E un'altra play l'abbiamo fatta.
La prima a Bologna. Potevamo non portargli la Secchia per ricordare che ce la teniamo comunque noi?
Al netto del campanilismo scherzoso, abbiamo avuto un sacco di curiosi, feedback entusiasti da chi l'ha provato e un invito al Torino Comics di Dicembre, per cui e' stato un successone.
Ora non ci resta che mettere in piedi davvero la casa editrice. Avanti cosi'.
In questo episodio di l'Orizzonte degli Eventi parleremo di notizie tenute nel cassetto nei mesi scorsi, cosi' da poter iniziare l'anno nuovo con curiosità piu' recenti e "fresche". Parleremo quindi di misteri di archeologia, ricerche genetiche promettenti e anche un po' inquietanti, fino ad arrivare alle più bizzarre ipotesi sul mondo animale e le sue proprietà paranormali. Le fonti di queste notizie sono Wikipedia, il New York Times, Focus Magazine, il Guardian, il National Geographic e Psy Enciclopedia.
Gattini!
Ora che ho la vostra attenzione, siccome è un periodaccio ed ho bisogno di tirarmi su il morale, vi propongo un gioco.
Rebloggate, scrivete nei commenti o mandatemi un messaggio con la cosa più buffa o strana che vi è capitata di recente. Vale tutto, qualsiasi minuscola sciocchezza che vi abbia strappato un sorriso!
Ve ne sono già grato ❤️
Sunken Warship Vasa- Stockholm, Sweden: November 2015. 17th Flagship on the Swedish Fleet, Sunk in 1628 during the maiden voyage. Recovered in 1961 and preserved.
Il Vasa è ancora il mio museo preferito. E rido come una deficiente ogni volta che ripenso alla storia della nave. Un po’ meno quando mi ricordo che i committenti non in quasi 400 anni non hanno ancora cambiato abitudini.
Com’è la storia della nave? Fammi ridere @heresiae che oggi ne ho bisogno :P
è meravigliosa. allora, nel 1600 qualcosa il Re Gustavo Adolfo II di Svezia ordina una nave da guerra che doveva fare da ammiraglia nella sua armata. il 1600 era l’epoca delle battaglie navali mega epiche quindi tutti prendevano molto sul serio le navi da guerra. la nave fu progettata, il progetto e approvato e gli ingegneri cominciarono a costruire la chiglia. a chiglia ultimata il Re venne a sapere che navi simili stavano venendo costruite anche altrove, quindi andò dagli ingegneri e gli disse che la voleva più lunga (i problemi di compensazione esistevano già all’epoca). quando il Re di Svezia ti viene a chiedere modifiche alla nave tu puoi provare a nicchiare, ma se quello le vuole a te ti tocca farle. un po’ come avere un megacliente che però può far saltare la testa a te, la tua famiglia e se vuole pure ai tuoi conoscenti. la nave venne allungata. nel mentre uno degli ingegneri morì. sai com’è, la vita era precaria sul serio all’epoca, un giorno c’eri ma mica eri sicuro che il giorno dopo stavi ancora lì. le preghiere fatta la sera prima di andare a dormire erano sentite. nel frattempo il Re ponderò che un solo ponte di cannoni non gli bastava, ne voleva due. “ma sire, sono troppo pesanti…” “non me ne frega una cippa. ne voglio due e due saranno!” “come vuole altezza…” *la regina sospira e vuota un altro calice di vino* la nave venne alzata per aggiungere il secondo ponte di cannoni. per compensare il peso aggiuntivo dei cannoni venne aumentata la zavorra fino al possibile, che riequilibrò il peso dei cannoni ma fece alzare ulteriormente la linea di galleggiamento. la nave venne finita, addobbata (che nel 1600 una nave ammiraglia che se ne andava in giro senza sculture, stuccature a bardature avrebbe fatto una gran misera figura) e testata. il test delle navi si fa così: ci piazzi sopra trenta marinai e li fai correre avanti e indietro per vedere se la nave, rollando, torna sempre su e non va mai oltre un certo limite di angolazione. il test venne interrotto perché il Vasa cominciò a oscillare così tanto che probabilmente tutti e trenta i marinai cominciarono a urlare come ragazzini davanti alla strega della casa di marzapane. al Re, però, del test fallito non glie ne fregava niente. anzi, voleva che il varo avvenisse il prima possibile, prima del possibile, insomma lo voleva per ieri. la gente si guardò in faccia e disse: “evabbeh” e il varo fu organizzato. ora viene il bello. il 10 agosto 1628 tutta Stoccolma si affollò al porto per vedere la nuova meravigliosa nave dell’armata e in tanti ci salirono anche sopra. il Vasa era armato di tutto punto e portava molte più persone di quelle previste durante una regolare battaglia (parliamo di intere famiglie, donne e bambini etc. insomma, tante). il Re benedice la nave, le vele vengono spiegate e questa si avventura lungo le fredde acque svedesi. fa un un po’ di strada, tutto bene. ne fa un po’ di più e comincia a oscillare, ne fa ancora un po’ di più, oscilla molto di più. la gente guarda il mare e non capisce perché vista la giornata bella e calma. oscilla ancora più. la gente comincia a cadere. oscilla veramente tanto. la gente comincia a urlare e tra gridi e strepiti il Vasa oscilla un’ultima volta e si adagia nell’acqua portandosi dietro cannoni, stucchi e persone. 500 metri era riuscito a fare. vedi il punto è che la buona riuscita di una nave parte dal suo inizio, ovvero la chiglia. dati i presupposti iniziali gli ingegneri progettano una chiglia adatta a sostenere il peso previsto: meno peso = più stretta e slanciata, più peso = bella larga e stabile. il Vasa aveva una chiglia media, ma portava il peso di galeone spagnolo dopo un paio di mesi di razzie nelle americhe ed era anche troppo alta. la zavorra poteva aiutare fino a un certo punto, ma non bastava. forse sarebbe sopravvissuto all’allungamento, ma l’aggiunta di un ulteriore ponte, che tra l’altro trasportava cannoni, gli fu fatale. e il Re vide il suo mastodontico vascello che avrebbe dovuto rappresentare la sua armata affondare pochi minuti dopo il suo varo. non ricordo cosa fece il secondo ingegnere (la pagina in inglese è troppo lunga e io teoricamente sarei al lavoro) ma il primo probabilmente si ritenne fortunato a essere morto prima di dover andare a spiegare al Re cos’era successo al suo giocattolo nuovo. and that’s folks, è la parabola che andrebbe raccontata a tutti i clienti che a metà progetto chiedono modifiche alle specifiche funzionali.
Amen.
Poi venitemi a dire che il cliente ha sempre ragione :D
Source If you want more facts, follow Ultrafacts
Tricksters for good, man. Awesome.
Also, during the time when he was reporting to the Nazis, he never actually set foot in England. He was ordered to move to England, but moved to Lisbon instead where he used tourist guides to England, magazines, and train schedules to manufacture intelligence reports on places he had never been or seen. They looked so convincing that when British analysts later studied the messages, they refused to believe that Pujol had never set foot in England.
Throughout his early career as a spy, Pujol was one phone call or one background check away from being executed. He lived by the slimmest of margins. “It seemed a miracle that he’d survived so long,” said his MI5 handler later on. Pujol agreed. “It was crazy. I had no idea what I was doing.” There is a documentary on him called “Garbo The Spy”, and it is REALLY awesome.
A Story to Scare My Son, by reddit user OvenFriend
“Son, we need to have a chat about Internet Safety.” I slowly crumpled down onto the floor next to him. His laptop was open and he was playing Minecraft on a public server. His eyes were locked into the action. Comments scrolled down the side of the screen in a chat box. “Son, can you stop your game for a minute?”
AN EGG
One of the stories out there, that make you hit an existential crisis.
Original Author: Andy Weir
It was a car accident. Nothing particularly remarkable, but fatal nonetheless. You left behind a wife and two children. It was a painless death. The EMTs tried their best to save you, but to no avail. Your body was so utterly shattered you were better off, trust me.
And that’s when you met me.
“What… what happened?” You asked. “Where am I?”
“You died,” I said, matter-of-factly. No point mincing words.
“There was a…a truck and it was skidding…”
“Yup.” I said
“I… I died?”
“Yup. But don’t feel bad about it. Everyone dies.” I said.
You looked around. There was nothingness. Just you and me. “What is this place?” You asked. “Is this the afterlife?”
“More or less,” I said.
“Are you god?” You asked.
“Yup.” I replied. “I’m God.”
“My kids… my wife,” you said.
“What about them?”
“Will they be alright?”
“That what I like to see,” I said. “You just died and your main concern is for your family. That’s good stuff right there.”
You looked at me with fascination. To you, I didn’t look like God. I just looked like some man. Some vague authority figure. More of a grammar school teacher than the almighty.
“Don’t worry,” I said. “They’ll be fine. Your kids will remember you as perfect in every way. They didn’t have time to grow contempt for you. Your wife will cry on the outside, but will be secretly relieved. To be fair, your marriage was falling apart. If it’s any consolation, she’ll feel very guilty for feeling relieved.”
“Oh,” you said. “So what happens now? Do I go to heaven or hell or something?”
“Neither,” I said. “You’ll be reincarnated.”
“Ah,” you said. “So the Hindus were right.”
“All the religions are right in their own way,” I said. “Walk with me.”
You followed along as we strolled in the void. “Where are we going?” “Nowhere in particular,” I said. “It’s just nice to walk while we talk.”
“So what’s the point, then?” You asked. “When I get reborn, I’ll just be a blank slate, right? A baby. So all my experiences and everything I did in this life won’t matter.”
“Not so!” I said. “You have within you all the knowledge and experiences of all your past lives. You just don’t remember them right now.”
I stopped walking and took you by the shoulders. “Your soul is more magnificent, beautiful, and gigantic than you can possibly imagine. A human mind can only contain a tiny fraction of what you are. It’s like sticking your finger in a glass of water to see if it’s hot or cold. You put a tiny part or yourself into the vessel, and when you bring it back out, you’ve gained all the experiences it had.”
“You’ve been a human for the last 34 years, so you haven’t stretched out yet and felt the rest of your immense consciousness. If we hung out here for longer, you’d start remembering everything. But there’s no point doing that between each life.”
“How many times have I been reincarnated, then?”
“Oh, lots. Lots and lots. And into lots of different lives.” I said. “This time around you’ll be a Chinese peasant girl in 540 A.D.”
“Wait, what?” You stammered. “You’re sending me back in time?”
“Well, I guess technically. Time, as you know it, only exists in your universe. Things are different where I come from.”
“Where do you come from?” You pondered.
“Oh sure!” I explained. “I come from somewhere. somewhere else. and there are others like me. I know you’ll want to know what it’s like there but you honestly won’t understand.”
“Oh.” you said, a little let down. “But wait. If i get reincarnated to other places in time, could I have interacted with myself at some point?”
“Sure. Happens all the time. And with both lives only aware of their own timespan you don’t even know it’s happening.”
“So what’s the point of it all?”
“Seriously?” I asked. “Seriously? Your asking me for the meaning of life? Isn’t that a little stereotypical?”
“Well it’s a reasonable question.” you persisted.
I looked in your eye. “The meaning of life, the reason I made this whole universe, is for you to mature.”
“You mean mankind? You want us to mature?”
“No. just you. I made this whole universe for you. With each new life you grow and mature, and become a larger and greater intellect” “Just me? What about everyone else?”
“There is no one else,” I said. “In this universe, there’s just you, and me.”
You stared blankly at me. “But all the people on earth…”
“All you. Different incarnations of you.”
“Wait. I’m everyone!?”
“Now you’re getting it.” I said, with a congratulatory slap on the back.
“I’m every human who ever lived?”
“Or who will ever live, yes.”
“I’m Abraham Lincoln?”
“And you’re John Wilkes Booth, too.” I added.
“I’m Hitler?” you said, appalled.
“And you’re the millions he killed.”
“I’m Jesus?”
“And you’re everyone who followed him.”
You fell silent.
“Every time you victimized someone,” I said, “You were victimizing yourself. Every act of kindness you’ve done, you’ve done to yourself. Every happy and sad moment ever experienced by any human was, or will be, experienced by you.”
“Why?” You asked me. “Why do all this?”
“Because someday, you will become like me. Because that’s what you are. You’re one of my kind. You’re my child.”
“Whoa.” you said, incredulous. “You mean I’m a god?”
“No. Not yet. You’re a fetus. You’re still growing. Once you’ve lived every human life throughout all time, you will have grown enough to be born.”
“So the whole universe,” you said. “It’s just…”
“An egg of sorts.” I answered. “Now its time for you to move on to your next life.”
And with that, I sent you on your way.
MY THOUGHTS:
I really like this story because it correlates with what mediums (someone who can talk to the dead) have to say about the afterlife. Here is the post I made a while ago on what mediums have to say about the afterlife (PART 1) (PART 2)
The afterlife and what happens when we die has been a special interest of mine for as long as I can remember. For anyone interested I have a post on everything on the afterlife. It’s a compilation of all the knowledge we have, from scientific, historical or a case study perspective. (EVERYTHING ON THE AFTERLIFE POST)
Ogni tanto Tumblr ti regala queste piccole perle...
E' una cosa che ho notato, leggendo qua e la. Scritta cosi', sembra una specie di illuminazione nata dalle pagine di Cronaca Vera o Focus, ma no, per "qua e la" intendo saltando da una mitologia a un'altra, dalle tradizioni degli antichi Scandinavi fino alle divinita' africane.
Un "qua e la" molto vasto, lo so, portate pazienza.
Comunque, dicevo: una cosa che ho notato e' una specie di filo narrativo ricorrente, nella mitologia. Una storia di fondo, una trama, un filone centrale condiviso da quasi la totalita' delle mitologie in cui mi sono imbattuto, ovvero:
All'inizio, c'era una sorta di armonia universale. Sia che quest'armonia fosse sorta da qualche tipo di caos primordiale, sia che fosse sempre stata cosi' (raro), qualcuno s'e' messo d'impegno a sistemare le cose. Gli invertebrati li, i mammiferi la, le stelle in su, la terra giu', l'acqua prima su, poi giu', poi ancora su, etc etc.
Ordine. Le storie iniziano con l'ordine. Secondo i dettami di un altro pseudoprincipio universale, ovvero "Come in basso, cosi' in alto", l'ordine sulla terra corrispondeva anche all'ordine nei cieli. Tutto era perfetto, sensato, stabile.
Poi arriva lei/lui/esso. Il principio di instabilita'. Il motore che mette alla prova quest'ordine. Il nuovo caos. Colui che dubita delle scelte dell'ordine costituito. Ma anche colui che mette in moto le storie. Storie che generano disastri, eroi, successi, guerre e trionfi. Il bene e il male.
i Taoisti, amanti dell'astrazione, possono pero' vantare di averne inteso l'essenza. Qualcosa separa nel Tao lo Yin dallo Yang e mette in moto il ciclo.
I Greci hanno Discordia e il suo pomo d'oro. Gli Asatru, Loki, madre di mostri. Dall'Africa viene Anansi, il Ragno Signore di tutte le Storie, non a caso. I pellerossa avevano il Coyote. I Cristani, poveretti loro, hanno Satana, che riflettendoci pero' non fa nient'altro che fare quello che fanno tutti gli altri. Mettere alla prova l'ordine costituito. La connotazione malvagia non e' una costante e deriva probailmente da quanto poco l'essere umano ami essere messo alla prova.
In ogni caso, la figura del "Trickster", di quello che ostacola, scherza, crea difficolta' attraverso le quali spesso l'eroe matura e cresce e si scopre tale, questa figura appunto e' presente in tutto il mondo e in tutte le epoche.
Anche questa. Pensate alla legge di Murphy. Murphy e' un'altra incarnazione del Trickster, non vi pare?
Ma e' normale, anche solo da un punto di vista squisitamente narrativo, che ogni epoca veda riaffiorare una incarnazione di questo concetto. Dopotutto, senza ostacoli, una storia non va avanti. La nostra storia compresa.
