lunedì 14 aprile 2025

Arte e poesia

 


Il prossimo 16 Aprile prende avvio la seconda parte della rassegna “L'arte è di casa” ideata dall’associazione Calzaap in collaborazione col Rondò dei Talenti per “ Educare in terrazza”. 

Questa sessione si sviluppa in due incontri dedicati alla relazione fra la scrittura, in particolar modo la poesia e la letteratura e le forme delle arti visive. Una relazione che prende forma nell’antichità quando i disegni diventano alfabeto o si trasformano in geroglifici, come accadrà nella cultura egizia o nelle scritture delle culture meso-americane, per diventare poi scrittura, narrazione, emozioni. 

Un viaggio che si svilupperà, nel salone del quarto piano del Rondò dei Talenti, in due parti: la prima il 16 Aprile alle ore 21, con uno sguardo storico dai tempi antichi fino alla fine dell’ottocento, e uno il 23 Aprile sempre alle ore 21, che guarderà ai tanti cambiamenti avvenuti nel secolo scorso fino alla digitalizzazione contemporanea. Relatore degli incontri sarà l’operatore artistico Domenico Olivero.

Eventi realizzati grazie al contributo di Fondazione CRC e col patrocinio del Comune di Cuneo.

Gli incontri sono ad ingresso gratuito.


sabato 12 aprile 2025

Fake spring - Alex Occelli

 Presso la Biblioteca Civica di Cuneo fino al 23 Aprile espone Alex Occelli con la mostra "Fake spring", aperta nell'orario della biblioteca. 











venerdì 11 aprile 2025

Liberazione


Nel mese di aprile del 1945 cessò il regime nazifascista. Nella provincia di Cuneo, ancora alle prese con morte ed episodi di violenza, si festeggiò tra le rovine con balli e pranzi popolari. Il tutto circondati da veicoli e blindati americani.

La mostra fotografica Liberazioni 25 Aprile 1945, a cura dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Cuneo, racconta le diverse realtà provinciali legate a quel particolare periodo storico attraverso scatti fotografici.

L’esposizione verrà inaugurata giovedì 17 aprile alle ore 18.00 e sarà visitabile con il seguente orario:  dal lunedì al venerdì 8.30-12.30/14.30-18; sabato e domenica 16.00-19.00; venerdì 25 aprile dalle 9.00 alle 19.00; chiuso Pasqua e Pasquetta.

Bellezza



 “L’arte è un sapere che ci fa cambiare idea, un sapere che ci mette in contatto con le esperienze umane e con i suoi tabù, e non ha paura, l’arte, non ha mai avuto paura di parlare di qualcosa di profondamente inquietante” scrive Anselm Kiefer in “Anselm Kiefer, Parole d’artista”, edito da Rosenberg & Sellier.

Questa frase riassume l’idea alla base dell’installazione artistica di Sara Masoero, che unisce la fotografia macro di fiori e una ricerca storica svolta negli archivi degli ex ospedali psichiatrici di Racconigi e Collegno, che ha portato alla luce frammenti di vite solo ora rivelate.

L’installazione, visitabile a Cuneo, a Palazzo santa Croce, nei weekend dall’11 al 27 aprile, è nata lo scorso anno ed è stata esposta a Racconigi, con l’obiettivo di ridare vita e dignità a persone e storie dimenticate, tratte dagli scaffali polverosi degli archivi.
Ora è cresciuta, si è evoluta ed è diventata un percorso sensoriale, su più spazi: gli spettatori potranno prendere consapevolezza di ciò che è stata la realtà manicomiale prima della legge Basaglia, ma questa realtà, pur essendo mostrata in tutta la sua durezza, viene poi trasfigurata dalla creazione artistica, che con la sua potenza catartica e trasformativa rivela la bellezza nascosta, risarcisce ciò che non è stato.
Anche gli internati probabilmente sentivano la profonda capacità riparatrice dell’arte, che lenisce la sofferenza e le ferite, e dalla loro reclusione hanno lasciato opere che, salvate dagli infermieri, testimoniano la loro tristezza e la loro speranza. Ad esse è dedicata una sezione dell’installazione, che ci dice che, per quanto il nostro dolore possa essere devastante, l’arte ci può aiutare a scioglierlo, ad immaginare una via di uscita, magari proprio a partire da cose piccole e nascoste che stanno intorno a noi. Il lavoro di ricerca negli archivi, a cui l’artista si è avvicinata con rispetto, in punta di piedi, ha richiesto tempo, un tempo lento necessario per entrare in un mondo così diverso dalla nostra realtà e riuscire a capire in profondità queste storie perdute, per poterle riportare alla luce nella loro verità e bellezza e ricucire, attraverso l’arte, ciò che è stato strappato.

Dedicare tempo significa prendersi cura, ascoltare, vedere ciò che a prima vista sfugge. Anche lo spettatore è invitato a prendersi questo tempo per sé e assaporare con lentezza l’installazione, per scendere fino in fondo nell’abisso di queste storie, che raccontano il dolore nostro, degli altri, del mondo, e poi farsi sollevare in alto dall’arte, che spazza via la sofferenza e lascia solo bellezza.

L’installazione, che ha il patrocinio del Comune di Cuneo, del Comune di Racconigi e della Regione Piemonte e a cui ha collaborato l’Università delle tre età di Bagnolo Piemonte, verrà inaugurata venerdì 11 aprile alle ore 16 e sarà visitabile tutti i venerdì, sabati e domeniche, dall’11 aprile al 27 aprile compreso, dalle ore 10 alle ore 12,30 e dalle ore 16 alle ore 19.

Durante la settimana, l’installazione sarà aperta su appuntamento, telefonando al numero 333.5293937. L’ingresso è gratuito.

Inviti di Ulisse alla Fondazione Casa Delfino-Sartoris di Cuneo


Venerdì 18 aprile 2025, alle ore 16, con ingresso libero, presso la Fondazione Casa Delfino-Sartoris in corso Nizza 2, Cuneo, verrà proiettato il videoconcerto del musicista turco Fazil Say che eseguirà sue composizioni e altri brani di Bach, Beethoven, Busoni, Paganini






venerdì 4 aprile 2025

VALERIO BERRUTI More than kids


 La Fondazione Ferrero di Alba presenta dal 4 aprile al 4 luglio 2025 la mostra “More than kids” di Valerio Berruti. La personale, a cura di Nicolas Ballario e Arturo Galansino, raccoglie la produzione dell’artista albese tra affreschi, sculture e video-animazioni e anticipa alcuni lavori che saranno presentati a partire dal prossimo luglio nelle prestigiose sale di Palazzo Reale a Milano.


La Fondazione Ferrero di Alba presenta dal 4 aprile al 4 luglio 2025 la mostra “More than kids” di Valerio Berruti. La personale, a cura di Nicolas Ballario e Arturo Galansino, raccoglie la produzione dell’artista albese tra affreschi, sculture e video-animazioni e anticipa alcuni lavori che saranno presentati a partire dal prossimo luglio nelle prestigiose sale di Palazzo Reale a Milano. 

Alla poetica dell’infanzia, cara all’artista e declinata attraverso tecniche molto diverse tra loro, si affianca per la prima volta l’attenzione posta al paesaggio delle Langhe ritratte con il tratto distintivo di Berruti che invita lo spettatore a terminare l’opera semplicemente osservandola.

Sostiene Nicolas Ballario, curatore della mostra: "L’arte di Valerio Berruti ha tanti livelli di lettura. Il primo ci parla di un periodo della vita che tutti abbiamo vissuto: l’infanzia è il nostro comun denominatore, è un momento che tutti abbiamo condiviso e con quelle figure Berruti non trascina, ma convince per poi affrontare in ottica paradigmatica e metaforica i grandi temi della contemporaneità. I soggetti di Berruti non sono mai finiti. Mancano linee, contorni, colori, tratti. Questo perché contro ogni verità assoluta Berruti permette al visitatore di completare l’opera attraverso il proprio vissuto, nella consapevolezza che l’arte non può avere un significato univoco, che non può dare risposte ma anzi deve porre domande e in qualche modo scippare alla banalità della comunicazione di massa il primato del racconto del mondo".

"Dopo aver esposto l’opera di alcuni tra i più grandi maestri italiani della modernità, come Alberto Burri e Giuseppe Penone, - afferma Arturo Galansino co curatore della mostra e membro del comitato scientifico dell’istituzione albese - la Fondazione Ferrero prosegue oggi questo percorso con un artista appartenente ad una generazione più giovane e legato al nostro territorio. Valerio Berruti, l’autore della monumentale scultura che caratterizza piazza Michele Ferrero ad Alba, con questa mostra ci invita ad un viaggio intimo all’interno della sua poetica. In un mondo che cambia rapidamente, l'arte di Berruti invita a riflettere sulla condizione umana attraverso il linguaggio universale e anticonvenzionale dell’infanzia. Con una poetica sobria e al contempo potente che svela l’essenza di ogni soggetto, Berruti ci stimola a guardare oltre l'apparenza per ritrovare un legame universale. Nel percorso espositivo, infatti, il pubblico è coinvolto in una sorta di esperienza condivisa, in cui l’opera diventa uno spazio aperto in cui la riflessione si intreccia con il vissuto di ciascuno. Ecco perché, anche se raffigura per lo più bambini, l’arte di Valerio Berruti non è un gioco da ragazzi".

Valerio Berruti sottolinea: "Ho sempre pensato alle mie opere come ad una metafora che va oltre l’immaginario fanciullesco. Non provo alcun fastidio - anzi - nel sapere che le persone si immedesimino nei miei lavori ripensando alla propria infanzia, un momento felice per molti. Vorrei però riuscire a far passare il messaggio che i miei bambini non siano in realtà tali, ma semplicemente il tramite più immediato e scevro di particolari per far passare un messaggio: l’assoluta uguaglianza tra gli esseri umani, la necessità di aver cura del mondo in cui stiamo vivendo, la consapevolezza del fatto che tutto è fugace e delicato, proprio come l’infanzia".

I bambini di Berruti, quindi, non sono puramente o solamente tali, ma metafore di un momento comune in cui tutto è ancora possibile. Proprio come bambini anche gli adulti possono ritrovarsi stupiti di fronte a qualcosa di sconosciuto o smarriti nelle difficoltà. Into my arms, la scultura monumentale esposta per la prima volta all’esterno della Fondazione Ferrero, accoglie i visitatori suggerendo la necessità di abbracciarsi e prendersi cura di sé così come la grande scultura Insight, nel giardino interno della Fondazione, raffigura un bambino in posa contemplativa, quasi come se avesse raggiunto una nuova consapevolezza. Sono “più che bambini” anche i protagonisti delle altre opere scultoree inserite nel percorso espositivo come More than a child, scultura in alluminio esposta per la prima volta, Three (parts of) me, Aurora e Nel nome del padre, installazione composta da cinque opere in cemento, vetroresina e terra che ritrae un gruppo di bambini idealmente raccolti in preghiera. Dalla scultura si passa ai bassorilievi, in questo caso in cemento e resina, con l’opera Nel silenzio che ha per protagoniste tre bambine che dormono sulla terra arsa dal sole. Il mondo sta cambiando, la temperatura si sta alzando, il clima grida la nostra attenzione senza fare alcun rumore: il cambiamento climatico è protagonista negli ultimi lavori di Berruti anche e soprattutto in Don't let me be wrong. In Fondazione Ferrero si trova il lavoro preparatorio della grande scultura che sarà esposta nel cortile di Palazzo Reale e all’interno della quale sarà possibile entrare per vedere proiettato il nuovo cortometraggio composto da disegni messi in sequenza.
Il tema degli affetti famigliari torna in Endless love che attraverso una serie di disegni su carta di riso raffigura un simbolico e infinito abbraccio tra fratelli.
Nelle sale della Fondazione albese si trovano anche alcuni tra i primi affreschi realizzati dall’artista oltre vent’anni fa come Vocazione dove il piccolo protagonista è ritratto su grandi tele di juta grezza. Gli ultimi affreschi realizzati da Berruti sono invece le diciotto opere del ciclo Langhe, una produzione del tutto inedita dell’artista che si discosta dal tema dell’infanzia e riproduce i paesaggi raffiguranti la sua terra mantenendo l’essenzialità dei tratti e l’interazione con lo spettatore chiamato a completare l’opera con il proprio sguardo.
Uno spazio della mostra sarà interamente dedicato alle video-animazioni con la proiezione in loop di tutti i corti animati realizzati dal 2004 al 2024 con le colonne sonore appositamente scritte da grandi musicisti internazionali. Tra queste La figlia di Isacco realizzata per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009 con le musiche di Paolo Conte, ma anche Kizuna musicata da Ryuchi Sakamoto e La giostra di Nina con il pianoforte di Ludovico Einaudi.

Il progetto espositivo “More than kids”, dopo la personale alla Fondazione Ferrero, proseguirà nel cortile e al piano nobile di Palazzo Reale a Milano (da luglio a novembre 2025) per poi ritornare ad Alba, da ottobre fino a dicembre, con una grande installazione all’interno della Chiesa di San Domenico, nel cuore del centro storico cittadino, promossadall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alba proprio nel periodo dell’edizione 2025 della Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba.

Natura e vita, Daniele Fissore Opere dal 1973 al 2017.

 


140 opere esposte a Palazzo Salmatoris di Cherasco e Casa Francotto di Busca dal 5 aprile al 22 giugno


Verrà inaugurata sabato 5 aprile alle ore 17,00 a Busca la mostra Natura e vita, Daniele Fissore Opere dal 1973 al 2017.

La rassegna espositiva, curata da Cinzia Tesio, sarà un interessante esperimento della crescente collaborazione le Città di Busca e Cherasco, la mostra infatti si articolerà su due sedi: Casa Francotto e Palazzo Salmatoris.

L’organizzazione è curata da Monviso Arte APS e da Cherasco Eventi.

L’intento è quello di rendere omaggio a un grande artista cuneese, che ha saputo sviluppare, nel corso della sua carriera, un’affascinante ricerca sul linguaggio pittorico, con delle connessioni legate al mondo della fotografia. Le due mostre, composte da oltre 140 opere e visitabili ad ingresso gratuito, raccontano efficacemente tutta la visione della realtà che Daniele Fissore ha tradotto in arte, con una continua evoluzione dei temi trattati.

L’osservazione dell’artista si concentra su una visione pura e sensoriale della realtà e della società; il suo è un invito a osservare e riflettere sul mondo attraverso il puro atto di guardare, senza pregiudizi o ideologie, ma apprezzando la bellezza e la complessità di ciò che si vede. Si possono osservare le prime serie come le “Cabine telefoniche”, le “Opposizioni” e le “Ricognizioni”, per poi passare alla rappresentazione della figura umana e alla ritrattistica.

Successivamente la serie dei “Pic–nic” mostra le novità elaborate durante il soggiorno inglese, mentre il ciclo dei “Muri” e l’esplorazione del paesaggio conducono alla serie dei “Green” e delle “Marine”, che ottennero ampi consensi di pubblico e di critica alla fine dello scorso secolo.

L’ultimo periodo della produzione di Fissore si concentra sui “Video spenti” ed “Eroica”. Il ciclo di “Eroica” in particolare ha dato vita, a Torino, a una mostra inaugurata nel 2011 in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e ad una installazione permanente al Parco Dora.

Come afferma la curatriceCinzia Tesio: «Il percorso segue un approccio storiografico finalizzato ad una restituzione criticamente motivata dell’ampia produzione del Maestro con una particolare attenzione all’aspetto umano. Fissore è un artista che vive tutt’ora nella memoria di tanti estimatori, cultori d’arte e collezionisti ma che attende ancora una ulteriore valorizzazione, un giusto accreditamento all’oggettivo talento. La perizia tecnica, la qualità e il valore delle opere di Daniele Fissore, la profondità delle sue ragioni di uomo e di artista emersero, fin dagli esordi, dalle attenzioni di insigni critici e studiosi tra cui Luca Beatrice, Francesco Poli, Giorgio Seveso, Angelo Mistrangelo, Marisa Vescovo.  Ad avvalorare il citato consenso è necessario, ancora, rilevare il prestigio delle sedi museali e delle gallerie che, ancora vivente, ne hanno accolto esposizioni sia personali che collettive».

Natura e vita, Daniele Fissore Opere dal 1973 al 2017, vuole essere un viaggio artistico in continua evoluzione, una ricerca che è insieme personale e collettiva, intima e universale. Questo grazie all’osservazione delle opere dell’artista che riescono a comunicare messaggi in modo profondo, senza mai scadere nell’autoreferenzialità o nel didascalico.

«Con grande piacere ospitiamo a Cherasco la mostra di Daniele Fissore, un artista di straordinario talento che, con la sua arte, è riuscito a emozionare e a toccare il cuore di molti. – dicono il sindaco, Claudio Bogetti e la consigliera delegata alla Cultura, Mara Degiorgis - La sua esposizione, allestita nelle prestigiose sale di Palazzo Salmatoris, si inserisce perfettamente nel nostro impegno a promuovere la cultura e l'arte a Cherasco, valorizzando gli artisti che, con passione e dedizione, hanno contribuito e contribuiscono alla crescita del panorama culturale locale. Palazzo Salmatoris, con la sua eleganza e il suo fascino, è il luogo ideale per accogliere la sua arte; in questa cornice, la sua visione si fonde perfettamente con la storia e la bellezza di Cherasco, creando un connubio armonioso che celebra la creatività, il talento e l'impegno».

«Siamo particolarmente entusiasti di annunciare l'inaugurazione della mostra personale "Natura e Vita - Daniele Fissore" che, sulla scia della collaborazione avviata in questi anni, si articolerà in due sedi, Casa Francotto a Busca e Palazzo Salmatoris a Cherasco. – dicono il sindaco, Ezio Donadio e l’assessora alla Cultura, Lucia Rosso - La sinergia tra i nostri due Comuni, infatti, è sempre più solida e produttiva e con questa nuova esposizione si vuole, da un alto, celebrare e valorizzare l'arte di Fissore, artista che ha lasciato un segno nel pubblico e nella critica della fine del scorso secolo, dall’altro sottolineare il potere unificante dell’ arte e della cultura, capaci di creare un ponte tra due città, enfatizzando la complementarità dei loro territori e l'importanza del turismo culturale per la crescita e il benessere delle comunità locali. Prosegue, inoltre, la promozione di programmi educativi dedicati alle nuove generazioni, che permetteranno agli studenti di esplorare l'arte di Fissore attraverso visite guidate e laboratori didattici. Questo impegno verso l'educazione artistica rappresenta un investimento nel futuro culturale e civico delle prossime generazioni. Invitiamo, pertanto, residenti e visitatori a partecipare a questa straordinaria esposizione, scoprendo e apprezzando l'arte di Daniele Fissore, un artista che ha saputo coniugare pittura e fotografia in un linguaggio unico e trasformare la realtà quotidiana in opere di grande bellezza e profondità concettuale».

Il figlio Simone Fissore, presidente dell’“Associazione per l’archiviazione e la tutela dell’opera di Daniele Fissore ETS a nome della famiglia: «Ringrazio le amministrazioni comunali di Busca e Cherasco, gli enti promotori, la Banca Cassa Risparmio di Savigliano, la Fondazione CRS e la Banca di Caraglio per il prezioso contributo finalizzato alla valorizzazione e alla promozione della figura dell’artista. Ringrazio, inoltre, la curatrice con cui ho ideato e strutturato il progetto, e tutti i collaboratori e i collezionisti indispensabili per la riuscita di questa ampia rassegna antologica».

L’evento espositivo sarà arricchito durante l’apertura da attività didattiche con le scuole e da eventi collaterali.

 

Natura e vita, Daniele Fissore opere dal 1973 al 2017
Dal 5 aprile al 22 giugno 2025 – INGRESSO LIBERO

Orari

  • Casa Francotto (Busca)

                      Venerdì 15,30 – 18,30

                      Sabato 10 -12 / 15,30 – 18,30

                      Domenica e festivi 10 - 12,00 / 14,30 – 18,30

Info: Casa Francotto 3715420603info@casafrancotto.it  -  www.casafrancotto.it

 

  • Palazzo Salmatoris (Cherasco)

                 Mercoledì, giovedì e venerdì 14,30 – 18,30

                 Sabato, domenica e festivi 9,30- 12,30 / 14,30 -18,30

Info Ufficio turistico 0172 427050  - www.turismoeventicherasco.it

 

 Daniele Fissore - biografia

Daniele Fissore (1947-2017) nasce a Savigliano in provincia di Cuneo.
Dopo gli studi classici frequenta, nel 1968, l’Accademia di Belle Arti a Torino per poi proseguire autonomamente la sua ricerca artistica, dedicandosi all’approfondimento delle tecniche del disegno.
Dal 1973 inizia a elaborare temi pittorici distintivi come “Cabine telefoniche” e “Ricognizioni”.
Partecipa a importanti esposizioni, tra cui la X Quadriennale di Roma (1975) e la Biennale del Disegno di Milano (1976).
Nel 1980 si trasferì a Londra, dove espose alla House Gallery la serie dei Pic-Nic, mostra recensita con successo alla critica inglese.
Tornato in Italia, sperimenta nuovi cicli pittorici come i “Green” e le “Marine” ed espone in gallerie di prestigio.
Negli anni 2000 lavora ai “Video spenti” e a “Eroica”, nuovo, significativo progetto per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Nel 2022 Savigliano gli dedica una importante retrospettiva.

Inviti di Ulisse - Fondazione Casa Delfino


venerdì 11 aprile 2025, alle ore 16, con ingresso libero, presso la Fondazione Casa Delfino-Sartoris in c.so Nizza 2, Cuneo, verrà proiettato il videospettacolo "Realismo musicale", con "Un americano a Parigi", di George Gershwin e "Carmen", balletto con coreografie di Mats Ek






sabato 29 marzo 2025

Inviti di Ulisse - Appuntamento del 4 aprile 2025


Alle ore 16, con ingresso libero, presso la Fondazione Casa Delfino-Sartoris in c.so Nizza 2, Cuneo, verrà proiettato il videoconcerto "L'America del passato: George Gershwin"




mercoledì 26 marzo 2025

Liberi pensieri

 


Mostra di Franco Cerutti, Franco Giorsetti, Carlo Boffano, inaugurazione sabato 5 Aprile alle ore 17


domenica 23 marzo 2025

Leggiadre stelle



In questo fine settimana è stato allestito l'opera collettiva "Un’ARCA per le STELLE" realizzata da 694 alunne e alunni degli istituti comprensivi di Borgo San Dalmazzo e di Demonte che hanno partecipato alle attività educative curate da Feliz con l’Associazione La Scatola Gialla nell’ambito della prima edizione di Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in collaborazione con Fondazione CRC.

Nei giorni di Sabato 22 e domenica 23 marzo tantissime persone  hanno visitato al Centro della Comunità (ex bocciofila) in via Roma 5 a Rittana per vedere i risultati di questo  suggestivo percorso.



Nell’occasione è stato proiettato in anteprima assoluta un documentario che racconta le diverse fasi della prima edizione del progetto Radis, un progetto di arte nello spazio pubblico promosso da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per il quadriennio 2024-2027.

La prima edizione ha avuto luogo nella provincia di Cuneo, con la collaborazione della Fondazione CRC.



L’artista Giulia Cenci, con la curatela di Marta Papini, a realizzare un’opera destinata all’area boschiva del Chiot Rosa, vicino al paese di Rittana; l’opera denominata le masche è di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in comodato permanente al Comune di Rittana.

Radis intende arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica e il coinvolgimento attivo degli abitanti, degli enti locali e delle associazioni.

In tal senso la commissione dell’opera di Giulia Cenci al Chiot Rosa è stata accompagnata da un programma educativo per le scuole del territorio, curato da Feliz in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla.



Nel primo ciclo di incontri, intitolato L’Attesa, tredici classi delle scuole primarie della zona hanno lavorato sia in aula sia al Chiot Rosa immaginando l’opera nello stesso momento in cui l’artista la stava ideando.

Nella seconda parte dell’anno il progetto è andato avanti con le attività di Costruire sensi, e ha coinvolto anche classi di altri ordini scolastici,sollecitando il confronto in prima persona con l’opera installata al Chiot Rosa, con il linguaggio e la ricerca di Giulia Cenci.

Il risultato dei laboratori è un lavoro collettivo che, presentato alla fine del percorso educativo, costituisce un’ulteriore occasione di coinvolgimento delle famiglie e del territorio sui temi dell’arte pubblica, e un invito a visitare il Chiot Rosa per scoprire l’opera d’arte pubblica che ha ispirato i ragazzi.









sabato 22 marzo 2025

Inviti di Ulisse : Nuovo appuntamento

venerdì 28 marzo 2025, alle ore 16, con ingresso libero, presso la Fondazione Casa Delfino-Sartoris in corso Nizza 2, Cuneo, verrà proiettato il videoconcerto "David Garrett - violinista del diavolo"







giovedì 20 marzo 2025

La mostra sul Grand Tour e il paesaggio viene prorogata fino al 13 Aprile

 

Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo annunciano la proroga sino a domenica 13 aprile 2025 della mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, a cura di Paola Nicita e Yuri Primarosa, negli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Il progetto espositivo è realizzato in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e con il supporto organizzativo di MondoMostre. Dal giorno di apertura, sabato 30 novembre 2024, la mostra ha accolto oltre 20.000 visitatori.
Nelle settimane di apertura aggiuntiva, proseguirà il fitto programma di eventi collaterali e di visite guidate gratuite, che hanno visto fino a oggi un’ampia partecipazione di pubblico. Il programma completo è disponibile su www.fondazionecrc.it

LA MOSTRA
La mostra consolida per il terzo anno la collaborazione tra Fondazione CRC − da sempre attiva nel sostegno e nella promozione di attività culturali finalizzate ad accrescere il ruolo e la riconoscibilità del territorio cuneese come centro di produzione artistica − e Intesa Sanpaolo − che con il Progetto Cultura esprime il proprio impegno per la promozione dell’arte e della cultura nel nostro Paese – dando seguito a quanto realizzato congiuntamente con le esposizioni I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese nel 2022 e Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori dalla Santa Casa di Loreto nel 2023, complessivamente visitate da oltre 54 mila persone.
 
Curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa, delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra fa parte del progetto del museo Le Gallerie Nazionali nel mondo e offre uno spaccato inedito sulla rappresentazione degli scenari urbani di Roma e Venezia nel Settecento attraverso le opere di tre maestri indiscussi della veduta: Giovanni Antonio Canaletto, Gaspar Van Wittel e Bernardo Bellotto, ai quali si affiancano i lavori del pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini.
 
Il progetto espositivo, appositamente ideato per lo spazio cuneese, riunisce dodici capolavori provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma che esplorano e reinventano l’immagine delle città nell’epoca dei Grand Tour e degli ambienti culturali illuminati, a cavallo tra Seicento e Settecento, quando la prima tappa di ogni itinerario culturale attraverso l’Italia era Roma e la meta finale coincideva con Venezia. La grandiosità di Roma e il fascino lagunare di Venezia sono protagonisti delle scene catturate dai maestri in mostra, che ne immortalano momenti vitali come le feste, le cerimonie e gli eventi mondani con l’intento di restituire un ricordo vivido e duraturo ai viaggiatori che li avevano vissuti. L’arte di Canaletto, Van Wittel e Bellotto mette in scena la città antica accanto a quella moderna, spaziando dalla pittura di teatro al capriccio archeologico fino ad arrivare alla veduta topografica. Nel viaggio attraverso la Penisola, è la passione per l’antico ad accendere l’estro dei pittori, capaci di trasformare le città nel palcoscenico di un magnifico teatro all’aperto, catturato con sguardo fotografico e coinvolgimento poetico. I dipinti dei quattro vedutisti in mostra rivelano ritratti di città, fatti di architetture solenni e di scorci urbani popolari: dalla Roma antiquaria, tra mito e natura, alla Roma moderna dei Papi, scenografica e contraddittoria, dalla città di Venezia, orgogliosa e cosmopolita, alle atmosfere austere di Dresda. Aprono il percorso espositivo le cinque vedute romane dell’olandese Gaspar van Wittel, attivo tra XVII e XVIII secolo, e noto per la sua tecnica esecutiva scrupolosa e per l’utilizzo sapiente della scienza dell’ottica.  A seguito della formazione in patria alla bottega di un pittore di paesaggi e vedute, van Wittel si trasferisce a Roma dal 1675, per diventare presto il pittore della Roma moderna. Van Wittel realizza grandi composizioni architettoniche a volo d’uccello animate da personaggi in movimento e invase da un’atmosfera vitale, rievocate in mostra da opere come Veduta di Roma dalla piazza del Quirinale (1684) e Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo (1683). I suoi metodi visivi e la resa realistica del paesaggio urbano contribuiranno a trasformare il genere della veduta, aprendo la strada a intere generazioni di artisti. Negli anni Ottanta il pittore raggiunge le rive del lago Maggiore ospite della famiglia Borromeo che gli commissiona il dipinto esposto in mostra Le isole Borromee (1686-1690 ca), perfetto connubio tra natura e architettura.




Roma è anche protagonista delle due opere in mostra del piacentino Giovanni Paolo Pannini (1691-1765), tra i maggiori interpreti del capriccio architettonico, in cui architetture esistenti e fittizie si fondono in vedute “ideate”. Un dipinto come Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio (1745) rivela la raffinata padronanza prospettica di Pannini e la sua abilità nel combinare elementi reali e immaginari in un equilibrio scenografico. Un altro esempio significativo è l’opera Ruderi con terme (1730 ca), in cui le rovine di antiche terme si integrano con un paesaggio idealizzato, comunicando un senso di nostalgia per il mondo classico.
 
Il percorso attraverso i capolavori delle Gallerie Nazionali di Arte Antica prosegue con le vedute veneziane di Giovanni Antonio Canaletto, che della sua città d’origine ha saputo cogliere l’essenza grazie all’uso magistrale della luce e dei colori. I quattro dipinti in mostra che portano la sua firma, tra cui Veduta di Venezia con piazza San Marco e le Procuratie (1735-40) e Veduta di Venezia con la piazzetta (1741 ca), rivelano la sua maniera di rappresentare le città, come scenari dinamici che riflettono la bellezza e la complessità della vita urbana, ampliando le possibilità formali del vedutismo settecentesco. Canaletto restituisce un’immagine di Venezia carica di dettagli e caratterizzata da una grande nitidezza descrittiva, unita a una forte sensibilità luminosa e atmosferica.
 
A chiudere la mostra è l’opera di Bernardo Bellotto, allievo e nipote di Canaletto di cui ha raccolto l’eredità continuandone la tradizione e estendendola oltre i confini della penisola italiana. Le sue vedute, ritratti realistici dei centri urbani che scopre durante i suoi soggiorni, si differenziano da quelle dei suoi predecessori e contemporanei per l’uso di una tavolozza più fredda e di un chiaroscuro severo e malinconico. È soprattutto durante i suoi viaggi tra Italia, Germania e Polonia che Bellotto sviluppa uno stile personale e distintivo, come dimostra La Piazza del Mercato della Città Nuova di Dresda (1747 ca), capolavoro della sua maturità che offre un’immagine delle città europee non solo come teatri di bellezza ma anche come spazi vivi e complessi.

 

La mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica racconta la grande trasformazione artistica che pone lo scenario urbano al livello di un palcoscenico all’aperto, risolvendosi in vere e proprie scenografie dove realtà e immaginazione si fondono in maniera spettacolare e dove lo sguardo fotografico dialoga sempre con il coinvolgimento poetico. Le dodici opere esposte evocano la vivacità culturale dell’epoca, attraversata da nuove sperimentazioni scientifiche e da rivoluzioni artistiche, che coinvolgono la pittura, il teatro e la musica.
 
Nell’ambito della mostra sono diverse le attività per il pubblico volte a favorirne l’accessibilità, dall’ingresso gratuito alle visite guidate tutti i weekend e alle audioguide per le visite in autonomia con percorso studiato sia per adulti (italiano e inglese) sia per bambini (italiano). Nel periodo di apertura della mostra sono inoltre previsti laboratori e workshop per le scuole, da quelle primarie a quelle superiori.
 
Il progetto di allestimento, ideato appositamente per lo spazio della ex chiesa di San Francesco, riutilizza e adatta le strutture create per le precedenti mostre, con l’obiettivo di abbattere l’impatto ambientale degli eventi espositivi promossi nel corso degli anni: un esempio di sostenibilità ambientale, a cui si affianca la scelta di utilizzare cuffie che non siano usa e getta per le visite guidate.
Accompagna la mostra il catalogo edito da MondoMostre che affianca i contributi critici di Paola Nicita e Yuri Primarosa alle vedute dell’esposizione che prende forma negli spazi suggestivi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Durante tutto il periodo di apertura è previsto un ricco programma di eventi collaterali, laboratori didattici e visite guidate per il pubblico e per le scuole a cura di Felìz Comunicazione.
 
Per la realizzazione del catalogo sono stati coinvolti i giovani studiosi che hanno svolto l’esperienza di ricerca “Museo Laboratorio” delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Il progetto, diretto da Paola Nicita, offre uno spazio di ricerca e didattica che permette agli studenti di approfondire temi legati alla conservazione e alla storia delle opere d'arte come parte della propria formazione alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito della convenzione attiva con le Gallerie Nazionali di Arte Antica.

martedì 18 marzo 2025

Un’arca per le stelle




Restituzione dell’opera collettiva realizzata dalle scuole locali nell’ambito del programma educativo della prima edizione di Radis
 
Sarà occasione per presentare il documentario dedicato alla prima edizione del progetto

Sabato 22 marzo dalle ore 15.00
Domenica 23 marzo dalle ore 10.00
Centro della Comunità di Rittana (CN)

Nuovo appuntamento per Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, di cui quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario: sabato 22 marzo dalle ore 15 e domenica 23 marzo dalle ore 10, al Centro della Comunità (ex bocciofila) di Rittana verrà presentata Un’arca per le stelle, l’opera collettiva realizzata dagli studenti che hanno partecipato alle attività educative curate da Feliz con l'Associazione La Scatola Gialla nell'ambito del progetto educativo legato a Radis. 
 
La giornata sarà anche occasione per presentare il documentario dedicato alla prima edizione del progetto, realizzato da Cucù Milano e da TIWI, che verrà trasmesso da Sky Arte martedì 25 marzo 2025.  
 
Il progetto Radis - dal piemontese radis (radice) - nasce con l’obiettivo di arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica messo a disposizione della comunità, in dialogo con programmi educativi, incontri pubblici e progetti espositivi che restituiscano alla collettività parte della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. La prima edizione, curata da Marta Papini e realizzata in collaborazione con la Fondazione CRC, è culminata lo scorso ottobre con l’inaugurazione nella radura del Chiot Rosa dell’opera site-specific le masche, dell’artista Giulia Cenci; l’opera si compone di una serie di sculture in alluminio realizzate dall’artista a partire dai calchi delle betulle della radura, combinati con elementi tipici del suo linguaggio scultoreo. 
 
La commissione dell’opera di Giulia Cenci al Chiot Rosa è stata accompagnata da un programma educativo per le scuole del territorio, curato da Feliz in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla. Il primo ciclo di incontri, intitolato L’Attesa, ha coinvolto nel giugno 2024 tredici classi delle scuole primarie degli Istituti Comprensivi di Borgo San Dalmazzo e Demonte che hanno lavorato in aula per scoprire l’arte pubblica e al Chiot Rosa per immaginare la propria opera nello stesso momento in cui l’artista stava ideando la sua. A partire dall’autunno il progetto è proseguito con le attività di Costruire sensi, che ha coinvolto anche le scuole secondarie di primo grado, per un totale di 38 classi coinvolte, ovvero 694 studenti, sollecitando il confronto in prima persona con l’opera installata al Chiot Rosa, con il linguaggio e la ricerca di Giulia Cenci. Il risultato dei laboratori è L’arca delle stelle, un lavoro collettivo la cui restituzione costituisce un’ulteriore occasione di coinvolgimento delle famiglie e del territorio sui temi dell’arte pubblica, e un invito a visitare il Chiot Rosa per scoprire l’opera d’arte pubblica che ha ispirato bambini e ragazzi. 
 
Sabato 22 marzo la giornata inizierà alle ore 15 alla Bocciofila di Rittana con i saluti istituzionali di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, e Mauro Gola, presidente di Fondazione CRC; seguirà la presentazione delle attività svolte dalle scuole e del progetto finale da parte di Elena Valsania e Christian Grappiolo di Feliz; a seguire un intervento di Marta Papini, curatrice di Radis, e il lancio del documentario dedicato alla prima edizione del progetto. La giornata si concluderà con la visita dell’opera realizzata dagli studenti, che sarà visitabile anche domenica 23 marzo dalle 10 alle 18.
 
Prenotazioni al link eventbrite https://www.eventbrite.com/cc/unarca-per-le-stelle-4090103 
 
Per informazioni: www.radis-crt.it
 
La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ente “art oriented” della Fondazione CRT e principalmente attiva sul territorio regionale e locale, celebra quest'anno i suoi venticinque anni di sostegno all'arte contemporanea. Dalla sua nascita, la Fondazione mette in campo azioni concrete, volte a valorizzare talenti e ad arricchire il patrimonio culturale, e alimenta un’estesa collezione di opere d’arte contemporanea, diventata nel tempo tra le più prestigiose a livello nazionale e internazionale: oltre 930 opere realizzate da circa 380 artisti, per un investimento complessivo di oltre 41,5 milioni di euro.
 
La Fondazione CRC è un ente non profit, privato e autonomo, che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, attraverso erogazioni di contributi a favore di soggetti pubblici e privati non profit e attraverso progetti promossi direttamente, in partenariato con i soggetti attivi nei diversi campi, sul territorio della provincia di Cuneo. Tra le iniziative promosse in ambito artistico e culturale, la Fondazione a partire dal 2017 ha incrementato la propria collezione d’arte anche con il progetto Coltivarte, che ha previsto l'acquisizione di opere contemporanee e la creazione di occasioni di fruizione pubblica.

Sara Nicomedi per l'open call di FormicaLab 2024

 
Uno scatto dal progetto "L’oasi" di Sara Nicomedi

Ecco l'informativa, condivisa dall'associazione FormicaLab, che ha reso noto il nome dell'artista selezionata dall’ultima open call, a seguito del lavoro del comitato scientifico in ambito della terza edizione di |Paesaggi| Così vicino,  tenutasi a Cuneo il 21 e 22  settembre 2024.

Sotto la sapiente guida della Presidente Emanuela Mirabelli, il comitato scientifico, dopo avere selezionato i dieci lavori meritevoli per l’esposizione diffusa sul territorio di Cuneo, ha individuato l’autrice che sarà ospite dell’associazione FormicaLab APS, per una piccola residenza in loco della durata di una settimana, in previsione per la primavera che si avvicina.

Se la prima edizione ha visto selezionato il fotografo francese Baptiste Lignel con il portfolio “Guida botanica agli omicidi politici di Roma”, per il 2024/2025 viene premiato il portfolio “L’oasi” della collega Sara Nicomedi, da Manziana, Roma (al fondo le motivazioni del comitato)

Senza voler scadere nella retorica, come per l’anno precedente, FormicaLab APS ci  tiene a far presente che la scelta è stata nuovamente difficile, vista l’alta qualità del materiale pervenutoci per essere sottoposto a selezione. 

Il comitato ha lavorato in maniera seria, attenta e con grande professionalità e precisione, cosa per la quale non possiamo che essere grati a tutte e tutti i membri, come lo siamo nei confronti di  tutte e tutti voi, che avete deciso di dedicare parte delle vostre energie e del vostro talento per partecipare a |Paesaggi| Così vicino

Ricordiamo anche che la scelta ricaduta su Sara, non è frutto, soltanto di un mero calcolo di punteggio, ma di discussioni, riflessioni e ragionamenti guidati dalla presidente, e che abbracciano molti aspetti diversi del lavoro dell'autrice, che ci hanno fatto vedere in Sara la persona e l’artista più “adatta” al compito di questa edizione di residenza.

Ne approfitto infine (nel caso qualcuna o qualcuno se lo fosse chiesto) per ufficializzare la notizia circa un anno di pausa  e di riposo per | Paesaggi|, il nostro piccolo e agguerrito festivalino di Cuneo dedicato allo studio, l'indagine e l'analisi del paesaggio italiano contemporaneo, e delle dinamiche uomo ambiente che lo animano.

La decisione è conseguenza inevitabile di una coincidenza di fattori della più svariata natura, con i quali non vi annoiamo, ma che ci hanno portato  ad optare per una pausa (forse anche meritata) per ributtarci con il solito entusiasmo sull’organizzazione di |Paesaggi| 2026
Come si dice, keep in touch, seguiamoci, e a presto con le nuove avventure di Formica Lab APS


Motivazioni affidamento residenza artistica 2025 a Sara Nicomedi
Residenza |Paesaggi| Così vicino - anno 2024
 
Presidente comitato scientifico:
Emanuela Mirabelli - Picture editor di MarieClaire Magazine
Membri:
Cristina Clerico - Assessora Comune di Cuneo
Luca Giacosa - Fotografo e membro di FormicaLab APS
Christian Grappiolo - Fotografo e Videomaker di Feliz e membro Associazione Scatola Gialla
Domenico Olivero - Operatore artistico, membro dell' Associazione Rigenerazione
 
 
Per aver saputo affrontare con tatto e altrettanta poetica leggerezza un tema importante e complesso, senza scadere mai nella trappola di una narrazione fine a sé stessa, ridondante o retorica.

Le rive del fiume Tevere di Sara Nicomedi, intrappolate lontano dagli occhi nella loro parte capitolina, si fanno sfondo e al contempo protagoniste, vive e vivaci, di una moltitudine di vicende umane, che con garbo vengono sussurrate a chi guarda, come intuizioni di piccoli, grandi attimi della vita privata di ognuno. 

Le piccole emozioni che si srotolano verso valle e verso il mare, diventano così paradigmatiche di una necessità universale di relazione fra uomo/donna e natura. Di quel intimo interscambio emotivo che è da tessere e poi da curare, fra le persone e gli spazi che vivono, ovunque essi si trovino.

Il lavoro di Sara Nicomedi fa questo, con gentilezza e garbo, fa affiorare, mette in luce, suggerisce, e dove può, documenta, quel rapporto di reciproca convivenza e quiete esistenza, dove poter lasciare scorrere e fluire la propria vita al riparo da sguardi violenti, grossolani o di voyeurismo dozzinale, tipico di questa epoca di sovrapproduzione e inquinamento visuali. 

Una vera e propria oasi alla portata di tutte le persone che sappiano comprenderne il valore nel guardarla e poi, nel vederla.



Pietro Vertamy e tutto lo staff
- Presidente Formica APS -
Corso Dante 62/a, 12100 Cuneo
CF e PI 03986110041
www.formicalab.net