V. Bucchi Contrabbasso
V. Bucchi Contrabbasso
V. Bucchi Contrabbasso
Il Contrabbasso
II
a cura di
di Vinicio Gai
(12) La collezione di strumenti musicali del Museo annesso al Conservatorio Cherubini di Firenze, proviene
in massima parte dall' eredit del principe Ferdinando de' Medici (16631713); sulle vicende storiche di questa col
lezione e sulla sua consistenza attuale si vedano Antichi strumenti ... , op. cit. e VINICIO GAI, Gli strumenti musi
cali della Corte Medicea e il Museo del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, Firenze, Licosa , 1969 (n.d.r.).
(13) RODOLFO MARGARIA . LUIGI DE CARO, Fisiologia umana , Milano, Vallardi, 1967, voI. I, p. 662
(n.d.a.).
(14) GAEL DE GUICHEN, Climat dons le Muse, Roma, a cura dell' ICCROM , 1980. Questo studioso di
microclima e di conservazione degli strumenti ha dedicato un suo intervento nel convegno internazionale gi citato
dell' ottobre 1985 a Venezia Per una carta europea del restauro al Microclimat et Conservation de, instruments
de musique en bois in Per una carta ... , op. cit . ... , 1987, pp. 107118 (n.d.r.),
Da sinistra: Otto Ketting, WoIfgang Witzenrnann, Lucio Buccarella, Darko Petrinjak, Corrado Canonici.
di Carlo Vettori
(1) Gli studi riguardanti il restauro degli strumenti musicali sono ormai in fase avanzata, come testimonia
una bibliografia gi molto vasta. Tra gli ultimi apporti da ricordare il convegno tenutosi a Venezia nei giorni 1619
ottobre 1<)85, in occasione dell' Anno Europeo della Musica , che ha riunito i maggiori esperti, a li vello mondiale,
di conservazione e restauro di strumenti musicali amichi.
Le relazioni e le discussioni che ebbero luogo in quell'occasione sono state raccolte e recentemente pubbli.
cate, a cura di Elena Ferrari Barassi c Marinella Laini, nel volume Per IIna carta europea ciel restallro. Conseroazione,
restallro e riuso degli slrumenli musicali al/lichi, Firenze, Olschki, 1987. Si ricordano qui alcune relazioni pi atti
nenti alla famiglia degli archi:
ANTONIO BERGONZI , Il lrasporto degli slrumenli musicali, pp. 97106 (nessun accenno specifico agli stru
menti pi ingombranti violoncello e naturalmente contrabbasso);
GAEL DE GUICHEN , Microclimal el conselvalion des inSlrumellls de musique eli bois, pp. 107 118;
ANNA GAMBETTA, Biodegradamelllo del legno degli Slrummli musicali e melodi di protezione, pp. 119126;
GUGLIELMO GIORDANO, Caralterisliche specifiche clei legni adoperali per slrumenli mllsicali a corcla. pp.
143150;
LUCA UZIELLI, Riflessioni e prove su alcuni paramelri che determ;'lano propriet acusliche del legno, pp.
151158;
KAREL MOENS, Remarques sur la reslauralion el la remise en lal originai d 'inslrumenls archel hisloriqlles
dans l'oPlique de la recherche organologique, pp. 235238;
MARCO TIELLA, Criteri al/uali nel rimo degli slmmenli slorici, pp. 243254;
FWRENCE GETREAU, Conlribulion l'hisloire de la conseroalion en France, pp. 255268. A p. 256 l'au
tore acconna ad un contrabbasso dell' Accademia Reale di Musica che fu modificato su richiesta di Rameau dal
liutaio Louis Guersan. Questo contrabbasso doveva servire al compositore francese per la sua opera Zoroaslre, rapo
presentata nel dicembre 1749. Il documento citato dall'autore specifica in particolare le modifiche apportate allo
strumento: Pour avoir Iev le fond el la lab/e de la contrebasse, l'avoir rebarre, baiss les clisses de deux pouces
et demi, dmonl le manche pour le ieter el1 arrire et fait un chevalet neuf, pour ce quarante Iivres ... . Modifiche
che furono anche fane su molti strumenti ad arco, ai fini di un potenziamcnto del suono e di una sua pi efficace
caratterizzazione timbrica, seguendo l'estetica del tempo;
FRIEDEMANN HELLWIG, Die Praxis der Restauriemng, pp. 305312;
SERGIO RENZI, Uso e riuso degli slrumenli ad arco, pp. 313322;
SERGIO RENZI , Restauro degli strumenli ad arco, pp. 339346;
MARCO TIELLA, Didal/ica del restauro, pp. 347356;
ALFONS HUBER, Zum Berufsbild des Musikimlrumentenrestauralors, pp. 357368;
LEONARDO PINZAUTI , Per una carla del restauro degli slmmenli ad arco, pp. 38)390.
Al di l dell'unico caso citato, nessuna relazione fa riferimenti specifici al contrabbasso, ma le informazioni
che si ritrovano per gli strumenti ad arco nel loro complesso risultano ovviamente utili anche per la conoscenza
del concrabbasso e delle problematiche relative aUa sua (conservazione, restauro e riuso)).
Per la s.lvaguardia dei beni liutari in It.lia stata realizzata, a cura del Rotary Club di Cremona in occa
sione delle celebrazioni del 250 0 anniversario dalla scomparsa di Antonio Strad.ivari, una Carla di Cremona 1987
per una metodologia di salvaguardia e restauro dei beni liutari. Il Comitato per la Salvaguardia dei Beni Limari
Nazionali era stato istituito a Cremona nel 1975 per iniziativa di un gruppo di organologi, di maestri liutai e di
esperti e si occupato specificatamente degli strumenti musicali appartenenti alla categoria dei cordofoni. Tra gli
obieuivi specifici vi erano:
studio e promozione dell'attivit di catalogazione degli strumenti a corda;
iniziative per la istituzione d una Sovrintendenza per i Beni Liutari;
iniziative alte ad organizzare un Centro di Restauro per gli strumenci a corda;
iniziative per promuovere un efficiente controllo doganale di export import di strumenti a corda antichi.
La Carta di Cremona 1987" consta di 30 articoli; se ne riportano gli argomenti di ogni articolo (vedi Caro
la ciI., p. lO)
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Le porte sono sempre troppo piccole, gli spigoli sempre troppo spor
genti e cos di seguito; ci incrementa in modo notevole le rotture acciden
tali, alle quali vanno aggiunte quelle dovute a brusche modifiche della clima
tologia, comuni a tutti gli strumenti ad arco. Frequenti rotture, ma anche cat
tivi restauri, perch i liutai (che in genere raggiungono un alto livello pro
fessionale in et avanzata) preferiscono restaurare strumenti pi piccoli, sui
quali il lavoro meno faticoso.
Spesso quindi il contrabbasso stato restaurato da soli falegnami, o
da liutai dilettanti, o dallo stesso contrabbassista improvvisatosi liutaio. Se
vero che per il liutaio possibile riparare qualsiasi rottura (al limite elimi
nando un restauro precedente ed intervenendo di nuovo a regola d'arte) per
necessaria una condizione: che nel primo restauro sia stata usata colla a cal
do. Questa la sola che permetta la scollatura e la perfetta pulitura della parte
da riparare, cosa impossibile se sono state invece adoperate colle moderne ti
po quelle viniliche.
In ogni caso il restauro del contrabbasso prevede tecniche in parte di
verse da quelle che si impiegano per il violino o per la viola. Esaminiamo
a mo' d'esempio l'intervento di un liutaio su un contrabbasso che presenta
varie rotture, sia sul piano armonico che lungo le fasce.
Se una delle rotture del piano armonico si trova in prossimit della
cordiera indispensabile aprire lo strumento, perch la pressione delle corde
tende ad allargare questo tipo di fessure e quindi bisogna intervenire anche
sulla faccia interna della tavola ponendo a cavallo dello spacco piccoli tassel
li di legno che rendano impossibile una riapertura.
Per aprire uno strumento si deve scollare il piano armonico dalle fa
sce e controfasce: mentre il loro spessore nel violino tra i due e i tre mil
limetri, nel contrabbasso pu arrivare agli otto millimetri; spesso non quindi
sufficiente sciogliere la colla iniettando, con l'impiego di una siringa, alcool
tra le due parti, ma bisogna anche usare una lama sottile a mo' di leva.
Questa tecnica assolutamente necessaria quando si scolla la tavola
armonica dai due tasselli, inferiore e superiore; qui la superficie incollata
di circa otto centimetri per cinque, tanto da richiedere anche l'impiego di
una lama preventivamente scaldata. Il contrabbasso aperto un po' come una
scatola magica, sempre sporco, ma di uno sporco un po' mondano: coriando
li di carnevale, biglietti d'ingresso di teatri ed altro ancora.
Tutto ci si toglie con l'aiuto di un pennello in modo da poter facil
mente identificare tutti gli spacchi. Pu essere utile anche l'uso di una lam
(seg/le)
TITOLO Il DELLA PROCEDURA
Art. Il Sull'affidamento di interventi di restauro.. Art. 12 Sulla sorveglianza per la prevenzione.. Art. 13
Sul rispetto dell 'originalit . . Art. 14 Sul metodo per identificare gli strumenti da conservare.. Art. 15 Sui provve
dimenti contro le azioni inquinand o . Art. 16 Sul condizionamemo luminorecnico naturale e artificiale. - Art. 17
Sulle strutture modificabili .. Art. 18 Sulle operazioni inammissibili .. Art. 19 Sulla integrazione di parti . . Art. 20
Sulla stratific.zione delle vernici.
TITOLO IlI O DELLE RESPONSABILIT MORALI E LEGALI
Art. 21 Sugli organi tutori di riferimento.. Art. 22 Sul valore etico e legale della Carta .. Art. 23 Sul ceno
simento, il rilievo e la catalogazione.. Art. 24 Sul dovere degli Enti pubblici di favorire la ricerca .. Art. 25 Sulla
stima e .ttribuzione d'autore.. Art. 26 Sull'uso di strumenti antichi . . Art. 27 Sulla vigilnnza, sicurezza e traspor
to di strumenti. . Art. 28 Sui trasferimenti e alienazioni .. Art. 29 Sull'impiego di nuove procedure non previste..
Art. 30 Sull'aggiornamento della C.rta.
d. segn.lare ancora il s.ggio di LUCIANA GABOARDI . EMANUELA ZANESI , Centoci/lq/la/lt'alllli
di st/ldi stradivaria/li ne/la biblioteca di Cremona . (18371986) in Ann.li della Biblioteca statale e Libreri. Civica
di Cremona 1986" XXXVII , l Studi e bibliografie" n. 3, Cremona 1987, pp. 3549 , che offre un. ricca e prezio
sa bibliografi. sull. scuola cremonese di liuteri .
Di restauro si occupa anche la rivista Arte /iutaria . diretta da Carlo Vetrori; in ogni numero viene analizza
to un tipico intervento di restauro col corredo di una ampia documentazione fotografie. In.d .r.).
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pada spostata lungo la superficie interna; la luce che filtra all'esterno indica
ogni pi piccola apertura. Gli spacchi lungo le fasce necessitano di uno stu
dio approfondito perch le tecniche del restauro si diversificano in base alla
loro posizione, alla loro lunghezza ed alla loro inclinazione. Anche qui si usano
tasselli messi come rinforzo; essi devono essere posti con la venatura contrap
posta alla linea dello spacco ed il loro spessore deve essere ben meditato: suf
ficiente a creare la resistenza necessaria ma nello stesso tempo il minimo
indispensabile per non opporsi alla vibrazione del legno, perch il contrab
basso deve poter vibrare liberamente in ogni sua parte.
Per prevenire nuove rotture consigliabile incollare, sulla superficie in
terna delle fasce, strisce di tela larghe circa quattro centimetri ed alte quan
to le fasce; esse vanno posizionate lungo tutto il perimetro dello strumento
ad intervalli di dieci centimetri; questa tecnica non una creazione recente
e fu usata anche da Antonio Stradivari.
Vediamo ora il restauro del piano armonico: qui lo spacco deve essere
ben pulito e la zona limitrofa riscaldata, anche con l'uso di un asciugacapel
li, per diminuire l'umidit del legno e farlo contrarre leggermente. Si passa
col pennello la colla molto calda lungo tutta la fenditura; le morse trasversa
li uniscono con maggiore pressione le parti incollate. Per togliere la colla in
eccesso si fa inoltre uso di un panno bagnato che riporta l'umidit del legno
al livello precedente il riscaldamento: cos il legno stesso si allarga, rendendo
la connessione ancora pi stretta. Lungo le fessure sul piano armonico ven
gono anche posti dei tasselli di rinforzo di abete molto stagionato; dopo che
la loro incollatura completamente asciutta essi vengono modellati e portati
al giusto spessore usando lo scalpello e della carta vetrata a grana molto sot
tile. Dopo aver similmente restaurato tutti gli spacchi si richiude lo strumento,
incollando il piano armonico alle fasce.
Per il lieto vivere dei futuri restauratori bene usare, come gi sta
to detto, solo colla a caldo anche abbastanza fluida , in modo da rendere pi
facili eventuali riaperture che, anche se non auspicabili, nel caso del contrab
basso sono senza dubbio prevedi bili.
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Contra-bassus .
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