Books by Marina Albertocchi
Monumenti Antichi dei Lincei, serie miscellanea volume XXVII, 2022
Quaderni di Archeologia - Genova / 2, 2018
I l volume raccoglie i contributi presentati nel convegno tenutosi a Genova nell'aprile 2016 sull... more I l volume raccoglie i contributi presentati nel convegno tenutosi a Genova nell'aprile 2016 sulla Gender Archaeology, che rappresenta uno dei più recenti approcci antropologici impiegati nello studio della coroplastica. La Gender Archaeology indaga l'identità sessuale socialmente percepita in diversi ambiti del mondo antico. Secondo tale prospettiva, la ricerca si concentra sulla determinazione e la diversificazione di genere nella cultura materiale. L'opera segue un approccio applicato al modo di distinzione delle figurine in terracotta, attraverso l'analisi di simboli e gesti, e al riconoscimento del diverso utilizzo che le figurine stesse avevano nell'ambito del rito.
Papers by Marina Albertocchi
PAESAGGI URBANI TARDOANTICHI. Casi a confronto. Atti delle Giornate Gregoriane, VIII Edizione (29-30 novembre 2014) a cura di Maria Concetta Parello e Maria Serena Rizzo
Lo scavo del santuario romano di Agrigento ha avuto come finalità l’approfondimento di una serie ... more Lo scavo del santuario romano di Agrigento ha avuto come finalità l’approfondimento di una serie di problematiche legate alla cronologia, alla funzione e alla topografia della piazza porticata. La posizione particolarmente centrale del monumento, tra i quartieri abitativi e le aree monumentali della città, lo rende un elemento chiave per la comprensione non solo del settore urbano ma dell’intero quartiere. Diventa dunque assolutamente necessaria una maggiore determinazione delle cronologie e dell’orizzonte storico e culturale in cui inserire questo enorme complesso comprendente nelle sue aree più alte il santuario ellenistico romano, l’area del Bouleuterion e del tempio di Falaride, che sembrano costituire un unico e articolato comprensorio dopo la chiusura dell’Ekklesiasterion. A questo scopo sono stati indagati in particolare alcuni settori all’interno dell’area di scavo per determinare con maggior dettaglio forma e cronologia delle strutture e i frammenti di ceramica sia a vernice nera che il materiale anforaceo, rinvenuti durante la campagna di scavo del 2013, permettono di chiarire meglio i limiti cronologici dei saggi indagati.
* Queste brevi note sono un piccolo segno di ringraziamento al professor Franco Tomasello, stimol... more * Queste brevi note sono un piccolo segno di ringraziamento al professor Franco Tomasello, stimolante guida alle antichità libiche (per me straordinaria scoperta) e critico maestro su tante questioni di architettura antica.
Anno di fondazione: 2011 Marina Albertocchi, Considerazioni in margine ad un deposito con resti d... more Anno di fondazione: 2011 Marina Albertocchi, Considerazioni in margine ad un deposito con resti di pasto dal Thesmophorion di Bitalemi a Gela
che ha saputo indirizzare il mio percorso di giovane studiosa e portarmi ad amare Gortina Notwith... more che ha saputo indirizzare il mio percorso di giovane studiosa e portarmi ad amare Gortina Notwithstanding the fact that few years have elapsed from the publication of the Acts of the International Congress on Creta Romana e Protobizantina (2004), we can surely assume that from that moment the studies concerning Cretan pottery dating to Roman and Protobyzantine periods have dramatically increased. We must remember in particular the edition of the volume by A. Yangaki about Eleutherna, which addressed the study of local pottery production with a broad perspective. With regard to Gortys, other contexts were examined in the last decade in addition to the deposits from the area of the so called Pretorium, only in small part homogeneous and with a high rate of residual (i.e. earlier) pottery. The aim of this paper is to present the new archaeological evidence emerging from a well stratified context referring to the Protobyzantine period, such as a dump of material relevant to certain residential structures destroyed by the 670 earthquake in the Odeion area. We will provide more elements to enrich our knowledge on local productions of the latest periods and on the function of the vessels. Finally, the support now offered by the ongoing archaeometric analyses is of invaluable help to verify the assumptions made on the basis of macroscopic observations.
Nella definizione generica «ceramica ad ingobbio rosso», adottata per semplificare la distinzione... more Nella definizione generica «ceramica ad ingobbio rosso», adottata per semplificare la distinzione delle classi ceramiche, sono comprese produzioni di epoca e tipologia piuttosto diversa, in quanto talora imitazioni o manifatture affini a quelle meglio note in ceramica fine e talora creazioni artigianali autonome e con una propria tradizione che trova origine in ambito locale 7 . Dai contesti indagati presso l'Odeion di Gortina provengono tre vasi, in discreto stato di conservazione, che presentano la superficie rivestita da un'ingubbiatura rossa. Tutti e tre si inquadrano nell'ambito della produzione ceramica gortinia o insulare, come si desume dai confronti che rimandano a creazioni locali in ceramica acroma e sovradipinta, sia pure in ambiti cronologici diversi. Si tratta della parte superiore di una brocca o bottiglia, dalla US F7, di una 7 Di tale classe si è trattato nella pubblicazione degli scavi del Pretorio condotti da Colini, dove è stata proposta una suddivisione in 16 gruppi: Gortina II, pp.
Dai saggi dell'Odeion provengono alcune lucerne di epoca ellenistica che vanno ad aggiungersi al ... more Dai saggi dell'Odeion provengono alcune lucerne di epoca ellenistica che vanno ad aggiungersi al limitato numero di rinvenimenti di questo genere dagli altri contesti gortinii 23 . In particolare sono stati identificati 7 frammenti di lucerne acrome con imboccatura a collarino e 4 frammenti di lucerne di tipo tardo-ellenistico non precisamente inquadrabili; sembrano invece del tutto assenti gli esemplari con imboccatura ad anello 24 .
PIATTI I frammenti pertinenti a piatti provenienti dai saggi dell'Odeion sono 25, in linea con le... more PIATTI I frammenti pertinenti a piatti provenienti dai saggi dell'Odeion sono 25, in linea con le percentuali ridotte di questa forma riscontrate in altri contesti gortinii 110 . Oltre agli esemplari attestati nello scarico US 1 del saggio C (9 tipi), in parte databili tra la seconda metà del VI e gli inizi del VII sec. d.C. in quanto imitazioni di forme tarde in terra sigillata (come A III 3.1/1 e B III 3.4/1), 7 frammenti provengono dagli strati ellenistici del saggio A, e si inquadrano dunque nelle produzioni di epoca ellenistica meno note a Gortina. Quasi completo in particolare risulta l'orlo di un piatto riconducibile ad un'imitazione della serie «ellenistica» in sigillata orientale A, già riconosciuta nello scavo delle fortificazioni e databile in età tardoellenistica 111 . Per quanto riguarda le dimensioni prevalgono i piattelli con diametro tra i 15 e i 18 centimetri, certamente destinati ad un uso individuale, ma alcuni presentano un diametro di oltre 30 centimetri e possono essere quindi identificati come dei piatti da portata o vassoi, versione più modesta dei più diffusi esemplari in terra sigillata. Ad uno di questi piatti è certamente riconducibile il frammento di fondo con decorazione ad ovoli impressi dalla US C1 ( figg. 49, 54a) 112 , risalente verosimilmente ad epoca ellenistica. Gli impasti riconosciuti sembrano essere tutti di fabbrica locale, sia il più diffuso campione M che A, G ed L; su un esemplare del tipo B III 3.4/2 dalla US C1 è stata riscontrata la presenza di una scialbatura biancastra, forse preparazione per una invetriatura di mediocre fattura 113 .
Il campionario di tipi di olle da fuoco offerto dai contesti dell'Odeion si rivela di grande inte... more Il campionario di tipi di olle da fuoco offerto dai contesti dell'Odeion si rivela di grande interesse. Non solo vi è infatti un repertorio che comprende tipi di epoca ellenistica, medio-imperiale e tarda, ma specialmente per quanto riguarda l'epoca tardoantica lo scarico US C1 ha restituito un rilevante numero di esemplari, che mostra come questa forma fosse certamente quella previlegiata per la cottura degli alimenti 186 .
, in Incontri tra culture nel Mediterraneo antico, Atti del XVII Congresso Internazionale di Archeologia Classica (Roma, settembre 2008), Bollettino d’Archeologia on line I, 2010, volume C, pp.39-52, 2010
modelli dell'abitare tra impero e provincia L'esplorazione archeologica urbana a Coo, avviata neg... more modelli dell'abitare tra impero e provincia L'esplorazione archeologica urbana a Coo, avviata negli anni '30 dagli Italiani e ora proseguita sotto la spinta del rapido sviluppo edilizio del centro, rappresenta un buon campione di indagine per lo studio dell'architettura domestica di epoca romana in Grecia. Tale argomento di studio è stato recentemente affrontato, sotto diversi aspetti, in vari lavori da cui emerge con chiarezza il numero, la varietà e la ricchezza delle dimore di epoca imperiale venute alla luce nella città antica 1 . Ben 10 sono infatti gli edifici di abitazione indagati dagli archeologi italiani, cui si affiancano almeno sei case individuate negli scavi dell'Ephoria greca, anche se scavate ancora parzialmente 2 .
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Books by Marina Albertocchi
Papers by Marina Albertocchi
Depuis les premières découvertes importantes de figurines en terre cuite dans le courant du XIXe siècle, la recherche sur cette catégorie d’objets archéologiques a connu une évolution remarquable. Considérées tout d’abord et pendant longtemps comme des bibelots, et de ce fait étudiées surtout du point de vue de l’histoire de l’art, les terres cuites figurées sont désormais traitées et publiées de manière scientifique, selon des méthodes d’analyse spécifiques. Pourtant à ce jour, il n’existe encore aucun manuel sur la coroplathie antique destiné aux étudiants et aux chercheurs, d’où l’idée de la mise en place d’une collaboration internationale pour former un projet de création d’outils de travail désormais devenus indispensables dans les études coroplathiques. Les pages suivantes présentent les grandes lignes de ce projet collectif qui comprend d’une part la rédaction et la publication d’un manuel, et d’autre part la constitution et la mise en ligne d’une base de données réunissant tous les types de figurines connus à ce jour.
"Greek Terracottas on the Shores of the Adriatic:
Production Techniques, Contextual and Iconographic Study
New Analytical Methodologies".
The main goal of this program is to provide an intensive introduction to the study of Greek coroplastic material to archaeology students at educational institutions of higher learning. Multidisciplinary lectures and practical experience are intended to furnish students with the latest methodologies for the study of Greek sculptural objects made in clay.
"Greek Terracottas on the Shores of the Adriatic:
Production Techniques, Contextual and Iconographic Study
New Analytical Methodologies"
Archaeological Approaches to Dance Performance: Methods and Perspectives
https://www.ispc.cnr.it/it_it/2021/11/16/cnr-ispc-on-air-archaeological-approaches-to-dance-performance/?fbclid=IwAR13dM6flmS9MYJ8yPqhAoMoA-1RdSVsu1tArMRPdvAbVMmEnTapyVGPBRs