Collaborations by Nicolò Mezzatesta
L’epistola 124 di Seneca verte principalmente sull’idea del sommo bene, che viene fatto coincider... more L’epistola 124 di Seneca verte principalmente sull’idea del sommo bene, che viene fatto coincidere con la virtù, e che non sarebbe percepibile con i sensi, bensì unicamente per mezzo della ragione. Nel pensare il sommo bene come frutto dell’attività razionale, Seneca di fatto si appoggia ad una classificazione del mondo dei viventi che esclude dalla ‘cosmopoli’ stoica (abitata soltanto dagli uomini e dagli dèi, gli unici dotati di ratio) gli animali ‘muti’, ai quali, se da un lato si attribuiscono forme specie-specifiche di bene relativo, dall’altro lato si nega la possibilità di raggiungere il bene assoluto. La trattazione senecana sull’intellegibilità del bene è legata, fra le altre cose, al problema delle dotazioni percettive degli esseri viventi, e si configura pertanto come una sorta di zoo-psicologia comparata ante litteram. Tale zoo-psicologia costituisce un importante punto di riferimento per chi voglia studiare e comprendere le ‘teorie della mente animale’ elaborate nel mondo antico.
Uploads
Collaborations by Nicolò Mezzatesta