Papers by Azzurra Rinaldi
Contronarrazioni. Il racconto del potere nella modernità letteraria Atti del XXII Convegno Internazionale della MOD 17-19 giugno 2019, 2023
Lo scopo è evidenziare in che modo il libro è usato come strumento di controllo sociale in: 1984 ... more Lo scopo è evidenziare in che modo il libro è usato come strumento di controllo sociale in: 1984 di G. Orwell; Fahrenheit 451 di R. Bradbury; Il nome della rosa di U. Eco e de La casa delle parole di C. Coulon. Il libro può essere vietato, eliminato, nascosto, riscritto o, addirittura, esaltato. In 1984 i libri vengono riscritti in neolingua. Ne La Casa delle Parole si denuncia il degrado che la letteratura sta subendo nell’epoca contemporanea: la folla esaltata assiste alle letture e si emoziona per testi scritti da macchine. Sia in Fahrenheit 451 sia ne Il nome della rosa i libri bruciano, nel primo romanzo per evitare che la gente pensi, nel secondo per evitare che la gente rida.
Tese de doutoramento em Literatura de Lingua Portuguesa, no ramo de Investigacao e Ensino, aprese... more Tese de doutoramento em Literatura de Lingua Portuguesa, no ramo de Investigacao e Ensino, apresentada ao Departamento de Linguas, Literaturas e Culturas da Faculdade de Letras da Universidade de Coimbra
The purpose of this work is to detect the aquatic spaces in the portuguese matter of Britain - i.... more The purpose of this work is to detect the aquatic spaces in the portuguese matter of Britain - i.e. the Livro de José de Arimateia and the Demanda do Santo Graal - and to analyze its characteristics. In the Livro, the space that mainly appears is the sea, whereas in the Demanda the aquatic space is, in most cases, the fresh water: rivers, fountains and lakes. Therefore, it will be shown what are the differences between these two types of aquatic spaces and what is their diegetic functionality.
Tesi di laurea, 2022
Introduzione: una storia del libro nel libro p. Capitolo 1-La Storia che cambia 1984 di George Or... more Introduzione: una storia del libro nel libro p. Capitolo 1-La Storia che cambia 1984 di George Orwell p. Capitolo 2-Ognuno ha la sua versione della storia Storia dell'assedio di Lisbona di José Saramago, La versione di Barney di Mordecai Richler e La Storia infinita di Michael Ende p. Capitolo 3-Il presagio della fine del mondo Firmino di Sam Savage e Il nome della rosa di Umberto Eco p. Capitolo 4-Il presagio della fine della letteratura Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e La casa delle parole di Cécile Coulon p.
Submetido em 06/2016 Aceito em06/2016 RESUMO: Os lapidários medievais oferecem uma panorâmica dos... more Submetido em 06/2016 Aceito em06/2016 RESUMO: Os lapidários medievais oferecem uma panorâmica dos poderes mágicos que as pedras preciosas ou semipreciosas possuem. A crença na magia das gemas reflete-se de forma geral na literatura e na arte medievais, em particular na ourivesaria. Com este trabalho pretende-se oferecer uma visão abrangente do uso das pedras na Idade Média mostrando uma seleção de textos e as obras de arte em que estas aparecem. Portanto, começar-se-á com a descrição dos textos teóricos, os lapidários, até explorar as obras literárias e outras expressões artísticas, em particular a arte do mosaico e da ourivesaria. ABSTRACT: Medieval lapidaries provide an overview of magical powers of precious stones and semi-precious stones. Belief in magic gems is reflected in the literature and in the general art of Middle Ages, particularly in jewelry. The intention of this study is to offer a global view of the use of stones in the Middle Ages, analyzing a selection texts and w...
Labirinto, Oct 31, 2014
O alcance deste trabalho e dar uma visao geral do periodo de conversao dos pagaos em cristaos. Po... more O alcance deste trabalho e dar uma visao geral do periodo de conversao dos pagaos em cristaos. Portanto, o que se quer mostrar e como os cultos populares se tornaram, em contato com a religiao crista, supersticoes. No mesmo tempo, quer-se demonstrar como e que o folclore pagao entrou a fazer parte da religiao monoteista mediante uma alteracao daquelas carateristicas que maiormente diferenciavam estas duas religioes, ou seja, a passagem de ritos, figuras miticas e numes em supersticoes e criaturas demoniacas.
Letras de Hoje, Nov 22, 2017
VII Ciclo di Studi Medievali – Atti del Convegno 7-10 giugno 2020, Firenze, NUME , 2021
Nella letteratura portoghese del XIII e XIV secolo non è difficile incontrare personaggi femminil... more Nella letteratura portoghese del XIII e XIV secolo non è difficile incontrare personaggi femminili estremamente legati alla natura: acqua, alberi, terra. Esse si trovano nelle cantigas de amigo, nelle opere appartenenti alla materia di Bretagna ed anche nei Libri dei Lignaggi di Don Pedro. È mio interesse analizzare come questi personaggi, per quanto talvolta appaiano molto dissimili, siano connesse ad una origine folclorica comune che tocca anche il territorio del Nord-Est italiano. Per esempio, la narrazione portoghese del Libro dei Lignaggi che parla della dama Pé-de-Cabra è molto vicina, nella trama, alla leggenda di Longana Piè-di-Capra. Entrambi i racconti manifestano elementi comuni con le storie delle fate Melusine, tra cui l’infrangimento del divieto imposto dalla donna e la sparizione di quest’ultima. È interessante notare che Longana è considerata negli studi folclorici una anguana, una creatura acquatica. Di fatti la Melusina è anch’essa principalmente acquatica, in quanto si trasforma in una donna con la coda di pesce o di serpente d’acqua e la si trova spesso accanto ad una fonte. Le donne acquatiche fanno parte anche del folclore portoghese e sono conosciute come mouras encantadas e si avvicinano molto alle figure femminili di alcune cantigas de amigo di Pero Meogo, nonostante le due tipologie di fanciulle non combacino alla perfezione. Le mouras sono normalmente creature positive, belle e ricche, le anguane, invece hanno caratteri ambivalenti, posseggono caratteristiche positive che negative generalmente ciò va in base al loro aspetto fisico, se bello o brutto. Lo scopo dello studio è individuare le somiglianze che esistono tra le figure femminili della letteratura portoghese e quelle del folclore del Nord-Est italiano in modo da compararle ed evidenziare l’esistenza di una base comune che unisce la letteratura dell’estremo occidente europeo con il substrato folclorico dell’Italia del Nord-Est.
Dinâmicas da personagem - Colóquio Figuras da Ficção 5, 2020
A Dama Pé de Cabra é uma personagem que aparece pela primeira vez na Lenda da Biscaia contida no ... more A Dama Pé de Cabra é uma personagem que aparece pela primeira vez na Lenda da Biscaia contida no Livro de Linhagens do Conde Dom Pedro do século XIV. A figura é descrita como uma dama belíssima, mas que possui um pormenor terrível: o pé forcado como o de uma cabra. Todavia, apesar deste detalhe consegue fazer apai-xonar por si o senhor Dom Lopes de Haro que casa com ela à condição que não se benza. Esta personagem torna-se depois protagonista da lenda homónima escrita por Alexandre Herculano e contida em Lendas e Narrativas de 1851. A obra de Herculano tornou-a celebre e ofereceu as bases para ulteriores versões da lenda que entraram a fazer partes de bandas desenhadas e de peças teatrais. O trabalho do historiador português acrescenta inúmeros pontos e pormenores à lenda originária e, de mesmo modo, também as edições em banda desenhadas, embora baseadas na narrativa de Herculano, acrescentam, graças à imagem, ulteriores elementos que tornam a figura dinâmica. A Dama Pé de Cabra é uma figura que pertence quase exclusivamente a Portugal, embora na Espanha se possam encontrar lendas "orais" que narram de uma senhora fisicamente parecida com a nossa personagem. Segundo os estudos críticos, como os de José Mattoso, a Dama é aproximável às fadas melusianas (a mais conhe-cida é a francesa Melusina) que oferece ao marido uma importante descendência, mas é também verdade que a particularidade física da figura, isto é o pé forcado é um elemento único que a diferencia das outras criaturas que normalmente apresentam caudas de peixe ou de serpente. Com este trabalho proporemos mostrar e analisar os diversos aspetos que distinguem a Dama Pé de Cabra nas diversas épocas e nas diversas formas artísticas: prosa, banda desenhada e teatro.
V Ciclo di Studi Medievali - Atti del Convegno 3-4 giugno 2019, Firenze, NUME, 2019
Nell'immaginario comune si identifica Melusina come una fata che offre al nobile con cui si sposa... more Nell'immaginario comune si identifica Melusina come una fata che offre al nobile con cui si sposa un'importante e potente dinastia ed è una figura frequente nelle leggende che narrano, appunto, le origini di importanti stirpi nobili, come quella dei Plantageneti. Nella letteratura medievale portoghese si trovano due personaggi che corrispondono a questa figura: la Dama dal piede caprino capostipite della famiglia degli Haro di Biscaia (Galizia) e dona Marinha che dà origine alla stirpe dei Marinhos, entrambe emergono in due leggende diverse contenute nel Libro dei lignaggi redatto tra il 1340 e il 1344 dal Conte Dom Pedro de Barcelos (1287-1354). Questi personaggi per quanto simili, in quanto riconducibili alla Melusina, manifestano differenze notevoli. La dama dal piede caprino è colei che più assomiglia alla Melusina "classica", poiché impone un divieto al marito, che è quello di non benedirsi. L'altra invece è muta, come la creatura marina che ritroviamo nella Melusina Siciliana di Geoffroy d'Auxerre (1115-1194), nonostante alcuni elementi non combacino con quest'ultimo personaggio. Le Melusine portoghesi sono molto particolari e acquisiscono caratteristiche proprie che le differenziano dalla classica tipologia che corrisponde a questa creatura fatata. Per questo la mia presentazione vuole mostrare che la fata Melusina è sì una prerogativa che appartiene anche alle leggende portoghesi, ma che, allo stesso tempo, le creature portoghesi posseggono specificità proprie che le rendono uniche nel loro genere. Keywords: Melusina, letteratura portoghese medievale, fata, libro dei lignaggi, personaggi fatati. La letteratura portoghese medievale, al pari della francese e dell'italiana ci tramanda testi lirici e prose. Tra queste ultime incontriamo frammenti narrativi che si trovano nel Livro de linhagens do Conde Dom Pedro, un testo lignagistico scritto intorno al 1340-44 da Dom Pedro, appunto, conte di Barcelos (1288-1354), figlio illegittimo del sovrano Dom Dinis (1261-1325). In Portogallo sono stati ritrovati tre libri che appartengono a questo filone: il Livro Velho de Linhagens (1270), il Livro do Deão (1340) e il suddetto Livro de linhagens do Conde Dom Pedro. Tali opere servivano al rafforzamento delle amicizie tra le varie famiglie nobili, ad evitare matrimoni tra parenti fino al settimo grado e alla legittimazione di alcuni diritti e privilegi, come il patronato, che permetteva, nel caso della creazione di monasteri, ai discendenti legittimi del fondatore di ricevere beni dall'istituto religioso. Nonostante tale funzione prettamente giuridica, in questi testi sono presenti frammenti letterari, leggende e racconti di varia natura. Il Livro de linhagens do Conde Dom Pedro, infatti, non è di per sé un'opera letteraria poiché elenca le stirpi nobili a partire dagli antichi re biblici fino alla nobiltà portoghese, ma ci offre le due leggende che analizzeremo in questa sede: Lenda da Dama Pé-de-Cabra e Lenda de Dona Marinha. La prima tra queste descrive la nascita della famiglia degli Haro di Biscaia (Galizia). Nonostante il substrato storico e mitico della leggenda sia sostanzioso, ci concentreremo solamente sulla figura della protagonista della narrazione: la Dama Pé-de-Cabra, ovvero la dama dal piede caprino. La seconda leggenda narra le origini del nobile lignaggio dei Marinhos che ha come capostipite l'altra figura di nostro interesse, Dona Marinha, chiamata così perché proveniente dal mare. Questi due personaggi femminili possono essere paragonati alla Melusina francese: una fata la cui origine si fa risalire alla letteratura latina medievale Henno cum dentibus, un racconto contenuto nel De nugis curialium di Walter Map (1140-1208/10), mentre in volgare la si trova
Ph.D. Thesis , 2018
O mágico e o demoníaco, categorias e dimensões de inequívoco relevo e multímoda funcionalidade na... more O mágico e o demoníaco, categorias e dimensões de inequívoco relevo e multímoda funcionalidade na mundividência da Idade Média europeia, podem (e devem) ser perspetivadas como faces distintas mas interligadas de uma mesma representatividade concetual, porquanto, mesmo com características naturalmente diversas, estão, em regra, interrelacionadas e ganham sentido mais evidente no diálogo permanente que parecem querer manter.
O momento fundamental da cristalização e aproximação destes dois conceitos terá ocorrido aquando da conversão dos pagãos por parte dos cristãos. A criação dos demónios, por exemplo, é em grande parte devida a uma incongruência do politeísmo com o primeiro mandamento da Lei de Deus; por sua vez, a magia, que tinha sempre existido, vê-se em grande medida diferenciada em “negra” e “branca” com base na sua ligação ou não com os demónios. De resto, na medievalidade não existia uma fronteira cristalinamente definida entre o natural e o sobrenatural, pelo que o mágico e o demoníaco estavam até profundamente ligados à vida quotidiana. E isso reflete-se também, de modo inevitável, na criação artística, em particular nas obras de génese literária.
Nesta tese demonstrar-se-á e defender-se-á que tais tematizações são amiúde integradas e trabalhadas em diversos textos que dão corpo à escrita literária em Portugal (i) logo a partir de 1200, com o amplo labor que por cerca de cento e cinquenta anos dá origem às cantigas trovadorescas galego-portuguesas (profanas e marianas), (ii) depois com a disseminação, desde a segunda metade de Duzentos, da matéria de Bretanha e de trechos prosísticos inseridos em projetos genealógicos como o Livro Velho de Linhagens, e (iii) por todo o século XIV, particularmente com o aprofundamento da literatura linhagística e cronística, de que o Livro de Linhagens do Conde D.Pedro e a Crónica Geral de Espanha de 1344 são expoentes máximos, sobretudo neste último caso (na sua segunda redação, de cerca de 1400).
A diversidade dos géneros textuais permitirá também identificar as estratégias estéticas dominantes, transversais e modeladoras desses elementos do mágico e do demoníaco que neles comparecem. Para além disso, o corpus integra obras que apesar do lado ficcional mantêm um lastro fortemente ligado à realidade histórica, como são exemplos a crónica, os livros de linhagens e até as cantigas de escárnio e maldizer.
Revista Portuguesa de Humanidades - Estudos Literários, 2017
The purpose of this work is to detect the aquatic spaces in the portuguese matter of Britain - i.... more The purpose of this work is to detect the aquatic spaces in the portuguese matter of Britain - i.e. the Livro de José de Arimateia and the Demanda do Santo Graal - and to analyze its characteristics. In the Livro, the space that mainly appears is the sea, whereas in the Demanda the aquatic space is, in most cases, the fresh water: rivers, fountains and lakes. Therefore, it will be shown what are the differences between these two types of aquatic spaces and what is their diegetic functionality.
FIGURAS DO ANIMAL na Literatura Cinema Banda Desenhada, 2017
As fadas medievais são seres que se encontram completamente integrados
na natureza e que, por iss... more As fadas medievais são seres que se encontram completamente integrados
na natureza e que, por isso, Claude Lecouteux (1993) denomina
sauvages demoiselles, devido ao facto de pertencerem ao locus amoenus.
Apesar de as fadas se apresentarem quase sempre humanizadas, existem
algumas que, por vários motivos, apresentam ligações com os animais.
Na literatura portuguesa medieval, encontram-se algumas, como a Dama
Pé de Cabra, cuja peculiaridade animal é mesmo o pé (de cabra), ou a
Morgana da Demanda do Santo Graal, que num trecho aparece vestida de
pele de lobo, o que a torna um ser demoníaco. Particular é o mutismo de
Dona Marinha que parece relacionar esta mulher com uma criatura do
mar: provavelmente uma sereia (considerada nos bestiários medievais
uma criatura animal). O nosso estudo que consistirá, principalmente,
na análise crítica destas três personagens, procura mostrar como os
animais a elas associados condicionam os seus comportamentos.
Letras de hoje [Personagem, a essência da narrativa], 2017
Este artigo está licenciado sob forma de uma licença Creative Commons Atribuição 4.0 Internaciona... more Este artigo está licenciado sob forma de uma licença Creative Commons Atribuição 4.0 Internacional, que permite uso irrestrito, distribuição e reprodução em qualquer meio, desde que a publicação original seja corretamente citada.
Donne, culture e società nel panorama lusitano e internazionale (secoli XVI-XXI), 2017
Questo studio è principalmente un riassunto del lavoro tratto dalla mia tesi di laurea magistrale... more Questo studio è principalmente un riassunto del lavoro tratto dalla mia tesi di laurea magistrale, in cui ho analizzato il linguaggio femminile nei romanzi di Mia Couto e Paulina Chiziane. Nell’articolo che segue mi soffermerò sul modo di parlare dei personaggi muliebri e, in particolare, sulle relazioni di potere che si innescano nei dialoghi intersessuali (uomo-donna) che l’autrice mozambicana descrive. La scelta della scrittrice è dovuta alla sua peculiarità di affrontare in maniera approfondita la tematica della condizione femminile e conseguentemente anche del linguaggio: il modo di parlare non comunica solo il genere, ma lo costruisce. Ho ridotto l’analisi a tre romanzi, invece di prendere in considerazione i cinque testi analizzati nella mia tesi: Ventos de Apocalipse, O Sétimo Juramento e Niketche. Uma História de Poligamia, perché, a mio avviso, mostrano dialoghi che rappresentano in maniera più completa la situazione femminile, in cui i diversi comportamenti dialogici che vedono la donna come un essere sottomesso all’uomo sono maggiormente evidenti e chiari. Paulina Chiziane prende molto a cuore la questione femminile nonostante non si reputi, né vuole essere considerata, una femminista. Ciononostante, nell’intervista a Michel Laban, sottolinea che gli scrittori uomini fanno emergere nei loro testi una visione della donna prettamente maschile e per questo lei ha il dovere di raccontare le donne, anche se, confessa, vorrebbe scrivere di fantascienza.
Revista Roda da Fortuna, 2017
La band metal svedese Sabaton ha la particolarità di scrivere canzoni che narrano principalmente ... more La band metal svedese Sabaton ha la particolarità di scrivere canzoni che narrano principalmente di guerre e battaglie che sono avvenute in vari periodi storici o di eroi combattenti. In questo lavoro ci proponiamo di presentare l’album del 2012, Carolus Rex, che narra la storia dell’Impero Svedese da Gustavo Adolfo fino a Carlo XII. Vogliamo dimostrare come anche la musica di un gruppo metal svedese possa esserci utile per imparare qualcosa in più di una Storia di una regione “periferica” d’Europa. Quindi analizzeremo i testi delle canzoni confrontandoli con libri di Storia. Oltre a questo album prenderemo in considerazione anche la canzone Swedish Pagans, contenuta in The Art of War (Re-armed) (2008), sulla mitologia scandinava e dei vichinghi.
Com o termo Lusofonia quer-se definir "o conjunto de falantes de língua portuguesa à escala globa... more Com o termo Lusofonia quer-se definir "o conjunto de falantes de língua portuguesa à escala global". Esse conceito abraça portanto a totalidade dos habitantes dos países de língua oficial portuguesa, os falantes das cidades de Macau, Goa, Damão e Diu e os membros da diáspora. O que se entende a partir dessa definição é uma unidade linguística real que liga ao Brasil e a Portugal os países africanos que são Angola, Cabo Verde, Moçambique, Guiné Bissau, São Tomé e Príncipe. O que Eduardo Lourenço chamaria de "os três anéis".
Os lapidários medievais oferecem uma panorâmica dos poderes mágicos que as pedras preciosas ou se... more Os lapidários medievais oferecem uma panorâmica dos poderes mágicos que as pedras preciosas ou semipreciosas possuem. A crença na magia das gemas reflete-se de forma geral na literatura e na arte medievais, em particular na ourivesaria. Com este trabalho pretende-se oferecer uma visão abrangente do uso das pedras na Idade Média mostrando uma seleção de textos e as obras de arte em que estas aparecem. Portanto, começar-se-á com a descrição dos textos teóricos, os lapidários, até explorar as obras literárias e outras expressões artísticas, em particular a arte do mosaico e da ourivesaria.
É comum referir que a personagem de Merlim tem a sua origem na “crónica” Historia Regum Britannia... more É comum referir que a personagem de Merlim tem a sua origem na “crónica” Historia Regum Britanniae de Geoffrey de Monmouth, obra escrita no século XII e que narra os seus acontecimentos na ilha britânica antes da conquista saxónica. Parece, portanto, que a partir desta obra, a figura do mágico, adivinho, filho do diabo começou o seu percurso até chegar à contemporaneidade. De facto, hoje em dia Merlim não é apenas uma personagem literária, mas também modelo utilizado na representação cinematográfica, na banda desenhada ou mesmo nos videogames. Neste artigo pretende-se investigar o percurso histórico desta personagem, das suas origens até ao imaginário contemporâneo, para observar desta forma as suas modificações em si e no campo artístico no qual figura.
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Papers by Azzurra Rinaldi
O momento fundamental da cristalização e aproximação destes dois conceitos terá ocorrido aquando da conversão dos pagãos por parte dos cristãos. A criação dos demónios, por exemplo, é em grande parte devida a uma incongruência do politeísmo com o primeiro mandamento da Lei de Deus; por sua vez, a magia, que tinha sempre existido, vê-se em grande medida diferenciada em “negra” e “branca” com base na sua ligação ou não com os demónios. De resto, na medievalidade não existia uma fronteira cristalinamente definida entre o natural e o sobrenatural, pelo que o mágico e o demoníaco estavam até profundamente ligados à vida quotidiana. E isso reflete-se também, de modo inevitável, na criação artística, em particular nas obras de génese literária.
Nesta tese demonstrar-se-á e defender-se-á que tais tematizações são amiúde integradas e trabalhadas em diversos textos que dão corpo à escrita literária em Portugal (i) logo a partir de 1200, com o amplo labor que por cerca de cento e cinquenta anos dá origem às cantigas trovadorescas galego-portuguesas (profanas e marianas), (ii) depois com a disseminação, desde a segunda metade de Duzentos, da matéria de Bretanha e de trechos prosísticos inseridos em projetos genealógicos como o Livro Velho de Linhagens, e (iii) por todo o século XIV, particularmente com o aprofundamento da literatura linhagística e cronística, de que o Livro de Linhagens do Conde D.Pedro e a Crónica Geral de Espanha de 1344 são expoentes máximos, sobretudo neste último caso (na sua segunda redação, de cerca de 1400).
A diversidade dos géneros textuais permitirá também identificar as estratégias estéticas dominantes, transversais e modeladoras desses elementos do mágico e do demoníaco que neles comparecem. Para além disso, o corpus integra obras que apesar do lado ficcional mantêm um lastro fortemente ligado à realidade histórica, como são exemplos a crónica, os livros de linhagens e até as cantigas de escárnio e maldizer.
na natureza e que, por isso, Claude Lecouteux (1993) denomina
sauvages demoiselles, devido ao facto de pertencerem ao locus amoenus.
Apesar de as fadas se apresentarem quase sempre humanizadas, existem
algumas que, por vários motivos, apresentam ligações com os animais.
Na literatura portuguesa medieval, encontram-se algumas, como a Dama
Pé de Cabra, cuja peculiaridade animal é mesmo o pé (de cabra), ou a
Morgana da Demanda do Santo Graal, que num trecho aparece vestida de
pele de lobo, o que a torna um ser demoníaco. Particular é o mutismo de
Dona Marinha que parece relacionar esta mulher com uma criatura do
mar: provavelmente uma sereia (considerada nos bestiários medievais
uma criatura animal). O nosso estudo que consistirá, principalmente,
na análise crítica destas três personagens, procura mostrar como os
animais a elas associados condicionam os seus comportamentos.
O momento fundamental da cristalização e aproximação destes dois conceitos terá ocorrido aquando da conversão dos pagãos por parte dos cristãos. A criação dos demónios, por exemplo, é em grande parte devida a uma incongruência do politeísmo com o primeiro mandamento da Lei de Deus; por sua vez, a magia, que tinha sempre existido, vê-se em grande medida diferenciada em “negra” e “branca” com base na sua ligação ou não com os demónios. De resto, na medievalidade não existia uma fronteira cristalinamente definida entre o natural e o sobrenatural, pelo que o mágico e o demoníaco estavam até profundamente ligados à vida quotidiana. E isso reflete-se também, de modo inevitável, na criação artística, em particular nas obras de génese literária.
Nesta tese demonstrar-se-á e defender-se-á que tais tematizações são amiúde integradas e trabalhadas em diversos textos que dão corpo à escrita literária em Portugal (i) logo a partir de 1200, com o amplo labor que por cerca de cento e cinquenta anos dá origem às cantigas trovadorescas galego-portuguesas (profanas e marianas), (ii) depois com a disseminação, desde a segunda metade de Duzentos, da matéria de Bretanha e de trechos prosísticos inseridos em projetos genealógicos como o Livro Velho de Linhagens, e (iii) por todo o século XIV, particularmente com o aprofundamento da literatura linhagística e cronística, de que o Livro de Linhagens do Conde D.Pedro e a Crónica Geral de Espanha de 1344 são expoentes máximos, sobretudo neste último caso (na sua segunda redação, de cerca de 1400).
A diversidade dos géneros textuais permitirá também identificar as estratégias estéticas dominantes, transversais e modeladoras desses elementos do mágico e do demoníaco que neles comparecem. Para além disso, o corpus integra obras que apesar do lado ficcional mantêm um lastro fortemente ligado à realidade histórica, como são exemplos a crónica, os livros de linhagens e até as cantigas de escárnio e maldizer.
na natureza e que, por isso, Claude Lecouteux (1993) denomina
sauvages demoiselles, devido ao facto de pertencerem ao locus amoenus.
Apesar de as fadas se apresentarem quase sempre humanizadas, existem
algumas que, por vários motivos, apresentam ligações com os animais.
Na literatura portuguesa medieval, encontram-se algumas, como a Dama
Pé de Cabra, cuja peculiaridade animal é mesmo o pé (de cabra), ou a
Morgana da Demanda do Santo Graal, que num trecho aparece vestida de
pele de lobo, o que a torna um ser demoníaco. Particular é o mutismo de
Dona Marinha que parece relacionar esta mulher com uma criatura do
mar: provavelmente uma sereia (considerada nos bestiários medievais
uma criatura animal). O nosso estudo que consistirá, principalmente,
na análise crítica destas três personagens, procura mostrar como os
animais a elas associados condicionam os seus comportamentos.
In questo lavoro si vuole ribattere a tale affermazione, dimostrando che gli stereotipi possono essere abbattuti. Come esempio saranno analizzati due autori: un angolano bianco e nativo portoghese, vissuto nell’epoca del colonialismo e conosciuto come João Maria Vilanova; e la poetessa santomense Conceição Lima che vive attualmente in Gran Bretagna. I due scrittori utilizzano differentemente la lingua portoghese. Il primo usa moltissime parole in quimbundo, avvicinado il suo stile all’oralità del popolo africano, come se volesse affermare una provenienza angolana che in realtà non c’è; al contrario Conceição Lima scrive in portoghese europeo privo di inflessioni, in quanto l’autrice è già di nascita africana e non ha bisogno di specificarlo ulteriormente attaverso l’utilizzo del linguaggio.
L’identità linguistica non dipende solo dal diverso contesto storico-geografico dei due autori, ma è il frutto della scelta personale di ciascuno scrittore e non si può generalizzare per definire il livello di “africanità” di un’opera.
Coordenação: Azzurra Rinaldi
A magia é uma temática que na Idade média encontra a sua expressão mais alta. Descendente das antigas práticas religiosas pagãs, foi declarada, como refere Schmitt, uma prática supersticiosa que nunca parou de existir, apesar de ter sido combatida duramente pelas instituições eclesiásticas e leigas. Mesmo se considerada ligada ao demónio não deixou de ter seguidores e praticantes.
Previsões do futuro, ritos de purificações, crença nas bruxas, nos vampiros e nos poderes sobrenaturais dos objetos ainda pertencem à nossa mentalidade de indivíduos “contemporâneos”. A arte e em particular a literatura continuam referindo e falando destas antigas convicções em muitas ocasiões, tendo a magia como tema principal e os seres imaginários como protagonistas.
Pretende-se uma investigação sobre a contemporaneidade mágica. Conceitos medievais que ainda continuam a ser parte da nossa mentalidade e fazer também paralelos entre as diversas realidades que abraçam o mundo lusófono. Por exemplo: feitiços e feiticeiras no Brasil, nos países africanos de língua portuguesa e em Portugal: como muda a conceção de magia e como é descrita, vivida e pensada nos diferentes países. Existem criaturas imaginárias comuns entre os países da lusofonia?
Il caso italiano è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di « letteratura italiana contemporanea », che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Volume disponibile qui:
https://www.nuovomedioevo.it/attivita-2/1466-2/