Terrina di coniglio con marmellata di cipolle
Chi frequenta il mio blog, o chi mi conosce da tempo, sa quanto io ami le terrine. Sono state anche l'argomento che ho indicato per un...
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LEGGI TUTTO →Chi frequenta il mio blog, o chi mi conosce da tempo, sa quanto io ami le terrine. Sono state anche l'argomento che ho indicato per una sfida MTChallenge, dopo aver vinto quella precedente sul pollo fritto. Lasciatemi vantare un po' per questo, e intanto vi invito a visitare il sito, dove potrete vedere quante belle idee sono scaturite da quella prova.
Antipasto, piatto principale o dessert, calda, tiepida o fredda, la terrina è sempre una grande protagonista della tavola. Una alleata preziosa in tantissime occasioni perché si prepara in anticipo e non sfigura nei pranzi importanti come in quelli rustici, perfetta per i buffet e i pic nic, e poi perchè piace sempre a tutti.
Facile da fare, è una preparazione che libera la fantasia. Si può spaziare con ingredienti e combinazioni di carni diverse, di pesci e di verdure, persino di frutta.
Le terrine di carne hanno un sapore squisitamente complesso, e il risultato è una pienezza di aromi per me paragonabili al bouquet di un vino pregiato. Portate in tavola stupiscono sempre, soprattutto quando tagli la prima fetta e rivelano l'interno perfetto.
E come potevo non fare una terrina scelta dal libro della nuova settimana Cook_my_Books, Revolutionary French Cooking di Daniel Galmiche? Uno degli chef francesi che hanno conquistato la stella Michelin in Inghilterra, e scusate se è poco. Come diceva Alessandra nella presentazione di questo libro, tradizione e innovazione sono già evidenti dalla classificazione delle ricette, suddivise dall'autore in tre grandi capitoli, intitolati Liberté, Egalité, Fraternité, motto nazionale della Repubblica francese.
Lui qui prende il coniglio, una carne non molto considerata, e ne fa una elegante terrina degna di pranzi reali, profumata di erbe aromatiche e accompagnata dalla dolcezza di una marmellata di cipolle. Non a caso inserita nel capitolo dedicato all'Egalité, a sottolineare il protagonismo e l'uguaglianza e di una carne umile con i piatti più nobili. E il risultato è irresistibile!
Terrina di coniglio con marmellata di cipolle
per 12/14 persone
2 kg circa fra cosce e spalle di coniglio
300 g circa di filetti di coniglio
12 cipolline borettane, tagliate a metà
8 cipollotti freschi
4 rametti di timo
poco prezzemolo tritato
2 cucchiai abbondanti di olio e.v. d'oliva
più quello per spennellare
sale, pepe nero macinato al momento
Per la marmellata di cipolle:
600 g di cipolle bianche, mondate, dimezzate e affettate sottilmente
180 g di zucchero
50 g di aceto di mele
2 bicchieri scarsi di vino bianco
2 cucchiai di aceto balsamico
1 rametto di timo
Portate il forno a 150° statico.
Disponete le cosce e le spalle di coniglio su una teglia, condite con sale e pepe, irroratele con 'olio e cospargetele di timo. Coprite con della carta forno e infornate.
Lo chef dice di cuocerle per tutta una notte, almeno 10 ore. Io non me la sono sentita e le ho cotte, sempre a 150° per poco più di 4 ore abbondanti.
Trascorso il tempo, togliete la teglia dal forno e tenete da parte.
Preparate i cipollotti eliminando le barbe finali, parte del ciuffo verde e un paio di foglie esterne.
Tagliate a metà le cipolline borettane, lavatele e asciugatele.
Riaccendete il forno a 180°
Mettete cipolline e cipollotti su una teglia, spennellate con dell'altro olio e cuocete in forno per 20 minuti.
Togliete la teglia dal forno, prelevate i cipollotti e teneteli da parte, rimettete le sole cipolline in forno per altri 20/25 minuti. Devono essere ancora un po' consistenti. Una volta pronte, togliete e tenete da parte anch'esse, e abbassate il forno a 150°
Ora è il turno dei filetti, metteteli su una teglia, salateli e cuocetele per 15 minuti circa, in modo che rimangano morbidi, poi tenete da parte insieme al resto.
Spolpate le cosce e le spalle di coniglio e raccogliete la carne in una ciotola.
Filtrate il fondo di cottura in una piccola casseruola e mettetela su fuoco dolce, lasciate sobbollire dolcemente per circa 10 minuti, per ridurre il liquido.
Sminuzzate molto bene la carne del coniglio, aggiungete il prezzemolo tritato e il liquido ridotto.
Regolate di sale e di pepe.
Foderate di pellicola trasparente uno stampo classico da Plumcake, lasciandola debordare ai lati.
Mettete sul fondo uno strato di carne di coniglio sminuzzata e premete bene.
Allineate le cipolline, con la parte tagliata verso il basso, al centro della terrina, a intervalli regolari.
Coprite con dell'altra carne di coniglio sminuzzata e adagiate metà dei filetti, con accanto metà dei cipollotti cotti, uno accanto all'altro, coprite con dell'altra carne sminuzzata. Ripetete la stessa operazione con i restanti filetti e cipollotti e coprire tutto definitivamente con il resto della carne sminuzzata. Premete molto bene e ripetutamente per evitare vuoti. Sbattete anche leggermente la terrina, poi ripiegate la pellicola debordante, a coprire. Premete ulteriormente poi posate, sulla superficie dello stampo, un peso che copra tutta la lunghezza, tipo un pacco di farina o una scatola di zucchero, avvolti anch'essi nella pellicola. L'importante è che sia lungo tanto quanto la terrina sottostante.
Lasciate riposare in frigorifero, con il peso, per almeno 10 ore, o una notte.
Mentre la terrina riposa, preparate la marmellata.
Sbucciate le cipolle, dimezzatele e affettatele sottilmente.
Scaldate l'olio in una casseruola a fuoco medio basso, poi aggiungete le cipolle e cuocete lentamente le cipolle per 15 minuti circa, o fino a quando saranno morbide e senza che abbiano preso colore.
A parte, in ina ciotola di vetro, sciogliete lo zucchero nell'aceto di mele. Unite il composto alle cipolle, aggiungete anche il vino, l'aceto balsamico e il timo.
Riportate a ebollizione, abbassate la fiamma a temperatura media e cuocete per altri 15 minuti mescolando di tanto in tanto, poi abbassate il fuoco e continuate a cuocere fino a quando il liquido diventa denso e sciropposo. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare completamente il tutto.
Eliminate il timo. Versate la marmellata in un barattolo sterilizzato che potrà essere conservato in frigorifero fino a due mesi.
Servite la terrina a fette, accompagnata con la marmellata di cipolle.
Consiglio:
Per sicurezza, meglio aggiungere un po' di gelatina al composto, in modo che non si disfi al taglio, visto che la carne è già cotta e non è molto ricca di collagene.
Basterà sciogliere una compressa di Ideal in 500 g di acqua bollente, lasciarla raffreddare e aggiungerne una parte nel composto di carne sminuzzato. Non troppa da ammollare la carne, ma a sufficienza per tenere insieme il tutto.
La mia ultima scelta da Veg-Table di Nick Sharma, il libro Cook_my_Books della settimana appena conclusa, è una ricetta che mi ha dato molta soddisfazione.
Benchè avessi smesso di comprare salmone fresco, vista una precedente esperienza non troppo felice, mi sono lasciata catturare da un piatto che mi ha colpito sin dalla foto, complice anche una cena a casa di mia sorella che ha preparato un salmone al forno degno di tale nome e che mi ha fatto pensare di ritornare sui miei passi. Vedere quella foto e leggere quella ricetta è stato il segno che dovevo dargli un'altra possibilità.
per 4 persone
4 filetti di salmone di circa 200 g ognuno
450/500 g di spinacini novelli
120 g di piselli freschi o surgelati
1 grossa cipolla rossa, tritata
240 ml di latte di cocco non zuccherato
120 ml di acqua
2 cucchiai di pasta di curry verde, se vi piace molto piccante, altrimenti riducete a piacere
2 cucchiai di capperi dissalati e ben scolati
4 spicchi d'aglio, affettati sottilissimi
1 cucchiaio abbondante di succo di lime o di limone
1 cucchiaio di salsa di soia
poco coriandolo tritato
4 cucchiai abbondanti di olio e.v. d'oliva
1 grossa noce di burro
sale, pepe
In una larga padella scaldate 2 cucchiai abbondanti di olio, a fuoco medio alto. Aggiungete i capperi e lasciate rosolare finché diventano croccanti e leggermente dorati.
Unite la cipolla tritata, continuate far rosolare il tutto per qualche minuto, aggiungete il curry verde, gli spicchi d'aglio e lasciate insaporire un altro paio di minuti. A questo punto aggiungete gli spinaci baby, ben lavati e scolati. Continuate la cottura mescolando finché le foglie si sono completamente appassita e il liquido un po' evaporato: Unite i piselli, il latte di cocco, l'acqua, salate e pepate.
Portate a ebollizione e lasciate sobbollire dolcemente finché i piselli saranno teneri.
Unite il succo di lime (o di limone) e la salsa di soia. Assaggiate e regolate di sale se serve. Togliete dal fuoco e tenete in caldo.
Lavate i tranci di salmone, tamponateli con carta da cucina e lasciate la pelle. Conditeli da tutti i lati con sale e pepe.
In una larga padella antiaderente fate fondere 2 o 3 cucchiai di burro, quando inizia a spumeggiare aggiungete anche gli altri 2 cucchiai di olio rimasti. Disponete i filetti di salmone nella padella calda, con la parte della pelle rivolta verso il basso. Lasciate rosolare bene senza muoverli altrimenti si corre il rischio che si rompano.
Dopo 5 minuti inclinate leggermente la padella e, con l'aiuto di un cucchiaio, raccogliete il condimento dalla padella e versatelo sui filetti di pesce, continuate così fin quando la pelle inizia a diventare dorata e croccante sui bordi.
A questo punto, abbassate il fuoco e coprite la padella per qualche minuto, in modo che il salmone finisca di cuocere, poi trasferitelo nella padella del curry e servitelo con il coriandolo tritato.
N.B. - Io l'ho preparato per 2 persone e ho preferito utilizzare un trancio intero invece 4 piccoli pezzi. In questo modo è stato più facile gestirne la cottura.
Il curry verde in pasta è molto piccante, quindi regolatevi secondo i vostri gusti. Io ne ho messo pochissimo in cottura ed è stato sufficientemente piccante per i nostri palati.
Un ottimo piatto, il salmone è rimasto morbidissimo e abbiamo apprezzato molto.
In una grande padella di ghisa o acciaio inossidabile a
fuoco medio, fai sciogliere 2 cucchiai di burro non salato. Cuoci finché il
burro non smette di scoppiettare e la sua acqua evapora, da 2 a 3 minuti.
Aggiungi 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Disponi i filetti di salmone
sulla padella calda, con la pelle rivolta verso il basso. Cuoci senza muovere i
filetti (se li muovi prima che la pelle sia completamente cotta, la polpa
potrebbe staccarsi facilmente dalla pelle). Dopo i primi 5 minuti di cottura,
inclina la padella verso di te e usa un cucchiaio grande per raccogliere l'olio
nella padella e versalo sui filetti di pesce. Cuoci finché la pelle non inizia
a diventare dorata e croccante sui lati, altri 1 o 2 minuti. Trasferisci il
pesce cotto dalla padella a un piatto. Servi con gli spinaci e guarnisci con
qualche rametto di coriandolo o microgreens come rucola o cavolo riccio.
Amo i carciofi, posso dire che, insieme agli asparagi, sono
fra le mie verdure preferite.
Quando ero bambina mi piaceva intingere le foglie, una per una, in una ciotola con solo sale, olio e una
lacrima di aceto, e quando arrivavo al fondo, tenerissimo e dolce, lo facevo a
pezzetti piccoli piccoli, per farmelo durare il più possibile.
Quando ho visto questa ricetta non ho avuto esitazioni. E Nick Sharma,
l’autore del libro Cook_my_Book di questa settimana, col suo tocco geniale e creativo, mi ha regalato un sapore inaspettato, un
abbinamento con una salsa un po’
inusuale, leggermente dolce ma con una nota fresca che ha esaltato quello dei
carciofi. Grazie Nick!
Carciofi a vapore con salsa di peperoni bruciati e
anacardi
Per 2 persone
4 carciofi medi (io ho scelto quelli spinosi sardi)
70 g di anacardi interi, non tostati
120 ml di acqua bollente
1 peperone rosso
2 cucchiai di zenzero fresco grattugiato
2 cucchiai di coriandolo tritato
2 cucchiai di succo di lime
1 cucchiaio di sciroppo d’acero
½ cucchiaino di paprika affumicata
1 pizzico di peperoncino in scaglie
poco succo di limone
In una ciotola mettete gli anacardi a bagno con l’acqua
bollente. Lasciateli riposare così per 30 minuti.
Sul fornello, a diretto contatto con la fiamma, fate abbrustolire il peperone
finché la pelle sarà ben bruciata. Poi pulitelo grossolanamente, lasciando
qualche pezzetto bruciato, tagliatelo a metà ed eliminate semi e filamenti,
riducetelo in striscioline. Mettetelo nel boccale di un frullatore, scolate gli
anacardi e aggiungeteli, unite lo zenzero fresco e date una prima frullata, poi
aggiungete le foglie di coriandolo tritate, il succo di lime, lo sciroppo
d’acero, la paprika affumicata e continuate a frullare fino ad ottenere un
composto liscio. Unite il peperoncino, assaggiate e regolate di sale. Potete
preparare questa salsa anche il giorno prima, basterà riportarla a temperatura
ambiente prima di servire e, se avanza, sarà ottima anche con altre verdure.
Mondate i carciofi e i loro gambi eliminate le foglie
esterne più dure, tagliate la punta e cercate di aprire un po’ le brattee. Man
mano metteteli a bagno in acqua acidulata con il limone.
Cuoceteli nel cestello per la cottura a vapore finché saranno morbidi.
Serviteli subito conditi con un filo d’olio e accompagnati
dalla salsa di peperoni e anacardi
Piemonte: Carciofi alla Cavour
Liguria: risotto con i carciofi
Lombardia: https://www.pensieriepasticci.it/2025/04/carciofi-al-burro-articioc-cunt-el-buter.html
Trentino-Alto Adige: SPÄTZLE coi Carciofi
Veneto: Torta con i carciofi e pasta al vino bianco
Emilia-Romagna: Carciofi ripieni hToscana. Sformato di carciofi
https://acquacottaf.blogspot.com/2025/04/sformato-di-carciofi.html
Umbria: Carciofi al forno
Marche: https://www.forchettaepennello.com/2025/04/tagliatelle-con-carciofi.html
Lazio: Carciofo alla giudia
Abruzzo: Carciofi ripieni alla cupellese
Molise: Carciofi fave e cicoria
Campania: Carciofi alla napoletana
Puglia: Tiella di riso, patate e carciofi Basilicata: Carciofi ripieni in umido alla lucana
Calabria: https://dolcementeinventando.com/tiana-catanzarese/
Sicilia: Carciofi alla Villanella
Sardegna:https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2025/04/pane-zichi-con-carciofi-spinosi-in.html
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Chiudo la settimana Cook_my_Books dedicata al libro di Pippa Middlehurst, Dumplings&Noodles,
con la ricetta di un piatto cinese che amo particolarmente. Gli involtini primavera.
Un piatto tradizionale originario della regione del Guandong, nel sud della Cina.
Sebbene il nome faccia riferimento alla primavera, gli involtini venivano originariamente preparati e consumati durante tutto l'anno.
Le loro origini risalgono alla dinastia Han (202 a.C. - 220 d.C.) quando venivano confezionati e serviti in occasione delle celebrazioni del Capodanno cinese. Nel corso dei secoli la ricetta si è evoluta e diffusa in diverse varianti regionali, con l'utilizzo di verdure, carni, funghi e altri ingredienti.
Sotto la dinastia Qing (1644-1912) gli involtini primavera divennero particolarmente popolari e diffusi in tutto il paese, assumendo la forma e la presentazione che conosciamo oggi.
Iniziarono ad essere esportati all'estero negli anni '50 del ventesimo secolo, diventando uno dei piatti simbolo della cucina cinese più apprezzato, sia in Cina che nel mondo, come finger food o antipasto.
Involtini primavera alle verdure
1 carota media, sbucciata e grattugiata
3 cipollotti tagliati a julienne
8 foglie di cavolo cinese, lavate e asciugate e tagliate a listarelle
5 funghi shiitake secchi
1 manciata abbondante di germogli di soia
2 spicchi d'aglio grattugiati
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio raso di zucchero di canna
1 pizzico di pepe bianco macinato al momento
1 pizzico di sale
1 confezione di involucri quadrati per involtini
olio neutro per friggere
Fate rinvenire i funghi in acqua tiepida, cambiandola spesso. Poi affettateli
Scaldate un goccio d'olio in un wok o in una larga padella, a fuoco alto.
Unite l'aglio e lasciate soffriggere, unite i funghi, il cavolo e la carota e continuate la cottura a fuoco vivace per altri due minuti, finché il cavolo sarà leggermente appassito.
Aggiungete i germogli di soia e cuocete per altri 2 minuti finché il tutto risulta abbastanza asciutto.
Togliete dal fuoco e aggiungete i cipollotti affettati, la salsa di soia, l'olio di sesamo, lo zucchero, il pepe e il sale. Mescolate bene.
Prendete gli involucri per gli involtini.
I miei erano parecchio sottili e ne ho usati due per ogni involtino.
Bagnateli leggermente di acqua con un pennello in modo che si ammorbidiscano. Disponeteli a rombo con una punta davanti a voi. Aggiungete circa 3 cucchiai di ripieno (dipende anche dalla misura degli involucri, a me ne son bastati 2) all'altezza di circa un terzo degli involucri. Piegate prima sul ripieno l'angolo in basso, poi sia l'angolo destro che il lato sinistro verso l'interno quindi arrotolate in modo da sigillare tutto.
A me, data la misura degli involucri, ne sono venuti 9.
Scaldate abbondante olio neutro in una padella a fuoco medio-alto. Friggete gli involtini, pochi per volta, fino a quando saranno dorati e croccanti.
Posateli un momento su carta da cucina in modo che perdano eventuale olio in eccesso e serviteli.
Io li ho accompagnati a una salsa agrodolce, ma anche della classica salsa di soia andrà bene.
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Questa settimana, con le amiche di Cook_my_Book, abbiamo affrontato una cucina che amo molto, quella asiatica, grazie al libro Dumplings&Noodles di Pippa Middlehurst che ci porta in un viaggio attraverso le tradizioni culinarie di diversi paesi.
Una delle ricette che ho scelto ha tutti gli ingredienti chiave per ricreare un piatto che ha il sapore della Cina. L'autrice ci spiega che è un po' diverso nell'aspetto e nella sostanza da un Dan Dan Mian che si potrebbe trovare in un ristorante o per le strade di una città del Sichuan, ma l'essenza è la stessa, e lei lo considera il suo piatto distintivo.
Dan Dan Noodles
per 2 persone
2 nidi di Noodles secchi
200 g di carne trita di manzo
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di cinque spezie cinesi
2 cucchiai di vino di riso
2 cucchiai di salsa hoisin
1 cucchiaino di salsa di soia
un pizzico di pepe nero macinato al momento
per la salsa:
2 cucchiai di Tahini
1 cucchiaio di burro di arachidi
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di aceto di riso
un pizzico di pepe di Sichuan
peperoncino a piacere
1 cucchiaio abbondante di olio
per servire:
100 ml di brodo di pollo
2 o 3 cespi di Pak choi o altre verdure a foglia verde
2 cucchiai di arachidi tostate, tritate
1 piccolo cetriolo, sbucciato e tagliato a cubetti
2 cipollotti affettati finemente
Iniziate cuocendo i noodles secondo le istruzioni della confezione. Scolateli al denti e conservate un po' del loro liquido di cottura. Sciacquateli abbondantemente finchè non saranno completamente freddi. Questo impedirà che si attacchino fra loro. Mettete da parte.
In una larga padella saltate velocissimamente i pak choi tagliati a metà e lavati accuratamente, basteranno un paio di minuti, giusto per ammorbidirli. Tenete da parte
Preparate la salsa. Raccogliete tutti gli ingredienti in una ciotola e, con una forchetta, mescolate con pazienza finché tutto si è perfettamente stemperato e amalgamato. Aggiungete il peperoncino secondo i vostri gusti. Mettete da parte anche la salsa.
In una larga padella antiaderente o in un wok, a fuoco alto, scaldate l'olio.
Unite la carne di manzo tritata e lasciatela rosolare e caramellare, inizialmente senza mescolare, poi, una volta dorata, mescolate e cuocete per altri 5 o 6 minuti fino a quando sarà perfettamente dorata.
Unite le 5 spezie cinesi, lasciate insaporire poi sfumate con il vino di riso, aggiungete la salsa hoisin, la salsa di soia il pepe nero. Mescolate bene poi abbassate la fiamma e cuocete per altri due minuti.
Assemblate direttamente nelle ciotole. In ognuna versate 50 ml di brodo di pollo caldo, aggiungete metà della salsa in ogni ciotola e mescolate, a questo punto unite i noodle ripartendoli in ognuna, ripartite anche i pak choi e la carne.
Guarnite le ciotole con il cetriolo a pezzettini e il cipollotto affettato finemente.
Un piatto soprendente per sapori e colori, molto apprezzato.
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Il libro scelto dal Club del 27 è Vegan Pantry di Katy Beskow, perfetto per il periodo di Quaresima. Ho optato per una ricetta molto facile e veloce e, soprattutto, molto gustosa.
per 2 persone
200 g di riso Basmati, già cotto 2 spicchi d'aglio schiacciati un pezzetto di zenzero, circa 2 cm., grattugiato 1 peperoncino rosso affettato sottile 150 g di piselli freschi (vanno bene anche quelli surgelati) 6 o 7 gambi di broccoletti 1 cucchiaio abbondante di salsa di soia 4 cipollotti freschi tritati il succo di 1 lime 2 cucchiaini di sesamo nero una manciata di coriandolo tritato sale 2 cucchiai di olio di semi di girasole
In un wok, o una capiente padella, a fuoco medio, scaldate l'olio, aggiunfete l'aglio, lo zenzero, il peperoncino e lasciate soffriggere per un paio di minuti avendo cura che l'aglio non prenda colore. Unite i piselli e i piccoli broccoli dal gambo lungo. Soffriggete ancora per 4 o 5 minuti, salate, eventualmente aggiungete un paio di cucchiai di acqua calda in modo che i gambi dei broccoletti si cuociano. Unite il riso già cotto, mescolatelo in modo che si amalgami bene con il fondo di cottura, bagnate con la salsa di soia e lasciatelo soffriggere a fuoco basso, mescolando. Toglietelo dal wok o dalla padella, trasferitelo in un largo piatto, cospargetelo con i cipollotti tritati e il succo di lime, completate con il coriandolo tritato e il sesamo. Servitelo ben caldo.
La mia seconda ricetta dal libro Cook_my_Books della settimana, The Scottish Cookbook, di Coinneach McLeod, è un dolce e l'ho scelta perchè mi riporta a dei giorni bellissimi trascorsi durante il mio viaggio in Canada, un bel po' di tempo fa.
Prende il nome da una città, Nanaimo, sita sull'Isola di Vancouver, nella provincia del British Columbia, la seconda per importanza dopo Victoria.
Siamo stati ospiti dei miei cugini, che vivono poco fuori Vancouver e che ci hanno fatto da guida turistica nel loro meraviglioso paese in occasione della Family Reunion quinquennale, un evento in cui tutti i rami della mia famiglia sparsa nei quattro cantoni del mondo tornano a Trail B.C. per riunirsi. Un giorno, imbarcati a Tsawassen su un traghetto che pareva più una nave da crociera, dopo oltre due ore di traversata arriviamo a Victoria dove ci fermiamo tre o quattro giorni. Vediamo gli splendidi Butchart Gardens, e prendiamo una barca per andare alla ricerca delle orche, che naturalmente non si fanno vedere, però ammiriamo tantissime foche e trichechi che prendono il sole sugli scogli. Facciamo pure un giretto in idrovolante, ma nulla, delle orche nessuna traccia. Per consolarci, quel giorno entriamo in una grande sala da tè ed eccoli lì, belli golosi, pronti da assaggiare.
Nel resto dei giorni passati a Victoria, facevo colazione con questi tipici dolcetti, e li ho trovati serviti ovunque, nei locali, nei ristoranti, davvero ovunque. Talmente famosi da essere addirittura raffigurati su un francobollo.
Il nostro Coinneach Mc Leod mi offre l'opportunità di prepararli direttamente in casa, come non farli ed essergli grata?
Nanaimo Bars
per 16 pezzi
Per la base di biscotti:
200 g di biscotti Digestive
125 g di burro morbido
50 g di zucchero
100 g di farina di cocco
50 g di mandorle tritate grossolanamente
5 cucchiai di cacao amaro in polvere
1 uovo sbattuto
Per la farcitura:
100 g di burro morbido
4 cucchiai colmi di mascarpone
4 cucchiai di panna liquida fresca
3 cucchiai di Novolina, crema pasticcera in polvere
250 g di zucchero a velo, setacciato
Per la copertura al cioccolato:
150 g di cioccolato fondente
50 g di burro
Mettete nella ciotola il burro, lo zucchero, il cacao in polvere mescolando ogni tanto finché tutto sarà perfettamente omogeneo. Poco per volta unite l'uovo sbattuto continuando la cottura per altre 3 o 4 minuti, finchè il composto si addensa notevolmente. Togliete dal fuoco.
Tritate i biscotti molto finemente, usando un robot da cucina. Uniteli al composto insieme alla farina di cocco e alle mandorle tritate grossolanamente.
Mescolate per avere un impasto amalgamato e pressatelo bene sul fondo di uno stampo quadrato da 20x20, precedentemente imburrato e foderato di carta forno.
Mettete in frigorifero a rassodare.
Nel frattempo montate il burro insieme al mascarpone, alla panna e alla Novolina (crema pasticcera in polvere) fino ad ottenere un composto soffice e leggero. Incorporate poco alla volta lo zucchero a velo, continuando a montare finché il tutto è perfettamente liscio e amalgamato.
Riprendete lo stampo con il fondo di biscotti ormai solido.
Distribuite il ripieno a base di crema sulla base di biscotti, cercando di ottenere uno strato uniforme.
Rimettete in forno a rassodare.
Ora pensate alla copertura di cioccolato.
In una ciotola che possa andare in microonde mettete il cioccolato a pezzetti insieme al burro e fate fondere alla potenza più bassa.
Mescolate bene e lasciate intiepidire leggermente.
Riprendete per la terza volta lo stampo dal frigo, controllate che la crema si sia rassodata bene e versate il cioccolato fuso, ormai tiepido, distribuendolo uniformemente a coprire tutta la crema.
Tenetelo in frigo fino a quando anche la copertura di cioccolato si sarà solidificata.
Al momento di servire, toglietelo con attenzione dallo stampo e tagliatelo a quadrotti o a barrette.
Caloriche, è vero, questa barrette, ma decisamente golose, buonissime.