Volume 141
2013, fascicolo 1
2013
LOESCHER EDITORE
TORINO
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO, CARM.
2, 1, 11, 126
Abstract: It is noteworthy that the text of Veg. mil. 4, 39, 4-5, in
which the author deals with the dangers of navigation in autumn,
has not yet been published correctly. Lang, Önnerfors and Reeve
have all discarded the reading taurura found in the most faithful
witnesses, only to accept what is found in the less reliable manuscripts: Taurus or Taurus a. Instead, Taurura is quite obviously the
correct reading, because it is nothing more than a transliteration of
the Greek 41.41 ,5 resulting from haplography of 451.4 .4)1 .5 In
the Greek astronomical texts ' .4)1 3.4 451.4 (Cauda Tauri in Latin)
refers to ‘The Bull’s Tail’, namely the star cluster of the Pleiades.
An appendix to the article deals with Greg. Naz. 2, 1, 11, 126, where
the tradition is divided between 451.4 3(- .4)1 -5 and 451.4 3'.4)1 5-.
Keywords: Vegetius, Gregory of Nazianzus, ‘Bull’s Tail’, Pleiades.
Nel capitolo 39 del quarto e ultimo libro dell’Epitoma rei militaris Vegezio si sofferma a trattare dei periodi più propizi per
la navigazione (Quibus mensibus tutius nauigetur è appunto il
titolo del capitolo). Ecco cosa si legge a proposito dei mesi autunnali (mil. 4, 39, 3-5) secondo l’edizione di M. D. Reeve, da cui
riporto testo e apparato1:
3 Post hoc tempus usque in .iii. Id. Nou. incerta nauigatio est et
discrimini propior propterea quia 4 post Id. Sept. oritur Arcturus,
uehementissimum sidus, et .viii. Kal. Oct. aequinoctialis euenit acerba
tempestas, circa Non. uero Oct. Aedi pluuiales, .v. Id. easdem Taurus.
5 Nouembri autem mense crebris tempestatibus nauigia conturbat
Vergiliarum hiemalis occasus.
taurus dett. (K2): taurora E: -ura $!%: -us a dett. (C2, Phill.): verum latere suspicor.
Faccio seguire una mia traduzione per una migliore comprensione del passo:
1
Reeve 2004, ad loc.
RFIC 141, 2013, 123-136
124
VINCENZO ORTOLEVA
3 Dopo questo periodo, fino al terzo giorno prima delle idi di novembre (11 novembre) la navigazione è insicura e più pericolosa, 4 perché
dopo le idi di settembre (13 settembre) si leva Arturo, astro violentissimo, e nell’ottavo giorno prima delle calende di ottobre (24 settembre)
si verifica il tempo pessimo dell’equinozio d’autunno, verso le none di
ottobre (7 ottobre) <ci sono> i Capretti piovosi2 e il quinto giorno prima delle idi dello stesso mese (11 ottobre) <c’è> il Toro. 5 Nel mese di
novembre poi il declino invernale delle Pleiadi disturba le imbarcazioni con frequenti tempeste.
L’editore fa bene ad avere sospetti sulla genuinità della lezione Taurus da lui accolta nel testo, ma anche questa volta la
verità non è nascosta3. Taurus della seconda mano di K (Bologna, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, A 146, XIV sec.)
non è nient’altro che un intervento banalizzante, persino inferiore a taurus a della seconda mano di C (Paris, Bibl. Nat., lat.
6503, terzo quarto del IX sec.) e di Phill. (Phillipps 16370, che
si trova ancora presso un privato, XII sec.)4. La lezione giusta è
invece taurura tràdita da $!% (i tre subarchetipi da cui, secondo Reeve, discenderebbe tutta la tradizione superstite di questo
luogo dell’Epitoma tranne E) e leggermente corrotta in taurora
in E (Vat. Reg. lat. 2077, palinsesto del VII sec., il più antico
testimone, seppur molto frammentario, del trattato)5. Essa va
stampata nel testo con l’iniziale maiuscola perché si tratta di un
nome proprio. Tutto sarà chiaro se si esaminano le seguenti testimonianze: Vitr. 9, 3, 1: Cum progreditur [scil. sol] ad caudam
tauri sidusque Vergiliarum, e quibus eminet dimidia pars prior
tauri, in maius spatium mundi quam dimidium procurrit procedens ad septentrionalem partem; Colum. 11, 2, 776: XIII et
XII Kal. Nou. Solis exortu Vergiliae incipiunt occidere, tempestatem significat. XI Kal. Nou. Tauri cauda occidit, Auster,
interdum pluuia; Plin. nat. 2, 110: Patrocinatur uastitas rei, inSi tratta di due stelle ( 1(%.() nella costellazione dell’Auriga; cfr.
ThlL s. v. haedus, 2489, 86-2490, 33.
3
Un altro caso in cui Reeve impiega in apparato un’espressione simile a questa («fort. latet verum») è discusso in Ortoleva 2006, 63-64
(relativamente a mil. 2, 18, 6).
4
Accolto da Lang 1869, Lang 1885 e da Önnerfors 1995: … Taurus.
A Nouembri…
5
Neanche Mommsen 1866, 131, nel collazionare E, sembra accorgersi
che taurura è la lezione genuina: «taurus a verdorben in taurura P, taurora E».
6
Il cap. 2 dell’XI libro del De re rustica – com’è noto – include un
parapegma, su cui si veda Lehoux 2007, 160-161 e 244-252.
2
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO
125
mensa discreta altitudine in duo atque septuaginta signa, hoc
est rerum aut animantium effigies, in quas digessere caelum
periti. In iis quidem MDC adnotauere stellas, insignes scilicet
effectu uisuue, exempli gratia in cauda tauri septem quas appellauere Vergilias…; Hygin. 2, 21: Sed has Pleiadas antiqui
astrologi seorsum a Tauro deformauerunt, ut ante diximus,
Pleiones et Atlantis filias […] Iouem autem puellarum misertum inter astra constituisse et postea a nonnullis astrologis caudam Tauri appellatas. Itaque adhuc Orion fugientes eas ad occasum sequi uidetur; eas stellas nostri Vergilias appellauerunt…
Dunque, con cauda Tauri i latini indicavano le Pleiadi (Vergiliae): le sette (normalmente visibili a occhio nudo) stelle che si
trovano nella cosiddetta ‘coda’ della costellazione del Toro (la
parte più occidentale) e che appaiono nell’emisfero boreale nelle notti autunnali e invernali7. Per tale motivo, queste stelle erano associate alla cattiva stagione. In greco l’asterismo della
«Coda del Toro» era naturalmente chiamato ' .4)1 3.4 451.4. Si
veda soprattutto il cosiddetto Calendario di Clodio Tusco tramandato in traduzione greca nel De ostentis di Giovanni Lido8;
il passo che ci interessa si trova a ost. 68 (22 ottobre): 3' /1. (
* +$-#6- [scil. .$,!1(56-] <#45$3 (> ' .4)1 3.4 3 451.4, * ( -.53.=
/-$( 4$365#'=. Ma c’è di più: nel cosiddetto Calendario di Antioco, riconducibile all’Egitto del III sec. d. C.9, in riferimento al
7 ottobre si legge: 451.4 .4)1 * ( . + ,/1.= 3'= !.1$(5 = "'+'=
3.4 *.1/(5.4 † )- 3$5++$(10 e poi riguardo al 13 dello stesso mese:
451.4 .4)1 3$+$(5 )- 3$5++$( $)/(2', 2(5 ; nel parapegma tràdito
dal cod. Matrit. gr. 110 (fine XV sec., ma il testo del parapegma dovrebbe essere abbastanza più antico)11 in riferimento al 10
ottobre è riportato: 451.4 .4)1 #45-$( * ( 3 1 "' $23 ( 3.4 )$15 .=
Mi corre l’obbligo di ringraziare il Dott. Salvatore Guglielmino per
la sua determinante consulenza in àmbito astronomico (con particolare riferimento alla terminologia). Sulle Pleiadi nell’antichità si veda
Gundel 1952. In particolare presso gli antichi erano diffuse due diverse
teorie circa la raffigurazione della costellazione del Toro e, di conseguenza, la posizione delle Pleiadi: secondo alcuni l’animale era rappresentato nella sua interezza; secondo altri la costellazione ne raffigurava solo la parte anteriore. Nel primo caso le Pleiadi si sarebbero
trovate nella coda, nel secondo lungo la schiena. Su tutta la questione
cfr. ora Paci 1995, 15-19 con bibliografia.
8
Cfr. da ultimo Lehoux 2007, 162-163 e 343-375.
9
Cfr. Boll 1910 e da ultimo Lehoux 2007, 162 e 334-343.
10
Boll 1910, 15.
11
Su questo parapegma, oltre a Bianchi 1914, si veda da ultimo
Lehoux 2007, 163 e 375-386.
7
126
VINCENZO ORTOLEVA
/1. ',$51 = * ( ,$0 ',$51 -12; nel parapegma tràdito dal cod. Pa-
ris. gr. 2419 (molto affine a quello di Clodio Tusco)13 in riferimento al 22 ottobre si rinviene:
( 3'- #$43$51 - ' .4)1 3.4
451.4 #45-$( .:+'14 Si vedano inoltre le attestazioni più tarde nel
parapegma (forse del X sec.) tràdito nel cod. Marc. gr. 335 ed
edito nel secondo volume del Catalogus codicum astrologorum
Graecorum (12 ottobre)15: 3' (! 3.4 4)3.4 ,'-.= 231.- 3. * +.45
,$-.- 451.4 .4)1 * ( &(5-$3 ( * *.3 1(5 /.++' * ( 9 5+' ,$& +5 ' $)3' 0 + 522' e in Ioann. Camaterus (XII sec.) introd. in astronomiam 3689-3693 (mese di ottobre): 3'- $()*.23'- +$( 5#$= #$ #45
-.42( * ( 3'- /1653'-, / 3'- #$ #$43$51 - ' .4)1 3.4
451.4 #45-$(
.:+', / * ( 3'- 31(3 35 '- 3. 4)3., /1.= #$5 &$ 3'- 3$3 513'- ( +$( 5
#$= /1.2#45-.42(…16.
Bianchi 1914, 54. Curiosamente in Lehoux 2007, 419, l’espressione è tradotta con «the whole tail of Leo sets».
13
Cfr. Lehoux 2007, 165 e 411-424.
14
Bianchi 1914, 42.
15
Kroll, Olivieri 1900, 214. Si veda anche Lehoux 2007, 168 e 470473.
16
Cfr. anche schol. Hom. Od. (scholia uetera) 5, 272: +'( #5 = $/3
)23$51 = 24-$"$(= * 3 .4)1 - 3.4 451.4 *$(,$5-.4=; ibid. 12, 62: 36- $)/( 3'=
.4)1 = 4)3.4 [scil. 3.4
451.4] *$(,$5-6- 9 )23$516- .(< +$( 5#$= +$5&.-3 (;
schol. Hom. Iliad. (e cod. Genevensi gr. 44) 18, 486: [ +'( #5 =] $/3
)23$51$= .4;3.( <.(> *$(5,$-.( $)/( 3' .4)1 3.4 3 451.4; schol. Hom. Iliad.
D 18, 486/Zs(a) (van Thiel 2000, 499): +'( #5 $=: $/3 2
) 3$51$= *$(5,$-.( $)/(
3' .4)1 3.4 451.4 , ++.- #$ $)/( 3.4 #(".3.,'5, 3.= 4)3.4; schol. Pind.
N. 2, 16: ( #$ /+$( #5 $= $()2(- $)/( 3' .4)1 3.4 3 451.4 *$(5,$- ( e Tzetz.
exc. de Pleiad. in Schol. Arat. (schol. uet.) p. 551, 19-20: ( #$ +$( 5
#$= [scil. *$(-3 (] /$1( 3. .4)1 (.- 3.4 4)3.4 451.4 .:/$1 ',(53.,.5- $)23(-. È
inoltre interessante notare come intorno a Pind. N. 2, 10-12: $)23( #
$).(*.= / .)1$( - &$ $+$( #5 6- / ,' 3'+.50$1(56- )-$(20 (, si sia sviluppato un filone interpretativo secondo cui .)1$( - non avrebbe il senso di
‘montane’, ma deriverebbe da .4)1 ,5 perché appunto le Pleiadi sono situate nella coda del Toro: cfr. Ascl. Myrl. in Athen. 11, 80 (490f): .)
12
1$(5 = #$ +$5&$( 3 = +$( 5# = $)- (26 36 .4)1$(5 = * 3 / 1 +5 $(8(- 3.4 4A $)/$(#'
*$(-3 ( $)/( 3'= .4)1 = 3.4 3 451.4; schol. Pind. N. 2, 17c: $()2( #$ ( +$( #5 $=
$)/( 3' .4)1 3.4 451.4 […] $-(.( #$ #( 3. $)/( 3'= .4)1 = 3.4 451.4 *$(20 (
* 3 4:%$2(- 3.4 4 ed Eustath. comm. Hom. Od. 2, p. 1713 Stallbaum:
* ( (5-# 1.= #$ $-0 .)1(5 = 4)3 = /$+$( #5 = +$5&$( 6= *$(,$5- = $)/( 3'= .4)1 =
3.4 3 451.4 * 0 * ( 4)3. /1.&$5&1 /3 ( (cfr. anche comm. Hom. Iliad. 4,
p. 1156 van der Valk). Su tale interpretazione si vedano Pagani 2007,
169-170, e Canfora et al. 2001, 2, 1214, n. 6, che tuttavia la ritengono
non verosimile. Il nesso .4)1 3.4 451.4 si rinviene inoltre in schol.
Arat. (schol. uet.) 172, 24-30, con espressa polemica nei confronti di
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO
127
A questo punto è facile comprendere perché la lezione taurura dei testimoni $!% di Vegezio è perfettamente corretta: essa
non è altro che una traslitterazione dal greco 41.41 ,5 forma
derivante da 451.4 .4)1 5 per aplologia. E si badi bene come il
nesso senza articoli risulti attestato nel Calendario di Antioco e
nel parapegma tràdito dal cod. Matrit. gr. 110. La presenza di
una tale traslitterazione dal greco non disturba poi affatto in
questa trattazione meteorologica in cui Vegezio impiega vari altri grecismi propri del lessico tecnico17. Del resto, che tra le fonti della trattazione vegeziana sui periodi più adatti alla navigazione vi sia proprio un parapegma mi sembra molto probabile
ed è assai strano che né Reeve nella sua edizione del 2004 né
Lehoux nel suo studio nel 2007 sui calendari nell’antichità lo
mettano in evidenza18.
quanti ritenevano che la costellazione raffigurasse interamente la figura di un toro (cfr. supra n. 7): ( ,$5-3.( +$( 5#$= / 1 3. #(".53.,.4)3.4 $()2(-, 6= $)/( 3'- ()74- )- *+65,$- (, * ( 2"', * 3 5 3(- = .4)1 = /
) .
3$+.42(-, 6= * ( . (5* -#1.5= %'2( /+ &( 20$(5= [ther. 122-123] « +'( #5 6% 52(= #$#.*',$5-.=, (: 0’ 4/. 451.4 / .+* (5'- 8 (51.42 ( .)+(596-$= %.1$5.3 (». .4)* $23( #$ .4)1 3.4 451.4. /.50$- & 51, ./.53$ ,'#$ .)/(520( $"6- #$(5*
-43 ( Sulle divergenze nella collocazione delle Pleiadi negli scoli all’Iliade cfr. van der Valk 1963, 9, n. 32, 39, che tuttavia non mostra di
conoscere le due diverse teorie degli antichi. Un’altra attestazione interessante in riferimento alla «Coda del Toro», ma con il termine
*$51*.=, si rinviene nel parapegma tramandato in calce all’Introduzione ai fenomeni di Gemino di Rodi (I sec. a. C.) (su questo parapegma
cfr. Lehoux 2007, 157-178 e 226-239) p. 101, 19-20 Aujac 1975: - #$ 3'
*'' ++(5//6 3.4 451.4 *$51*.= #45-$( $)/(2', (5-$( e p. 107,7-8 Aujac 1975:
++(5//6 3.4 451.4 ' *$51*.= $)/(3$5++$( -.53( . Cfr. anche Nicand. ther.
122-123: +'( #5 6- % 52( = #$#.*',$5-.= (: 0 4/. 451.4 / )+* (5'- 8 (51.42 (
.)+(596-$= %.1$5.-3 ( (e schol. Nicand. ther. 123a: (:3(-$= 4/. 3'- .4)1 - 3.4
3 451.4 $)&&(59.42 ( * ( /3.5,$- ( ' 8 (51.42 ( )-3( 3.4 *(-.45,$- ( ,(*1.53
3 ( $)/(%$51.-3 ( +$5&$( #$ $)- 3 (= $)/(3.+ (= 36- +$( #5 6-).
17
Cfr. mil. 4, 38 (il capitolo precedente) dal titolo Nomina uentorum
et numerus. Si consideri anche il termine Pachnite, che si rinviene immediatamente prima del nostro passo (4, 39, 2) e su cui si veda la
n. 18.
18
Lehoux 2007 non cita Vegezio nemmeno nell’indice generale. Boll
1910, 22-23, il primo editore di questo testo, aveva invece giustamente
messo in relazione il riferimento nel Calendario di Antioco con il periodo dell’anno denominato "-(53'= (22 aprile: 1"' / "-(53.4; 25 maggio: "-(53.4 $*! 2(=) con Veg. mil. 4, 39, 2: Pachnite decurso, id est
post ortum Pleiadum, e con quanto si legge nel cosiddetto Calendario
di Clodio Tusco riportato da Giovanni Lido (ost. 62; 13 aprile): ,(*1.4
128
VINCENZO ORTOLEVA
Infine, e ciò costituisce la prova definitiva a favore della lezione Taurura, bisogna osservare che la forma 41.41 5 è attestata nel greco bizantino in Theoph. chronogr. p. 378, 11-16, de
Boor 1883, 1 (a. 711):
3.4 #$ .423(-( -.4 3 43 , 0.5-3.= * ( $)/( 3' 36- ,$(1 *(56- 263'
1(5 , -$5-3.= $)*$5+$42$ 2/.4# (56= 4)3.4= /1.= 4)3.- / 1 &$-$520 (.
)/.*(-'52 -3.= #$ 3.4 23.5+.4 36 *36!1(56 ,'-(5 * ( $)- 36 /$+ &
5 $(
%0 20$5-3.= $)- 3' 3.4 231.4 $)/(3.+' 3.4 +$&.,$5-.4
41.41 ,(
*1.4 #$(- /
: = . 23.5+.= * 3$/.-3(520'.
Faccio seguire una mia traduzione:
Essendo Giustiniano venuto a sapere queste cose ed essendosi adirato
perché i ragazzi erano stati risparmiati, ordinò che questi venissero al
più presto da lui. Partita la flotta nel mese di ottobre e giunta19 in mare
aperto al tempo in cui appare la stella chiamata Taurura, poco mancò
che tutta la flotta non affondò20.
/ "-'53.4 )- 3.+'5.
"-(53'= è un termine rarissimo, attestato al singolare solo in questi luoghi e nei parapegmata del Marc. gr. 335 (CCAG,
2, 214, 29, 31, 38; 215, 2), del Matrit. gr. 110 (26 aprile e 20 maggio) e
del cod. Oxon. Barocc. 131 (21 aprile) (cfr. Lehoux 2007, 340, n. 124).
A proposito del parapegma tràdito dal cod. Barocc., in Ortoleva 2004,
158-159, avevo già messo in evidenza un interessante elemento di affinità con Veg. mil. 4, 39, 6-8: la collocazione della festa dei /+.( %$52(
in due date fra loro vicine (9 marzo cod. Barocc., 10-11 marzo Vegezio)
e diverse da quella tradizionale del 5 marzo; anche questo dato è tuttavia sfuggito a Lehoux.
19
Per l’uso di %0 -5 6 in Teofane nel senso di peruenio cfr. de Boor
1885, 2, 779 s. v.
20
L’editore riporta in apparato solo due varianti: 41.41 (5 f (Paris. gr. Coisl. 133, XIII sec.) e 3 451.4 .4)1 h (Vat. gr. 978, XII sec.).
Viene inoltre registrata la lezione )1*3.41 5 come congettura di F. Combefis. Tuttavia, nelle Notae posteriores di quest’ultimo, che si rinvengono in appendice a Goar 1655, (p. 654) si legge: «Palat. 1) *3.41 . Sub
ortum sideris, Arcturus nomine; non ut redditum est; cui nomen Taurus. Haud enim Taurus Octobri oritur, quod signum sol statim ab Ariete ingreditur». Quindi Combefis non proponeva una sua congettura, ma
si limitava a difendere la lezione del Vat. Palat. lat. 395, che de Boor
non riporta in apparato. L’errore di de Boor nasce probabilmente da
quanto si legge in Classen 1841, 631, dove per un refuso così sono riprodotte le parole di Combefis: «palam 1) *3.41 …
5 ». Per quanto riguarda le traduzioni, in Goar 1655, 316 (= Classen 1839, 579) il testo
è reso in tal modo: «Cum vero classis mense Octobri solvisset, procel-
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO
129
Il contesto è simile a quello vegeziano: siamo nel mese di ottobre e si verifica una tempesta in mare. Inoltre, com’è noto, esiste una traduzione latina della Chronographia di Teofane, eseguita da Anastasio il Bibliotecario († 879). Ecco come si legge il
nostro passo: Cum autem stolus mense Octobrio motus et in pelago praeoccupatus esset in astri ortu quod Taurura dicitur,
pene totus demersus est21. Anastasio impiega dunque la traslitterazione Taurura proprio come si rinviene nei testimoni $!% di
Vegezio. Mi sembra pertanto che il caso possa considerarsi definitivamente chiuso22.
larum turbinibus in pelago iactata, sub ortum astri, cui Taurus nomen
[ma 41.41 nel testo], tota ferme in mari periit». In Turtledove 1982,
75 («Since the expedition departed in October and was at the sea at the
time of the rising of the star known as Tauroura, it was entirely sunk»)
e in Mango, Scott 1997, 527 («The fleet set sail in the month of October and was overtaken on the high sea by a storm at the rise of the star
called Taurouras. Very nearly the whole fleet sank…»), 3.4 231.4 viene tradotto con «star». Nonostante in Du Cange 1688, s. v. 41.41 5
(con espresso riferimento al nostro passo di Teofane), più correttamente si interpreti il temine con «Cauda Tauri, Constellatio», penso tuttavia che Teofane non avesse probabilmente più presente che la «Coda del
Toro» fosse l’asterismo delle Pleiadi, ma la ritenesse un astro non meglio identificato: si noti in particolare il participio 3.4 +$&.,$5-.4 che introduce il nome proprio. Per quanto riguarda i commentatori moderni, Mango, Scott 1997, 530, n. 7, dicono semplicemente che il vocabolo
designa «the tail of the constellation Taurus»; Turtledove 1982, 75, n.
14, invece curiosamente afferma: «‘The Bull’s Tail’. Despite the fact
that he was a monk, Theophanes took the astrology and its premonitions seriously, as is demonstrated here and elsewhere». Ma qui non si
tratta di previsioni astrologiche. Allo stesso episodio narrato da Teofane accenna pure Niceph. breu. 45 (p. 45, Mango 1990), ma senza riferimenti astronomici. Ritengo infine che debba essere del tutto esclusa
una possibile dipendenza di Teofane da Vegezio circa il termine 4
1.41 : perché mai si dovrebbe pensare a una derivazione da un autore
latino per una denominazione tecnica già ben attestata nei calendari
greci? Solo perché sia in Vegezio che in Teofane si rinviene la forma
aplografica?
21
Si cita da de Boor 1885, 2, 241-242. L’editore riporta in apparato
un’unica variante: taurara di P (Vat. Palat. lat. 826, X sec.). Il passo
si rinviene in modo sostanzialmente identico nella cosiddetta Historia
miscella di Landolfo Sagace (22, 14).
22
Quanto alla genesi della forma 41.41 che si rinviene in Teofane, è il caso di riportare le osservazioni di Psaltes 1913, 108, n. 2: «Ob
bei Theoph. 378, 15 […] eine Kontraktion oder ein haplologischer
130
VINCENZO ORTOLEVA
Tutta questa discussione intorno alla .4)1 3.4 451.4 comporta tuttavia un interessante corollario.
Nel carme giambico De uita sua (2, 1, 11) Gregorio di Nazianzo così si esprime a proposito del tempo inopportuno per il
suo viaggio in mare da Alessandria verso la Grecia (vv. 124130)23:
@…B 3'= & 1 6:1 = / -3$+6=
$76, 0 + 2
5 2'= .4)*$50’ ',$1.4,$5-'= —
451.4 3(-’ .4)1 - .4)* )*(5-#4-.5- % 2(.( 3 43 #$(-.(5, /+.4- 01 52.4=, )++’ .4) %1$-.5= —
3.53’ .4- +$7 -5 #1$( - $)*+(/6- $)&65
(* -) 0$5-#$ & 1
5 3( 36- +.5&6- $)#1$8 5,'-)
1 = $3$,-.- /.5-3.- $4)04= ++ 5#.=.
Anche in questo caso faccio seguire una mia traduzione:
Infatti, completamente fuori stagione, non essendo più il mare tranquillo – gli esperti di queste cose dicono che una certa coda del Toro
non è priva di pericoli e che la navigazione è un atto di temerarietà,
non di saggezza –, avendo dunque allora lasciato Alessandria (anche lì
infatti colsi qualcosa delle lettere), una volta salpato solcavo il mare direttamente verso la Grecia.
Al v. 126 gli editori moderni stampano 451.4 3(- .4)1 -24,
ma la tradizione manoscritta non è concorde. Nella recente edi-
Schwund stattgefunden hat, kann man nicht wissen». Un termine astronomico analogo è naturalmente 4-.52.41 . È singolare inoltre notare
come Chandler 1881, 46, occupandosi dell’accentazione delle parole formate da più di due sillabe terminanti in -'1 , -4A1 e -.41 , ritenga 3 4
1.41 5 (che leggeva in ThGL 1848-1854, 7, s. v., dove è ripresa la voce
di Du Cange 1688) «almost certainly false». Nessun esito romanzo sembrerebbe esistere di Taurura o di cauda Tauri sulla base dell’assai completa indagine di Volpati 1932. Per quanto riguarda infine il greco moderno, si veda quanto riporta Koukoulès 1951, 31 (senza che però sia
indicata una fonte) a proposito della navigazione in epoca bizantina:
«$)- 24-$"$(5 * 3 3'- 3.4 4)3.4 ,'-.= / 1$3'1$(3. 3. 231.- 3. * +.45,$-.3 451.4 .4)1 5 * 0 .< $)/$*1 53$( 31(*4,(5 ».
23
Riporto il testo di Tuilier, Bady, Bernardi 2004. Ringrazio di cuore Carmelo Crimi e Roberto Palla per il gentile aiuto prestatomi nell’individuazione e nel reperimento della bibliografia concernente questo passo di Gregorio e per aver discusso con me di esso.
24
Così ad es. Jungck 1974 e Tuilier, Bady, Bernardi 2004.
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO
131
zione per la Collection Budé di Tuilier, Bady, Bernardi così infatti si riporta in apparato: «3(- A C O W Syr(B) : 3'- L S B»25.
Se però accettiamo 3(- dobbiamo chiederci quale sia il reale significato di un’espressione del tipo «gli esperti di queste cose dicono che una certa coda del Toro è non priva di pericoli». Ch.
Jungck rende così in tedesco: «von einem Schweif des Stiers, der
nicht ungefährlich sei, sprechen die Fachleute»26. J. Bernardi
nella già citata edizione Budé traduce in maniera analoga: «Une
certaine queue du Taureau n’est pas sans danger, disent les spécialistes de ces questions»27. I commentatori hanno del resto giustamente collegato la menzione della «Coda del Toro» alle Pleiadi e alla loro comparsa nel cielo autunnale, ma non hanno in alcun modo spiegato il valore dell’aggettivo indefinito 3(-( )28. Perché mai Gregorio avrebbe indicato la «Coda del Toro» – asterismo, come abbiamo visto, ben noto e determinato – introducendola con «una certa»? Fatto ancor più strano se si considera che
la menzione della «Coda del Toro» è nel carme perfettamente pertinente: essa indica la cattiva la stagione e sconsiglia i viaggi per
mare29. Un recente tentativo che va menzionato di risolvere l’aA: Paris. gr. 1277, XIII sec.; C: Oxon. Bodl. Clark. 12, X sec.;
O: Athous Lavra 170, XIII-XIV (?) sec.; W: Vindob. theol. gr. 43,
XV-XVI sec.; Syr(B): interpr. Syriaca ex Londin. Add. 18821, IX sec.;
L: Laur. plut. VII 10, XI sec.; S: Oxon. Barocc. gr. 96, XIV sec.; B:
Paris. gr. 2875, XIII sec. Jungck 1974, ad loc., si limita a segnalare
in apparato «3(- > 3'- Lr» (r = B). Quanto al testo della trad. siriaca del
passo in questione (dûnbå meddem dtawrå), che si rinviene pubblicato
in Gismondi 1896, 31, 23, la Dott.ssa Margherita Farina, che sentitamente ringrazio, con lettera del 2 aprile 2012 mi ha gentilmente dato
conferma della correttezza della collocazione nell’apparato dell’ed.
Budé di questo testimone.
26
Jungck 1974, 61; più brevemente Tuilier, Bady, Bernardi 2004,
148.
27
Tuilier, Bady, Bernardi 2004, 62. Dello stesso tenore anche la traduzione italiana di Viscanti 1987, 142 (che si basa sul testo di PG 37,
1029-1166): «gli esperti di queste cose sono soliti dire che non è esente
da pericolo una certa coda del Toro».
28
Cfr. Jungck 1974, 157. Per ciò che concerne gli antichi commentatori, si vedano gli scoli pubblicati ai margini dell’edizione di Loewenklau 1571, p. 15 non num., a proposito di 451.4 3(-’ .4)1 -: * 3 3'- 3.4
3 451.4 "$(,$1(-'- )- 3.+'5- (quanto a questi scoli, l’inscriptio alla p. 13
non num. recita semplicemente: ,$3 2".+(56- 3(-6- / + (6-).
29
Il medesimo particolare è ricordato del resto da Gregorio, pur in
maniera meno dettagliata, anche in carm. 2, 1, 1, 310-313: … .:3$ , (-.
,$5-.(2( *.1422.5,$-.- -) $5,.(2( / & (5'= $)* 1(5'= $)/ " ((# /.5-3.- $3$3,.25
132
VINCENZO ORTOLEVA
poria è quello di F. Trisoglio che così traduce il nostro passo:
«gli esperti al riguardo dicono che quella che chiamano ‘la coda
del Toro’ è pericolosa»30. Una simile interpretazione è senz’altro
preferibile alle altre, ma si distacca in modo difficilmente giustificabile dal testo stampato a fronte dallo stesso Trisoglio (3(.4)1 -), non essendo noti – mi sembra – esempi dell’indefinito 3(=
nel senso di ‘cosiddetto’31. Pure in difformità con il testo stampato a fronte (che è quello stabilito da Jungck) è curiosamente
la traduzione francese di Lukinovich e Martingay: «“la queue du
Taureau n’est pas sans danger”, / disent les experts»32.
Preso dunque atto di queste difficoltà interpretative del testo
accolto dagli editori, passiamo a considerare la lezione 3'5- di
LSB. Se si legge 451.4 3'- .4)1 -5 il senso è perfetto: «la Coda
del Toro». Meno perfetta è invece la metrica, perché nel cosiddetto ‘trimetro didattico’ in quella sede ci aspetteremmo una sillaba breve, non lunga. È tuttavia noto come nel trimetro di Gregorio si rinvengano talvolta sillabe lunghe per posizione o vocali lunghe o dittonghi nei primi due brevia33. Per la stessa sede
/ -) 3.+(5' 451.(. 3.- $)11(5& 2( , +5 (23 / - 43 ( "$(,$1(5.4 / 41.( #$5 3$ /$(52
, 3 $+42 - («… quando solcai il mare, agitato dai venti furiosi, partendo
dalla terra del Faro verso la Grecia, quando s’alza il Toro invernale,
che i naviganti assai temono e son pochi a sciogliere gli ormeggi» [trad.
Crimi 1999, 53]). In ogni caso, come sottolinea Rougé 1964, 72, si tratta di «notations astronomiques très précises». Più vago è invece Gregorio nel ricordare il medesimo avvenimento in or. 18, 31 (PG 35, 1024,
27-29): $/+$.- #$ / -3$+6= $76 3'= 6:1 = .4:36 3.4 /.50.4 /$(50.-3.= $)/( -'.=
()&(- (5 =.
30
Trisoglio 2005, 57.
31
Con gentile lettera del 26 gennaio 2010 il Prof. Trisoglio, che vivamente ringrazio, mi ha comunicato di aver tradotto 3(- con «quella
che chiamano» e di aver inserito l’articolo «la» per migliorare la scorrevolezza della frase «in relazione all’unicità della coda del Toro».
32
Lukinovich, Martingay 1997, 50-51. Di tenore simile anche quella
rinvenibile in Roques 1989, 184, n. 158, che fa riferimento al testo della PG: «les spécialistes affirment que la Queue du Taureau n’est pas
sans danger». Quanto alle traduzioni latine del carme, in quella di
Loewenklau 1571, p. 15 non num., il nostro passo è piuttosto liberamente reso così: «nam alieno tempore, / quo non sueuit esse tranquillum mare / sed excitari fluctus a Tauro solent / loquuntur ut docti…»
(nel testo greco è stampato 3(- .4)1 5-); in quella di de Billy 1583, f. 3r,
si legge: «nam incommode / prorsum, efferato iam mari, cum scilicet /
taurina cauda (sic solent docti loqui) / affert periculum…» (anche in
questo caso nel testo greco è stampato 3(- .4)1 -5 ).
33
Cfr. a tal proposito Jungck 1974, 35-36: «In den ersten beiden bre-
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO
133
metrica nel De uita sua si vedano i vv. 100: -) #16- 0’ 6,(5+.4- 3.(=
)1(523.(= 3.- 31.5/.-; 518:
/$( #’ '*.42 3 43 * ( 84"'
! 51.4= [si noti l’' come nel nostro caso]; 1473: 36- * +6- .4)#$5-)
$4)04= $)*, + 2
5 2$3 (; 1879: $)&6 #’, 6= $(".-, /1.2#1 ,6- +.41&(5#(.
Per quanto riguarda invece lo scambio 3'5-?3(-’ nella tradizione,
non ci sarebbe molto da dire vista l’omofonia delle due parole
nella pronuncia tarda e bizantina. È invece da tenere in conto
che L, uno dei manoscritti che tramandano 3'5-, è l’esponente più
autorevole fra i testimoni che discendono dal subarchetipo 34.
In conclusione, sebbene non si possa certo escludere che con
l’aggettivo indefinito 3(- ( ) Gregorio abbia voluto lasciare una
qualche indeterminatezza per sottolineare che si trattava di vocaboli noti perlopiù agli esperti della navigazione, un’espressione del tipo «una certa coda» risulterebbe abbastanza infelice, soprattutto in stretto riferimento al 41.=, una costellazione conosciuta da tutti35. Più probabile mi pare che 3(- sia un banale
errore di iotacismo o una deliberata sostituzione per ovviare alle
difficoltà metriche. Pur con qualche esitazione, scriverei dunque 451.4 3'- .4)1 -5 36.
Vincenzo Ortoleva
via, nicht im letzten breve, finden sich nämlich mitunter positionslange Silben oder die Langvokale ' und 6, so daß man sich fragen muß,
ob hier nicht eher eine metrische als eine prosodische Lizenz vorliegt,
d. h. ob nicht Gregor den Trimeter als Senar aufgefaßt habe». Sono riportati esempi.
34
Sul valore di L, per quanto riguarda il testo del De uita sua, si
veda Jungck 1974, 39-40. Quanto a S e B, stando allo stemma di Tuilier, Bady, Bernardi 2004, CCXV, essi discendono dal subarchetipo (indipendente da ).
35
Diverso mi sembra il caso di 3.4 231.4 […] 3.4 +$&.,$5-.4 41.4
1 del passo di Teofane, su cui si vedano le considerazioni esposte supra alla n. 20.
36
A meno che non si voglia intendere l’aggettivo indefinito in un
senso in qualche modo simile a quello che si rinviene in Luc. merc.
cond. 41: … #1 , .4) ,(*1.- $41'52$(= 4)1(/(5#.4 3(-.= ' .%.*+$5.4= («… scoprirai una tragedia non piccola [degna] di un [drammaturgo come] Euripide o Sofocle»). Il senso del passo di Gregorio quindi sarebbe: «gli
esperti di queste cose dicono un (astro come la) coda del Toro non privo di pericoli» (si veda anche l’uso dell’articolo indeterminativo italiano con i nomi propri; esempi in Battaglia 2002, s. v. uno, 13). Ma occorre dire che i due luoghi non sono perfettamente confrontabili (ringrazio Paolo Cipolla per aver discusso con me di questa ulteriore possibilità interpretativa).
134
VINCENZO ORTOLEVA
Bibliografia
Aujac 1975 = G. Aujac, Géminos. Introduction aux phénomènes, Paris 1975.
Battaglia 2002 = S. Battaglia, Grande dizionario della lingua
italiana, 21, Torino 2002.
Bianchi 1914 = Griechische Kalender, herausgegeben und erläutert von F. Boll, 4, Der Kalender des sogenannten Clodius
Tuscus, von L. Bianchi, Heidelberg 1914.
Boll 1910 = Griechische Kalender, herausgegeben und erläutert
von F. Boll, 1, Das Kalendarium des Antiochos, Heidelberg
1910.
Canfora et al. 2001 = Ateneo, I Deipnosofisti. I dotti a banchetto, prima trad. it. commentata su progetto di L. Canfora;
intr. di Ch. Jacob; trad. e comm. a c. di R. Cherubina, L. Citelli, M. L. Gambato, E. Greselin, A. Marchiori, A. Rimedio,
M. F. Salvagno, 1-4, Roma 2001.
Chandler 1881 = H. W. Chandler, A practical introduction to
Greek accentuation, Oxford 18812.
Classen 1839 = Theophanis Chronographia, ex recensione Io.
Classeni, 1, Bonnae 1839.
Classen 1841 = Theophanis Chronographia, ex recensione Io.
Classeni, 2, Bonnae 1841.
Crimi 1999 = Gregorio Nazianzeno, Poesie, 2, introd. di C. Crimi, trad. e note di C. Crimi (carmi II, 1, 1-10.12-50) e di I. Costa (carmi II, 1, 51-99 e II, 2), Roma 1999.
de Billy 1583 = D. Gregorii Nazianzeni … opera omnia quae
extant, nunc primum … in duos tomos distincta … Ia. Billio
… interprete et scholiaste…, Parisiis 1583.
de Boor 1883-1885 Theophanis Chronographia, rec. C. de Boor,
1-2, Lipsiae 1883-1885.
Du Cange 1688 = Ch. Du Cange, Glossarium ad scriptores mediae et infimae Graecitatis, Lugduni 1688.
Gismondi 1896 = S. Gregorii Theologi Liber carminum iambicorum, versio Syriaca antiquissima e codicibus Londinensibus
Musaei Britannici, Pars altera, ed. H. Gismondi S. I., Beryti
1896.
Goar 1655 = Theophanis chronographia, Leonis grammatici vitae recentiorum impp., Iac. Goar Latine reddidit, Theophanem
notis illustravit. Franc. Combefis iterum recensuit, notis discussit, Parisiis 1655.
Gundel 1952 = H. G. Gundel, Pleiaden, RE XXI 2, 1952, 24852523.
Jungck 1974 = Gregor von Nazianz, De vita sua, Einleitung,
Text, Übersetzung, Kommentar, herausgegeben, eingeleitet
und erklärt von Ch. Jungck, Heidelberg 1974.
LAT. TAURURA E GREGORIO DI NAZIANZO
135
Koukoulès 1951 = Ph. Koukoulès, * 3.4 - 43(*.4 !(5.4 3.4 4
9 -3(-6-, «EHBS» 21, 1951, 3-48.
Kroll, Olivieri 1900 Catalogus codicum astrologorum Graecorum, 2, Codices Venetos descripserunt G. Kroll et A. Olivieri,
Bruxellis 1900.
Lang 1869 = Flavii Vegeti Renati Epitoma rei militaris, rec. C.
Lang, Lipsiae 1869.
Lang 1885 Flavi Vegeti Renati Epitoma rei militaris, rec. C.
Lang, Lipsiae 1885.
Lehoux 2007 = D. Lehoux, Astronomy, weather, and calendars
in the ancient world. Parapegmata and related texts in classical and Near-Eastern societies, Cambridge 2007.
Loewenklau 1571 = Operum Gregorii Nazianzeni tomi tres, quorum editio … elaborata est per I. Levvenklaium, Basileae 1571.
Lukinovich, Martingay 1997 = Grégoire de Nazianze, Le dit de
sa vie, trad., prés. et annoté par A. Lukinovich, mis en vers
libres par C. Martingay. introd. du P. Th. Špidlík, Genève 1997.
Mango 1990 = Nikephoros, Patriarch of Constantinople, Short
history. Text, translation and commentary by C. Mango, Washington 1990.
Mango, Scott 1997 = The Chronicle of Theophanes Confessor:
Byzantine and Near Eastern history. AD 284-813, edited by
C. Mango and R. Scott, Oxford 1997.
Mommsen 1866 = Th. Mommsen, Zu Vegetius, «Hermes» 1,
1866, 130-133.
Önnerfors 1995 P. Flauii Vegeti Renati Epitoma rei militaris,
ed. A. Önnerfors, Stutgardiae et Lipsiae 1995.
Ortoleva 2004 = V. Ortoleva, Tre note al testo dell’Epitoma rei
militaris di Vegezio (ovvero i limiti della filologia classica),
«Philologus» 148, 2004, 143-167.
Ortoleva 2006 V. Ortoleva, A proposito di una recente edizione dell’Epitoma rei militaris di Vegezio, «Emerita» 74, 2006,
47-75.
Paci 1995 = G. Paci, Una questione astronomica in Euripide e
nella scoliografia euripidea, in Seconda miscellanea filologica, Quaderni del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Università degli Studi di Salerno, 17, a c. di I. Gallo, Napoli 1995,
7-19.
Pagani 2007 = Asclepiade di Mirlea, I frammenti degli scritti
omerici, introduzione, edizione e commento di L. Pagani,
Roma 2007.
Psaltes 1913 = S. B. Psaltes, Grammatik der byzantinischen
Chroniken, Göttingen 1913.
Reeve 2004 Vegetius, Epitoma rei militaris, ed. by M. D. Reeve,
Oxford 2004.
136
VINCENZO ORTOLEVA
Roques 1989 = D. Roques, Études sur la correspondance de Synésios de Cyrène, Bruxelles 1989.
Rougé 1964 = J. Rougé, Tempête et littérature dans quelques
textes chrétiens, in Oikoumene. Studi paleocristiani pubblicati in onore del Concilio Ecumenico Vaticano II, Catania
1964, 61-75 (=«ND» 12, 1962, 55-69).
ThGL 1848-1854 = Thesaurus Graecae Linguae ab H. Stephano constructus, Parisiis 1848-18543.
Trisoglio 2005 = Gregorio di Nazianzo, Autobiografia, Carmen
de vita sua, a cura di F. Trisoglio, Brescia 2005.
Tuilier, Bady, Bernardi 2004 = Saint Grégoire de Nazianze,
Œuvres poétiques, tome I, 1re partie, Poèmes personnels II, 1,
1-11, texte établi par A. Tuilier et G. Bady, traduit et annoté
par J. Bernardi, Paris 2004.
Turtledove 1982 The Chronicle of Theophanes, edited and
translated by H. Turtledove, Philadelphia 1982.
van der Valk 1963 M. van der Valk, Researches on the text
and scholia of the Iliad, Leiden 1963.
van Thiel 2000 = Scholia D in Iliadem, secundum codices manu
scriptos ed. H. van Thiel, Proecdosis 2000, http://kups.ub.unikoeln.de/id/eprint/1810.
Viscanti 1987 = Gregorio Nazianzeno, Fuga e autobiografia, traduzione, introduzione e note a cura di L. Viscanti, Roma 1987.
Volpati 1932 = C. Volpati, Nomi romanzi degli astri Sirio, Orione, le Pleiadi e le Jadi, «ZRPh» 52, 1932, 152-211.