note sul primo indirizzo romano di Luigi Embergher. Informazioni sulla bottega Embergher a Roma tra il 1893 e il 1937 dagli annuari dell’epoca. Il primo periodo di attività di Luigi Embergher a Roma, dopo il suo trasferimento da Arpino, come pure l'anno in cui questa attività ebbe inizio e il susseguirsi dei diversi indirizzi via via avuti, sono esposti in modo spesso contraddittorio dalle fonti anche più recenti e manca ad oggi un serio e documentato lavoro di archivio che supporti una ricostruzione attendibile. La fonte più comune cui ci si riferisce (e certo la più credibile) sono le etichette contenute nei molti strumenti tuttora conservati. La difficoltà consiste semmai nella mancanza di un reale scambio di informazioni tra gli studiosi e i collezionisti che si occupano di questo autore e, d’altro canto, nella relativa scarsità di reperti attribuibili al primo periodo di attività di Embergher (sia ad Arpino che a Roma), così che tuttora resta più di una incertezza relativamente ai suoi spostamenti. Anche per venire incontro a questa esigenza, è in preparazione su questo sito www.iror.it una pagina che offra la possibilità di segnalare questi dati, oltre al numero di matricola spesso segnato a penna sull’etichetta e altri particolari (es. l’eventuale annotazione di una sigla sullo zocchetto), in modo da dare vita ad una sorta di database che offra la possibilità di condividere queste conoscenze tra gli studiosi e i collezionisti e permettere una interpretazione più rigorosa delle informazioni. A margine di altre ricerche che sto svolgendo sulla storia del mandolino romano, ho trovato assai importante e fonte di scoperte interessanti la consultazione degli annuari dell’epoca, una vera miniera di informazioni, non solamente per quanto riguarda gli indirizzi dei laboratori di liuteria. Trattandosi di Roma, l’annuario più noto (che tuttora esiste ed è pubblicato, anche se in una veste del tutto diversa da quella antica) è certamente la “Guida Monaci”. Pubblicata da Tito Monaci fin dal 1871, sul modello di analoghi annuari che già si editavano in Europa e in Italia, la Guida Monaci ebbe nel giro di pochi anni un successo notevole, diventando la più importante pubblicazione del genere riguardo le attività commerciali e professionali presenti a Roma. L’importanza di questa guida si deve in parte anche al legame esclusivo che ebbe per molti anni con la capitale , contrariamente ad altri Il frontespizio della prima edizione della “Guida Monaci” nel 1871. annuari, riferiti all’intero Regno d’Italia e quindi, inevitabilmente, meno dettagliati. Pur con qualche carenza dovuta alla difficoltà di reperire collezioni complete nelle biblioteche e negli archivi più accessibili, l’analisi che ne risulta, ritengo possa essere di qualche interesse e contiene anche alcune Tito Monaci importanti informazioni probabilmente inedite. La prima ricorrenza del nome di Luigi Embergher come costruttore di strumenti musicali è nella Guida Monaci del 1893 e riporta un indirizzo finora non noto del laboratorio Embergher: Piazza Monte d'Oro, 29. E’ da notare che la comunicazione dei dati per la pubblicazione sull’annuario era da effettuarsi entro i primi di dicembre dell’anno precedente. Ne risulta che l’anno in cui Embergher aveva bottega a questo indirizzo doveva essere il 1892, così come di un anno vanno anteposte tutte le ricorrenze che più sotto riporterò. E’ interessante notare anche come già dal primo anno Embergher acquistò uno spazio pubblicitario (detto “annuncio speciale”) che poi continuò ad avere fino al 1901. Questo fatto testimonia l’intraprendenza commerciale di Embergher che, seppur inserito da poco nel tessuto produttivo romano (o forse proprio per questo) intravvide l’importanza di una visibilità maggiore e in questo investì denaro. Gli anni tra il 1890 e il 1900 sono peraltro quelli dove maggiore è la presenza di costruttori di mandoli no, anche di rilievo, e il mercato doveva certamente essere in pieno sviluppo, almeno stando alla quantità di attività commerciali e di “annunci speciali” riportati sulla Guida, anche in rapporto ad altri settori produttivi; d’altro canto anche la concorrenza era inevitabilmente maggiore e ben si capisce quindi come una forma di “aggressività commerciale” fosse indispensabile a chi volesse emergere in questo mercato. Dal 1902 al 1928, Embergher non acquistò più spazi pubblicitari, limitando la sua presenza al solo nome e indirizzo nella categoria “strumenti musicali”. Riappare una sua inserzione nel 1928 (dove può fregiarsi del titolo di Cavaliere, di cui fu nel frattempo insignito) e prosegue fino al 1933. Se è vero che in questo periodo l’attività di Embergher ebbe una contrazione notevole, tanto da dover ridurre il numero dei dipendenti e i giorni di lavoro, è significativo che a fronte di ciò egli decida di ricominciare ad investire in pubblicità. La presenza di Embergher sulla Guida Monaci si interrompe dopo il 1937: questo dato coincide sostanzialmente con la cessione dell’attività a Domenico Cerrone. Interessanti mi sembrano anche le inserzioni pubblicitarie, dove esistenti: documentano alcuni passaggi significativi dell’attività di Embergher. Dai suoi successi nelle esposizioni internazionali alla rivendicazione delle sue invenzioni e brevetti, una caratteristica questa, comune ai liutai di quell’epoca, almeno nell’ambito mandolinistico, una sorta di attestazione di adesione alla modernità quasi obbligatoria nel quadro della “seconda rivoluzione industriale” italiana, tanto che molti artigiani depositavano le invenzioni più strampalate pur di potersene fregiare sulla propria etichetta (anche quando queste riguardavano tutt’altro) e spesso millanta vano brevetti mai depositati e invenzioni mai create. Un solo anno, il 1897, viene riportato sulla pubblicità, oltre all’indirizzo della fabbrica in Via Tomacelli, anche quello di un deposito in via dei Condotti, 36. Di seguito si riporta l’elenco delle annate consultate e gli indirizzi riportati e quindi le immagini delle inserzioni pubblicitarie. Per alcuni anni sono stati consultati anche altri annuari (segnatamente l’”Annuario d’Italia – Calendario Generale del Regno” e l’”Annuario Italiano”), indicazione riportata, dove significativa. Segnalo da ultimo che sull’”Annuario Italiano ” del 193233 è riportata la segnalazione del laboratorio “Embergher A. e F.lli” ad Arpino (allora in provincia di Napoli). © Lorenzo Lippi - IROR Ottobre 2006 Pubblicato su: www.iror.it Bibliografia essenziale: M. Lizzani: “Guida Monaci: Roma di ieri, di oggi, di domani” da: “Strenna dei Romanisti”, 1952 R. Vannes: “Dictionnaire Universel des Luthiers”, 1975 R. Janssens: “Geschiedenis van de Mandoline”, 1982 P. Sparks: “The Classical Mandolin”, 1995 A. Timmerman: articoli sul sito “www. Embergher.com”, 2004 M. Chiappini: fascicolo di presentazione del Museo della Liuteria di Arpino R. Leenen - B. Pratt: “The Embergher Mandolin”, 2004 Anni Indirizzo 1893 1894 1895 - 1898 1899 - 1902 1903 1904 1905 - 1909 1910 1911 1912 1913 - 1914 1915 - 1937 Piazza Monte d'Oro, 29 (riportato anche sull’Annuario d’Italia) Via dei Greci, 21 Via Tomacelli, 147 Via delle Carrozze, 19 Dato mancante Via Leccosa, 2 Via delle Carrozze, 19 Via di Ripetta, 90 Via delle Carrozze, 19 Via delle Carrozze, 19 (sull’Annuario d’Italia) Via di Ripetta, 90 Via Belsiana, 7 INSERZIONI PUBBLICITARIE (“ANNUNCI SPECIALI”) 1893 1894 1895 1896 1897 1898 1899 1900 1901 1928 - 1933