Campo Di Concentramento Quotes

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Denis Avey
“Si aggiravano come ombre vaghe e indistinte, parevano destinate a dissolversi nel nulla da un momento all'altro.”
Denis Avey, The Man Who Broke Into Auschwitz: A True Story of World War II

Imre Kertész
“... e in quell'aria dall'odore acre, da lontano, riconobbi senza alcun dubbio il profumo della zuppa di rape. È stato un peccato, perché quella vista, quel profumo hanno scatenato nel mio petto ormai già sordo un sentimento il cui impeto è riuscito a spillare ai miei occhi aridi un paio di gocce che hanno scaldato la mia faccia fredda e bagnata. E qualunque sforzo di valutare e ragionare, di ricorrere al buonsenso e alla lucidità mentale non sono serviti – dentro di me non ho potuto evitare di sentire la voce furtiva, in un certo senso vergognosa della sua stessa insensatezza, che tuttavia diventava sempre più ostinata, la voce di un desiderio sommesso quanto ardente: poter vivere ancora un pochino in quel bel campo di concentramento.”
Imre Kertész, Fatelessness

Peter Weiss
“Chiedi al Bunkerjakob
che controllava tutto
Come fai a resistere
Lui disse
Sia lode a quanto
rende duri
Io sto bene
mangio le razioni
di quelli là dentro
La loro morte non mi tocca
Tutto questo mi tocca
quanto può toccarmi
la pietra di questo muro”
Peter Weiss, The Investigation

Aharon Appelfeld
“Avevo l'impressione che, se avessi trovato il giusto sentiero, mi avrebbe portato direttamente dai miei genitori. Il pensiero che i miei genitori mi stessero aspettando mi protesse per tutta la guerra. (...) Sulle strade che mi condussero al campo di concentramento, e ai tempi del campo, avevo visto molti cadaveri distesi. Per qualche ragione mi rifiutavo di vedere la mia morte simile alla loro morte. Di solito la fantasia tende al sentimentale, abbellisce. Il lieto fine non è solo un'invenzione artistica, a quanto pare è radicato nell'animo umano.”
Aharon Appelfeld, The Story of a Life