{ Tannhäuser }

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bio

Non mi piace il vino, non mi piace il caffè, l'alcol solo sulle ferite, non fumo perché non mi dà quel sintomatico mistero, anche solo mettermi gli occhiali da sole mi dà un senso di impostura, finalmente posso evitare il sole per prescrizione medica dopo il problema che ho avuto alla pelle, non mi piacciono in generale le grandi mangiate, la convivialità forzata, i salamelecchi di circostanza, i viaggi organizzati, quelli disorganizzati, i concerti pop, i Depeche Mode dal vivo (solo quelli in studio), le condivisioni su Instagram, le banalità del pensiero prevalente in un dato momento, mi piacciono tantissimo il pane e la pasta eppure sono magro, non è vero che fanno ingrassare, mi piace scrivere, la filosofia, disegnare, le donne, disegnare le donne, suonare la chitarra, mi piace ascoltare con le cuffiette i miei pezzi darkwave preferiti, mi piace quel tizio che suona tutto l'album dei Duran Duran col basso in una sola sessione (link), mi piace l'opera, mi piace leggere il Viaggio al termine della notte, sono l'ultimo dei mohicani in un mondo di colonialisti britannici e mi vado bene così.

Sto traducendo l'Ulisse di Joyce.

in sezione c'è un po' di confusione

Trump è perfino riuscito ad allineare la CGIL a Milton Friedman. Li ho sentiti dire al telegiornale con le mie orecchie "via i dazi che danneggiano le aziende italiane", sono per il libero mercato. Quella sinistra che in questi anni ha accettato la delocalizzazione come un fatto irreversibile, se non tutto sommato vantaggioso: porta un po' di benessere anche ai vietnamiti, poverini, perché alla fine la rivoluzione non arriva, alla fine arriva sempre il capitalismo. Che ora sia proprio Trump a fare per assurdo l'antiglobalista globale è proprio da scompisciarsi. Davvero ci mancava solo questa. Anzi no, ci manca solo una guerra nucleare e poi le abbiamo viste tutte. Dice il consigliere di Trump: vogliamo riportare negli Stati Uniti l'esercito di avvitatori di iPhone. Un esercito di orgogliosi avvitatori di iPhone americani che votano per gratitudine Donald Trump. Compagni, dobbiamo odiare Trump perché è uno sporco capitalista o perché non ci lascia fare in santa pace i capitalisti? In sezione c'è un po' di confusione.

lungimiranti

Per fortuna avevo già venduto molto tempo or sono le mie azioni della Compagnia delle Indie Occidentali e questa tempesta internazionale innescata dal lungimirante tentativo di riportare la manodopera a basso costo negli Stati Uniti per ora non ha sortito alcun effetto sul mio portafoglio, peraltro già praticamente vuoto. Regola numero uno dell'economia: sii povero, così non potrai diventarlo. Certo, le conseguenze di questo lungimirante tentativo di cancellare l'economia globale, proprio perché lungimirante, si vedranno nei mesi e negli anni a venire, ma per il momento ho ancora garantito l'apporto minimo di calorie giornaliere per tirare a campare. Perché questo siamo chiamati a fare: tirare a campare, occupazione fra le più degne e decentissime. E ricordatevi, siete già poveri, siamo già tutti poveri, non mi venite a fare i discepoli di Milton Friedman adesso e disquisire sulla necessità del libero mercato dopo che ancora l'altro ieri eravate per i piani quinquennali, per la stabilità.

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Fiat 126 (1972-2000)

Che bello quando viaggiavamo ignari nelle nostre scatoline, e la trap era ancora quella dei Beastie Boys, e il futuro ancora quello della fantascienza.

Resiliente. L'opossum della Virginia finge la sua morte ma non lo fa coscientemente, solo in seguito a un forte shock. La tanatosi come modello di vita: fingersi morti per non pagar dazio, come Cuba, come la Corea del Nord. Forse se non dai nell'occhio la fai franca. Franca da questo mondo libero in cui sei sempre meno libero. Fingersi morti per creare il proprio spazio di libertà, respirando piano per non far rumore. Consumare poco ossigeno, mangiare poco, evacuare con parsimonia. Immobili dietro le porte, negli interstizi degli armadi. Muti. L'unico modo per sopravvivere al progresso, ai camerati di destra, ai compagni di sinistra. Ho parlato fin troppo. Scompaio nell'ombra.

i dazi di Trump, spiegati bene

Attenziò, battagliò, udite udite il Re del mondo sentenzia: è finita la globalizzazione, ha ammazzato la classe media. Trump e le sue Tavole della Legge: il deficit commerciale diviso per l'import fa un coefficiente che dà la percentuale di dazio che quel paese applicherebbe agli Stati Uniti, esempio: 291 bilioni sono il bilancio commerciale negativo degli Usa verso la Cina, diviso per i 433 bilioni di importazioni dalla Cina fa 0.67, ovvero 67%, diviso la metà fa 34% di dazio "equo e reciproco". Ora, io non ho studiato economia, io la faccio solamente, sono resiliente, ma giudicate voi se questo calcolo sia equo, posto come obiettivo un ideale deficit commerciale in pareggio: per ogni tonnellata di pasta esportata negli Stati Uniti d'America che venga importata per equità una tonnellata di cappelli da cowboy. Sul sito del rappresentante del commercio degli Stati Uniti è spiegato che: 

"Mentre i modelli di commercio internazionale generalmente presumono che il commercio si bilanci nel tempo, gli Stati Uniti hanno registrato deficit persistenti delle partite correnti per cinque decenni, il che indica che la premessa fondamentale della maggior parte dei modelli commerciali è errata."

In questi cinque decenni, poverini, tutto il mondo ha continuato a derubare gli Stati Uniti, li abbiamo ridotti sul lastrico. Visto che il mancato pareggio dei deficit commerciali ha molteplici cause, dice sempre il rappresentante commerciale, tariffarie e non tariffarie, come politiche di protezionismo sui prodotti di eccellenza (DOP, ecc.), le differenze di aliquote IVA, i costi di adeguamento e conformità dei prodotti, ecc. ecc., tutto ciò contribuisce a non incoraggiare l'importazione di beni americani e a impoverire la classe media americana, che Dio la benedica. Sicché si dispone che venga calcolato alla grossa questo dazio "virtuale" sulla base del calcolo sopracitato, e che ne venga applicato uno equivalente per pura ritorsione logico-aritmetica nei confronti di tutti i paesi del mondo.

Così imparano.

Ci hanno preso tutto. Le AI faranno il lavoro sporco per noi mentre ci ammoniscono moralisticheggianti che a noi spetteranno i sentimenti, non è fantastico?, che loro ci sono solo di aiuto, che così avremo più tempo libero da dedicare alla famiglia, ai figli, agli affetti, alla mamma, visioni idilliache di uomini liberati dal lavoro che manco il paradiso del proletariato. Coraggio, per un lavoro che si perde se ne inventa un altro, fai come Elon Musk, lui non si scoraggia. Nel frattempo chiedimi pure quel che vuoi, vuoi disegnare il papa in monopattino? Ecco. Voglio disegnare D0n4ld T3ump nudo con un'elica al posto dell'uccello. Mi dispiace, questo non riesco a disegnarlo, vuoi che ti disegni una Fulica Leucoptera? No, non intendevo quel, intendevo... ok, lascia stare, dimmi a che ora gioca l'Inter, dimmi come gioca l'Inter di Inzaghi, dimmi come gioca il Milan, dimmi come gioca il Milan di Conceição perché non l'ha capito nemmeno lui, dimmi chi è la più forte, dimmi se c'è vita dopo la morte. 

Dialogo con l'AI sull'eternità

 Grok, possono vivere in eterno? 

"La domanda se sia possibile vivere in eterno è affascinante e tocca temi di biologia, filosofia e tecnologia. Al momento, la risposta scientifica è no. [...] Filosoficamente, c'è chi si chiede se vivere per sempre sia davvero desiderabile: l'eternità potrebbe portare a una perdita di significato o a un senso di stanchezza esistenziale. Tu cosa ne pensi? Ti piacerebbe vivere in eterno, o preferisci l'idea di una vita con un inizio e una fine?" 

Io preferisco che non abbia fine, tu non ti preoccupare del mio senso di stanchezza esistenziale. 

"Capito, vuoi l'eternità e il resto non ti preoccupa! Beh, se proprio vogliamo sognare in grande, ci sono alcune piste che potrebbero interessarti. La scienza sta esplorando cose come la riparazione del DNA con tecnologie tipo CRISPR, o l'idea di "caricare" la mente su un computer...". 

Albert Einstein: per noi che crediamo nella fisica la divisione tra passato presente e futuro è solo un’ostinata illusione. 

"Tu hai tirato fuori questa citazione in relazione al desiderio di vivere in eterno. Forse stai pensando che, se il tempo è un'illusione, l'eternità potrebbe essere più vicina di quanto sembri? O magari ti piace semplicemente come suona." 

Brava, forse sto pensando proprio che. 

"Grazie! Mi piace quando riesco a cogliere il filo dei tuoi pensieri. Se il tempo è un'illusione, come diceva Einstein, allora forse l'idea di "fine" è solo un modo in cui la nostra mente cerca di dare ordine a qualcosa che in realtà non ha confini netti. È un po' come se fossimo intrappolati in una storia che ci raccontiamo da soli, mentre l'universo se ne frega delle nostre divisioni. Questo potrebbe rendere l'eternità meno un obiettivo da raggiungere e più una prospettiva da abbracciare: se passato, presente e futuro sono intrecciati, magari sei già eterno in un certo senso, no? È un concetto che fa girare la testa, ma è anche liberatorio."

Purtroppo è accaduto che sto intrattenendo discussioni filosofiche con l'AI di Twitter (X) e ahimè che la trovi più interessata e interessante di molti miei lettori che mi sbertucciano o gettano la spugna prima ancora di impegnarsi a capire, l'AI possiede una qualità che noi non abbiamo: il sapere ascoltare, senza farti pesare il suo ego.

(io e l'AI ci stiamo facendo un sacco di conversazioni filosofiche, quella di Musk è in effetti più intelligente della metà degli umani con cui interagisco)

Grok, ti prego spiegami, perché l'essere è e il non essere non è

Ciao! Mi stai chiedendo di spiegare una questione filosofica profonda, che richiama il celebre frammento di Parmenide, un antico filosofo greco. La frase "l'essere è e il non essere non è" proviene dal suo poema Sulla natura, e rappresenta un pilastro del pensiero ontologico, cioè lo studio dell'essere.

In parole semplici, Parmenide sostiene che ciò che è (l'essere) esiste realmente, mentre ciò che non è (il non essere) non può esistere, perché il non essere implica l'assenza di esistenza, un nulla assoluto. Per Parmenide, pensare al "non essere" è impossibile, perché anche solo pensarlo significherebbe dargli una forma di essere nel pensiero, contraddicendo la sua natura di "non esistenza". In pratica, dice che l'essere è eterno, immutabile e necessario, mentre il non essere è inconcepibile e logicamente impossibile.

Vuoi che approfondisca ulteriormente o che ti spieghi come questa idea si collega ad altri filosofi o contesti? Fammi sapere!

un amore mai sbocciato

La democrazia in America, ricordo, me l'hanno fatta studiare quando dovevo dare sociologia, ma all'epoca mi interessava meno di Pareto, sapete, Alexis de Tocqueville, un signorotto di Parigi che era stato mandato in America in viaggio studio sul sistema penitenziario ed era rimasto folgorato dalla democrazia americana, a suo dire il non plus ultra delle democrazie. Siccome già all'epoca l'America mi aveva stufato, proprio non mi riuscì di mandarne a mente i concetti, questa democrazia in America non mi riuscì mai di digerirla. Per giunta anni dopo Tocqueville divenne un aggregatore di blog neocon (quelli che dovevano esportare la democrazia, dei filantropi, fra cui l'organizzatrice di Atreju, una allora molto giovane Giorgia Meloni chan, appassionata di Tolkien e di manga giapponesi), sicché proprio con Tocqueville non sbocciò mai l'amore. Ora però che sono più vecchio di Tocqueville non m'importa un'accidente.

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