In "Ugo Foscolo tra Italia e Grecia: esperienza e fortuna di un intellettuale europeo". Atti del convegno internazionale interdisciplinare (Nizza-La Mortola, Giardini Hanbury, 9-11 marzo 2017), a cura di Francesca Irene Sensini e Christian Del Vento, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, pp. 203-215, 2020
Il saggio mostra come Foscolo, nelle sue "Istruzioni Politico-Morali" (1798), riutilizzi alcuni e... more Il saggio mostra come Foscolo, nelle sue "Istruzioni Politico-Morali" (1798), riutilizzi alcuni episodi della storia greca per intervenire nel coevo dibattito politico sul governo della Repubblica Cisalpina. Viene inoltre svelata una fonte sin qui inedita di questo scritto giovanile, ovvero la traduzione cesarottiana di un compendio storiografico del letterato e giurista francese Jacques de Tourreil (1656-1714).
The essay shows how Foscolo, in his "Istruzioni Politico-Morali" (1798), reuses some episodes of Greek history to intervene in the contemporary political debate on the government of the Cisalpine Republic. A previously unpublished source of this youthful writing is also unveiled, namely the Cesarotian translation of a historiographical compendium of the French scholar and jurist Jacques de Tourreil (1656-1714).
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CV by Matteo Navone
Books by Matteo Navone
All’inizio del percorso si collocano i Capitoli, composti tra il 1533 e il 1536 nell’ambito dell’Accademia dei Vignaiuoli, un’esperienza creativa breve, in seguito ripudiata o elusa, dalla quale nacquero cinque ternari secondo la tradizione comica toscana. Di particolare spicco il Capitolo sopra il Forno, futuro bersaglio polemico di Pietro Paolo Vergerio.
Intorno alla metà degli anni Trenta, accantonata la musa burlesca (ma non definitivamente, come provano le Rime piacevoli e alcuni Carmina), Della Casa comincia a scrivere le Rime, mentre compie i primi passi della sua carriera ecclesiastica sotto l’egida dei Farnese. Nel loro articolato percorso, che accompagnerà sino alla fine la non facile vicenda esistenziale dell’autore, le poesie italiane evolvono da canzoniere d’amore a canzoniere morale e spirituale che ha alla base l’ampio retaggio dei Rerum vulgarium fragmenta e delle Rime bembiane (modelli emulati in progressiva autonomia), la tradizione poetica volgare di tardo Quattrocento e di primo Cinquecento, nonché l’oratoria dei classici antichi, sentita come una lingua madre. Al centro vi è la canzone Errai gran tempo, che raccoglie le spinte innovative e inaugura una svolta nel segno del pentimento e della conversione, da cui nascono le ultime rime, l’espressione più alta della lirica italiana nell’età compresa tra Ariosto e Tasso, in una tensione che libera la poesia dalle secche del petrarchismo.
Un classicismo illuminato da sprazzi di fede cristiana sottende anche i Carmina, specialmente quelli scritti tra il 1551 e il 1555, sul modello fondamentale di Orazio, ma anche di Virgilio, Ovidio e Catullo. Al nucleo delle sedici poesie incluse nella princeps dei Latina monimenta, si aggiungono qui i componimenti latini extra-vaganti, ordinati in una ben distinta Pars altera e, insieme a tutto il corpus, integralmente commentati e tradotti in italiano.
Il volume, che contiene le relazioni di un seminario organizzato dal C.R.E.S. e dall'Università di Udine, propone contributi di: Francesca Bianco, Simona Brunetti, Andrea Capuzzo, Angela Fabris, Andrea Lanzola, Matteo Navone, Renzo Rabboni, Matteo Venier, Elena Zilotti.
An extraordinary monument of the cultured sociability of eighteenth-century Europe, Metastasio’s epistolary appears as an intense and close dialogue involving much more than six hundred correspondents over a very long period of seventy years; more than two thousand six hundred letters, of which only one voice remains, that of the poet, who methodically destroyed the letters he received. And it is that voice that takes on the task of introducing – and sometimes even making us familiar with – diplomats and papal nuncios, an impressive number of musicians and men of letters (many of them very first-rate, but others – many – minor and minimal) and finally women and men who bear witness to the fortune of his work over the course of half a century and beyond. A few years ago, a team of Italian literature scholars and musicologists from various European universities set up the «Metastasio's Epistolary Texts Archive» with the intention of preparing a new edition of Metastasio’s letters. A research path that also includes the conference that took place in Genoa in December 2018, the proceedings of which are published on this occasion.
Papers by Matteo Navone
All’inizio del percorso si collocano i Capitoli, composti tra il 1533 e il 1536 nell’ambito dell’Accademia dei Vignaiuoli, un’esperienza creativa breve, in seguito ripudiata o elusa, dalla quale nacquero cinque ternari secondo la tradizione comica toscana. Di particolare spicco il Capitolo sopra il Forno, futuro bersaglio polemico di Pietro Paolo Vergerio.
Intorno alla metà degli anni Trenta, accantonata la musa burlesca (ma non definitivamente, come provano le Rime piacevoli e alcuni Carmina), Della Casa comincia a scrivere le Rime, mentre compie i primi passi della sua carriera ecclesiastica sotto l’egida dei Farnese. Nel loro articolato percorso, che accompagnerà sino alla fine la non facile vicenda esistenziale dell’autore, le poesie italiane evolvono da canzoniere d’amore a canzoniere morale e spirituale che ha alla base l’ampio retaggio dei Rerum vulgarium fragmenta e delle Rime bembiane (modelli emulati in progressiva autonomia), la tradizione poetica volgare di tardo Quattrocento e di primo Cinquecento, nonché l’oratoria dei classici antichi, sentita come una lingua madre. Al centro vi è la canzone Errai gran tempo, che raccoglie le spinte innovative e inaugura una svolta nel segno del pentimento e della conversione, da cui nascono le ultime rime, l’espressione più alta della lirica italiana nell’età compresa tra Ariosto e Tasso, in una tensione che libera la poesia dalle secche del petrarchismo.
Un classicismo illuminato da sprazzi di fede cristiana sottende anche i Carmina, specialmente quelli scritti tra il 1551 e il 1555, sul modello fondamentale di Orazio, ma anche di Virgilio, Ovidio e Catullo. Al nucleo delle sedici poesie incluse nella princeps dei Latina monimenta, si aggiungono qui i componimenti latini extra-vaganti, ordinati in una ben distinta Pars altera e, insieme a tutto il corpus, integralmente commentati e tradotti in italiano.
Il volume, che contiene le relazioni di un seminario organizzato dal C.R.E.S. e dall'Università di Udine, propone contributi di: Francesca Bianco, Simona Brunetti, Andrea Capuzzo, Angela Fabris, Andrea Lanzola, Matteo Navone, Renzo Rabboni, Matteo Venier, Elena Zilotti.
An extraordinary monument of the cultured sociability of eighteenth-century Europe, Metastasio’s epistolary appears as an intense and close dialogue involving much more than six hundred correspondents over a very long period of seventy years; more than two thousand six hundred letters, of which only one voice remains, that of the poet, who methodically destroyed the letters he received. And it is that voice that takes on the task of introducing – and sometimes even making us familiar with – diplomats and papal nuncios, an impressive number of musicians and men of letters (many of them very first-rate, but others – many – minor and minimal) and finally women and men who bear witness to the fortune of his work over the course of half a century and beyond. A few years ago, a team of Italian literature scholars and musicologists from various European universities set up the «Metastasio's Epistolary Texts Archive» with the intention of preparing a new edition of Metastasio’s letters. A research path that also includes the conference that took place in Genoa in December 2018, the proceedings of which are published on this occasion.
The essay shows how Foscolo, in his "Istruzioni Politico-Morali" (1798), reuses some episodes of Greek history to intervene in the contemporary political debate on the government of the Cisalpine Republic. A previously unpublished source of this youthful writing is also unveiled, namely the Cesarotian translation of a historiographical compendium of the French scholar and jurist Jacques de Tourreil (1656-1714).
Wien 7-9. April 2022.
(Istituto Italiano di Cultura Vienna - Università di Genova - Università di Napoli Federico II)