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ABSTRACT Sofia Mari 34141

2020, Tesi di Laurea - Introduzione

Questo lavoro è iniziato tra le pagine del Codex e le parole di Luigi Serafini. Solo stabilire cosa è il Codex Seraphinianus risulta difficile. C'è chi lo sfoglia come un libro, chi lo guarda come un'opera d'arte e chi lo pensa come un libro d'artista e tutti hanno ragione. Risulta chiaro fin dall'inizio che ciò che la caratterizza più di tutto è la sua inafferrabilità. Sia le immagini che la scrittura illeggibile rifiutano ogni interpretazione e diventano dei dispositivi che attivano e potenziano i processi dell'immaginazione. La scelta del dizionario risponde all'esigenza di restituire l'universo Serafiniano attraverso le parole, creando un ponte tra immaginario visivo e verbale. Il dizionario permette anche di creare un lessico personale che è un altro modo di avvicinarsi al mondo di Luigi Serafini. Muovendomi tra i racconti e le immagini si è aperto un mondo inaspettato e pieno di vita, abitato da parole, scritture, grafismi, alfabeti, poesia. I graffiti sulle pareti delle caverne e quelli sui muri delle nostre città testimoniano come queste pratiche rispondano a un istinto primitivo ancora vivo. Dalla fine dell'800 la ricerca e la sperimentazione intorno a questi temi hanno animato l'arte, la poesia, la scrittura. La scrittura asemica in particolare è stata utilizzata come testimonianza dell'esistenza e dell'affermazione personale e anche come uno strumento di ribellione e di espressione 1

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA DI MILANO Dipartimento di Arti Visive - Corso di Pittura Anno Accademico 2018-2019 Relatore tesi: Paola Manusardi Relatore progetto: Stefano Pizzi Docente di Indirizzo: Stefano Pizzi Titolo Tesi: Dizionario Serafiniano Studente: Sofia Maria Bernadette Mari Matricola: 34141 ABSTRACT Questo lavoro è iniziato tra le pagine del ​Codex ​e le parole di Luigi Serafini. Solo stabilire cosa è il ​Codex Seraphinianus risulta difficile. C’è chi lo sfoglia come un libro, chi lo guarda come un’opera d’arte e chi lo pensa come un libro d’artista e tutti hanno ragione. Risulta chiaro fin dall’inizio che ciò che la caratterizza più di tutto è la sua inafferrabilità. Sia le immagini che la scrittura illeggibile rifiutano ogni interpretazione e diventano dei dispositivi che attivano e potenziano i processi dell'immaginazione. La scelta del dizionario risponde all’esigenza di restituire l’universo Serafiniano attraverso le parole, creando un ponte tra immaginario visivo e verbale. Il dizionario permette anche di creare un lessico personale che è un altro modo di avvicinarsi al mondo di Luigi Serafini. Muovendomi tra i racconti e le immagini si è aperto un mondo inaspettato e pieno di vita, abitato da parole, scritture, grafismi, alfabeti, poesia. I graffiti sulle pareti delle caverne e quelli sui muri delle nostre città testimoniano come queste pratiche rispondano a un istinto primitivo ancora vivo. Dalla fine dell’800 la ricerca e la sperimentazione intorno a questi temi hanno animato l'arte, la poesia, la scrittura. La scrittura asemica in particolare è stata utilizzata come testimonianza dell’esistenza e dell’affermazione personale e anche come uno strumento di ribellione e di espressione 1 artistica. Una particolare attenzione meritano le donne, le artiste e le femministe che, nella scrittura compulsiva e illeggibile hanno trovato lo spazio per esprimere l’affermazione personale in risposta ad un mondo che le voleva prive di voce. In questo panorama la combinazione di immagini surrealiste e scrittura asemica fanno del Codex un'opera straordinaria che ha un unico precedente: il manoscritto Voynich del 1400. Ha tantissimi fan e fra i suoi estimatori ci sono, solo per citarne alcuni, Calvino, Barthes e Fellini. Il ​Codex Seraphinianus ​è una pietra miliare alimenta incessantemente studi, esperimenti, pratiche e nuove visioni a partire dal fermento dei tattoo sul web. Oggi questo movimento è globale e virtuale e se da un lato ci porta indietro all'età della pietra, allo stesso tempo ci proietta in avanti verso il mondo immagine di Federico Ferrari. È un'odissea nel senso che ritorniamo dove eravamo partiti, a casa. Come ha detto profeticamente Luigi Serafini: ​Il Codex è l’inizio del mio lavoro. Finirò a dipingere casette​. 2