Dellanna Gestione Progetto Ebook
Dellanna Gestione Progetto Ebook
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CC BY ND
Autori
info@antoniodellanna.it
Hanno collaborato
caso studio SPOT ed editing: Maria Pia Accogli
caso studio Costruire: Tommaso Corsi
caso studio Larga Banda: Alessandro Pratesi
Coordinamento editoriale: Antonio Bernardo
Copertina: Ginger Lab
Gli autori ringraziano Giuseppe Polimeno per le sollecitazioni, il confronto e i
suggerimenti dati.
Matematicamente.it
www.matematicamente.it - info@matematicamente.it
Versione 1.10 del 4/09/2014
ISBN 9788896354643
Questo libro rilasciato con licenza
Creative Commons BY-ND
Attribuzione - Non opere derivate
http://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/it/deed.it
La
e
delle conoscenze multidisciplinari acquisite dagli alunni degli Istituti Tecnici degli indirizzi di Informatica e
Telecomunicazioni alla pianificazione e conduzione di uno specifico progetto del settore ICT. Il libro segue i
principi della progettazione didattica organizzata in competenze, abilit e conoscenze secondo le indicazioni
consiglio di classe. Il processo di gestione di un progetto, project management, diviso in due parti:
pianificazione ed esecuzione (planning and execution). La pianificazione finalizzata alla realizzazione del
piano di progetto mentre la successiva fa
in questo libro segue le fasi e i processi tipici del project management, pertanto, seguendo le unit didattiche
si impara a realizzare con facilit un piano di progetto per poi procedere alla sua elaborazione. Gli autori si
i sulla
Territoriali), completamente sviluppato nel libro e il relativo piano di progetto riportato per intero nel
fascicolo allegato. Gli altri casi di studio sono descritti nelle caratteristiche fondamentali lasciando agli
alunni il compito di svilupparli sulla base delle metodologie e degli esempi proposti.
leggere i casi di studio e sceglierne uno.
Il libro gli permetter di sviluppare completamente il caso scelto eseguendo tutte le esercitazioni proposte.
Lo studente costruir il piano di progetto e, simulando le principali attivit di gestione, elaborer la
documentazione di gestione del progetto.
Autori
(1986), dopo alcune esperienze post laurea
ha lavorato per cinque anni nel gruppo Finsiel (ex gruppo Iri, oggi Telecom.it) come esperto nel settore
telecomunicazioni, dal 1992 docente di Informatica nella scuola secondaria di 2 grado. Da sempre ha
svolto anche attivit di consulenza a favore di aziende private e di enti pubblici come esperto in sistemi
informativi e organizzazione aziendale. Dal 2000 al 2012 (in regime di part-time con la scuola) ha svolto
attivit di direttore tecnico e project manager per una societ consortile di enti pubblici per cui ha progettato
e gestito una serie di progetti di e-government. Ora, oltre a insegnar
svolge attivit di consulenza per alcune aziende a livello nazionale come esperto nel settore delle politiche
esperto di Gestione Progetto dal
2004 ha insegnato la materia in diversi corsi IFTS organizzati da Istituti Tecnici Industriali per sviluppatori
di software.
laureata cum laude in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Torino (2013) ha
congiuntamente conseguito il titolo di doppia laurea presso i Politecnici di Torino e Milano, acquisito a
Ha trascorso un
Via University College di Horsens (Danimarca) (2011) con focus su tematiche
di Marketing Management e Market Communication. Per due anni ha ricopert
(2011-2013). Da circa due anni lavora nella
divisione Strategy della societ di consulenza Accenture S.p.A, dove ha maturato esperienze di Project
Management, svolgendo il ruolo di componente del PMO per il piano Strategico di uno dei primari gruppi
assicurativi italiani.
PARTE I
4
LA GESTIONE PROGETTO (IL PROJECT
MANAGEMENT) .............................................................. 57
4.1 Il Ciclo di vita del progetto .............................. 57
4.2 Le fasi principali del ciclo di vita ..................... 59
4.3 Individuazione di una fase ............................... 61
4.4 Esempio di ciclo di vita .................................... 62
4.5 I processi di project management ................... 65
4.6 Esecuzione dei processi .................................... 67
4.7 La metodologia ................................................ 68
4.8 Le metodologie di Project Management ......... 68
4.9 Il software per il project management
(PMIS) ....................................................................... 69
6
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
..................................................................... 98
LA DEFINIZIONE DEL TEAM DI PROGETTO ................ 99
7.1 Definizione dei Compiti ................................... 99
7.2 Definizione e quantificazione delle risorse
umane (effort) ....................................................... 100
7.3 Il team del progetto SPOT ............................. 100
7.4
101
7.5 Assegnazione delle responsabilit ................ 103
7.6 Esercizi UDA_07: La definizione del Team di
progetto ................................................................. 105
8
LA DEFINIZIONE DEL BUDGET ............................... 107
8.1 Le tipologie di costo ...................................... 107
8.2 Il processo di definizione del budget ............. 108
8.3 Il budget generale di progetto ...................... 110
8.4 Esercizi UDA_08: La definizione del budget . 113
9
LE RELAZIONI TRA LE ATTIVIT E L ORGANIZZAZIONE
DEL TEMPO .................................................................. 115
9.1 Schedulazione dei tempi ............................... 115
9.2 Schedulazione degli input (prerequisiti) delle
attivit.................................................................... 116
9.3 I diagrammi reticolari - Pert ........................ 118
9.4 I diagrammi del tempo: Cronoprogramma
(Gantt).................................................................... 120
9.5 I legami logici tra le attivit ......................... 121
9.6 Gantt, Pert e legami logici ............................. 123
9.7 Il cammino critico (critical path) ................. 124
9.8 Contesa e livellamento delle risorse.............. 125
9.9 Il piano finanziario del progetto ................... 127
9.10 Esercizi UDA_09: Le relazioni tra le attivit e
................................... 129
10 LA FASE DI DEFINIZIONE E PIANIFICAZIONE ........... 131
10.1 Obiettivi generali della fase di pianificazione131
10.2 Elementi descrittivi della fase ....................... 132
10.3 Team di progetto e responsabilit della fase
di pianificazione .................................................... 134
17.2
.......................... 211
17.3
modalit di fruizione dei prodotti ......................... 212
17.4 Elementi descrittivi della fase ....................... 214
17.5 Team di progetto della fase .......................... 215
17.6 Processo di implementazione ....................... 216
17.7 Esercizi UDA 17: Fase di Dispiegamento ...... 218
18 FASE DI REVISIONE FINALE .................................. 219
18.1 Obiettivi generali della fase .......................... 219
18.2 Elementi descrittivi della fase ....................... 220
18.3 Team di progetto della fase .......................... 221
18.4 Processo di revisione finale ........................... 221
18.5 Esercizi UDA_18: Fase di Revisione finale .... 223
PARTE VI GESTIONE PROGETTO E SVILUPPO DI SOFTWARE225
227
19.1 Il Ciclo di Vita del software ........................... 227
19.2 Il WBS ............................................................ 229
19.3 Modelli di sviluppo di software ..................... 230
19.4 Metodologie di test ........................................ 238
19.5 Valutazione del software e stima dei costi ... 239
19.6 Esercizi UDA_19: Ciclo di vita e modelli di
sviluppo del software ............................................. 243
20 IL PROJECT MANAGEMENT E LO SVILUPPO SOFTWARE247
20.1 Organizzazione e metodologia ..................... 247
20.2 Una metodologia aziendale di project
management applicata allo sviluppo di un
software web .......................................................... 248
20.3 La fase di Definizione .................................... 250
20.4 Il Project charter ........................................... 251
20.5 La fase di Pianificazione ............................... 252
20.6 OBS (Organizational Breakdown Structure) 253
20.7 WBS di progetto ............................................ 253
20.8 Il PERT ........................................................... 255
20.9 Piano delle risorse ......................................... 256
20.10
Gantt .................................................... 258
20.11
Piano di comunicazione interna ......... 259
20.12
Gestione del rischio .............................. 260
20.13
Budget e piano finanziario .................. 261
20.14
Piano di progetto ................................. 262
20.15
La fase di Progettazione ...................... 263
20.16
La fase di Realizzazione ...................... 263
20.17
La fase di Rilascio ................................ 264
20.18
La fase di Revisione finale ................... 265
20.19
Esercizi UDA_20: Il Project
Management e lo sviluppo software ..................... 266
APPENDICE I
CASI DI STUDIO ................................... 323
1
Premessa........................................................ 323
2
Servizi Pubblici Territoriali Online (S.P.O.T) 324
3
NewComm ..................................................... 328
4
InfoCom ......................................................... 332
5
WiFi Net ......................................................... 336
6
Larga Banda .................................................. 340
7
Sorvegliare .................................................... 347
8
Costruire ........................................................ 349
9
Innovare ........................................................ 352
Premessa
Un corso di studi di scuola superiore richiede una strutturazione in unit didattiche; ogni unit didattica deve
prevedere dei momenti di valutazione e di verifica. Lo studio del project management richiede lo studio di
strumenti e metodi da applicare prima per la realizzazione del piano del progetto ( PID: Project Initiation
Document) poi
senza poi imparare
ad applicarli in un contesto. In molte unit didattiche non possibile immaginare esercitazioni e verifiche
basate solo su prove costituite da test non inseriti in un contesto di progetto ben definito e conosciuto
o ben definito e
noto, in cui conoscenze, competenze e capacit procedono e si sviluppano progressivamente e si verificano
attraverso prove progressive ed integrate. A tutto ci occorre aggiungere la mancanza di esperienza degli
alunni che impedisce loro di immaginare situazioni reali in cui applicare i concetti e gli strumenti studiati.
Queste considerazioni hanno portato
di introdurre dei casi di studio di riferimento per il docente e
per gli alunni e di svilupparne uno integralmente come esempio (il progetto SPOT). indispensabile che lo
studente legga attentamente insieme al docente uno o pi progetti tra quelli presentati
Appendice Casi
di studio per poi sceglierne uno tra questi o idearne un altro personalmente e svilupparlo integralmente
durante tutto il percorso didattico. Si suggerisce al docente, subito dopo aver completato il primo capitolo
Processo, progetto e gestione , di leggere e discutere con gli alunni il progetto SPOT e poi uno o pi degli
altri casi di studio proposti, per poterne affrontare lo studio con esempi, esercitazioni e verifiche riferiti ai
loro contesti. Oltre ai casi di studio del libro il docente pu individuarne e definirne degli altri, oppure pu
personalizzare quelli proposti, da utilizzare nelle esercitazioni e nelle prove di valutazione sia in classe che a
casa. indispensabile analizzare da subito il progetto SPOT introdotto
e utilizzato durante
tutto il corso come esempio di riferimento. In allegato al libro vi un fascicolo,
piano di
, in cui sviluppato integralmente tutto il piano di progetto ed altro materiale di
pianificazione e controllo da utilizzare come riferimento e guida nelle esercitazioni.
I progetti
1. Servizi Pubblici Territoriali Online (SPOT): progetto per la realizzazione di servizi pubblici on line
erogati in forma associata da un gruppo di enti pubblici appartenenti a una stessa area territoriale.
2. NewComm: progetto per la realizzazione di un nuovo portale di commercio elettronico B2B e B2C di
la vendita online dei prodotti aziendali e la
riorganizzazione dei processi di vendita.
3. InfoCom: progetto per la sostituzione di un sistema informativo obsoleto e inefficiente con un nuovo
sistema web-based in un comune.
4. Wifi Net: progetto per la costruzione di un impianto wifi per accesso gratuito a internet, la produzione
di contenuti informativi e la realizzazione di applicazioni mobile di accesso ai servizi informativi in un
comune.
5. Larga banda: p
a territoriale di circa 200 kmq.
6. Sorvegliare: progetto per la costruzione di un impianto di video sorveglianza in un comune per il
controllo e la protezione di luoghi strategici e il monitoraggio del traffico.
7. Costruire: progetto per la costruzione di un nuovo immobile di 4 piani con 8 appartamenti, due locali
commerciali a piano t
8. Innovare: progetto di potenziamento
MODULO 1:
PROCESSI AZIENDALI
E PROGETTI
UDA 1: Processo,
progetto e
gestione
UDA 2: Economia e
organizzazion
e dei processi
produttivi e dei
servizi
UDA 3: I Principi del
project
management
MODULO 2:
DEL PROGETTO
UDA 4: La gestione
progetto (il
project
management)
UDA 5: Il team di
progetto
Conoscenze
Abilit
- Elementi
di
economia
e
di
organizzazione di impresa con
particolare riferimento al settore ICT.
- Processi aziendali generali e specifici
del
settore
ICT,
modelli
di
rappresentazione dei processi e delle
loro interazioni e figure professionali.
- Tecniche e per la pianificazione,
previsione e controllo di costi, risorse
e software per
di un
progetto.
- Norme e standard settoriali di per la
verifica e la validazione del risultato di
un progetto.
- Analizzare
e
rappresentare,
anche
graficamente,
produttivi e gestionali delle aziende di settore.
- Comprendere
e
rappresentare
le
interdipendenze tra i processi aziendali.
- Individuare e selezionare le risorse e gli
strumenti operativi per
di un
progetto anche in riferimento ai costi.
- Realizzare la documentazione tecnica, utente
e organizzativa di un progetto, anche in
riferimento alle norme e agli standard di
settore.
- Applicare le norme e le metodologie relative
alle certificazioni di qualit di prodotto e/o di
processo.
- Analizzare
e
rappresentare,
anche
graficamente,
produttivi e gestionali delle aziende di settore.
- Comprendere
e
rappresentare
le
interdipendenze tra i processi aziendali.
- Gestire le specifiche, la pianificazione e lo
stato di avanzamento di un progetto del
progettazione,
realizzazione
ed
erogazione di prodotti/servizi.
- Tecniche e per la pianificazione,
previsione e controllo di costi, risorse
e software per
di un
progetto.
Istituti Tecnici
Competenze
1,
2,
3,
5,
6
1,
2,
3,
5,
6,
7
Moduli
MODULO 3:
IL PROCESSO E GLI
STRUMENTI DI
PIANIFICAZIONE
UDA 6: La
progettazione
UDA 7:
La definizione
del Team di
progetto
UDA 8: La definizione
del budget
UDA 9: Le relazioni tra
le attivit e
l
e del tempo
UDA 10: La fase di
Definizione e
Pianificazione
MODULO 4:
I PROCESSI DI
SVILUPPO DEL
PROGETTO
UDA 11: Attivit
quotidiane e
amministrazio
ne
UDA 12: Monitoraggio e
controllo
UDA 13: Scope
management
UDA 14: Risk
management
MODULO 5:
LE FASI DI
ESECUZIONE DEL
PROGETTO
UDA 15: Fase di
Progettazione
UDA 16: Fase di
Realizzazione
e Test
UDA 17: Fase di
Dispiegament
o
UDA 18: Fase di
Revisione
finale
Conoscenze
Abilit
- Analizzare
e
rappresentare,
anche
graficamente,
produttivi e gestionali delle aziende di settore.
- Comprendere
e
rappresentare
le
interdipendenze tra i processi aziendali.
- Gestire le specifiche, la pianificazione e lo
stato di avanzamento di un progetto del
progettazione,
realizzazione
ed
erogazione di prodotti/servizi.
- Tecniche e per la pianificazione,
previsione e controllo di costi, risorse
e software per
di un
progetto.
- Manualistica e strumenti per la
generazione della documentazione di
un progetto.
Competenze
1,
2,
3,
5,
6,
7
- Analizzare
e
rappresentare,
anche
graficamente,
i processi
produttivi e gestionali delle aziende di settore.
- Comprendere
e
rappresentare
le
interdipendenze tra i processi aziendali.
- Gestire le specifiche, la pianificazione e lo
stato di avanzamento di un progetto del
zo di
strumenti software specifici.
- Individuare e selezionare le risorse e gli
strumenti operativi per
di un
progetto anche in riferimento ai costi.
- Realizzare la documentazione tecnica, utente
e organizzativa di un progetto, anche in
riferimento alle norme e agli standard di
settore.
- Verificare e validare la rispondenza del
risultato di un progetto alle specifiche, anche
attraverso metodologie di testing conformi ai
normative o standard di settore.
- Applicare le norme e le metodologie relative
alle certificazioni di qualit di prodotto e/o di
processo.
1,
2,
3,
4,
5,
6,
7
- Analizzare
e
rappresentare,
anche
graficamente,
ei processi
produttivi e gestionali delle aziende di settore.
- Comprendere
e
rappresentare
le
interdipendenze tra i processi aziendali.
- Gestire le specifiche, la pianificazione e lo
stato di avanzamento di un progetto del
zzo di
strumenti software specifici.
- Individuare e selezionare le risorse e gli
strumenti operativi per
di un
progetto anche in riferimento ai costi.
- Realizzare la documentazione tecnica, utente
e organizzativa di un progetto, anche in
riferimento alle norme e agli standard di
settore.
- Verificare e validare la rispondenza del
risultato di un progetto alle specifiche, anche
attraverso metodologie di testing conformi ai
normative o standard di settore.
- Applicare le norme e le metodologie relative
alle certificazioni di qualit di prodotto e/o di
processo.
1,
2,
3,
4,
5,
6,
7
Moduli
MODULO 5:
GESTIONE PROGETTO
E SVILUPPO DI
SOFTWARE
UDA 19: il ciclo di vita e
modelli di
sviluppo del
software
UDA 20: Il project
management
e lo sviluppo
software
Conoscenze
Abilit
- Analizzare
e
rappresentare,
anche
graficamente,
produttivi e gestionali delle aziende di settore.
- Comprendere
e
rappresentare
le
interdipendenze tra i processi aziendali.
- Gestire le specifiche, la pianificazione e lo
stato di avanzamento di un progetto del
MODULO 6:
LA GESTIONE DELLA
SICUREZZA E DELLA
QUALIT
UDA 21: La sicurezza
sul lavoro
UDA 22: La
certificazione
di qualit
10
progettazione,
realizzazione
ed
erogazione di prodotti/servizi.
Tecniche e per la pianificazione,
previsione e controllo di costi, risorse
e software per
di un
progetto.
Manualistica e strumenti per la
generazione della documentazione di
un progetto
Tecniche e metodologie di testing a
livello di singolo componente e di
sistema.
Norme e di standard settoriali di per la
verifica e la validazione del risultato di
un progetto.
Normativa internazionale, comunitaria
e nazionale di settore relativa alla
sicurezza e alla prevenzione degli
infortuni.
Metodologie
certificate
per
progettazione,
realizzazione
erogazione di prodotti/servizi.
ed
Competenze
1,
2,
3,
5,
6,
7
2,
4,
5,
6
Parte I
1. Processo, progetto e gestione
2. Economia e organizzazione dei processi produttivi e dei servizi
3. I principi del project management
UDA 1
UDA 1
1.1
Il processo produttivo
Definizione: organizzazione
Le organizzazioni sono soggetti pubblici o privati costituiti da gruppi di persone che svolgono attivit di
diversa natura, finalizzate a degli obiettivi specifici.
La famiglia, lo stato e la scuola sono sicuramente tra le organizzazioni pi importanti per la societ civile,
altre organizzazioni sono:
tutti gli enti pubblici (regione, provincia, comune, ospedali, inps, altro);
le imprese economiche di produzione di beni di qualsiasi tipo (alimenti, libri, auto, macchinari, edifici,
strade ecc);
le imprese economiche di erogazione di servizi pubblici o privati (ospedali, poste, aziende di trasporto,
assicurazioni, banche).
Le organizzazioni hanno degli obiettivi primari che vengono perseguiti attraverso attivit ripetitive
generalmente note e dai risultati sufficientemente consolidati denominati processi.
Definizione: processo
I processi
I processi sono di solito ripetitivi e spesso cos ben definiti che possono essere parzialmente o
completamente automatizzati.
Chiunque svolge un lavoro opera attraverso processi noti e ripetitivi.
Figura 1 - Esempio di processo produttivo
Organizzazione: azienda di produzione,
13
PARTE I
Figura 2:
diagramma di flusso del processo scolastico di insegnamento di una Unit Didattica di Apprendimento
1.2
I progetti e i processi
I processi aziendali variano nel tempo e le variazioni, piccole o grandi che siano, vengono attuate sulla base
di ben definite strategie aziendali.
Il pi delle volte la variazione di un processo aziendale richiede solo dei piccoli adattamenti alle abituali
attivit svolte, realizzabili con piccoli investimenti aziendali, con un maggiore impegno da parte del
personale e in alcuni casi con brevi sospensioni delle normali attivit.
Quando impegno, tempo, competenze, attivit e investimenti necessari per variare un processo aziendale
aumentano a tal punto che
, allora si
deve necessariamente far ricorso alla realizzazione di un progetto.
Definizione: progetto
Un progetto
mutate condizioni del contesto (il mercato, la societ civile, gli obiettivi de
14
UDA 1
Un progetto genera dei cambiamenti in una organizzazione che possono riguardare le infrastrutture, i
e ogni altro aspetto. Tali cambiamenti generano esigenze
di revisione nei processi i
, indispensabili per adeguare i processi operativi alle
nuove situazioni generate dai progetti.
Prima o poi per le esigenze di mercato o le strategie interne di crescita aziendale, sintetizzabili nella
necessit di nuovi modelli, di minori costi e di maggiore quantit di produzione, di nuove strategie ed
organizzazione delle vendite e di nuova organizzazione aziendale, costringono
a effettuare
15
PARTE I
1.3
Quando i processi operativi non risultano pi adeguati alle necessit aziendali ed richiesto un intervento
organizzativo di profonda revisione allora si parla di riprogettazione dei processi aziendali o Business
Process Reengineering (BPR). Per riprogettazione si intende una revisione radicale, di fondo, e non di
semplici aggiustamenti
operativit. Spesso la riprogettazione si pone come
obiettivo anche quello di avere una struttura pi snella ed elastica, ed rivolta in particolare ai processi critici
16
UDA 1
Figura 4
-commerce
azienda di produzione e vendita di mobili per ufficio vuole riorganizzare la rete delle vendite. Al
momento ha una rete di vendita basata su rappresentanti territoriali ognuno dei quali cura un proprio parco di
clienti-rivenditori, proprietari o gestori di negozi specializzati.
propri clienti e ridurre i costi commerciali. Dopo un approfondito e dettagliato studio di fattibilit, stato
deciso di cambiare completamente il sistema di vendita, sostituendolo con un sistema completamente
automatizzato di commercio elettronico online del tipo B2B (business to business) in grado di gestire e
migliorare i rapporti di vendita con i clienti. Nelle due figure seguenti in cui sono riportati i workflow
17
PARTE I
18
UDA 1
Il sistema online sar in grado di interagire direttamente con i rivenditori, riducendo le spese sostenute per i
rappresentanti (stipendio, viaggio e soggiorno) ed ottenendo in questo modo:
riduzione dei costi aziendali e di conseguenza una riduzione del costo dei prodotti;
una maggiore efficienza del sistema dovuta al controllo in tempo reale della merce disponibile in
magazzino e pronta per la vendita.
workflow si pu immediatamente rilevare:
che i rappresentanti sono stati sostituiti dal sistema informativo;
che il nuovo workflow pi lineare e pi efficace del precedente.
1.4
La linea di confine fra progetto e processo pu essere segnata dalla frequenza con cui in una organizzazione
si ripete una certa attivit e conseguentemente se tale attivit di routine o meno.
e un progetto per
1.5
Nascita
Gestione Progetto
Gli egiziani prima e i romani dopo hanno progettato e realizzato imponenti opere architettoniche che tutti noi
possiamo ancora ammirare ed apprezzare. Templi, piramidi, anfiteatri, strade consolari, acquedotti e altre
innumerevoli costruzioni realizzate da questi popoli, sono la testimonianza concreta di progetti che non
19
PARTE I
avrebbero potuto essere portati a termine in assenza di una organizzazione adeguata e di metodi di lavoro
efficaci. I romani, in particolare, nella loro organizzazione militare, misero a punto sofisticate tecniche di
guerra combinate a tecniche di costruzione di accampamenti, di ponti e tutto quanto potesse servire ai loro
scopi imperialisti, dimostrando una sviluppata cultura della Gestione Progetto basata su metodologie
efficienti ed efficaci. La moderna teoria della gestione pr
project management come
universamente conosciuta ha cominciato a svilupparsi agli inizi del 1900, in tempi recenti ha trovato
applicazione
in ambito militare. Nel settore dello sviluppo
del software
definito le tecniche e le metodologie necessarie per la progettazione, realizzazione e manutenzione dei
sistemi informativi.
Tra le tecniche pi importanti alla base del project management vi la rappresentazione del ciclo di vita di
un progetto tramite PBS (Project Breakdown Structure
G
, uno
strumento di pianificazione e monitoraggio introdotto nel 1917 dallo statunitense Henry Laurence Gantt da
cui ha preso il nome. La moderna gestione progetto ha avuto una notevole evoluzione durante la seconda
gu
di un missile
sottomarino chiamato Polaris, messo a punto dalla difesa USA. Il project management si poi consolidato
hanno cominciato a perseguire
con determinazione a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, prima con esperimenti missilistici e
poi con i primi lanci di capsule abitate in orbita terrestre, ha rappresentato uno dei pi complessi progetti
In questi progetti apporto di attivit umana stato
notevole e la gestione progetto ha svolto un ruolo di gran lunga superiore rispetto ai moderni progetti delle
missioni Shuttle. I progetti attuali usufruiscono infatti di avanzate tecnologie e dispositivi automatici che
permettono controlli multipli computerizzati e accurate simulazioni di prevolo. I considerevoli sforzi che, nel
luglio del 1969,
sulla Terra,
di tecniche, di strumenti di pianificazione e controllo,
di analisi del rischio, di
di abilit manager iali sviluppati dagli americani durante
e poi consolidati nelle imprese spaziali. Le basi tecniche e
concettuali della moderna gestione progetto furono poste in quegli anni, con il tempo il project management
diventato molto pi di un insieme di tecniche e di metodologie ed ora pu essere cos definito:
Definizione: project management
Il project management un sistema gestionale orientato ai risultati, cio un insieme complesso di elementi
che operano in maniera coordinata per un obiettivo finale.
Gli elementi che costituiscono il sistema sono: le tecniche, i metodi, le attivit, i ruoli e i compiti dei
project management,
un insieme di processi di project
management la cui esecuzione permette la realizzazione del progetto.
20
UDA 1
1.6
1.7
Identificazione di un progetto
21
PARTE I
Definizione: progetto
Tempi, costi e risorse sono elementi fortemente vincolanti all'interno di ogni organizzazione sottoposta alla
pressione della concorrenza e per questo indispensabile adottare tecniche e metodi adeguati che possano
garantire i risultati e ridurre i rischi . Il buon senso suggerisce di ridurre la soglia delle attivit trattate come
progetti al fine di evitare l'appesantimento del sistema di gestione. Molte societ adottano linee guida di
definizione dei progetti basate sulla spesa o sull'effort espresso in giorni uomo.
Definizione: effort
Per effort si intende la quantit di lavoro di una figura professionale misurata in quantit di tempo e per
questo quantificata in ore/uomo, giorni/uomo, mesi/uomo ecc.
Esempio
Due esempi di linee guida di definizione dei progetti:
effort
Ogni organizzazione pu avere criteri propri di identificazione di un progetto, ci che conta non sono i criteri
bens l'intenzione di gestire i progetti in modo adeguato. Pu anche accadere che, attivit occasionali che
inizialmente non meritano tutte le procedure di un progetto, possano crescere e richiedere un maggiore effort.
Se un'attivit inizialmente piccola ha probabilit di crescere o entra in conflitto con altri progetti, opportuno
qualificarla e gestirla come progetto anche se in partenza non ne rispetta tutti i criteri.
1.8
Il Programma
Alcuni grandi progetti strategici, con obiettivi complessi e di ampia portata, hanno effetti di lungo periodo e,
per la loro realizzazione, richiedono un tempo superiore a due anni. Difficilmente un progetto di tale durata
viene portato a termine senza che gli obiettivi mutino in corso di realizzazione. I motivi possono essere
molteplici, uno dei casi pi frequenti che tra la fase di progettazione e quella di realizzazione intervengano
innovazioni tecnologiche che richiedano una revisione delle soluzioni previste inizialmente. I progetti
complessi sono difficili da gestire e hanno un livello di rischio molto elevato, pertanto in questi casi
consigliabile, se non indispensabile, scomporre il progetto generale in progetti di portata minore, di durata
pi breve, con dei momenti di verifica e di eventuale revisione degli obiettivi. In questo caso non si parler
pi di progetto ma di programma.
22
UDA 1
Definizione: programma
Un programma un insieme di progetti integrati in cui gli output di un progetto sono gli input di un altro e
opportuno istituire un apposito comitato di programma (programme board) che ha il compito minimo di:
monitorare la realizzazione dei vari progetti;
pianificare e autorizzare possibili revisioni;
evitare sovrapposizioni e duplicazioni di obiettivi o attivit tra i vari progetti integrati;
approvare i risultati.
Il comitato di programma deve in particolare monitorare il rischio di sovrapposizioni tra i vari progetti
perch questo oltre ad un probabile aumento dei tempi causa soprattutto un aumento delle spese e dei rischi
di fallimento.
1.9
I progetti di dematerializzazione
Per dematerializzazione
strumenti ed informazioni digitali. La dematerializzazione, di fatto, iniziata
elaboratori elettronici e la sostituzione degli archivi cartacei con gli archivi digitali.
I vantaggi della dematerializzazione sono di varia natura:
salvaguardia degli alberi che vengono abbattuti per produrre carta;
tempi e costi di erogazione e fruizione dei servizi nettamente inferiori;
maggiore efficienza ed efficacia nella erogazione dei servizi.
Da circa 20 anni, sono stati avviati innumerevoli progetti orientati alla dematerializzazione che vedono
coinvolte organizzazioni pubbliche e private. Oltre alle organizzazioni, i progetti di dematerializzazione
vedono coinvolti i cittadini in quanto fruitori dei nuovi servizi e le aziende del settore tecnologico in quanto
fornitrici delle soluzioni tecnologiche.
23
PARTE I
24
UDA 1
1.10
Definizioni
Elemento
3
4
5
secondo.
un sistema gestionale orientato ai risultati, cio un insieme complesso di elementi
che operano in maniera coordinata per un obiettivo finale.
Lo sono soggetti pubblici o privati costituiti da gruppi di persone che svolgono
attivit di diversa natura, finalizzate a degli obiettivi specifici
una sequenza di operazioni note, che vengono eseguite per realizzare gli obiettivi
un insieme di
risposta alle mutate condizioni del contesto (il mercato, la societ civile, gli
25
PARTE I
26
UDA 1
27
UDA 2
UDA 2
unit didattica
In questa unit didattica vi sono diversi riferimenti ed esempi che riguardano il caso di studio Errore.
L'origine riferimento non stata trovata.
Casi di studio, pertanto si consiglia
prima di passare allo studio della unit didattica di leggere con attenzione il progetto descritto
2.1
Per realizzare il proprio business ogni azienda deve implementare e gestire diversi processi organizzati e
interconnessi tra di loro in modo tale da generare i prodotti o i servizi aziendali in modo pi efficiente ed
efficace possibile. I processi aziendali si differenziano tra processi tipici del settore di interesse aziendale e
comuni a tutte le aziende (contabilit, amministrazione, gestione del personale, altro).
la catena
del valore di Porter
La catena del valore un modello teorizzato da Michael Porter nel 1985 che descrive la struttura di una
azienda come un insieme limitato di processi.
29
PARTE I
Esempio
30
UDA 2
Innovare
valutiamo quali sono i processi interessati da un progetto di innovazione della linea produttiva e quali sono i
il modello della
catena di Porter ricerchiamo i compiti associati a ognuna delle attivit primarie e di supporto. Analizzando
attentamente tutti i processi facile rilevare che il progetto Innovare sicuramente avr forti impatti
2.2
strutturata in grado di indentificare le aree di competenza e i ruoli di responsabilit.
organigramma aziendale
31
PARTE I
2.3
Esistono diverse strutture organizzative utilizzabili a seconda della tipologia di business e delle caratteriLe principali forme della struttura organizzativa sono tre:
struttura per funzioni
struttura per divisioni
struttura a matrice.
32
UDA 2
Infine, la struttura a matrice un mix delle precedenti perch abbina un controllo verticale (di tutte le aree
con le stesse mansioni) e orizzontale, ovvero del processo nel suo complesso.
La struttura per matrice richiede la duplicazione delle figure di controllo, una con responsabilit su tutte le
coordinazione e cooperazione per evitare sprechi e duplicazione di beni. Quando un progetto strategico
per il business aziendale, pu essere creata una struttura ad hoc per il suo svolgimento, la cosiddetta task
33
PARTE I
force. La task force composta da un team di risorse con competenze diverse provenienti dalle diverse
task force la temporaneit, poich alla fine del progetto,
ogni individuo viene ripristinato nella funzione o unit di appartenenza.
ilievo nella gestione del business
progresso tecnologico e la dinamicit del mercato richiedono alle aziende di rispondere in modo veloce
e evoluzione dei processi.
Le imprese sono oramai obbligate a dotarsi di una struttura organizzativa e di strumenti adatti alla gestione
Sulla base di tutte queste considerazioni le aziende cominciano a rendersi conto sempre pi che il project
management pu essere una potente arma di competizione.
Project Management (PMO)
2.4
tale p
La gestione economica del budget
business as usual
business
valorizzazione dei centri di costo
Il centro di costo una aggregazione di costi riferita in via principale ad un'unit organizzativa -contabile
ed eventualmente ulteriormente specificata, a fini di controllo, per aree di risultato significative.
Tutti i costi di personale, materie prime, strumentazione etc. di questa unit concorrono al suo costo
complessivo e sono registrati sul suo centro di costo
sono la somma dei diversi
centri di costo in cui suddivisa.
Tabella 1:
Categoria di beneficio
Azioni da intraprendere
2.
3.
4.
1.
Il progetto, per natura, trasversale alle diverse funzioni aziendali, pertanto la metodologia di valorizzazione
dei centri di costo non applicabile. Al contrario per i progetti necessario distinguere separatamente
benefici e costi del progetto e valutarne la cosiddetta redditivit.
34
UDA 2
Definizione: redditivit
La redditivit di un progetto una misura quantitativa del valore indotto dal progetto in termini di
differenza tra ricavi e costi sostenuti per la sua realizzazione in un arco temporale definito.
2.5
Tutti i diversi approcci finanziari ed economici esistenti per il calcolo del valore di un progetto prevedono
che analisi di tipo qualitativo siano sempre supportate da
he che diano indicazioni sui
due seguenti parametri payback period e breakeven.
Definizione: payback period
Definizione: breakeven
Uno dei metodo pi semplici che permettono di calcolare i livelli di output necessari per raggiungere il
punto di pareggio tra costi e ricavi
analisi del punto di break even.
35
PARTE I
Il beneficio calcolato come differenza dei profitti nei due scenari, con e senza
, secondo la formula seguente:
BA = (PP post
PP pre)
EF post
Dove:
BA
Beneficio
,
PP post
,
PP pre P
,
EF post
derivate dal progetto (come riduzione di personale o altro) e maggiori costi (tipo maggiore consumo
di energia elettrica).
Dove il Profitto annuale da Produzione in entrambi i casi pre e post investimento dato dalla formula:
PP = CP * (PV
PC)
e:
CP Numero di Capi Prodotti e venduti in un anno,
PV Prezzo di vendita di ogni capo,
PC Prezzo di Costo di ogni capo.
A questo punto pu essere calcolato il periodo di payback corrispondente al tempo necessario per recuperare
Importo in
Si prevede
riduzione del costo unitario di produzione p
36
UDA 2
11,60;
aumento del guadagno per capo da 3,00 a 3,40 dovuto al prezzo di vendita invariato a 15;
riduzione globale di personale pari a 1 unit con un risparmio di
di stipendio.
, sulla base delle ipotesi formulate, si ha
Produzione
annuale di capi
Profitto unitario
(prezzo costo)
60.000
3,00
180.000,00
75.000
3,40
255.000,00
Scenario
Profitto complessivo
annuo
75.000,00
25.000
25.000
100.000 =
(75.000+25.000)
pari a:
mentre il breakeven :
37
PARTE I
2.6
Definizioni
Tipologia di relazioni gerarchiche tra gli uffici di pari responsabilit su ambiti
diversi.
Permette di calcolare i livelli di output necessari per raggiungere il punto di
pareggio tra costi e ricavi.
Tipo di relazioni gerarchiche tra gli uffici di responsabilit decrescente nello
stesso ambito.
.
una misura quantitativa del valore indotto dal progetto in termini di
differenza tra ricavi e costi sostenuti per la sua realizzazione in un arco
temporale definito.
un modello che descrive la struttura di una azienda come un insieme limitato
di processi ed individua 5 processi di tipo primario e 4 di supporto.
Elemento
7
8
9
10
produttivi.
.
Tipo di relazioni gerarchiche tra uffici che svolgono attivit trasversali e di
supporto senza un inquadramento di linea ma a diretto riporto delle direzioni.
la quantit di prodotti da realizzare e vendere necessaria per raggiungere il
.
38
UDA 2
N.
1
Descrizione
Tipologia di struttura
la struttura che
Le unit vengono organizzate in base ai singoli prodotti, servizi, progetti o
programmi principali, business o centri di profitto.
una struttura temporanea, creta per i progetti strategici per il business
aziendale, composta da un team di risorse con competenze diverse provenienti
viene ripristinato nella funzione o unit di appartenenza.
39
PARTE I
-end integrata.
ampliamento del numero di clienti dal momento che permette di raggiungere anche aree territoriali
lontani dai punti vendita;
maggiore efficienza di gestione degli ordini attraverso il controllo in tempo reale della disponibilit della
merce in magazzino;
riduzione dei costi di stipendio dei rappresentanti di commercio;
riduzione dei costi di gestione dei punti vendita.
Immaginiamo quindi che:
- ci sia un incremento della vendita del 20% (da 3.000 a 3.600) dei mobili venduti;
- che il costo annuale di gestione del magazzino si riduca del 5%, da 200.000 a 190.000 ;
;
del sistema informativo.
40
UDA 2
Vendite annuali
Situazione attuale
3.000
Profitto unitario
(Prezzo costo)
30
3.600
30
Profitto complessivo
90.000
108.000
18.000
70.000
10.000
20.000
78.000
I costi
Tipologia di costo
Imponibile in
2.000
5.000
Costi generali
10.000
Hardware
20.000
Licenze software
10.000
Sviluppo di software
20.000
Installazione
4.000
4.000
Consulenza esterna
25.000
Spese di comunicazione
56.000
156.000
Totale
Servizi di assistenza e manutenzione tecnica post progetto
20.000
41
PARTE I
diretta propriet del comune o ottenuti in uso da terzi. Tutti gli altri costi di realizzazione degli impianti e dei
one. La concessione deve prevedere
comune di alcuni servizi aggiuntivi come il collegamento a internet degli
immobili pubblici e delle scuole su cui saranno installati gli impianti, la disponibilit di una intranet
comunale e altri servizi secondari.
di erogare altri servizi aggiuntivi il tutto nel rispetto delle norme sulla concorrenza e di tariffe confrontabili
con il mercato.
tto stima di realizzare quanto segue:
acquisire 3.000 abbonamenti annui per collegamenti ADSL a internet al costo di 25 ciascuno per un
totale di 75.000;
vendere servizi aggiuntivi al comune per 20.000 annui;
ampliare il suo parco clienti per altri servizi internet per installazione e assistenza per un totale di 150
clienti e servizi dal costo medio annuale di 200 ;
acquisire e realizzare nuove forniture ed assistenza di applicativi web (portali internet) per una stima di
10 nuovi portali
al costo medio di 5.000 ;
ali di Gestione, manutenzione ed assistenza
per 40.000,00.
Ne segue che in totale:
Vendite
annuali
importo
3.000
25
75.000
20000
20.000
150
200
30.000
10
5000
50.000
-40000
-40.000
Profitto
complessivo
135.000
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
5.000
25.000
Costi generali
5.000
Hardware
140.000
Sviluppo software
10.000
Installazione
60.000
5.000
30.000
Totale
Costi
Si
42
280.000
annuali
di
Gestione,
Manutenzione
Assistenza
40.000
UDA 3
UDA 3
Nota:
Vi sono dei principi di base che
un progetto deve conoscere e applicare
scrupolosamente, in questo modo sar possibile evitare molti dei problemi che normalmente si presentano
durante la sua realizzazione. Molti dei principi fondamentali del project management trattati in questa unit
didattica verranno analizzati ed affrontati dettagliatamente durante il corso, in questo capitolo vengono
introdotti allo scopo di presentare alcuni elementi fondamentali a cui
e di cui indispensabile avere un minimo di conoscenza. Le metodologie di project management trattano e
sviluppano tecniche e metodi basati su questi principi. Le metodologie operano in modo proattivo, cio
cercano di affrontare e prevenire le problematiche prima che si verifichino ;
di questi principi
serve a prevenire le problematiche o ad affrontarle adeguatamente quando si presentano.
3.1
I progetti so
produzione e vendita.
essere molti e di differente natura, tuttavia indispensabile che i progetti pi in linea con la strategia
aziendale abbiano priorit rispetto alle altre iniziative.
Raramente un progetto soddisfa completamente le strategie aziendali, pertanto buona norma valutare
quanto un progetto soddisfa gli obiettivi strategici o il modo in cui il progetto produce effetti positivi per
l'azienda.
il miglioramento delle entrate;
la riduzione dei costi;
la riduzione dei rischi economici.
Se un progetto non porta miglioramenti a questi indicatori, anche sul medio o lungo periodo, il progetto
probabilmente un esercizio interessante, ma non tale da giustificare degli investimenti.
Per la buona riuscita di un progetto,
e
management aziendale.
43
PARTE I
3.2
Il piano di progetto
Per una gestione ottimale del progetto, necessario iniziare i lavori con la predisposizione di un piano
organizzativo basato sulla suddivisione del lavoro globale in fasi o attivit.
Definizione: fase o attivit
Per fase o attivit si intende una azione complessa che si propone di raggiungere degli obiettivi,
generalmente definiti come prodotti, per cui sono definiti costi e tempi di realizzazione.
Definizione: piano
Per piano si intende la definizione di un insieme di scelte e regole, solitamente organizzate nel tempo,
finalizzate al conseguimento di un determinato obiettivo.
44
UDA 3
3.3
buona norma, per tutti i progetti, fissare obiettivi semplici e intelligenti (SMART). Questo principio
valido in ogni fase del progetto, vale per gli obiettivi generali e per i singoli prodotti di progetto, per ogni
attivit giornaliera del gruppo di lavoro e per ogni compito individuale.
Un obiettivo, per poter essere definito semplice e intelligente, deve possedere le caratteristiche di cui il
termine smart
Specific (specifico): gli obiettivi devono essere definiti in modo puntuale e dettagliato senza lasciare
margini a interpretazioni, deve essere chiaro qual lo scopo, cosa comprende e cosa non comprende.
Measurable (misurabile): devono essere definiti i criteri di misurazione oggettiva dei risultati o prodotti,
e
utilizzato direttamente dagli altri.
Achievable (raggiungibile):
realmente fattibili e realizzabili nelle condizioni definite.
Realistic (realistico): gli obiettivi devono essere realistici e coerenti.
Time defined (tempo definito): per ogni attivit deve essere definito il momento di avvio e la durata, se
realizzata.
Gli obiettivi smart facilitano
della direzione e dello scopo delle attivit e aiutano il team di
lavoro a svolgere i propri compiti nel modo migliore.
3.4
Il compito principale del project management di riuscire a mantenere un equilibrio appropriato tra le tre
variabili fondamentali o vincoli principali di un progetto: obiettivi, tempi e costi.
Le difficolt del project management derivano dal costante conflitto esistente tra queste tre variabili.
possibile e con il minor costo, ma questi tre elementi sono in perenne competizione tra loro e non riuscire a
rispettare i vincoli previsti anche per uno solo dei tre significa rischiare di portare il progetto al fallimento. In
un progetto ci si pu trovare nella situazione di dover effettuare delle scelte che possono portare a
penalizzare o a privilegiare una delle tre variabili:
45
PARTE I
possibile migliorare i risultati del progetto aumentando i costi oppure prolungando il tempo di
realizzazione oltre la data prevista;
per ottenere il risultato preventivato occorre prolungare i tempi oppure impiegare altro budget per
acquisire altre risorse e velocizzare il lavoro.
In queste situazioni occorre individuare una soluzione che porti un giusto equilibrio tra le tre variabili di
progetto in funzione di parametri aziendali che possono cambiare da un
Per poter valutare qual la soluzione meno penalizzante, occorre conoscere quali sono le priorit per
al fine di stimare, per esempio, quali inconvenienti pu portare un aumento dei costi rispetto a una
carenza di risultati, oppure quali danni economici pu procurare un ritardo nella consegna.
Un errore che non si deve commettere durante la realizzazione di un progetto, di aggiungere miglioramenti
o nuovi prodotti (scope creep
costi rispetto agli effettivi
benefici per il progetto. Questo tipo di errori potrebbero determinare il fallimento del progetto.
3.5
Quando le attivit di progetto procedono senza intoppi il project manager si limita alla normale attivit di
pianificazione, assegnazione dei compiti e verifica dei risultati. La sua attenzione per deve sempre essere
rivolta alla individuazione e risoluzione di eventuali problemi. Se il quadro del progetto realistico, la
maggior parte dei problemi pu essere affrontata con sufficiente preavviso e gli elementi critici possono
essere risolti in maniera controllata attraverso una ripianificazione del progetto. Il responsabile di progetto
non pu risolvere problemi che non conosce e su cui non informato; egli, attraverso una nuova allocazione
delle attivit o la ridefinizione degli obiettivi, pu risolvere problemi che gli altri membri del team non
possono superare da soli. I membri del team non devono sottovalutare eventuali difficolt ma le devono
comunicare ai livelli superiori quanto prima possibile. Solitamente chi ha compiti di responsabilit in grado
di valutare meglio le problematiche in quanto ha una visione migliore delle esigenze e delle strategie
aziendali. L
di ritardare la comunicazione del problema oltre a comportare il rischio di non riuscire a
portare a termine determinate attivit entro i tempi stabiliti pu anche vanificare ogni possibilit di intervento
e di correzione da parte dei livelli superiori. Il project manager deve confrontarsi regolarmente con il proprio
team e assicurarsi che ognuno abbia la responsabilit di fare rapporto non appena incontra un problema. Di
fondamentale importanza la reazione del project manager nel momento in cui viene esposto il primo
problema inerente il progetto, il suo comportamento in questo caso condiziona e le aspettative di tutti gli altri
membri del team per tutto il resto del progetto. Un atteggiamento negativo da parte del project manager ,
spinger i componenti del team a tentare tutte le soluzioni possibili prima di segnalare una difficolt
insuperabile. Un atteggiamento positivo nell'accogliere le informazioni indicher una disponibilit ad
ascoltare problemi e permetter in futuro di conoscerli in tempo utile a evitarli. La buona comunicazione tra
il project manager e il team consente di evitare queste situazioni. Per una buona comunicazione non
sufficiente intrattenere conversazioni informali: nelle conversazioni i dettagli relativi alle questioni possono
non emergere e di conseguenza potrebbero non essere presi in considerazione e analizzati in profondit. Alla
base di una buona comunicazione deve esserci un meccanismo sistematico basato su comunicazioni scritte e
supportato da reportistica sullo stato di avanzamento delle attivit.
3.6
Per rischio si intende una condizione che porta verso il progetto verso una situazione di crisi che potrebbe
essere anche insuperabile. I rischi vanno individuati e gestiti prima che si trasformino in crisi. In alcuni casi,
per ridurne al minimo le probabilit che un rischio si verifichi e/o che l'impatto del rischio sia decisivo per il
progetto, pu essere necessario modificare il piano. La gestione del rischio necessita di una struttura di
progetto in grado di evitare che le attivit interferiscano fra loro e di eseguire verifiche sistematiche di
conferma o meno della fattibilit degli obiettivi del progetto. Tutti i progetti presentano dei rischi ed in
particolare i progetti che prevedono la realizzazione di soluzioni innovative. I rischi possono essere dovuti a
cause di diversa natura e tipologia:
applicazione di una nuova tecnologia in un nuovo settore;
scarso sostegno al progetto da parte dell'azienda e interesse relativo per i risultati;
46
UDA 3
dimensioni e complessit del progetto tali da richiedere un coordinamento maggiore di quello previsto;
insufficiente domanda reale del mercato per il prodotto proposto;
cambiamenti del mercato o della regolamentazione nel corso del lavoro.
Alcuni di questi rischi sono interni al progetto, cio dipendono dalla corretta o meno pianificazione e
realizzazione delle attivit, altri rischi sono esterni al progetto, cio possono dipendere da problemi aziendali
o da elementi del contesto esterno (nuove normative, cambio del mercato ecc.). In generale, alcuni rischi
possono essere evitati e altri possono essere solo ridotti. Nel tempo sono state definite numerose metodologie
di gestione del rischio ma nessuna garantisce un risultato sicuro. I passi comunemente suggeriti per
Una buona gestione del rischio dipende dagli altri principi di base tra cui, in particolare, una valida
strutturazione e pianificazione del progetto, una buona comunicazione e buone capacit relazionali del
responsabile di progetto.
Ogni partecipante al progetto deve sentirsi sufficientemente libero di esprimersi in merito a possibili
fallimenti e deve avere la convinzione di essere ascoltato.
I rischi devono essere identificati e classificati secondo un ordine di priorit definito in base al grado di
ad alta probabilit e alto impatto devono essere affrontati e risolti mentre
quelli a bassa probabilit o impatto limitato possono anche essere accettati e subiti.
La gestione del rischio avviene i cinque modi differenti:
prevenzione (intervenire per evitare che un evento si verifichi);
riduzione (intervenire per ridurre la probabilit e/o la gravit del rischio);
trasferimento (mettere in atto delle misure che trasferiscano su altri soggetti o situazioni il rischio di
progetto);
contingenza (approntare piani da mettere in atto solo in presenza di un rischio);
accettazione (decidere di accettare e convivere con il rischio senza ulteriori interventi).
La scelta dell'azione da intraprendere di fronte a un particolare rischio dipender dall'equilibrio relativo
fra il peso economico del rischio e il costo dell'intervento di gestione a carico dell'azienda; in molti casi
si possono avviare anche pi tipologie di intervento in combinazione.
La gestione del rischio non un esercizio a s stante svolto nella fase di pianificazione e poi dimenticato,
ma una attivit che deve essere sistematicamente attuata via via che sono disponibili nuove
informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori.
3.7
che tutti siano a conoscenza delle attivit, dei compiti, dei prodotti e dello stato di avanzamento di tutto ci
che connesso con il proprio lavoro. Tutti i componenti del team
concorrono in ogni istante. Il project manager al centro della comunicazione del progetto e la sua capacit
di comunicare con efficienza importante tanto quanto la sua competenza tecnica. La comunicazione
avviene in vari modi: attraverso riunioni ristrette, riunioni di gruppo, tramite scambio di mail e documenti, ed
altro ancora. Le varie modalit non sono interscambiabili e ognuna di esse ha proprie caratteristiche che, a
seconda dei casi, occorre utilizzare nelle modalit pi appropriate. Lo scambio di informazioni in un
colloquio non equivalente a uno scambio di mail, nel primo caso la comunicazione bidirezionale mentre
nel secondo monodirezionale ed pi lenta perch la risposta non sempre immediata. In compenso una
mail fissa i concetti o le decisioni prese in un colloquio perch i suoi contenuti possono essere verificati in
seguito se necessario.
3.8
esponsabilit e autorit
Il project manager , in generale, non ha il tempo per controllare ogni singola attivit e non ha le competenze
per prendere tutte le decisioni necessarie in un progetto, indispensabile per lui, per non diventare un collo
di bottiglia, poter delegare alcune responsabilit ad altri componenti del gruppo di lavoro. Con la delega
della responsabilit deve essere trasferita anche
inerenti la responsabilit
47
PARTE I
assunta. I limiti di autonomia entro cui il delegato pu muoversi devono essere fissati nella delega. Lo stesso
project manager ha la delega della responsabilit del progetto entro i limiti fissati dal piano in termini di
prodotti, tempi e costi. Nel momento in cui il progetto non riesce a rientrare entro i limiti prefissati, il project
manager deve far presente le difficolt ed eventualmente ricevere una nuova autorizzazione a operare entro i
nuovi limiti prefissati. Lo stesso deve succedere per tutti i componenti del team a cui vengono delegate
responsabilit ed autorit.
3.9
In un progetto di
team di progetto. I
manager devono investire molta energia per creare uno spirito di gruppo, per gestire il morale dei
componenti del team
U
team fondamentale per il
successo del progetto. Spesso i progetti di maggior successo sono quelli in cui i i componenti del team hanno
collaborato pienamente, aiutandosi a vicenda e scambiandosi reciprocamente energie e stimoli.
I team di successo non si creano per caso, il successo dipende dalle competenze delle persone e dalla loro
capacit di trovare il modo giusto per lavorare insieme. Non esiste alcuna formula magica che assicuri che un
gruppo di persone possa trasformarsi in un team efficiente, ma indubbiamente il project manager il
soggetto in grado di influenzare il successo. Le capacit del project manager che maggiormente concorrono
alla costituzione di un team di successo sono:
saper selezionare i componenti in base alla personalit e
influenzare velocemente e intuitivamente i membri del team
assumere un atteggiamento aperto e positivo verso la ricerca della soluzione ad un problema; questo
comportamento spinger il gruppo ad affrontare positivamente ogni tipo di problema quando ancora di
piccola entit, mentre un atteggiamento negativo e critico spinger i componenti del team a ritardare la
segnalazione dei problemi fino a quando la situazione tanto grave da essere difficilmente risolvibile.
di fondamentale importanza la prima reazione davanti a un problema perch influenzer il team per tutto
il seguito del progetto.
48
UDA 3
3.10
Definizioni
Definisce i benefici aziendali in termini di miglioramento delle entrate
una azione complessa che si propone di raggiungere degli obiettivi,
generalmente definiti come prodotti, per cui sono definiti costi e tempi di
realizzazione
la definizione un insieme di scelte e regole, solitamente organizzate nel
tempo, finalizzate al conseguimento di un determinato obiettivo
Definisce i benefici aziendali in termini di riduzione dei costi
Definisce la riduzione dei rischi economici
Elemento
12
Affermazioni
Vero
la linea guida per il responsabile del progetto (project manager ) e per tutti i soggetti
coinvolti nel progetto.
Deve tracciare una mappa generale del progetto e fornire, istante per istante, a tutti coloro che
sono coinvolti nelle attivit, le informazioni necessarie a individuare a che punto sono e come
indirizzare il lavoro futuro.
Se non descrive pi fedelmente il progetto allora occorre procedere velocemente al suo
aggiornamento.
Deve contenere tutte le informazioni necessarie a individuare le risorse e gli investimenti
necessari alla realizzazione di un progetto.
Deve essere puntuale ed esaustivo, deve specificare gli elementi necessari a individuare e
assegnare i compiti dei componenti del team di progetto e a comprendere come ogni attivit si
integra nel contesto generale del progetto.
Aggiunge valore al progetto perch la sua realizzazione porta ad analizzare le implicazioni di
ogni elemento sul risultato globale del progetto.
Deve essere realizzato nel minor tempo possibile per poter dedicare pi tempo alle altre
attivit.
Deve essere approvato inizialmente dal management aziendale che deve finanziarlo.
viene verificato attraverso i report sullo stato di avanzamento del lavoro (SAL) che
Falso
Il suo aggiornamento pu variare da piccoli adeguamenti alla modifica degli obiettivi originari
del progetto in termini di prodotti o risultati, costi e durata.
Deve essere predisposto nella fase iniziale del progetto e, per tutta la sua durata, deve
descrivere lo stato del progetto nel modo pi fedele possibile e corrispondere pienamente alla
realt del progetto.
Deve essere continuamente controllato durante il progetto (misurazione) lo stato di
avanzamento del progetto, poi deve essere verificato ( valutazione) lo stato attuale rispetto allo
stato previsto dal piano ed infine se necessario occorre intervenire con delle variazioni
(correzione) al piano di progetto.
49
PARTE I
fondamentale che sia flessibile e facilmente aggiornabile per poter soddisfare le esigenze di
progetto.
Deve contenere una descrizione dettagliata della soluzione tecnica da realizzare durante il
progetto.
La modifica dei valori in esso contenuti relativamente a prodotti, tempi e costi richiede una
nuova approvazione da parte del management aziendale ed eventualmente un rifinanziamento.
Diventa ancora pi importante in presenza di progetti simultanei e coordinati tra loro
(portafoglio di progetti o programma ).
13
14
15
16
1
2
3
4
Definizione
Affermazioni
possibile effettuare delle scelte che possono privilegiare una delle tre variabili
penalizzando le altre due in modo tale da compensare gli effetti.
possibile migliorare i risultati del progetto aumentando i costi oppure prolungando il
tempo di realizzazione oltre la data prevista.
Per ottenere il risultato preventivato occorre prolungare i tempi oppure impiegare altro
budget per acquisire altre risorse e velocizzare il lavoro.
possibile aggiungere miglioramenti o nuovi prodotti ( scope creep) senza aver prima
SI
NO
50
Affermazioni
Vero
Un atteggiamento negativo da parte del project manager quando gli vengono presentati
i problemi spinge i componenti del team a tentare tutte le soluzioni possibili prima di
segnalare una difficolt insuperabile.
Un atteggiamento positivo da parte del project manager nell'accogliere le informazioni
indicher una disponibilit ad ascoltare problemi e permetter in futuro di conoscerli in
tempo utile a evitarli.
Falso
UDA 3
3
4
5
6
7
8
10
11
12
13
14
15
16
Fattori
Vero
Falso
51
PARTE I
N.
1
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Affermazione
Vero
I rischi devono essere identificati e classificati secondo un ordine di priorit definito in
base al grado di gravit; la gravit di un rischio si misura in funzione della probabilit
Falso
Alcuni rischi sono interni al progetto, cio dipendono dalla corretta o meno
pianificazione e realizzazione delle attivit, altri rischi sono esterni al progetto, cio
possono dipendere da problemi aziendali o da elementi del contesto esterno (nuove
normative, cambio del mercato ecc.).
I rischi ad alta probabilit e alto impatto devono essere affrontati e risolti mentre quelli
a bassa probabilit o impatto limitato possono anche essere accettati e subiti.
Per una buona gestione del rischio ogni partecipante al progetto deve sentirsi
sufficientemente libero di esprimersi in merito a possibili fallimenti e deve avere la
convinzione di essere ascoltato.
La gestione del rischio necessita di una struttura di progetto in grado di evitare che le
attivit interferiscano fra loro e di eseguire verifiche sistematiche di conferma o meno
della fattibilit degli obiettivi del progetto.
I rischi vanno individuati e gestiti prima che si trasformino in crisi.
I progetti che prevedono la realizzazione di soluzioni innovative in generale presentano
una percentuale di rischio inferiore agli altri perch sono affrontati in modo adeguato.
La gestione del rischio avviene i cinque modi differenti: prevenzione, riduzione,
trasferimento, contingenza e accettazione.
La scelta dell'azione da intraprendere di fronte a un particolare rischio dipende
dall'equilibrio relativo fra il peso economico del rischio e il costo dell'intervento di
gestione a carico dell'azienda.
Una buona gestione del rischio dipende da una valida strutturazione e pianificazione
del progetto, una buona comunicazione e buone capacit relazionali del responsabile di
progetto.
La gestione del rischio non un esercizio a s stante svolto nella fase di pianificazione
e poi dimenticato, ma una attivit che deve essere sistematicamente attuata via via
che sono disponibili nuove informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori.
In alcuni casi, per ridurne al minimo le probabilit che un rischio si verifichi e/o che
l'impatto del rischio sia decisivo per il progetto, pu essere necessario modificare il
piano.
Tutti i rischi possono essere evitati se affrontati e gestiti adeguatamente con la giusta
metodologia.
Esercizio 8 Argomento:
Nella tabella seguente vi una sequenza di affermazioni che riguardano modalit e principi della
comunicazione in un progetto. Si chiede di individuare
o Falsa.
N.
1
2
3
4
5
6
52
Affermazione
Vero
La comunicazione avviene in vari modi: attraverso riunioni ristrette, riunioni di gruppo,
tramite scambio di mail e documenti, ed altro ancora.
Le varie modalit di comunicazione (riunioni, mail ecc..) non sono interscambiabili
perch ha proprie caratteristiche che, a seconda dei casi, occorre utilizzare nelle modalit
pi appropriate.
Tutti i componenti del team
ogni istante.
informazioni tra le parti e che tutti siano a conoscenza delle attivit, dei compiti, dei
prodotti e dello stato di avanzamento di tutto ci che connesso con il proprio lavoro.
Il project manager al centro della comunicazione del progetto e la sua capacit di
comunicare con efficienza importante tanto quanto la sua competenza tecnica.
Lo scambio di informazioni in un colloquio da preferire ad uno scambio di mail perch
nel colloquio la comunicazione bidirezionale mentre nel secondo monodirezionale e
la risposta non sempre immediata oppure pu non essere inviata.
Falso
UDA 3
Esercizio 9 Argomento:
Nella tabella seguente vi una sequenza di affermazioni che riguardano
Si chiede di individuare per ogni affermazione
Falsa.
N.
1
2
3
4
Affermazione
Vero
Falso
Affermazione
Vero
Il project manager deve assumere un atteggiamento aperto e positivo verso la ricerca della
soluzione ad un problema; per spingere il gruppo ad affrontare positivamente ogni tipo di
problema quando ancora di piccola entit, mentre un atteggiamento negativo e critico
spinger i componenti del team a ritardare la segnalazione dei problemi fino a quando la
situazione tanto grave da essere difficilmente risolvibile.
Non esiste alcuna formula magica che assicuri che un gruppo di persone possa
trasformarsi in un team efficiente, ma indubbiamente il project manager il soggetto in
grado di influenzare il successo.
La prima reazione del project manager davanti a un problema di fondamentale
importanza perch influenzer il team per tutto il seguito del progetto.
I manager devono investire molta energia per creare uno spirito di gruppo, per gestire il
morale dei componenti del team
Falso
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Spesso i progetti di maggior successo sono quelli in cui i componenti del team hanno
collaborato pienamente, aiutandosi e scambiandosi reciprocamente energie e stimoli.
In un progetto di fondamentale importanza il morale, la collaborazione e la
comu
team di progetto.
I team di successo non si creano per caso, il successo dipende dalle competenze delle
persone e dalla loro capacit di trovare il modo giusto per lavorare insieme.
Il project manager deve avere la capacit di saper selezionare i componenti in base alla
team fondamentale per il successo del
progetto.
Un team di lavoro collaudato in precedenti esperienze garantisce il successo di un
progetto.
Il project manager deve avere la capacit di saper influenzare velocemente e
intuitivamente i membri del team
Coloro che non hanno capacit di comunicazione non possono far parte di un team di
progetto.
53
Parte II
4. La gestione progetto (project management)
5. Il team di progetto
55
UDA 4
Come stato gi detto, il project management molto pi di un insieme di metodologie e di
perch nel tempo diventato un
Definizione: il progetto
Un progetto
obiettivo chiaro e predefinito mediante un processo continuo di pianificazione e controllo di risorse
differenziate e con vincoli interdipendenti di costi, tempi e qua
(Russel D. Archibald, noto esperto di
project management).
progetto: pianificazione delle attivit, progettazione, realizzazione, monitoraggio, gestione del rischio ecc...
I processi aziendali sono invece le attivit aziendali eseguite per il raggiungimento degli obiettivi strategici
4.1
Tutte le metodologie della moderna gestione progetto sono basate sulla divisione del lavoro in parti
autonome e di pi facile gestione. fondamentale scegliere per la gestione di un progetto una metodologia
perch indispensabile che il processo di gestione sia ben documentato. Pi complesso il progetto,
maggiore dovr essere la cura da porre nella definizione e nel dettaglio del processo di gestione. In altre
parole, non fondamentale individuare quale sia la metodologia pi giusta per gestire un progetto, ma
57
PARTE II
Il ciclo di vita di un progetto descrive le fasi o i passi necessari che devono essere seguiti per poter portare a
termine con successo il progetto.
Esiste una struttura di base per la scomposizione di un progetto in parti, applicabile alla maggior parte dei
progetti, indipendentemente dal settore di applicazione; tale suddivisione prevede una prima ripartizione di
un progetto nelle seguenti fasi principali:
pianificazione
progettazione
realizzazione e test
dispiegamento (o implementazione)
revisione finale.
Prima della pianificazione vi sono due altre fasi: concezione e definizione che, a seconda dei progetti,
possono essere pi o meno significative. Tali fasi, come si pu intuire dal nome, comprendono le attivit
iniziali in cui il progetto viene concepito e successivamente definito negli obiettivi strategici.
Progetto
1. Pianificazione
2. Progettazione
3. Realizzazione
4. Dispiegamento
5. Revisione Finale
In questo libro le attivit di concezione e di definizione, dove presenti, sono gestite come attivit iniziali
della fase di pianificazione, come di fatto avviene nella maggior parte dei casi.
Tutti i progetti seguono il percorso logico da cui derivano le fasi principali:
a) si inizia con il definire e pianificare che cosa si deve fare;
b) successivamente occorre individuare e definire (progettare) le soluzioni da realizzare;
c) quindi si passa alla realizzazione di quanto progettato;
d) infine si arriva alla messa a regime (implementazione o avvio) delle soluzioni;
e) alla fine si analizzano i risultati e si chiude il progetto (revisione finale).
Spesso a fine progetto, sulla base di eventuali nuove valutazioni o esigenze, nasce la necessit di verificare
ed eventualmente rivedere quanto realizzato, questa attivit per non fa pi parte del progetto ma di
iniziative successive. Fra ogni fase e la successiva, solitamente si inseriscono delle verifiche dello stato di
avanzamento a cui segue una valutazione e una decisione del management
di portare avanti
il progetto o di interromperlo.
58
4.2
Concezione
avviare il progetto principale. Gli obiettivi da raggiungere devono essere analizzati e dettagliati
accuratamente; il lavoro inizia con
e la descrizione delle esigenze degli utenti finali e si finisce con
la quantificazione dei tempi, dei costi e delle risorse umane necessarie.
deve comprendere anche lo
studio di aspetti particolari come gli imprevisti, la contingenza o casualit, i possibili errori e altri elementi
che comportano rischi di fallimento per il progetto. Al termine di questa fase tutte le informazioni rilevanti
devono essere riportate in uno o pi ipotesi di piano progetto da sottoporre alla valutazione e alla
approvazione del management aziendale. La necessit di comparare differenti piani di progetto richiede che
le informazioni siano riportate in documenti dello stesso formato e struttura, tutto questo spinge gi
utilizzare dei formati standard per la documentazione. Tutte le metodologie di project
management prevedono uno standard di piano di progetto comunemente chiamato PID (Project Initiation
Document). Il PID deve contenere anche altre informazioni indispensabili come il budget di previsione di
spesa, i tempi di realizzazione, il dettaglio delle risorse umane e delle risorse strutturali necessarie al
progetto. Solitamente
con
del PID finanzia e avvia anche la realizzazione del
progetto. Per i progetti di grandi dimensioni, la pianificazione pu richiedere mesi se non addirittura anni con
notevole impegno di risorse senza avere ancora la certezza sulla opportunit o meno di realizzare il progetto.
In questi casi complessi, si esegue inizialmente uno studio preliminare volto a stabilire se pu essere
conveniente impegnarsi nella realizzazione di un piano completo (fase della proposta), vale a dire che viene
realizzato un progetto
attivit di pianificazione. Questo studio preliminare si concretizza in una
proposta di progetto che contiene stime approssimative sul costo e i tempi dell'intero progetto e un piano
dettagliato della fase di pianificazione del progetto.
CONCEZIONE
DEFINIZIONE
Obiettivi
Risultati attesi
Destinatari
Costi
Tempi
idea
PIANIFICAZIONE
Attivit
Prodotti
Risorse
Tempi
Budget
proposta di progetto
PID
59
PARTE II
Progettazione
Se il piano di progetto viene autorizzato, si avvia
di progettazione degli output. Nel caso di progetti
tecnici i cui output sono di tipo materiale si inizia a elaborare un sistema di alto livello e, procedendo per
raffinamenti successivi, si arriva prima alla fase di dettaglio e infine alle specifiche tecniche delle singole
componenti. Nel caso di progetti i cui output sono di tipo immateriale si parte dalla raccolta di dati
per poi passare alla definizione dei nuovi servizi e dei nuovi processi da implementare. La fase
di progettazione, oltre alla definizione degli output di progetto, deve definirne anche le modalit di
realizzazione e deve individuare relativamente a materiali, servizi e attivit di progetto, cosa pu essere fatto
e cosa deve essere richiesto e delegato a fornitori esterni. Nella fase di progettazione
devono essere definite anche le modalit di test e validazione dei prodotti finali.
Realizzazione e Test
Una volta definite le caratteristiche tecniche e le modalit di realizzazione degli output di progetto si pu
partire con la realizzazione dei prodotti o deliverable di progetto. In alcuni casi la realizzazione dei prodotti
pu prevedere la messa a punto di prototipi da testare per assicurarsi che quanto progettato risponda alle
esigenze dell'utente. Normalmente la realizzazione avviene per fasi successive di realizzazione e test di
prodotti che vengono via via aggregati e composti in parti sempre pi grandi dell'output di progetto finch
l'intero insieme dei prodotti non completato e validato nella sua totalit. Il test (o collaudo o validazione)
dei prodotti consiste nella verifica finale del rispetto delle specifiche tecniche definite in fase di
progettazione. Nei progetti di natura non tecnica, cio quelli che non prevedono strutture o hardware, ma che
prevedono
di servizi, processi, metodi, organizzazioni, idee e altro, non sufficiente
collaudare i prodotti ma bene effettuare dei test di utilizzo prima di passare
impiego delle
soluzioni. Tra queste ultime tipologie di progetto rientra anche lo sviluppo di software.
Progettazione
Realizzazione
Test
positivo
Dispiegamento (o Implementazione)
Il dispiegamento necessita di una pianificazione puntuale e rigorosa che riduca al minimo gli ostacoli
e massimizzi i benefici. Le modalit di organizzazione di questa attivit in genere possono essere molteplici,
60
ma ci che accomuna le varie soluzioni la necessit di una strategia (o metodo) efficiente ed efficace del
passaggio di consegne
dematerializzazione degli enti pubblici stato determinato proprio dalla mancanza di una adeguata attivit di
analisi e pianificazione di questa fase. Di solito si verificano problemi di riorganizzazione interna dovuti a:
mancanza di una adeguata comunicazione e condivisione degli obiettivi del progetto;
mancanza di professionalit e competenze tra il personale degli enti pubblici;
mancanza di disponibilit al cambiamento da parte del personale legato alla paura derivante dalla
perdita di vecchie, tradizionali maniere di agire;
errata o scarsa analisi del contesto non dotato di infrastrutture e competenze adeguate;
mancanza di informazione e formazione;
carenza di supporto agli utenti in fase di avvio.
La fase di dispiegamento solitamente si chiude con il collaudo finale del progetto.
Revisione finale
-
verifica che tutte le spese sostenute siano state effettivamente funzionali al progetto e che non vi
sono state spese non inerenti agli obiettivi di progetto;
chiusura di tutti i contratti di servizi specifici per il progetto (linee telefoniche, linee dati, servizi di
elettricit e contratti di affitto e leasing);
chiusura e consegna
utili per
eventuali esperienze future;
riunione finale di analisi e condivisione delle esperienze maturate, mirante a trasmettere valore alle
future esperienze aziendali.
4.3
A partire dalle fasi principali del ciclo di vita, attraverso processi iterativi, si passa alla scomposizione dei
prodotti di ogni fase in sottoprodotti o componenti di prodotto e, conseguentemente, alla suddivisione delle
attivit in sotto-attivit sempre pi semplici e dettagliate, fino a giungere a un livello di definizione di singoli
compiti che possono essere assegnati a una persona o a piccoli gruppi specializzati.
fase o attivit del ciclo di vita inizialmente prevede la definizione e descrizione di:
obiettivi e scopo della fase : ogni attivit deve avere chiari obiettivi strategici da perseguire che si
concretizzano con la realizzazione di un contesto fatto di attivit e di prodotti o sottoprodotti
realizzati nel rispetto dei vincoli aziendali di qualit, tempi e costi del progetto;
prodotti (deliverable): ogni attivit deve realizzare dei prodotti ben definiti che possono essere dei
beni tangibili ma anche dei documenti di progetto o delle attivit funzionali al progetto.
Attraverso un processo iterativo si passa poi alla definizione degli altri elementi che sono:
responsabilit
realizzazione;
costi: per ogni attivit devono essere definiti i costi di realizzazione, che comprendono la spesa per i
beni o servizi da acquisire, il lavoro del personale ed altre
prerequisiti (input iniziali) e vincoli: ogni attivit pu richiedere degli input iniziali indispensabili al
suo avvio che pertanto diventano dei vincoli iniziali;
processo di realizzazione della fase: per ogni attivit deve essere definito il processo di
realizzazione
sotto-attivit o compiti elementari da svolgere e dei momenti di
test e verifica dei risultati intermedi o finali;
team della fase: per ogni fase, dai compiti individuati per la realizzazione dei prodotti possibile
definire le competenze necessarie e conseguentemente le figure professionali corrispondenti.
61
PARTE II
La metodologia di definizione di una fase o attivit descritta dettagliatamente nel paragrafo Parte III 6.1
.
4.4
62
Analisi esigenze:
1.1
delle attivit.
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione:
1.2
i
costi. In caso di progetti innovativi o complessi questa fase pu richiedere uno studio di fattibilit, per cui
dei costi
previsti per autorizzare la prosecuzione delle attivit.
Definizione della proposta di progetto:
1.3
viene realizzato un piano dettagliato di progetto con la definizione puntuale dei prodotti,
zzazione, dei tempi e dei costi e la valutazione dei possibili rischi.
budget
del progetto.
Progettazione:
con la progettazione inizia la macrofase di esecuzione del progetto. Questa fase spesso e gi stata avviata
nella fase precedente con la realizzazione di studi di fattibilit e altri elaborati tecnici. Ora occorre definire
zazione del progetto e le
procedure necessarie.
Costituzione del team di progetto:
la costituzione del team
2.1
l
solitamente
el project manager e di altri componenti,
di solito dei progettisti, che solitamente partecipano alla fase di pianificazione. La costituzione del team
in genere non si completa in questa attivit ma continua anche nelle fasi successive.
Progettazione esecutiva:
2.2
viene realizzata la progettazione esecutiva di tutti i prodotti, servizi e processi da implementare; viene
predisposta eventuale documentazione tecnica da presentare per autorizzazioni a enti pubblici o da
utilizzare nelle procedure pubbliche di selezione di forniture e fornitori.
Selezione fornitura e fornitori:
2.3
questa attivit varia notevolmente a seconda che si tratti di un progetto di aziende private o di soggetti
pubblici. Nel primo caso le procedure di selezione sono meno formali e possono svilupparsi in pi
momenti sino alla definizione di una soluzione condivisa tecnicamente ed economicamente tra cliente e
fornitore. Nel caso di soggetto pubblico le procedure sono pi formali e devono sottostare alla normativa
del codice degli appalti DLgs 163/2006.
Approvazione budget spesa materiali:
2.4
attivit conclusiva di approvazione del budget di spesa definito nella fase di progettazione e determinato
nelle attivit di selezione dei fornitori da parte del management aziendale.
63
PARTE II
Cod.
3
e la fase di realizzazione dei prodotti o output di progetto, progettati e individuati nella fase precedente.
Sviluppo di software personalizzato:
3.1
attivit di sviluppo di software personalizzato sulla base dei requisiti definiti nella fase di progettazione,
comprendente anche il test e collaudo del software sviluppato.
3.2
3.3
questa attivit solitamente suddivisa in sottodella complessit delle operazioni in cui si scompone, per esempio:
- installazione e configurazione della rete e
- installazione e configurazione del software;
- integrazione, configurazione e test dei sottosistemi presenti nel progetto;
- eventuali interventi per la soluzione di criticit emerse durante le attivit;
Collaudo di sistema:
3.4
t
elemento indispensabile per la continuazione del progetto.
Dispiegamento:
4
servizi, propedeutiche
Realizzazione manuali operativi:
4.1
4.2
4.3
p
ro. In caso
di sostituzione di sistemi esistenti, questa fase comprende anche la migrazione e la conversione delle
banche dati esistenti.
Formazione operatori:
a
Configurazione processi e utenti:
4.4
4.5
4.6
5
Analisi, configurazione e personalizzazione dei processi aziendali e configurazione dei profili utente
collaudo finale degli output di progetto con verifica dei servizi implementati e dispiegati.
Revisione finale:
5.1
5.2
64
chiusura dei contratti di servizi e di forniture che terminano con il progetto, riunione finale di progetto
finalizzata a valorizzare le esperienze maturate per eventuali esperienze future.
Cod.
project management trasversale a tutto il progetto che spesso estrapolata e gestita come una
attivit principale di progetto per opportunit di controllo e organizzazione. Non produce prodotti di
progetto e pu essere suddivisa in sotto-attivit inserite nelle macro fasi di progetto. In alcuni progetti inizia
con la pianificazione mentre in altri inizia con la progettazione e termina con il progetto.
Project management:
6.1
comprende tutte le attivit di project management descritte in questo corso escluso le attivit di
amministrazione che in questo caso sono state volutamente separate per metterle in evidenza.
Amministrazione di progetto:
6.2
comprende tutte le attivit amministrative e contabili di progetto che spesso sono realizzate dallo stesso
person
, eventualmente integrato con risorse dedicate al progetto.
Queste attivit fanno parte delle attivit di project management ma sono state separate in quanto sono
ben identificabili e gestite da un team dedicato.
Monitoraggio di qualit:
6.3
comprende le attivit di monitoraggio e controllo di qualit per verificare il rispetto degli standard di
qualit aziendali e di quelli definiti nel progetto. Le attivit possono essere svolte dal personale aziendale
o esterno, esperto della problematica.
responsabile della qualit che solitamente,
per evitare di essere influenzato dalle problematiche di gestione, risponde direttamente al management
aziendale e non dal project manager .
Partendo da questa suddivisione di base di un sistema informativo si pu poi arrivare a livelli di dettaglio
diversificati a seconda della complessit e delle dimensioni di ogni specifico progetto. Nel caso di progetti di
sistemi informativi complessi, questo livello di dettaglio pu risultare insufficiente e richiedere maggiore
s
Per un sistema informativo di piccole dimensioni lo stesso
livello di scomposizione pu risultare troppo analitico e richiedere accorpamento o eliminazione di alcune
delle fasi attuali. Questo modello di ciclo di vita, anche se presenta riferimenti specifici ai sistemi
informativi, pu essere facilmente applicato ad altri settori adattando opportunamente terminologia e attivit.
Analizzando le varie metodologia di project management esistenti, possibile individuare, a meno di
qualche incongruenza, gli stessi principi e la stessa struttura PBS presentata in questo corso. Rimanendo
entro i principi generali del project management, niente vieta in caso di necessit, di adattare una
metodologia alle proprie specifiche esigenze. Molte aziende che operano per progetti definiscono ed
applicano delle proprie metodologie, con strutture di PBS personalizzate e terminologia propria.
4.5
delle metodologie di project management avviene attraverso meccanismi definiti e in gran parte
automatizzati comunemente chiamati processi di project management In questo paragrafo viene riportata
una breve descrizione dei principali processi di project management che saranno poi ripresi e sviluppati nel
seguito nel libro.
Organizzazione e team
I progetti sono realizzati da persone e il loro successo dipende dal lavoro svolto da tutti coloro che operano
per il progetto. In un progetto fondamentale la creazione di un team capace di svolgere il lavoro richiesto
ed indispensabile che le persone giuste siano disponibili al momento giusto. I componenti del team devono
essere scelti in base alle competenze richieste dai compiti pr
team in un
progetto sono fondamentali anche altri elementi come
del lavoro,
delle
responsabilit e dei compiti ai soggetti in grado di eseguirli, la creazione di buoni rapporti tra i componenti
del team finalizzati a una piena collaborazione. Tutti questi elementi sono nella responsabilit del project
manager che deve creare e gestire il team, definire e far adottare stili di lavoro adeguati, imporre e mantenere
la sua autorit.
65
PARTE II
Pianificazione
Pianificare significa predisporre un piano di lavoro, descrivere come si vuole raggiungere un determinato
obiettivo. Un piano pu essere descritto in modo discorsivo o in forma schematica ma deve sempre contenere
tutte le informazioni necessarie a definire cosa e come si deve operare in ogni momento e in ogni situazione
di progetto; indispensabile inoltre che le informazioni contenute nel piano siano comprensibili a tutti coloro
che le devono utilizzare. Il piano di progetto la linea guida per il project manager che lo deve tenere
sempre con s, consultarlo e applicarlo in ogni situazione. Il piano di progetto un documento flessibile che,
per poter rispondere in ogni istante agli obiettivi per cui predisposto, deve essere aggiornato continuamente
Il processo di pianificazione comprende le attivit necessarie alla
predisposizione e alla successiva revisione del piano di progetto, il processo non si chiude con la fase di
pianificazione ma i ripete per tutta la durata del progetto attraverso continue attivit di revisione realizzate a
conclusione di ogni macro-fase o i situazioni particolari determinate da rischi o modiche allo scopo del
progetto. Il processo di pianificazione si rea
project manager deve avere piena conoscenza e capacit di applicazione.
Monitoraggio e controllo
Il tempo, le risorse e il denaro destinati a un progetto sono limitati mentre il numero di attivit da svolgere
elevato e pu aumentare con avanzare del progetto. indispensabile che il project manager abbia strumenti
che lo supportino nel monitorare e valutare lo status reale del progetto, per poter pianificare le attivit e
eventualmente individuare e gestire in modo adeguato le situazioni di difficolt. indispensabile che il
sistema di monitoraggio e controllo sia attivo in ogni momento e pronto a fornire in tempo reale tutte le
informazioni necessarie. Il project manager giornalmente ha colloqui con tutti i membri del team in maniera
informale o in apposite riunioni di monitoraggio e pianificazione, ma i colloqui, per vari motivi, possono non
mettere in evidenza le difficolt.
cati
insieme al compilatore in riunioni periodiche.
registrazione e monitoraggio delle attivit svolte da ogni componente del team.
66
4.6
I processi del project management possono essere eseguiti una o pi volte in una o pi fasi del progetto,
eventualmente con obiettivi differenti per ogni fase.
Vi sono dei processi che si ripetono da inizio a fine in ogni fase e altri che si sviluppano su pi fasi.
Processi di project management in esecuzione in ogni fase principale di progetto
Fasi
Realizzazione
Dispiegamento
e Test
Definizione e
Pianificazione
Progettazione
Pianificazione
SI
SI
(revisione)
SI
(revisione)
SI
(revisione)
Organizzazione e
SI
SI
(integrazione)
SI
(integrazione)
SI
(integrazione)
Avvio
SI
SI
SI
SI
Monitoraggio e
controllo
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Processi
Team
Attivit quotidiana
e amministrazione
Revisione
Per esempio, il processo di pianificazione viene eseguito soprattutto nella fase di definizione e
pianificazione ma poi continua in tutte le fasi successive come processo di verifica e revisione degli obiettivi
e degli output di progetto. Allo stesso modo, il processo di organizzazione e definizione del team ha inizio
nella fase di pianificazione e si completa nelle successive fasi di progettazione e realizzazione: inizialmente
vengono individuate le figure addette alla progettazione, successivamente si passa alle figure pi operative.
In ogni fase pu crearsi inoltre la necessit di sostituire o integrare i componenti del gruppo di lavoro. Le
attivit quotidiane si sviluppano solitamente per tutta la durata del progetto in modo sistematico e ripetitivo
I processi di monitoraggio e controllo,
di gestione del rischio e di gestione dello scopo vengono avviati dalla fase di progettazione e si sviluppano
integralmente per ognuna delle fasi successive di realizzazione e dispiegamento.
67
PARTE II
4.7
La metodologia
Definizione: metodo
Definizione: metodologia
La definizione di una metodologia frutto dello studio dell evoluzione (teorico-pratica) di un particolare
lavoro di ricerca e sviluppo in un determinato campo o settore. Una metodologia pu consistere nella
descrizione di un processo, oppure pu essere estesa e includere delle teorie filosofiche o della conoscenza,
oppure pu includere delle idee progettuali correlate a una particolare disciplina o campo d indagine.
i procedimenti che costituiscono un percorso
concettuale e operativo, che possono anche essere ulteriormente suddivisi in sub-procedimenti ed essere
combinati tra loro secondo una sequenza fissa o variabile.
delle metodologie gli esecutori
applicano le regole interpretandole ed elaborandole a partire da un punto di vista personale e sulla base delle
competenze che hanno sviluppato nel corso delle precedenti esperienze. Da punto di vista pratico nel project
management
applicazione di processi,
metodi e tecniche definite per portare a buon fine un progetto .
4.8
Esistono numerose metodologie di project management alcune di tipo generale e applicabili in qualsiasi
ambiente e tipologia di progetto e altre specifiche per particolari settori. In questo libro si fatta la scelta di
definire e utilizzare una metodologia mista, frutto di rielaborazioni semplificate di alcune delle metodologie
pi diffuse. La metodologia definita in questo corso di studi stata rielaborata in funzione degli obiettivi
definiti nei documenti ministeriali relativi alla materia Gestione Progetto. Come primo punto di riferimento
utilizzata la guida Project Management B ody Of Knowledge (PMBOK) del PMI (Project Management
Institute), www.pmi.org, internazionalmente riconosciuta come standard IEEE di riferimento per la pratica
del project management. Il PMI stato fondato nel 1969 negli Stati Uniti ed leader mondiale, tra le
associazioni senza scopo di lucro, nella diffusione del project management. Conta pi di 250.000 soci in
circa 130 paesi ed leader globale per lo sviluppo di standard di riferimento mondiale per la pratica del
project management. Altro punto di riferimento la metodologia ITIL (IT Infrastructure Library),
http://www.itil-officialsite.com, una delle pi diffuse nel settore dei Sistemi Informativi che si basa su un
framework costruito fondamentalmente su best practice nel service management. ITIL un marchio
registrato
Office of Government Commerce (OGC) che un dipartimento del Ministero del
Tesoro Britannico. Altri standard presi a riferimento sono quelli definiti da AgID (Agenda
Italia
D igitale, ex DigitPA, Ente nazionale per la digitalizzazione della pubblica amministrazione) nelle
innumerevoli pubblicazioni di manuali specifici definiti per la standardizzazione di prodotti e servizi per la
pubblica amministrazione e pubblicati sul sito http://www.digitpa.gov.it.
metodologia a cui si fa
riferimento in questo libro la PRINCE2 (PRojects IN Controlled E nvironments Progetti in Ambiente
Controllato http://www.prince-officialsite.com ) che una pratica di project management nata in ambito
europeo (specificatamente in Inghilterra) con un approccio di best practice, costruita sulla razionalizzazione
delle attivit svolte quotidianamente dai project manager in ambito di gestione dei progetti. Anche PRINCE2
un marchio registrato
Office of Government Commerce (OGC). PRINCE2 un metodo di
project management di tipo generico in quanto applicabile a qualsiasi tipologia di progetto sia in ambito
ICT sia in altri ambiti. Storicamente nata nel mondo ICT ma oggi esistono applicazioni di questa pratica
anche in altri contesti estremamente differenti come: ingegneria civile, progetti scolastici, ambito sanitario,
ambito impiantistico, sviluppo di software e formazione. PRINCE2 risulta essere molto flessibile ed
applicabile sia a progetti di grandi dimensioni che a progetti di dimensioni ridotte. La guida PMBOK, le
metodologie ITIL, PRINCE 2 e la documentazione di DigitPA partono dal prerequisito di dover essere
68
4.9
69
PARTE II
tecnologie di internet tanto che si sta creando un nuovo dominio applicativo denominato Distributed Project
Management (DPM) per il quale sono previsti incrementi di fatturato notevolissimi nei prossimi anni. Non
esiste ancora un software completo che soddisfi tutte le esigenze di un progetto, inoltre
di un PMIS
nei grandi progetti richiede una considerevole attivit di personalizzazione del software necessaria ad
adeguarlo alle specifiche esigenze di ogni progetto.
izione e
di un PMIS per grandi
organizzazioni richiede investimenti a livello di decine di migliaia di euro oltre che un notevole effort per la
selezione del prodotto e per la sua personalizzazione. In commercio oltre ai prodotti specializzati di alto
livello esistono anche numerose applicazioni con funzionalit ridotte. Esistono anche dei prodotti open
source che, certamente, non possono essere presi in considerazione per grandi progetti ma che potrebbero
essere utilizzati dagli allievi di questo corso per attivit di studio, di simulazione e test. In questo corso si
deciso di non utilizzare software specifici
utilizzare solo prodotti di office automation tra i pi diffusi e di sviluppare delle soluzioni che saranno
illustrate nel libro e messe a disposizione sul portale www.matematicamente.it in formato digitale. Il
processo di analisi e sviluppo di piccole soluzioni personali con strumenti di office automation spinge
70
4.10
Affermazione
Vero
Falso
la responsabilit
il collaudo
i tempi di realizzazione
gli obiettivi e scopo della fase
i prodotti (deliverable)
il team della fase
il processo di monitoraggio
i costi
i prerequisiti (input iniziali) e vincoli
il processo di realizzazione della fase
Affermazione
Vero
Falso
Progettazione
Organizzazione e Team
Attivit quotidiana e amministrazione
Gestione del rischio
Pianificazione
Monitoraggio e controllo
Collaudo
Gestione dello scopo
71
PARTE II
72
UDA 5
Gestire un progetto significa soprattutto gestire risorse umane oltre che beni, strumenti e rapporti con
soggetti interessati a vario titolo. Il project manager dovr confrontarsi con tutte le questioni riguardanti il
personale impegnato nel progetto che non vengono affrontate nella fase di definizione degli obiettivi e dello
scopo di progetto. In questa unit didattica viene presentato un elenco di figure professionali e un modello di
organizzazione del progetto rappresentato tramite un organigramma. Come esempio si fa riferimento a settori
e funzioni del settore ICT, ma il modello organizzativo e il livello di competenze e responsabilit pu essere
applicato ad altri settori adattando opportunamente terminologia e funzioni. Nella parte finale vengono
affrontate e sviluppate anche alcune problematiche operative riguardanti la creazione e conduzione di un
team da parte del project manager .
5.1
Ruoli di progetto
Ogni organizzazione ha nomi e ruoli diversi per indicare le figure professionali e le rispettive competenze. A
seconda dei progetti, alcune figure o ruoli possono essere pi o meno importanti rispetto ad altri; in progetti
piccoli alcuni compiti possono essere accorpati mentre in progetti pi complessi possono essere ripartiti,
conseguentemente nei progetti piccoli una figura pu svolgere pi compiti mentre in altri sono necessarie
figure differenti con particolari specializzazioni. In piccoli progetti un project manager pu fare molte cose
da solo mentre in progetti pi grandi ha bisogno di un gruppo (PMO, Project Management Office) anche
numeroso e dotato di competenze e esperienza.
Lo sponsor
Lo sponsor un senior manager , cio un manager con esperienza che occupa un ruolo di responsabilit
che si occupa del progetto concentrandosi sugli obiettivi da un punto di vista
aziendale. Lo sponsor ha la responsabilit degli output di progetto senza occuparsi degli aspetti legati alla
gestione del progetto, in particolare si occupa di:
mantenere i rapporti con i fornitori e con i clienti;
garantire che i bisogni e le aspettative degli utenti siano soddisfatte;
assicurarsi che il rischio sia controllato;
mantenere il progetto in linea con le politiche e le strategie aziendali;
controllare il rapporto tra spese e benefici del progetto;
valutare possibili variazioni sul progetto dovute a fattori esterni;
verificare
della qualit dei prodotti agli standard aziendali.
Solitamente questo ruolo viene assegnato a una persona che, oltre alla responsabilit del ruolo, ha anche altre
motivazioni personali nei confronti degli obiettivi del progetto. In alcuni casi lo sponsor colui che
individua le esigenze aziendali verso un progetto, mentre in altri casi fa sua
di altri proponenti e la
sostiene dinanzi
La presenza dello sponsor permette di non dover coinvolgere
management
in ogni decisione relativa alla supervisione. A livello concettuale
rappresenta un soggetto intermediario a cui
garantisce i fondi e le risorse necessarie e che si
accorda con il team per la realizzazione del progetto. Dal punto di vista organizzativo il project manager si
rapporta con lo sponsor di progetto il quale a sua volta si rapporta con
Di norma il contatto tra
project manager e sponsor minimo e si verifica a conclusione degli eventi principali del progetto o nelle
situazioni di rischio che richiedono decisioni e interventi che vanno oltre le responsabilit del project
manager . Lo sponsor ha la responsabilit finale di garantire
, in caso di rischi interviene per
73
PARTE II
riportare il progetto sui giusti binari o per interromperlo prima che siano sprecate inutilmente troppe risorse.
74
organizza sulla base delle analisi di dimensionamento richieste dal project manager al comitato di
programma.
I fornitori esterni
quasi sempre necessario che i progetti facciano affidamento sui fornitori esterni per la realizzazione di
tutti parte dei prodotti fondamentali. Il fornitore pu realizzare tutto o parte di un progetto (un sotto
progetto), ma il project manager rimane sempre il responsabile della consegna finale nei confronti della
propria azienda e deve trattare il fornitore con la stessa cura e attenzione delle risorse interne. Il fornitore
segue le direttive del project manager interno. Per i fornitori dovrebbero essere fissati degli obiettivi smart e,
cos come avviene per altri membri del team, si dovrebbe richiedere loro di fornire report puntuali e accurati
75
PARTE II
sullo stato di avanzamento. Spesso in fase di contrattazione, viene richiesto al fornitore un proprio piano di
progetto esecutivo che deve essere congruente con il piano di progetto approvato. Nel caso in cui il piano del
fornitore prevede delle variazioni al piano generale, in genere con delle offerte migliorative, le variazioni
vengono acquisite dal piano di progetto generale. In caso di variazioni che modificano in negativo i vincoli
di progetto riguardanti qualit, costi e tempo il nuovo piano deve essere approvato dal comitato di
programma.
76
appartenenza. Pi grande
o complesso il progetto e pi aumenta la suddivisione in livelli e
la differenziazione delle figure professionali per competenze e responsabilit. Nelle piccole organizzazioni e
nei piccoli progetti le figure professionali sono limitate e accorpano pi responsabilit e competenze anche se
con livelli di specializzazione limitati. Di seguito viene riportato un modello di profili professionali con
relative descrizioni dei livelli di competenze, ruoli e responsabilit
del progetto. Negli esempi
seguenti la descrizione del livello di responsabilit generica mentre per la descrizione delle competenze e
dei compiti specifici si fa riferimento al settore ICT.
Team Manager (o Team Leader)
Oltre al project manager vi possono essere anche altre figure che hanno la responsabilit di determinate
attivit o linee di progetto. Il team manager o team leader deve innanzitutto avere la capacit di gestire e
sviluppare una attivit, promuovendo la corretta adozione e applicazione delle metodologie di project
management. Il team manager solitamente non ha la responsabilit diretta di gestione del budget ma ha
per assumere decisioni che incidono
e sullo viluppo delle attivit. Un manager
deve conoscere e saper utilizzare le principali metodologie di modellazione di sistemi aziendali, deve avere
spiccate capacit di comunicazione e negoziazione per coinvolgere adeguatamente il gruppo di lavoro e
relazionarsi con gli interlocutori esterni. Deve maturare capacit di leadership per guidare efficacemente il
gruppo di lavoro a lui assegnato. Le responsabilit e i compiti del team manager sono:
definire i piani di lavoro del gruppo di lavoro insieme al project manager ;
allocare le risorse sulle attivit;
assegnare progressivamente i compiti ai membri del team;
controllare
del lavoro svolto e dei costi sostenuti e se necessario attivare eventuali
azioni correttive;
informare il project manager sullo stato di avanzamento lavori;
comunicare eventuali criticit o slittamenti rispetto il piano;
interagire con ogni figura sotto il suo controllo;
partecipare agli incontri di allineamento;
controllare i progressi tecnici rispetto al piano e informare il project manager delle differenze pi
rilevanti.
Progettista
Il progettista responsabile della progettazione tecnica e dello sviluppo delle applicazioni, inoltre ne
pianifica l'architettura complessiva, coordina la realizzazione delle componenti e ne controlla la qualit. A
differenza del manager , il progettista deve avere una buona conoscenza tecnica in termini di processi e
prodotti; come il manager invece, avendo un ruolo di coordinamento e gestione deve avere buone capacit di
comunicazione per interagire con gli utenti e i responsabili dipartimentali, per raccogliere i requisiti del
progetto e per informare il gruppo di lavoro in modo dettagliato sulle caratteristiche delle componenti da
realizzare.
Analista
la figura professionale con approfondite conoscenze della tecnologia utilizzata e dei prodotti
definiti nel progetto. Supporta il progettista occupandosi della razionalizzare e del dettaglio di tutti gli aspetti
metodologici necessari alla progettazione, alla realizzazione e alla documentazione del sistema; si occupa
della descrizione analitica dei processi con un linguaggio comprensibile ai tecnici specialisti e ne condivide
la rappresentazione con l'utente. Collabora con i progettisti nella definizione delle soluzioni partecipando alle
riunioni tecniche di progetto.
Tecnico specialista
Il tecnico specialista il membro del team che si occupa dello sviluppo delle componenti necessarie alla
realizzazione degli output di progetto. Ha competenze specifiche del prodotto da realizzare (es: web
developer, sistemista,
e ha inoltre la responsabilit di effettuare i test unitari dei moduli rilasciati e
produrre documentazione tecnica. Alcune competenze dipendono dalle esigenze del progetto (es. consolidata
esperienza di programmazione, conoscenza dell'ambiente di sviluppo e del modello del DataBase,
conoscenza dei protocolli, dispositivi di comunicazioni e tecnologie emergenti etc
altre sono trasversali a
tutti i progetti come la capacit di recepire la documentazione di analisi e di gestire autonomamente la
77
PARTE II
5.2
rganigramma
una rappresentazione
del team di progetto che mette in evidenza le
gerarchie di progetto sulla base delle funzioni svolte o delle linee produttive o settori senza indicazione
alcuna di quelli che sono i rapporti tra le componenti e le attivit svolte.
78
5.3
Uno dei compiti principali del project manager la creazione e la gestione del team di progetto.
del team e la collaborazione professionale tra i suoi membri uno dei principali problemi
del project manager
mercati, problematiche tutte complesse ma che possono essere risolte con l
team di
competenze adeguate. Un ruolo importante nella gestione del team riservato alle capacit di comunicazione
del project manager . La creazione del team inizia in fase di pianificazione, si sviluppa nella fase di
progettazione e continua con integrazioni e sostituzioni per tutta la durata del progetto.
Le principali attivit inerenti il processo di creazione e gestione del team di lavoro sono:
la scelta dei componenti;
del team;
acquisizione e il mantenimento
da parte del project manager ;
la gestione degli stili di lavoro;
la motivazione dei componenti;
la supervisione delle attivit.
team
Questo sicuramente uno dei compiti pi importanti e difficili che attendono il project manager . Non
esistono delle regole precise per creare e organizzare un team perfetto, si possono scegliere i migliori esperti
senza essere sicuri dei risultati. I principali problemi possono venire dai rapporti personali tra i componenti e
dalla capacit o disponibilit a collaborare di ognuno di essi. Le situazioni personali e i contesti di lavoro
cambiano continuamente e non esistono garanzie che un buon team gi testato e consolidato in altre
occasioni continuer a essere tale. Non vi sono garanzie che un buon team possa restare tale anche dopo
di nuovi elementi, anche se capaci e affidabili. Per creare un ambiente di lavoro ottimale
indispensabile che il project manager sappia affrontare e risolvere tutte le situazioni che si presentano
durante lo sviluppo del progetto.
project manager
indispensabile che un team di progetto riconosca
del project manager , ma per un project
manager , soprattutto se alle prime esperienze, pu essere impegnativo riuscire a imporre la propria
leadership. Il suo compito facilitato d
dovuta al ruolo che ricopre, vi sono inoltre diversi
elementi che giocano a suo favore:
il sostegno da parte di molti componenti del team che solitamente associano il proprio successo a
quello del project manager ;
il supporto
del referente che lo ha nominato (direttore generale o altro);
il poter riconoscere gratificazioni di vario genere;
il poter imporre sanzioni o non riconoscere gratificazioni.
La leadership si pu costruire a partire da questi punti di forza, ma il presupposto fondamentale che il
project manager svolga bene il proprio lavoro. Il punto di riferimento per il project manager deve essere
sempre il piano di progetto, questo gli permette di evitare scelte contraddittorie e comportamenti incerti che
possono fargli perdere credibilit nei confronti del team.
79
PARTE II
bene e riescono a comunicare, tutto diventa pi semplice e svolgono meglio il loro lavoro. Il project manager
deve curare i rapporti e dedicare del tempo ai propri collaboratori. Tuttavia, a
del gruppo,
necessario stabilire un equilibrio tra i diversi comportamenti ed questo uno dei compiti del project
manager . In alcuni momenti del progetto si pu discutere di pi mentre in altri, soprattutto in prossimit
delle scadenze, occorre pensare quasi esclusivamente al lavoro. Il project manager deve utilizzare i momenti
pi tranquilli per compattare il gruppo creando i presupposti per una buona collaborazione per poi, quando
necessario, imporre un maggior ritmo lavorativo.
80
5.4
Attivit
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
membro o
team
24
25
Esercizio 1.b)
N.
Attivit
Dipendono da altri progetti da cui attendono output o con cui condividono risorse in
competizione
membro o
team
2
3
4
5
6
7
8
9
81
PARTE II
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Esercizio 1.c)
N.
Attivit
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
membro o
team
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
82
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto realizzata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 2 Argomento: Organigramma di progetto
Si chiede di realizzare un diagramma di rappresentazione di un organigramma di progetto per uno o pi casi
di studio tra quelli sopra elencati. Si richiede in particolare di individuare i team di progetto specifici al caso
di studio preso a riferimento o altre figure professionali oltre a quelle gi presenti nel modello. Si consiglia
e alle sue
conoscenze.
Esercizio 3 Argomento: Organigramma di programma
Si chiede di realizzare un diagramma di rappresentazione di un organigramma di programma con struttura a
matrice composto da due progetti per due casi di studio tra quelli sopra elencati facendo riferimento i modelli
riportati nella Figura 15: struttura organizzativa a matrice.
Si richiede in particolare di individuare i team di progetto specifici al caso di studio preso a riferimento o
altre figure professionali oltre a quelle gi presenti nei modelli.
di due dei casi di studio pi vicini alla sua formazione e alle sue conoscenze.
83
Parte III
6. La progettazione
7. La definizione del team di progetto
8. La definizione del budget
9.
10. La fase di Definizione e Pianificazione
85
UDA 6
La progettazione
UDA 6
Nota: Il progetto SPOT
Da questa unit didattica inizia lo sviluppo del progetto SPOT che come gi detto utilizzato come esempio
di riferimento in questo libro ed completamente sviluppato durante il corso attraverso esempi illustrati ed
esercizi svolti dagli alunni, si richiede pertanto, a questo punto, di leggere la descrizione del caso di studio
Casi di studio . Nel fascicolo allegato al libro: Il progetto SPOT riportato
invece un esempio completo di piano di progetto ed altro materiale di pianificazione e controllo da utilizzare
durante il corso quando appositamente indicato.
Questa unit didattica riprende, fa riferimento e sviluppa quanto gi trattato sinteticamente nei paragrafi
Parte II 4.1
progetto
4.2 Le fasi principali del ciclo di vita
4.3 Individuazione
di una fase facendo riferimento ai contenuti gi espressi in quei paragrafi.
6.1
La Project Breakdown Structure (PBS) una struttura analitica di progetto o di scomposizione del lavoro
in fasi temporali che permette di definire un procedimento ordinato e sistematico e assicura una corretta
interrelazione fra tutte le componenti elementari del progetto.
La PBS consente
di dettaglio
progetto indispensabile per una corretta identificazione
delle attivit elementari, la cui esecuzione integrata conduce alla realizzazione del progetto.
di una
struttura PBS deve essere realizzata con la partecipazione, a vari livelli e in diversi momenti, di tutti gli attori
coinvolti nella realizzazione del progetto, tale partecipazione indispensabile per ottenere la piena
condivisione e il massimo impegno da parte di tutti nella sua attuazione. Le caratteristiche fondamentali della
metodologia PBS sono:
il collegamento fra attivit e prodotto finale e tra prodotto finale e singoli compiti;
la scomposizione
di pi alto livello (progetto) nei principali elementi costitutivi:
sistemi, facilities (risorse e accessori), deliverable;
la scomposizione di ciascun elemento costitutivo in oggetti di entit pi semplici (in termini di entit
e complessit) e costo inferiore, fino
di un oggetto ben definito da realizzare e
consegnare;
la visualizzazione del progetto nella sua interezza con evidenziazione della complessit e dei
collegamenti fra i vari elementi.
La PBS costituisce infine anche un valido elemento di comunicazione in quanto facilita la illustrazione dei
compiti di realizzazione, la organizzazione
degli stessi.
87
PARTE III
La codifica
Di fondamentale importanza la codifica dei componenti del ciclo di vita e di tutti gli altri elementi del
progetto ad essi collegati: prodotti, compiti, costi, tempi, altro.
di codici ben strutturati, definiti
secondo logiche funzionali al progetto, consente di mettere in relazione tra loro tutte le informazioni di
progetto attraverso la costruzione di matrici di corrispondenza. In questo modo possibile costruire un
meccanismo che consente
immediata e la collocazione
del progetto di tutti gli
elementi codificati, tale codifica un elemento fondamentale per una buona pianificazione e successivo
controllo del progetto. I codici sono composti solitamente da un prefisso che ne identifica la tipologia (es: A
= Attivit, P = Prodotto, C = Compito ecc..) e da una parte numerica con gli elementi separati da punti o altri
segni che ne indicano la posizione nella struttura. Per esempio:
A1.2.1 attivit 1
A1.2 del secondo livello, interna a
sua volata
;
.
La struttura PBS richiede una codifica che deve essere distinta dalle altre codifiche aziendali (anche da
quelle usate per la contabilit) e che deve essere compatibile, tanto nei codici che nelle procedure di
riepilogo, con il sistema informativo di project management utilizzato.
6.2
efficacia
dello strumento PBS viene massimizzata quanto pi e quanto meglio viene definita
ogni singola attivit che lo costituisce. Lo schema della PBS va costruito in modo da consentire il riepilogo
delle informazioni (le schedulazioni) in base alle scadenze, ai costi, alle risorse e agli aspetti tecnici,
partendo dal livello pi elementare dei singoli compiti (work packages) e risalendo, attraverso livelli
intermedi, fino al primo livello (quello
progetto). Molte organizzazioni adottano schemi che
88
UDA 6
La progettazione
La definizione dei suddetti elementi avviene solitamente per passi successivi partendo da definizioni o
previsioni (tempi e costi)
team per poi essere
successivamente rivisti e definiti puntualmente durante il progetto sino alla definizione puntuale che
solitamente avviene in fase di progettazione.
Obiettivi e scopo
Per obiettivi si intendono gli obiettivi strategici della fase, cio la descrizione dei risultati previsti, analizzati
sia dal punto di vista
sia dal punto di vista dei clienti. Per scopo della fase si intende la
descrizione delle attivit necessarie alla realizzazione degli obiettivi inquadrandole nel contesto generale del
progetto ed evidenziandone le possibili relazioni con le altre attivit. Per descrivere obiettivi e scopo di una
li da rispettare in
termini di qualit dei prodotti, tempi e costi previsti.
Prodotti (deliverable)
Ogni attivit deve prevedere
di
(deliverable) descrivibili in termini di caratteristiche
tecniche e qualitative, di attivit necessarie alla realizzazione, di risorse impiegate, di impegni economici e di
prodotti intermedi. I prodotti da realizzare possono essere classificati in categorie o tipologie del tipo
seguente:
documenti: progetti, relazioni, report, verbali di riunione, altro ancora;
risorse strumentali: hardware, software, beni in generale (acquisiti o realizzati);
impianti: realizzazione di infrastrutture quali canaline, caverie e altro per impianti di rete elettrica, rete
locale, sorveglianza, posizionamento sistemi di elaborazione, altro ancora;
iniziative finalizzate: attivit funzionali al progetto come attivit di promozione, di formazione, riunioni
tecniche. Tali attivit devono essere solitamente dimostrate attraverso:
la documentazione prodotta o utilizzata dur
ecc.;
il materiale pubblicitario utilizzato: depliant, locandine, totem;
video di registrazione degli incontri;
altro ancora;
89
PARTE III
Tempi di realizzazione
Determinazione del tempo previsto per la realizzazione
possibilmente definito in relazione alla
data di inizio del progetto ed alla durata delle attivit. La data di inizio delle attivit solitamente legata alla
data di fine delle attivit da cui dipendono sia come prodotti di input sia per altre eventuali tipologie di
vincoli.
Costi
Definizione puntuale del budget massimo previsto per la realizzazione
del budget
globale di progetto. Suddivisione del budget per tipologia di costo tipo: costi generali, costi interni,
hardware, software, consulenza per sviluppo di software, consulenza varia, altro.
Responsabilit
Per ogni attivit o prodotto di progetto fondamentale assegnare a un componente del team la responsabilit
del coordinamento, dei risultati e/o prodotti da realizzare. In un primo momento si individuano solo la figura
professionale o le competenze che deve possedere il responsabile, con il procedere del progetto viene
individuata la persona a cui assegnare il ruolo. Il responsabile
generalmente partecipa alla fase di
pianificazione perch spesso
in grado di individuare e quantificare i singoli compiti necessari alla
realizzazione dei prodotti e sottoprodotti, individuare e definire le competenze
team
e conseguentemente i profili professionali dei componenti.
90
UDA 6
La progettazione
Processo di realizzazione
Per descrivere il processo di realizzazione di una fase occorre dettagliare le attivit necessarie alla
realizzazione dei deliverable della fase, cio le attivit di tipo tecnico da eseguire in ogni specifica fase o
attivit.
-attivit pi semplici o in compiti elementari
svolti da una persona o da un gruppo. Il flusso delle attivit viene definito sulla base della sequenza dei
Occorre fare
attenzione a non confondere il processo di realizzazione della fase che ha come obiettivo la realizzazione dei
prodotti con i processi di project management che riguardano le attivit di gestione del progetto.
6.3
L
vari modelli grafici e descrittivi.
Codice
PBS
A1
A1.1
A1.2
A1.3
A1.3.1
A1.3.2
A2
A2.1
A2.2
A2.3
A2.4
A3
A3.1
A3.2
A3.3
A3.3.1
A3.3.2
A3.3.3
A3.4
Fase
Pianificazione del Progetto
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
Approvazione requisiti
Progettazione
Costituzione del team di progetto
Progettazione esecutiva
Selezione fornitura e fornitori
Approvazione budget spesa materiali
Realizzazione Progetto
Sviluppo software personalizzato
Acquisizione hardware e software
Realizzazione sottosistemi
Installazione rete e hardware di sistema
Installazione e configurazione software
Integrazione sottosistemi
Collaudo del sistema
Codice
PBS
A4
A4.1
A4.2
A4.3
A4.4
A4.5
A4.5.1
A4.5.2
A4.5.3
A4.6
A5
A5.1
A5.2
Fase
Dispiegamento
Realizzazione manuali operativi
Predisposizione banche dati
Formazione operatori
Configurazione processi e utenti
Avvio esercizio
Avvio sperimentale
Coinvolgimento utenti
Revisione e adeguamenti all'avvio
Collaudo Finale
Revisione finale:
Monitoraggio finale
Chiusura progetto
Sono stati gi analizzati diversi strumenti di descrizione della PBS: i grafici gerarchici, le tabelle di riepilogo
delle attivit e la codifica. Tutti questi strumenti descrivono la struttura finale del progetto senza alcun
riferimento alle modalit di individuazione e riconoscimento degli elementi rappresentati. Ora viene
presentata una metodologia di
modificata e adeguata alle specifiche esigenze di altri contesti, settori o progetti specifici. Partiamo
Tabella 4: Ciclo di vita del progetto SPOT che riporta una soluzione di PBS elaborato per il
progetto SPOT ed ottenuto come ulteriore dettaglio del PBS per il sistema informativo generico presentato
nel paragrafo Parte II 4.4 Esempio di ciclo di vita . La PBS rispetto alla precedente da cui derivata,
presenta tre delle attivit di terzo livello, specifiche per il progetto SPOT, ottenute come ulteriore dettaglio di
precedente attivit di livello due:
A1.3 Definizione della proposta di progetto;
A3.3 Realizzazione sottosistemi;
A4.5 Avvio esercizio.
Nel ciclo di vita si possono individuare due tipi di attivit:
91
PARTE III
a. Macro-fasi o macro-attivit: sono le attivit che sono ulteriormente dettagliate in sotto-attivit e che nei
diagrammi gerarchici rappresentano i rami del grafo;
b. fasi finali o attivit finali: sono le attivit non ulteriormente scomposte in sotto-attivit che costituiscono
il livello di massimo dettaglio della PBS e che nei diagrammi gerarchici rappresentano le foglie
.
Macrofasi
1
1.3
2
3
3.3
4
4.5
5
5
6.4
In questo paragrafo vengono presentati i due tipi di schede, una per la descrizione delle attivit finali e
per le macro-attivit, con
descrizioni generiche e commenti esplicativi per ogni elemento
presente nella scheda. Nel fascicolo allegato al libro sul progetto SPOT sono riportate tutte le schede
complete per tutte le attivit di quel progetto che possono essere utilizzate come modello per le esercitazioni.
Tra le due schede vi sono degli elementi riportati in modo differente solo per evidenziare possibili variazioni
o scelte che possono essere effettuate in base a preferenze o a possibili situazioni di progetto. Tra queste per
durata, oppure possono essere riportati come data specifica di inizio e fine oppure in altri modi. La durata di
una attivit, soprattutto se finale pu essere quantificata gi al momento di iniziale, mentre la data di inizio
ha bisogno della valutazione e definizione dei vincoli che spesso sono definiti in momenti successivi ed a
volte anche nelle fasi di progettazione o addirittura di realizzazione. Come gi detto in precedenza, la
descrizione delle attivit avviene in modo iterativo per fasi successive di dettaglio in quanto vengono riviste
e modificate anche pi volte durante il progetto e di conseguenza nelle fasi iniziali della pianificazione non
tutte le informazioni possono essere complete o esaustive.
92
UDA 6
La progettazione
<
>
< Codice e nome della macroattivit che la contiene>
<
(scopo o fine).
Responsabile
Inizio
(giorni
solari
Durata attivit:
>
< Responsabile di funzione (es: installazione sistemi) Ing. Giorgio Neri>
< xx> giorni
Fine
(giorni
solari < yy> giorni
< yy-xx> giorni (differenza tra il giorno di fine e quello di inizio attivit espressi
entrambi rispetto alla data iniziale del progetto.)
<
risultati effettivi>
< Descrizione di tutte le micro attivit o compiti previsti per la realizzazione di ognuno
dei prodotti da realizzare e dei relativi vincoli e condizioni necessarie alla relizzazione>
< Descrizione dei vincoli o prerequisiti necess
essere autorizzazioni, prodotti di altre fasi indispensabili alla realizzazione dei prodotti
>
< Codice
< nome del prodotto 1>
< tipologia: >
prodotto 1>
< descrizione del prodotto 1>
< Codice
< nome del prodotto 2
< tipologia>
prodotto 2>
< descrizione del prodotto 2
Nel modello di scheda per attivit finali, nella descrizione dei prodotti specificata la tipologia del prodotto
che pu essere del tipo:
P = Progetti e Relazioni Tecniche,
R = Report di monitoraggio tecnico e amministrativo,
D = Documentazione varia (corrispondenza, amministrativa ecc..),
I = Attrezzature e impianti,
S = Software,
H = Hardware,
A = Servizi (formazione, assistenza, supporto, riorganizzazione, altro),
F = Infrastrutture (facilities ),
V = Verbali (del comitato di programma, di collaudo, altro).
93
PARTE III
esempio:
A1.3 Definizione della proposta di progetto>
< Codice e nome della macroattivit che la contiene, esempio: (*)
A1 Pianificazione del Progetto>
Descrizione
ta dei clienti (scopo o fine).
Sotto-attivit
6.5
2. Progettazione
3. Realizzazione
4. Dispiegamento
5. Revisione Finale
94
UDA 6
La progettazione
1 Pianificazione
1.1 Analisi esigenze
1.2 Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
1.3 Definizione della proposta di progetto
1.3.1 Definizione del piano di progetto
1.3.2 Approvazione del piano di progetto
Figura 25:
6.6
Le schedulazioni
La rappresentazione tabellare schematica di una PBS e di altre informazioni viene comunemente definita
schedulazione.
Definizione: schedulazione
Per schedulazione di intende la suddivisione del progetto in componenti e sub-componenti rispetto ad uno o
pi elementi o criteri.
La PBS, cio la scomposizione del progetto in fasi temporali definite sulla base delle attivit necessarie alla
sua realizzazione comunamente definita schedulazione principale di progetto (pi sinteticamente
schedulazione di progetto) ed il presupposto di tutte le altre schedulazioni. Partendo dalla schedulazione
principale di progetto possibile costruire dei riepiloghi delle informazioni in base a prodotti, compiti,
tempi, costi, risorse umane e materiali, compiti, effort, responsabilit, ed altro, partendo dal livello pi
elementare dei singoli compiti (work packages) e risalendo, attraverso livelli intermedi, fino al primo livello
(quello
progetto). In questo modo possibile costruire meccanismi in grado di consentire
immediata e la collocazione
del progetto di tutti gli elementi indispensabile sia
in fase di pianificazione che di controllo.
Di fondamentale importanza per un progetto sono le schedulazioni per prodotti e compiti:
La schedulazione per prodotti (deliverable): una delle schedulazioni fondamentali di progetto e riporta
i prodotti di ogni attivit che possono essere beni materiali (immobili, attrezzature, sistemi, prodotti di
qualsiasi genere ecc..) o immateriali (servizi di comunicazione, formazione, assistenza, supporto ecc ..).
La consegna di un prodotto in genere determina il completamento di una attivit e di conseguenza la
schedulazione dei prodotti una lo strumento di monitoraggio fondamentale per verificare lo stato di un
progetto.
La schedulazione per compiti: per compito elementare generalmente si intendono attivit realizzabili
Livelli ulteriori di dettaglio generalmente non portano benefici al progetto e ne appesantiscono la
gestione. i compiti si determinato dettagliando le fasi in attivit sempre pi elementari sino a giungere a
un livello di definizione dei compiti specifici per ogni singolo prodotto o sub-prodotto da realizzare. La
schedulazione per compiti richiede la partecipazione di figure con competenze pi tecnico-operative
(analisti o addirittura tecnici specialisti), in grado di individuare e definire i singoli compiti necessari alla
realizzazione di ogni prodotto o sotto-prodotto e di conseguenza viene completata quando il team in
fase avanzata di costruzione. Questa schedulazione fondamentale per il progetto perch permette di
95
PARTE III
definire le competenze, effort ed il tempo necessari, infine la definizione dei compiti permette anche di
assegnarne la realizzazione e la responsabilit del risultato ai singoli componenti del team.
Tipo
Analisi esigenze
1.1
P1.1_01
P
D
D
D
P1.2_01
P1.2_02
1.3
Studio di fattibilit
SP1.2_01_01
Analisi dei prodotti principali di progetto con tempi e costi
Verbale di approvazione Studio di fattibilit
P
D
V
1.3.1
1.3.2
SP1.3.1_01_01
SP1.3.1_01_02
SP1.3.1_01_03
P.1.3.1_01 SP1.3.1_01_04
SP1.3.1_01_05
SP1.3.1_01_06
SP1.3.1_01_07
SP1.3.1_01_08
SP1.3.1_01_09
Approvazione requisiti
P
D
D
D
D
D
D
P
D
D
P1.3.2_01
P1.3.2_02
96
UDA 6
La progettazione
Nome attivit
Pianificazione
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
Approvazione del piano di progetto
Progettazione
Costituzione del team
Progettazione esecutiva
Selezione della fornitura e dei fornitori
Approvazione budget spesa materiali
Realizzazione
Sviluppo software personalizzato
Acquisizione hardware e software
Realizzazione sottosistemi
Installazione rete e hardware di sistema
Installazione e configurazione software
Integrazione sottosistemi e collaudo
Collaudo del sistema
Dispiegamento
Realizzazione manuali operativi
Predisposizione banche dati
Formazione operatori
Configurazione processi ed utenti
Avvio esercizio
Avvio sperimentale
Coinvolgimento utenti finali
Revisione ed adeguamenti all'avvio
Collaudo finale
Revisione finale
Monitoraggio finale
Chiusura di progetto
Gestione del progetto
Project management
Amministrazione di progetto
Monitoraggio di qualit
Durata
89
29
18
36
36
4
90
14
43
24
4
183
121
61
121
60
14
42
2
152
59
59
59
59
86
86
86
40
4
29
6
22
456
456
456
456
Totale
Costi
17.260
7.261
2.178
7.820
6.820
1.000
20.272
3.631
9.392
5.249
2.000
227.111
106.056
95.522
23.033
7.522
4.107
11.404
2.500
94.453
5.999
21.499
14.999
5.499
42.958
5.283
20.283
17.392
3.500
8.761
5.059
3.702
102.144
58.881
31.881
11.381
470.000
97
PARTE III
6.7
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Nota: Svolgimento degli esercizi
Svolgere tutti gli esercizi richiesti un impegno notevole soprattutto per alunni singoli. Come esercitazione
Esercizi di base
Esercizi necessari per il
completamento del Piano
Esercizi di base:
Esercizio 1:
Individuare le fasi del ciclo di vita del progetto e definire in una tabella una schedulazione di progetto
iniziale con
Tabella 4: Ciclo di vita del
progetto SPOT. Descrivere poi brevemente le fasi individuate.
Esercizio 2:
Impostare due schede, una del tipo macro-fase e una del tipo fase finale, riferite a due fasi a scelta,
prendendo a esempio i modelli di scheda delle Tabella 5: modello di scheda per attivit finali e Tabella 6:
modello di scheda per macro attivit .
Esercizio 3:
Individuare i prodotti principali per ogni fase e realizzare una schedulazione riepilogativa degli stessi.
Esercizio 4:
Rielaborare la schedulazione dei prodotti
degli eventuali sotto-prodotti.
Esercizio 5:
Realizzare un grafico gerarchico globale della struttura PBS definita negli esercizi 1 e 2.
Esercizio 6:
Realizzare dei grafici di livello e di ramo che permettano di individuare il posizionamento delle attivit
descritte nelle due schede del
3.
Esercizi necessari per il completamento del Piano:
Esercizio 7:
in
ognuna di esse.
Esercizio 8:
Rielaborare la schedulazione dei prodotti individuando, dove esistono, degli eventuali sotto-prodotti ed
integrare tutte le schede finali con i sotto-prodotti.
Esercizio 11:
Sulla base di tutte le informazioni prodotte effettuare una revisione della struttura PBS apportando eventuali
correzioni e/o integrazioni.
98
UDA 7
7.1
I compiti sono gli elementi pi importanti della PBS (Project Breakdown Structure) perch permettono il
controllo del progetto (Work control packages). Si determinano alla fine della scomposizione gerarchica
delle singole parti del progetto anche se solitamente emergono gi durante
di studio delle varie fasi,
a diversi livelli della PBS. Per servire agli scopi del project management, i compiti devono essere di durata
relativamente breve e di costo relativamente piccolo, rispetto alla durata e al costo complessivo
progetto. Le definizione del compito consiste nel
dei singoli lavori da eseguire per la sua
realizzazione (statement of work) e dovrebbe comprendere almeno i seguenti elementi:
descrizione riassuntiva dei lavori;
input attesi provenienti da altri compiti;
indicazione delle specifiche, delle condizioni contrattuali e di altri documenti a cui riferirsi;
risultati specifici da conseguire: prodotti finali o intermedi (materiali o immateriali), documenti,
risultati di collaudo, disegni, specifiche e cos via.
Tabella 9: modello di schedulazione dei compiti per attivit
Cod. Fase
1
1.1
1.2
1.3
1.3.1
1.3.2
Cod. Comp.
Fasi o Compiti
Pianificazione del Progetto
Analisi esigenze
C1.1_01
Rilevazione dello stato dell'arte
C1.1_02
Definizione dei requisiti e/o fabbisogni generali
C1.1_03
Definizione degli obiettivi di progetto
C1.1_04
Redazione documento di analisi delle esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
C1.2_01
Schedulazione dei prodotti principali di progetto
C1.2_02
Schedulazione dei tempi e dei costi
C1.2_03
Redazione studio di fattibilit
C1.2_04
Approvazione della proposta
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
C1.3.1_01
Schedulazione dettagliata del progetto
C1.3.1_02
Definizione di prodotti e sottoprodotti delle attivit
C1.3.1_03
Definizione dei compiti
C1.3.1_04
Definizione di input e output, propedeuticit e tempi
C1.3.1_05
Definizione del team di progetto
C1.3.1_06
Realizzazione del PID di progetto
Approvazione dei requisiti
C1.3.2_01
Approvazione del PID di progetto
C1.3.2_02
Approvazione dell'impegno di spesa e avvio del progetto
In un progetto si possono individuare diversi tipi di compiti, alcuni di tipo generale (management,
amministrazione, progettazione, sviluppo, produzione, realizzazione, installazione, approvvigionamento
acquisti o forniture, monitoraggio qualit, formazione, assistenza) e altri specifici del settore di interesse o
del particolare progetto in esame. La definizione dei compiti si ottiene a partire dai prodotti o sottoprodotti
finali individuando i lavori specifici da realizzare, se i sottoprodotti sono ben definiti facile individuare
facilmente i compiti necessari alla loro realizzazione.
99
PARTE III
La schedulazione
dei compiti ricavata partendo dalla schedulazione dei prodotti e sottoprodotti riportata nella Tabella 7:
modello di schedulazione dei prodotti e sottoprodotti di una attivit del precedente paragrafo 6.6 Le
schedulazioni. La schedulazione completa dei compiti del progetto SPOT riportata nel fascicolo allegato al
libr0.
le quali in grado di definire gli elementi descrittivi della fase.
7.2
Dalla definizione dei compiti si ricavano direttamente le competenze e le figure professionali necessarie per
la loro esecuzione e si pu quantificare effort previsto per ogni figura.
effort globale di progetto.
unit didattica Parte II 5 Il team di progetto
stato definito un modello di team con i relativi profili professionali, tali profili possono essere adattati a ogni
specifico progetto, al contesto aziendale e allo specifico settore di interesse.
7.3
100
7.4
La valutazione
Dalle schedulazioni di progetto dei prodotti e dalla corrispondente schedulazione dei compiti elaborata nel
paragrafo 7.1 Definizione dei compiti, possibile ricavare la schedulazione delle risorse umane necessarie
per ogni attivit
effort per ognuna di esse.
A1 Pianificazione di progetto del progetto SPOT si pu elaborare la seguente schedulazione:
101
PARTE III
Tabella 10: modello di schedulazione delle risorse e dei rispettivi effort (attivit A1 Pianificazione
1
001
002
004
007
009
012
013
1.1
004
012
013
1.2
004
012
013
1.3
001
002
004
007
009
012
013
1.3.1
004
007
009
012
013
1.3.2
001
002
004
007
009
Attivit e figure
Pianificazione del Progetto
Assemblea dei Sindaci (Comitato di Programma)
Assessore o Sindaco capofila (sponsor )
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Responsabile di Settore Comunale (Team manager )
Rappresentante Cittadini (Stakeholder )
Responsabile della qualit (Consulente specialista)
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista)
Analisi esigenze
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Responsabile della qualit (Consulente specialista)
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista)
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Responsabile della qualit (Consulente specialista)
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista)
Definizione della proposta di progetto
Assemblea dei Sindaci (Comitato di Programma)
Assessore o Sindaco capofila (sponsor )
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Responsabile di Settore Comunale (Team manager )
Rappresentante Cittadini (Stakeholder )
Responsabile della qualit (Consulente specialista)
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista)
Definizione requisiti di sistema
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Responsabile di Settore Comunale (Team manager )
Rappresentante Cittadini (Stakeholder )
Responsabile della qualit (Consulente specialista)
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista)
Approvazione requisiti
Assemblea dei Sindaci (Comitato di Programma)
Assessore o Sindaco capofila (sponsor )
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Responsabile di Settore Comunale (Team manager )
Rappresentante Cittadini (Stakeholder )
gg/uu
56
1
2
12
4
2
22
13
21
6
7
8
7
2
3
2
28
1
2
4
4
2
12
3
20
2
2
1
12
3
8
1
2
2
2
1
Partendo dalla schedulazione globale di progetto riportata nel fascicolo allegato, riaggregando tutte le risorse
e sommando per ognuna di esse il relativo effort di tutte le attivit si pu facilmente ricavare la seguente
schedulazione riepilogativa di progetto:
102
gg/uu
3
18
90
80
30
30
56
34
5
24
110
60
20
7
7
14
41
127
240
6
35
15
9
12
19
Interna o
Esterna (*)
INT
INT
INT
INT
INT
INT
INT
INT
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
EST
(EST).
7.5
componente del team in ogni attivit di progetto. Tale assegnazione pu essere schedulata per ogni attivit o
compito specificando anche altri eventuali ruoli svolti dai componenti di progetto. I compiti inizialmente si
assegnano alle funzioni ma poi occorre assegnarli singolarmente ai membri del team con nome e cognome.
La rappresentazione matriciale offre un valido strumento per attribuire responsabilit primarie e compiti di
supporto, la costruzione di questa matrice permette inoltre di verificare se
un eccesso o una carenza di
dettaglio della PBS e offre un semplice schema per un ulteriore lavoro di pianificazione e controllo. La
tabella riporta un esempio di matrice che mette in relazione attivit e compiti con le figure professionali del
team di progetto, indicando per ognuna di esse il ruolo svolto in ogni attivit o compito.
I tipi di responsabilit o ruoli utilizzati nella matrice sono:
R: ha la responsabilit,
P: si occupa della progettazione,
L: effettua il lavoro,
C: collabora a supporto,
I: deve essere interpellato.
Partendo da questo tipo di matrice, sostituendo le figure professionali con i nominativi dei membri si pu
arrivare ad un livello di dettaglio definitivo e lo strumento diventa ancora pi efficace. I maggiori livelli di
dettaglio vengono definiti solitamente nella fase di progettazione o nelle fasi successive, quando la
definizione del team
103
PARTE III
104
Fasi o Compiti
1
1.1
C1.1_01
C1.1_02
C1.1_03
C1.1_04
1.2
C1.2_01
C1.2_02
C1.2_03
C1.2_04
1.3
1.3.1
C1.3.1_01
C1.3.1_02
C1.3.1_03
C1.3.1_04
C1.3.1_05
C1.3.1_06
1.3.2
C1.3.2_01
C1.3.2_02
C
C
comitato di
programma
responsabile
di progetto
responsabile
di attivit
rappresentanti
utenti
fornitori
esterni
membri
del team
Codice
Fase o
Compito
sponsor
R
R
R
R
R
R
R
R
R
R
R
R
I
R
R
R
R
R
R
R
R
R
I
I
P
P
P
P
P
P
P
L
L
P
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
P
P
P
P
P
P
P
P
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
C
C
L
C
C
C
C
C
C
C
C
C
L
C
C
C
C
C
7.6
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto realizzata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizi di base:
Esercizio 1:
Partendo dalla schedulazione dei prodotti e sotto-prodotti di una attivit di primo livello gi realizzata in
precedenza, individuare i compiti necessari alla realizzazione di ogni attivit e produrre la schedulazione per
Tabella 9: modello di schedulazione dei compiti per attivit .
Esercizio 2:
Impostare il team di progetto con le figure di maggiore responsabilit e poi, analizzando i compirti descritti
nella schedulazione del precedente esercizio 1, individuare eventuali team o figure specialistiche impegnate
nel progetto.
Esercizio 3:
Partendo dalle schedulazioni prodotte nei precedenti esercizi 1 e 2,
professionali individuate.
Esercizio 4:
Realizzare la schedulazione di tutti i compiti di progetto.
Esercizio 5:
2, elaborare una ipotesi di
organigramma di progetto;
Esercizio 6:
Realizzare una tabella delle responsabilit e ruoli per una delle attivit principali di progetto come
Tabella 12: modello di matrice delle responsabilit o ruoli (progetto SPOT) .
Esercizi necessari per il completamento del Piano:
Esercizio 7:
Realizzare la schedulazione globale di tutte le figure di progetto e del relativo effort per ogni attivit.
Esercizio 8:
R
7, definire il riepilogo delle figure
professionali necessarie per la realizzazione di progetto e il relativo effort;
105
UDA 8
8.1
Le tipologie di costo
Il budget di progetto equivale al budget operativo di una unit organizzativa aziendale con la sola differenza
che, anzich essere su base annuale, copre la durata del progetto fino al suo completamento. I costi presenti
in un budget si dividono in due tipologie: diretti e indiretti; tenendo conto di tale differenziazione
opportuno che il budget venga distinto in budget diretto e budget indiretto.
Budget diretto
Il budget diretto di un progetto un importante strumento di controllo per il project manager e per i capi
funzione. Esso comprende i costi diretti e facilmente individuabili tramite attestazioni di spesa:
costi di personale (retribuzioni, viaggi ecc.) per i membri del team di progetto
dei
loro compiti;
costi di consulenza professionale di specialisti,
costi di materiale (es: acquisto di hardware, software
),
costi di installazione,
costi di spedizioni e consegne,
costi generali per attivit riguardanti il progetto (materiale di consumo, eventi di comunicazione,
attivit di formazione come corsi, workshop, seminari ecc.),
altre tipologie di costi diretti.
A seconda del tipo di progetto possono essere individuate delle specifiche tipologie di costi diretti, per
esempio per un progetto di sistema informativo si possono indicare le seguenti tipologie di costo:
generali (viaggi, materiale di comunicazione, materiale di consumo ecc. ),
hardware,
software in licenza,
software da sviluppare,
consulenza tecnica (per progettazione, formazione, creazione e gestione banche dati ecc.).
Il budget diretto di progetto dovrebbe essere predisposto riproducendo l
PBS fino a
livello di compito (work control package).
Budget indiretto
Il budget indiretto di progetto comprende i costi aziendali che non possono essere direttamente addebitati al
progetto ma che sono funzionali alla sua realizzazione:
i costi per garanzie o per penalit,
costi di ricerca e di sviluppo,
costi per commissioni di servizi vari,
costi per oneri finanziari, di marketing o amministrativi di vario genere,
costi per adeguamenti delle scorte,
costi per altre allocazioni.
I costi indiretti di solito vengono stabiliti per
progetto e, se possibile, vengono ripartiti tra le varie
attivit del PBS in vario modo:
utilizzando dei criteri particolari
, gi applicati in altre situazioni o settori;
utilizzando delle percentuali di ripartizione definite in funzione della durata o del costo di ogni
attivit rispetto al totale del progetto.
107
PARTE III
8.2
Il budget del progetto viene elaborato attraverso un processo iterativo che parte da una definizione iniziale di
massima e si sviluppa poi attraverso successive verifiche e ridefinizioni. Il budget viene fissato inizialmente
durante la fase della proposta e generalmente approssimativo
preventivi iniziali di riferimento, o spesso in funzione della disponibilit o della strategia aziendale. Il primo
budget strutturato viene prodotto solitamente in fase di studio di fattibilit, sulla base delle varie tipologie di
spesa definite per i costi diretti e indiretti. Un esempio di budget iniziale per il progetto SPOT utilizzato
come riferimento pu essere il seguente:
Tabella 13: modello di budget iniziale definito per tipologie di spesa
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
Costi interni indiretti per personale
Costi generali
Hardware
Licenze software
Sviluppo di software
Installazione
Creazione o migrazione e integrazione di banche dati
Consulenza (engineering, formazione, altro)
Spese di comunicazione
Totale:
Importo in
20.000
80.000
42.000
62.000
30.000
110.000
15.000
24.000
75.000
12.000
470.000
budget
di personale e 20.000 per infrastrutture e servizi, mentre i costi diretti di
Durante
la fase di pianificazione del progetto, il budget viene sempre pi dettagliato in funzione del PBS. La fase di
pianificazione si sviluppa, come gi detto, attraverso un processo iterativo di analisi e dettaglio delle attivit
sino ad arrivare alla definizione dei compiti; parallelamente vengono definite delle stime dei costi sempre pi
precise e puntuali sino alla definizione del budget finale. Il budget definito secondo il PBS permette di
individuare due differenti livelli di costi:
1. un primo livello con il budget ripartito per fase: budget di progetto;
2. un secondo livello con i costi ancor pi dettagliati livello di compito: costi di dettaglio.
Il budget di progetto inserito nel piano di progetto ed utilizzato prima per
finanziamento del progetto e poi per il monitoraggio e controllo durante le attivit di esecuzione del progetto.
Il budget a livello di compito utilizzato per una dettagliata analisi e definizione dei costi. Il budget di
progetto finale viene elaborato attraverso la riaggregazione dei costi di dettaglio. Nei progetti complessi, con
diversi livelli intermedi di schedulazione, si utilizza una ripartizione del budget in pi livelli, ci assicura una
maggiore possibilit di controllo e verifica in fase di esecuzione del progetto. Nella due schede seguenti sono
riportai tutti i dati di analisi di dettaglio e definizione finale dei costi di una attivit con riferimento specifico
. Nella prima scheda
Tabella 14: modello di definizione e
quantificazione costi di personale di una attivit , sono riportate le seguenti informazioni:
effort
differenziazione dei costi esterni nelle tre tipologie: installazione, gestione (creazione, migrazione o
integrazione) di banche dati, consulenza (engineering, formazione, altro).
108
Compiti
Durata
(gg)
P2.1_01
C2.1_01
P2.1_02
C2.1_02
P2.1_03
C2.1_03
P2.1_04
C2.1_04
Compiti
Personale
gg/uu
costo un.
totale
C2.1_02
interno
250,00
500,00
esterno
300,00
900,00
esterno
300,00
900,00
esterno
300,00
900,00
interno
250,00
500,00
esterno
300,00
300,00
esterno
300,00
600,00
interno
250,00
500,00
esterno
300,00
300,00
esterno
300,00
600,00
C2.1_03
21
6.000,0
250,00
1.500,00
15
300,00
4.500,00
15
300,00
4.500,00
Compilatore:
Firma:
Responsabile di progetto
Firma:
109
PARTE III
totale
261,00
1.500,00
1.761,00
Costi esterni
Costi generali (spese viaggio, segreteria, varie):
Rimborso spese, alloggio e viaggi a consulente esterno e spese
di segreteria
Hardware
Licenze software
Sviluppo di software
Installazione
Creazione o migrazione e integrazione di banche dati
Consulenza (engineering, formazione, altro)
Spese di comunicazione
Totale costi esterni
quantit
totale
costo unitario
1.000,00
1.000,00
15
300,00
4.500,00
5.500,00
7.261,00
Compilatore:
Responsabile di progetto
Firma:
La realizzazione di queste due tipologie di scheda per tutte le attivit finali di progetto permette di avere,
attraverso operazioni di sintesi, cinque elementi di fondamentale importanza per il progetto:
1. la definizione di tutte le figure professionali necessarie per il progetto;
2.
effort richiesto per ogni figura professionale;
3. la valutazione di tutti i costi di lavoro necessari per il progetto;
4.
5. la valutazione finale del tempo solare necessario per realizzare ogni attivit;
6. la valutazione finale del budget di progetto.
Per definire i contenuti delle due schede precedenti necessario
dei responsabili di attivit o di
funzione che collaborino alla definizione dei prodotti, dei sottoprodotti, dei compiti e infine stimi
effort e
i relativi costi.
8.3
Grazie
ottenuti dalla scomposizione del progetto in compiti, possibile definire il budget finale di progetto la cui
schedulazione riporta sulle righe le attivit e sulle colonne le diverse tipologie di costo. Il budget generale
cos formulato sottoposto alla approvazione del comitato di programma.
budget deve
essere
110
111
PARTE III
Dal momento in cui il budget viene approvato, qualsiasi suo cambiamento, proposto dal project manager ,
richiede una rinegoziazione con il comitato di programma, una variazione del finanziamento ed una nuova
approvazione. Spesso vi possono essere delle variazioni interne al budget (aggiustamenti) con degli
spostamenti di somme in genere di due tipi:
tra le diverse tipologie di spesa
tra le parti
.
Solitamente, per questi casi, vengono definite delle regole che determinano i limiti (in genere percentuali)
entro i quali il project manager pu operare degli spostamenti senza una nuova approvazione del comitato di
programma altrimenti necessaria una nuova approvazione del budget. Nella redazione del budget
opportuno prevedere un margine di sicurezza o una riserva nelle stime dei tempi e dei costi per eventuali
imprevisti. Questa eventualit richiede per un controllo da parte del comitato di programma perch si corre
il rischio che le stime dei costi totali vengano aumentate eccessivamente. Al finanziamento poi segue il piano
finanziario che definisce i tempi con cui i fondi devono essere resi disponibili effettivamente. Tale piano per
poter essere elaborato richiede che vengano definiti i tempi di realizzazione e pertanto verr analizzato e
descritto in seguito.
112
8.4
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizi di base:
Esercizio 1:
Realizzare una tabella di definizione del budget di progetto per tipologia di spesa, come nella Tabella 13:
modello di budget iniziale definito per tipologie di ,
spesa proposta nella descrizione
del caso di studio adattata a
materiali dalle spese per attivit di risorse umane.
Esercizio 2:
Partendo dalla schedulazione globale di tutte le figure di progetto e del relativo effort per ogni attivit
realizzata negli esercizi del paragrafo
impostare una scheda per una attivit finale a scelta come quella
riportata nel modello della Tabella 14: modello di definizione e quantificazione costi di personale di una
attivit.
Esercizio 3:
Utilizzando i risultati dei
una scheda come quella riportata nel modello della Tabella 15: modello di
.
Esercizio 4:
Realizzare uno schema di budget analitico di progetto come quello riportato nella Figura 27 inserendo dei
dati verosimili a piacere. riaggregando tutti i dati prodotti nelle Tabella 15: modello di definizione e
, del precedente Esercizio 5.
Esercizi necessari per il completamento del Piano:
Esercizio 5:
Realizzare le schede riportate nelle Tabella 14: modello di definizione e quantificazione costi di personale
di una attivit per tutte le attivit finali di progetto.
Esercizio 6:
Realizzare le schede riportate nelle Tabella 15: modello di definizione e quantificazione dei costi globali di
per tutte le attivit finali di progetto.
Esercizio 7:
Realizzare uno budget analitico di progetto come quello riportato nella Figura 27 riaggregando tutti i dati
prodotti nelle Tabella 15
, del
precedente Esercizio 5.
113
UDA 9 -
UDA 9
9.1
L
WBS
1
1.1
1.2
1.3
1.3.1
1.3.2
2
2.1
2.2
2.3
2.4
3
3.1
3.2
3.3
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.4
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.6
5
5.1
5.2
6
6.1
6.2
6.3
Nome attivit
Pianificazione
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Definizione della proposta di progetto
Definizione dei requisiti di progetto
Approvazione della proposta di progetto
Progettazione
Costituzione del team
Progettazione esecutiva
Selezione della fornitura e dei fornitori
Approvazione budget spesa materiali
Realizzazione
Sviluppo software personalizzato
Acquisizione hardware e software
Realizzazione sottosistemi
Installazione rete e hardware di sistema
Installazione e configurazione software
Integrazione sottosistemi
Collaudo del sistema
Dispiegamento
Realizzazione manuali operativi
Predisposizione banche dati
Formazione operatori
Configurazione processi e utenti
Avvio esercizio
Avvio sperimentale
Coinvolgimento utenti finali
Revisione e adeguamenti all'avvio
Collaudo finale
Revisione finale
Monitoraggio finale
Chiusura di progetto
Gestione del progetto
Project management
Amministrazione di progetto
Monitoraggio di qualit
Effort
56
21
7
28
20
8
57
10
26
14
7
435
351
7
68
22
12
34
9
233
19
70
35
14
86
13
23
50
9
26
17
9
285
182
80
23
Durata
solare
5 1 1 2 2 3 34 4 5 5 6 7 8 9 1 1 2 2 4
0 5 0 5 0 50 5 0 5 0 0 0 0 0 2 0 5 5
0 5 0 0 6
29
18
36
4
14
43
24
4
121
61
60
14
42
2
59
59
59
59
86
86
40
4
6
22
456
456
456
115
PARTE III
9.2
116
UDA 9 -
Cod. Attivit
1.1
1.3
1.3.1
1.3.2
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di
realizzazione
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
Approvazione della proposta di progetto
Progettazione
2.1
2.2
2.3
3
3.1
3.2
3.3
3.3.1
3.3.2
P3.2_05
P3.3.1_01
3.3.3
Integrazione sottosistemi
P3.3.2_02
3.4
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.6
5
5.1
5.2
P1.3.2_02
6.1
6.2
6.3
7
Project Management
2.2
Cod. Prod
P0_01
P0_02
Prodotto
Autorizzazione del Comitato di programma
Presenza di un team minimo di esperti
P1.1_01
P1.2_02
P1.2_02
P.1.3.1_01
P1.3.2_02
P2.1_03
P2.2_01
P2.4_02
P3.2_04
P3.2_04
P3.3.3_01
P3.3.3_01
Hardware vario
Hardware vario
Contratti per acquisizione servizi di trasmissione
dati
Software vario con licenza
Sistemi e reti installate
Report di test di funzionamento dell'hardware e
software installato
Report di test di integrazione sottosistemi
Report di test di integrazione sottosistemi
P4.1_01
P4.5.3_02
P4.6_03
P5.1_01
P3.2_06
Amministrazione di progetto
Monitoraggio qualit
Avvio a regime
Partendo dagli input necessari per ogni attivit si pu poi facilmente realizzare la tabulazione delle priorit di
esecuzione tra le diverse attivit del ciclo di vita.
117
PARTE III
9.3
PBS
1
1.1
2.2
1.3
1.3.1
1.3.2
2
2.1
2.2
2.3
3
3.1
3.2
3.3
3.3.1
Cod. Attivit
Pianificazione del Progetto
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
Approvazione della proposta di progetto
Progettazione
Costituzione del team di progetto
Progettazione esecutiva
Selezione fornitura e fornitori
Realizzazione Progetto
Sviluppo software personalizzato
Acquisizione hardware e software
Realizzazione sottosistemi
Installazione rete e hardware di sistema
3.3.2
3.3.3
3.4
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.6
5
5.1
5.2
6
6.1
6.2
6.3
Integrazione sottosistemi
Collaudo del Sistema
Dispiegamento
Realizzazione manuali operativi
Predisposizione banche dati
Formazione operatori
Configurazione processi e utenti
Avvio esercizio
Avvio sperimentale
Coinvolgimento utenti
Revisione e adeguamenti all'avvio
Collaudo Finale
Revisione finale:
Monitoraggio finale
Chiusura progetto
Gestione del progetto
Project Management
Amministrazione di progetto
Monitoraggio qualit
Avvio a regime
PBS
Attivit propedeutica
1.1
2.2
2.2
1.3.1
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Definizione del piano di progetto
1.3.2
2.1
2.2
2.4
2.4
3.2
3.1
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.3.3
3.3.3
3.3.3
3.3.3
4.1
4.1
4.1
4.5
4.6
5.1
Collaudo Finale
Monitoraggio finale
1.3.2
1.3.2
1.3.2
5.2
Utilizzando i vincoli definiti nella scheda della Tabella 18: modello delle attivit propedeutiche (progetto
SPOT nel precedente paragrafo, si
in parallelo.
oma a stati finiti e
rappresentato da un diagramma reticolare o grafo. Gli elementi descrittivi dei grafi sono:
il nodo: rappresentato solitamente con un punto o un cerchio contrassegnato con un nome o con un
118
UDA 9 -
La sequenza di nodi e archi orientati definisce le propedeuticit esistenti tra le varie attivit e tra i vari
Nel project management vi sono tre modelli base di diagrammi reticolari denominati rispettivamente:
PERT (Program Evaluation and Review Tecnique),
CPM (Critical path Metod),
PDM (Precedence Diagramming Method).
I tre modelli sono associati a tre diverse metodologie sviluppate in successione, ognuna delle quali
La metodologia Pert si propone come obiettivo principale quello di calcolare il
tempo minimo di esecuzione del progetto, le altre due hanno sviluppato metodi e tecniche di ottimizzazione
di tempi e costi. Per indicare un diagramma reticolare di un progetto si usa la dicitura
Pert del
,
anche in questo corso sar utilizzata questa terminologia. I principali obiettivi del Pert sono:
stabilire un ordinamento sulle attivit (operazioni del progetto);
determinare il minor tempo reale necessario per la realizzazione
finale del progetto;
individuare le operazioni critiche , cio quelle attivit la cui esecuzione non pu essere n ritardata
n rallentata perch causano un ritardo nel termine del progetto.
Per la definizione del reticolo occorre definire tutti i vincoli e le relazioni di dipendenza tra le varie attivit
che possono essere di tre tipi:
obbligatori: quando le attivit devono essere eseguite obbligatoriamente in una data sequenza perch
utilizzano gli output della precedente;
discrezionali: quando dipendono da scelte del project manager
a;
esterni: quando dipendono da input esterni al progetto per poter essere avviate e realizzate.
La definizione del reticolo di progetto impone una valutazione puntuale di tutte le attivit, dei deliverable,
dei vincoli e di tutto ci consente di definire e valutare attentamente le attivit e definire i compiti gi
riportati nelle WBS precedenti. In un Pert si possono inserire sia attivit finali che macro-attivit, la scelta
dipende dal livello di dettaglio che si vuole evidenziare con il diagramma. Le macro-attivit chiaramente
comprendono tutte sotto-attivit in cui si scompongono. In un diagramma si possono mettere anche attivit di
livello differente, il livello di maggior dettaglio normalmente si inserisce per mettere in evidenza una
particolare attivit, alcuni vincoli o percorsi alternativi di differente durata. In un diagramma non si possono
inserire attivit finali e macro-attivit che le contengono , perch altrimenti la sotto-attivit verrebbe inserita
due volte, quindi se si sceglie di inserire una sotto-attivit si devono inserire anche tutte le altre sotto-attivit
della stessa macro-attivit che contiene la prima. Una volta completato, il Pert permette di individuare
119
PARTE III
facilmente tutte le sequenze di attivit (percorsi) necessarie alla realizzazione di un progetto. Per ogni
percorso o sequenza si pu calcolare il tempo totale necessario alla sua realizzazione semplicemente
sommando la durata di tutte le attivit che lo compongono. Il percorso con il tempo massimo di
realizzazione fornisce, di fatto, il tempo minimo necessario alla realizzazione del progetto , questo percorso
chiamato critical path ed un percorso molto importante ai fini della realizzazione del progetto e verr
analizzato dettagliatamente in seguito.
9.4
Il Pert ci permette di individuare i legami logici esistenti tra le attivit attraverso la sequenza definita dai
percorsi presenti nel grafo. Applicando tali legami alla schedulazione del tempo basata sulla PBS, si ottiene
il diagramma denominato Cronoprogramma di progetto , meglio conosciuto col nome di Gantt dal nome
del progettista statunitense Henry Laurence Gantt che per primo lo propose come strumento di gestione
progetto. Questi diagrammi riportano nelle righe le attivit del PBS e nelle colonne la linea del tempo
ripartita in unit di tempo (giorni, settimane, mesi, trimestri, anni ecc
dalla durata globale del progetto. La linea del tempo usa per maggiore dettaglio, solitamente due differenti
livelli di raggruppamento sovrapposti, per esempio giorni e mesi oppure mesi e anni. Per ogni attivit del
PBS viene tracciata una linea di lunghezza pari alla sua durata (barra orizzontale), compresa tra la data di
inizio e la data di fine definite sulla linea del tempo. Le barre delle attivit possono essere collegate tra di
loro da linee, denominate legami logici, che ne definiscono il tipo di vincolo da cui sono legate. Nel Gantt in
ovazione di un prodotto, un
pagamento, ed altri eventi importanti sia per il cliente sia per il fornitore, si inseriscono delle attivit di
durata pari a zero, chiamate Milestone,
120
UDA 9 -
Quello riportato in figura un Gantt del progetto SPOT e come si pu nuotare, per una maggiore leggibilit,
le milestone sono raggruppate tutte in fondo al diagramma, ma si pu scegliere indifferentemente di lasciarle
9.5
Nei Gantt un legame logico tra due attivit indicato da una linea orientata che parte da una estremit di una
attivit e giunge a una estremit della seconda. Tra due o pi attivit vi possono essere vari tipi di legame.
121
PARTE III
Figura 32: esempio dei quattro tipi di legame logico semplice tra due attivit
Non sempre necessario supporre che un'attivit inizi nell'istante in cui termina la precedente, alcune volte
vi possono essere dei ritardi o degli anticipi della seconda attivit rispetto a inizio e fine della prima.
Figura 33: legami logici con ritardo o anticipo di avvio della seconda attivit
Legame multiplo
Il legame multiplo costituito da pi legami logici di tipo semplice tra tre o pi attivit, per esempio:
pi attivit possono dipendere da una sola attivit che le precede;
una sola attivit pu dipendere da pi attivit che la precedono.
Nel caso in cui A1 produce un output utilizzato direttamente come input da A2 e da A3, allora sarebbe
appropriato ma poco utile dichiarare esplicitamente il legame logico tra A1 e A3, di fatto per diventerebbe
un legame multiplo (inutile) in aggiunta ad un legame transitivo.
122
UDA 9 -
9.6
I legami logici permettono al Gantt di includere tutti i percorsi presenti nel Pert, ma, nel caso di diagrammi
complessi, i collegamenti e le priorit diventano poco leggibili. Il problema del Gantt rispetto al Pert che i
legami logici sono tracciati da linee che scendono in verticale sul diagramma, spesso, in presenza di legami
multipli o in presenza di pi attivit che iniziano o terminano contemporaneamente, si verificano delle
sovrapposizioni di linee che rendono poco leggibili i collegamenti. Per una migliore verifica dei legami
inseriti, rimane sempre utile abbinare il Gantt al corrispondente Pert. I software che creano diagrammi Gantt
solitamente generano automaticamente anche il corrispondente Pert e viceversa, nella figura seguente
vediamo il diagramma reticolare creato dal programma MS Office della Microsoft direttamente dal Gantt
riportato
in
Figura 36: diagramma reticolare creato automaticamente con MS Office dal gantt del progetto SPOT
123
PARTE III
Figura 37: particolare del precedente diagramma reticolare creato con MS Office della Microsoft
In questo tipo di reticolo le attivit vengono descritte con differenti forme di poligoni che differenziano il
tipo di attivit:
con i parallelogrammi le macro attivit;
con i rettangoli le attivit finali;
con i rombi troncati le milestone.
In ogni poligono ci sono diverse informazioni riguardanti le attivit ed in particolare:
il nome,
le date di inizio, di fine e la durata,
i
tivit,
la percentuale di completamento (utile durante la realizzazione della fase).
Se si dettaglia una macro-attivit, nel diagramma sono riportate sia le macro-attivit sia le sotto-attivit
in esse contenute. Le sotto-attivit sono posizionate lateralmente alle macro-attivit e non sono collegate
da link.
Analizzando gli esempi di Gantt e di Pert descritti in questa unit didattica si pu rilevare che:
Il Pert pi uno strumento di progettazione perch mette in evidenza i vincoli e le priorit tra le
attivit;
Il Gant pi uno strumento di monitoraggio perch mette in evidenza il tempo visto sia come durata
globale sia, come vedremo in seguito, come tempo a disposizione o tempo gi utilizzato.
Nei Gantt i percorsi sono meno visibili che nei Pert perch quando vi sono attivit eseguite in contemporanea
vi sono molti percorsi che scendono in parallelo e si sovrappongono risultando poco leggibili. In compenso il
gantt con una linea verticale permette di individuare facilmente quali sono le attivit in esecuzione in
qualsiasi momento del progetto, risultando in questo modo, come vedremo in seguito, un importantissimo
strumento di controllo. Il project manager deve saper creare e gestire tutti e due questi strumenti
fondamentali.
9.7
In un reticolo, il percorso o sequenza di attivit che richiede il maggiore tempo di esecuzione rispetto a tutti
gli altri, definisce la durata minima possibile del progetto ed denominato cammino critico (critical path ).
124
UDA 9 -
dei pianificatori e dei project manager per una valida ragione: un qualsiasi slittamento o mancato rispetto dei
tempi delle attivit critiche comporta lo slittamento dei tempi dell'intero progetto. Le attivit non critiche
possono subire degli slittamenti senza compromettere i tempi generali del progetto, il ritardo che tali attivit
o meno di attivit, da esse dipendenti,
appartenenti al percorso critico
conseguenza
. Le attivit che
possono tollerare degli slittamenti possono essere gestite a seconda delle convenienze:
possono essere avviate immediatamente appena sono disponibili tutti gli input necessari;
si pu decidere di ritardarle in base a valutazioni del project manager .
Nel momento in cui il ritardo dovesse occupare tutto il periodo di slittamento ammissibile, le attivit non
critiche diventerebbero critiche in quanto le successive attivit critiche che dipendono da loro sarebbero
costrette ad attendere per poter essere avviate. Nel Gantt seguente riportato un esempio di possibile
slittamento di una attivit non critica.
Supponiamo che il Gantt della figura precedente sia una parte di un diagramma pi grande e che le attivit
A1, A3 ed A5 facciano parte del percorso critico mentre le attivit A2 e A4 chiaramente non ne fanno parte.
2
senza
Per evitare ritardi causati da attivit non critiche, i pianificatori di
progetto cercano solitamente di avviare queste ultime il pi presto possibile, in questo modo rimane a
disposizione un intervallo massimo del ritardo ammissibile che pu risultare utile in caso di imprevisti. Per
contro, questa strategia implica che il project manager pu essere costretto ad avviare contemporaneamente
pi attivit senza poter dedicare la maggior parte del suo tempo alle attivit pi critiche rischiando di
penalizzare queste ultime. Vi sono diverse metodologie operative basate su differenti strategie di previsione
del tempo di realizzazione e relative modalit di gestione delle attivit, una delle pi note e utilizzate la
Critical chain che non trattata in questo corso ma sulla quale facile trovare delle pubblicazioni.
9.8
Sinora si parlato di risorse dando per scontato sempre la loro disponibilit, ma questo non sempre vero
nei progetti. Nella definizione della durata di una attivit non si deve tenere conto del tempo necessario alla
sua realizzazione ma anche della disponibilit delle risorse necessarie alla loro realizzazione. Le risorse da
gestire in un progetto possono essere di vario tipo: tempo, denaro, persone, mezzi, attrezzature e materiali. Il
tempo una risorsa fondamentale che scorre a un ritmo costante, se perduto non pu essere recuperato, non
pu essere conservato per impieghi successivi. Il tempo
che mette in relazione il progetto con
tutte le altre risorse. Sinora l'analisi per la definizione del cammino critico si basata su previsioni di durata
delle attivit ricavate dall'effort richiesto da ognuna di esse e dalla quantit di risorse allocate per ogni
attivit. Non sempre le risorse necessarie alla realizzazione di una attivit sono disponibili e se questo si
verifica l'attivit deve atte
propagher su tutto il progetto. In caso di componenti del team,
pu essere dovuta a vari
fattori: ferie, impegno in altre attivit dello stesso progetto o di altri progetti, altro ancora. In altri casi si pu
trattare di attrezzature o mezzi a disposizione
di cui richiesto
uso
contemporaneamente in pi attivit.
Definizione: risorse in competizione
125
PARTE III
Per risorse si intendono persone che non possono essere sostituite perch possiedono competenze particolari
oppure macchinari unici o molto costosi, strutture ti aule di formazione o altro che possono essere
impegnate. Quando le risorse sono in competizione occorre elaborare un apposito piano di adattamento.
Definizione: piano di adattamento
Per ogni risorsa occorre verificare che non abbia un carico superiore al 100%, cio che non sia sovrallocata
nel periodo di tempo considerato. Se la risorsa sovrallocata, non possibile arrivare a una soluzione senza
aumentare il tempo previsto oppure senza aggiungere altre risorse umane.
Il livellamento delle risorse pu essere fatto:
rimandando attivit in esame in modo da permettere di completare prima le altre attivit in cui
impegnata la risorsa;
posticipando le altre attivit in modo da liberare le risorse
.
Nei progetti piccoli, il livellamento delle risorse pu essere realizzato manualmente, impostando i ritardi
delle attivit con il minor impatto
progetto.
Nel caso di progetti complessi il procedimento manuale pu essere difficoltoso e pu essere necessario
di funzionalit presenti nei software di pianificazione di progetto. In genere possono esistere
diverse soluzioni al problema del livellamento delle risorse e i software sono in grado di individuarle; i
software per difficilmente sono in grado di valutare quale sia la soluzione migliore tra tutte quelle possibili.
In questi casi solo un esperto
pu prendere le decisioni
migliori. I software in genere sono in grado di rilevare se una soluzione funziona logicamente, valutando
tutte le possibili sovrapposizioni ed eventuali utilizzi maggiori del 100% (sovrallocazioni), pertanto i
software possono essere utilizzati anche a posteriori per verificare se il livellamento effettuato manualmente
funziona ancora logicamente. Alla fine del livellamento delle risorse il cammino critico di progetto pu
risultare frammentato, con gap in corrispondenza dei periodi di indisponibilit delle risorse contese e con il
ritardo di attivit critiche.
Figura 39: esempio di ritardi di realizzazione per contesa di risorse tra attivit
Nelle grandi organizzazioni succede spesso che le attivit del cammino critico e, conseguentemente, interi
progetti devono attendere il termine di altre attivit esterne per avere la disponibilit delle risorse. Come gi
detto, se la competizione delle risorse tra attivit critiche e attivit non critiche dello stesso progetto, si pu
pensare di ritardare le attivit non critiche a meno di altre indicazioni contrastanti. La pianificazione del
progetto e il project management devono focalizzare sempre la loro attenzione sul cammino critico per
individuare la eventuale presenza di risorse speciali (contese), la cui disponibilit costituisce un vincolo per
al progetto.
Definizione: risorse chiave (drum resources o risorse tamburo)
Le risorse speciali sono definite risorse chiave (dette anche drum resources o risorse tamburo , perch
Nel caso di singoli progetti ricchi di risorse, potrebbero non esserci risorse chiave, ma quando le
organizzazioni conducono pi progetti nello stesso settore, diventa sempre pi probabile che avanzamento
di progetti sovrapposti possa dipendere dalla disponibilit di una risorsa necessaria a pi progetti. Il concetto
di risorse chiave molto utile per assicurare che i piani di progetto includano informazioni realistiche sui
vincoli effettivi
Nota: esempi ed esercitazioni
Per questa unit didattica non vengono proposti esempi o esercitazioni pratiche in quanto nel corso si ritiene
126
UDA 9 -
del bilanciamento o contesa delle risorse solo dal punto di vista teorico,
sufficiente ad evidenziare la problematica esistente.
9.9
Durata
64 g
22 g
15 g
27 g
27 g
3g
65 g
11 g
32 g
19 g
3g
132 g
88 g
44 g
88 g
45 g
12 g
31 g
3g
110 g
42 g
42 g
42 g
42 g
63 g
63 g
63 g
30 g
3g
22 g
5g
17 g
327 g
327 g
327 g
327 g
Inizio
Fine
01/01/15
01/01/15
02/02/15
23/02/15
23/02/15
27/03/15
01/04/15
01/04/15
16/04/15
01/06/15
26/06/15
01/07/15
01/07/15
01/07/15
01/09/15
01/09/15
01/11/15
16/11/15
29/12/15
02/01/16
01/01/16
01/01/16
01/01/16
01/01/16
01/03/16
01/03/16
01/03/16
16/04/16
27/05/16
01/06/16
01/06/16
08/06/16
01/04/15
01/04/15
01/04/15
01/04/15
31/03/15
30/01/15
20/02/15
31/03/15
31/03/15
31/03/15
30/06/15
15/04/15
29/05/15
25/06/15
30/06/15
31/12/15
30/10/15
31/08/15
31/12/15
31/10/15
15/11/15
28/12/15
31/12/15
02/06/16
29/02/16
29/02/16
29/02/16
29/02/16
26/05/16
26/05/16
26/05/16
26/05/16
31/05/16
30/06/16
07/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
Inizio fase
Fine fase
0
0
32
53
53
85
90
90
105
151
176
181
181
181
243
243
304
319
362
366
365
365
365
365
425
425
425
471
512
517
517
524
90
90
90
90
89
29
50
89
89
89
180
104
148
175
180
364
302
242
364
303
318
361
364
518
424
424
424
424
511
511
511
511
516
546
523
546
546
546
546
546
Effort
56
21
7
28
20
8
57
10
26
14
7
435
351
7
68
22
12
34
9
233
19
70
35
14
86
13
23
50
9
26
17
9
285
182
80
23
Costi effort
14.500
6.000
2.000
6.500
5.500
1.000
14.500
2.500
7.000
4.000
1.000
129.400
104.900
2.000
20.000
6.500
3.500
10.000
2.500
66.400
5.500
20.000
9.500
4.000
24.900
3.500
6.500
14.900
2.500
6.500
4.000
2.500
72.500
45.000
21.000
6.500
Il finanziamento del budget prevede anche un piano finanziario della spesa suddiviso in trance che seguono
rende disponibili le risorse economiche al progetto che coincidono con eventi particolari:
A inizio delle attivit: di solito quando vi sono delle attivit i cui costi sono necessari inizialmente
per acquisire materiali e tecnologie necessari, oppure in itinere per spese correnti tra cui rientrano
anche i costi di personale.
A fine delle attivit: di solito quando vi sono pagamenti a fornitori a conclusione di una
realizzazione e di un relativo collaudo.
Ad attivit in corso: di solito sono pagamenti dei due tipi precedenti solo che le spese sono ripartite
in trance perch vengono valutati stati di avanzamento oppure le attivit sono troppo grandi da
finanziare il tutto inizialmente o attendere la conclusione.
127
PARTE III
Il piano finanziario si pu elaborare a partire dal budget di progetto integrato con il gantt, ottenendo la
seguente rappresentazione grafica dei costi di finanziamento erogati a inizio o fine fase attivit. Rielaborando
le colonne dei costi
effort nelle due modalit di finanziamento per ogni fase a inizio e alla fine rispetto
alla scala del tempo, che parte dalla data di inizio progetto, si ottengono i due grafici della seguente figura.
Figura 40: piani finanziari di progetto con finanziamento ad inizio e a fine fase (progetto SPOT)
Dove:
Finanziamento a inizio fase: il budget per ogni fase viene reso disponibile
della stessa;
Finanziamento a fine fase: il budget per ogni fase viene reso disponibile alla fine della stessa.
In generale il piano finanziario effettivo predisposto per un progetto, per i motivi sopra illustrati, una via di
mezzo tra i due riportati nel grafico di esempio in quanto vi sono delle attivit in cui i fondi devono essere
a fine fase
dovrebbe essere la spesa effettivamente sostenuta dal progetto supponendo che questa segua un andamento
lineare progressivo, in quanto in un corretto andamento del progetto la spesa sostenuta dovrebbe coincidere
con la spesa prevista alla fine di ogni fase.
128
UDA 9 -
9.10
Esercizi UDA_09: Le
Esercizi di problem solving
Esercizio 1a):
Una classe deve realizzare uno studio socio-economico sul territorio della propria provincia. Definiti gli
aspetti da analizzare, per organizzare il progetto, il lavoro viene diviso in attivit, ognuna delle quali deve
trattare un differente aspetto dello studio sulla provincia da realizzare. La classe viene poi divisa in gruppi ed
ad ogni gruppo viene assegnata una differente attivit da realizzare. La tabella che segue descrive le attivit
assegnato e il numero di giorni solari necessari per completarla
PBS
A1
A2
A3
A4
A5
A6
A7
ALUNNI
5
4
5
3
1
3
4
GIORNI SOLARI
2
2
3
2
2
3
1
Le attivit devono rispettare delle priorit, in quanto ogni attivit pu utilizzare come input gli output di altre.
Le precedenze fra le attivit sono descritte con coppie di codice PBS in cui
Si supponga che le precedenze siano le seguenti:
[A1,A2], [A1,A3], [A1,A4], [A4,A5], [A2,A6], [A4,A6], [A3,A5] , [A5,A7] , [A6,A7].
Si chiede di realizzare il Pert ed il Gantt del progetto e di individuare:
la quantit di effort totale da impegnare;
il numero di giorni solari necessari per completare il progetto, tenuto presente che alcune attivit
possono essere svolte in parallelo e che ogni attivit deve iniziare prima possibile (nel rispetto delle
priorit).
il giorno GMI (giorno di massimo impegno) del progetto (considerando come giorno 1 quello iniziale)
in cui lavora contemporaneamente il numero massimo di ragazzi.
Esercizio 1b):
Tabella delle attivit con alunni e giorni solari:
PBS
A1
A2
A3
A4
A5
A6
A7
A8
A9
ALUNNI
3
4
3
3
1
3
4
3
2
GIORNI SOLARI
3
2
1
4
2
3
1
3
2
129
PARTE III
130
UDA 10
10.1
Una organizzazione, per potersi impegnare in un progetto, ha bisogno di avere informazioni chiare e
convincenti sulla soluzione proposta sia dal punto di vista strategico sia realizzativo
definizione e pianificazione. La fase di definizione e
pianificazione, in seguito chiamata solo di
costituita generalmente da una fase iniziale in
cui vengono definiti gli obiettivi e i vincoli del progetto e da una seconda parte in cui sono pianificate
accuratamente tutte le attivit realizzative. Dal punto di vista del project management la fase di
pianificazione una delle pi importanti, tanto che gran parte del lavoro di un project manager dedicato a
essa. Anche se la pianificazione la prima fase del progetto e termina
progetto, le attivit di pianificazione proseguono per
ciclo di vita del progetto e terminano
praticamente con la fine dello stesso perch il piano va continuamente verificato ed eventualmente
revisionato e riapprovato. Nei piccoli progetti il lavoro da pianificare abbastanza semplice, ma nei casi pi
complessi, la fase iniziale caratterizzata da una grande incertezza sugli sviluppi del progetto che
fondamentale affrontare e risolvere al pi presto. La fase di pianificazione si propone in primo luogo di:
definire in modo dettagliato gli obiettivi che il progetto deve raggiungere;
valutare le possibili implicazioni negative cui la realizzazione del progetto pu andare incontro;
decidere se sia pi o meno opportuno realizzare il progetto.
Ogni progetto dovrebbe essere definito adeguatamente prima dell'inizio di qualsiasi lavoro, ma, sebbene
questo principio dovrebbe essere di per s evidente, sorprendente osservare come molti progetti falliscano
semplicemente perch non stabiliscono chiaramente ci che va fatto
. Indipendentemente
dall'ambito tecnico del progetto e dal modo in cui la sua struttura potrebbe differire dal ciclo di vita standard
descritto in questo corso: in qualsiasi progetto sempre necessaria, se non indispensabile, una attivit di
pianificazione.
Progetto piccolo
1. Pianificazione del progetto:
obiettivi del progetto;
piano del progetto.
Progetto grande
1. Definizione della
di
a. obiettivi della fase;
b. piano della fase,
c.
2. valutazione della opportunit di realizzare il progetto:
a. in caso di valutazione positiva:
definizione del progetto:
obiettivi dettagliati;
piano di progetto dettagliato.
b. in caso di valutazione negativa:
rinuncia al progetto.
La fase di pianificazione, a seconda del tipo e della dimensione del progetto, pu richiedere differenti livelli
di dettaglio e presentare differenti difficolt. Non sempre facile definire gli obiettivi, soprattutto quando si
tratta di progetti innovativi le cui soluzioni finali sono di tipo sperimentale; in questi casi pu anche essere
131
PARTE III
difficile definire puntualmente i costi globali e i benefici economici del progetto. Nei casi di progetti
innovativi possono esistere notevoli rischi di fallimento per ridurre i quali indispensabile, come primo
passo, approfondire il livello di dettaglio della pianificazione. In genere la pianificazione parte con quello
che viene definito lo studio di fattibilit che non altro che una prima definizione generica di prodotti
finali, costi e tempi. A seconda della complessit dei progetti, lo studio di fattibilit pu essere una semplice
raccolta di offerte tecniche ed economiche oppure, nel caso di grandi progetti o di progetti con un alto
coefficiente di innovazione, pu essere un vero e proprio elaborato tecnico di progetto. Per i progetti di
grandi dimensioni possono essere necessarie settimane o addirittura mesi di impegno solo per creare un
piano che bilanci adeguatamente costi, tempi, rischi e output auspicati. In tal caso la fase di pianificazione
diventa un vero
mini progetto che pu richiedere impegno di risorse umane e costi e i cui risultati
potrebbero portare anche alla decisione che non conveniente realizzare il progetto .
ta una sua pianificazione e quindi, nei progetti di grandi dimensioni, la fase di
pianificazione viene solitamente suddivisa in due fasi, una preliminare volta a definire la pianificazione
ed
del progetto .
10.2
Come abbiamo gi visto nel paragrafo Parte II 4.3 Individuazione di una fase
metodologia per la descrizione delle fasi di progetto sono i seguenti:
a) obiettivi e scopo della fase,
b) prodotti (deliverable),
c) tempi di realizzazione,
d) costi,
e) prerequisiti (input iniziali) e vincoli,
f) team della fase,
g) responsabilit,
h) processo di realizzazione della fase.
Questi elementi sono validi anche per la fase di Pianificazione che
questa unit didattica. In
questo paragrafo vengono analizzati gli elementi dalla a) alla e) riguardati questa fase, i restanti vengono
trattati nei paragrafi successivi.
Obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici della fase di pianificazione variano in funzione del progetto, ma in generale sono da
ricercare tra i seguenti:
comprendere e documentare le esigenze iniziali dell'utente;
identificare i vari portatori di interessi (stakeholder ), coinvolgerli e cercare il loro consenso sugli
obiettivi e sui vincoli del progetto;
identificare e annotare sovrapposizioni con altre iniziative gi avviate o in fase di proposta per
evitare la duplicazione di attivit. La sovrapposizione con altri progetti richiede di adattare il proprio
piano agli altri per la condivisione di output e risorse;
individuare l'approccio migliore da utilizzare nel progetto attraverso test o verifiche preliminari sulla
fattibilit;
identificare i rischi di progetto e, a seconda della tipologia, valutarne le modalit di monitoraggio e
gestione;
effettuare uno studio accurato del contesto del progetto comprendente una analisi della situazione
iniziale: il contesto, a seconda dei casi, pu essere interno e/o esterno
o
pubblico
promotore;
chiarire e quantificare i benefici aziendali auspicati che dovrebbero risultare dal progetto;
stabilire se la proposta merita di essere trattata come progetto.
La pianificazione di progetto deve essere realizzata sulla base di queste valutazioni, se le informazioni o il
contesto non permettono di definire una pianificazione dettagliata
progetto allora occorre
individuare dei punti di interruzione in cui effettuare delle valutazioni successive, in questi casi bene
prevedere attivit di breve durata ed effettuare valutazioni accurate dei costi e delle risorse umane.
132
Deliverable
I prodotti della fase di pianificazione sono:
1. Il PID (documento iniziale di progetto) con i suoi allegati:
a) il piano di progetto dettagliato che rende certi i prodotti, i tempi e i costi legati all'accettazione del
progetto. Il piano di progetto a sua volta pu fare riferimento a ulteriori attivit gi svolte in
precedenza come richieste di progetto, selezione dei fornitori e studi di fattibilit necessarie per
dimostrare la validit dell'approccio previsto;
b) il piano di valutazione del rischio ed il relativo piano di gestione;
c) lo studio di casi aziendali che attestano eventuali vantaggi del progetto in termini economici di
maggiori guadagni o minori spese, oppure di migliore gestione dei rischi aziendali.
2. Valutazione del PID ed eventuale autorizzazione alla realizzazione del progetto (approvazione) da parte
del comitato di programma con relativo impegno di disponibilit delle risorse aziendali.
133
PARTE III
10.3
Ogni attivit prevista nel ciclo di vita di progetto ha un responsabile e altri soggetti che sono coinvolti in
vario modo alla sua realizzazione. Di seguito sono riportate le figure professionali coinvolte
di
pianificazione con varie responsabilit e compiti.
Sponsor
Lo sponsor un componente del management aziendale con responsabilit, nei confronti
, sui
risultati effettivi del progetto. La sua responsabilit principale in questa fase di garantire che il progetto
fornisca il miglior equilibrio possibile fra i benefici aziendali da una parte e il denaro e le risorse investiti
dall'altra.
I suoi principali compiti sono:
Comprendere il progetto e supportare le attivit della fase di pianificazione, partecipare a
negoziazioni con altri manager all'interno o all'esterno dell'azienda per facilitare accordi cruciali per
il progetto.
Rivedere e dare suggerimenti sugli obiettivi del Project Initial Document (PID) in preparazione per
assicurare che sia focalizzato sugli obiettivi aziendali.
Sottoscrivere il PID in modo che possa essere passato al comitato di programma o al management
aziendale per l'approvazione.
dello sponsor separata da quella del comitato di
programma in quanto l'approvazione dello sponsor esprime la conferma del suo sostegno al progetto,
mentre quella del comitato indica che gli obiettivi del progetto concordano con le strategie aziendali
Comitato di Programma
Il comitato di programma ha il compito di:
valutare il progetto e confrontarlo con altre proposte
impiego di risorse della
societ;
valutare il PID e poi approvare, rinviare o respingere la proposta.
L'approvazione del PID da parte del comitato solitamente corrisponde anche all'approvazione
risorse aziendali umane e strumentali e a un impegno di spesa nel bilancio aziendale corrispondente al
budget definito nel PID.
Project manager
Il project manager nella fase di pianificazione ha i seguenti compiti e responsabilit principali:
comprendere gli obiettivi del progetto;
negoziare e chiarire le esigenze delle parti interessate, individuare e definire puntualmente gli
accordi conclusivi con esse;
definire lo scopo del progetto;
riunire, istruire e gestire il team di progetto che si occupa della fase di pianificazione;
134
realizzare il PID includendovi oltre agli obiettivi anche tempi, costi e piano di gestione del rischio.
Fornitori esterni
Quasi tutti i progetti complessi si affidano a fornitori esterni per quanto riguarda lo svolgimento dei lavori, di
solito questa necessit, se presente, emerge gi nella fase di pianificazione. Se un fornitore esterno deve
ricoprire un ruolo importante nel progetto pianificato, dovr essere coinvolto nella pianificazione come
qualsiasi risorsa interna, a meno che non si tratti di progetti pubblici in cui la normativa non lo permette. Il
fornitore esterno ha le seguenti responsabilit.
comprendere gli obiettivi del progetto e il proprio ruolo necessario per il loro raggiungimento;
dare un contributo significativo alla creazione del PID collaborando al processo di suddivisione delle
attivit, alla allocazione e alla stima delle risorse e partecipando attivamente
rischi e alle attivit di management.
10.4
135
PARTE III
136
corso di informatica, i metodi di progettazione del software includono tecniche e metodi formali per
raccogliere senza ambiguit le esigenze dell'utente. Nel caso in cui la propria organizzazione disponga gi di
una propria metodologia di project management che pu essere applicata per ridurre il rischio di progetto o
semplificare le attivit di management, bene utilizzarla e magari migliorarla e completarla ulteriormente.
Lo scopo del progetto deve descrivere la situazione auspicata dopo la conclusione del progetto e deve trattare
i seguenti aspetti:
Istanze dell'utente : individuare e definire le esigenze degli utenti finali ed eventuali implicazioni che
potrebbero anche avere risvolti tecnici. Tale esigenza richiede di doversi confrontare con gli utenti per
definire le caratteristiche dei prodotti finali.
Deliverable di progetto: descrivere tutti i deliverable di progetto, qual il loro scopo, quali input
riceveranno e quali output produrranno, quali operazioni dovranno essere eseguite per convertire gli
input in output.
Interfacce di sistema : definire come possibile ottenere esattamente gli input necessari per la
realizzazione di ogni deliverable e come potranno essere trasmessi correttamente gli output a chi li
attende.
Vincoli di sistema : individuare eventuali limitazioni di cui occorre tener conto rispetto al tempo
impiegato a lavorare, al volume di materiale che pu essere gestito o al modo in cui l'informazione
personale pu essere immagazzinata.
Vincoli di progetto: definire i vincoli di progetto in termini di:
tempo massimo di scadenza (esiste una scadenza critica oltre alla quale il progetto non ha pi senso);
tempo di accesso e di disponibilit delle tecnologie;
tempo di accesso e disponibilit delle risorse;
costi dei ritardi;
numero massimo di persone disponibili;
capacit massima del proprio fornitore;
altri limiti.
Legami logici del progetto: individuazione di eventuali legami logici con altri progetti, quali sono gli
input necessari che derivano da output esterni e la cui puntualit indispensabile per produrre i propri
output nei tempi pianificati.
Avvio: individuare eventuali funzioni che favoriscano il passaggio alla nuova soluzione o eventuali
vincoli alle attivit di avvio.
progetto individuano il soggetto in grado di svolgere tale compito. Il project manager in base agli obiettivi di
costituzione del team iniziale di progetto, indispensabile per poter svolgere le attivit di pianificazione. Tali
figure possono essere sia interne sia
137
PARTE III
finanziarie e umane;
costi di progetto e modalit di impiego delle risorse durante il progetto;
standard di qualit da utilizzare durante il progetto.
10.5
Il documento iniziale di progetto (PID Project Initial Document) il documento in cui devono essere
definite tutte le regole operative da adottare durante la realizzazione e le responsabilit di tutti i soggetti
coinvolti nelle attivit. Gran parte delle organizzazioni hanno un modello di riferimento standard per il
proprio PID che pu essere visto come un contratto o meglio come un impegno da sottoscrivere nei confronti
da parte del project manager e poi anche da parte di tutti gli altri soggetti
coinvolti nel progetto.
Il PID deve comprendere e dettagliare le seguenti informazioni minime:
gli obiettivi del progetto,
le motivazioni che portano alla sua realizzazione,
i risultati attesi e/o prodotti finali,
di applicazione del progetto,
i costi del progetto,
le modalit e i tempi di realizzazione del progetto,
le figure professionali coinvolte nella gestione del processo e le responsabilit di ciascuna di esse,
una analisi dei rischi potenziali e un piano di gestione.
Vi possono essere poi altre informazioni come:
su cui si vuole intervenire o che si vogliono
realizzare ex-novo;
il piano di gestione a regime degli output di progetto
costi previsti per la gestione.
Il PID deve rispondere ai requisiti precedenti e deve avere un livello di dettaglio tale da permettere in ogni
momento il controllo del progetto. Deve essere un documento dinamico, facilmente modificabile, diviso in
parti autonome e tali da poter essere facilmente revisionate durante il progetto. Nel paragrafo seguente
descritto un esempio di indice di un P.I.D. basato sugli standard della metodologia PRINCE 2 e nella
fascicolo allegato al libro: Il progetto SPOT riportato un esempio completo.
138
Indice di un P.I.D.
1.
Copertina
< Nome del Progetto>
Documento Iniziale di Progetto
V0.1
2.
3.
Sommario
Sommario del documento, con eventualmente indice figure e altro.
4.
Introduzione
Informazioni introduttive sul documento necessarie a una lettura corretta e semplificata
5.
6.
7.
Fasi di progetto
Descrizione sintetica delle fasi di progetto (sintesi del PBS).
8.
9.
10.
11.
Ruoli e Responsabilit
Descrizione delle figure di progetto con particolari responsabilit e i relativi compiti e modalit
operative (comitato di programma, sponsor, project manager, altri)
Standards
Descrizione di tutti gli standard di progetto con particolare riferimento a:
documentazione,
banche dati,
software applicativo,
hardware e software di sistema,
altro.
12.
Controllo di Qualit
Descrizione degli standard di qualit con riferimento alle modalit di realizzazione dei processi, con
relative tecniche e metodi, e alle caratteristiche tecniche dei prodotti.
13.
Criticit e Ipotesi
139
PARTE III
Descrizione di:
potenziali criticit (rischi) individuabili in fase di pianificazione e delle modalit di monitoraggio e
intervento;
delle modalit di monitoraggio, controllo e gestione di eventuali altri rischi emersi in fase di
esecuzione.
140
14.
Piano di Lavoro
Il piano di lavoro introdotto in forma descrittiva e poi dettagliato attraverso layout standard. La
prima parte solitamente inserita nella parte principale del piano mentre la seconda, realizzata con
schede descrittive, diagrammi e schedulazioni varie, riportata in una delle appendici finali.
Il riportare schede, diagrammi
quanto le appendici si prestano a essere facilmente revisionate e sostituite nelle successive fasi di
esecuzione di progetto.
Infine il piano contiene la descrizione di eventuali flessibilit di progetto in termini di tempo e spesa,
applicabili alla realizzazione e revisione del piano.
15.
16.
17.
18.
19.
10.6
Elementi
Condurre indagini preliminari necessarie alla scelta delle strategie
Pianificare il progetto completo di analisi del rischio
pianificare e definire delle attivit oltre i dettagli necessari
Riflettere con lucidit sui limiti della portata del progetto
Preparare il PID (Project initial document o piano di progetto)
Rilevare le esigenze degli utenti e degli altri stakeholder evidenziando ci che vogliono o che
non vogliono dal progetto
Definire oltre il necessario le caratteristiche tecniche dei prodotti
Raccogliere le informazioni per quantificare le esigenze e i benefici aziendali
Eseguire qualsiasi altra attivit di progetto
Risolvere i problemi immediati degli utenti
Definire i vincoli di progetto in termini di qualit dei prodotti, tempi e costi
SI
NO
Elementi
Disponibilit di un team minimo composto da esperti con competenze tecniche sul settore di
interesse del progetto e sulle problematiche del project management
Il PID
Il piano di comunicazione
Il contratto di fornitura
La lettera di impegno o un altro documento proveniente dallo sponsor , che espone i termini
iniziali di riferimento della proposta ed i limiti entro cui muoversi
Il piano esecutivo
SI
NO
Elementi
Il piano di valutazione del rischio ed il relativo piano di gestione;
Il piano di formazione
Il piano di comunicazione
Il verbale di valutazione del PID (documento iniziale di progetto) con eventuale approvazione
ed eventuale autorizzazione alla realizzazione del progetto (approvazione) da parte dello
comitato di programma con relativo impegno di disponibilit delle risorse aziendali.
Il PID con i suoi allegati contenente:
Il piano dei test di verifica
SI
NO
141
PARTE III
Figura professionale
Comitato di programma
Sponsor
Project manager
Aiuto PM (Progettista Esperto di Settore - componente PMO)
Addetto alla segreteria (componente PMO)
Addetto Ufficio Contabilit e Bilancio (componente PMO)
Team manager (Responsabile di Settore)
Utente di backoffice
Rappresentante Cittadini (Stakeholder )
Responsabile della qualit
Team Manager Fornitore (project manager esterno)
Progettista di Area Tecnica
Analista Area Tecnica
Tecnico specialista Area Tecnica
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 5:
Per uno dei casi di studio scelti, definire gli obiettivi e lo scopo di un progetto partendo da quanto descritto
nella illustrazione del caso di studio e integrando con dati a scelta le informazioni mancanti. Evidenziare in
particolare i seguenti aspetti:
Istanze dell'utente,
Deliverable di progetto,
Interfacce di sistema,
Vincoli di sistema,
Vincoli di progetto,
Legami logici del progetto,
Avvio.
Esercizio 6:
Utilizzando tutto il materiale prodotto sino a ora per il corso, e in particolare per gli esercizi di tutte le unit
didattica precedenti, impostare il P.I.D. per il caso di studio scelto
dovrebbe completare o almeno
impostare tutte le parti
20 Controllo di Qualit
21 Criticit e Ipotesi da
compilare in seguito quando verranno analizzate queste problematiche.
142
Parte IV
143
UDA 11
UDA 11
Per poter gestire in modo adeguato i tre vincoli di progetto (costi, tempo e obiettivi) oltre ad una buona
pianificazione occorre anche una continua e sistematica attivit di gestione, controllo e revisione per tutta la
durata del progetto.
one, controllo e revisione parte dalle attivit quotidiane del team, che in
un progetto grande e complesso sono numerose e frenetiche. In questa unit didattica vengono trattate le
attivit quotidiane pi importanti sulle quali indispensabile porre una giusta attenzione per costruire un
modello di gestione ottimale, indispensabile per un grande progetto:
riunioni di lavoro,
registrazione e monitoraggio del tempo,
amministrazione e controllo della spesa,
rchivio di progetto.
In genere le attivit quotidiane riguardano tutti coloro che partecipano al progetto, in particolare coloro che
hanno compiti di coordinamento ed i componenti del PMO (Project Management Office) che solitamente
svolgono un ruolo di coordinamento e supporto a favore degli altri componenti del team.
11.1
Riunioni
145
PARTE IV
Bozza di verbale
Viene riportata una bozza di verbale prodotta in tempo reale durante una riunione operativa di inizio
settimana a cui partecipano il project manager ed i team manager dei gruppi di lavoro interni ed esterni (del
fornitore) convolti nelle attivit in corso in un dato momento della realizzazione del progetto. Prima di
leggere il verbale opportuno che dare uno sguardo al gantt di progetto ed in particolare a quanto previsto
intorno alla data del 28-09Tabella 20: bozza di verbale di riunione di project management
Progetto:
Codice prodotto
Codice sotto prodotto
146
Codice documento:
Redatto da:
Approvato da:
SPOT
P6.1_01 Archivio di Project Management
P6.1_01_05: Verbali di riunioni di lavoro
P6.1_01_05_0032 (numero progressivo)
Claudio Torinese (PMO)
ing. Guido Veneziano (PM)
Tipo documento:
Data:
Ora Inizio: 8.30
Luogo:
Tipo riunione:
Presenti:
Nominativo (*)
ing. Guido Veneziano
ing. Giuseppe Genovese
dott. Oronzo Leccese
ing. Pierluigi Abruzzese
ing. Francesco Perugino
dott. Giorgio Casertano
dott. Arturo Salernitano
ing. Claudio Trevigiano
Ruolo
project manager
aiuto project manager (PMO)
progettista settore ICT e aiuto PM
project manager esterno (team fornitore)
team manager Area Sistemi e Reti (team fornitore)
team manager Area Sviluppo Software (team fornitore)
team manager Area Formazione e Supporto (team fornitore)
team manager Area Assistenza Tecnica (team fornitore
Coordinatore:
UDA 11
Odg:
1.
A3
Realizzazione:
A3.1 Sviluppo di software personalizzato;
A3.2 Acquisizione hardware e software;
2. analisi di eventuali criticit;
3. pianificazione delle attivit settimanali delle attivit gi in corso;
4. i
are avvio della sotto-attivit
-10-2015;
5. varie ed eventuali.
Intervento: ing. Veneziano.
e mettendo in evidenza che nella settimana in corso il piano di
progetto vede interessate tre attivit:
-7-2015 e da
concludere entro il 31-10-2015;
-9-2015;
, in particolare, la sotto-attivit
1l 1-10-2015.
e non sono stati ancora
consegnati dal fornitore.
Viene chiesto pertanto al fornitore di relazionare sul
Intervento: ing. Abbruzzese.
Riferisce quanto segue:
a.
sviluppo previsto che prevede la conclusione entro 31-10-2015;
b.
c.
precisamente il 30-09-2015 presenta delle difficolt in quanto alcuni prodotti previsti nella fornitura non sono
ancora disponibili per la consegna prevista al massimo entro la settimana successiva e precisamente entro il 1010-2015. Fortunatamente si tratta di postazioni di lavoro attrezzate la cui installazione avverr a partire dal 1910-2015 e di conseguenza non sono previsti ritardi al piano di progetto.
server
a partire da gioved 1-10-2015.
d. La installazione delle forniture avverr secondo un piano di realizzazione dettagliato che viene presentato ed
allegato al verbale. Il piano stato realizzato sulla base di una serie di contatti e di accordi gi stabiliti avvenuti
con i referenti dei 20 Comuni interessati e di conseguenza dovrebbe partire ed essere realizzato secondo le
modalit previste. Il piano prevede 20 giorni di attivit nella server farm del centro servizi e poi mediamente
due giorni di lavoro in ogni comune. Le attivit verranno realizzare in parallelo da pi gruppi operativi
specializzati nelle attivit di installazione di hardware e software in coordinamento continuo con il PMO ed in
particolare con il dott. Leccese aiuto PM.
Viene analizzato il piano di installazione che viene allegato al presente verbale e che contiene il gantt delle
installazioni da realizzare nella server farm del centro servizi e nelle sedi dei singoli Comuni.
Il piano viene analizzato dettagliatamente con la partecipazione di tutti i presenti, vengono richiesti dei chiarimenti,
vengono proposte alcune piccole variazioni ed infine approvato dal project manager .
Intervento: ing. Veneziano.
Il project manager chiede al fornitore di tenerlo informato continuamente sullo stato di avanzamento delle attivit
ed in particolare:
di impostare un report riepilogativo delle installazioni da fare in ogni sede con sintetica descrizione dello
ggiornato giornalmente via mail.
La riunione viene conclusa con la pianificazione di un successivo incontro per il luned successivo 5-10-2015
sempre alle ore 8.30 nella stessa sede salvo differenti comunicazioni.
(*): i nomi sono tutti di esempio, casuali e non riferiti a persone reali.
147
PARTE IV
11.2
In un progetto di fondamentale importanza registrare e monitorare il tempo dedicato alle varie attivit per
Durante un progetto spesso accade che si perde un sacco di tempo a cercare qualcosa come un documento
scritto o visto chiss quando, spesso a fine giornata ci si rende conto di non aver concluso niente di positivo.
Tabella 21: Esempio di Time Sheet Settimanale di una risorsa
Time Sheet Settimanale
Progetto: SPOT Servizi Pubblici Territoriali Online
Nome:
Anno:
Giorno
2014
Cod. Att.
A3.2
luned
A3.3
A6.1
A3.2
marted
A3.3
A6.1
mercoled
A3.3
A6.1
gioved
A3.3
A6.1
venerd
A3.3
A6.1
Qualifica:
In un progetto di fondamentale importanza capire come assegnare e addebitare tutto il tempo impiegato. Il
modo pi semplice e utile quello di cercare di distinguere i singoli compiti che si svolgono e di assegnarli
148
UDA 11
ognuno a una voce del ciclo di vita. Non sempre ci possibile o facile da realizzare perch vi sono dei
compiti che hanno un valore a carattere generale per tutto il progetto o che sono trasversali tra pi attivit.
Per ogni progetto necessario definire dei criteri di assegnazione delle attivit ed indispensabile che ogni
membro del team registri giornalmente le attivit svolte sul sistema di gestione del progetto e che il sistema
permetta di produrre report di vario genere funzionali al monitoraggio e controllo del progetto. Attraverso i
report il project manager pu conoscere le attivit svolte, monitorare le risorse gi impiegate e quantificare il
lavoro ancora da svolgere, e molto importante sapere quanto tempo si dedicato a un attivit e lo ancora di
pi sapere quanto ne rimane ancora da dedicare. indispensabile utilizzare strumenti automatizzati in grado
di acquisire, gestire e produrre in modo ottimale queste informazioni, indispensabile anche che questi
strumenti siano online per permettere in ogni momento e da qualunque postazione
e
dei dati. Se non sono presenti strumenti online allora la rendicontazione avviene in modo semi automatico
attraverso la compilazione manuale di report, generalmente settimanali, da parte di tutto il personale
impegnato. Il report seguente riporta un esempio di schema di time report settimanale delle attivit svolte da
una risorsa umana impegnata nel progetto. Analizzando il time report settimanale si pu notare che:
a. La settimana interessata la stessa del verbale della del paragrafo precedente in cui sono interessate le
attivit:
A3 Realizzazione:
A3.1 Sviluppo di software personalizzato;
A3.2 Acquisizione hardware e software;
A3.3 Realizzazione sottosistemi con in particolare avvio della sotto-attivit
A6 Project Management.
b. Il
e su tutte le attivit in corso.
c. Nelle attivit interessate vi sono molti compiti elementari, come si pu rilevare dalla tabella dei compiti per
trasversalmente su pi compiti allora indica un compito generale a livello di attivit:
C.3.3.1
Installazione rete e hardware di sistema.
d. I
C.3.3.1_01 Predisposizione degli ambienti (verbale di consegna)
C.3.3.1_02 Attivit di installazione rete
C.3.3.1_03 Attivit di installazione sistemi
C.3.3.1_04 Attivit di installazione servizi di trasmissione dati
C.3.3.1_05 Altre attivit inerenti gli obiettivi della fase
C.3.3.1_06 Esecuzione dei test di funzionamento.
e. D
ti sarebbe superfluo ed in alcuni casi impossibile sia perch si
tratterebbe di intervalli piccoli sia perch solitamente si tratta di attivit trasversali difficili da distinguere tra i
vari compiti.
f. Un time report di una risorsa che opera su una sola attivit risulter sicuramente pi semplice di quello
per esempio un programmatore e/o un installatore devono indicare una sola attivit al giorno
con uno o pi intervalli e devono descrivere sinteticamente le attivit o i compiti specifici svolti;
Partendo da queste informazioni possibile realizzare vari tipi di report in funzione delle particolari
necessit di progetto organizzati per attivit, compiti, risorsa, intervallo di tempo, effort, costi sostenuti per il
personale, ed altro. Tra i report pi importanti per un progetto vi sono:
11.3
Altro elemento fondamentale per un progetto il controllo continuo della spesa in relazione al budget
pianificato. Tutte le aziende hanno un sistema di gestione contabile e degli strumenti amministrativi dedicati
ma opportuno che un progetto abbia un proprio sistema di gestione e controllo della spesa che magari
149
PARTE IV
interagisca e scambi informazioni con il sistema aziendale. Il sistema contabile di un progetto deve essere in
grado di raccordarsi continuamente con il budget di progetto che, come stato pi volte ribadito, viene
rivisto e ridefinito in modo progressivo durante la realizzazione del progetto. Il sistema di gestione contabile
e amministrativa di un progetto non deve controllare solo la spesa ma deve anche essere in grado di
supportare il management nella verifica, controllo, revisione e nuova pianificazione del budget . Il project
manager , che ha la responsabilit di autorizzare sottoscrizioni di contratti, ordini di acquisto e pagamenti, ha
la necessit di controllare continuamente la validit e la congruenza della spesa sostenuta rispetto agli
obiettivi e ai vincoli di progetto. Spesso vi sono necessit impellenti straordinarie che sorgono durante il
progetto e che richiedono controlli immediati e particolareggiati della spesa. I sistemi contabili aziendali
sono basati sul sistema a partita doppia che registra ogni spesa due volte, prima quando viene consegnata la
fattura e poi quando viene effettuato il pagamento, e garantiscono in questo modo la correttezza della
gestione e del controllo dei dati. I sistemi contabili per non garantiscono la tempestivit dei controlli in
quanto le due registrazioni molto spesso avvengono in ritardo perch
della fattura ed il pagamento
avvengono in tempi diversi e spesso dopo un certo tempo dalla firma della autorizzazione e
ordine acquisto. Il controllo
di spesa rispetto al budget in un progetto non pu permettersi
questi ritardi e conseguentemente opportuno attivare un sistema di gestione che registra la spesa al
momento
e ne tenga conto nelle attivit di monitoraggio del budget .
11.4
rchivio di progetto
In qualsiasi organizzazione indispensabile avere un archivio efficiente dei documenti aziendali che
permetta di condividere le informazioni secondo criteri stabiliti di sicurezza e privacy e che ne faciliti la
ricerca e
Nei progetti tali esigenze sono ancor pi forti che nelle organizzazioni consolidate,
perch nei progetti le nuove informazioni sono frequenti e la condivisione immediata una esigenza
fondamentale per conoscere lo stato del progetto. indispensabile predisporre un archivio di progetto ben
organizzato ancor prima
del progetto stesso per evitare di incorrere in gravi problemi di tipo
operativo ed organizzativo. fondamentale creare un sistema di classificazione che tenga conto, per quanto
possibile, delle schedulazioni del ciclo di vita. Questa soluzione non sempre possibile perch spesso ci
sono documenti condivisi tra pi attivit oppure documenti trasversali al progetto e non facilmente
classificabili. Spesso indispensabile creare delle sotto classificazioni e/o chiavi di ricerca di altro tipo
rispetto alla schedulazione di progetto. Una gestione artigianale di un archivio di progetto organizzata in
cartelle e con opportuna codifica dei documenti pu non essere sufficiente perch pu essere necessario se
non indispensabile disporre di altre funzionalit importanti come:
le gestione della versione dei documenti in lavorazione,
la condivisione dei documenti tra pi persone autorizzate,
la gestione dell autorizzazione
sicurezza e riservatezza,
l
e la non modificabilit della versione definitiva di un documento.
Se non si dispone di funzionalit di questo tipo si pu andare incontro ad inconvenienti come:
la ritardata condivisione e comunicazione di informazioni tra i membri del team,
la distribuzione indesiderata di informazioni riservate,
la distribuzione di versioni non aggiornate sia tra i membri del team che ai fornitori con rischi di
ripetizione di attivit gi svolte e ritardi di attesa inutili.
La presenza di un buon software di gestione dei contenuti, denominato comunemente ECM (Enterprise
Content Management), permette di superare queste problematiche anche se comporta dei costi per
la configurazione iniziale e la gestione a regime del sistema. Trovare un ECM oramai molto
semplice perch vi sono a disposizione un numero notevole di soluzioni sia proprietarie che open source, non
sempre facile individuare una soluzione che soddisfi pienamente tutte le esigenze di un progetto perch la
scelta dipende dalla specifica organizzazione e dalla complessit dello stesso. Individuare un ECM adeguato
alla propria organizzazione pu richiedere del tempo. Avere a disposizione un ECM efficiente pu non
essere sufficiente se non vi anche un sistema di qualit di progetto che preveda la standardizzazione della
documentazione di progetto, senza una standardizzazione diventa difficoltoso se non impossibile ritrovare le
informazioni e soprattutto confrontarle e valutarle. La standardizzazione dei documenti e pi in generale il
sistema di qualit in un progetto trattato nel successivo capitolo: Parte VII 22 La certificazione di qualit .
150
UDA 11
11.5
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio
Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un differente
sta sviluppando durante il corso di studi.
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto.
Ogni esercizio pu essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti
unit didattiche e nei passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 1:
Con riferimento al progetto SPOT ed al gantt nel PID presente nella apposita appendice del libro si chiede di
realizzare una bozza di verbale di una possibile riunione di coordinamento settimanale prevista per la
settimana del piano di progetto tra il 15 ed il 19 febbraio 2016 supponendo che il progetto sino alla data in
esame abbia proceduto secondo quanto previsto nel piano. Si chiede in particolare di:
a) individuare le attivit in corso e le relative problematiche presenti per le attivit in fase di completamento;
b) individuare i possibili partecipanti alla riunione tra le risorse del progetto;
c) individuare dei possibili argomenti di discussione e di pianificazione;
d) utilizzare il layout del paragrafo 11.1 Riunioni.
Esercizio 2:
Con riferimento al PID di uno dei progetti relativi ai casi di test del presente libro o di altri progetti sviluppati
si richiede di individuare una settimana di progetto e di realizzare una bozza di verbale per la riunione in
esame. Si chiede in particolare di:
a) individuare le attivit in corso e le relative problematiche presenti per le attivit in fase di completamento;
b) individuare i possibili partecipanti alla riunione tra le risorse del progetto;
c) individuare dei possibili argomenti di discussione e di pianificazione;
d) utilizzare il layout del paragrafo 11.1 Riunioni o similare.
Altri esercizi:
sullo schema dei precedenti esercizi 1 e 2 si possono sviluppare altri esempi di verbali come per esempio i
verbali di pianificazione o di chiusura di una attivit. La pianificazione comporta la descrizione di tutte le
di tutti i deliverable
prodotti e delle attivit svolte.
Esercizio 3:
Con riferimento al progetto SPOT ed al gantt presente nel PID del fascicolo allegato al libro si richiede di
individuare la settimana di progetto compresa tra il 24 ed il 28 settembre 2015 e di realizzare il report delle
Tecnico specialista Area Sistemi e Reti
Installazione rete e hardware di sistema.
Esercizio 4:
Con riferimento al PID di uno dei progetti relativi ai casi di test del presente libro o di altri progetti sviluppati
si richiede di individuare una settimana di progetto e di realizzare il report delle attivit settimanali di una
delle risorse di progetto utilizzando il layout di stampa del precedente paragrafo: 11.2 Registrazione e
monitoraggio .
Altri esercizi:
sullo schema dei precedenti esercizi 3 e 4 si possono sviluppare altri esempi di report da realizzare riferiti a
periodi particolari, attivit, risorse ed altro.
151
UDA 12
Monitoraggio e controllo
UDA 12
12.1
Monitoraggio e controllo
Tutti i progetti sono soggetti a errori di vario genere che possono portare al mancato raggiungimento degli
obiettivi. Le cause degli errori commessi in un progetto possono essere varie:
errori di pianificazione in termini di tempo, costi e qualit dei prodotti,
errori di esecuzione da parte delle persone,
mancanza di competenze adeguate delle risorse a cui stato assegnato un compito,
mancanza di motivazione del personale,
scarsa conoscenza generale del progetto e del contesto in cui si inserisce la particolare attivit svolta,
mancanza di infrastrutture adeguate,
ed altro ancora.
Tutte le metodologie di project management concordano con il fatto che il PM deve monitorare
continuamente l'avanzamento del progetto e deve verificare che proceda sulle linee tracciate dal piano ed
eventualmente intervenire tempestivamente. Queste attivit vengono comunemente definite monitoraggio e
controllo del progetto.
Definizione: monitoraggio
Per monitoraggio si intendono le attivit di misurazione del progetto grazie alle quali si determinano i
criteri di controllo, si definiscono i principali fattori di performance del progetto, si confrontano le
performance realizzate con gli obiettivi iniziali, si identificano le variazioni/scostamenti critici o
inaccettabili tra le performance attese e q
progetto.
Definizione: controllo
Per controllo si intendono le attivit che utilizzando le informazioni provenienti dal monitoraggio
permettono di valutare lo stato attuale del progetto, verificare eventuali scostamenti rispetto alle previsioni e
di delineare risposte operative, eventuali alternative e indicazioni sul prosieguo del progetto.
Grazie al monitoraggio e controllo possibile individuare e valutare i problemi e talvolta anticiparli, nonch
analizzare ed attivare le possibili azioni di rimedio. Se si individuano le situazioni di rischio gran parte dei
problemi possono essere risolti, spesso per la soluzione richiede del tempo che difficilmente si ha a
disposizione. Il modo pi efficace di gestire le difficolt e non dover intervenire in funzione degli eventi,
fondamentale che le situazioni di difficolt emergano quanto prima per poterle affrontarle nel modo pi
adeguato, in questo caso si parler di gestione del rischio e non di gestione dei problemi. Non semplice
monitorare continuamente tutto ci che succede in un progetto ed anche quando si rilevano delle difficolt
occorre capire quando si deve effettivamente intervenire altrimenti si rischia di sprecare tempo in attivit non
necessarie. Il sistema pi efficace quello di definire dei report di progetto che mettano in evidenza tutto ci
che richiede attenzione. I report devono essere elaborati in funzione di chi deve monitorare e di cosa si vuole
monitorare, i contenuti dei report il livello di dettaglio dei dati cambiano in funzione dei destinatari, per
esempio:
il comitato di programma e gli sponsor
supervisionare il progetto e di
conseguenza necessitano di informazioni sintetiche che permettano di valutare lo stato di
avanzamento generale del progetto;
il project manager deve valutare il corretto avanzamento di tutte le attivit in esecuzione e del
153
PARTE IV
progetto in generale;
i team manager devono valutare le attivit di loro interesse ed compiti dei singoli componenti del
loro team.
Il ruolo principale lo svolge il project manager (PM) che deve avere sempre cognizione precisa e puntuale di
tutto ci che succede, non sempre per un PM ha le competenze per valutare lo stato di tutte le attivit di un
progetto. Nei progetti multidisciplinari spesso si ritrovano ad operare esperti di vari settori, ognuno con
competenze specialistiche necessarie a realizzare solo parte del progetto o di risolvere solo parte dei
problemi che possono sorgere. In questi casi indispensabile che il PM abbia almeno le competenze di base
per poter sostenere gli incontri con tutti i membri del team e per poter coordinare le attivit tra i differenti
gruppi di lavoro. Il PM, in base al principio fondamentale per cui responsabilit e autorit sono strettamente
legate, deve fidarsi del membro del team incaricato delegandogli la responsabilit e contemporaneamente
. Il manager deve avere fiducia del
lavoro svolto dagli altri senza farsi coinvolgere dagli aspetti tecnici riguardanti la realizzazione, richiedendo
relazioni periodiche e frequenti a tutti coloro che hanno responsabilit. fondamentale ed indispensabile che
chi redige le relazioni si senta anche responsabile dei risultati, importante ma non indispensabile anche che
chi ha compiti di responsabilit abbia partecipato alla pianificazione iniziale mentre indispensabile che
partecipi alle attivit di pianificazione e coordinamento periodiche di progetto. In sintesi si pu dire che le
attivit di monitoraggio e controllo servono anche a responsabilizzare il comportamento dei componenti del
team e a orientare il loro comportamento futuro verso il miglioramento dei risultati e delle prestazioni.
12.2
Il monitoraggio
effort
154
UDA 12
Monitoraggio e controllo
la struttura del team sia come tipologia di figure professionali sia come singole risorse umane;
la quantificazione degli effort previsti per ogni attivit, per ogni tipologia di figura professionale e
per ogni risorsa specifica.
Tutte queste informazioni, integrate via via che procedono le attivit con le registrazioni degli effort
impiegati, permettono di avere una valutazione della quantit di lavoro svolto e contemporaneamente una
val
effort ancora mancante.
effort mancante solo
effort
effort gi
impiegato ma occorre verificare accuratamente, cosa possibile in questa fase, se la quantit di lavoro ancora
necessaria (effort impiegato)
effort pianificato. In caso di differenza occorre apportare delle
correzioni al piano di progetto ed in caso di ulteriore effort
effort pianificato
potrebbe essere necessaria una revisione del piano.
verificare continuamente la previsione ed eventualmente comunicare immediatamente al project manager
effort necessario alla realizzazione di una attivit. effort direttamente legato ai
costi del progetto, che chiaramente aumentano o diminuiscono di conseguenza. N
diretto tra effort
effort spesso comporta una variazione anche
dei tempi di realizzazione, pertanto in questi casi opportuno effettuare anche una attenta valutazione del
realizzare.
12.3
Dal gantt, tracciando una linea verticale in corrispondenza del giorno 28/9/2015 possiamo rilevare che in
quel momento sono in fase di realizzazione le due attivit:
A3.1 Sviluppo software personalizzato, inizio 1/7/2015 e fine 30/10/2015;
A3.3.1 Installazione rete e hardware di sistema, inizio 1/9/2015 e fine 30/10/2015.
Installazione e configurazione software
A3.1 ed A3.3.1 e che pertanto non potr essere avviata se entrambe le attivit non sono concluse.
A3.3.1
roblemi di
completamento.
Schedulazione delle risorse con costi
fascicolo allegato al libro
155
PARTE IV
riportato il dettaglio degli effort previsti per tutte le attivit del progetto tra cui
riportato nella tabella seguente. Analizzando il report della tabella si pu osservare che:
un effort complessivo di 351 gg/uu distribuito su 88 giornate lavorative con due
tipologie di figura professionale:
Analista Settore Area Software con 100 gg.uu;
Tecnico specialista Area Sviluppo Software con 203 gg.uu;
per la figura Analista Settore Area Software sono necessarie almeno 2 figure che chiameremo Analista
SW1 ed Analista SW2;
per la figura Tecnico specialista Area Sviluppo Software sono necessarie almeno 3 risorse che
chiameremo Tecnico specialista SW1 e Tecnico specialista SW2.
Tabella 22: effort previsti per l'attivit A3.1 (progetto SPOT)
A3.1
004
010
011
012
017
018
019
inizio:
fine:
giorni lavorativi
gg/uu
8
2
6
2
30
100
203
351
1/7/2015
30/10/2015
88 (giorni solari 121)
Ogni responsabile delle attivit in corso che deve partecipare alla riunione settimanale elabora uno o pi
report di diverso dettaglio sullo stato dell
personalmente. Il report elaborato per quella settimana dal responsabile de
nella scheda seguente. Osservando il report risulta evidente che
A3.1 Sviluppo software
personalizzato risulta in difficolt sia per quanto riguarda i tempi previsti per la conclusione sia per le risorse
umane a disposizione, di conseguenza
per il budget a disposizione. Questa
situazione chiaramente si ripercuoter sull
In questo caso si in presenza di una vera
situazione di rischio che verr valutata in seguito nella successiva unit didattica 14
Risk management. Il modello di report presentato chiaramente pu essere utilizzato anche per i SAL di
attivit in perfetta linea con il piano.
Tabella 23: report di riepilogo SAL di attivit (non in linea con il piano)
Report di riepilogo
A3.1 Sviluppo software personalizzato
Data di elaborazione: 28/9/2015
Risorsa
Mario Bolognese
Claudio Crotonese
Giuseppe Genovese
Michele Friulano
Progettista SW1 (nome)
Analista SW1 (nome)
Analista SW2 (nome)
Tecn. special. SW1 (nome)
Tecn. special. SW2 (nome)
Tecn. specialista SW2 (nome)
156
Ruolo
Progettista Interno Esperto di Settore (ed aiuto PM)
Progettista esterno (Consulente specialista)
Responsabile della qualit (Consulente specialista)
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista.)
Progettista Area Sviluppo Software
Analista Settore Area Software
Analista Settore Area Software
Tecnico specialista Area Sviluppo Software
Tecnico specialista Area Sviluppo Software
Tecnico specialista Area Sviluppo Software
gg/uu
previsti
svolti
8,0
3,0
2,0
1,0
6,0
2,0
2,0
1,0
30,0
15,0
50,0
40,0
50,0
40,0
70,0
55,0
70,0
55,0
63,0
50,0
UDA 12
Monitoraggio e controllo
Totale gg/uu:
gg/uu mancanti:
% effort impegnato:
351,0
262,0
89,0
74,64%
inizio:
fine:
giorni lavorativi previsti:
01/07/2015
30/10/2015
88
63 (71,6%)
giorni lavorativi dalla fine:
25 (28,4%)
Valutazione % realizzazione: 60,0%
Effort ancora necessario:
119 gg/uu (39 gg/uu oltre il numero previsto)
Fine prevista:
15/11/2015
Stato dei lavori:
per un max di 15 giorni.
Costi (effort
effort previsto non sufficiente
Caratteristiche degli output: in linea con i requisiti di qualit richiesti.
Cause:
ed osservazioni varie
1.
2.
Il periodo estivo che ha creato dei problemi dovuti alle assenze per ferie;
La complessit del software da realizzare che risultata superiore a
quanto p
effort previsto.
Soluzioni:
1. Il ritardo pu essere recuperato completamente o in parte aumentando il
numero di risorse umane impegnate;
Non vi sono soluzioni alla esigenza di un ulteriore effort pari a 30 gg/uu per una
fi
totale di ulteriori 9.000.
Responsabile:
12.4
Earned value
limitandosi alla realizzazione dei prodotti ed alla valutazione dei tempi senza tenere in considerazione i costi
sostenuti dal progetto. Vi sono molti modi di valutare lo stato di esecuzione del progetto rispetto ai costi ed
alle performance, tutte le differenti modalit sono basate sul confronto tra valori preventivati (planned value)
nella fase di pianificazione e i corrispondenti valori gi impegnati o assorbiti (earned value) nelle attivit di
realizzazione e forniti dalle attivit di monitoraggio. Sfruttando la scomposizione sistematica del progetto in
effort ed i costi ora
possibile in fase di realizzazione del progetto monitorare, rilevare e confrontare gli stessi valori. Questo il
concetto di valore assorbito o earned value . Il modo pi semplice e immediato per rappresentare gli
scostamenti tra quanto pianificato e quanto effettivamente realizzato quello di tracciate un grafico con sulle
ascisse la linea del tempo e sulle ordinate i valori cumulati della variabile che si vuole valutare: costi totali,
giorni di manodopera, % di avanzamento lavori, spesa corrente, altro. Per valori cumulati si intende la
somma progressiva dei valori della variabile al passare del tempo. Sul grafico si riportano prima i dati
previsti nel budget del piano, poi si riportano i dati a consuntivo rilevati tramite il monitoraggio di progetto e
si confrontano alla data di interesse. In un progetto vi sono vari tipi di costi e si potrebbero elaborare
differenti modalit di valutazione dello stato di avanzamento del progetto in funzione delle differenti
variabili sopra esposte come attrezzature, servizi, spese generali ed altri ancora; il Project management per
trova la sua applicazione proprio sulla gestione del lavoro che solitamente ha sempre una importanza
fondamentale in un progetto ed proprio
svolto che risulta generalmente la pi
significativa ed efficace
. Solo in casi eccezionali, in cui i progetti
siano costituiti essenzialmente da forniture, la valutazione del lavoro poco indicativa dello stato di
avanzamento del progetto. Quanto pi i compiti o le attivit sono limitate nel tempo tanto pi l
del
valore assorbito risulta efficace, questa tecnica definita 1/100 cio il 100% del lavoro assorbito viene
registrato alla fine del lavoro senza altre registrazioni
157
PARTE IV
Quando le attivit cominciano ed essere di pi lunga durata si utilizzano altre tecniche perch
altrimenti non ci sare
come per esempio quella denominata 50/50 che assegna met del budget a met intervallo di esecuzione,
oppure la tecnica proporzionale che ripartisce il valore in proporzione durante il tempo di esecuzione di una
attivit. Si possono applicare anche altre tecniche che tengono conto di aspetti particolari del progetto che ne
permettono la suddivisione delle attivit nel tempo, tipo moduli, sottoprodotti ed altro.
Inizio
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
1
1.1
1.2
1.3
1.3.1
1.3.2
2
2.1
2.2
2.3
2.4
3
3.1
3.2
3.3
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.4
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.6
5
5.1
5.2
6
6.1
6.2
6.3
01/01/15
01/01/15
02/02/15
23/02/15
23/02/15
27/03/15
01/04/15
01/04/15
16/04/15
01/06/15
26/06/15
01/07/15
01/07/15
01/07/15
01/09/15
01/09/15
01/11/15
16/11/15
29/12/15
02/01/16
01/01/16
01/01/16
01/01/16
01/01/16
01/03/16
01/03/16
01/03/16
16/04/16
27/05/16
01/06/16
01/06/16
08/06/16
01/04/15
01/04/15
01/04/15
01/04/15
01/01/15
Pianificazione
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizz.
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
Approvazione del piano di progetto
Progettazione
Costituzione del team
Progettazione esecutiva
Selezione ed approv. fornitura e fornitori
Approvazione budget spesa materiali
Realizzazione
Sviluppo software personalizzato
Acquisizione hardware e software
Realizzazione sottosistemi
Installazione rete e hardware di sistema
Installazione e configurazione software
Integrazione sottosistemi e collaudo
Collaudo del sistema
Dispiegamento
Realizzazione manuali operativi
Predisposizione banche dati
Formazione operatori
Configurazione processi ed utenti
Avvio esercizio
Avvio sperimentale
Coinvolgimento utenti finali
Revisione ed adeguamenti all'avvio
Collaudo finale
Revisione finale
Monitoraggio finale
Chiusura di progetto
Gestione del progetto
Project management
Amministrazione di progetto
Monitoraggio di qualit
Totali o riepilogativi
Fine
31/03/15
30/01/15
20/02/15
31/03/15
31/03/15
31/03/15
30/06/15
15/04/15
29/05/15
25/06/15
30/06/15
31/12/15
30/10/15
31/08/15
31/12/15
31/10/15
15/11/15
28/12/15
31/12/15
02/06/16
29/02/16
29/02/16
29/02/16
29/02/16
26/05/16
26/05/16
26/05/16
26/05/16
31/05/16
30/06/16
07/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
30/06/16
durata
effort
giorno
giorni
del
di fine
solari
piano attivit
56
89
89
29
21
29
18
7
50
28
36
89
36
20
89
4
8
89
57
90
180
14
10
104
43
26
148
24
14
175
4
7
180
435
183
364
121
351
302
61
7
242
68
121
364
60
22
303
14
12
318
42
34
361
2
9
364
233
152
518
59
19
424
59
70
424
59
35
424
59
14
424
86
86
511
86
13
511
86
23
511
40
50
511
4
9
516
26
29
546
6
17
523
22
9
546
285
456
546
456
182
546
456
80
546
456
23
546
546
1.092
costi
effort
14.500
6.000
2.000
6.500
5.500
1.000
14.500
2.500
7.000
4.000
1.000
129.400
104.900
2.000
20.000
6.500
3.500
10.000
2.500
66.400
5.500
20.000
9.500
4.000
24.900
3.500
6.500
14.900
2.500
6.500
4.000
2.500
72.500
45.000
21.000
6.500
303.800
effort
assorbito
58
23
9
26
21
5
84
23
34
20
7
279
110
40
124
70
18
36
5
135
45
45
45
-
556
158
UDA 12
Monitoraggio e controllo
costi effort: sono i costi calcolati nella alla schedulazione delle risorse del progetto riportati nel
fascicolo allegato al libro; il costo medio giornaliero pari a 286,6 e verr utilizzato per calcolare
il valore assorbito;
giorno fine attivit : riporta il numero di giorni solari tra la data di fine attivit e quella di inizio
Il grafico ottenuto dalla elaborazione dei dati presenti nella precedente tabella, raggruppando e sommando i
valori delle attivit che hanno la stessa data di fine ed elaborando le informazioni presenti nella tabella
seguente:
giorno di fine attivit: indica il giorno di fine attivit e serve per individuare le attivit comprese
nella riga;
effort pianificato: somma degli effort pianificati delle attivit che finiscono lo stesso giorno;
effort assorbito: somma degli effort assorbiti delle attivit che finiscono lo stesso giorno;
159
PARTE IV
planned value: totale cumulato dei singoli costi degli effort pianificati delle attivit gi concluse;
earned value: totale cumulato dei costi degli effort pianificati delle attivit gi concluse ottenuti
effort totale di riga per il costo medio giornaliero pari ad 286,6.
Tabella 25: Planned value ed Earned value
(valori cumulati)
giorno di fine
attivit
0
29
50
89
104
148
175
180
242
302
303
318
361
364
424
511
516
523
546
12.5
effort
effort
planned value earned value
pianificato assorbito
0
0
0
0
21
23
6.019
6.592
28
32
8.025
9.172
56
58
16.051
16.624
66
81
18.917
23.216
92
115
26.369
32.961
106
135
30.381
38.693
113
142
32.388
40.700
120
182
34.394
52.164
471
292
134.997
83.692
493
362
141.302
103.755
505
380
144.742
108.914
539
416
154.487
119.233
548
421
157.066
120.666
686
556
196.619
159.359
772
221.268
781
223.848
798
228.720
807
231.300
160
UDA 12
Monitoraggio e controllo
161
PARTE IV
Il gantt della presenta un esempio di gantt di verifica del progetto in cui si ha che:
a. per ogni attivit vi sono due barre orizzontali, la superiore che la barra di verifica e la inferiore la
barra di pianificazione;
b. la barra inferiore di colore nero per le attivit di livello 1, azzurro per le attivit di livello 2 e viola per le
attivit di livello 3;
c. la barra superiore di colore verde per la parte di attivit gi completate e realizzate correttamente nei
tempi, rossa per la parte di attivit eseguita con traslazione rispetto alla barra inferiore e arancio per le
attivit ancora da eseguire.
Dal gantt si pu osservare che:
d.
settimane (15 gg);
e.
fa parte del percorso critico e di conseguenza il ritardo si propaga per tutte le restanti
attivit del progetto con un ritardo complessivo di 15 gg. sulla durata globale del progetto;
f. le due A3.2 e A3.3.2 che vengono eseguite in contemporanea A2.4 procedono e terminano nei tempi
corretti.
12.6
Tutti i partecipanti al progetto sono interessati in modo differente alle informazioni sullo stato di
avanzamento dei lavori, dai membri del team, allo sponsor e al comitato di programma che ne necessitano
per la loro attivit di supervisione, ai manager degli altri progetti in attesa degli output necessari alle loro
attivit, agli stakeholder che li attendono per verificare le loro attese. Per il PM la nota pi importante il
report settimanale sullo status del progetto perch gli permette di monitorare le ultime attivit realizzate e di
pianificare le successive. Un esempio di report settimanale facilmente ottenibile dal riepilogo di tutte le
informazioni e dai report di attivit analizzati sinora. Allo sponsor sufficiente una versione pi sintetica
dello stesso report settimanale oppure pu essere sufficiente un report mensile. Al comitato di programma
sicuramente sufficiente un report mensile. Inviare regolari informazioni ai livelli superiori trasmette un idea
di project management organizzato ed anticipa informazioni su eventuali problemi che possono emergere in
futuro. La tabella riepiloga alcuni esempi di report e relativa frequenza che opportuno che il project
manager trasmetta ai livelli superiori.
Tabella 26: tipologie di report per destinatario
162
Da
Project
manager
A
Sponsor
Frequenza
Settimanale
Project
manager
Sponsor
In coincidenza con le
principali milestone di
progetto
Project
manager
Comitato di
programma
Strumento
- Avanzamento e confronto stato/piano
- Risultati e problemi
- Interventi necessari
Report di revisione del progetto:
- Istantanea del progetto
- Spiegazioni delle decisioni del progetto
- Analisi degli altri eventi del progetto e
apprendimento
- Raccomandazioni
Report di stato:
- Avanzamento rispetto al piano
- Proiezione rivista di costi
UDA 12
12.7
Monitoraggio e controllo
163
PARTE IV
12.8
La migliore soluzione per prevenire problemi per il project manager (PM) quella di interagire
continuamente con i membri del team prendendo come riferimento il piano, allocando sempre attivit smart,
condividendo obiettivi e tempi. Il metodo del critical path richiede che si tengano sempre sotto controllo le
attivit critiche utilizzando strumenti di controllo come il Pert e il Gantt. fondamentale che il PM ponga
non porre limiti di
tempo significa che si rischia di prolungare i tempi. Se non si fissano dei tempi, i membri non si rendono
conto delle esigenze del piano e non si rendono conto di essere in ritardo. Come stato gi ripetuto pi volte,
la disponibilit di tempo un elemento fondamentale per poter intervenire e risolvere i problemi che
164
UDA 12
Monitoraggio e controllo
emergono nel corso di un progetto. Occorre consegnare i deliverable a chi in attesa appena sono pronti
senza ritardare assolutamente la consegna per permettere agli altri di iniziare quanto prima le nuove attivit.
Analizzando
schedulazione del progetto SPOT, riportata nella tabella seguente, con le giornate
effort globale di tutte le risorse previste per ogni attivit, possiamo rilevare immediatamente
effort spesso nettamente inferiore alla durata
. Questa schedulazione
calcola effort globale per ogni attivit sommando gli effort di tutte le risorse, questo valore sarebbe corretto
se tutti i compiti fossero perfettamente sequenziali tra di loro ma, come facile prevedere, vi sono spesso dei
compiti che possono essere svolti in parallelo
effort globale calcolato in
questo modo. Nello stesso tempo per per alcune attivit vi sono dei tempi tecnici di attesa che
indispensabile sommarli agli effort per calcolare correttamente la durata di una attivit.
Tabella 27: schedulazione di progetto con stima della durata in giorni lavorativi ed in effort
WBS
Nome attivit
1
1.1
1.2
1.3
1.3.1
1.3.2
2
2.1
2.2
2.3
2.4
3
3.1
3.2
3.3
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.4
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.6
5
5.1
5.2
6
6.1
6.2
6.3
Pianificazione
Analisi esigenze
Stima dei tempi e dei costi di realizzazione
Definizione della proposta di progetto
Definizione del piano di progetto
Approvazione del piano di progetto
Progettazione
Costituzione del team
Progettazione esecutiva
Selezione ed approvazione fornitura e fornitori
Approvazione budget spesa materiali
Realizzazione
Sviluppo software personalizzato
Acquisizione hardware e software
Realizzazione sottosistemi
Installazione rete e hardware di sistema
Installazione e configurazione software
Integrazione sottosistemi e collaudo
Collaudo del sistema
Dispiegamento
Realizzazione manuali operativi
Predisposizione banche dati
Formazione operatori
Configurazione processi ed utenti
Avvio esercizio
Avvio sperimentale
Coinvolgimento utenti finali
Revisione ed adeguamenti all'avvio
Collaudo finale
Revisione finale
Monitoraggio finale
Chiusura di progetto
Gestione del progetto
Project management
Amministrazione di progetto
Monitoraggio di qualit
Durata in giorni
lavorativi
64 g
22 g
15 g
27 g
27 g
3g
65 g
11 g
33 g
21 g
3g
131 g
88 g
44 g
87 g
44 g
9g
34 g
3g
109 g
42 g
42 g
42 g
42 g
66 g
66 g
66 g
33 g
3g
22 g
5g
17 g
327 g
327 g
327 g
327 g
Effort totale
56
21
7
28
20
8
57
10
26
14
7
435
351
7
68
22
12
34
9
233
19
70
35
14
86
13
23
50
9
26
17
9
285
182
80
23
165
PARTE IV
166
UDA 12
12.9
Monitoraggio e controllo
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un
corso di studi.
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 1:
Con riferimento al progetto SPOT ed al suo gantt presente si supponga di assumere il ruolo di responsabile
A3.3.3 Integrazione sottosistemi e collaudo
una bozza di Report di
riepilogo sullo Stato di avanzamento lavori di una attivit riferito alla data di venerd 11/12/2015. Il report
deve essere consegnato al project manager nella riunione di pianificazione settimanale del 14/12/2014.
A3.3.2 Installazione e configurazione
software
nea con le previsioni del piano ed in particolare del gantt.
Come modello per il report si chiede di utilizzare quello riportato nella Tabella 23: report di riepilogo SAL
di attivit (non in linea con il piano) oppure uno equivalente.
Allo studente si chiede di realizzare due esempi di report:
effort
previsto;
che come effort previsto.
Esercizio 2:
sviluppato in classe, facendo riferimento al gantt di progetto si chiede allo studente di scegliere a piacere una
delle sotto-attivit della fase di Realizzazione.
produrre una bozza
piacere precedente alla riunione di coordinamento settimanale.
Si chiede di utilizzare come modello il report riportato nella Tabella 23: report di riepilogo SAL di attivit
(non in linea con il piano) o uno equivalente e di di realizzare due esempi di report:
uno che preveda
effort
previsto;
che come effort previsto.
Esercizio 3:
Con riferimento ad un
in classe, facendo riferimento al gantt di progetto, si chiede allo studente di creare un gantt di verifica come
quello riportato nella figura: Figura 44: diagramma di Gantt di monitoraggio o verifica. Si deve supporre
che il progetto abbia appena completato la prima attivit di realizzazione con un mese di ritardo e tutte le
altre precedenti in perfetta corrispondenza con quanto previsto nel gantt.
Riportare nel gantt di verifica tutte le attivit successive a quella in ritardo, rispettando tutti i vincoli presenti,
167
PARTE IV
Esercizio 4:
in classe, facendo riferimento al gantt di progetto, si chiede allo studente di creare una simulazione di
elaborazione ed analisi dello stato d
contenente le linee del Planned value
Earned value.
Esercizio 5:
Casi di studio di questo libro o ad altro progetto sviluppato in
classe, facendo riferimento al gantt di progetto ed alla schedulazione delle risorse, si chiede allo studente di
scegliere a piacere una delle sotto-attivit della fase di Realizzazione.
Si chiede inoltre allo studente di assumere il ruolo di responsabile
una bozza di
Figura 30: esempio di Gantt con milestone (progetto SPOT) del paragrafo Parte III 9.4 per valutare eventuali
miglioramenti che possono essere apportati.
Esercizio 7:
Casi di studio
in classe, facendo riferimento al gantt di progetto ed alla schedulazione
effort delle risorse si si chiede
allo studente di scegliere a piacere una delle sotto-attivit della fase di Realizzazione elaborare un gantt
con la durata in giorni lavorativi di ogni attivit uguale alla somma degli effort e confrontalo con il gantt di
168
UDA 12
Monitoraggio e controllo
progetto precedentemente elaborato per valutare eventuali miglioramenti che possono essere apportati.
Esercizio 8:
Con riferimento
Casi di studio
sviluppato in classe, facendo riferimento al gantt di progetto ed alla schedulazione delle risorse si chiede allo
studente di elaborare un gantt con la durata in giorni lavorativi di ogni attivit uguale alla somma degli effort
e confrontalo con il gantt di progetto precedentemente elaborato per valutare eventuali miglioramenti che
possono essere apportati.
169
PARTE IV
UDA 13
13.1
Lo Scope management
Lo Scope Management una attivit che parte dalla pianificazione di progetto con la definizione della lista
di obiettivi specifici del progetto, dei deliverable, delle attivit, dei costi e delle scadenze.
questi elementi definito come ambito del progetto . Definire dettagliatamente e documentare lo scope di un
progetto un elemento fondamentale, occorre descrivere i confini del progetto, stabilire le responsabilit di
ciascun membro del team e stabilire le procedure di verifica e di approvazione di un lavoro completato. Nel
corso di un progetto, questa documentazione aiuta il team di progetto a rimanere concentrato sulle attivit e
fornisce al team le linee guida per prendere delle decisioni inerenti le numerose richieste di modifica
Change Request che solitamente si verificano. Per i grandi progetti naturale avere dei cambiamenti
durante il ciclo di vita del progetto, quindi importante che lo scopo del progetto venga definito
puntualmente
team di progetto sia in grado di gestire i cambiamenti. Nel
documentare lo scopo del progetto, le parti interessate (committente e fornitore di servizi) devono essere
puntuali il pi possibile per evitare situazioni in cui una o pi parti del progetto possano finire col richiedere
pi di quanto non sia stato definito e concordato. Lo scopo di un progetto non pu essere definito in modo
generico o per grandi linee, una scarsa pianificazione con obiettivi di tipo generale e scarsamente definiti o
una comunicazione poco efficiente solitamente portano un progetto al fallimento. Per una gestione efficace
del progetto fondamentale che tutti i membri del team conoscano chiaramente lo scopo del progetto.
Durante un progetto arrivano spesso suggerimenti finalizzati a possibili miglioramenti dei tempi, delle
prestazioni e delle caratteristiche degli output di progetto, il pi delle volte questi suggerimenti sono validi ed
opportuni. Il problema che questi suggerimenti spesso fanno saltare tutti i parametri di pianificazione e
rischiano di far fallire il progetto; questo processo detto scope creep, dove creep sta per subdolo, furtivo,
strisciante, improvviso, cio piccoli cambiamenti ma non governati dello scope del progetto. Se non viene
affrontato e gestito adeguatamente lo scope creep pu portare vari tipi di difficolt:
se il suggerimento viene accettato allora nel progetto si possono aggiungere compiti inizialmente non
della qualit tecnica degli output;
s
re di perdere delle vere ed importanti
opportunit.
Queste situazioni, apparentemente senza soluzione, si affrontano con un apposito progetto di scope
management che permette di aggiornare il piano di progetto con le dovute conseguenze in termini di tempi,
costi o qualit. Al momento di avvio di un progetto di scope management occorre fare attenzione perch
solitamente in questi casi si creano delle situazioni che rischiano di rendere il progetto di scope management
inefficace, per esempio:
tutti gli utenti, ognuno secondo le proprie esigenze e preferenze, hanno sempre un lungo elenco di
esigenze aggiuntive da presentare per migliorare gli output; molte di tali richieste possono essere
interessanti e spesso in grado di apportare
a;
in alcuni casi possono intervenire delle esigenze di tipo normativo, a volte indispensabili, che richiedono
una interruzione del progetto necessaria per ripianificare e riprogettare;
i fornitori esterni tendono a indirizzare le soluzioni a seconda della loro convenienza:
tempi e le caratteristiche tecniche per generare il massimo profitto per loro;
se hanno delle soluzioni gi pronte spingono in direzione di queste;
se non hanno il personale disponibile tendono a minimizzare le opportunit evidenziandone gli
aspetti negativi.
170
UDA 13
Scope management
i componenti del team spesso si impegnano oltre il necessario sviluppando soluzioni che vanno oltre le
; solitamente adottano questi atteggiamenti per dimostrare la loro competenza ed
nza del loro ruolo nel progetto;
g
richiedono consegne particolari in coincidenza con eventi importanti;
spesso vengono prodotti modelli dimostrativi di output che non sono stai pianificati e che richiedono
impegno aggiuntivo e altro tipo di risorse.
Un progetto per avere successo deve saper accogliere il cambiamento, apportare piccole modifiche e
soddisfare delle esigenze come quelle sopra esposte. A volte questo
soddisfare tali richieste piuttosto che avviare un nuovo progetto. Altre volte per gli effetti del cambiamento
possono essere destabilizzanti in varie direzioni. Per esempio la soluzione pu richiedere al progetto dei
cambi in modo non perfettamente controllato oppure le persone impegnate nel progetto si ritrovano ad
operare in situazioni di incertezza.
Tutte queste situazioni hanno in comune il fatto che, a un certo punto del progetto, gli obiettivi possono non
coincidere pi con quelli riportati nel PID ed il progetto non riesce pi a restare negli ambiti previsti. Un
attento processo di controllo delle modifiche fondamentale, per il processo dello scope control necessit
di operare in modo integrato con altri processi di controllo che si concentrano sulle modalit di gestione dello
scopo del progetto e sull
, come il processo di risk management che verr trattato
nella unit didattica seguente del libro.
Un metodo pratico ma efficace di monitorare e gestire le iniziative di scope management per il project
manager quello di delegare compiti e responsabilit ad altri membri del team definendone gli ambiti di
intervento. I membri del team, non potendo approvare interventi che vanno oltre gli ambiti definiti, tendono a
mantenere tali attivit entro i limiti loro consentiti evitando al progetto di dover assorbire impatti di portata
eccessiva.
Le conseguenze sul progetto in questi casi possono essere decisive anche per il risultato globale dello stesso.
171
PARTE IV
13.2
indispensabile monitorare e gestire in modo adeguato tutte le richieste di cambiamento rispetto al piano
iniziale che si hanno in un progetto.
Il modo classico per seguire tutte le questioni aperte del progetto quello di istituire un apposito registro,
magari elettronico, in cui riportare e monitorare non solo le richieste di cambiamento ma anche tutte le
questioni aperte che, in qualche modo, occorre affrontare e risolvere per permettere al progetto di procedere
secondo gli obiettivi. Sul registro, oltre alle problematiche, indispensabile che siano riportate anche le
possibili soluzioni proposte per poterle analizzare e poi eventualmente scegliere la migliore. Dover formulare
delle soluzioni spinge ad analizzare le questioni con la conseguenza, in alcuni casi, che un problema a prima
vista complesso pu essere scomposto in parti pi piccole risolvibili singolarmente in modo pi semplice.
Sul registro dovrebbero essere riportate anche tutte le informazioni necessarie ad affrontare la questione, per
esempio dovrebbe essere indicato
relativo alla questione in esame. Il
registro delle questioni deve essere consultato giornalmente come una agenda per poter tenere sotto controllo
tutti i problemi aperti. Un registro elettronico dovrebbe gestire anche altre funzionalit utili come degli alert,
dei livelli di priorit, uno scadenzario ed altro ancora. Sul registro, oltre alle informazioni di base sopra
esposte devono essere riportate anche altre informazioni utili come:
un numero progressivo identificativo,
il tipo di questione,
le date di: registrazione, segnalazione, scadenza e finale di chiusura della questione,
il segnalatore,
il responsabile a cui stata assegnata,
I soggetti coinvolti nella gestione,
lo stato attuale,
la soluzione finale adottata.
Alla fine del progetto il registro permetter di verificare se sono rimaste delle questioni aperte e poi
permetter di ricostruire molti elementi significativi e fare valutazioni che possono essere utilizzate come
esperienze per il futuro. Particolari casi di progetti di scope management possono essere rappresentati i casi
di gestione dei rischi di progetto che verranno trattati nella prossima unit didattica del libro. I cambiamenti
che riguardano i rischi di progetto sono trattati come scope management solo se richiedono modifiche a
tempi, costi e deliverable di progetto. Nella scheda seguente viene riportato un esempio di registrazione
ante la variazione della normativa relativa ai
contenuti della modulistica degli uffici tecnici comunali. Come si pu notare analizzando il gantt di progetto
la data di pubblicazione della nuova normativa coincisa con il periodo di pubblicazione del bando di gara e
in attesa delle offerte dei fornitori. Questa coincidenza non ha apportato particolari problemi tecnici a parte la
richiesta di una integrazione dei contenuti del progetto esecutivo ma ha comportato un ritardo sui tempi di
completamento
o ad altri ritardi gi accumulati risulter un ritardo complessivo di un
Le
conseguenze sarebbero state sicuramente maggiori se il decreto legislativo fosse stato pubblicato dopo
A3 Realizzazione perch avrebbe richiesto modifiche al lavoro di analisi tecnica e
sviluppo software gi svolto con ritardo nei tempi ed aumento dei costi dovuti al nuovo effort richiesto.
172
UDA 13
Scope management
Tabella 28: esempio di registrazione sul registro delle questioni (Issue Log)
Priorit: Urgentissimo
data di registrazione:
data di segnalazione:
data di scadenza:
15/6/2015
15/6/2015
30/6/2015
segnalato da: Responsabile Ufficio Tecnico del Comune di: <nome del comune> ing. <nome e cognome>
descrizione:
In data 2/6/2015 stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale il nuovo D.Lgs n. 350 relativo alla standardizzazione della
modulistica degli uffici tecnici comunali per i procedimenti di:
Richiesta permesso di costruire;
Richiesta agibilit;
Segnalazione fine lavori;
Comunicazione di fine lavori.
Il decreto contiene i modelli che i comuni saranno obbligati ad utilizzare a partire dal 1/1/2016.
istanze da parte degli utenti e la conseguente generazione automatica della modulistica da sottoscrivere con firma
digitale e da inviare tramite posta elettronica certificata, si deve richiedere alla ditta fornitrice dei servizi relativi al
progetto SPOT di adeguare le specifiche tecniche alla nuova normativa.
responsabile:
soggetti interessati:
data: 16/6/2015
stato:
la gara di aggiudicazione della fornitura in corso essendo stata bandita in data 8/6/2015.
Occorre immediatamente adeguare il progetto esecutivo con una integrazione riguardante i
contenuti del Dlg 350/2015.
data: 18/6/2015
stato:
stata prodotta una integrazione tecnica da inserire nella documentazione del bando per
adeguare le specifiche tecniche contenute nel progetto esecutivo alle richieste contenute nel
Dlg 350/2015.
data:
stato:
data di chiusura:
19/6/2015
omune capofila.
Ai fornitori sono
stati concessi altri 10 giorni solari per la consegna delle offerte.
La scadenza delle offerte prevista per il 10/7/2015 con un ritardo 10 giorni rispetto ai
tempi previsti dal gantt
delle offerte e per
Al momento attuale per il progetto si prevede un ritardo di un mese dal 30/6/2015 al
A2.3 Selezione ed approvazione fornitura e fornitori che si
ripercuoter su tutto il progetto per cui indispensabile una immediata ripianificazione.
Firma responsabile:
pag.
173
PARTE IV
13.3
Nella valutazione del processo opportuno mettere in evidenza le domande fondamentali che portano alla
valutazione della proposta di intervento:
se la proposta valida e tale da essere presa in considerazione;
se gli interventi necessari sono
se vengono violati i vincoli di progetto di tempo, costi e caratteristiche tecniche dei deliverable.
La risposta a queste domande porta alla soluzione dello scope management.
174
UDA 13
13.4
Scope management
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 1:
Con riferimento al progetto SPOT ed al gantt presente nel PID presente nella apposita appendice del libro si
supponga che il Dlg 350 del 27/6/2015 fosse stato pubblicato il 1/9/2015 e la questione fosse emersa il
3/9/
13.2 Registro delle questioni
(issue log) inserendo le nuove date e le relative conseguenze nella gestione della questione.
Esercizio 2:
sviluppato in classe, facendo riferimento al piano di progetto si chiede:
1. di individuare una richiesta di scope creep relativa al caso di studio in esame;
2. di descrivere la questione utilizzando la scheda di esempio del paragrafo 13.2 Registro delle questioni
(issue log).
175
UDA 14
Vi sono varie definizioni di rischio a seconda del contesto in cui si opera, tra queste una tra le pi appropriate
per il project management :
Definizione: rischio
pregiudicare il
Possiamo definire il mancato raggiungimento degli obiettivi come una crisi del progetto, cio una situazione
di grave difficolt che pu rendere impossibile portare a termine il progetto oppure pu richiedere interventi
risolutivi che vanno a modificare obiettivi fondamentali del progetto: qualit dei prodotti, tempi e/o costi. E
facile intuire che preferibile gestire una situazione di rischio piuttosto che una crisi perch si possono
attuare delle azioni correttive che limitano le conseguenze (impatto)
La gestione del
rischio richiede sempre una quantit di tempo e delle risorse economiche aggiuntive che generalmente sono
proporzionali alla gravit del rischio stesso; quanto prima un rischio rilevato tanto meglio per il progetto
I piccoli problemi sono difficili da vedere ma facili da risolvere; se li lasci ingrandire, essi sono facili da
vedere ma molto difficili da risolvere (Niccol Macchiavelli).
Risk Management) e di identificare tutti i rischi di progetto e di
eliminarli o almeno ridurli ad un livello accettabile. Vi sono delle strategie che mirano a prevedere e a evitare
i possibili rischi in un progetto ma vi sono alcuni rischi che sono casuali e difficilmente prevedibili. Vi sono
pareri contrastanti sulla opportunit o meno di attuare interventi di prevenzione dei rischi, vi chi pensa che
non vale la pena spendere risorse per la prevenzione e che preferibile limitarsi ad individuare i rischi al
momento che si manifestano ed a gestirli. In realt possibile prevedere una buona parte degli eventi
rischiosi che hanno alta probabilit di verificarsi e di attuare azioni di prevenzione, in ogni caso occorre
14.1
Tipologie di rischio
La prima attivit da affrontare nella gestione del rischio in un progetto quella di stilare un elenco dei rischi
possibili, questo per sicuramente non un compito facile ed immediato. Vi sono varie tipologie di rischio e
vari modi per classificarli, una prima distinzione si pu
Origine interna: rischi che possono essere affrontati e gestiti perch dipendono da fattori interni
: errori di strategie di marketing, errori tecnici legati a tecnologie ed attrezzature
inadeguate o a guasti, errori per mancanza di competenze, per cattiva gestione, per motivi di salute del
personale ed altri ancora.
Origine esterna
fattori esterni come: attivit della concorrenza con presenza di prodotti alternativi, eventi inattesi come
alluvioni e terremoti, crisi economiche con variazioni di prezzi, instabilit politica, variazioni finanziarie,
politiche protezionistiche, volatilit dei tassi ed altro ancora.
seguenti tre tipologie:
Rischi aziendali: rischi che minacciano l'organizzazione nel suo complesso e che possono avere
conseguenze per il progetto. Tra questi vi sono tutti i rischi esterni ed i rischi di origine interna che
176
UDA 14
Risk Management
dipendono da fattori non direttamente collegabili con il progetto. Nel caso di origine interna sono quei
rischi che vanno al di l del controllo del project manager e dello sponsor .
Rischi di progetto: rischi che riguardano il progetto nel suo complesso e non le singole attivit
specifiche sulle quali per si riflettono.
Rischi di attivit: rischi legati esclusivamente alla realizzazione delle singole attivit che solitamente
sono dovuti a problemi e/o errori di tipo tecnico. Molti dei rischi che si generano e si evidenziano a
livello di attivit sono una propagazione di rischi di progetto. Per esempio, un attivit pu risentire di
errori nella definizione dei requisiti o nella quantificazione di costi e tempi.
Nella tabella seguente riportato un elenco di possibili rischi, classificati per progetto, riferiti a progetti
generici di qualsiasi settore. Essendo il progetto di tipo generico non sono riportati rischi per attivit
specifiche.
Tabella 29: esempi di rischio in un progetto di tipo generico
Esempi di rischio in un progetto di tipo generico
aziendali
di progetto
Cambiamenti delle condizioni del mercato capaci di modificare l'attrattivit del progetto.
Opportunit aziendali per investimenti in altri progetti che possono entrare in competizione con
il progetto in questione per quanto riguarda la condivisione delle risorse.
Vincoli alle attivit aziendali per ragioni di tipo legale, ambientale o normativo.
Giudizio negativo del mercato sui prodotti anche se questi rispettano i requisiti previsti.
Condizionamenti da parte della pubblica opinione sul marchio aziendale che possono spingere a
limitare le attivit aziendali.
Aumento dei prezzi dei materiali necessari al progetto.
Difficolt tecniche del fornitore.
Fallimento del fornitore.
Mancata accettazione dei prodotti da parte dell'utente.
Carenza di supporto e appoggio alla gestione da parte dei livelli superiori.
Mancanza di attivit o legami logici nel piano.
Consegna insoddisfacente da parte di un fornitore.
Incertezza sui requisiti dell'utente.
Mancata corrispondenza fra le competenze necessarie e le risorse disponibili nell'azienda.
Rischio tecnologico per errori di funzionamento delle tecnologie rispetto alle previsioni.
Mancanza di esperienze significative nella realizzazione di progetti simili.
Contrasti tra personalit diverse all'interno del team.
Esigenza di alto grado di innovazione e conseguente incertezza sulle scelte effettuate.
Aumento dei costi di progetto dovuti a:
completamento degli output solo dopo la scadenza del progetto;
necessit di budget superiore a quello inizialmente pianificato.
Mancata corrispondenza della qualit degli output del progetto rispetto alle aspettative.
I rischi elencati nella tabella sono tutti di tipo negativo ma alcuni rischi possono avere anche risvolti positivi
e si possono trasformare in opportunit per il progetto, in questi casi occorre gestire i rischi a seconda della
direzione intrapresa. Per esempio, una variazione dei prezzi dei materiali necessari per il progetto pu essere
negativa se i prezzi salgono ma pu diventare anche una opportunit positiva se i prezzi diminuiscono e si
possono ottenere dei risparmi sui costi globali per il progetto.
acquistando magari in anticipo il materiale necessario per sfruttare un eventuale momentaneo abbassamento
dei prezzi.
177
14.2
Un evento rischioso scaturisce sempre da una o pi cause e si manifesta attraverso uno o pi eventi che con
il tempo si trasformano in effetti che per il progetto si concretizzano in variazioni di tempi, costi e qualit.
Tabella 30: esempi di rapporto cause, eventi ed effetti di un rischio
Cause
Errori di
software
progettazione
Eventi
Effetti
Errore
nella
valutazione Non si riesce a rispettare i tempi Ritardi nella consegna
effort necessario per la di consegna
pagamento di penali
realizzazione di una attivit o
prodotto
con
generano i rischi e poi valutarne la probabilit che queste cause generino eventi negativi.
14.3
progetto. Vi sono due diversi tipi di approccio alla identificazione dei potenziali rischi per un progetto:
a) Approccio cause
effetti:
i singoli eventi e poi per ogni evento valutare le possibili conseguenze.
b) Approccio effetti
cause: consiste nel valutare i possibili effetti e poi di conseguenza individuare le pi
efficaci modalit di azione affinch le rispettive conseguenze possano essere evitate (se negative) o
promosse (se positive).
cause
effetti si dimostra pi efficace quando si cerca di individuare le potenziali minacce
effetti
cause si dimostra pi efficace quando si vogliono favorire le opportunit che
possono generare vantaggi.
Come gi premesso la fase di identificazione dei rischi si divide in due fasi successive:
a) individuazione dei rischi;
b) descrizione dei rischi.
individuazione dei rischi parte dalla rilevazione, definizione ed elencazione delle potenziali fonti di
rischio. Per ogni potenziale fonte di rischio definita occorre poi identificare le potenziali cause che
effetti. La ricerca delle fonti e delle cause dei rischi pu essere
facilitata ricorrendo a:
precedenti esperienze aziendali di tipo progettuale o di altro genere;
contributo di tutti i componenti del team di progetto basato sulle esperienze precedenti e sulle
competenze personali;
informazioni reperibili attraverso studi, statistiche ed altro genere, realizzati da istituti specializzati nel
settore del project management o nel settore di interesse specifico del progetto.
Nella scheda seguente riportato un esempio di fonti di rischio che maggiormente sono presenti durante la
realizzazione di un progetto generico raggruppate per aree di indagine.
178
UDA 14
Risk Management
Fonti di rischio
Requisiti insufficienti precisati in sede contrattuale
Alta
Necessit di ricorso a tecnologie innovative o poco note
Processo produttivo non collaudato
Presenza di fornitori di materie prime o di componenti non affidabili
Assenza di clausole che prevedano la revisione in itinere dei prezzi
Presenza di difficolt per il trasporto on site di materiale
Piano dei pagamenti legato allo stato di avanzamento lavori (SAL)
Wbs, pbs o obs incomplete
Work package non definiti compiutamente
Mancata previsione di rinnovi contrattuali
Scarsa conoscenza della contrattualistica locale
Instabilit dei prezzi delle materie prime
Incertezza sulla reale disponibilit di attrezzature particolari
Incertezza sulla reale disponibilit di risorse umane con skill idonei ai
fabbisogni
Imprevedibilit delle condizioni meteorologiche
Difficolt
igienico sanitarie di locali ecc.)
Skill non adeguati dei componenti del Project team
Alto turn over delle risorse umane
Imprecisa definizione dei ruoli
Attribuzione delle responsabilit non formalizzate e/o poco definite
Partendo da queste fonti di rischio occorre prima identificare, per ognuna di loro, le cause che potrebbero
generare gli eventi negativi e poi gli effetti che ne conseguirebbero.
suddivisibili in due tipologie:
Tecniche di supporto: sono le metodologie di raccolta delle informazioni utili alla analisi dei rischi, le
tecniche pi comuni sono: interviste, checklist, mappatura dei processi, brainstorming ed altre
metodologie pi codificate come il metodo Delphi.
Tecniche di analisi
identificazione. Queste tecniche sono pi efficaci se presente una analisi dei processi ben sviluppata.
Tra le tecniche pi conosciute vi sono: What-is analisis, Diagramma causa o effetto (o di Ishikawa),
Analisi SWOT, Albero degli eventi (Event Tree Analysis), Albero dei guasti (Fault Tree Analysis), Risk
breakdown structure e le tecniche reticolari come il PERT e il CPM che sono state gi trattate in questo
libro.
e una preparazione specifica da parte
del PM o il supporto di un esperto specializzato
. Le attivit di
identificazione ed analisi dei rischi iniziano generalmente con una riunione o workshop che viene convocata
subito dopo la conclusione della prima bozza del piano di progetto ed a cui partecipano tutti coloro che sono
stati coinvolti nella pianificazione ed eventualmente altri esperti esterni. Applicando una o pi tecniche tra
quelle precedentemente elencate vengono identificati, codificati, valutati e classificati tutti i rischi a cui pu
essere esposto il progetto. Durante un progetto per possono sempre sorgere nuovi rischi e pertanto l
di identificazione ed analisi dei rischi non termina nella fase di pianificazione ma deve essere continuamente
aggiornata. Solitamente la revisione dei rischi avviene durante le fasi di ripianificazione o altri eventi
particolari.
per un progetto solitamente molto lungo, arriva oltre il centinaio di
elementi. Nel
didattica Parte VII 21 La sicurezza sul lavoro
se riferiti al settore della sicurezza sui luoghi di lavoro, il Documento sulla valutazione dei Rischi (DVR) che
ogni istituto scolastico deve obbligatoriamente avere, analizzato in quel capitolo, un esempio pratico in cui
applicati i principi e le modalit di gestione dei rischi trattati in questa UDA.
179
14.4
Vi sono vari modi per valutare e classificare un rischio, per esempio si pu valutare la probabilit che si
verifichi, oppure le conseguenze o impatto
un dato evento sul progetto. Per
ognuno di questi due indicatori si possono utilizzare differenti scale di misurazione, un modo semplice ma
efficace quello di utilizzare una scala limitata a tre valori: basso, medio e alto. A seconda dei casi si
possono utilizzare anche scale di altro tipo come per esempio una scala di valori numerici da 1 a 10 o altre
ancora. Utilizzando la scala a tre valori (alto, medio e basso) per i due indicatori definiamo la seguente
classificazione:
Tabella 32: esempio di valutazione di probabilit ed impatto
Probabilit
Impatto
Medio
Basso
Alto
Un esempio di valutazione di possibili rischi presenti nella costruzione di un edificio sono i seguenti:
la probabilit che si verifichi una giornata di pioggia durante i lavori di costruzione di un edificio
l
struttura gi realizzata parziale ed ancora poco consolidata.
Un modo semplice di valutare la gravit di un rischio di moltiplicare il coefficiente di probabilit per il
coefficiente di impatto:
R=P*I
Se, come nel nostro caso,
ed per entrambi i parametri vengono assegnati rispettivamente ai tre valori i corrispondenti valori numerici 1,
2 e 3, si potr avere una combinazione di valori come quella descritta nella tabella seguente:
probabilit
bassa (1)
media (2)
alta (3)
basso (1)
medio (2)
alto (3)
impatto
180
UDA 14
14.5
Risk Management
In questo paragrafo viene sviluppato un esempio di definizione e valutazione dei rischi che:
1. si parte dalla individuazione delle fonti di rischio;
2. poi si associano le cause che possono generare il rischio, gli eventi e gli effetti connessi;
3. infine si definisce la
Prendiamo come esempio la scheda di identificazione delle fonti di rischio presentata nel precedente
14.3 Identificazione dei rischi
di tipo generico, ed elenchiamo, per le fonti di rischio, le possibili cause che lo possono concretizzare ed i
relativi eventi che ne conseguono.
Tabella 33: esempio di identificazione e valutazione dei rischi (progetto SPOT)
Cause
Eventi
G(*
P(*)
I(*)
1
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
1
4
2
4
4
4
4
1
2
2
2
2
2
2
4
4
2
1
1
1
1
2
1
1
2
2
1
1
1
2
1
1
4
2
1
1
1
4
2
2
181
differenti situazioni e a seconda dei progetti, di conseguenza, i valori proposti sono indicativi.
ioni differenti purch motivate.
Tra le cause possibili per la
Alta probabilit di modifiche richieste in corso
ro da ripetere alcune delle cause della precedente
. In questo caso sarebbero per
delle
le genera effettivamente, in questi casi
bene assegnare le cause una sola volta ed alla fonte primaria.
Alcuni eventi possono essere la manifestazione di cause differenti e di conseguenza possono essere
Tempi di risposta lu
buono per qualsiasi forma di richiesta o protesta.
indispensabile che una fonte o una causa venga inserita, valutata e monitorata, anche
eventualmente inserita in una posizione corretta. Per gli eventi bene ripeterli per poter valutare tutte
le cause possibili ogni volta che un dato evento si verifica.
14.6
182
UDA 14
Risk Management
Cause /Eventi
Insufficiente analisi del contesto di utilizzo
Scarsa interesse dei cittadini per mancanza di informazione
Mancanza di infrastrutture di supporto come internet, PEC e
Firma Digitale presso i cittadini
Scarsa partecipazione del personale interno agli Enti
Insufficiente analisi dei fabbisogni delle funzionalit software
Mancanza di funzionalit software necessarie alla gestione ed
erogazione dei servizi
Presenza di funzionalit inutilizzate
Insufficiente analisi
necessarie nei luoghi di lavoro
Mancanza di postazioni di lavoro
Mancanza di collegamenti ad internet nelle stanze di lavoro
Difficolt nei collegamenti wireless
Mancanza di personale
Mancanza di competenze
Organizzazione inadeguata e non in grado di erogare i servizi
realizzati
Insufficiente analisi dei processi interni
Automatizzazione dei servizi incompleta
Mancanza di formazione del personale:
Mancanza di supporto qualificato al personale
Mancata conoscenza degli obiettivi del progetto
Difficolt ad erogare servizi generali da parte degli uffici
Scarsa disponibilit del personale ad utilizzare le nuove
applicazioni
Impossibilit del personale ad avviare i nuovi servizi per
sovraccarico di lavoro
Incapacit del personale ad utilizzare i nuovi sistemi
Presunzione del personale e/o voglia di mettersi in mostra
Interessi personali interni
Situazioni particolari
Pressioni esterne di portatori di interessi contrastanti
Richiesta di servizi inutili
Proteste per inefficienze inesistenti
Tentativi di attribuire al nuovo progetto carenze personali o
organizzative di altro genere
Incapacit ad erogare servizi da parte del personale
Scarsa voglia di lavorare
Valutazione
Modalit di gestione
2
1
2
2
2
2
2
2
4
2
4
4
2
2
2
2
4
4
2
2
1
2
2
2
4
4
2
1
1
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
2
1
2
1
4
2
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
183
Questa tabella solo un esempio utile ad associare le modalit di gestione con delle tipologie di rischio. Nei
documenti di progetto non sufficiente indicare la tipologia di gestione ma necessario descrivere anche le
modalit di gestione di ogni differente tipo di rischio.
14.7
intendono attuare.
eventuali misure di
prevenzione definite. Durante il progetto si devono ripetere, in occasioni gi pianificate, periodiche o
corrispondenti a momenti diversamente pianificati, degli interventi di revisione finalizzati a rilevare
eventuali ulteriori rischi probabili o reali che possono avvenire in funzione delle mutate situazioni del
contesto, interno o esterno al progetto. La gestione del rischio non deve mai interrompersi durante un
o sia per
classificazione. fondamentale, per la gestione del rischio, la consapevolezza da parte del project manager
della possibilit di incappare in situazioni di rischio e della conseguente necessit di gestire tali situazioni. La
gestione del rischio di fatto la quarta dimensione del progetto che il project manager deve gestire in
aggiunta alle tre variabili fondamentali: tempo, costi e qualit.
184
UDA 14
14.8
Risk Management
Si richiede di eseguire gli esercizi di questo paragrafo facendo riferimento ai progetti del libro che sono
Parte VIII Appendice I - Casi di studio Gli esercizi possono essere eseguiti anche per un
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 1:
Con riferimento al progetto SPOT ed al relativo PID presente nel fascicolo allegato al libro si chiede definire
cause, eventi, probabilit, impatto e gravit per alcune o per tutte le fonti di rischi riportate nella seguente
tabella:
Aree di indagine
requisiti del deliverable
caratteristiche del prodotto
termini contrattuali
incompletezza
della
definizione del progetto o
del prodotto
preventivazione dei costi
stima delle durate
Fonti di rischio
requisiti insufficienti precisati in sede contrattuale
alta
necessit di ricorso a tecnologie innovative o poco note
processo produttivo non collaudato
presenza di fornitori di materie prime o di componenti non affidabili
assenza di clausole che prevedano la revisione in itinere dei prezzi
presenza di difficolt per il trasporto on site di materiale
piano dei pagamenti legato al Stati di avanzamento lavori (SAL)
stesura di wbs/pbs/obs incomplete
work package non definiti compiutamente
mancata previsione di rinnovi contrattuali
scarsa conoscenza della contrattualistica locale
instabilit dei prezzi delle materie prime
incertezza sulla reale disponibilit di attrezzature particolari
incertezza sulla reale disponibilit di risorse umane con skill idonei ai
fabbisogni
imprevedibilit delle condizioni meteorologiche
difficolt logistiche
igienico sanitarie di locali ecc..)
skill non adeguati dei componenti del Project team
alto turn over delle risorse umane
imprecisa definizione dei ruoli
attribuzione delle responsabilit non formalizzate e/o poco definite
Fonti di rischio
requisiti insufficienti precisati in sede contrattuale
Sono gi state sviluppate nel paragrafo 14.5 Esempio di identificazione e valutazione dei rischi e possono
essere prese come esempio.
185
Esercizio 2:
Con rif
sviluppato in classe, facendo riferimento al piano di progetto si chiede di ripetere quanto richiesto
o definite nella tabella.
Esercizio 3:
Dopo aver svolto uno o entrambi gli esercizi 1 e 2 si chiede per ogni rischio individuato di definire le
14.6 Modalit di gestione del
rischio
186
Parte V
15. Fase di Progettazione
16. Fase di Realizzazione e Test
17. Fase di Dispiegamento
18. Fase di Revisione finale
187
UDA 15
15.1
Nella fase di progettazione si definisce la soluzione tecnica ed organizzativa che deve realizzare gli obiettivi
del progetto individuati nella fase di pianificazione. In molti progetti la fase di progettazione coincide anche
parte gi della realizzazione.
progettazione e la realizzazione sono due fasi ben distinte. A seconda del progetto, queste due fasi possono
essere ampliate o ridotte in funzione delle specifiche esigenze
la portata (la quantit di lavoro e di deliverable). indispensabile dimensionare bene le fasi, aumentarne
Nella fase di
progettazione viene svolto il primo lavoro tecnico di una certa importanza. Per ridurre al minimo le
rilavorazioni e gli ostacoli che si possono presentare nelle fasi successive, fondamentale che la soluzione
sia definita perfettamente nei minimi dettagli.
15.2
Scopo
Lo scopo della fase consiste nella progettazione dei seguenti elementi:
Una dettagliata attivit di analisi delle esigenze degli utenti, eventualmente sviluppate e verificate
attraverso attivit di simulazioni e test.
La definizione dettagliata di ogni elemento della soluzione finale , dove per soluzione finale si
intendono sia i beni ed i servizi da implementare sia l
produzione ed erogazione a regime.
Metodi e modalit di lavoro funzionali alla realizzazione delle soluzioni, la definizione delle modalit
189
PARTE V
di lavoro deve comprendere in particolare la descrizione di un approccio tecnico generale che soddisfi le
esigenze di progetto in termini di:
attivit da svolgere,
compiti specifici da realizzare,
tempi necessari,
competenze e quantificazione delle risorse,
organizzazione delle attivit e delle risorse,
quanto altro necessario a descrivere le attivit.
indispensabile fare attenzione a non inserire nelle attivit di realizzazione elementi, come i seguenti, che
non sono previsti nel piano iniziale:
Miglioramento dei prodotti o eventualmente anche nuovi prodotti che possono modificare lo scopo
iniziale di progetto: i cambiamenti allo scopo di progetto, come gi trattato nella unit didattica Parte
IV 13 Scope management
to processo di scope
management.
Attivit di test di soluzioni sperimentali: le attivit di test e simulazione devono essere previste nella fase
di realizzazione e non devono essere attivit di progettazione.
Deliverable
Il deliverable della fase di progettazione sono in generale tutti i documenti e relative approvazioni. I prodotti
di base sono i seguenti:
a) Il progetto tecnico (o esecutivo) di una soluzione che soddisfa tutte le esigenze e gli obiettivi definiti nel
piano. Il progetto esecutivo composto da documenti descrittivi di tipo tecnico-organizzativo, integrati a
seconda dei casi con grafici (vedi progetti del settore edilizia), modelli in scala o altro.
b) Altri documenti tecnici necessari alle attivit di progetto come per esempio:
bandi e disciplinari di gara, utilizzati nelle procedure di aggiudicazione di fornitura di beni e servizi
di tipo pubblico;
documenti per il di test o collaudo indispensabili per verificare, in modo univoco, il risultato
prodotto dal progetto.
c) La revisione del piano di progetto , relativa alle fasi successive alla progettazione, elaborata sulla base
delle nuove informazioni di dettaglio prodotte in fase di progetto.
d) I report sullo stato di avanzamento del lavoro (SAL) da inviare allo sponsor e al comitato di progetto;
e) Registro delle questioni: il registro deve essere aggiornato di tutte le questioni emerse ed eventualmente
risolte, completo di tutte le informazioni previste.
f) I verbali di approvazione dei deliverable
essere rilasciata prima a livello aziendale (sponsor e comitato di gestione) e dove necessario, in caso di
permessi o autorizzazioni di vario genere, anche da soggetti esterni preposti, come per esempio uffici
tecnici comunali per i lavori del settore edilizia o altri soggetti tipo ASL, Vigili del fuoco, uffici
regionali, altro.
A questi deliverable di base possono poi aggiungersi eventuali altri documenti necessari a successive attivit
di progetto.
190
15.3
Comitato di programma
Il comitato di programma, a seconda dei casi, in questa fase ha i seguenti compiti principali:
Approvare la progettazione tecnica, come compito primario, prima o dopo eventuali altre approvazioni
esterne a seconda dei casi e del tipo di progetto.
Cambiare l'ordine di priorit dei progetti contenuti nel portfolio dell'azienda in caso di necessit e sulla
base delle informazioni ottenute, in modo che rispecchi le nuove esigenze. Questo intervento pu
comportare un miglior posizionamento del progetto in esame con un miglior accesso alle risorse, ma
potrebbe anche implicare un declassamento con conseguenti effetti negativi. Nel secondo caso
possibile che il progetto perda risorse, con ovvie implicazioni a livello di programmazione e
progettazione.
applicare azioni correttive al progetto, evento piuttosto raro, sulla base delle informazioni ricevute
attraverso i report di stato del progetto.
Project manager
Il project manager ha prima di tutto le seguenti responsabilit:
definire e convocare il team di progetto, allocare i compiti, assegnare la responsabilit e l'autorit
necessaria ai membri del team per svolgere e portare avanti autonomamente o in gruppo i compiti
assegnati;
coordinare le attivit di progettazione e di integrazione dei contenuti prodotti dal team;
monitorare l'avanzamento in rapporto al piano.
Il lavoro di project manager prevede spesso anche compiti di progettazione, per quelle che possono essere
proprie competenze specifiche, che si sommano ai compiti di gestione del progetto. Quando un project
manager svolge anche attivit di tipo tecnico fondamentale che operi una distinzione netta tra le due
attivit. Se il project manager ha allocato a se stesso attivit tecniche di progetto, per queste attivit deve
avere responsabilit proprie di un membro del team. Questo modo di lavorare usuale per i progetti di
piccole e medie dimensioni, ed fondamentale che il project manager sia sottoposto alle stesse regole degli
altri quando interviene nel loro ambito di competenza, in qualit di membro tecnico del team.
191
PARTE V
ricorrere alle proprie competenze e alla propria iniziativa per eseguire le attivit assegnate dal project
manager , assumendo responsabilit e autorit, nei limiti concordati per ogni attivit;
relazionare tempestivamente al project manager , sia su richiesta sia di propria iniziativa, su avanzamento
dei lavori, problemi e preoccupazioni;
essere in grado di chiarire la natura tecnica dei propri deliverable, degli input necessari, della gestione ed
utilizzo successivi alla realizzazione di ogni prodotto;
team e di conseguenza
lavorare in perfetta sintonia con gli altri, sostenendosi a vicenda.
Rappresentante utente
I rappresentanti degli utenti hanno la chiara responsabilit di portare le esigenze ed il punto di vista degli
del lavoro di progetto. Il loro ruolo fondamentale in questa fase in quanto elemento
fondamentale, gi descritto nello scopo della fase, la realizzazione di una dettagliata attivit di analisi
delle esigenze degli utenti, realizzata appunto attraverso una quanto pi efficace possibile interazione tra
progettisti ed utenti. importante che le caratteristiche dei deliverable di progetto siano approvate dai
rappresentanti degli utenti e, anche se non vincolante, il loro parere deve essere tenuto in grande
considerazione. Una opposizione da parte degli utenti ad un progetto o la mancata approvazione dei prodotti
finali, generalmente porta ad un fallimento degli obiettivi del progetto. Oltre che nella fase di progettazione,
il contributo degli utenti importante anche nelle fasi successive ed in particolare nelle attivit di revisione
del piano perch le esigenze degli utenti possono subire delle variazioni e pertanto necessitano di una
verifica sistematica durante il progetto. Infine il contributo degli utenti indispensabile per una valutazione
dei prodotti finali di progetto.
Fornitori esterni
I fornitori in genere ricoprono ruoli e responsabilit come tutti gli altri membri del team ed indispensabile
che il project manager chiarisca le attese del progetto durante le negoziazioni iniziali. Per assicurarsi che non
vi siano eventuali conflitti con altri interessi esterni dei fornitori indispensabile che i rapporti siano definiti
e regolati da precisi termini contrattuali.
15.4
Nella fase di progettazione, in funzione del settore di interesse e del contesto esistente, ogni progetto pu
avere le sue esigenze e richiedere differenti tipologie di deliverable, in tutti i casi il documento principale di
riferimento della fase il progetto tecnico chiamato anche progetto esecutivo . Il progetto tecnico il
documento di riferimento per la definizione delle specifiche tecniche delle forniture, materiali e immateriali,
e dei servizi connessi alla loro realizzazione. Per servizi connessi alla fornitura si intende, per esempio nel
altro ancora. I progetti esecutivi solitamente sono integrati da una serie di altri documenti che variano a
seconda del settore di riferimento e della particolare tipologia di progetto. Tra gli allegati del progetto
esecutivo solitamente vi anche il piano di realizzazione richiesto al fornitore e poi eventuali piani di
realizzazione dei servizi come il piano di formazione, il piano di comunicazione, ed altri ancora. I progetti, a
seconda dei settori e della tipologia, devono contenere tutti i riferimenti agli standard richiesti ed alle
normative da rispettare.
tti preposti come nel caso
del settore edilizia dove la richiesta di un permesso di costruire o altro tipo di richiesta, pu prevedere
alle belle arti ecc.. Il progetto tecnico alla base delle trattative con i fornitori, che si concludono con la
sottoscrizione dei contratti di fornitura. Come gi riportato pi volte, quanto pi i documenti sono dettagliati
tanto minori sono le probabilit di i
In molti
casi, in particolare in settori innovativi come
(ICT), i progetti
esecutivi predisposti dal committente comprendono i requisiti minimi richiesti. In fase di formulazione delle
proposte di offerta, si richiede al committente di predisporre un proprio progetto esecutivo che proponga
delle soluzioni migliorative che vadano ad integrare i requisiti minimi richiesti.
192
15.5
Processo di progettazione
193
PARTE V
responsabilit connesse. Ogni team manager si preoccupa a sua volta di organizzare il proprio gruppo
definendo, sulla base dei compiti da svolgere, le competenze e ricercando le risorse umane corrispondenti ai
requisiti.
Queste operazioni,
non sempre avvengono in modo lineare, ma spesso sono frutto di negoziazioni tra i
vari progetti e gruppi di lavoro che concorrono alla contesa delle risorse.
la disponibilit
di tutte le risorse umane necessarie al progetto un compito delicato per il project manager e per i team
manager , non raro scoprire, al momento in cui una risorsa si rende disponibile, che la risorsa non ha le
In questi casi il project manager costretto ad
effettuare revisioni organizzative ed a subirne le conseguenze in termini di nuova ripartizione dei compiti e
conseguente ulteriore lavoro ed eventuale ritardo. indispensabile che ogni team leader abbia un gruppo
capace di rispondere immediatamente e globalmente ad ogni esigenza del project manager riguardante le
attivit di competenza. Organizzato il team di progetto, fondamentale che ognuno conosca perfettamente e
prenda coscienza del proprio compito e di tutto ci che dipende direttamente e indirettamente dalla sua
attivit. Ogni membro del team deve essere informato non solo sulle sue attivit ma anche sugli obiettivi del
tutto questo quello di organizzare inizialmente uno o pi riunioni di avvio (kick-off) con tutti i membri del
team in modo che tutti recepiscano bene i messaggi fondamentali del project manager e comprendano bene
non solo la loro attivit, ma anche quella degli altri. Si passa poi alla predisposizione delle infrastrutture di
progetto che comprendono
alla gestione delle attivit come
luoghi di lavoro, sistemi informativi ed altri beni o servizi necessari.
Alcuni progetti non necessitano di particolari infrastrutture, altri invece possono avere esigenze particolari
come ambienti attrezzati con scrivanie, sistemi di elaborazione e altre infrastrutture o servizi. Quanto pi il
di tutta una serie di questioni tra cui, prima di tutto, un supporto ai componenti del team, la gestione dei
194
195
PARTE V
15.6
Osservazioni
La progettazione della soluzione tecnica (deliverable tecnoclogici) relativi ad uno dei casi di studio o di un
obiettivi di questo corso, sarebbe interessante per creare una collaborazione interdisciplinare con altre
materie tecniche come Informatica o Telecomunicazioni e cercare di definire almeno la struttura generale di
un progetto tecnico e parte della documentazione (per esempio per un progetto di sistema informativo la
progettazione solo di alcune funzionalit).
Attivit
SI
NO
Elementi
Il PID
La definizione dei compiti dei componenti del team di progetto
Il contratto di fornitura
La definizione di eventuali esigenze concordate con gli utenti in fase di definizione di progetto
dei vincoli a livello aziendale come: standard di qualit, linee guida, compatibilit con
Altre soluzioni esistenti, ed altri tipologie di vincoli aziendali
Le eventuali normative specifiche del settore di interesse
Il piano esecutivo
Le metodologie di project management adottate
Il registro delle questioni
SI
NO
196
Elementi
Il progetto tecnico
I bandi e i disciplinari di gara utilizzati nelle procedure di aggiudicazione di fornitura di beni e
Servizi di tipo pubblico.
I contenuti per piattaforme e-learning
I documenti di test o collaudo
Il registro delle questioni aggiornato
I contratti di fornitura
La revisione del piano di progetto
I report sullo stato di avanzamento del lavoro (SAL)
I modelli dei deliverable
I verbali di approvazione dei deliverable
Il piano di formazione
SI
NO
Figura professionale
Comitato di progetto o di programma
Sponsor
Project manager
Aiuto PM (Progettista Esperto di Settore - componente PMO)
Addetto alla segreteria (componente PMO)
Addetto Ufficio Contabilit e Bilancio (componente PMO)
Team manager (Responsabile di Settore)
Utente di backoffice
Rappresentante Cittadini (Stakeholder )
Responsabile della qualit
Esperto Aspetti Organizzativi (Consulente specialista)
Team Manager Fornitore (project manager esterno)
Progettista Area Tecnica
Analista Area Tecnica
Tecnico specialista Area Tecnica
197
UDA 16
16.1
Nella fase di realizzazione e test vengono realizzati i prodotti finali del progetto aventi le caratteristiche
tecniche definite nel progetto tecnico realizzato nella fase precedente. La fase di realizzazione comprende
anche la fase di test dei prodotti finali, anche se bene distinguere i due momenti. Il progetto tecnico
definisce sia i prodotti che le procedure di realizzazione; la realizzazione dei prodotti avviene generalmente
per passi successivi la cui sequenza ed organizzazione dipende dal tipo di progetto:
se si costruisce un immobile allora il bene si costruisce per livelli successivi partendo dallo scavo,
poi le fondamenta, il rustico, gli impianti, altro;
se si realizza un sistema informativo complesso, costituito da pi sottosistemi, si possono realizzare
separatamente le varie componenti e poi integrarle insieme;
se il progetto prevede la realizzazione di prodotti sperimentali, allora si procede alla realizzazione di
prototipi che via via vengono testati e migliorati sino a giungere alla soluzione finale.
In tutti i tipi di progetto inizialmente, oltre alle infrastrutture di progetto, possibile che vengano prodotti dei
prototipi del prodotto finale.
vvio di prodotti o
servizi, allora probabilmente si deve parlare di una pi ampia fase di esecuzione che comprende sia la fase di
realizzazione sia la successiva fase di dispiegamento. Solitamente in questi casi, nella fase di realizzazione
vengono create le componenti strutturali e predisposte tutte le componenti organizzative, successivamente,
Nei progetti di
realizzazione e avvio di un sistema informativo, per esempio, nella fase di realizzazione sono previste le
attivit di:
acquisizione e installazione di hardware e software;
creazione, aggiornamento o migrazione di banche dati;
riorganizzazione interna di personale;
altro, che pu variare da progetto a progetto.
Nella successiva fase di dispiegamento vengono svolte attivit come:
formazione del personale;
avvio sperimentale delle soluzioni con affiancamento degli operatori o altri servizi di supporto;
attivit di comunicazione e/o promozione per il coinvolgimento degli utenti.
il sistema, le relative
essere f
pu essere anticipata nella fase di realizzazione e gli utenti esterni possono essere convolti nelle attivit di
erogazione dei servizi. Di fondamental
sottosistemi sviluppati singolarmente e poi integrati successivamente, allora opportuno effettuare dei test
per ogni sottosistema prima di passare alle fasi successive per non rischiare che i problemi di un componente
si propaghino su tutto il sistema. La fase di realizzazione si conclude sempre con una attivit finale di
199
PARTE V
16.2
Scopo
alizzazione dei prodotti
obiettivo del progetto. In generale le attivit della fase di realizzazione sono le seguenti:
predisposizione e installazione delle attrezzature necessarie alla realizzazione del progetto (per
esempio installazione di gru nel caso di costruzioni, oppure installazione di sistemi ed applicazioni di
project management, oppure ancora la realizzazione di altre attrezzature specifiche per progetti
particolari),
realizzazione
definito nella fase precedente;
preparazione e approvazione delle procedure di test,
creazione e validazione di hardware e software di test (per i progetti ICT),
test
sottosistemi e poi
globalmente;
report sullo stato di avanzamento dei lavori,
eventuali interventi di revisione per ovviare a mancanza di conformit.
In alcune tipologie
qualche attivit oppure
ad esempio, nei progetti di sviluppo software, la progettazione del software fa
parte delle attivit di realizzazione. Non rientrano nello scopo della fase la realizzazione delle seguenti
attivit:
risoluzione delle differenze fra le nuove richieste emerse in fase di realizzazione e i requisiti definiti
nella fase di definizione; queste richieste vanno gestite con processi di scope management;
supporto a qualsiasi tipo di impiego degli output di progetto al di fuori dei test approvati; tale
attivit, se prevista, rientra nelle attivit della successiva fase di dispiegamento.
Deliverable
I prodotti principali della fase sono:
l
esecutivo; in alcuni casi pu essere
costituito anche da uno o pi esempi secondo i limiti espressi dal piano;
il piano di formazione;
il piano di comunicazione;
le attrezzature e le procedure di test in grado di definire se le soluzioni realizzate sono conformi o
non conformi;
il piano dei test di verifica da eseguire per attestare che le caratteristiche degli output sono in linea
con le esigenze;
la documentazione di collaudo che attesti che la soluzione finale in linea con le esigenze espresse;
un piano aggiornato per la fase di dispiegamento, comprendente tutte le nuove informazioni
200
16.3
La fase di realizzazione il cuore del progetto perch in questa fase si concretizzano gli obiettivi del
progetto, tutti i processi di project management analizzati durante il corso sono nel piano della loro
esecuzione e tutti i componenti del team sono coinvolti pienamente nelle attivit. Tutti i componenti tecnici
sono impegnati nella realizzazione degli output di progetto e le attivit chiaramente variano a seconda del
progetto e dei prodotti da realizzare. Di seguito vengono analizzati i compiti delle figure professionali di
maggior responsabilit o con compiti particolari come il comitato di progetto, sponsor e project manager , il
rappresentante utente ed i fornitori esterni. Per tutti gli altri componenti del team non si analizzano nello
specifico i singoli compiti che, come detto, variano a seconda delle specifiche competenze e del progetto, ma
propri compiti e delle proprie responsabilit.
Sponsor
In generale le principali responsabilit dello sponsor sono:
monitorare lo stato di avanzamento del progetto;
verificare la corretta allocazione del budget e delle risorse;
intervenire se necessario a tutela degli investimenti di progetto.
In questa fase inoltre pu avere il ruolo specifico di revisionare e approvare la documentazione relativa ai
test per accertare che le procedure di verifica e i risultati siano rispondenti alle aspettative aziendali.
Comitato di programma
Il comitato di progetto o di programma svolge i suoi compiti abituali:
verifica lo stato di avanzamento del progetto attraverso le informazioni fornite nei report ed in casi
eccezionali, in presenza di rischi gravi o di situazioni di crisi interviene con azioni correttive sul
progetto;
valuta, su richiesta, eventuali revisioni del piano di progetto.
Project manager
La fase di realizzazione per il project manager il momento di maggior impegno e difficolt, le attivit si
susseguono, si integrano e si sovrappongono tra di loro, occorre essere molto attenti ed intervenire
continuamente in varie direzioni.
I principali compiti del project manager sono:
pianificare le attivit e gestire il lavoro in base al piano;
tracciare l'avanzamento ed adottare le misure di management necessarie;
201
PARTE V
allocare le attivit ai singoli individui e assicurare che siano tutte coordinate tra loro;
monitorare e gestire le attivit del critical path;
monitorare i rischi ed eventualmente intervenire con opportune iniziative;
monitorare eventuali modifiche allo scopo del progetto;
accertare che le procedure di test siano appropriate a verificare i requisiti richiesti agli output;
verificare che le caratteristiche degli output corrispondano perfettamente agli obiettivi del progetto;
garantire sulla affidabilit dei risultati di progetto.
Fornitori esterni
I fornitori esterni hanno gli stessi compiti e responsabilit dei membri del team, con la differenza che se la
fornitura riguarda prodotti e non attivit di singole figure professionali, essi realizzano attivit interne al
progetto come se fossero dei veri e propri sotto progetti.
In questo caso i fornitori sono responsabili delle attivit intermedie di test dei sotto prodotti o sotto sistemi
mentre devono sottoporre il risultato finale ad una verifica, o meglio collaudo, che deve ricevere
project manager .
16.4
Le procedure di collaudo
Finora sono stati utilizzati i termini test, verifica e collaudo senza averne dato una definizione e senza averne
spiegato eventuali differenze.
Il termine collaudo stato utilizzato prevalentemente alla fine delle attivit, in occasione di verifiche formali
che richiedevano apposita approvazione dei livelli superiori, mentre test e verifica sono stati utilizzati in
In seguito saranno dettagliati alcuni concetti fondamentali che riguardano particolari attivit di verifica:
nella unit didattica Parte VI 19 Ciclo di vita e modelli di sviluppo del software presente un capitolo
Parte VI 19.4 Metodologie di test in cui sono trattati specificatamente le attivit di test e collaudo del
software;
nella unit didattica Parte VII 22 La certificazione di qualit sono trattati specificatamente gli audit
202
Il collaudo
Il termine collaudo (dal latino cum-laude) deriva dal settore ingegneristico e si utilizza per fare riferimento
ad una serie di operazioni messe in atto per verificare il corretto funzionamento di un'opera di ingegno prima
che questa venga destinata all'utilizzo. Le operazioni di collaudo differiscono a seconda dell'opera di ingegno
da collaudare: un edificio, un veicolo, un sistema informativo, un impianto elettrico o idraulico, un circuito
elettronico, altro.
Durante il collaudo si misura la risposta dell'opera progettata a delle condizioni che sono identiche o che
simulano le condizioni reali alle quali si prevede che l'opera sar sottoposta durante il suo funzionamento. Il
collaudo ha l'obiettivo di accertare la rispondenza del prodotto: sistema, apparecchiatura, impianto,
materiale, componente ed altro ancora, ai requisiti funzionali e prestazionali specificati. Si tratta di un
insieme di prove, spesso svolte in laboratorio, come misurazioni, accertamenti ed ispezioni, finalizzate a
dichiarare la conformit del prodotto alle specifiche tecniche richieste. In taluni settori, come ad esempio
quello automobilistico o quello alimentare, spesso il collaudo di responsabilit di una funzione
indipendente dalla produzione come il reparto qualit. Vi sono diverse tipologie di collaudo a seconda della
fase produttiva o dei diversi processi:
Il collaudo finale : il collaudo classico e viene effettuato prima di rilasciare il prodotto finito per la
consegna al cliente, vengono valutate le caratteristiche in termini di funzioni e prestazioni prestabilite
(capitolato, disegno, norma, scheda tecnica ecc).
Il collaudo pu essere svolto sulla totalit dei pezzi (100%) oppure mediante campionamento per ogni
lotto oppure a campione su lotti diversi. Nella produzione di macchine o attrezzature il collaudo viene
eseguito su ciascun prodotto (per matricola).
collaudo intermedio
i requisiti di un sottosistema o sottoprodotto e
pu avere uno o pi scopi differenti:
la verifica della perfetta realizzazione di un componente indispensabile e propedeutico alla
realizzazione dei componenti successivi;
i una attivit di progetto a cui possono essere legati eventuali
trance di pagamento.
I collaudi possono essere distinti in funzione del contesto in cui sono realizzati:
Il "collaudo fuori linea": collaudo classico o tradizionale che viene svolto fuori dal processo
produttivo cio dal flusso principale di fabbricazione, il reparto controllo qualit in genere esegue la
procedura di collaudo in un ambiente specifico come laboratorio, sala prove o sala collaudo.
Il "collaudo in linea ": viene svolto in process ovvero durante l'effettuazione delle varie fasi produttive.
un tipo di collaudo tipico dell'industria della grandissima serie, dei processi fortemente automatizzati,
della produzione di processo, come per esempio quella realizzata in grandi catene di trasformazione. In
alcuni casi utilizzato anche da piccole imprese che non possono organizzare un reparto ad hoc di
controllo qualit con personale, attrezzature e procedure indipendenti da quelle della produzione.
203
PARTE V
Modalit di esecuzione
Il collaudo prevede tre tipi di figure:
il committente,
il valutatore,
il cliente.
Il committente pu fungere anche da valutatore a meno che non si tratti di verifiche finalizzate a particolari
certificazioni che necessitano la conduzione da parte di un organismo di certificazione o di un soggetto
indipendente ed accreditato.
Le verifiche di certificazioni sono analizzate dettagliatamente nella unit didattica Parte VII 22
La certificazione di qualit . Se il committente non ha le competenze necessarie ad effettuare il collaudo
allora si pu affidare ad un soggetto esperto e qualificato che comunque opera per suo conto. Il collaudo si
svolge in due fasi successive:
1. pianificazione: viene predisposto ed approvato il piano di collaudo;
2. esecuzione: viene effettuato il collaudo.
Il piano di collaudo prevede tipicamente due elementi fondamentali:
una check list, ovvero un elenco di prove (o test-case), opportunamente descritte e documentate, da
eseguire manualmente o automaticamente, in cui per ogni prova sono previsti gli input da inserire e gli
output attesi;
degli scenari di collaudo , ovvero delle situazioni realistic
da
collaudare in cui percorrere tutti i passi che l'utente realisticamente percorrerebbe in tale situazione;
come esempio di scenario nel collaudo di un portale di e-commerce si pu prendere in considerazione,
per ogni tipologia di cliente possibile, una o pi situazioni verosimili e complesse in cui tale utente pu
I compiti e le responsabilit
Fase di pianificazione
Il committente-valutatore:
definisce le necessit e lo scopo della verifica;
definisce chi dovr condurre la verifica;
definisce
esamina la documentazione relativa alle prove da eseguire
Il cliente :
pianifica la verifica;
predispone i documenti di lavoro;
individua e descrive le prove da eseguire.
Fase di esecuzione del collaudo
Il committente-valutatore:
verifica la corretta esecuzione dei test;
riceve e valuta il rapporto finale di verifica;
stabilisce se e quali azioni successive devono essere intraprese;
approva o respinge il collaudo.
Il cliente:
esegue i test agendo con obiettivit;
collabora con il valutatore al raggiungimento degli obiettivi della verifica;
raccoglie ed analizza evidenze oggettive pertinenti e sufficienti per raggiungere conclusioni relative
al sistema valutato;
documenta le osservazioni;
svolge attivit di supporto nella definizione delle azioni correttive da intraprendere;
verbalizza i risultati della verifica in modo chiaro e puntuale.
204
16.5
In questo paragrafo sono riportati due esempi di documentazione di collaudo riferita alla verifica delle
funzionalit di un portale di e-commerce. La scheda seguente contiene un esempio di documento
riepilogativo di
Tabella 35: scheda esempio di piano dei test di collaudo
<nome azienda>
Mod 05 C
Rev. 1
Pag. 1/1
Cliente:
Progetto:
Portale di e-commerce
Oggetto:Elenco dei test da eseguire durante il collaudo riguardante lo sviluppo di un portale di e-commerce per la
vendita di materiale informatico
Descrizione dei test
N test
1
2
3
4
5
6
Descrizione
Visualizzazione
scheda di
dettaglio prodotti
Ricerca e
selezione di un
prodotto
Inserimento
prodotto nel
cestino
Gestione cestino
Inoltro ordine e
pagamento
Tracking
Data
effettiva
Esito
Pos./Neg.
Tester
Data prevista
Responsabile
<esecutore>
gg/mm/aaaa
<esecutore>
gg/mm/aaaa
<esecutore>
gg/mm/aaaa
<esecutore>
gg/mm/aaaa
<esecutore>
gg/mm/aaaa
<esecutore>
gg/mm/aaaa
n.
Il caso di prova unitario sta ad indicare il numero del test relativo alla
205
PARTE V
Mod 08 C
Rev. 1
Pag. 1/1
Caso di test
Dati generali
<nome del cliente>
Portale di e-commerce
Cliente:
Progetto:
Nr. test del piano:
2
Funzionalit:
Ricerca e selezione di un prodotto.
Nr. caso test unitario
1 (primo test unitario relativo al test n.2 del piano)
Descrizione:
Inserimento parametri di input (corretti) per la ricerca e selezione di un prodotto
Risultato:
Operazione andata a buon fine
Operazioni eseguite:
1. Si parte dalla schermata iniziale, si accede alla pagina di ricerca e visualizzazione prodotti, vengono inserite
delle chiavi di ricerca facoltativa:
marca: HP;
categoria: stampante;
tipologia: laser;
costo minimo: <non inserito>;
modello: <non inserito>;
Poi
riepilogativa di tutti i prodotti che soddisfano i parametri di ricerca impostata. La tabella degli articoli presenta
i seguenti campi tutti disposti in sequenza su una riga dello schermo ed opportunamente dimensionati: marca,
modello categoria, immagine (piccola), tipologia, costo, pagine al minuto, disponibilit, scheda tecnica.
Cliccando sulla immagine appare sullo schermo un ingrandimento pop-up della immagine del prodotto.
Cliccando su scheda tecnica si accede ad una nuova pagina che contiene la descrizione delle caratteristiche
tecniche del prodotto e delle foto di dettaglio.
2.
3.
4.
SI
NO
BLOCCANTE
NON BLOCCANTE
Note
Messaggio di errore (se esiste):
Descrizione del problema:
16.6
Processo di realizzazione
La fase di realizzazione, come stato gi illustrato nella fase precedente, parte di solito da un piano di
progetto revisionato al termine della fase di progettazione. Il lavoro viene riorganizzato in funzione delle
soluzione tecniche definite in fase di progettazione che portano ad un maggiore livello di dettaglio sia delle
soluzioni sia delle attivit rispetto a quanto definito nella fase di pianificazione. Solitamente nella fase di
realizzazione si procede con un approccio graduale basato sulla realizzazione e sul test di parti sempre pi
grandi sino a giungere alla soluzione finale. Una volta che per ogni componente viene assicurato il rispetto
dei requisiti e il corretto funzionamento, allora possibile assemblare la soluzione finale e verificarne il
funzionamento globale. Il principio di verificare separatamente ogni singola parte o sottosistema e poi
integrare il tutto nella soluzione finale applicabile, in generale, in tutti i progetti ed in ogni contesto.
Indipendentemente dalle modalit in cui strutturata la fase e dalle caratteristiche del componente da testare,
i principi generali applicati nella fase di realizzazione e test sono:
1. realizzare i prodotti nel rispetto dei requisiti della progettazione;
2.
Durante la fase di realizzazione, oltre alla realizzazione degli output di progetto, ci si preoccupa anche di
realizzare strumenti idonei a favorire le attivit di test come la definizione di procedure di collaudo e/o lo
206
sviluppo di software specializzati. A conclusione delle attivit di realizzazione, il project manager , sulla base
dei risultati e di eventuali aggiornamenti, perfettamente consapevole di come si presenta
di progetto
finito e di quali possibili implicazioni possa avere nel processo di avvio, deve procedere
del piano per la parte riguardante la fase di dispiegamento.
207
PARTE V
16.7
Attivit
Realizzazione e validazione delle attrezzature necessarie alla realizzazione del progetto
Realizzazione
Realizzare nuove richieste emerse in fase di realizzazione rispetto ai requisiti definiti nella fase
di definizione
Supporto
Preparazione e approvazione delle procedure di test
Creazione e validazione di hardware e software di test (per i progetti ICT)
Test
eventualmente prima per singole componenti o sottosistemi e poi
globalmente
Eventuali interventi di revisione per ovviare ad mancanza di conformit
SI
NO
Elementi
Il PID
Il piano di comunicazione
Il contratto di fornitura
Il piano esecutivo
Il registro delle questioni
Il progetto esecutivo del fornitore
Il progetto tecnico
SI
NO
208
Elementi
di progetto realizzato secondo le specifiche del progetto esecutivo
I contratti di fornitura
Le specifiche tecniche per variazione di prodotti
Il piano di formazione
Il piano di comunicazione
Le attrezzature e le procedure di test
Il progetto tecnico
Il piano dei test di verifica
La documentazione di collaudo
Il budget approvato
Il piano aggiornato per la fase di dispiegamento
dei fabbisogni degli utenti
Il report sullo stato di avanzamento del lavoro (SAL)
Uno o pi esempi
I bandi e disciplinari di gara utilizzati nelle procedure di aggiudicazione di fornitura di beni e
servizi di tipo pubblico
I contenuti per piattaforme e-learning
Il registro delle questioni
SI
NO
Attivit
Definisce le necessit e lo scopo della verifica
Definisce chi dovr condurre la verifica
Definisce
Esamina la documentazione relativa alle prove da eseguire per
Fase
Esecutore
Pianifica la verifica
Predispone i documenti di lavoro
Individua e descrive le prove da eseguire
Verifica la corretta esecuzione dei test
Riceve e valuta il rapporto finale di verifica
Stabilisce se e quali azioni successive devono essere intraprese
Approva o respinge il collaudo
Esegue i test agendo con obiettivit
Collabora con il valutatore al raggiungimento degli obiettivi della
verifica
Raccoglie ed analizza evidenze oggettive pertinenti e sufficienti
per raggiungere conclusioni relative al sistema valutato
Documenta le osservazioni
Svolge attivit di supporto nella definizione delle azioni correttive
da intraprendere
Verbalizza i risultati della verifica in modo chiaro e puntuale
209
PARTE V
210
UDA 17
17.1
Il completamento della fase di realizzazione con la creazione degli output non , in generale, la fine del
Se una impresa di costruzioni deve realizzare un immobile su commessa di un cliente, il lavoro completato
consegnato al committente con le dovute garanzie economiche. Se lo stesso immobile stato costruito
del proge
adeguato. Per alcuni progetti sufficiente che i prodotti vengano consegnati agli utenti per completare il
progetto, per altri progetti necessario che gli utenti utilizzino gli output e questo non sempre scontato.
Spesso occorre che gli utenti modifichino il loro comportamento per poter utilizzare i prodotti di un progetto,
ntato in quanto spesso
richiede anche altri elementi non sempre disponibili come vedremo nell
. Il
termine inglese che definisce questa fase deployement, che letteralmente si traduce con dispiegamento,
termine che abbiamo scelto di adottare, ma vi sono molti altri modi per definire questa stessa fase o attivit:
avvio, implementazione, roll-out, messa a terra, distribuzione ed altro ancora . Il dispiegamento la fase
finale di un progetto, di una iniziativa o di un sistema, cio quella attivit che precede la definitiva messa in
esercizio ed utilizzo da parte degli utenti, pu essere la parte conclusiva del collaudo di un nuovo aereo
prima del suo impiego ufficiale, quella in cui si fanno i voli di prova in situazioni differenti, oppure si pu
identificare
di avvio di un nuovo sistema informativo,
prima
della sua definitiva messa in esercizio, necessaria sia per verificare che per ottimizzarne le prestazioni. Nella
produzione di serie, a volte, questa fase coincide con il periodo di tempo in cui il nuovo prodotto, in corso di
validazione per la messa in commercio, viene fatto utilizzare da un ristretto numero di "tester" sul mercato (il
cosiddetto "lotto pilota"). Spesso in questa fase, soprattutto per la parte che riguarda le apparecchiature
interne e le soluzioni organizzative, vi una continuazione e completamento del collaudo gi eseguito nella
precedente fase di esecuzione. Il completamento del collaudo avviene attraverso la rilevazione di possibili
malfunzionamenti o anomalie di vario genere e la loro valutazione finale.
17.2
Vi sono dei casi in cui i costi di avvio superano il costo di tutte le fasi precedenti, basta considerare il caso di
grandi campagne pubblicitarie per la promozione di nuovi prodotti. Comunicare con chi dovr ricevere e
utilizzare gli output a conclusione di un progetto di fondamentale importanza per il successo di tutta
Il gruppo dei soggetti interessati a questa fase, a volte, va oltre il team di progetto e gli utenti
perch pu comprendere anche i clienti, i manager e altri stakeholder dei clienti stessi. La comunicazione,
che di solito inizia gi in altre fasi del progetto,
roll-out sino
a giungere al massimo livello in questa fase. La comunicazione deve essere bidirezionale, gli utenti devono
conoscere i nuovi prodotti o i nuovi processi per poterli utilizzare, contemporaneamente per devono anche
poter esprimere il loro punto di vista e le loro necessit, non solo rispetto ai prodotti ma anche ai tempi, al
supporto fornito e a ogni altro elemento che li riguarda.
predisposizione di un piano di comunicazione adeguato in cui progettato e pianificato tutto quanto
211
PARTE V
necessario:
strumenti: materiale pubblicitario di vario genere come manifesti, cartelloni, locandine, totem,
depliant, gadget, spot, ed altro ancora;
attivit ed eventi: campagne di informazione sui media (giornali, tv, internet ecc..), workshop,
seminari, ed altre modalit e tipologie di eventi;
attivit: piano dettagliato delle attivit di distribuzione del materiale e di realizzazione delle attivit e
degli eventi.
Il piano di comunicazione deve essere predisposto nella fase di progettazione mentre tutto il materiale e
, a partire dalla selezione dei fornitori, deve essere predisposto nella fase di
realizzazione.
17.3
212
popolazione, anche chi non dotato di tecnologie trova con una certa facilit familiari o conoscenti in grado
di aiutarli. La diffusione dei dispositivi mobile, soprattutto tra i giovanissimi, completer questo processo.
Questi problemi continuano ad essere sentiti di pi nella pubblica amministrazione, dove il personale non
sia gli
delle applicazioni software, il potenziamento della rete locale interna ed altre attivit ancora, non significa
aver completato il progetto perch occorrono ancora altre attivit come:
la formazione degli operatori scolastici della segreteria ed il caricamento delle banche dati di base
con classi, alunni, docenti, materie ecc..;
di dispositivi mobile
(tablet);
la formazione e la consegna delle credenziali di accesso agli insegnanti;
la consegna delle credenziali ad alunni e famiglie;
il supporto a tutti gli utenti in fase di avvio.
Se la fase di dispiegamento non stata progettata correttamente si pu andare incontro al fallimento del
abbiano la disponibilit di accesso ad internet e che abbiano anche la capacit di farlo. Senza questo requisito
-famiglia. Le
tecnologie di accesso ai servizi internet sono oramai molto diffusi presso i giovani ed in gran parte presso i
genitori, ma basta che una piccola parte di famiglie non abbia queste disponibilit ed il progetto pu andare
in crisi su alcuni punti. Il numero e la tipologia di funzionalit attivate pu cambiare a seconda della
situazione delle famiglie:
a) ci si pu limitare al solo utilizzo del registro elettronico da parte degli insegnati e della segreteria; questa
soluzione lascia immutato il rapporto con le famiglie che continua con comunicazioni cartacee di vario
genere compreso la pagella;
b) si pu puntare ad una automazione totale con la gestione automatizzata di tutti i rapporti con le famiglie
che va dalla comunicazione dei voti alla giustifica delle assenze, alla registrazione delle lezioni su
lavagna elettronica (lim) o altra tecnologia, alla esecuzione e valutazione dei compiti in classe su
piattaforma FAD (formazione a distanza) ed altre funzionalit ancora;
c) Si
da parte degli insegnati e della segreteria,
progressivo; le funzionalit aggiuntive che coinvolgono le famiglie possono essere avviate e testate
progressivamente su un gruppo (classe o sezione) di test a cui segue un avvio a regime supportato
d
gli
utenti. Alcuni esempi di problematiche verificatesi:
Semplici problemi di connettivit, dovuti alla carenza di capacit o scarsa affidabilit delle reti wireless
scolastiche per i seguenti motivi:
diversa concentrazione degli utenti durante il corso della giornata;
necessit di collegamenti con sedi periferiche piccole e non attrezzate;
muri spessi di strutture antiche che riducono la capacit di diffusione del segnale;
altro ancora.
difficolt nel comunicare in modo efficace e tempestivo con le famiglie perch molti genitori non sono
abituati a controllare sistematicamente il registro elettronico essendo abituati a ricevere le comunicazioni
attraverso i figli.
213
PARTE V
17.4
Gli obiettiv
auspicati.
Scopo
Lo scopo della fase comprende le seguenti attivit:
formazione e supporto al personale e alle strutture addette alla gestione degli output (es: operatori del
sistema informativo);
coinvolgimento degli stakeholder
fiche e/o
soluzione di tutte le questioni tecniche ed organizzative connesse alla riproduzione o distribuzione
degli output di progetto;
completamento del collaudo attraverso la rilevazione, analisi e valutazione delle prestazioni
ed anomalie.
Lo scopo della fase non comprende le seguenti attivit:
aggiunta di nuove funzioni o introduzi
devono invece essere annotate per un eventuale seguito del progetto;
non andare oltre quanto previsto;
progetto, che in realt dovrebbero gi essere stati individuati e gestiti come rischi emergenti.
Queste attivit vanno oltre gli scopi del progetto e spesso si evidenziano in questa fase anche se sono errori
di progettazione che vanno gestiti con appositi interventi di scope management.
Deliverable
Gli output di questa fase sono:
i risultati prodotti dalle attivit svolte, che materialmente consistono in evidenze come verbali, materiale
divulgativo, report di vario genere;
report di analisi, quantificazione e valutazione
oppure dei benefici risultant
rispetto ai valori preventivati;
report delle revisioni ed ottimizzazioni eseguite;
registro delle questioni aggiornato;
report sullo stato di avanzamento dei lavori.
214
Non previsto tra i deliverable un aggiornamento del piano in quanto il progetto terminato di fatto, per
quanto riguarda la realizzazione degli output principali, con questa fase.
17.5
La fase di dispiegamento il completamento della fase di realizzazione e di conseguenza non vi sono grandi
variazioni a livello di organizzazione del team e di responsabilit dei soggetti.
team ci
possono essere delle variazioni perch
pu vedere un
maggior impegno da parte di chi svolge attivit di formazione e supporto. Le figure di maggior livello
potranno essere maggiormente impegnate nel monitoraggio dei risultati che portano
el
progetto.
Sponsor
In generale le principali responsabilit dello sponsor consistono in:
supervisionare il progetto e focalizzarsi sui benefici aziendali;
assumere la responsabilit di avvio a regime della distribuzione dei prodotti o della erogazione dei
servizi realizzati;
assicurarsi che gli output siano consegnati ed adottati dagli utenti;
assicurarsi che le attivit di supporto a regime degli utenti siano adeguate.
Comitato di programma
Il comitato di programma avr i seguenti compiti:
monitorare lo stato del progetto e intervenire in caso di necessit;
portfolio di progetti dell'azienda.
Project manager
Il project manager ha le seguenti responsabilit:
pianificare e gestire le attivit della fase;
gestire la consegna dei prodotti in funzione dei benefici aziendali;
monitorare l'avanzamento in rapporto al piano;
redigere report e relazionare ai livelli superiori.
Fornitori esterni
I fornitori che hanno fatto parte del team di sviluppo mantengono la responsabilit di membri del team come
avvenuto nella fase di realizzazione. Nella fase di dispiegamento possibile che i fornitori assumano anche
la responsabilit di supporto continuo all'output dopo la fine del progetto. Tali responsabilit in genere non
rientrano nella portata del progetto, mentre la loro definizione e la negoziazione del contratto di supporto
post progetto spesso ne fanno parte.
215
PARTE V
17.6
Processo di implementazione
La fase di dispiegamento pu iniziare nel momento in cui sono stati realizzati e consegnati gli output di
progetto e sono stati stanziati
Solitamente, nel momento in cui i prodotti vengono resi
disponibili agli utenti, emergono osservazioni e suggerimenti. Sicuramente alcuni di questi suggerimenti
dovranno essere affrontati e risolti immediatamente, ma contemporaneamente devono essere gestiti in modo
controllato e senza permettere che ostacolino il processo di avvio.
216
Questo il momento in cui il registro delle questioni deve essere fortemente utilizzato ma i suggerimenti che
emergono devono essere gestiti in modo opportuno, molti di questi dovranno essere utilizzati come
informazioni utili per i successivi progetti senza correre il rischio di mandare in crisi quello che sta per finire.
Gestire in questa fase tutte le questioni che normalmente si presentano, significa aumentare la portata del
progetto e conseguentemente aumentare tempi e costi. Questo uno dei momenti in cui si rischia di perdere
il controllo del progetto. Il processo di dispiegamento soggetto a subire situazioni di questo genere, ma un
grosso errore avviare piani di recupero a questo punto, si rischia di perdere tempo e denaro senza poter
superare i problemi emersi.
fficace
attivit di supporto agli utenti in grado di affrontare tutte le emergenze che si possono manifestare. Uno dei
problemi pi comuni che si evidenziano in fase di avvio, anche per progetti di notevole importanza e valore,
una avversione da parte de
Tale avversione dovuta a vari fattori:
alcuni possono avere degli svantaggi personali dai nuovi processi che li portano a perdere ruoli e compiti
di responsabilit;
altri possono essere chiamati a fare degli investimenti economici personali;
ad altri ancora richiesto un impegno iniziale sia di formazione che di organizzazione;
altro ancora.
In queste situazioni il project manager rischia di essere sopraffatto da questi fattori esterni e pertanto, di
da parte di
sponsor e comitato di progetto, sia al project manager che agli obiettivi del progetto.
217
PARTE V
17.7
Elementi
Formazione e supporto al personale e alle strutture addette alla gestione degli output
Supporto continuo oltre il previsto a nuovi processi aziendali
Coinvolgimento degli stakeholder
SI
NO
verifiche
4
5
6
7
8
9
10
Elementi
Il PID
Il piano di comunicazione
Le richieste di miglioramento degli utenti
Il piano degli interventi migliorativi definito nella fase di realizzazione
Il progetto esecutivo del fornitore
Il progetto tecnico
SI
NO
218
Elementi
Il report delle revisioni ed ottimizzazioni eseguite
Il registro delle questioni aggiornato
Le specifiche tecniche per variazione di prodotti
Il piano di comunicazione
Il report sullo stato di avanzamento del lavoro (SAL)
I contenuti per piattaforme e-learning
Le evidenze delle attivit: verbali, materiale divulgativo, report di vario genere
degli utenti
Il piano di progetto aggiornato
rispetto ai valori preventivati
Il piano e i test di collaudo eseguiti
SI
NO
UDA 18
18.1
strutturali utilizzate nel progetto. Non raro che fondi destinati ad un progetto vengano utilizzati per altri fini
con il rischio sia di mandare in crisi il progetto sia di generare valutazioni errate su altri interventi esterni
le verificare la corretta applicazione delle procedure contabili e
amministrative previste dalla normativa. In caso di finanziamenti di progetti pubblici da parte di Enti di
finale viene effettuata da una
equipe del finanziatore che verifica:
La seconda attivit prevista per la fase riguarda la dismissione di tutte le apparecchiature prese in locazione e
la chiusura di tutti i contratti di fornitura di servizi (elettrici, telematici, altro) attivati per il progetto.
Pianificare il disimpegno delle attrezzature e servizi, il cui mantenimento comporterebbe notevoli costi per
perch una volta chiuso il progetto, sar molto pi difficile ricostruire la storia delle attrezzature o dei servizi
rimasti.
esperienze maturate durante il progetto da utilizzare come valore aggiunto in future iniziative progettuali. La
raccolta delle informazioni pu avvenire tramite incontri, discussioni, interviste, relazioni personali dei
partecipanti. Uno dei modi pi efficaci di organizzare un incontro di chiusura in cui scambiare osservazioni
e condividere i diversi punti di vista. Durante queste attivit occorre porsi in maniera positiva davanti ai
errori in futuro.
cosa ha funzionato bene e perch;
a cosa ci si dovrebbe dedicare maggiormente;
cosa non ha funzionato bene;
gli errori sono dovuti a sfortuna oppure sono stati ignorati segnali di pericolo;
le precedenti esperienze sono state tenute in giusta considerazione;
cosa bisognerebbe evitare;
quali e quanti sono al momento i benefici aziendali;
come si rapportano i risultati del progetto con gli obiettivi aziendali originari;
a posteriori valutare come si potevano ridurre al minimo le negativit e ottimizzare le positivit;
quali sono gli insegnamenti ricevuti da utilizzare nei progetti futuri;
quali sono stati i punti del progetto che sembravano critici e non lo erano;
quali sono stati i punti del progetto che non sono stati riconosciuti come critici mentre lo erano;
che cosa si pu cambiare per migliorare il processo decisionale;
come diffondere le conoscenze acquisite
La riunione finale anche la sede per discutere di eventuali progetti di spin-off che possono emergere,
perch chi ha lavorato nel progetto ha la chiara percezione di quanto si poteva fare in pi e quanto ne pu
derivare. Le ultime attivit di progetto sono:
banche dati
la redazione e la consegna, da parte del project manager e del suo staff, di un report finale di
progetto con la descrizione di tutto quanto fatto e realizzato in rapporto agli obiettivi iniziali.
La conclusione della fase coincide con la chiusura di tutte le attivit di progetto.
219
PARTE V
18.2
Scopo
Lo scopo comprende i seguenti punti:
restituire le attrezzature in leasing o noleggiate;
chiudere eventuali contratti di fornitura di servizi (elettrici, telematici ecc..) attivati per il progetto e
creare un archivio di progetto a cui fare riferimento in futuro per qualsiasi tipologia di questione;
rivedere e analizzare il progetto con utenti, membri del team e altri stakeholder ;
redigere una relazione finale di progetto.
Non sono previste attivit finalizzate a:
apportare miglioramenti agli output di progetto;
dare supporto ai prodotti primari di progetto.
Deliverable
Per la fase sono previsti i seguenti deliverable:
report di tutti i costi sostenuti dal progetto con allegati tutti i documenti di verifica;
report di tutti i costi ricorrenti dopo la chiusura di progetto;
le evidenze della chiusura di tutti i contratti di noleggio apparecchiature ed erogazione dei servizi;
archivio di progetto da conservare ed utilizzare per eventuali verifiche post progetto e per successive
esperienze aziendali;
relazione finale di progetto con illustrazione dettagliata dei risultati ottenuti in rapporto agli obiettivi
pianificati;
il verbale di chiusura del progetto.
220
18.3
Sponsor
L'interesse principale dello sponsor in tutto il progetto la consegna dei deliverable principali al termine
della fase di dispiegamento, ma il suo compito non terminato ed ancora importante nella fase di revisione
finale. Lo sponsor ha la responsabilit di proteggere gli interessi commerciali dell'azienda e di conseguenza,
durante la fase di revisione deve:
verificare che tutti i costi sostenuti siano stati impiegati correttamente;
assicurare che il progetto venga chiuso adeguatamente senza lasciarsi alle spalle costi permanenti;
rivedere il progetto e decidere quali progetti di spin-off suggeriti dovrebbero essere trasformati in
proposta.
Project manager
Le responsabilit principali del project manager sono le stesse delle fasi precedenti, ma con dettagli diversi,
egli in particolare deve:
coordinare e monitorare tutte le attivit finali;
garantire che il progetto sia veramente finito e che tutto ci che riguarda il progetto chiuso;
redigere e consegnare la relazione finale di progetto.
Il project manager in queste attivit sar supportato dal PMO come avvenuto durante tutto il progetto.
Rappresentante utente
Il rappresentante parteciper alle attivit finali per esprimere le proprie opinioni:
sulle modalit di rilevazione delle esigenze utente impiegate durante il progetto;
su eventuali miglioramenti da apportare agli output finali che verranno registrati ed inseriti in
proposte di spin off.
Il suo punto di vista su queste problematiche verr registrato ed inserito nelle esperienze di progetto.
18.4
221
PARTE V
Nella figura sono descritte tutte le attivit della fase di revisione finale gi descritte dettagliatamente in
precedenza. Si tratta di attivit ben definite e realizzate quasi interamente dal PMO con il contributo del resto
del team ed eventualmente dei fornitori esterni per la partecipazione alla riunione di chiusura ed alla raccolta
delle esperienze maturate. La conclusione della fase coincide con la chiusura di tutte le attivit di progetto.
222
18.5
Elementi
Restituire le attrezzature in leasing o noleggiate
Apportare miglioramenti agli output di progetto
Supporto continuo oltre il previsto a nuovi processi aziendali
Chiudere eventuali contratti di fornitura di servizi (elettrici, telematici ecc..) attivati per il
progetto e non pi necessari
SI
NO
Elementi
Il collaudo finale di progetto
Tutta la documentazione contabile ed amministrativa di progetto
Le richieste di miglioramento degli utenti
Il progetto esecutivo del fornitore
Il progetto tecnico
Il PID
I
prodotte
SI
NO
Elementi
I report delle revisioni ed ottimizzazioni eseguite
I report di tutti i costi ricorrenti dopo la chiusura di progetto
I
rispetto ai valori preventivati
Le evidenze della chiusura di tutti i contratti di noleggio apparecchiature ed erogazione dei
servizi
archivio di progetto da conservare ed utilizzare per eventuali verifiche post progetto e per
successive esperienze aziendali
Il
I report di tutti i costi sostenuti dal progetto con allegati tutti i documenti di verifica
Il registro delle questioni aggiornato
La relazione finale di progetto con illustrazione dettagliata dei risultati ottenuti in rapporto agli
obiettivi pianificati
Il verbale di chiusura del progetto
SI
NO
223
Parte VI
19. Ciclo di vita
20. Il project management e lo sviluppo software
225
UDA 19
unit didattica
Questa Unit Didattica riguarda specificatamente aspetti tecnici dello sviluppo del software e non in generale
la gestione progetto, pertanto
Informatica ma pu
Telecomunicazioni. Il tema comunque interessante perch
presenta alcuni modelli particolari di ciclo di vita che con opportune modifiche possono essere applicati
anche ad altri settori. unit didattica inoltre propedeutica a quella successiva
Il project
management e lo sviluppo del software . Oltre agli esempi di ciclo di vita, presenta anche altri esempi
interessanti come i test e la valutazione dei costi tecnici.
19.1
attivit connesse allo sviluppo di un software, nelle seguenti fasi: Analisi, Progettazione, Implementazione,
Collaudo, Rilascio e Manutenzione.
la manutenzione, che
una fase post progetto, fanno parte del ciclo di vita di un progetto di sviluppo del software. A seguire vi una
sintetica descrizione degli elementi caratterizzanti le suddette fasi.
Analisi
Le attivit di un progetto software iniziano con lo studio del contesto in cui il prodotto software deve essere
utilizzato, delle caratteristiche o requisiti che il software deve possedere, dei costi di massima e degli aspetti
logistici relativi alla sua realizzazione. L'analisi ha lo scopo di definire, quanto pi dettagliatamente
possibile, le esigenze del cliente. La fase di analisi solitamente composta dalle seguenti sotto-attivit:
studio di fattibilit, analisi e descrizione del contesto, analisi dei requisiti utente. Le attivit prevedono la
raccolta di informazioni attraverso la compilazione di questionari e colloqui tra il personale tecnico addetto
alla progettazione e sviluppo del software e il personale del committente. La fase si conclude con la
realizzazione di un documento, chiamato
, che descrive i requisiti generali del
sistema da realizzare.
Progettazione
La progettazione ha lo scopo di definire la soluzione del problema a livello di dettaglio, in questa fase, sulla
base dei requisiti
analisi, si definisce la struttura del software. Tale attivit solitamente viene
svolta da una figura chiamata analista programmatore. Anche la progettazione pu essere scomposta in pi
sotto-attivit che vanno dal progetto generale al progetto di dettaglio
da realizzare. In questa
fase viene sviluppato un documento che definisce la struttura o architettura di alto livello e le caratteristiche
dei singoli componenti o moduli.
227
PARTE VI
Implementazione
L'implementazione comprende lo sviluppo o codifica del prodotto software da realizzare. Comprende
di sviluppo del codice, realizzata dai programmatori, utilizzando un linguaggio di programmazione
e altre tecnologie come database, linguaggi di scripting e altro ancora.
sviluppo detta ambiente di sviluppo. L'implementazione la concreta realizzazione della soluzione. Il
software solitamente scomposto in moduli realizzati separatamente e poi integrati tra di loro per formare il
sistema complessivo
singoli moduli e in attivit di integrazione di tali moduli. Il codice scritto viene documentato, solitamente in
maniera automatica, attraverso appositi tool. Il prodotto finale di questa fase un software in una prima
versione, definita alfa, a cui segue una seconda versione, beta, ottenuta in una attivit di test nella successiva
fase di collaudo, fino al rilascio della versione ultima che deve soddisfare le specifiche funzionali richieste
dal committente.
Collaudo
Il collaudo o testing, eseguito da esperti chiamati tester , consiste nella misurazione (verifica e validazione) di
quanto il software implementato soddisfa i requisiti definiti nell'analisi, il collaudo di fatto valuta la
correttezza delle funzionalit del software rispetto alle specifiche. Il test avviene in una infrastruttura di
supporto detta ambiente di testing. Anche per il collaudo possono essere individuate le due sotto-attivit di
collaudo dei singoli moduli e di collaudo del sistema integrato. Possono essere individuate anche delle
ulteriori sotto-attivit per ogni altra particolare caratteristica del software che interessa collaudare: collaudo
funzionale, collaudo delle prestazioni, collaudo di rottura, collaudo di regressione, collaudo di sicurezza,
collaudo di accessibilit, collaudo di accettazione ecc... . Se il software non rispetta le specifiche, gli
sviluppatori ricevono il compito di risolvere i problemi riscontrati attraverso una attivit di debugging
(correzione). La gestione delle anomalie di funzionamento solitamente avviene tramite appositi software di
ticketing, ovvero sistemi che tracciano in maniera automatizzata i problemi riscontrati e li passano
direttamente al team di sviluppo.
Rilascio
Superato il collaudo, il rilascio o deployment consiste nell'installazione del prodotto software
nell'infrastruttura di esecuzione utilizzabile dagli utenti, detta anche ambiente di produzione. A seconda della
complessit del software realizzato, il rilascio pu essere scomposto in varie sotto-attivit, pu variare infatti
dalla semplice copia di un file, alla copia di molti file organizzati in una complessa gerarchia di directory e
componenti software, eventualmente distribuiti su hardware differenti.
Manutenzione
La manutenzione comprende le attivit necessarie a modificare il prodotto software successivamente al
rilascio. La manutenzione pu essere di tre tipi:
riscontrati nel tempo;
tecnologica;
La manutenzione in generale coincide sui costi di un software per una stima superiore al 50% dei costi
iniziali. Ogni adeguamento al software comporta necessariamente nuovi collaudi relativi alle nuove
funzionalit introdotte e al contempo mirati a verificare che le modifiche apportate non abbiano
compromesso funzionalit preesistenti (collaudo di regressione).
228
19.2
Il WBS
Una struttura generale di WBS del ciclo di vita per lo sviluppo del software la seguente:
Tabella 37: WBS generale del ciclo di vita del software con deliverable
WBS
Nome attivit
1
Analisi
1.1
Analisi di fattibilit
1.2
Output
Un documento che presenta diversi scenari e soluzioni insieme a una
discussione dei compromessi necessari in termini di costi previsti e
benefici.
Un documento che descrive le caratteristiche del sistema e che colga le
Il
comprensibile, preciso, completo, coerente e non ambiguo, facilmente
modificabile.
Un documento di analisi dei requisiti che descrive le caratteristiche del
1.3
M1
2
2.1
2.2
M2
3
3.1
Fine analisi
Progettazione
Progetto architettura
Progetto di dettaglio
Fine progettazione
Implementazione
Sviluppo moduli
3.2
Integrazione moduli
Fine
implementazione
Collaudo
4.1
Collaudo moduli
4.2
M4
5
Collaudo sistema
Chiusura Collaudo
Rilascio
5.1
Rilascio componenti
5.2
Rilascio finale
M5
6
Fine progetto
Manutenzione
M3
Report dei test eseguiti per ogni singolo modulo (pu essere realizzato
anche alla fine della realizzazione di ogni modulo)
229
PARTE VI
19.3
Un modello il principio teorico alla base di una metodologia, un modello di sviluppo software definisce le
caratteristiche generali del metodo utilizzato nel progettare e nello scrivere un programma. Esistono diversi
modelli di sviluppo del software che si adattano a diverse situazioni e vincoli del contesto. Non esiste un
modello migliore degli altri ma ognuno si adatta meglio a particolari situazioni, a volte i vari modelli si
possono anche combinare tra loro per generarne uno pi adatto alla specifica situazione. I modelli di
sviluppo del software si dividono in tre tipologie: sequenziali, incrementali ed evolutivi in funzione del
modello secondo cui si succedono le attivit e secondo cui si realizzano i deliverable.
Modello a cascata
In ingegneria del software, il modello tradizionale di ciclo di vita del software il modello a cascata
chiamato waterfall model oppure waterfall lifecycle.
caratterizzante del modello a cascata
sequenza lineare di tutti gli elementi:
il processo di sviluppo strutturato in fasi sequenziali;
ogni fase produce un output che usato come input per la fase successiva;
ogni fase del processo viene documentata perch necessaria alla fase successiva.
Analisi Requisiti
Progettazione
Realizzazione
Collaudo
Manutenzione
230
4. sviluppo:
moduli software;
5. collaudo o test:
esecuzione di test di verifica della corretta implementazione dei singoli
moduli e, dopo
esecuzione di prove di verificare del corretto funzionamento
sistema;
6. manutenzione: comprende tutte le attivit volte a migliorare, estendere e correggere il sistema nel
tempo, dopo la consegna o delivery del prodotto finale al cliente.
Questo modello segue la successione tipica dei passi della produzione manifatturiera ed stato il primo a
essere utilizzato, per poi essere progressivamente abbandonato, dall'industria del software restando
comunque un importante riferimento teorico. Il ciclo di vita a cascata ha avuto un enorme successo negli
anni settanta perch si adattava perfettamente alla programmazione procedurale e strutturata alla base dei
linguaggi allora in uso. Con l'evoluzione del software e dei linguaggi di programmazione il modello stato
sottoposto a profonde critiche e revisioni. Ancora oggi il ciclo di vita a cascata continua a rimanere un punto
di riferimento importante, rappresenta sempre il modello "canonico" rispetto al quale vengono solitamente
descritte le "variazioni" moderne. Rimane sempre il primo modello di sviluppo software che si insegna agli
studenti. Il modello a cascata pu essere ridefinito facilmente con specifiche varianti, possono essere
formalizzati degli standard e imposti vincoli al processo di realizzazione riguardo alla natura, al formato, alla
struttura e/o ai contenuti dei documenti (deliverable) prodotti nelle varie fasi. Tutti questi elementi alla base
del modello a cascata hanno lo scopo di consentire un controllo rigoroso sullo stato di avanzamento del
progetto e sulla qualit del lavoro svolto. Il limite del modello a cascata rappresentato dalla eccessiva
committente che necessita di tempo e verifiche per poter esprimere compiutamente i suoi fabbisogni.
Modello a V
analisi dei
requisiti
progettazione
test dei requisiti
analisi
funzionale
test requisiti
test
funzionalit
progettazione
test di sistema
progettazione
architettura
progettazione
moduli
progettazione
test di
integrazione
progettazione
test dei moduli
test
integrazione
test moduli
codifica
231
PARTE VI
La prima versione di un software spesso presenta degli errori o delle limitazioni che costringono a rifare
la prima versione come un throw-away (un
prototipo "cestinabile") che serve a fornire al progettista un feed-back di analisi e verifica, dopodich viene
cestinata e si procede alla realizzazione dell'applicazione vera e propria. Il modello evolutivo costituito da
232
Modello incrementale
La necessit di ridurre i tempi e le attivit da cestinare ha portato alla trasformazione del modello evolutivo
nel modello incrementale; tale modello prevede la realizzazione di un prototipo parziale capace di
implementare un insieme significativo di funzionalit valutabili dal cliente, rimandando il resto a fasi
successive.
Tabella 38: WBS del modello incrementale del ciclo di vita del software
WBS
1
2
3
3.1
3.1.1
3.1.2
3.1.3
3.1.4
3.1.5
3.1.6
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
3.2.5
3.2.6
Nome attivit
Analisi
Progettazione
Implementazione
Implementazione sottosistema 1
Sviluppo sottosistema 2
Installazione sottosistema 1
Test prototipo
Verifica con cliente
Valutazione prototipo
Elaborazione progetto
Implementazione sottosistema 2
Sviluppo sottosistema 2
Installazione sottosistema 2
Test prototipo
Verifica con cliente
Valutazione prototipo
Elaborazione progetto
3.N
3.n.1
3.n.2
3.n.3
3.n.4
3.n.5
4
5
6
Implementazione sottosistema n
Sviluppo sottosistema 2
Installazione sottosistema 2
Test prototipo
Verifica con cliente
Valutazione prototipo finale
Collaudo
Rilascio
Manutenzione
Modello a cascata
Modello incrementale
Modello a cascata
Al cliente vengono forniti una serie di prototipi successivi che integrano i feedback in maniera incrementale.
Questa tipologia viene detta modello di sviluppo a rilascio incrementale. Il modello incrementale presenta il
limite che tende a complicarsi in quanto le fasi possono anche entrare in concorrenza, a esempio mentre si sta
233
PARTE VI
integrando una versione pu accadere che sia stata gi avviata la progettazione di quella successiva senza
aver ancora valutato completamente i feedback della soluzione precedente. Con questo modello si riducono
notevolmente i tempi, ma aumenta il rischio di perdere il controllo delle attivit. Per evitare problemi
indispensabile definire degli standard di processo seguendo il modello a cascata. Nel modello incrementale la
fase di manutenzione, poich vista come attivit di evoluzione continua, viene gestita come una evoluzione
del prototipo durante il progetto. In alcuni casi il prototipo cestinabile (throw-away) pu essere sostituito con
un prototipo evolutivo che poco per volta si trasforma
finale.
incrementale, il modello evolutivo rimane comunque molto utile per verificare alcune componenti del
software come le interfacce, queste infatti possono essere create velocemente e adattate
Modello a spirale
Il modello a spirale paragonabile a
un meta modello che consente di
rappresentare i diversi modelli di
ciclo di vita del software. Il modello a
spirale permette di scegliere il
modello di sviluppo pi appropriato
(evolutivo o a cascata) in funzione del
livello di rischio. La scelta del
modello da utilizzare avviene sulla
base degli elementi e delle situazioni
di rischio che possono pregiudicare il
processo di sviluppo e la qualit del
software. Il modello a spirale si
concentra
e sulla
eliminazione dei problemi ad alto
rischio tralasciando quelli a basso
rischio e impatto. La caratteristica
principale del modello quella di
essere ciclico e non lineare, ogni ciclo
di spirale si compone di quattro fasi,
il raggio rappresenta il costo
sostenuto sino a quel momento
fase in esecuzione che il livello di
di essa:
1.
2.
3.
4.
Il
234
Metodologia agile
Nell'ingegneria del software, con il termine metodologia agile (o leggera) si indica una famiglia di metodi di
sviluppo software che si ispirano ai principi riportati nel Manifesto Agile concepito nel 2001
dall'organizzazione non-profit Agile Alliance (http://www.agilealliance.org).
in quegli anni
riuniva un considerevole gruppo di progettisti software e guru dell'informatica che sulla base di esperienze
dirette e con il chiaro intento di ridurre il rischio di fallimento dei progetti di sviluppo software elaborarono
questa metodologia. Il modello Agile Programming un modello che prevede un continuo contatto con il
cliente-utente mirato a facilitare la richiesta di requisiti e la soluzione di alcuni dubbi/problemi sollevati dallo
sviluppo. Non esiste una vera documentazione scritta come nella maggior parte dei modelli analizzati sinora
perch il codice scritto secondo convenzioni e standard tali da permetterne in maniera molto rapida (agile)
I principi base della metodologia agile sono i seguenti:
a) le persone e le loro interazioni sono pi importanti dei processi e degli strumenti, ossia le relazioni e la
comunicazione tra gli attori di un progetto software sono la miglior risorsa del progetto;
b) pi importante avere software funzionante che documentazione; opportuno rilasciare nuove versioni
del software a intervalli frequenti, bisogna mantenere il codice semplice e avanzato tecnicamente
riducendo la documentazione al minimo indispensabile;
c) bisogna collaborare con i clienti al di l del contratto perch la collaborazione diretta offre risultati
migliori dei rapporti contrattuali;
d) bisogna essere pronti a rispondere ai cambiamenti pi che aderire al progetto e di conseguenza il team di
sviluppo dovrebbe essere autorizzato a suggerire modifiche al progetto in ogni momento.
I metodi che derivano dall'applicazione della metodologia agile sono molteplici e dipendono fortemente dal
contesto in cui questi debbano essere applicati, ma tutte le tecniche pi diffuse sono simili fra loro e possono
essere riconducibili a un numero limitato di principi.
Coinvolgimento del cliente
Sono previsti differenti gradi di coinvolgimento del cliente:
in alcuni casi il coinvolgimento totale (ad esempio nell'Extreme Programming il cliente invitato a
partecipare persino alle riunioni settimanali dei programmatori);
in altri casi, il cliente coinvolto in una prima fase di progettazione e non oltre;
in altri ancora il cliente partecipa indirettamente e viene implicitamente utilizzato come tester della
versione rilasciata.
Comunicazione diretta
Questo l'unico vero aspetto che rende leggera una metodologia. Per
si intende
la comunicazione interpersonale, fra tutti gli attori del progetto e con il cliente prima di tutti. Ci serve
ad avere una buona analisi dei requisiti e una proficua collaborazione fra programmatori anche in un
ambito di quasi totale assenza di documentazione.
Consegne frequenti
Effettuare rilasci frequenti di versioni intermedie del software consente di ottenere pi risultati
contemporaneamente: da una parte si offre al cliente qualcosa con cui lavorare, distraendolo cos da
eventuali ritardi nella consegna del progetto completo, dall'altra si pu impiegare lo stesso committente
come tester dal momento che, utilizzando il software rilasciato, sar lui stesso a segnalare eventuali
anomalie, infine possibile ottenere informazioni sempre pi dettagliate sui requisiti di progetto.
Progettazione e documentazione
Sebbene l'importanza attribuita a queste due attivit venga sensibilmente ridimensionata nella
metodologia Agile, sarebbe errato credere che le stesse siano del tutto assenti dal processo di sviluppo. In
pi occasioni i teorici della metodologia Agile hanno avvisato che sarebbe un errore trascurare o
addirittura omettere queste due fasi, semplicemente, la quantit di progettazione e di documentazione da
produrre, escludendo i casi estremi, viene demandata a chi ha la responsabilit del progetto.
Automazione
Se l'obiettivo delle metodologie leggere concentrarsi sulla programmazione, allora le attivit collaterali
235
PARTE VI
(es. test e documentazione) possono essere automatizzate. La tecnica per ottenere in maniera automatica
la documentazione a partire da codice gi prodotto detta retro-ingegneria. Questa una delle pratiche
pi diffuse e pi controverse: diffusa perch permette un guadagno enorme in termini di tempo, ma
controversa perch, molto spesso, la documentazione prodotta inutilizzabile e viene conservata solo per
motivi burocratici pur senza avere una reale utilit.
Gerarchia
La scelta di creare una struttura gerarchica all'interno del team di sviluppo delicata: se si decide per una
struttura gerarchica ad albero, si ottiene la possibilit di gestire un numero molto alto di programmatori e
di lavorare a diversi aspetti del progetto parallelamente; se viceversa si decide per una totale assenza di
gerarchia si avr un team di sviluppo molto compatto e motivato, ma questo dovr essere
necessariamente piccolo in termini di numero di programmatori.
Programmazione di coppia
Programmare in coppia, ossia: due programmatori, due sedie, una scrivania, un computer, una tastiera e
un mouse; uno dei due scrive, l'altro verifica, entrambi scelgono la soluzione costruttiva migliore. stato
dimostrato che i costi di questa scelta sono inferiori ai benefici che apporta, ma ci sono esempi pratici
che indicano come questa pratica possa essere insopportabile per alcuni programmatori e quindi
controproducente.
Refactoring
Riscrittura completa di parti di codice mantenendone invariato l'aspetto esterno, nel caso di una funzione
ci significa riscriverne completamente il core mantenendone invariato header e ovviamente sintassi,
trattandola cio come una black box. una delle pratiche pi diffuse e suggerite, ma anche questa, come
la programmazione di coppia, ha differenti studi che ne attestano l'inutilit e in alcuni casi la dannosit.
Miglioramento della conoscenza
Nata con l'avvento della programmazione Object-Oriented, non altro che la presa di coscienza della
produzione di conoscenza che si fa in un un'azienda man mano che si produce codice. Questa
conoscenza prodotta non deve andare perduta ed per far ci che si sfruttano spesso le altre pratiche,
come la comunicazione stretta o la condivisione della propriet del codice.
Semplicit
Uno dei punti chiave delle metodologie leggere, direttamente mutuato dalla programmazione ObjectOriented, la semplicit; semplicit nel codice, semplicit nella documentazione, semplicit nella
progettazione, semplicit nella modellazione; i risultati cos ottenuti sono una migliore leggibilit
dell'intero progetto e una conseguente facilitazione nelle fasi di correzione e modifica;
Controllo di versione
Una delle conseguenze dirette dell'iterazione nella produzione la necessit di introdurre un modello, un
metodo, uno strumento, per il controllo delle versioni del software prodotto e rilasciato.
Extreme programming
La metodologia chiamata Extreme Programming, o semplicemente XP, uno degli esempi pi celebri di
metodologia agile. Si tratta di un recente approccio all'ingegneria del software il cui principale merito
quello di aver dato un impulso importante alla diffusione delle metodologie leggere e alla discussione sulle
singole pratiche e sulle conseguenze dei loro utilizzi.
Principi guida
XP si basa su quattro principi guida:
Comunicazione (tutti possono parlare con tutti, persino l'ultimo dei programmatori con il cliente);
Semplicit (gli analisti mantengano la descrizione formale il pi semplice e chiara possibile);
Feedback (sin dal primo giorno si testa il codice);
Coraggio (si d in uso il sistema il prima possibile e si implementano i cambiamenti richiesti man
236
mano).
Regole
Alla base di XP vi sono 12 regole che possono essere raggruppate nelle seguenti quattro aree principali:
1. Feedback a scala fine:
Pair Programming (programmazione in coppia) - il codice deve venir prodotto da coppie di
programmatori che lavorano insieme su una sola workstation.
Planning Game (riunione di pianificazione) - una riunione che avviene a ogni nuova iterazione e
tipicamente una volta a settimana.
Test-driven Development (sviluppo guidato dalle verifiche) - i test automatici (sia unitari che di
accettazione) vengono scritti prima di scrivere il codice.
Whole Team (fare squadra tutti insieme) - in XP, il "cliente" non colui che paga il conto, ma la
persona che realmente utilizza il sistema. Il cliente deve essere quindi presente alle riunioni
(possibilmente settimanali) e disponibile a verificare.
2. Processo continuo:
Continuous Integration (integrazione continua) - integrare continuamente i cambiamenti al codice
eviter ritardi pi avanti nel ciclo del progetto.
Refactoring o Design Improvement (migliorare la progettazione) una "tecnica strutturata per
modificare la struttura interna di porzioni di codice senza modificarne il comportamento esterno",
basata sul principio che opportuno riscrivere il codice in modo da renderlo pi semplice e generico,
ma senza alterarne le funzionalit esterne,.
Small Releases (frequenti rilasci)
consegna del software avviene tramite frequenti rilasci di
funzionalit che creano del valore concreto.
3. Comprensione condivisa:
Coding Standards (standard di codifica) - scegliere e utilizzare un preciso standard di scrittura del
codice stabilendo un insieme di regole concordate all'intero team di sviluppo.
Collective Code Ownership (propriet collettiva del codice) - ognuno responsabile di tutto il
codice; ne consegue che contribuisce alla stesura dello stesso chiunque sia coinvolto nel progetto.
Simple Design (progettazione semplice) - i programmatori dovrebbero utilizzare un approccio del
tipo "semplice meglio".
System Metaphor (metafora di sistema) - descrivere il sistema con una metafora, anche per la
descrizione formale. Questa pu essere considerata come una storia che ognuno - clienti,
programmtori, e manager - pu raccontare circa il funzionamento del sistema.
4. Benessere dei programmatori :
Sustainable Pace (ritmo sostenibile) - i programmatori non dovrebbero lavorare pi di 40 ore alla
settimana.
Ciclo di vita
Il modello del ciclo di vita della metodologia XP prevede quattro fasi di progetto ognuna delle quali ha delle
sue regole interne:
1. Pianificazione,
2. Progettazione,
3. Sviluppo,
4. Testing.
Considerazioni finali
Extreme Programming una metodologia molto famosa ma anche molto controversa. In effetti anche se
molto particolareggiata nella definizione delle fasi, dei principi e delle regole, rimane comunque una
metodologia leggera non troppo differente dalle altre. Deve sicuramente la sua fortuna al lavoro degli autori
che hanno ha saputo coglierne gli aspetti positivi e trasmetterli, anche quando i progetti gestiti sono falliti.
Sono stati gli stessi autori ad ammettere i fallimenti, a considerarli parte integrante della filosofia di fondo
della metodologia e a confermare che di tutte le pratiche di Extreme Programming la pi importante il
carisma del project manager . Extreme Programming ha dato un impulso importante alla diffusione delle
metodologie leggere e alla discussione sulle singole pratiche e sulle conseguenze dei loro utilizzi..
237
PARTE VI
19.4
Metodologie di test
Il collaudo del software (o testing) il procedimento utilizzato per individuare le carenze di correttezza,
completezza e affidabilit del software. L'importanza del collaudo progressivamente cresciuta insieme allo
sviluppo del software e gi a partire dai primi anni '90, in contrapposizione al tradizionale modello di
sviluppo a cascata, si andata affermando una tendenza di sviluppo test driven (o guidata dal collaudo). Il
concetto alla base che le attivit di collaudo devono procedere parallelamente allo sviluppo del software in
modo che:
quando si analizzano i requisiti del software da produrre si analizzano anche i requisiti del collaudo;
quando si progetta l'architettura software si progetta anche l'architettura del collaudo;
quando si scrive il codice si scrive anche il codice delle routine del collaudo automatizzato oppure si
prepara la check list per il collaudatore manuale e si preparano i dati per il collaudo automatizzato o
manuale;
al termine della compilazione vengono automaticamente eseguite le routine di collaudo
automatizzato oppure i test manuali.
Parlando di test del software occorre far distinzione tra malfunzionamenti e difetti. Un malfunzionamento
indica un comportamento del software difforme dai requisiti e si verifica quando il sistema, in determinate
condizioni, non si comporta come atteso. Il difetto, viceversa, individuabile in una porzione di codice che,
quando eseguita con particolari input, genera malfunzionamento. In altri termini, si ha malfunzionamento
quando viene eseguito il codice che contiene il difetto con dei dati di input tali da evidenziare l'errore . Lo
scopo principale del collaudo di rilevare, partendo dall'osservazione dei malfunzionamenti, il maggior
numero di difetti in modo da poterli poi correggere. Per rilevare il maggior numero possibile di difetti
durante il collaudo occorre sollecitare il software in modo tale da eseguire la maggior quantit possibile di
codice con differenti combinazioni di input. Pu verificarsi che un errore nel codice sorgente si manifesti
solo se si utilizza un particolare compilatore o interprete, oppure solo se il codice eseguito su una
particolare piattaforma. Per avere maggiori garanzie sulla bont del collaudo pertanto pu essere necessario
collaudare il software in vari ambienti di sviluppo e con varie piattaforme di utilizzo. Nei progetti di sviluppo
industriale nessun collaudo pu garantire l'individuazione di tutti i possibili difetti, le combinazioni di input
validi possono essere moltissime non possibile o ragionevole pensare di riprodurle tutte, un buon collaudo
per pu rendere la probabilit di malfunzionamenti sufficientemente bassa e tale da essere accettabile in
termini di qualit. La soglia di errore tollerabile dipende dal tipo di applicazione, per esempio, in software di
tipo life-critical, cio nei casi in cui un malfunzionamento pu mettere a rischio la vita umana, come per
esempio il software per apparecchiature biomedicali o aeronautiche, accettabile solo con una probabilit di
malfunzionamento molto bassa; in questi casi il collaudo deve essere particolarmente approfondito e
rigoroso. Invece, per il software per cui non necessariamente richiesta un'altissima qualit, come
videogiochi o programmi di produttivit personale, pu essere sufficiente superare un collaudo meno
approfondito. Nel processo industriale di realizzazione di software si assiste normalmente a due successive
fasi di collaudo:
Alpha test: il software prodotto viene di norma sottoposto a test in ambienti dedicati all'interno
dell'azienda e sotto la supervisione del programmatore.
Beta test: i test vengono eseguiti da un ristretto numero di utenti in condizioni reali; man mano che
vengono corretti gli errori possono essere prodotte pi versioni beta, poi quando la frequenza delle
segnalazioni d'errore diventa sufficientemente bassa viene rilasciata la versione ufficiale.
Escludendo il caso delle piccole realt, dove il collaudo affidato in modo informale ad altre funzioni
aziendali, normalmente il collaudo formale costituisce una fase importante dello sviluppo software e richiede
un'adeguata pianificazione attraverso un apposito piano di collaudo. Il piano di collaudo prevede tipicamente
due elementi fondamentali:
Una check list, ovvero un elenco di prove (o test-case) opportunamente descritte e documentate, da
eseguire manualmente o automaticamente.
Degli scenari di collaudo, ovvero delle situazioni realistiche e non banali di utilizzo del software da
collaudare in cui verificare tutti i passi che l'utente realisticamente percorrerebbe in tale situazione.
Uno scenario pu prendere in considerazione, a esempio, la tipologia di utente, la situazione
verosimile e complessa in cui tale utente pu venirsi a trovare etc..
Normalmente i test si distinguono fra due tipologie principali: test funzionali e test prestazionali .
238
Test funzionali
Come suggerisce il titolo, queste tipologie di test, che sono quelli pi diffusi, tendono a indagare su eventuali
difetti o regressioni funzionali dell'applicativo in reali condizioni di utilizzo.
In quest'ambito si distingue spesso fra due tipologie di test:
black-box test effettuati accedendo al software solamente tramite l'interfaccia utente, oppure tramite
interfacce di comunicazione tra processi. Spesso il collaudo scatola
effettuato da persone
esterne al gruppo di sviluppo o, con indubbi benefici sui costi e sulla qualit, pu essere condotto in
modo automatico.
white-box test effettuati direttamente sul codice. Per poter eseguire il collaudo
scatola
il
collaudatore deve disporre della documentazione delle routine esportate dai moduli, se non
addirittura del codice sorgente.
In ogni caso il test funzionale, indipendentemente dal fatto di essere automatico o manuale, dovr essere di
crescente granularit. Il test dovr prendere in esame prima i singoli moduli software, singole routine o
limitati insiemi di routine, in questo caso si parla di test di modulo e vengono preferibilmente utilizzati i test
di tipo white-box. Poi si passa alla progressiva aggregazione dei moduli fino a costituire l'intero sistema, in
questo caso si parla di test di sistema e vengono preferibilmente usati i test di tipo black-box.
Test prestazionali
I test prestazionali hanno lo scopo di verificare che l'applicazione soddisfi certi requisiti in termini di
prestazioni. Vi sono varie tipologie di test di questo tipo tra cui i pi frequenti sono i seguenti:
test di performance: verifica i tempi di esecuzione in differenti condizioni;
test di carico: misura le reazioni del sistema al crescere del carico al fine di evidenziare regressioni
che potrebbero manifestarsi solo in regimi particolari;
test di durata : verifica la robustezza del sistema nel tempo;
test di stress: verifica il comportamento del sistema in fase di rottura.
19.5
Negli anni '80 Tom De Marco, padre dell'analisi strutturata, affermava: "non puoi controllare ci che non sai
misurare"; per misurare la complessit del software o per stimare le risorse necessarie alla sua produzione e
alla sua manutenzione sono utilizzate le metriche software. Una metrica software uno standard per la
misura di alcune propriet del software o delle sue specifiche. I principali casi in cui vengono utilizzate le
metriche software sono i seguenti:
la stima del budget necessario per un'attivit di codifica del software;
la stima della produttivit (individuale o di progetto);
la stima della qualit del software prodotto;
la stima
impegno di lavoro richiesto per altre attivit legate al software.
Il limite per le metriche software che esse forniscono generalmente solo una
di
software
presente in un programma ma non un valore esatto. Questo limite ha spinto chi si occupa di metodologie di
gestione a concentrarsi maggiormente sulle metriche di monitoraggio e controllo del processo di produzione
del software, esempi di metriche di questo tipo sono:
numero di volte in cui fallita la ricompilazione del programma;
numero di bug introdotti per ore di sviluppo;
numero di cambiamenti richiesti;
quantit di ore disponibili di un programmatore al mese;
numero di release di patch richieste nel tempo al primo prodotto sviluppato.
Di seguito riportata una descrizione sintetica delle metriche software pi comunemente adottate.
239
PARTE VI
Esempio
Consideriamo per esempio questo frammento di codice C:
for (i=0; i<100; ++i) printf("hello"); /* quante linee di codice ci sono? */
In questo esempio abbiamo:
1 Physical Lines of Code
2 Logical Lines of Code (un for e una printf)
lo stesso codice scritto con uno stile diverso:
for (i=0; i<100; ++i)
{
printf("hello");
} /* Ora quante linee di codice ci sono? */
Le SLOC saranno:
4 Physical Lines of Code
2 Logical Lines of Code
Complessit ciclomatica
Questa metrica tenta di cogliere la complessit del software contando il numero di cammini linearmente
indipendenti all'interno del grafo di flusso. La complessit pu riguardare singole funzioni, moduli, metodi o
classi di un programma. Dire che un grafo di flusso ha una complessit ciclomatica pari a n, equivale a dire
che in quel grafo n il massimo numero di cammini fra ingresso e uscita tra loro indipendenti e ogni altro
cammino possibile sul grafo si pu costruire a partire da uno di quegli n cammini. Ad esempio, se il codice
sorgente non contiene punti decisionali come IF o cicli FOR, allora la complessit ciclomatica sar pari a 1,
poich esister un solo cammino nel grafo di flusso. Se, invece, il codice ha un singolo IF contenente una
singola condizione, allora ci saranno due cammini possibili: il primo se l'IF viene valutato a TRUE e un
secondo se l'IF viene valutato a FALSE. In generale, esistono formule matematiche che, a seconda dei casi,
consentono di calcolare agevolmente la complessit ciclomatica anche partendo direttamente dal codice. La
misura della complessit ciclomatica riveste particolare importanza in fase di valutazione dei test, in un grafo
di flusso si pu verificare che ogni cammino rappresenta una possibile sequenza di eventi e di conseguenza
un potenziale test. Ne deriva che per testare in modo esaustivo un certo modulo software devono essere
analizzati tutti i possibili cammini presenti in esso. Questo sistema di test, nei moduli particolarmente
strutturati, implica una complessit molto elevata, invece, calcolando la complessit ciclomatica, possono
essere individuati i cammini indipendenti del grafo di flusso e si possono condurre i test unicamente sui
cammini indipendenti, sicuri di aver esperito tutte le possibili prove. Per tale motivo, il calcolo della
complessit ciclomatica viene spesso impiegato per determinare a priori il numero di test a "scatola bianca"
che
sufficiente per un certo modulo software.
240
e dall'utente poich individuabile un confine che la contraddistingue. Il confine agisce come una
"membrana" attraverso la quale passano i dati processati dalle transazioni di input, output e inquiry. Il
confine va visto da una prospettiva funzionale e non va basato su considerazioni tecniche o fisiche. Per
dimensione funzionale di un'applicazione s'intende una misura convenzionale standard indipendente dalla
tecnologia utilizzata nella realizzazione del software. La dimensione funzionale una delle variabili
principali del prezzo del software, il quale risente per anche di altri fattori. I Function Point sono di ausilio
per stimare a priori l'impegno necessario per realizzare un progetto e a posteriori per calcolare il valore del
prodotto e del patrimonio software. La quantit di informazione racchiusa nel numero dei FP garantita dal
241
PARTE VI
metodo utilizzato, dalla certificazione del personale che effettua il conteggio, dalla fase del ciclo di vita del
software considerato, dalla documentazione. I Function Point si concretizzano in una serie di punteggi (o
pesi) assegnati secondo regole di conteggio a Input (EI), Interrogazioni (EQ), Output (EO), File logici interni
(ILF), File logici esterni (EIF) evidenti dall'esame dell'applicazione e della sua documentazione. In termini
molto semplici si pu dire che la tecnica dei FP fornisce una quantificazione delle informazioni che, da un
punto di vista logico, entrano, escono e si memorizzano in un computer attraverso l'esecuzione di una
applicazione software. Per poter quantificare e certificare i FP occorre acquisire una certificazione IFPUG di
Certified Function Point Specialist/Certified Function Point Pratictioner (CFPS/CFPP).
Altre metriche
Vi sono inoltre metriche basate su altri criteri come:
il conteggio degli errori per linee di codice;
la copertura di codice; questa metrica stata creata specificamente per verificare l'efficacia del
collaudo perch conta quante volte stata eseguita ogni istruzione nel codice durante il collaudo. Le
istruzioni eseguite almeno una volta sono dette "coperte"; l'obiettivo di un collaudo ovviamente
quello di coprire il maggior numero possibile di istruzioni;
conteggio del numero di linee richieste dal cliente;
conteggio del numero di classi e interfacce.
242
19.6
Nome attivit
Analisi
Analisi di fattibilit
Analisi del contesto
Analisi dei requisiti
Fine analisi
Progettazione
Progetto architettura
Progetto di dettaglio
Fine progettazione
Implementazione
Sviluppo moduli
Integrazione moduli
Fine implementazione
Collaudo
Collaudo moduli
Collaudo sistema
Chiusura Collaudo
Rilascio
Rilascio componenti
Rilascio finale
Fine progetto
Manutenzione
si chiede di associare ad ogni deliverable descritto nella seguente tabella il codice WBS ed il nome
in cui realizzato:
N.
Deliverable
2.1
1
2
2.2
1.3
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Progetto
architettura
M4
5.1
5.1
1.3
M1
M2
M3
M5
1.1
3.2
243
PARTE VI
13
14
15
16
17
18
19
20
21
1.2
4.2
1.3
4.1
5.2
3.1
3.2
5.2
2.1
244
Caratteristica
Il modello invece di discendere lungo una linea retta dopo la fase di codifica risale.
Il modello non prevede una vera documentazione scritta come nella maggior parte degli
altri modelli perch si prevede che il codice scritto secondo convenzioni e standard tali
Il modello mette in evidenza la relazione tra ogni fase del ciclo di vita dello sviluppo del
software e la sua fase di testing o collaudo del software.
Uno dei principi su cui basato il modello che opportuno rilasciare nuove versioni del
software a intervalli frequenti.
rischio tralasciando quelli a basso rischio e impatto.
Il modello deve sicuramente la sua fortuna al lavoro degli autori che hanno ha saputo
coglierne gli aspetti positivi e trasmetterli, anche quando i progetti gestiti sono falliti.
Una delle regole su cui basato il modello che i programmatori non dovrebbero
lavorare pi di 40 ore alla settimana.
Il modello si basa sulla costruzione di prototipi realizzati con strumenti software che
permettono la rapida realizzazione di versioni semplificate.
elementi.
sperimentare le funzionalit, verificare i
requisiti e revisionare il progetto.
Uno dei principi su cui basato il modello che bisogna mantenere il codice semplice e
avanzato tecnicamente riducendo la documentazione al minimo indispensabile.
Il modello prevede che i test necessari per la verifica di quanto progettato/realizzato
Uno dei principi su cui basato il modello che le persone e le loro interazioni sono pi
importanti dei processi e degli strumenti, perch le relazioni e la comunicazione tra gli
attori di un progetto software sono la miglior risorsa del progetto.
Modello
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
Uno dei principi su cui basato il modello che pi importante avere software
funzionante che documentazione.
Il processo di sviluppo del modello strutturato in fasi sequenziali.
eventuali errori o
anomalie per evitare il propagarsi degli errori alle fasi successive con conseguente
risparmio di tempo.
Il modello considera la prima versione come un throw-away (un prototipo "cestinabile")
che serve a fornire al progettista un feed-back di analisi e verifica.
La caratteristica principale del modello quella di essere ciclico e non lineare.
Il modello prevede che ogni fase produca un output che verr usato come input per la fase
successiva.
Il modello prevede una seconda versione sviluppata seguendo il modello cascata.
Il modello presenta il limite che tende a complicarsi in quanto le fasi possono anche
entrare in concorrenza.
Il modello basato su dodici regole divise in quattro aree principali.
Il modello prevede che ogni fase del processo sia immediatamente documentata perch
necessaria alla fase successiva.
Una delle regole su cui basato il modello che il codice deve venir prodotto da coppie
di programmatori che lavorano insieme su una sola workstation.
Il modello paragonabile a un meta modello che consente di rappresentare i diversi
modelli di ciclo di vita del software scelti in funzione del livello di rischio.
Il modello prevede la realizzazione di un prototipo parziale capace di implementare un
insieme significativo di funzionalit valutabili dal cliente, rimandando il resto a fasi
successive.
Uno dei principi su cui basato il modello che bisogna collaborare con i clienti al di l
del contratto perch la collaborazione diretta offre risultati migliori dei rapporti
contrattuali.
Il modello prevede la gestione della fase di manutenzione come una fase di progetto.
Il modello prevede dei cicli composti da quattro fasi:
1: identificazione degli obiettivi e delle soluzioni;
2: valutazione delle soluzioni e rilevazione delle potenziali aree di rischio;
3: sviluppo e verifica del prodotto;
4: revisione dei risultati delle fasi precedenti.
Il modello prevede di fornire al cliente una serie di prototipi successivi per permettere di
integrare i feedback in maniera incrementale.
Uno dei principi su cui basato il modello che bisogna essere pronti a rispondere ai
cambiamenti pi che aderire al progetto e di conseguenza il team di sviluppo dovrebbe
essere autorizzato a suggerire modifiche al progetto in ogni momento.
Il modello abbina la natura iterativa della prototipazione e gli aspetti controllati e
sistematici del modello sequenziale lineare consentendo un rapido sviluppo di versioni del
software sempre pi complete.
245
PARTE VI
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
Descrizione
Software di produttivit individuale.
Si verifica quando il comportamento del software difforme dai requisiti.
presente in una porzione di codice che quando eseguita con particolari input genera errori.
Software per apparecchiature biomedicali.
test di carico: misura le reazioni del sistema al crescere del carico al fine di evidenziare
regressioni che potrebbero manifestarsi solo in regimi particolari.
Test in cui il software prodotto viene sottoposto all'interno dell'azienda e sotto la
supervisione del programmatore.
test di durata: verifica la robustezza del sistema nel tempo.
Software per apparecchiature aeronautiche.
Software per video giochi.
Test effettuati accedendo al software solamente tramite l'interfaccia utente, oppure tramite
interfacce di comunicazione tra processi.
Software di gestione contabile.
test di stress: verifica il comportamento del sistema in fase di rottura.
Test eseguiti da un ristretto numero di utenti in condizioni reali.
Elenco di prove (o test-case) opportunamente descritte e documentate, da eseguire
manualmente o automaticamente.
Situazioni realistiche e non banali in cui percorrere tutti i passi che l'utente realisticamente
percorrerebbe in tale situazione di utilizzo del software.
Test effettuati direttamente sul codice in cui il collaudatore deve disporre della
documentazione delle routine esportate dai moduli, se non addirittura del codice sorgente.
Si verifica quando il sistema, in determinate condizioni, non si comporta come atteso.
Test che prevede di utilizzare prima i test di tipo white-box per prendere in esame i singoli
moduli software, le singole routine o limitati insiemi di routine, poi di passare a test di tipo
black-box per aggregazioni di moduli o per l'intero sistema.
Test di performance: verifica i tempi di esecuzione in differenti condizioni.
Definizione
246
Definizione:
Il metodo viene spesso impiegato per determinare a priori il numero di test a "scatola
sufficiente per un certo modulo
software.
una metrica software basata sul conteggio del numero di linee di codice sorgente.
Un obiettivo della metrica di misurare le funzionalit che l'utente richiede e riceve.
Un obiettivo della metrica misurare i risultati dello sviluppo e/o la manutenzione del
software indipendentemente dalla tecnologia utilizzata.
La metrica nata con i linguaggi tradizionali line-oriented (Fortran, Assembler, C) in un
contesto in cui era legittimo supporre che la misura delle linee di codice potesse fornire una
.
La metrica tenta di cogliere la complessit del software contando il numero di cammini
linearmente indipendenti all'interno del grafo di flusso.
In termini molto semplici si pu dire che la tecnica dei FP fornisce una quantificazione delle
informazioni che, da un punto di vista logico, entrano, escono e si memorizzano in un
computer attraverso l'esecuzione di una applicazione software.
La metrica afferma che per testare in modo esaustivo un certo modulo software devono
essere analizzati tutti i possibili cammini presenti in esso.
A differenza di altre
sugli aspetti funzionali dell'applicativo.
L'idea alla base di questa metrica che un software tanto pi complesso quanto maggiore
il numero delle sue linee di codice.
Un obiettivo della metrica fornire una misura che sia coerente tra progetti e produttori
differenti.
Metrica
UDA 20
unit didattica
In questa unit didattica viene trattato un esempio di project management relativo a un progetto di sviluppo
di software web based, integrato con applicazioni di back office, che utilizza un modello di sviluppo del
software di tipo evolutivo. La metodologia proposta facilmente personalizzabile ed adattabile ad altri tipo
di ciclo di vita del software e pu essere utilizzata come metodologia di riferimento per casi specifici di
interesse delle aziende. Al docente e agli alunni si consiglia di individuare un progetto di sviluppo di
software, con una componente web e una componente di integrazione con un software di backoffice gi
esistente, da sviluppare durante lo studio di questa unit. Un classico esempio di progetto di sviluppo la
backoffice di segreteria,
oppure un altro esempio pu essere un portale di e-commerce relativo a una attivit commerciale integrato
con le applicazione di gestione contabile-amministrativa.
20.1
Organizzazione e metodologia
Le tecniche di project management viste sinora non sono applicabili solo ai grandi progetti ma anche ai
piccoli e soprattutto sono applicabili nel campo dello sviluppo del software. Il settore dello sviluppo del
delle metodologie e ha dato un grosso contributo anche allo sviluppo del project management. Tutto questo
lo
abbiamo
visto
nel
precedente
capitolo
19
Ciclo di vita in cui abbiamo potuto verificare come il ciclo di vita del software molto vicino al ciclo di vita
di un progetto. Molte aziende del settore hanno sviluppato e personalizzato delle proprie metodologie di
project management adattandole alla loro dimensione, al loro specifico campo di azione e ai loro modelli di
sviluppo del software. Le metodologie di project management devono essere generalizzabili e comprendere
tutte le tipologie di progetto
settore in cui si sta operando.
a indispensabile per chi opera per progetti come di solito accade alle societ
del settore informatico.
Le aziende del settore ICT solitamente
adottano una struttura a matrice del tipo descritto nel paragrafo Parte I 2.3 Le forme organizzative
caratterizzata da un duplice criterio di organizzazione del lavoro: per divisioni e per funzioni,
in cui le divisioni coincidono con i progetti.
a matrice per le aziende del settore ICT
produce i seguenti vantaggi:
flessibilit
evoluzione del settore;
capacit di rispondere in modo efficiente alle esigenze dei clienti;
valorizzazione delle risorse umane che operando nella stessa area funzionale dei colleghi di
specializzazione possono condividere conoscenze, informazioni ed esperienze;
questo modello organizzativo permette anche di creare una organizzazione di rete capace di gestire e
realizzare iniziative progettuali complesse che richiedono collaborazione di risorse con competenze
diversificate;
il punto debole di questo modello di organizzazione la dipendenza delle risorse da due differenti
manager : il responsabile di funzione e il responsabile di progetto.
247
PARTE VI
20.2
Le metodologie di project management partono dalla definizione di WBS e per poi passare a tutti gli altri
elementi a essa collegati: deliverable, effort, vincoli di tempo, costi e qualit, pert , gantt e cosi via. Nel
seguito di questa unit didattica trattato un esempio di metodologia di project management che potrebbe
essere adottata come metodologia di riferimento da una azienda che opera nel settore dello sviluppo di
software con specializzazione in applicazioni web based integrate con sistemi di back office. Il modello di
ciclo di vita del software adot
definisce le attivit tecniche di progetto che vanno a integrarsi
con le attivit gestionali di project management. Nella tabella seguente riportato un modello di WBS di
progetto integrato da attivit del ciclo di vita del modello di sviluppo software a cascata. Modificando questa
WBS con altri modelli di ciclo di vita del software possono essere elaborate differenti esempi di metodologia
aziendale di project management per aziende di sviluppo software. La tabella oltre ai work package contiene
anche i deliverable e il tipo di responsabilit per ogni attivit. Responsabilit gestionale sta ad indicare che il
responsabile il project manager , mentre per responsabilit tecnica si indica il direttore tecnico o il
responsabile tecnico di team o altra figura tecnica di responsabilit. Come si pu notare, molti deliverable
hanno la responsabilit di tipo tecnico-gestionale per indicare che necessaria la partecipazione e la
collaborazione delle due componenti: gestionale e tecnica.
248
Attivit
1.1
Avvio di progetto
1.2
1.3
2
2.1
2.2
WBS
2.3
Gantt
2.4
2.5
2.6
2.7
3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
4.7
4.8
4.9
5
5.1
5.2
5.3
5.4
6
6.1
6.2
6.3
6.4
7
7.1
Deliverable
Tipo resp.
Definizione
7.2
Incontro di chiusura
7.3
Analisi dell'esperienza
Project charter
Verbale di riunione con il cliente
Questionario approfondimento dei bisogni
Studio di fattibilit
Documento delle caratteristiche del sistema ed esigenze
Documento dei requisiti (eventualmente completo di manuale utente)
Project web site
Gestionale
Gestionale
Gestionale
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
Gestionale
Gestionale
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Gestionale
Tecn-Gest
Gestionale
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
Gestionale
Tecn-Gest
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecnico
Tecn-Gest
Gestionale
Gestionale
Gestionale
Tecnico
Tecn-Gest
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Gestionale
Gestionale
Tecn-Gest
Gestionale
249
PARTE VI
20.3
La fase di Definizione
Dal WBS proposto osserviamo la divisione tra la fase di definizione e la fase di pianificazione che in altri
progetti sono unificate, questa divisione dovuta principalmente alla necessit di realizzare uno studio
iniziale e di predisporre la documentazione necessaria per la sottoscrizione del contratto. Partendo dal WBS
della metodologia aziendale riportata nel precedente capitolo si ricava che la fase di definizione prevede le
seguenti attivit:
1.1 avvio di progetto,
1.2 analisi dei requisiti,
1.3 project web site.
Avvio di progetto
La fase di definizione del progetto inizia con la realizzazione del project charter che il documento che
serve a chiarire a tutti gli attori (cliente, fornitore, stakeholder ) cosa devono fare e cosa possono aspettarsi
dal progetto. Pi del 50% dei progetti non riescono ad avere successo perch non sono definiti dei ruoli
chiari e una comunicazione efficace tra tutti gli attori. opportuno impostare la comunicazione tra fornitore
e cliente su un linguaggio comune e il project charter deve aiutare in questo senso. Nel paragrafo seguente
presentato un esempio di project charter in cui facile rilevare che non altro che una semplificazione del
di Inizio
(PID) gi definito in questo libro e a sua volta basato sui documenti
approvati dagli standard mondiali di riferimento nel campo del project management (PMI e Prince2).
project charter e la sua sottoscrizione da parte dei rappresentanti del cliente e del
fornitore d
contratto.
ed effort
Nella tabella seguente sono riepilogate le attivit della fase complete di descrizione dei compiti, esempio di
effort, deliverable e tipologia di responsabilit.
250
Nome attivit
Definizione
1.1
Avvio di progetto
Effort in
gg.uu
8
1,5
0,5
0,5
0,5
1.2
1.3
20.4
Deliverable
Tipo compito
Project charter
Gestionale
Gestionale
Gestionale
Tecnico
Gestionale
Tecnico
Tecn-Gest
Il Project charter
Descrizione degli obiettivi evidenziando cosa occorre ottenere a fine progetto (scopo) per soddisfare i
benefici attesi. Gli obiettivi dovrebbero essere enunciati secondo il metodo S.M.A.R.T.: Specific
(specifico), Measurable (misurabile), Achievable (raggiungibile), Realistic (realistico) e Time defined
(definito nel tempo).
d) Attori Principali e loro ruolo
Descrivere gli attori principali del progetto: cliente, fornitore, utilizzatori, project manager , altri ancora.
e) Ambito del progetto
vista il risultato pu sembrare disorganico questa attivit il primo passo per la definizione del WBS.
f)
Definizione dei rischi di progetto sulla base della raccolta delle informazioni realizzate soprattutto dagli
operatori commerciali. Questo elemento iniziale fondamentale perch il punto di partenza per
g) Piano logico-temporale
Predisposizione di un gantt di progetto iniziale necessario soprattutto per definire i tempi globali di
realizzazione.
251
PARTE VI
Viene definito un piano dei costi iniziale basato soprattutto sulle diverse tipologie di costo e non sulle
attivit come il budget di progetto del piano.
i)
Procedure di verifica
lavori e di comunicazione
Vengono definite le modalit generali di verifica dello stato di avanzamento dei lavori del progetto e
contestualmente delle modalit di comunicazione tra gli attori. Si definiscono la tipologia e la frequenza
degli incontri di monitoraggio e le modalit di trasmissione delle informazioni (definizione dei report).
Esempio
Esempio di descrizione
AMBITO DI PROGETTO
Work Package
Attivit per la creazione del portale web:
1. Disegno della struttura del portale;
2. Disegno e strutturazione dei contenuti;
3. Disegno grafico;
4. Analisi funzionale;
5. Analisi tecnica;
6.
7. Sviluppo iterativo delle funzionalit dei prototipi;
8. Rilascio;
9. Collaudo finale.
Contenuti del progetto
Principali moduli:
- Profilazione e gestione utenti;
- Organizzazione, pubblicazione e consultazione contenuti (sia documenti che informazioni strutturate);
- Newsletter;
- Blog;
- Forum;
- Questionari;
- Sondaggi;
- Statistiche sugli accessi.
Esclusioni, presupposti e vincoli
- il portale dovr essere realizzato entro 4 mesi dalla sottoscrizione del contratto;
- la gestione del portale a carico del cliente che la realizzer attraverso un CMS ( Content management
Sistem) installato appositamente;
- il portale dovr essere multilingua per quanto riguarda i men, i percorsi tematici e le categorie di
informazioni,
- il periodo di manutenzione durer un anno solare a partire dalla data di collaudo.
20.5
La fase di Pianificazione
La fase di Pianificazione deve essere regolata in funzione del progetto e in particolare della dimensione e
della tipologia. Nella fase di Definizione
Analisi dei requisiti facente parte del
ciclo di vita del software
varieranno in funzione del modello di sviluppo software che viene prescelto.
Pianificazione
prevede le seguenti attivit e work package, tutte finalizzate alla realizzazione e approvazione del Piano di
progetto obiettivo della fase. Le attivit descritte nella tabella successiva sono trattate singolarmente nei
paragrafi successivi.
252
Attivit
OBS (struttura organizzativa)
WBS
Work package
Individuazione e definizione della struttura organizzativa di progetto (OBS)
Definire la Work breakdown Structure
Definizione delle attivit e delle milestone
Definizione della sequenza logica delle attivit
effort
Gantt
Gestione del rischio
Budget e Piano finanziario
Piano di progetto
Approvazione piano di progetto
20.6
La fase di pianificazione parte con la definizione della struttura organizzativa di progetto (OBS
Organizational Breakdown Structure
organizzazione aziendale, vengono individuate le principali figure professionali e i team, vengono assegnati i
compiti alle risorse umane gi individuate (che solitamente partecipano alla progettazione) e vengono
attivate le attivit. Nel diagramma descritta una struttura di organigramma per un progetto semplice con un
gruppo tecnico che prevede solo 5 risorse tecniche.
20.7
WBS di progetto
A questo punto, sulla base dei contenuti del Project charter , delle rilevazioni e della struttura organizzativa
di progetto si pu definire la WBS di progetto. La struttura e definita tramite un processo di raffinamento
progressivo a cui partecipano tutti i componenti di progetto gi individuati. Inizialmente si parte con una
struttura generale comprendente le principali fasi logiche: pianificazione, progettazione, realizzazione,
253
PARTE VI
controllo, rilascio e verifica finale, come quella descritta nel precedente cap. 20.2, poi attraverso passi
successivi si procede a individuare:
i deliverable e i compiti (work package) per ogni attivit;
effort necessario alla realizzazione di compiti o prodotti;
le milestone o momenti di verifica.
Nella seguente tabella riportato un esempio completo di WBS di progetto con attivit, compiti, deliverable,
effort pe
Definizione gi riportata nella tabella del precedente capitolo.
Tabella 41: wbs di progetto di sviluppo del software con compiti, effort, deliverable e responsabilit
WBS
2
Pianificazione
OBS (struttura
organizzativa)
Effort in
Deliverable
gg.uu
13
1,0
Organigramma (Organizational
breakdown Structure)
3.6
3.7
Approvazione
progettazione
Realizzazione
Assegnazione
compiti
75
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.8
4
4.1
Approvazione progettazione
Completamento team
WBS
Tecn-Gest
Tecn-Gest
0,5
Tecn-Gest
0,5
Gestionale
0,5
Tecn-Gest
1,5
1
Gestionale
1
1
3
Diagramma di Gantt
Piano di gestione dei rischi
Registro dei rischi
Budget di progetto
Piano finanziario
Piano di progetto
Gestionale
Verbale di approvazione
Gestionale
56
20
10
5
10
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Progetto di dimensionamento HW
Tecnico
Tecnico
1
5
4.3
Disegno Grafico
4.4
Prototipo iniziale
4.5
Verifica e
valutazione
Sviluppo iterativo
pianificato in max 3 cicli
45
(3x15)
4.7.1
4.7.2
Tecn-Gest
Gestionale
Gestionale
Gestionale
4.7
Gestionale
0,5
Working Area
Revisione del
progetto
Sviluppo iterativo
del sistema
Sviluppo ulteriori
moduli
Test
Tipo resp.
0,5
4.2
4.6
254
Nome attivit
10
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Gestionale
Tecn-Gest
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecnico
4.7.3
Verifica e
valutazione
prototipo
4.7.4
Revisione progetto
Installazione software
4.8
4.9
4.10
Installazione
hardware
Installazione
software
Contenuti per
formazione
4.11
Collaudo sistema
Rilascio
Rilascio
componenti
5.1
5.2
Formazione
12
Configurazione e caricamento banche
dati
Attivit di formazione a operatori e
utilizzatori
Configurazione utenti e
caricamento banche dati
Attivit di formazione
Avvio
Avvio servizi
5.4
Collaudo finale
Revisione finale
Chiusura
amministrativa
4
Chiusura contratti e contabilit di progetto
6.2
Incontro di chiusura
6.3
Analisi
dell'esperienza
Analisi
ai fini interni
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
5.3
6.1
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Gestionale
Gestionale
Tecn-Gest
Gestionale
La presenza di numerose responsabilit di tipo tecnico-gestionale sta a indicare che occorre una stretta
collaborazione tra il project manager e le figure che hanno la responsabilit tecnica delle singole attivit
come il direttore tecnico (o responsabile tecnico) oppure i singoli responsabili di funzione o di team.
20.8
Il PERT
Nel grafo seguente riportato uno stralcio del Pert (reticolo) di progetto che comprende le attivit A1, A2 e
Nel gantt
pr
Da
Budget di progetto necessario che siano completate le attivit
A2.2 WBS e A3.2 Analisi Funzionale definizione del budget
A.2.7
Piano di progetto necessario che siano completate le attivit A3.5 Architettura HW e SW, A2.6 Piano
Finanziario e A2.3 Gantt. Tali propedeuticit possono cambiare da caso a caso a seconda del progetto, quello
che viene messo in evidenza che le attivit gestionali dipendono da alcune attivit di tipo tecnico necessarie
per la valutazione dei tempi e dei costi di progetto. Per la definizione del reticolo occorre definire tutti i
vincoli e le relazioni di dipendenza tra le varie attivit che possono essere di tre tipi:
obbligatori: quando le attivit devono essere eseguite obbligatoriamente in una data sequenza perch
utilizzano gli output della precedente;
discrezionali: quando dipendono da scelte del project manager
esterni: quando dipendono da input esterni al progetto per poter essere avviate e realizzate.
La definizione del reticolo di progetto impone una valutazione puntuale di tutte le attivit, dei deliverable,
dei vincoli e di altro ancora, tutto questo consente di definire e valutare attentamente le attivit e definire i
compiti gi riportati nella WBS precedente. In queste attivit indispensabile che il project manager venga
affiancato da personale tecnico esperto che va dal direttore tecnico ai progettisti e anche agli analisti. I
compiti permettono di individuare anche le competenze necessarie e di conseguenza di definire anche le
figure professionali da coinvolgere. Nella definizione del pert possono essere individuate o definite le
milestone che sono dei momenti particolari del progetto che corrispondono a verifiche, consegne o altro tipo
255
PARTE VI
di evento. Le milestone sono molto importanti sia per il cliente che riceve e verifica i risultati intermedi sia
per il fornitore perch alle milestone sono di solito legate anche le trance di fatturazione e pagamenti.
20.9
256
Progettazione
gg/uu
Importo giorno
Cliente
Direttore generale
1
Project manager
10
Membro PMO
4
Responsabile qualit
3
Membro amministrazione
1
Membro segreteria
1
Information Architect
5
Responsabile grafico
5
Disegnatore grafico
Responsabile Tecnico
10
Analista funzionale
5
Analista di sistemi e reti
5
Database administrator
5
Programmatori
Sistemisti
Totale
55
Profili
Totale
competenze necessarie a svolgere i work package di progetto. Gi nel prima attivit della fase di
organizzazione della OBS (Organizational Breakdown Structure) stato definito un organigramma iniziale
con le figure iniziali del team, in questa fase viene completato il team e si individuano non solo le figure ma
le singole risorse umane (persone) a cui vengono assegnati i compiti e le responsabilit e di cui si impegnano
i giorni di lavoro secondo il piano definito nel gantt
team e di quantificazione
effort come ri
progettazione.
Tabella 43: risorse, effort e costi totali di progetto
Codice
001
002
003
004
005
006
007
008
009
010
011
012
013
014
015
016
Profili
gg/uu
Cliente
Direttore generale
project manager
Membro PMO
Responsabile qualit
Membro amministrazione
Membro segreteria
Information Architect
Responsabile grafico
Disegnatore grafico
Responsabile Tecnico
Analista funzionale
Analista di sistemi e reti
Database administrator
Programmatori
Sistemisti
Totale
4
25
12
6
2
3
10
11
2
24
17
11
13
22
4
166
Importo giorno
Totale
A completamento delle schede relative a tutte le attivit possibile elaborare una sintesi come quella
effort ed il costo globale ed il totale di
progetto relativo ai costi per le risorse umane. Per poter meglio pianificare le attivit e monitorare il progetto
per ogni componente del team,
project manager ,
necessario definire una tabelle riepilogativa dei work package
effort pianificato.
257
PARTE VI
Descrizione attivit
Definizione
Pianificazione
Progettazione
Realizzazione
da 4.1 a 4.6
Realizzazione primo
prototipo
4.7
da 4.8 a 4.12
Altre attivit di
sviluppo
Rilascio
Revisione finale
Compito
gg/uu
Formalizzare l'inizio del progetto
Start-up di progetto
Raccolta informazioni
Analisi di fattibilit
1
Analisi del contesto
Analisi dei requisiti
Attivazione Project web site
Individuazione e definizione della struttura organizzativa
di progetto (OBS)
Creazione della Work breakdown Structure
Definizione delle attivit e delle milestone
Definizione della sequenza logica delle attivit
di progetto
effort
10
6
Completamento team
Realizzazione del progetto grafico
Verifica del prototipo con il cliente e valutazione
Revisione del progetto
Test nuove funzionalit
Verifica del nuovo prototipo con il cliente e valutazione
Attivit di revisione del progetto con ripetizione attivit di
progettazione
Test di verifica del sistema e collaudo
3
1
Totale:
1
25
20.10 Gantt
Una volta definita la sequenza logica delle attivit nel pert possibile calcolare la durata delle attivit in
funzione di vari fattori collegati alle attivit. Come primo elemento occorre valutare i tempi tecnici, di
strumenti e risorse, necessari per la
258
259
PARTE VI
di progetto
di attivit
260
Sviluppo Software
project manager :
Mario Rossi
WBS
1
1.1
1.2
1.3
2
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
4.7
4.7.1
4.7.2
4.7.3
4.7.4
4.8
4.9
4.10
4.11
5
5.1
5.2
5.3
5.4
6
6.1
6.2
6.3
Fase
Definizione
Avvio di progetto
Analisi dei requisiti
Project web site
Pianificazione
OBS (struttura organizzativa)
WBS
Gantt
Gestione del rischio
Budget e Piano finanziario
Piano di progetto
Approvazione piano di progetto
Progettazione
Analisi Funzionale
Contenuti
Design
Analisi Tecnica
Architettura hardware e software di base
Piano dei test
Piano di formazione
Approvazione progettazione
Realizzazione
Assegnazione compiti
Working Area
Disegno Grafico
Prototipo iniziale
Verifica e valutazione
Revisione del progetto
Sviluppo iterativo del sistema
Sviluppo ulteriori moduli
Test
Verifica e valutazione prototipo
Revisione progetto
Installazione hw
Installazione software
Contenuti per formazione
Collaudo sistema
Rilascio
Rilascio componenti
Formazione
Avvio
Collaudo finale
Revisione finale
Chiusura amministrativa
Incontro di chiusura
Analisi dell'esperienza
Totale
Margine di rischio (Contingenza)
Totale stima
gg.
uu.
8
2
4
2
12
1
2,5
1,5
1
2
4
0
55
20
10
5
10
3
2
5
0
75
1
5
5
5
2
2
45
30
3
3
9
3
1
5
1
12
2
5
4
1
4
2
1
1
Personale
Materiali
Trasferte
Altri costi
Totale
2.595,2
648,8
1.297,6
648,8
3.892,8
324,4
811,0
486,6
324,4
648,8
1.297,6
17.842,0
6.488,0
3.244,0
1.622,0
3.244,0
973,2
648,8
1.622,0
24.330,0
324,4
1.622,0
1.622,0
1.622,0
648,8
648,8
14.598,0
9.732,0
973,2
973,2
2.919,6
973,2
324,4
1.622,0
324,4
3.892,8
648,8
1.622,0
1.297,6
324,4
1.297,6
648,8
324,4
324,4
53.850,4
261
PARTE VI
In questo modello di budget riportato a titolo di esempio sono presenti tutte le voci del WBS; spesso nel
budget sono riportate solo le voci significative del WBS con accorpamenti di attivit, quando necessario
sono presenti delle voci di dettaglio di particolari elementi come per esempio sistemi informativi o software
in licenza acquisiti per completare il software sviluppato. Il budget ripartito per tipologie di costo: costo di
risorse umane (in giorni uomo oppure in ore uomo), costi di materiali, spese varie, trasporti, costi interni
diretti e indiretti e cos via in funzione della specificit del progetto. In fondo al budget inserita una voce
margine di rischio che pu essere inserita, sulla base di quanto definito nel piano dei rischi, come riserva per
premunirsi da eventuali eventi inattesi o costi non previsti.
Piano finanziario
Combinando il budget ripartito per voci del WBS ed il gantt con la sua scala cronologica possibile generare
il piano finanziario delle spese previste rappresentabile graficamente con un grafico lineare. Sommando in
itinere tutti i costi sostenuti durante la realizzazione del progetto possibile poi redigere un piano dei costi
sostenuti che pu essere confrontato con il piano finanziario di previsione.
Il grafico seguente espone le due linee dei costi di progetto relativi alle attivit in giorni uomo dei membri
del team, la linea dei i costi pianificati, che prende tutta la durata del progetto, e la linea dei costi sostenuti
che termina prima al giorno 187 che corrisponde alla fine della fase realizzazione.
262
Analisi Funzionale
3.2
3.3
Contenuti
Design
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
Analisi Tecnica
Architettura
hardware e
software di base
Piano dei test
Piano di
formazione
Approvazione
progettazione
Deliverable
Tipo resp.
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Progettazione dell'hardware
Progetto di dimensionamento HW
Tecnico
Tecnico
Progettazione formazione
Approvazione progettazione
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Come si pu osservare si tratta di attivit di tipo tecnico facenti parte tutte del ciclo di vita del software e che
dipendono direttamente dal modello di sviluppo del software adottato. In questo caso si tratta di un modello
di sviluppo prototipale incrementale e pertanto la fase di progettazione prosegue poi nella fase di
realizzazione con le attivit di revisione del progetto che si eseguono dopo la valutazione dei nuovi moduli
implementati in ogni nuova versione del prototipo.
263
PARTE VI
vi una sola attivit di tipo gestionale mentre tutte le altre sono di tipo solo tecnico o tecnico-gestionale. In
realt le attivit fanno tutte parte del ciclo di vita del software e quindi dovrebbero essere a prima vista di
tipo tecnico, ma molte di queste hanno necessit di controllo gestionale in particolare per monitorare e
controllare tempi, costi e stato di avanzamento.
Tabella 48: sviluppo software - attivit, workpackage, deliverable e tipo responsabilit
WBS
Nome attivit
4
Realizzazione
Assegnazione
4.1
compiti
Completamento team
Predisposizione ambiente di
sviluppo
Realizzazione del progetto
grafico
4.2
Working Area
4.3
Disegno Grafico
4.4
Prototipo iniziale
Realizzazione prototipo
iniziale
4.5
Verifica e
valutazione
4.6
4.7
4.7.1
4.7.2
4.7.3
4.7.4
4.8
4.9
4.10
4.11
Revisione del
progetto
Sviluppo iterativo
del sistema
Sviluppo ulteriori
moduli
Test
Verifica e
valutazione
prototipo
Deliverable
Sviluppo iterativo
pianificato in max 3 cicli
Sviluppo nuove funzionalit Nuove funzionalit dinamiche e
dinamiche
nuovo prototipo
Test nuove funzionalit
Report dei test
Report di verifica, rilevazione
Verifica del nuovo prototipo
osservazioni cliente e valutazione
con il cliente e valutazione
risultati
Attivit di revisione del
Revisione delle esigenze e
Revisione progetto progetto con ripetizione
attivit di progettazione
Installazione
Installazione hardware di
progetto
produzione e gestione di progetto
hardware
Installazione
Consegna e installazione del
Installazione software
software
software
Contenuti per
Realizzazione manuali e
Manuali e Contenuti e-learning
contenuti e-learning
formazione
Test di verifica del sistema e Report dei test di verifica Verbale di
Collaudo sistema
collaudo
collaudo
Tipo resp.
Gestionale
Tecn-Gest
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecn-Gest
264
Nome attivit
Rilascio
Deliverable
Configurazione e caricamento
banche dati
Attivit di formazione a
operatori e utilizzatori
Tipo resp.
Tecn-Gest
5.1
Rilascio componenti
5.2
Formazione
5.3
Avvio
Avvio servizi
5.4
Collaudo finale
Attivit di formazione
Attivit di avvio servizi con supporto
continuo al personale in modalit
online e on-site
Report dei test,
Verbale di collaudo finale
Tecnico
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Tecn-Gest
Nome attivit
Revisione finale
Chiusura
amministrativa
Chiusura contratti e
contabilit di progetto
6.1
6.2
Incontro di chiusura
6.3
Analisi
dell'esperienza
Deliverable
Tipo resp.
Gestionale
Documenti contabili, pagamenti,
Gestionale
contratti di chiusura
Incontro finale con il cliente per
Incontro finale con cliente e
la valutazione dei risultati e
risorse interne per la
Tecn-Gest
programmi futuri
fini interni
Gestionale
265
PARTE VI
WBS
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
4.7
4.8
4.9
5
5.1
5.2
5.3
5.4
6
6.1
6.2
6.3
6.4
7
7.1
7.2
7.3
Attivit
Realizzazione
Assegnazione compiti
Working Area
Disegno Grafico
Prototipo iniziale
Verifica e valutazione
Revisione del progetto
Installazione hw
Installazione software
Contenuti per formazione
Test
Test prototipo
Verifica con cliente
Adeguamenti
Collaudo sistema
Rilascio
Rilascio componenti
Formazione
Avvio
Collaudo finale
Revisione finale
Chiusura amministrativa
Incontro di chiusura
Analisi dell'esperienza
in
Esercizio 1.a
N.
1
2
3
4
Deliverable
5
6
7
8
9
10
11
12
266
futuri
WBS con milestone
Attivit di avvio servizi con supporto continuo al personale
in modalit online e on-site
Report dei test e verbale di collaudo finale
Report finale interno di progetto
Registro dei rischi
Documento dei requisiti (eventualmente completo di
manuale utente)
WBS
Attivit
Tipo resp.
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
Esercizio 1.b
N.
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
Deliverable
WBS
Attivit
Tipo resp.
267
PARTE VI
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 2:
Realizzare una bozza di Project charter del Progetto Studio utilizzando come base lo schema del paragrafo:
20.4 Il Project charter . Descrivere sinteticamente il progetto che si intende realizzare e le altre informazioni
necessarie.
Esercizio 3:
Elaborare la parte di WBS del Progetto Studio relativa alla fase di Definizione completo di:
compiti con tipologia di responsabilit;
deliverable;
effort per ogni compito.
Esercizio 4:
Elaborare la parte di WBS del Progetto Studio relativa alla fase di Pianificazione completo di:
compiti con tipologia di responsabilit;
deliverable;
effort per ogni compito.
Esercizio 5:
Individuazione e definizione della struttura organizzativa di progetto (OBS) con sintetica descrizione delle
competenze di ogni risorsa.
Esercizio 6:
Rielaborare il WBS del paragrafo 20.7 WBS di progetto adattandolo al Progetto Studio completo di
deliverables, compiti ed effort per ognuno di essi.
Esercizio 7:
Definire il team di progetto, effort complessivo ed i costi per ogni risorsa e di tutto il team senza scendere a
livello di dettaglio per ogni risorsa ed attivit.
Esercizio 8:
Realizzare il Pert di progetto.
Esercizio 9:
Realizzare il diagramma di Gantt di progetto.
Esercizio 10:
Predisporre il Budget ed il Piano finanziario.
Esercizio 11:
Impostare il piano di progetto con il materiale predisposto negli esercizi precedenti.
268
Parte VII
269
UDA 21
21.1
Per sicurezza sul lavoro si intende la situazione nella quale il lavoratore posto nella condizione di lavorare
senza esporsi al rischio di incidenti o di malattie professionali, cio nella condizione in cui il luogo di
lavoro dotato delle misura di tutela, accorgimenti e strumenti, che forniscono un ragionevole grado di
protezione contro la possibilit materiale del verificarsi di incidenti oppure di essere colpiti da malattie
professionali. Il tema della sicurezza sul lavoro molto sentito in Italia dove la riduzione degli infortuni sul
lavoro non diminuito in parallelo con il progresso e il miglioramento complessivo delle condizioni della
societ come sarebbe stato logico aspettarsi.
Tabella 49: infortuni avvenuti e denunciati all'INAIL dal 1951 (fonte Inail)
Infortuni avvenuti in ciascun anno e denunciati all'INAIL
Anno
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
n. casi
728.788
853.134
937.698
1.036.124
1.104.455
1.150.354
1.196.360
1.205.342
1.269.509
1.366.672
1.486.070
1.484.361
1.577.352
1.504.721
1.321.166
1.382.294
1.496.492
1.519.164
1.565.788
1.601.061
1.562.879
1.522.683
1.547.355
1.433.358
1.308.213
1.283.667
1.256.158
1.186.684
1.180.912
1.167.903
1.082.405
di cui
mortali
3.511
3.871
3.763
3.840
3.950
3.900
3.948
3.980
3.883
3.978
4.418
4.349
4.644
4.254
3.823
3.744
3.935
3.829
3.863
3.675
3.594
3.462
3.774
3.057
2.845
2.793
2.678
2.524
2.467
2.565
1.919
% rid. anno
precedente
10,25%
-2,79%
2,05%
2,86%
-1,27%
1,23%
0,81%
-2,44%
2,45%
11,06%
-1,56%
6,78%
-8,40%
-10,13%
-2,07%
5,10%
-2,69%
0,89%
-4,87%
-2,20%
-3,67%
9,01%
-19,00%
-6,93%
-1,83%
-4,12%
-5,75%
-2,26%
3,97%
-25,19%
Anno
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
n. casi
1.003.241
976.774
975.645
993.929
997.217
1.038.742
1.089.430
1.114.035
1.176.491
1.177.004
1.146.244
1.011.951
1.041.155
1.014.733
987.084
949.425
963.263
985.735
991.843
1.001.181
968.179
951.621
938.702
911.424
899.411
883.145
875.325
790.213
775.996
725.661
656.828
di cui
mortali
1.666
1.768
1.880
1.908
2.083
2.207
2.416
2.559
2.417
1.941
1.807
1.469
1.328
1.366
1.359
1.443
1.473
1.423
1.389
1.528
1.454
1.433
1.312
1.265
1.329
1.193
1.120
1.050
969
904
844
% rid. anno
precedente
-13.18%
6,12%
6,33%
1,49%
9,17%
5,95%
9,47%
5,92%
-5,55%
-19,69%
-6,90%
-18,71%
-9,60%
2,86%
-0,51%
6,18%
2,08%
-3,39%
-2,39%
10,01%
-4,84%
-1,44%
-8,44%
-3,58%
5,06%
-10,23%
-6,12%
-6,25%
-7,71%
-6,71%
-6,64%
271
PARTE VII
Per infortunio si intende un evento che colpisce il corpo di una persona in modo fortuito, esterno e violento e
che provoca lesioni constatabili aventi come conseguenza la morte, l'inabilit temporanea o l'invalidit
permanente del soggetto che ne vittima. Dal punto di vista medico, l'infortunio causa di danni fisici come
fratture, contusioni, abrasioni, crampi, lussazioni e altro, che sono temporanei o permanenti. Il monitoraggio
Lavoro), come si pu rilevare dalla tabella precedente ha evidenziato una riduzione degli infortuni dal 1951
al 2012 di appena il 9,87 % con una riduzione degli incidenti mortali del 75,96%. Per le malattie
professionali manifestatesi in ciascun anno invece vi stato un incremento di ben il 1.037,70% dal 1951 al
2012, come possibile rilevare dalla tabella segue
professionali dovute soprattutto al maggior stress e al maggior inquinamento chimico, biologico,
elettromagnetico e altre tipologie.
Tabella 50: Malattie professionali manifestatesi per anno e denunciate all'INAIL (fonte Inail)
Malattie Professionali manifestatesi in ciascun anno e denunciate all'INAIL
Anno
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
n. casi
4.053
4.866
9.189
11.617
13.102
17.834
18.073
19.476
22.998
24.177
25.752
28.111
34.192
38.083
40.271
50.277
51.852
51.229
53.477
50.420
52.667
58.754
61.257
51.630
61.609
74.377
74.354
72.704
67.587
66.309
61.030
% rid. anno
precedente
20,06%
88,84%
26,42%
12,78%
36,12%
1,34%
7,76%
18,08%
5,13%
6,51%
9,16%
21,63%
11,38%
5,75%
24,85%
3,13%
-1,20%
4,39%
-5,72%
4,46%
11,56%
4,26%
-15,72%
19,33%
20,72%
-0,03%
-2,22%
-7,04%
-1,89%
-7,96%
Anno
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
n. casi
48.258
44.164
48.544
48.867
48.327
47.829
61.305
57.695
53.900
50.285
51.466
44.106
33.430
29.474
29.210
26.875
25.379
24.094
24.761
27.134
25.522
23.898
25.098
25.070
24.984
26.855
30.130
34.954
42.543
46.797
46.111
% rid. anno
precedente
-20,93%
-8,48%
9,92%
0,67%
-1,11%
-1,03%
28,18%
-5,89%
-6,58%
-6,71%
2,35%
-14,30%
-24,21%
-11,83%
-0,90%
-7,99%
-5,57%
-5,06%
2,77%
9,58%
-5,94%
-6,36%
5,02%
-0,11%
-0,34%
7,49%
12,20%
16,01%
21,71%
10,00%
-1,47%
Per malattia professionale si intende un evento dannoso alla persona che si manifesta in modo lento,
graduale e progressivo, involontario e in occasione del lavoro. Nella malattia professionale, diversamente
determinata noxa patogena (danno che genera malattia). Intorno agli anni Novanta il tema della sicurezza del
272
lavoro venuto fortemente alla ribalta sino a diventare una emergenza pubblica e lo Stato italiano ha
provveduto con una serie di interventi normativi per garantire la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. La
salute e la sicurezza sul lavoro sono attualmente regolamentate dal d.lgs 9 aprile 2008 n. 81 e ss. mm. e ii.
(successive modifiche e integrazioni), denominato Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (TUSL). Questo
decreto, che ha avuto molti precedenti normativi storici, risalenti al 1955 e 1956, e altri pi recenti tra cui in
particolare il D.Lgs 626/1994, recepisce in Italia, le Direttive Europee (3 agosto 2007, n. 123) in materia di
tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, coordinandole in un unico testo normativo, che prevede
specifiche sanzioni a carico degli inadempienti. La strategia di prevenzione promossa con il contesto
normativo pi che a un approccio sanzionatorio e repressivo
ozione di misure condivise tra
Amministrazioni e parti sociali, volte a promuovere la prevenzione e la sicurezza sul lavoro attraverso la
formazione e l'informazione, la qualificazione delle imprese e la semplificazione degli adempimenti
burocratici. Il sistema di prevenzione mira a realizzare una effettiva collaborazione tra lavoratori e aziende
con la collaborazione, supervisione e controllo di Amministrazioni pubbliche preposte a questo compito.
Perch il "sistema" funzioni fondamentale che lavoratori e datori di lavoro siano a conoscenza e rispettino i
loro diritti e doveri, in un ciclo continuo:
a) I lavoratori devono essere consapevoli di avere il diritto irrinunciabile a un luogo di lavoro rispettoso
delle norme, ma anche il dovere di partecipare attivamente alla formazione, di utilizzare i dispositivi di
sicurezza e di seguire tutte le norme dettate dal datore di lavoro. Il lavoratore ha il dovere di segnalare al
datore di lavoro, specie tramite il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), eventuali
carenze del sistema o miglioramenti apportabili a esso.
b) Il datore di lavoro ha il dovere di considerare la salute e la sicurezza del lavoratore importante quanto la
produzione, di valutare il rischio e prevenirlo con soggetti e strutture di supporto come il Medico
Competente e il Servizio di Prevenzione e Protezione. Il datore di lavoro deve svolgere attivit di
valutazione dei rischi da lavoro e attuare le misure di prevenzione degli infortuni previste dalla Legge,
senza eccezioni o ritardi.
Le misure che riguardano la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro si
applicano:
alla persona sotto ogni aspetto: salute, sicurezza e dignit, tenendo conto della provenienza
geografica e del genere;
al lavoro svolto in qualunque forma e in tutti i settori, sia pubblici che privati, cui siano adibiti
lavoratori dipendenti o a essi equiparati.
La normativa inoltre:
riconosce il principio
della tutela, cio il diritto di tutti coloro che operano negli
ambienti di lavoro, qualunque sia il rapporto o contratto di lavoro, di essere tutelati;
stabilisce che le responsabilit gravano su colui che, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in
concreto i poteri giuridici riferiti a Datore di Lavoro (DL).
273
PARTE VII
21.2
In questo paragrafo sono elencate le figure professionali e le strutture impegnate nel servizio di prevenzione
e protezione dai rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni
finalizzati
di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.
274
o interni
finalizzati
di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i
lavoratori. Il SPP organizzato dal DL, gli addetti e i responsabili del SPP devono possedere le capacit
e i requisiti professionali richiesti dalla legge (e frequentare i corsi di formazione previsti), essere in
numero sufficiente rispetto alle caratteristiche
e disporre di mezzi e tempi adeguati per lo
svolgimento dei compiti loro assegnati.
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) un professionista esperto in sicurezza,
in protezione e prevenzione designato dal datore di lavoro per gestire e coordinare le attivit del servizio
di prevenzione e protezione dai rischi (SPP), ovvero l'"insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o
interni all'azienda finalizzati all'attivit di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i
lavoratori
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RSL) una persona eletta o designata per
rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;
in sede di contrattazione collettiva se ne stabiliscono tempo, strumenti per esercitare i compiti, il numero
e le modalit di designazione.
1 rappresentante fino a 200 lavoratori,
3 rappresentanti da 201 a 1000 lavoratori,
6 rappresentanti oltre i 1000 lavoratori.
Nel computo del numero dei lavoratori non sono conteggiati gli studenti, ai sensi
4, comma 1,
lettera c del D. Lgs. 81/2008.
Il medico competente (MC) un medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e
professionali previsti dalle legge, che collabora, secondo quanto previsto
29, comma 1, con il
datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed nominato dallo stesso DL per effettuare la
sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti previsti dalla legge.
Il titoli previsti per il MC sono: specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei
lavoratori e psicotecnica; docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e
psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in
clinica del lavoro; autorizzazione di cui
55 del D. Lgs. 277/1991; specializzazione in igiene e
medicina preventiva o in medicina legale.
sicurezza nei
luoghi di lavoro con le figure principali che collaborano con il datore di lavoro.
275
PARTE VII
21.3
Obblighi e compiti dei soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza aziendale
Il datore di lavoro pu delegare le funzioni che gli competono nei casi e secondo le modalit consentite dalla
legge. La delega di funzioni non esclude
di vigilanza da parte del datore di lavoro in ordine al
corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. L obbligo si intende assolto in caso di
adozione ed efficace attuazione delle modalit di verifica e controllo
articolo 30, comma 4.
Il soggetto delegato pu, a sua volta, previa intesa con il datore di lavoro, delegare specifiche funzioni in
materia di salute e sicurezza sul lavoro alle medesime condizioni espresse in precedenza.
La delega di funzioni al delegato non esclude l obbligo di vigilanza in capo al delegante in ordine al corretto
espletamento delle funzioni trasferite. Il soggetto al quale sia stata conferita la delega da parte di un soggetto
a sua volta gi delegato del datore di lavoro non pu, a sua volta, delegare ulteriormente le funzioni delegate.
276
277
PARTE VII
278
legge, e/o su richiesta del lavoratore. Non prevista per ogni lavoratore ma viene attuata solamente per i
lavoratori esposti a rischi specifici individuati dalla normativa vigente. La SSO comprende:
accertamenti preventivi intesi a constatare
di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono
destinati, ai fini della valutazione della loro idoneit alla mansione specifica;
accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere giudizio di idoneit
alla mansione specifica; su richiesta; al cambio di mansione; a cessazione del rapporto di lavoro.
21.4
La normativa italiana, prima tramite il D.Lgs 626/94 e poi il D.Lgs. 81/2008 ha recepito le direttive della
Comunit Europea (oggi UE) riguardanti le misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori durante il lavoro. Le norme stabiliscono che il datore di lavoro deve individuare le misure di
prevenzione dei rischi professionali e di protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori e deve realizzare
un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) in cui devono essere riportati sia i pericoli presenti
di lavoro che le misure per eliminare o ridurre i relativi rischi per la sicurezza e la salute dei
lavoratori. Tale valutazione deve essere svolta con
di identificare e valutare i rischi oggettivamente
presenti nelle attivit lavorative
azienda e deve inoltre:
determinare le misure di prevenzione e protezione da adottare per proteggere la sicurezza e la salute dei
lavoratori nel rispetto delle norme di legge, di buona tecnica e delle disposizioni aziendali;
effettuare delle scelte motivate delle attrezzature di lavoro utilizzate, dei prodotti e dei preparati chimici
impiegati e
del lavoro esistente;
verificare
delle misure di protezione e prevenzione in atto per stabilire la necessit di
ulteriori misure tecniche, organizzative, procedurali o di protezione collettiva o individuale per eliminare
i rischi identificati o, ove ci non sia possibile, ridurli al minimo;
sviluppare in tutta la forza lavoro la conoscenza dei rischi attraverso una adeguata informazione,
formazione e addestramento.
Definizioni
Pericolo: si intendono le propriet o la qualit intrinseca di un determinato fattore, per esempio materiali
o attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro e altro ancora, avente il potenziale di causare danni.
Il pericolo una modalit o situazione dannosa come per esempio
di una sega, una stanza riempita
di sostanze chimiche, appendersi con una fune tesa.
Rischio: si intende la probabilit che sia raggiunto il limite potenziale di danno di un determinato fattore
nelle condizioni di impiego o di esposizione. Il rischio nasce quando contemporaneamente si ha un
pericolo e un lavoratore esposto. Non il pericolo in quanto tale che danneggia il lavoratore, ma
al pericolo, cio il rischio. Per esempio il lavoratore che fa uso di una sega, che sta in una
stanza riempita di sostanze chimiche oppure che si appende con una fune per svolgere un compito.
Rischi per la sicurezza: sono i rischi che possono generare effetti immediati con conseguenze ben
definite in termini di gravit e prognosi, in pratica generano un infortunio lavorativo.
Rischi per la salute: sono i rischi che possono generare effetti a medio
lungo termine con
conseguenze non del tutto identificabili in termini di gravit e prognosi, in pratica generano una malattia
professionale, come per esempio conseguenze
generate
prolungato di una macchina
con alta rumorosit.
Prevenzione: si intende il complesso delle disposizioni o delle misure necessarie per evitare o diminuire
i rischi professionali. Le misure dipendono dalla particolarit dello specifico lavoro,
e
dalle tecniche utilizzate.
Protezione: si intende il complesso delle disposizioni o misure necessarie per evitare o diminuire il
danno generato da un evento negativo
lavorativo. La protezione deve essere attivata quando
non possibile ridurre ulteriormente il rischio tramite la prevenzione.
Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
279
PARTE VII
lavoratori presenti
in cui essi prestano la propria attivit, finalizzata a
individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e a elaborare il programma delle misure
atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza (art. 2, comma 1, lettera g) del
D.Lgs 81/2008)
21.5
280
Rumore
Vibrazioni mano braccio
Vibrazioni corpo intero
CEM (radiazioni non ionizzanti)
Radiazioni ottiche artificiali
Radiazioni ionizzanti
Microclima termico
Agenti chimici
Agenti cancerogeni e mutageni
Amianto
Agenti biologici
Lavoro notturno
Attivit prevista dal provvedimento 16/03/2006, ex Legge
125/2001 in materia di alcoldipendenza
Attivit previste dal provvedimento 30/10/2007, ex D.P.R.
309/1990 in materia di abuso di sostanze psicoattive
281
PARTE VII
verifica
e
delle misure di prevenzione e protezione esistenti e
identificazione dei rischi per la sicurezza e la salute.
Rilevazione e analisi delle caratteristiche generali dei luoghi di lavoro (requisiti igienici, microclima,
illuminamento, vie di accesso, pavimenti, presenza di fumi e polveri, rumore ecc.) che possono avere
influenza sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori.
Analisi e valutazione del registro degli infortuni avvenuti.
Valutazione di eventuale presenza di persone esterne (es. pubblico, visitatori ecc.) e delle attivit
lavorative svolte occasionalmente.
Per ogni rischio individuato viene poi definito un valore del livello di rischio applicando la formula:
R=PxD
dove R rappresenta il livello di rischio, P la probabilit o frequenza del verificarsi del danno atteso e D
individua la magnitudo (impatto o danno) del danno stesso.
Tabella 51: s
Codice
Probabilit (P)
Bassissima
Medio - bassa
Medio - alta
Elevata
Caratteristiche
improbabile
a sua manifestazione legata al contemporaneo verificarsi di pi eventi
indipendenti e poco probabili
non si mai presentato durante l'attivit produttiva
poco probabile ma possibile
legato al contemporaneo verificarsi di pi eventi non necessariamente
indipendenti e di probabilit non trascurabile
si presentato raramente durante l'attivit produttiva
probabile
legato tipicamente:
o a funzionamenti anomali delle macchine e degli impianti
o al non rispetto delle procedure di lavoro
o al non utilizzo dei mezzi di prevenzione e protezione
si presentato con una certa frequenza durante l'attivit produttiva
altamente probabile
tende a verificarsi diverse volte con le stesse caratteristiche precedenti
si presenta molto frequentemente nell'attivit produttiva
La probabilit P espressa, a esempio, in numero di volte in cui il danno pu verificarsi in un dato intervallo
di tempo. Il danno D, invece, stimato sulla base delle possibili conseguenze del rischio e, dove presente,
sulla base del superamento o meno di valori limite imposti dalla legislazione vigente per quel rischio.
Nelle due tabelle seguito riportato un esempio di quantificazione dei valori di P e D attraverso una scala
semi-quantitativa:
Tabella 52: s
282
Codice
Danno (d)
Trascurabile
Modesto
Notevole
Ingente
I valori di
e
, applicati ai fattori di rischio identificati come presenti, vengono stimati considerando:
il livello di conformit alla normativa (leggi, norme, standard internazionali, altro);
la ragionevolezza (nei limiti di quanto ragionevolmente realizzabile);
il grado di formazione e informazione dei lavoratori su quel fattore di rischio;
dei fattori ambientali e psicologici nella entit del fattore di rischio;
la disponibilit e adeguatezza dei mezzi di protezione collettiva e individuale;
la presenza e adeguatezza dei piani di emergenza ed evacuazione, dei sistemi di lotta antincendio, di
prevenzione incendi e di primo soccorso;
il livello di sorveglianza sanitaria svolto per quel fattore di rischio;
i risultati di misurazioni ed esami strumentali (es. rilevazioni fonometriche);
le statistiche infortuni passate per la stessa Azienda o per aziende simili.
Definiti la probabilit
e il danno
il valore di ogni rischio viene calcolato mediante la formula R= P
x D e si pu raffigurare in una rappresentazione matriciale:
P
12
16
12
R=PxD
ALTO
16
MEDIO
BASSO
TRASCURABILE
Per ogni fattore di rischio rilevato, entro una determinata scadenza, deve essere indicata la misura di
prevenzione e protezione che il datore di lavoro deve adottare per eliminare o ridurre al minimo il rischio, nel
rispetto delle misure generali di tutela (art. 15 D.Lgs 81/2008) e dei principi generali di prevenzione. Tutte le
variazioni alla valutazione dei rischi devono essere immediatamente riportate nel DVR. Generalmente gli
aggiornamenti del DVR avvengono nei seguenti casi:
in occasione della riunione annuale di prevenzione;
in caso di modifiche delle attivit lavorative significative ai fini della sicurezza e della salute dei
lavoratori;
in caso di eventuali aggiornamenti legislativi.
283
PARTE VII
rischi riducibili sono quelli per i quali possibile una attenuazione, ma non la completa
eliminazione degli stessi, agendo sui fattori che generano le condizioni di rischio, ossia
uomo-macchina-ambiente e sulla organizzazione del lavoro;
rischi ritenibili sono quelli, generalmente di bassa magnitudo o probabilit, che
pu
ritenere di tollerare, con
diretta, per degli oneri conseguenti
verificarsi
degli eventi dannosi,
rischi trasferibili sono quelli per i quali
trasferisce ad altri il rischio in cambio di un costo.
Figura 63: classificazione dei rischi in funzione delle modalit di gestione ed esempi
Prevenzione e Protezione
La prevenzione l'insieme di azioni finalizzate a impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilit che si
verifichino eventi non desiderati. Gli interventi di prevenzione sono in genere rivolti all'eliminazione o, nel
caso in cui la stessa non sia concretamente attuabile, alla riduzione dei rischi che possono generare dei danni.
Nell'ambito lavorativo la "prevenzione " definita dall'art. 2 lett. n) del D.Lgs.81/2008 come il complesso
delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarit del lavoro, l'esperienza e la tecnica,
per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrit
dell'ambiente esterno;. Per protezione invece si intendono il complesso delle misure finalizzate a
limitare le conseguenze dannose di un evento, una volta che questo si manifestato
- Misure generali di tutela del Capo III - Gestione della Prevenzione nei luoghi di lavoro, Sezione I
- Misure di tutela e obblighi, recita testualmente:
1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono:
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata a un complesso che integri in modo coerente nella
ro;
c)
conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
284
d)
lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in
particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ci che pericoloso con ci che non lo , o meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
h)
i) la priorit delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
l) il controllo sanitario dei lavoratori;
m)
bile, ad altra mansione;
n)
o)
p)
q)
e ai lavoratori;
r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli
u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei
lavoratori e di pericolo grave e immediato;
v)
mento e di sicurezza;
z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di
sicurezza in conformit alla indicazione dei fabbricanti.
2.
lavoro non devono in nessun caso
comportare oneri finanziari per i lavoratori.
285
PARTE VII
Misure specialistiche come visite mediche ed esami clinici, con lo scopo di diagnosticare precocemente
e
286
Formazione/informazione
D. Lgs. 81/2008 Art. 36 - Informazione ai lavoratori
1. Il datore di lavoro provvede affinch ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a. sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attivit della impresa in generale;
b. sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio,
dei luoghi di
lavoro;
c. sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;
d. sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico
competente.
2. Il datore di lavoro provvede altres affinch ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a. sui rischi specifici cui esposto in relazione
svolta, le normative di sicurezza e le
disposizioni aziendali in materia;
b. sui pericoli connessi
delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati
di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
c. sulle misure e le attivit di protezione e prevenzione adottate.
nformazione dei lavoratori in materia di sicurezza in riferimento alla propria mansione pu avvenire in
vari modi come per esempio attraverso:
Distribuzione di opuscoli informativi;
Distribuzione di circolari interne;
Presenza di cartellonistica ove necessario;
Messa a disposizione di schede di sicurezza delle sostanze pericolose impiegate;
Messa a disposizione di libretti
e manutenzione delle attrezzature di lavoro utilizzate;
Colloqui personali;
Disponibilit di regolamenti interni in laboratori o altre installazioni;
Affiancamento con lavoratori di maggiore esperienza;
Altro ancora.
La formazione dei
lavoratori in materia di sicurezza obbligatori e deve essere svolta presso il proprio posto di lavoro attraverso:
Frequenza di corsi di informazione/formazione con eventuale test finale di verifica;
287
PARTE VII
21.6
Negli articoli 2, 28 e 29 d. lgs. 81/2008 viene definito cosa si intende per valutazione dei rischi, chi ha
di realizzarla o di collaborare alla sua realizzazione e infine quali sono le modalit di realizzazione
e documentazione.
Articolo 2:
Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
lavoratori presenti
in cui prestano la loro attivit, finalizzata a individuare le
adeguate misure di prevenzione e protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
Articolo 28:
La valutazione dei rischi va effettuata anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei
preparati chimici impiegati, nonch nella sistemazione dei luoghi di lavoro, essa deve riguardare:
tutti i rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari, tra i quali anche quelli collegati allo stress lavoro correlato;
i rischi riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza;
i rischi connessi alle differenze di genere,
alla provenienza da altri paesi;
i rischi connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.
..
Il Documento della Valutazione dei Rischi (DVR) deve contenere:
una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e salute durante
lavorativa
con i criteri adottati per la valutazione;
delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione
adottati;
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza;
delle procedure per
delle misure da realizzare, nonch dei ruoli
aziendale che vi debbono provvedere;
del nominativo del RSPP, del RLS, del MC;
delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che
richiedono una riconosciuta capacit professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e
addestramento.
Il DVR, redatto a conclusione della valutazione, pu essere tenuto su supporto informatico, con procedure
applicabili ai supporti informatici di data certa, attestata dalla sottoscrizione del documento medesimo da
parte del DL, nonch, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione di RSPP, RLS, DL, MC.
Articolo 29:
Il Datore di Lavoro (DL) effettua la valutazione ed elabora il DVR in collaborazione con il RSPP e il MC. Le
attivit sono realizzate previa consultazione del RLS. La valutazione deve essere rielaborata in occasione di
modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro, significative ai fini della salute e
sicurezza dei lavoratori o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della
protezione, a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino
la necessit. Il DVR deve essere custodito presso
produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei
rischi.
288
289
PARTE VII
Presente
SI/NO
1
lieve
2
medio
3
grave
4
molto
grave
Esito
valutazione
particolareg.
e/o note varie
SI
SI
SI
NO
NO
NO
NO
SI
NO
SI
X
X
X
X
X
Rumore
Vibrazioni mano braccio
Vibrazioni corpo intero
CEM (radiazioni non ionizzanti)
Radiazioni ottiche artificiali
Radiazioni ionizzanti
Microclima termico
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
Agenti chimici
Agenti cancerogeni e mutageni
Amianto
NO
NO
NO
Agenti biologici
NO
NO
NO
SI
SI
X
X
SI
NO
NO
La mansione
NON
compatibile
con lo stato di
gravidanza
e/o puerperio
NO
Attivit prevista dal provvedimento 16/03/2006, ex Legge 125/2001 in materia di alcoldipendenza (SI/NO
descrizione attivit tabellata)
NO
Attivit previste dal provvedimento 30/10/2007, ex D.P.R. 309/1990 in materia di abuso di sostanze psicoattive
(SI/NO descrizione)
NO
290
P D R
Scadenza
Certificato
prevenzione
incendi
2 4 8
Planimetrie
di
evacuazione
Impianto
rilevazione incendi
2 4 8
gg/mm/aaaa
gg/mm/aaaa
gg/mm/aaaa
gg/mm/aaaa). Dato lo spostamento eseguito
biblioteca presso la nuova struttura adiacente necessario presentare ai
Vigili del Fuoco una nuova richiesta di esame progetto per attivit di
archivio di carta superiore a 70 q.li
interrato, locali zona sala stampa triennio, locale sala stampa ecc.)
2) Alcune centraline di allarme sono posizionate in zona non presidiata
e quindi poco utili per segnalare tempestivamente un possibile
Impianto elettrico
allarme
2 4 8 Provvedere a eliminare e/o adeguare tutte le parti di impianto non a gg/mm/aaaa
norma.
Figura 64: scheda del DVR per la classificazione pericoli e definizione misure di miglioramento
291
PARTE VII
21.7
Esercizio 1 Argomento:
Associare ad ognuna delle descrizioni riportate nella tabella il valore della definizione corrispondente,
scegliendo tra le seguenti (alcuni valori sono ripetuti):
sicurezza sul lavoro,
infortunio,
malattia professionale,
TUSL,
pericolo,
rischio,
rischi per la sicurezza,
rischi per la salute,
prevenzione,
protezione,
valutazione dei rischi.
N.
1
2
5
6
9
10
11
12
292
Descrizioni
Sigla con cui indicato il decreto legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche
e integrazioni, denominato anche Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.
Sono i rischi che possono generare effetti a medio lungo termine con conseguenze non
del tutto identificabili in termini di gravit e prognosi, in pratica generano una malattia
macchina con alta rumorosit.
Si intende il complesso delle disposizioni o delle misure necessarie per evitare o diminuire
i rischi professionali. Le misure dipendono dalla particolarit dello specifico lavoro,
Si definisce come la condizione in cui il luogo di lavoro dotato delle misura di tutela,
accorgimenti e strumenti, che forniscono un ragionevole grado di protezione contro la
possibilit materiale del verificarsi di incidenti oppure di essere colpiti da malattie
professionali.
Si definisce come un evento che colpisce il corpo di una persona in modo fortuito, esterno
e violento e che provoca lesioni constatabili aventi come conseguenza la morte, l'inabilit
temporanea o l'invalidit permanente del soggetto che ne vittima.
Si intende il complesso delle disposizioni o misure necessarie per evitare o diminuire il
danno generato da un evento negati
attivate quando non possibile ridurre ulteriormente il rischio tramite la prevenzione.
Definizione della stima globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
lavoratori
La stima finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e a
elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli
di salute e sicurezza (art. 2, comma 1, lettera g) del D.Lgs 81/2008).
Si intendono le propriet o la qualit intrinseca di un determinato fattore, per esempio
materiali o attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro e altro ancora, avente il
potenziale di causare danni. Indica una modalit o situazione dannosa.
Si intende la probabilit che sia raggiunto il limite potenziale di danno di un determinato
fattore nelle condizioni di impiego o di esposizione. Nasce quando contemporaneamente si
quanto.
Sono i rischi che possono generare effetti immediati con conseguenze ben definite in
termini di gravit e prognosi, in pratica generano un infortunio lavorativo.
Si definisce come la situazione nella quale il lavoratore posto nella condizione di
lavorare senza esporsi al rischio di incidenti o di malattie professionali.
Si definisce come un evento dannoso alla persona che si manifesta in modo lento, graduale
e progressivo, involontario e in occasione del lavoro.
Definizione
Esercizio 2 Argomento:
Associare ad ognuna delle descrizioni riportate nella tabella la figura professionale corrispondente,
scegliendo tra le seguenti (alcuni valori sono ripetuti):
datore di lavoro,
datore di lavoro,
dirigente,
preposto,
lavoratore,
servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP),
servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP),
responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP),
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RSL),
medico competente (MC),
medico competente (MC).
N.
Descrizione
Figure
professionali
3
4
5
produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.
un soggetto che in ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri
itogli, sovrintende
6
9
10
11
293
PARTE VII
Esercizio 3 Argomento:
Associare ad ognuno dei compiti riportati nella tabella la figura professionale corrispondente, scegliendo tra
le seguenti:
datore di lavoro,
preposto,
lavoratori,
servizio di prevenzione e protezione (SPP),
rappresentante dei Lavoratori,
medico competente (MC).
Esercizio 3.a
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
294
Compiti
Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attivit aziendali.
Fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale.
Eseguire la Sorveglianza Sanitaria Obbligatoria (visite mediche).
Prendere misure appropriate affinch solo i lavoratori che abbiano ricevuto
adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono
a un rischio grave e specifico.
Proporre programmi di informazione e formazione dei lavoratori.
essere consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti a: servizio di
prevenzione e protezione, prevenzione incendi, pronto soccorso ed evacuazione
dei lavoratori e del medico competente.
Inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze della Sorveglianza
Sanitaria Obbligatoria (SSO).
Esprimere giudizi di idoneit per i lavoratori alla mansione specifica del lavoro;
Essere consultato in merito alla organizzazione della formazione dei lavoratori
Realizzare la valutazione dei rischi con la conseguente elaborazione del
Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Partecipare alla riunione periodica.
degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza.
Utilizzare in modo appropriato i D.P.I. (dispositivi di protezione individuale, quali
cuffie, guanti, maschere, scarpe ecc.).
Visitare, congiuntamente al Responsabile del Servizio di Prevenzione, gli
Effettuare la designazione del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
dai rischi.
Istituire e aggiornare la cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto
a sorveglianza sanitaria.
Accedere ai luoghi in cui si svolgono le attivit.
Segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei
mezzi e delle attrezzature che dei dispositivi di protezione.
Frequentare gli appositi corsi di formazione.
Osservare le disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro, dirigenti e
preposti in merito alla protezione collettiva e individuale.
Figura professionale
Esercizio 3.b
N.
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
Compiti
Nominare il Medico Competente.
Verificare che soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni
accedano alle zone che li espongono a un rischio grave e specifico.
Fornire informazioni ai lavoratori sul significato degli accertamenti sanitari.
Ricevere una formazione adeguata.
Sottoporsi ai controlli sanitari se sono previsti dal D. Lgs. 81/08 o disposti dal
Medico Competente (MC).
Figura professionale
39
40
295
PARTE VII
Esercizio 3.c
N.
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
Compiti
Essere consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione
dei rischi, individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della
prevenzione.
Adempiere agli obblighi di informazione, formazione, addestramento.
Ricevere le informazioni e la documentazione legata alla valutazione dei rischi e
le relative misure di prevenzione nonch quelle inerenti le sostanze e preparati
lavoro, gli
infortuni e le malattie professionali.
Ricevere le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza.
Non compiere di propria iniziativa operazioni non di loro competenza che possono
compromettere la sicurezza propria e di altri lavoratori.
Fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale.
Prendere misure appropriate affinch solo i lavoratori che abbiano ricevuto
adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono
a un rischio grave e specifico.
Partecipare ai programmi di formazione e addestramento organizzati dal DL.
i nel corso della sua
attivit.
Indire, direttamente o tramite il SPP, una riunione con cadenza minima annuale
nelle azienda con pi di 15 lavoratori.
Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e
produttivi che hanno rilevanza ai fini della sicurezza.
Non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza.
Individuare i fattori di rischio, valutare i rischi e individuare le misure per la
sicurezza e la salubrit degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa
vigente.
Fare ricorso alle autorit competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione
e protezione adottate non siano idonee a garantire la sicurezza e la salute durante il
lavoro.
Elaborare, per quanto di propria competenza, le misure preventive e protettive
previste dal documento di valutazione dei rischi.
Fornire al servizio di Prevenzione e protezione e al medico competente
informazioni in merito a:
natura dei rischi;
organizzazione del lavoro, programmazione e attuazione delle misure
preventive e protettive;
descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
i dati relativi alle malattie professionali;
provvedimenti adottati da organi di vigilanza.
Sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro
obblighi di legge, nonch delle disposizioni aziendali in materia di salute e
57
58
59
60
296
Figura professionale
Fattori di rischio
Sicurezza
Salute
Trasversale o
organizzativo
Amianto
Agenti biologici
Movimentazione manuale dei carichi
Presenza di lavoratori provenienti da altri paesi
Scivolamento, caduta a livello
Radiazioni ottiche artificiali
Presenza di lavoratrici gestanti e puerpere
Agenti chimici
Agenti cancerogeni e mutageni
Lavoro notturno
Attivit prevista dal provvedimento 16/03/2006, ex Legge
125/2001 in materia di alcol dipendenza
Attivit previste dal provvedimento 30/10/2007, ex
D.P.R. 309/1990 in materia di abuso di sostanze
psicoattive
Sovraccarico biomeccanico degli arti superiori
Attrezzature munite di videoterminale
Non chiare attribuzioni di responsabilit
Urti, colpi, impatti, compressioni
Esercizio 4.b
Tipologia
N.
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
Fattori di rischio
Sicurezza
Salute
Trasversale o
organizzativo
Microclima termico
Insufficiente informazione e formazione
Presenza di lavoratrici di sesso femminile
Cesoiamento o stritolamento
Investimento, incidente stradale
Stress lavoro-correlato
Mancanza o inefficacia di procedure interne
Esplosione
Elettrocuzione
Rumore
Vibrazioni mano braccio
Scarso coinvolgimento dei dipendenti a tutti i livelli
Punture, tagli, abrasioni, ustioni
Radiazioni ionizzanti
Carenza metodologica
Incendio
Vibrazioni corpo intero
Presenza di apprendisti e minori
297
PARTE VII
Probabilit
MB
MA
BS
1
2
3
4
5
EL
6
7
8
9
10
11
12
298
(o magnitudo)
R=PxD
ALTO
16
MEDIO
BASSO
TRASCURABILE
Associare ad ogni Modalit di adozione delle misure di prevenzione e protezione il livello di rischio
corrispondente:
N.
1
2
3
4
Livello di rischio
Classificazione
Tipologia di intervento
Classificazione
299
PARTE VII
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 10:
sviluppato in classe, compreso il progetto studio sviluppato nella unit didattica Parte VI 20 Il project
management e lo sviluppo software
di compilare la
tabella seguente di Valutazione dei rischi aziendali per mansione , da utilizzare come allegato al DVR
aziendale, con riferimento ad una qualsiasi delle figure professionali (mansione) coinvolte nel progetto
prescelto.
300
Presente
SI/NO
1
lieve
2
medio
3
grave
4
molto
grave
Esito
valutazione
particolareg.
e/o note varie
Rumore
Vibrazioni mano braccio
Vibrazioni corpo intero
CEM (radiazioni non ionizzanti)
Radiazioni ottiche artificiali
Radiazioni ionizzanti
Microclima termico
Fattori di rischio per la salute, di tipo chimico
Agenti chimici
Agenti cancerogeni e mutageni
Amianto
Fattori di rischio per la salute, di tipo biologico
Agenti biologici
Fattori di rischio per la salute, di tipo organizzativo
301
UDA 22
22.1
Il concetto di qualit
In generale per misura della qualit si intende la valutazione delle caratteristiche o delle propriet di una
entit (una persona, un prodotto, un processo, un progetto) rispetto a quanto atteso da tale entit in un
determinato impiego. La valutazione della qualit varia a seconda dell'utilizzo, per esempio, una persona
pu essere un ottimo artigiano, ma avere una valutazione molto bassa come atleta. Allo stesso modo, un
gruppo di dati pu avere un'alta qualit quando usati come informazione generica, divulgativa, ma una bassa
qualit per un utilizzo di alta precisione. Per questi motivi, il concetto di qualit applicabile in quasi tutti i
campi dello scibile ogni volta che un oggetto, una persona o altro, viene confrontato con cosa ci si attende da
lui.
La norma ISO 9000 del 2005 definisce la qualit come: Grado con cui un insieme di caratteristiche
intrinseche soddisfano i requisiti ." La norma ISO 9000 nella versione 2000, ha avuto il merito di spostare
l'attenzione della qualit dal prodotto/servizio all'insieme dei processi aziendali che contribuiscono alla sua
realizzazione perch solo da processi ben gestiti e tenuti sotto controllo nascono buoni prodotti e servizi.
Il concetto di qualit un concetto generale applicabile a tutte le realt umane, ci che cambia il metro di
misurazione in quanto i criteri dipendono da due soggetti differenti:
chi fornisce il prodotto;
chi lo commissiona e/o lo utilizza.
Per la misurazione della qualit dei prodotti o servizi occorre:
individuare quali sono i soggetti e gli elementi base della qualit;
monitorare i processi aziendali attuati per la loro realizzazione.
I soggetti in base ai quali si determina la qualit sono:
chi esprime i requisiti, le esigenze o i bisogni: di solito il cliente che poi utilizzer i prodotti e/o
servizi come utente, paziente, cittadino, studente, e altro ancora;
chi fornisce il prodotto o il servizio: impresa, istituzione, ente di diritto pubblico o privato;
Gli elementi base della qualit sono:
il prodotto deve avere una qualit definita, ovvero deve essere progettato e realizzato in accordo a
specifiche e standard definiti ed essere privo di non conformit o difetti;
i fattori percepibili da parte del cliente costituiscono lo strumento principale per la valutazione del
prodotto o servizio, cio deve essere presente in modo soddisfacente quanto richiesto.
Il monitoraggio dei processi aziendali richiede che:
il processo aziendale sia misurabile mediante indicatori oggettivi di prestazione e qualit;
in azienda si esegua un monitoraggio costante e nel tempo dei processi per valutarne la bont e i
margini di miglioramento.
Per quanto riguarda la qualit dei progetti in generale si ha che:
qualit significa capacit di raggiungere gli obiettivi stabiliti (efficacia) utilizzando al meglio le
risorse umane, le risorse economiche ed il di tempo a disposizione (efficienza);
le caratteristiche che il prodotto o servizio devono possedere sono definite in un documento che le
riassume e che alternativamente o contemporaneamente pu essere: il contratto, le specifiche
tecniche, la convenzione, la carta dei servizi o il piano della qualit. In tale documento devono essere
specificati anche i relativi criteri di accettazione del prodotto o servizio.
303
PARTE VII
Esempio: Valutazione
realizzazione
del
prodotto/servizio
monitoraggio
del
processo
di
Utilizziamo come esempio un intervento di assistenza tecnica su un computer per illustrare il collegamento
tra la valutazione del prodotto/servizio e il monitoraggio del processo di realizzazione. Ogni intervento di
assistenza tecnica varia a seconda del problema da risolvere e non si pu garantire a priori che
avr esito positivo. Una storia di 100 interventi di successo il migliore indicatore perch anche il 101
intervento possa riuscire, tuttavia al cliente non importer sapere se i 100 interventi precedenti hanno avuto
successo ma solo se il suo computer funzioner. In caso di risultato negativo, il cliente percepir una cattiva
qualit del servizio ricevuto e il fornitore dovr capire dove ha sbagliato per trarne le giuste conseguenze e
migliorare la qualit del suo processo, quindi del servizio reso. L'approccio corretto alla qualit deve essere
obbligatoriamente sistemico e non deve prescindere dal miglioramento continuo del prodotto/servizio e dalla
valutazione dei processi applicati.
22.2
L'ISO un organismo internazionale di standardizzazione costituito da 158 paesi membri che condividono
di definire linee guida comuni di qualit per facilitare e regolare la gestione del business aziendale
a favore degli utenti e dei consumatori finali.
SO definisce una serie di procedure corrette di management
della qualit chiamate Norme che si evolvono continuamente adeguandosi alle esigenze della societ. Il
concetto di qualit un concetto generale, ma applicabile a tutte le realt umane con modalit e sistemi di
misurazione diversi in base al soggetto che fornisce il prodotto o a quello che lo commissiona o lo utilizza.
Ogni azienda chiamata a dotarsi di un Sistema di Qualit , cio di un insieme di strumenti e procedure che
definiscono le modalit operative di gestione dei processi
performance
adeguate e perseguire obiettivi di miglioramento continuo. Solo da processi ben gestiti e tenuti sotto
controllo nascono prodotti e servizi di qualit, progettati e realizzati in accordo a specifiche e standard e privi
di non conformit o difetti. La normativa di riferimento la ISO 9000, dal titolo Sistemi di gestione per la
qualit - Fondamenti e vocabolario : emessa nel 2000, ultima revisione del 2005 (ISO 9000:2005) recepita
nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9000:2005).
La norma descrive il vocabolario ed i principi essenziali dei sistemi di gestione per la qualit e della loro
organizzazione. La norma ISO 9000 comprende una serie di norme di riferimento per la qualit aziendale tra
cui in particolare:
ISO 9001
: specifica i requisiti di un sistema di gestione
per la qualit che possono essere utilizzati sia per applicazioni interne alle organizzazioni, sia per la
certificazione, sia per scopi contrattuali; in particolare focalizza l'attenzione sull'efficacia del sistema di
gestione per la qualit nel soddisfare i requisiti del cliente.
ISO 9004
- L'approccio della gestione per la
: fornisce un orientamento alla gestione per la qualit pi ampio rispetto alla ISO 9001; essa
risponde alle esigenze ed alle aspettative di tutte le parti interessate ed al loro soddisfacimento, attraverso
il miglioramento continuo e sistematico delle prestazioni dell'organizzazione. In ogni caso, essa non
intesa per la certificazione, n per fini regolamentari o contrattuali.
Altra norma interessante per il corso la norma:
audit dei sistemi di gestione per la qualit e/o di gestione
: serve come unico strumento di riferimento per l'audit di questi sistemi, facilitando
l'integrazione della gestione per la qualit con quella ambientale, offrendo quindi la possibilit di
eseguire un singolo audit per entrambi i sistemi con conseguente risparmio di tempo e di denaro.
Le aziende che adottano un Sistema di Qualit possono richiedere la certificazione del sistema a organismi
indipendenti che lo verificano e lo certificano attraverso processi strutturati e codificati.
non rilascia
direttamente le certificazioni.
azienda pu essere
certificata la ISO 9001; le altre sono solo guide utili, ma facoltative, per favorire la corretta applicazione ed
interpretazione dei principi del sistema qualit. La ISO 9000 individua il "lessico" per la 9001 e la 9004.
Nella sua ultima revisione del 2005 il lessico stato ampliato e rivisto in modo da permettere l'applicazione
della ISO 9001 anche ad altri ambiti (amministrazioni, universit, societ di servizi...). La ISO 9004 permette
di individuare spunti per il miglioramento delle esigenze espresse nella ISO 9001.
304
22.3
Il manuale di qualit
La norma ISO 9000 ha introdotto il concetto di Manuale di Qualit, il documento che rappresenta
dei processi organizzativi e gestionali di cui
si dota per portare avanti e controllare le sue attivit. Il
Manuale della Qualit riassume le linee generali del sistema di qualit
precisando:
la poli
la struttura organizzativa,
i processi di lavoro,
le modalit per verificare, monitorare e aggiornare il sistema stesso (audit).
clienti perch circoscrive i target con
cui verificare l'applicazione del Sistema di Qualit e la conformit dei prodotti o servizi realizzati
requisito oramai fondamentale e indispensabile per fini contrattuali. La redazione del manuale affidata ad
un responsabile della qualit aziendale che ha il compito di coinvolgere tutte le funzioni aziendali a
condividere le procedure e le tecniche a cui saranno chiamate ad attenersi una volta approvato il documento.
L'approvazione del Manuale della Qualit compito della direzione
ienda. Un manuale si compone
generalmente di:
una sezione introduttiva c
responsabilit;
una sezione tecnica che definisce le modalit operative dei processi gestionali e amministrativi
(scopo della procedura, descrizione del processo di lavoro considerato, modalit per eseguire le varie
una sezione che descrive le procedure e i criteri per il controllo delle prestazioni;
una sezione che approfondisce i target specifici di riferimento (normativa, specifiche tecniche,
una sezione per la classificazione della documentazione richiesta per il monitoraggio.
Se necessario, per favorire l'applicazione del Sistema Qualit a particolari commesse, che richiedono
procedure differenti rispetto a quelle standard definite nel manuale, si possono predisporre delle procedure
aggiuntive per permettere agli addetti ai lavori di accedere a tutte le informazioni necessarie alla
realizzazione del progetto secondo i requisiti della commessa.
22.4
Il processo di Auditing
L'audit una valutazione indipendente di un determinato oggetto, effettuata sulla base di i criteri prefissati,
volta a ottenere prove obiettive in grado di stabilire in quale misura i criteri prefissati siano stati soddisfatti o
meno. Da notare che i termini "audit" e "auditor" sono codificati (http://it.wikipedia.org/wiki/Audit cite_note-2) e assumono significati diversi (nelle norme e regolamenti specifici) a seconda della precisa
categoria di audit in cui sono utilizzati. importante sottolineare un aspetto spesso trascurato o non
esplicitato: l'audit si svolge sulla base di un campionamento di evidenze e pertanto ha un inevitabile
margine di errore dovuto al fatto che attesta un risultato complessivo a partire da un numero limitato di
elementi selezionati. La presenza del margine di errore dovuto alla limitatezza delle risorse che in genere si
possono mettere a disposizione per un audit. Il concetto di audit si diffuso ed molto utilizzato grazie alla
L'auditing, che in precedenza veniva denominato "verifica ispettiva", un processo di valutazione formale e
sostanziale che richiede che siano rispettate scrupolosamente una serie di regole. L'audit il risultato
auditing anche se spesso i due termini sono sovrapposti. Il concetto di auditing diverso da quello di
ispezione, spesso abusato e utilizzato scorrettamente. In generale, come vedremo in seguito, un audit anche
cosa ben diversa da collaudi, prove, controlli e verifiche varie, tutti questi tipi di prova rientrano in casi
305
PARTE VII
22.5
306
307
PARTE VII
308
specificati;
i Gestione della Qualit;
specializzato;
verificare se il Sistema di Gestione della Qualit del fornitore continua a soddisfare i requisiti specificati
e sia realmente messo in atto;
verificare se il Sistema di Gestione della Qualit dell
a a soddisfare i requisiti
specificati e sia realmente messo in atto;
valutare il Sistema di Gestione della Qualit dell
una norma di riferimento.
309
PARTE VII
22.6
In questo paragrafo riportato un esempio di check-list da compilare per un controllo preliminare del
sistema di qualit in una azienda e sul suo utilizzo o applicazione. In questo report si possono rilevare alcuni
elementi interessati:
La suddivisione in quattro sezioni corrispondenti ai quattro processi aziendali principali:
Responsabilit della direzione,
Fase di approvvigionamento,
Fase del processo produttivo,
Fase di commercializzazione/vendita.
Una serie di controlli per ogni processo che indicano dei sotto-processi aziendali e di fatto ne descrivono
tutte
Un sistema
con
una valutazione globale finale stilata su una scala di 5 valori e valutata secondo un criterio che non
definito ma che sicuramente a conoscenza del valutatore. Il criterio di valutazione varia a seconda del
tipo di audit (qui si tratta di un audit preliminare) e chiaramente si possono utilizzare delle scale con pi
valori e maggiore dettaglio.
si
si
no
no
si
no
si
si
no
no
si
no
si
no
si
no
si
no
Fase di approvvigionamento:
Sono state predisposte e aggiornate procedure documentate per assicurare che i
prodotti acquistati siano conformi alle esigenze?
I fornitori vengono scelti e valutati sulla base della loro capacit di soddisfare i
requisiti relativi alla fornitura, inclusi i requisiti relativi al sistema qualit od
eventuali specifiche prescrizioni?
I documenti di acquisto contengono le informazioni che descrivono chiaramente il
prodotto ordinato?
310
Prima della loro emissione, vengono verificati e approvati i documenti di acquisto per
si
no
si
si
no
no
si
no
si
no
si
no
si
no
si
no
si
no
si
no
si
no
Controlli in-process
Vengono effettuati dei controlli o verifiche sul prodotto durante il processo
produttivo e ne vengono conservate le registrazioni?
si
no
Controlli finali
Vengono effettuati controlli e verifiche finali e ci si assicura che il prodotto prima del
suo rilascio, corrisponda effettivamente ai requisiti stabiliti? essi sono registrati e le
registrazioni conservate?
si
no
si
no
si
no
si
no
si
no
si
no
prodotto finale?
La modulistica prevista viene correttamente utilizzata e successivamente archiviata?
Fase del processo produttivo:
Sono state predisposte e mantenute attive procedure documentate per la gestione del
processo produttivo?
I criteri di lavorazione sono stati definiti nel modo pi chiaro possibile (per esempio:
mediante indicazioni scritte, campioni significativi o illustrazioni rappresentative)?
Viene
prodotto fornito dal cliente e destinato a essere utilizzato nella fornitura?
Vengono utilizzate per la produzione apparecchiature idonee, rispondenti a
norme/codici di riferimento? esse sono adeguatamente manutenute per assicurare la
continuit del processo?
Vengono specificati i requisiti relativi ad eventuali qualifiche dei processi, compresi
le apparecchiature e il personale ad essi connessi?
effettuato il monitoraggio ed il controllo ad intervalli stabiliti dei parametri
individuati del processo?avvengono le relative registrazioni?
Le registrazioni relative ai processi alle apparecchiature e al personale qualificati
vengono conservate,?
311
PARTE VII
Gli interventi previsti sono effettuati nelle scadenze prescritte e ne sono conservate le
registrazioni?
si
no
si
no
si
si
no
no
si
no
Fase di commercializzazione/vendita
Prima
adeguatamente definiti e documentati?
Nel caso di ordine verbale, in cui non sia disponibile una indicazione scritta dei
requisiti, tali requisiti sono concordati prima della loro accettazione e documentati?
ha defi
Livelli di punteggio attribuibili:
1 - (no)
2 - (scarsamente applicato e non registrato)
3 - (applicato sporadicamente o con difficolt di stabilire tempi e/o responsabili)
45 - (si, senza problemi)
22.7
La qualit di un progetto
312
rispettare gli standard qualitativi preventivamente fissati e al tempo stesso migliorarli in modo coerente con
le esigenze progettuali in termini di costo, affidabilit e livello di disponibilit. Nella fase di collaudo e
consegna, sar, necessario assicurare al cliente una documentazione idonea
e piena
utilizzazione del prodotto e del servizio fornito.Nella fase post progetto sar opportuno prevedere un servizio
di assistenza al cliente che permetta di garantire che i prodotti e servizi forniti rispondano ai requisiti di
sicurezza e di legge, alle normative interne e ai regolamenti nazionali e internazionali in materia di qualit.
Obiettivo del progetto deve essere quello di predisporre un programma di assicurazione di qualit insieme a
tutti i fornitori coinvolti nella realizzazione del bene. La responsabilit sulla qualit dei processi di un
progetto attribuita
di Project Management,
ufficio che ha a disposizione tutte le
informazioni e gli strumenti necessari a effettuare il monitoraggio durante ogni fase del progetto.La gestione
della qualit un processo che prevede la pianificazione sia delle attivit che degli strumenti necessari al
controllo di qualit, e ancor prima, la condivisione con il committente o con
degli obiettivi di
qualit del progetto. Gli obiettivi di qualit sono misurati da indicatori tecnicamente chiamati Key
Performance Indicator (KPI) . Il Key Performance Indicator (KPI) (indicatore chiave di prestazione) un
indice che monitora l'andamento di un processo aziendale sotto differenti punti di vista. Si possono definire
vari tipi di indicatori:
indicatori generali per misurare volumi, aree di copertura e altri valori;
indicatori di qualit per valutare l'output di processo, in base a determinati standard (per esempio il
rapporto con un modello di output, o la soddisfazione del cliente);
indicatori di costo per misurare se il costo del progetto conforme con il budget previsto;
indicatori di servizio o di tempo per misurare il tempo di risposta, la durata e altri elementi.
In un progetto, per potere valutare la bont e i margini di miglioramento dei processi, fondamentale che il
management effettui un monitoraggio continuo nel tempo di tali indicatori. Il documento che riassume le
caratteristiche del prodotto o del servizio e che contiene le specifiche di progetto di solito :
il contratto se commissionato da un soggetto esterno;
il PID quando il progetto avviato su richiesta
In tale documento devono essere specificati anche i relativi criteri di accettazione per ogni KPI identificato;
molto spesso i target di riferimento del KPI sono inclusi nel Manuale di Qualit.
22.8
delle attivit progettuali, la gestione della qualit pu essere considerata un progetto dentro
un progetto: si compone di tre fasi principali che si svolgono parallelamente al ciclo di vita del progetto,
traendo da questo input e influenzando il suo andamento. In fase di avvio del progetto richiesto al project
manager la predisposizione di un Piano della Qualit per stabilite le procedure, le risorse e le attivit da
svolgere a garanzia della qualit del prodotto, progetto o contratto. In progetti molto complessi o che
richiedono livelli di qualit elevati, il project manager pu identificare nel suo team un responsabile della
qualit a cui affidare la gestione della qualit di progetto. Il sistema di gestione della qualit si compone di
tre macro fasi:
Pianificazione della qualit: identificazione degli standard di qualit dei deliverable di progetto e le
modalit per soddisfarli.
Assicurazione della qualit: attivazione delle metodologie e procedure per produrre i risultati attesi.
Controllo della qualit: monitoraggio dei risultati e
agli standard definiti.
Ogni fase interagisce con le attivit progettuali veicolandone i risultati e talvolta imponendo la revisione dei
tempi e del budget se vengono riscontrate anomalie nel processo rispetto ai contenuti del Piano di Qualit.
313
PARTE VII
bulloni
314
Attivit
Verifica componente A da
fornitore Alfa
Verifica componente B da
fornitore Beta
Manutenzione server di
erogazione
Test funzionamento
prodotto finito
Test sicurezza prodotto
finito
Livello
target
AZIONE CORRETTIVA
Esito
Priorit Descrizione Data inizio
attivit
0,001% di
ok
difettosit
0,001% di
negativo
difettosit
Data limite
Data fine
di
Note
(effettiva)
risoluzione
15/07/2013 30/07/2013
..
Come si pu notare la tabella precedente ha molti elementi in comune con la Tabella 35: scheda esempio di
piano dei test di collaudo del paragrafo Parte V 16.5 Esempio di documenti di collaudo . In questo caso il
riepilogo delle verifiche svolte in itinere che si ripetono nel tempo durante il progetto oppure durante il
normale processo aziendale.
riportare i dati sulle attivit intraprese, questa sezione tipica dei monitoraggi aziendali che si ripetono nel
tempo.
positivo o negativo, quello che avviene dopo
315
PARTE VII
servizio prodotto
Esempio:
Realizzazione di un portale per la vendita di biglietti aerei
In fase di avvio di progetto il project manager chiede al responsabile della qualit di definire un piano di test
per verificare in fase di collaudo la qualit del portale. Il responsabile sulla base delle specifiche tecniche del
progetto prepara il piano ed i test da effettuare a completamento del portale.
Tabella 55: piano di audit della qualit di un prodotto
Attivit
Test lotto 1
Funzionalit di preventivazione
Verifica compilazione form 1
Verifica compilazione form 2
Test caricamento dati
Funzionalit di acquisto
Verifica pagamento
Controllo sicurezza dati
Verifica emissione fattura
Verifica invio mail al cliente
Data Inizio
1/6/13
1/6/13
1/6/13
1/6/13
1/6/13
15/6/13
15/6/13
21/6/13
21/6/13
21/6/13
Data Fine
31/12/14
1/6/13
1/6/13
1/6/13
1/6/13
30/6/13
21/6/13
30/6/13
30/6/13
30/6/13
3/6
10/6
17/6
24/6
Esito Test
Chiuso
ok
ok
ok
In progress
ok
ok
Campi errati
Il piano descrive la sequenza di test da effettuare per il controllo del corretto funzionamento dei moduli del
Piano di Qualit. Come si pu notare la tabella della figura precedente ha molti elementi in comune con la
Tabella 35: scheda esempio di piano dei test di collaudo del paragrafo 16.5 Esempio di documenti di
collaudo , inoltre riporta anche il gantt di realizzazione delle attivit utile per visualizzare graficamente la
tempistica delle verifiche.
316
22.9
Titolo norma
Sistemi di gestione della qualit: Requisiti
Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualit e/o di gestione
ambientale
Sistemi di gestione per la qualit - Fondamenti e vocabolario
Gestire un'organizzazione per il successo durevole - L'approccio della gestione
per la qualit
Norma
tipo di audit
5
6
317
PARTE VII
7
8
9
10
11
obiettivi di qualit, sia portato a termine nei tempi e nei modi e sotto le
responsabilit definiti.
la verifica di certificazione ed condotta da un organismo di certificazione
indipendente ed accreditato.
la verifica progressiva e sistematica di un processo
.
la verifica che persegue la rintracciabilit delle registrazioni, utilizzata, ad
esempio, per risalire alla causa dei problemi partendo dal reclamo di un cliente.
la verifica interna condotta da personale interno addestrato allo scopo.
la verifica che un determinato processo rispetti le caratteristiche indicate nella
specifica del processo stesso.
Esercizio 3 Argomento: Individuazione dei compiti e delle responsabilit di: valutatore, committente
e valutando.
Associare ad ognuno dei compiti e responsabilit riportati nella tabella seguente il corrispondente esecutore
scegliendo tra: valutatore, committente e valutando.
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Compiti e responsabilit
Individuare le prescrizioni applicabili alla verifica ispettiva.
Pianificare la verifica.
Predisporre i documenti di lavoro.
Soggetto
.
Agire con obiettivit.
Raccogliere ed analizzare evidenze oggettive pertinenti e sufficienti per
raggiungere conclusioni relative al sistema valutato.
Documentare le osservazioni.
Verbalizzare i risultati della verifica in modo chiaro.
Definire le necessit e lo scopo della verifica.
Definire chi dovr condurre la verifica.
.
Ricevere il rapporto di verifica ispettiva.
Stabilire se e quali azioni successive devono essere intraprese.
.
Deve collaborare con i valutatori al raggiungimento degli obiettivi della
verifica.
Deve essere di supporto nella definizione delle azioni correttive basate sul
rapporto di verifica.
318
Fase
Esercizi progressivi
Questi esercizi richiedono la perfetta conoscenza di tutti i passi precedenti realizzati durante lo sviluppo del
progetto e la presenza della documentazione di progetto sviluppata sino a questo punto. Ogni esercizio pu
essere svolto solo avendo a disposizione quanto prodotto negli esercizi delle precedenti unit didattiche e nei
passi precedenti di questa unit didattica.
Esercizio 5:
Con riferimento al progetto SPOT, utilizzando le due schede presenti nel paragrafo 22.8 Le fasi di gestione
della qualit di un progetto
Tabella 35: scheda esempio di piano dei test di collaudo
Tabella 36:
scheda esempio di singolo test di collaudo
tre esempi di documenti seguenti:
1.
inserendo almeno 5 test da realizzare per
altrettante funzionalit implementate nel progetto;
2. Simulare un esempio di piano di audit della qualit di un prodotto per la funzionalit web di
con cui un utente pu registrarsi sul portale e richiedere un login e password con
cui si pu accedere ai servizi online implementati dal progetto SPOT;
3. Simulare, un esempio di piano di audit della qualit di un prodotto per la funzionalit web di che
i un documento firmato digitalmente;
Esercizio 6:
progetto
sviluppato in classe, utilizzando le due schede presenti nel paragrafo 22.8 Le fasi di gestione della qualit di
un progetto
Tabella 35: scheda esempio di piano dei test di collaudo
Tabella 36: scheda esempio di
singolo test di collaudo
due esempi di documenti seguenti:
1.
inserendo almeno 10 test da realizzare per
altrettante funzionalit implementate nel progetto;
2. Simulare un esempio di piano di audit della qualit di un prodotto per la verifica di una funzionalit a
piacere implementata nel progetto scelto.
319
Parte VIII
23. Appendice I
321
Casi di studio
Appendice I
Casi di studio
Appendice I
1
Premessa
Un corso di studi di scuola superiore richiede una strutturazione in unit didattiche; ogni unit didattica deve
prevedere dei momenti di valutazione e di verifica. Lo studio del project management richiede lo studio di
strumenti e metodi da applicare prima per la realizzazione del piano del progetto (PID: Project Initiation
Document) poi per
del progetto. Non ha senso studiare strumenti e metodi senza poi imparare
ad applicarli in un contesto. In molte unit didattiche non possibile immaginare esercitazioni e verifiche
basate solo su prove costituite da test non inseriti in un contesto di progetto ben definito e conosciuto
acquisire, esercitare e verificare la capacit prima di analizzare contesti
e poi di elaborare soluzioni; tutto questo non si pu fare se non
ben definito e
noto, in cui conoscenze, competenze e capacit procedono e si sviluppano progressivamente e si verificano
attraverso prove progressive ed integrate. A tutto ci occorre aggiungere la mancanza di esperienza degli
alunni che impedisce loro di immaginare situazioni reali in cui applicare i concetti e gli strumenti studiati.
Queste considerazioni hanno portato a
di introdurre dei casi di studio di riferimento per il docente e
per gli alunni e di svilupparne uno integralmente come esempio (il progetto SPOT). indispensabile che lo
studente legga attentamente insieme al docente uno o pi progetti tra quelli presentati in questa appendice
per poi sceglierne uno tra questi o idearne un altro personalmente e svilupparlo integralmente durante tutto il
percorso didattico attraverso esempi, esercitazioni e prove di valutazione. I progetti
sono:
1. Servizi Pubblici Territoriali Online (SPOT): progetto per la realizzazione di servizi pubblici on line
erogati in forma associata da un gruppo di enti pubblici appartenenti a una stessa area territoriale. Questo
progetto sviluppato integralmente nel libro e nel fascicolo allegato al libro:
SPOT piano
.
2. NewComm: progetto per la realizzazione di un nuovo portale di commercio elettronico B2B e B2C di
uzione di mobili per ufficio per la vendita online dei prodotti aziendali e la
riorganizzazione dei processi di vendita.
3. InfoCom: progetto per la sostituzione di un sistema informativo obsoleto e inefficiente con un nuovo
sistema web-based in un comune.
4. Wifi Net: progetto per la costruzione di un impianto wifi per accesso gratuito a internet, la produzione
di contenuti informativi e la realizzazione di applicazioni mobile di accesso ai servizi informativi in un
comune.
5. Larga banda: progetto per la realiz
a territoriale di circa 200 kmq.
6. Sorvegliare: progetto per la costruzione di un impianto di video sorveglianza in un comune per il
controllo e la protezione di luoghi strategici e il monitoraggio del traffico;
7. Costruire: progetto per la costruzione di un nuovo immobile di 4 piani con 8 appartamenti, due locali
commerciali a piano t
8. Innovare: progetto di potenziamento
Come si soliti fare in questi casi a ogni progetto stato assegnato un titolo sintetico, una sigla o un
acronimo utile per indicarlo e riconoscerlo facilmente.
La progettazione di una soluzione tecnica relativa ad un caso di studio di questo genere non rientra negli
obiettivi di questo corso, sarebbe interessante per creare una collaborazione interdisciplinare con le materie
Informatica o Telecomunicazioni per definire almeno la struttura del progetto tecnico e parte della
documentazione tecnica relativa al caso di studio scelto.
323
PARTE VIII
Appendici
Progetto per la per la realizzazione di servizi pubblici on line erogati in forma associata da un gruppo di enti
pubblici appartenenti ad
territoriale.
Premessa
Il progetto SPOT sviluppato passo dopo passo
studio del project management. Nel fascicolo allegato al libro: Il progetto SPOT riportato integralmente
tutto il piano di progetto ed altro materiale di pianificazione e controllo, sul portale
Projectmanagement.matematicamente.it poi poi pubblicato altro materiale relativo a questo progetto. Il
progetto riguarda il settore ICT, ma tutte le problematiche trattate nel libro e negli allegati, gli strumenti
illustrati e i metodi applicati possono essere facilmente adattati ad altri settori sostituendo la terminologia e le
speci
Il progetto pu risultare complesso per
degli studenti del quinto anno di scuola superiore che non hanno avuto ancora modo di affrontare questo tipo
di problematiche, tuttavia permette la trattazione di aspetti che non sarebbero stato possibile affrontare con
esempi pi semplici. La scelta di un progetto realizzato da enti pubblici motivata dal fatto che permette di
affrontare procedure e aspetti di tipo normativo e organizzativo che non esistono nei progetti in ambito
privato. Il progetto non fa riferimento specificatamente a una tipologia di servizi in quanto si propone di
presentare un modello di tipo generale facilmente adattabile a diversi casi, ma le aree di riferimento (dominio
applicativo) sono: le sportello SUAP (sportello unico per le attivit produttive), i
integrati con un SIT (sistema informativo territoriale), i servizi per la gestione dei tributi ecc.. Cambiando il
tipo dei servizi, pu cambiare la complessit di alcune specifiche attivit oppure possono cambiare gli
Obiettivi
Un gruppo di comuni appartenenti a
area territoriale (provincia, comunit montana, altro) per un
massimo di venti comuni e 500.000 abitanti, si uniscono per costruire un sistema di gestione di servizi
pubblici da erogare online ai cittadini in modo associato. Il cittadino potr richiedere e ricevere tutti i servizi
via web, da casa o dal posto di lavoro, utilizzando oltre al web anche gli strumenti di posta elettronica
certificata (PEC) e Firma Digitale (FD). Il richiedente non dovr pi recarsi presso gli uffici comunali con
conseguente perdita di tempo, problemi di traffico e parcheggio, spese e altri inconvenienti.
dei
servizi online richieder una reingegnerizzazione dei processi interni
finalizzata a migliorarne
efficienza, efficacia e economicit. La modalit associata permetter inoltre di realizzare ulteriori
economie di spesa e di condividere risorse umane e competenze. I Comuni si propongono di adeguarsi alle
nuove normative del settore definite nel CAD (Codice
Amministrazione Digitale) e di perseguire i
seguenti ulteriori obiettivi di carattere generale:
trasparenza e condivisione delle informazioni con utenti esterni (cittadini e/o istituzioni);
erogazione dei servizi online con rilascio di certificati, autorizzazioni e altro;
gestione automatizzata dei servizi di back office;
monitoraggio online dello stato di avanzamento dei procedimenti da parte dei soggetti interessati;
utilizzo di sistemi di pagamento online;
integrazione di tutte le procedure gestionali
con il portale internet istituzionale;
interoperabilit e cooperazione applicativa tra le applicazioni web e di backoffice;
accesso telematico e riutilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni (Open data) ai sensi
52 del CAD;
attivit di benchmarking strategico per garantire un supporto decisionale agli organi politici e alla
dirigenza di ogni Ente;
analisi dei dati e statistiche.
324
Appendice I
Casi di studio
Soluzione
Hardware
Il progetto, dal punto di vista architetturale, dovr prevedere una soluzione mista in parte centralizzata e in
parte distribuita. Si pu pensare a un centro di erogazione dei servizi da realizzare presso un CED gi
esistente in uno degli Enti associati oppure in una nuova sede, oppure si pu pensare a un centro virtuale
(cloud) realizzato con tecnologie e servizi esterni acquisiti da fornitori specializzati. Il centro dovr fornire
anche tutti i servizi di garanzia e sicurezza tramite apparati e procedure software che garantiscano:
continuit di erogazione tramite sistemi di disaster recovery;
sicurezza fisica e logica dei dati tramite sistemi di controllo di accesso e di backup dati;
sicurezza dei dati e garanzia della privacy garantita da reti intranet protette con le sedi comunali;
velocit di elaborazione garantita da sistemi efficienti e facilmente upgradabili;
velocit di trasmissione dei dati attraverso linee telematiche efficienti ed efficaci;
altro ancora.
Ogni comune avr inoltre una componente locale costituita da postazioni di lavoro specializzate come, ad
esempio, postazioni con video e stampanti per la gestione e stampa di cartografie e progetti tecnici.
Software
I software da acquisire e installare presso il centro di elaborazione dovranno essere dotati di tutte le
funzionalit specifiche richieste per i servizi da erogare.
I software dovranno avere inoltre i seguenti requisiti tecnici:
essere web based per permettere
da remoto di tutte le applicazioni sia agli operatori
comunali che ai cittadini;
essere realizzati preferibilmente con tecnologie open source per permettere anche il riuso delle
soluzioni ad altre amministrazioni che ne facciano richiesta ai sensi del CAD;
essere integrati con tutte le procedure gestionali degli Enti e con i portali internet istituzionali;
essere dotati di funzionalit di interoperabilit e cooperazione applicativa ai sensi del CAD;
I data base dovranno essere centralizzati ma concettualmente organizzati per singolo Ente.
Riorganizzazione
ufficio centrale con il compito di svolgere attivit a favore
degli enti associati dopo la fine del progetto. Tale ufficio comincer a costituirsi gi durante il progetto,
parteciper alle attivit di analisi, progettazione e implementazione dei servizi con particolare attenzione alla
riorganizzazione dei processi interni. Il processo di reingegnerizzazione avr come primo obiettivo quello di
definire degli standard territoriali finalizzati a permettere agli Enti di fruire di alcuni benefici importanti, sia
durante la realizzazione del progetto che successivamente, come la possibilit di condividere competenze e
risorse umane tra i vari comuni, di trasferire tra i comuni le esperienze di gestione e di condividere le best
practice.
325
PARTE VIII
Appendici
Attivit
Prima fase di concezione e definizione avviata da qualche portatore di interesse (un amministratore o un
dirigente di settore, nuove normative o disponibilit di fondi pubblici). Un amministratore
particolarmente interessato funger da sponsor del progetto e cercher di acquisire la partecipazione
Trovate le adesioni degli Enti e dopo aver individuato il potenziale project manager
si potr partire con la progettazione preliminare.
Il lavoro di pianificazione
della situazione esistente presso le Amministrazioni Comunali indispensabile per capire il contesto e le
necessit di tipo organizzativo.
326
Appendice I
Casi di studio
Costo globale
Il costo globale previsto per il progetto deve essere compreso tra un minimo di 400.000 e un massimo di
500.000 comprensivo di costi interni di personale, costi esterni per forniture e altro.
327
PARTE VIII
Appendici
NewComm
Progetto per la realizzazione di un nuovo portale di commercio elettronico B2B e B2C per
produzione di mobili per ufficio e conseguente riorganizzazione dei processi di vendita.
di
Obiettivi
Una azienda di produzione e vendita di mobili per ufficio vuole potenziare il suo sistema di vendite
attraverso un portale di commercio elettronico che permetta di giungere pi facilmente agli acquirenti finali e
ai suoi rivenditori distribuiti su tutto il territorio nazionale.
tavoli, sedie, poltrone, librerie, cassettiere e altro, di varie misure e facilmente componibili tra loro. Il portale
dovr permettere ai consumatori finali di acquistare direttamente tramite internet (B2C
business to
consumer) e ai rivenditori (B2B business to business), proprietari o gestori di negozi specializzati, di
inserire i propri ordini di acquisto. Al momento
non effettua vendita diretta al consumatore finale e
basa la sua rete di vendita su rappresentanti territoriali ognuno dei quali cura un proprio parco di clienti.
vuole adeguarsi alle esigenze del mercato online e ridurre i costi commerciali riducendo
drasticamente la rete di rappresentanti che attualmente comporta notevoli spese per compenso, viaggio e
soggiorno. Questa operazione permetter anche una riduzione dei costi finali dei prodotti e
conseguentemente una maggiore efficacia commerciale.
permetter ai clienti rivenditori di
sostenere il confronto con la propria vendita diretta attraverso uno sconto al rivenditore proporzionale agli
acquisti effettuati.
commerciale sar sostenuta attraverso una maggiore partecipazione agli eventi
del settore quali fiere e eventi territoriali, e attraverso il potenziamento delle azioni commerciali tramite
newsletter e telefono. La maggiore efficienza del sistema permetter il controllo in tempo reale della
disponibilit della merce in magazzino,
della merce disponibile o la messa immediata in
lavorazione della merce ordinata, la messa in consegna automatica
eseguibile. Per poter gestire
efficiente e integrato con le funzionalit web. In particolare dovranno essere acquisite le procedure per la
gestione delle attivit di produzione, magazzino, vendite, contabilit, bilancio e statistiche.
Soluzione
Hardware, software e servizi di rete
seguenti tecnologie hardware e software:
sviluppo del software di gestione del portale di commercio elettronico con tutte le funzionalit
standard e personalizzazione di funzio
acquisizione di una applicazione software (suite di gestione interna ) per la gestione delle attivit
interne di: produzione, magazzino, vendite, contabilit, bilancio e statistiche;
integrazione del sistema di gestione interna con
acquisizione di un sistema di erogazione di servizi costituito da un armadio rack in cui installare le
altre tecnologie costituite da: almeno 2 server, un sistema di backup dati, dei gruppi di continuit
elettrica, degli apparati di rete interna e di interfacciamento con internet e quanto altro necessario;
acquisizione di ulteriori postazioni di lavoro da aggiungere alle esistenti;
potenziamento della linea dati esistente per garantire prestazioni adeguate alle nuove esigenze.
Servizi connessi alla fornitura
Il progetto dovr provvedere anche alla implementazione dei seguenti servizi:
attivit di installazione, configurazione, parametrizzazione della suite di gestione interna;
attivit di migrazione dati dai software gestionali attuali alla nuova suite;
attivit di installazione e configurazione dei server gestionali;
realizzazione di un sistema di backup pianificato, non presenziato, di tutta la suite gestionale.
attivit di formazione al personale
azienda
dei nuovi software gestionali interni ed
esterni;
328
Appendice I
Casi di studio
329
PARTE VIII
Appendici
Attivit
Le attivit principali di progetto saranno per grandi linee le seguenti:
1. pianificazione delle attivit e definizione del budget di massima;
2. progettazione delle soluzioni software di front end e back office;
3. progettazione della riorganizzazione interna:
della rete di vendita,
dei processi di produzione,
dei processi di spedizione,
dei sistemi di pagamenti;
4. predisposizione di un piano di comunicazione;
5. realizzazione del software;
6. installazione delle tecnologie hardware;
7. installazione delle soluzioni software;
8. integrazione dei sistemi;
9. collaudo delle tecnologie;
10. riorganizzazione dei processi;
11.
12. attivit di comunicazione;
13. avvio;
14. collaudo finale.
Cronoprogramma
indispensabile adeguarsi e
sfruttare queste nuove opportunit e pertanto i tempi sono quanto pi stretti possibile, il progetto deve essere
realizzato in un massimo di 6 mesi in tutto, parallelizzando al massimo le attivit.
Costo globale
Le tipologie di costo previste sono le seguenti:
costi interni indiretti per infrastrutture e servizi: utilizzo di sedi attrezzate per attivit di formazione o
incontri di altro tipo;
costi interni indiretti per personale: costi di personale per lavoro extra e trasferte;
costi generali: spese di materiale e per viaggio;
hardware: rack, server, postazioni e impianti;
licenze software: licenze software di sistema e di applicazioni;
sviluppo di software: software personalizzato per il front end e di integrazione con backoffice;
installazione: installazione tecnologie hardware e software,
creazione o migrazione e integrazione di banche dati: migrazione delle banche dati esistenti nelle
nuove applicazioni;
consulenza esterna: attivit di consulenza esterna per progettazione tecnologie, riorganizzazione dei
processi, altro;
spese di comunicazione: spese per piano di comunicazione, produzione materiale e organizzazione
eventi.
330
Appendice I
Casi di studio
Imponibile in
2.000
5.000
10.000
20.000
10.000
20.000
4.000
4.000
25.000
30.000
130.000
13.000
costo medio annuo
Il progetto prevede la definizione del costo medio annuo dei servizi di manutenzione e assistenza per un
periodo di 3 anni dalla chiusura del progetto. Le attivit post progetto non fanno parte del progetto, non
devono essere gestite durante il progetto e non devono influenzare le attivit, ma
dei costi a regime
per un certo numero di anni deve essere uno degli elementi fondamentali da valutare durante la
pianificazione e la progettazione. I costi interni di personale sono ab
orario di lavoro con un leggero aumento delle attivit e solo con pochi costi aggiuntivi dovuti a impegni
extra.
331
PARTE VIII
Appendici
InfoCom
Progetto per la informatizzazione di un comune che deve sostituire il sistema informativo esistente con uno
pi innovativo sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo.
Obiettivi
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo sistema informativo comunale basato su un software
web based
istituzionale e dei relativi servizi di assistenza e manutenzione per un comune di circa 50.000 abitanti.
Il comune si propone di ottenere i seguenti obiettivi di carattere generale:
trasparenza e possibilit di connessione da parte di utenti esterni (cittadini e/o istituzioni);
rilascio certificati online;
gestione SUE
izia) e possibilit di monitorare lo stato di avanzamento dei
procedimenti da parte dei soggetti interessati;
pagamenti online;
gestione dei servizi a domanda individuale;
integrazione di tutte le procedure gestionali
con il portale internet istituzionale,
oggetto del progetto;
connessione tramite la rete intranet da parte del personale comunale per la gestione di alcune attivit
tipo domande di ferie, buste paga, CUD;
acquisizione di applicazioni da poter offrire in riuso ad altre amministrazioni che ne facciano richiesta
ai sensi del CAD
;
interoperabilit e cooperazione applicativa ai sensi del CAD;
open data ai sensi
52 del CAD,
telematico e riutilizzo dei dati delle pubbliche
attivit di benchmarking strategico per garantire un supporto decisionale
politico e alla
dirigenza
analisi dei dati e statistiche;
supporto alla realizzazione del bilancio partecipato.
Tutte queste funzionalit devono essere realizzate
implementate e in uso presso l'ente e in particolare attraverso la migrazione di tutti gli archivi comunali
esistenti. Il pacchetto applicativo da acquisire deve prevedere le funzionalit di base per la gestione dei
seguenti settori comunali:
a) Affari Generali Segreteria,
b) Demografici,
c) Polizia municipale,
d) Attivit produttive,
e) Edilizia Assetto del Territorio,
f) Pubblica Istruzione,
g) Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P),
Alle precedenti funzionalit vanno aggiunte tecnologie e funzionalit trasversali di:
h) Gestione documentale,
i) Posta elettronica certificata (PEC),
j) Firma digitale (FD).
Soluzione
Hardware e Software
Il progetto deve comprendere il raggiungimento di tutti gli obiettivi descritti nella sezione precedente
installazione e avvio di una serie di applicativi gestionali di tipo Web
(suite gestionale), comprendente anche la gestione documentale, completamente integrata e
comprensiva di un sistema hardware e software dotato di specifiche tecnico-funzionali minime da
definire in un apposito progetto esecutivo.
332
Appendice I
Casi di studio
Il sistema hw e sw deve includere tutti i servizi descritti di seguito ed essere pienamente compatibile (a
livello client, server e di rete) con
tecnologico-informatica esistente
hw fornito dovr avere caratteristiche tali da essere facilmente posizionato e installato
presso
nonch nelle attrezzature di contenimento degli apparati (es. armadi rack) eventualmente
gi presenti.
Il sistema dovr rispettare quanto disposto dalla normativa vigente in materia:
a) privacy e trattamento dei dati (v. D. Lgs. 196/2003 e s.m.i nonch le disposizioni e le direttive del
Garante per la Privacy);
b) sicurezza informatica (ad es. art. 50 bis del CAD);
c) riuso, interoperabilit e cooperazione applicativa;
d) utilizzo di software con codice a sorgente aperto e software libero;
e) rappresentazione di dati e documenti in formato aperto (open data);
f) pubblicit, trasparenza e diffusione di informazioni (v. D. Lgs 33/2013);
g) accessibilit dei dati, delle informazioni e degli strumenti informatici (v. L.4/2004).
ulle seguenti tecnologie e dovranno essere riusati:
a) IBM OS/400;
b) Microsoft Windows Server 2003 R2 Standard - 2008 R2 Enterprise;
c) Sistemi operativi open source: Linux/Ubuntu;
d) Oracle VM VirtualBox (per la virtualizzazione delle risorse hw-sw);
e) Database open source MySQL e proprietary Microsoft SLQ Server 2005;
f) Applicativi open
di vario tipo: Open office, browser ecc.
attualmente sulle seguenti tecnologie:
a) ADSL/HDSL;
b) Wireless (Hiperlan/WiMax/Wi-Fi);
La suite gestionale da acquisire dovr essere pienamente compatibile con tale infrastruttura.
Servizi
Il progetto dovr provvedere anche alla implementazione dei seguenti servizi:
installazione, configurazione, parametrizzazione della suite gestionale e del sistema di gestione
documentale;
migrazione dati dai software gestionali attuali alla nuova suite gestionale;
migrazione dati alla nuova suite gestionale di alcuni archivi storici di interesse per
ma
conservati in sistemi informatici legacy;
installazione e configurazione dei server gestionali;
integrazione dei nuovi software gestionali acquisiti con tutti gli applicativi attualmente in uso presso
attraverso
delle banche dati individuate;
realizzazione di un sistema di backup pianificato, non presenziato, di tutta la suite gestionale. Il
sistema dovr rispettare le norme di legge e direttive dell'Agenzia per l'Italia digitale ex DigitPA (es.:
CAD, D.Lgs. 235/2010 etc.). Le eventuali operazioni di ripristino devono rispettare i dettami del
disaster recovery e di continuit operativa delle norme precitate, all'interno di un piano proposto dalla
ditta (in confor
CAD);
formazione del personale
dei nuovi software gestionali,
del sistema
di gestione documentale e
della versione
della suite gestionale. Le modalit di
erogazione
di formazione saranno del tipo:
site
(presenza da remoto
di un operatore che, attraverso
di strumenti di telecontrollo della postazione informatica,
guida
e
di ogni funzionalit del software), e-learning
(autoapprendimento mediante
di strumenti informatici di tipo didattico, es.
video\presentazioni su DVD). Il fornitore dovr redigere un piano dettagliato di formazione, articolato
per tutte le applicazioni software con un chiaro cronoprogramma delle attivit formative e della
logistica necessari. I corsi di formazione e addestramento, espressamente rivolti al personale
suite gestionale,
saranno f
alla conduzione operativa delle componenti applicative/funzionali.
333
PARTE VIII
Appendici
Attivit e Cronoprogramma
Il comune ha fatto effettuare dal responsabile del settore sistemi informativi (che sar anche il project
manager ) uno studio di fattibilit da cui sono state rilevate tutte le informazioni descritte in questo progetto.
Le successive attivit principali previste per il progetto sono:
pianificazione
e della giunta
comunale (60 gg),
espletamento procedure di gara e sottoscrizione contratto con fornitore individuato (60 gg);
consegna prodotti hardware e software entro 30 gg. dalla sottoscrizione del contratto;
installazioni e configurazioni hardware e software entro 25 gg. dalla sottoscrizione del contratto;
collaudo delle tecnologie entro 5 gg dal completamento delle attivit di installazione e configurazione;
recupero e conversione banche dati entro 90 gg. dalla sottoscrizione del contratto;
formazione e avviamento applicativo da concludere entro 4 mesi dalla data del contratto;
collaudo finale entro 30 gg. dalla data di conclusione del recupero e della conversione delle banche
dati e a formazione e avviamento terminato;
avvio sperimentale per 1 mese dopo il collaudo finale;
revisione finale entro 1 mese dalla fine del collaudo finale;
avvio a regime e assestamento applicazione per i 4 mesi successivi, al termine di questo periodo, se
non si sono verificati contenziosi scritti tra ditta e ente, sar considerato completato il collaudo finale e
si chiude il progetto.
334
Appendice I
Casi di studio
Costo globale
Tipologia di costo
Importo
Costi generali
Costi interni indiretti per personale
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
Consulenza esterna
Software applicativo open source
2.000,00
Hardware
Migrazione banche dati
Addestramento
Avvio
Totale imponibile progetto
IVA 22%
Totale progetto
Manutenzione e assistenza per 2 anni
IVA
Totale assistenza
Totale imponibile progetto e post per 2 anni
IVA
Totale Progetto e Post
Il progetto prevede la definizione del costo dei servizi di manutenzione e assistenza per un periodo di 2 anni
dalla chiusura del progetto. Le attivit post progetto non fanno parte del progetto e non devono influenzare le
altre attivit, ma
dei costi a regime per un certo numero di anni deve essere uno degli elementi
fondamentali da valutare durante la pianificazione e la progettazione. I costi interni di personale sono limitati
di questa verr svolta
durante il normale orario di lavoro con un leggero aumento
e solo con pochi costi dovuti a
lavoro extra fuori orario. I costi di consulenza esterna sono per un esperto progettista che opera a supporto
del project manager
I costi per la fornitura di
tecnologie e servizi sono indicati in un
335
PARTE VIII
Appendici
WiFi Net
Soluzione
Il sistema deve avere le caratteristiche minime descritte a seguire.
Sistema di connessione
Il sistema di accesso WiFi dovr prevedere l'installazione di access point nei luoghi individuati e
permettere agli utenti la navigazione con tutti i dispositivi con supporto WiFi: pc, tablet e smartphone.
rsi tramite il portale di accreditamento fornendo le
proprie credenziali e il numero di cellulare a cui verr immediatamente inviato il PIN di accesso.
mobile di accesso sar disponibile tramite le piattaforme AppStore per iOS e Google Play
per Android.
Il sistema non deve avere limiti per il numero di utenti registrati mentre ogni access point dovr essere in
grado di gestire almeno 50 utenti contemporaneamente connessi.
Ogni access point dovr essere collegato al backbone in fibra ottica per il collegamento alla rete internet
dovr garantire una banda simmetrica minima di almeno 30 Mbps.
La localizzazione degli access point verr concordata con la ditta aggiudicataria in base alla disponibilit
della connettivit in fibra ottica sul territorio comunale e sulle necessit di posizionamento e
Software
mobile deve essere disponibile per le due piattaforme Android e iOS, e deve permettere di
visualizzare gli eventi e le notizie provenienti dai siti web istituzionali del comune
con altri siti informativi del territorio.
permettere di visualizzare, anche con riferimenti georeferenziati, informazioni di interesse come: eventi,
news, itinerari, informazioni e orari del sistema della mobilit urbana (es: aree di parcheggio, mezzi
pubblici, bike sharing ecc
consentire la fruizione di contenuti multimediali (es. audioguide, fotogallery e video a uso
turistico/informativo) acquisibili in download e utilizzabili con ausili audio/video nei formati pi diffusi;
ai contenuti del sito comunale;
consentire il filtraggio dei siti non coerenti
amministrazione comunale.
fornire report periodici con
registrati e di accessi.
dovr essere definita dalla ditta aggiudicataria sia in
fase di proposta e successivamente dettagliata in fase di progettazione esecutiva.
Utilizzo
successivamente) anche non continuative. Il sistema terr memoria delle registrazioni effettuate in modo da
336
Appendice I
Casi di studio
consentire agli utenti gi registrati di non dover reinserire le credenziali a ogni accesso giornaliero. Il metodo
di registrazione al sistema e di gestione dei dati deve essere realizzato nel rispetto della normativa vigente.
Promozione per
L'obiettivo generale della campagna di comunicazione quello di attivare una rete informativa diffusa
capace di informare cittadini e turisti dell'esistenza della rete wifi gratuita, delle zone in cui possibile
collegarsi, dei servizi e delle opportunit che la rete offre, delle modalit di utilizzo dei servizi, dei
dispositivi con cui possibile collegarsi e scaricare applicativi e contenuti multimediali.
La campagna di comunicazione deve prevedere:
1.
nelle aree wifi gratuite;
2. la realizzazione di materiale grafico digitale e gi stampato in:
20.000 opuscoli illustrativi con mappa delle nuove aree wifi in citt e illustrazione dei servizi e delle
applicazioni mobile;
La realizzazione e installazione di banner per la promozione del sistema sui siti web istituzionali del
comune e di altri soggetti pubblici.
Tutto quanto previsto per la campagna di comunicazione deve essere dettagliato in un piano di
offerta e poi dettagliato in un successivo progetto esecutivo del
f
comune.
3.
337
PARTE VIII
Appendici
Attivit
Sono previste le seguenti attivit principali di progetto:
pianificazione del progetto;
realizzazione di un progetto tecnico base con caratteristiche e prestazioni minime che devono essere
garantite dal fornitore aggiudicatario della fornitura;
predisposizione dei documenti di gara;
espletamento delle procedure di gara per
del fornitore;
sottoscrizione del contratto e verbale di avvio
del contratto;
predisposizione di un progetto esecutivo da parte del fornitore aggiudicatario da sottoporre
del comune in cui sono dettagliate puntualmente tutte le apparecchiature, impianti e
servizi proposti in offerta con relativo piano di esecuzione della fornitura;
predisposizione di un piano di comunicazione esecutivo da parte del fornitore aggiudicatario da
sottoporre
del comune in cui sono dettagliati puntualmente: tutto il materiale, servizi
ed attivit promozionali da realizzare;
approvazione del progetto esecutivo finale e del piano di comunicazione;
esecuzione dei lavori per la installazione della sistema di connessione;
realizzazione del software applicativo;
realizzazione dei contenuti informativi multimediali,
installazione e test del sistema informativo;
integrazione dei sottosistemi;
test del sistema integrato;
realizzazione del materiale di comunicazione;
formazione degli operatori;
realizzazione delle attivit di comunicazione
avvio sperimentale e test del sistema;
avvio a regime;
collaudo finale.
Cronoprogramma
La durata globale del progetto di circa 11 mesi di cui 8 per la esecuzione del progetto:
pianificazione e progettazione: 30 giorni;
espletamento delle procedure di gara e sottoscrizione del contratto: 60 gg;
realizzazione: 150 gg, ripartiti in:
redazione e approvazione del progetto esecutivo del fornitore: 15 gg,
realizzazione del software, contenuti e installazioni 135 gg;
avvio progetto: 60 gg;
chiusura progetto: 30 gg.
338
Appendice I
Casi di studio
Costo globale
globale
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
Costi interni indiretti per personale
Costi generali
3.000
10.000
2.000
Hardware
30.000
sviluppo software
20.000
Installazione
15.000
20.000
20.000
Totale
120.000
15. Collaudo
Il sistema sar collaudato secondo la seguente procedura:
Verifica
copertura delle aree con
di uno o pi dispositivi portatili su cui sar
installato il tool IPERF che permette l'analisi della capacit di banda passante tra due host.
Iperf uno strumento, sviluppato dalla Applications Support Team (Distributed DAST) presso il
National Laboratory for Applied Research Network (NLANR), che esegue test di rete, crea flussi di
dati Transmission Control Protocol (TCP) e User Datagram Protocol (UDP) e misura la velocit di
una rete che li trasporta .
Attivazione di almeno due utenze per verificare che le modalit di accesso e i tempi di connessione
rispettino quanto concordato.
Verifica tramite pc portatile o altro dispositivo mobile della presenza effettiva del 50% della banda
nominale in almeno tre punti perimetrali di ogni area oggetto di copertura (mediante accesso a un
sito/servizio su internet pubblico oppure reso disponibile dalla societ aggiudicataria).
Verifica delle funzionalit
mobile e del suo effettivo funzionamento
Il collaudo sar realizzato attraverso
di una serie di test preventivamente pianificati dal fornitore
e approvati dal comune.
339
PARTE VIII
Appendici
Larga Banda
Obiettivi
Un comune di circa 40 mila abitanti con un ampio territorio di alta collina, circa 200 kmq, rileva problemi in
luoghi pubblici,
intere aree periferiche, piccole frazioni, e tanti immobili sparsi presenti nel comprensorio.
La particolarit del territorio, notevole superficie irregolare e ampie zone a bassa intensit abitativa, non
incentiva gli operatori privati a realizzare infrastrutture che coprano la totalit del territorio in quanto non
remunerative.
Per superare tali problemi il comune si propone, come primo obiettivo, di favorire la realizzazione di una
infrastruttura di telecomunicazione wireless a larga banda che consenta di soddisfare le esigenze espresse
ripetutamente da cittadini, imprese, enti e amministrazioni locali e eliminare il cosiddetto problema del
digital divide
Il secondo obiettivo del comune, conseguente alla realizzazione della rete geografica, la fornitura di
connettivit capillare wireless (standard IEEE 802.11 a/b/g e sue evoluzioni, compresi eventuali utilizzi di
tecnologia 802.16 wi-max) in tutti i luoghi di maggiore interesse del territorio comunale.
Il comune intende attivare una gara pubblica il cui obiettivo la realizzazione di una infrastruttura di rete
wireless
servizi. Il comune di propone di favorire gli investimenti dei privati mettendo a disposizione gratuit
delle antenne. Tali siti possono risiedere su edifici pubblici e/o su pali e tralicci attualmente esistenti sul
territorio comunale di diretta propriet del comune o ottenuti in uso da terzi. Tutti gli altri costi di
concessione.
ssione richieder la progettazione definitiva ed esecutiva, la
gestione di una infrastruttura di rete wireless a banda larga capace di rendere disponibili servizi di
connessione alla rete internet e alcune reti intranet comunali in tutto il territorio comunale. Successivamente
il comune provveder con ulteriori interventi a fornire di servizi di accesso WiFi tutte le aree di maggiore
interesse economico e turistico del territorio comunale utilizzando i servizi della rete territoriale. Il bando
livelli di s
In questo modo il comune pensa di
spingere un fornitore di servizi a effettuare un investimento nel territorio che permetta di superare i problemi
esistenti.
rogazione gratuita al comune di alcuni servizi aggiuntivi
come il collegamento a internet degli immobili pubblici e delle scuole su cui saranno installati gli impianti, la
disponibilit di una intranet comunale e altri servizi secondari.
libert di definire e attuare
proprie strategie commerciali e di erogare altri servizi aggiuntivi, il tutto nel rispetto delle norme sulla
concorrenza e di tariffe confrontabili con il mercato.
Soluzione
La soluzione architetturale che sar adottata per l
servizi a larga banda deve tenere conto delle specifiche e delle indicazioni seguenti:
Il sistema di interconnessione RadioLan a banda larga dovr essere realizzato, per la parte di
interconnessione
wireless con standard HIPERLAN, operante almeno nelle frequenze dei 5 GHz opportunamente
Il proponente se sprovvisto di specifiche licenze e autorizzazioni ministeriali, pu realizzare il sistema di
interconnessione con tecnologia IEEE 802.16 comunemente denominata Wi-Max.
ti
340
Appendice I
Casi di studio
cavi in fibra ottica esistenti o forniti e messi in opera funzionanti dall'aggiudicatario, nonch altre
tecnologie radio o laser (ad esempio ponti radio in tecnica PDH/SDH).
Tutta l'implementazione dei dispositivi utilizzati dovr garantire il pieno rispetto delle normative vigenti
in materia. In ogni sito di installazione dovr essere garantito il massimo rispetto degli impatti ambientali
nelle modalit definite dai regolamenti comunali, provinciali, regionali, nazionali, comunitari applicabili,
e deve essere garantito che non si presentino interferenze o disturbi verso i dispositivi e servizi di altri
operatori gi presenti nel sito e nel territorio.
Per quanto riguarda la distribuzione all'utente finale, il servizio di connettivit internet, dovr essere
assolto mediante dispositivi operanti almeno nelle frequenze in 2,4 GHz e/o in 5 GHz o eventualmente
mediante tecnologia Wi-Max (eventualmente sia in modalit fissa che mobile).
Le tecnologie wireless impiegabili per la realizzazione della infrastruttura devono rispondere ai vincoli
normativi attualmente in vigore.
essere estesa ad altri comuni, con particolare favore ai comuni di ambito, che lo richiedano
te appaltante dei quali lo stesso comune capo fila e/o altre porzioni di territorio e/o
accogliere apparecchiature con tecnologia wireless che in futuro possano apportare migliorie nelle
prestazioni della rete stessa;
wireless gi esistenti;
garantire il servizio di connettivit secondo parametri di banda minima garantita come di seguito
specificato sia per le utenze aziendali che residenziali;
garantire il servizio di connettivit sufficiente ad assicurare la stabilit del segnale radio e le adeguate
performance come indicato nel punto successivo;
Virtual Private Network
(VPN interna).
Ambiente di rete territoriale
Dovr essere realizzato un sistema autonomo di rete telematica ( broadband wireless) in tecnologia IP, in
grado di rendere disponibili a diverse postazioni utente
I servizi
della rete saranno distribuiti tramite stazioni di base Radio LAN (in bande e standard hiperlan 1/2, o
eventualmente con dispositivi operanti in tecnologia wimax o hiperman) interconnesse tra loro, in modo tale
pertura radioObiettivo principale della copertura
geografica della rete la fornitura di connettivit capillare wireless (standard IEEE 802.11 a/b/g e sue
evoluzioni, compresi eventuali utilizzi di tecnologia 802.16 wi-max). Il Backbone (o rete di interconnessione
fisica tra le stazioni Radio Base) dovr consentire la formazione di uno o pi anelli Radio LAN (sia di tipo
LOS che NLOS) in grado di assicurare, attraverso tratte contigue omogenee, la migliore continuit del
servizio. Il proponente dovr fornire il progetto tecnico di dettaglio della rete comprensivo dei seguenti punti
Indicazione dei punti di distribuzione verso le utenze fornendone localizzazione, distribuzione,
quantificazione, tipologia e specifiche tecniche. Si dovr assicurare una sensibilit di ricezione
sufficiente a garantire la stabilit del segnale radio, oltre ad assicurare delle adeguate performance di rete
tali da mantenere le prestazioni di Banda Larga minima garantita.
Indicazione del backbone di rete, della topologia delle principali dorsali e della configurazione e
localizzazione di massima (in coordinate GPS) di ciascuna delle stazioni Radio base LAN, con
dovr essere indicato lo spettro di frequenza e le relative potenze trasmissive. Le stazioni radio base
dovranno garantire la possibilit di miglioramenti evolutivi delle tecnologie radio. La struttura di
backbone dovr essere realizzata con topologia ad anello in modo da garantire la continuit dei servizi in
caso di malfunzionamenti localizzati su singole tratte.
Disegno de
e di routing complessiva della rete in oggetto; inclusa la progettazione di
tutte le necessarie risorse di routing da/verso internet e la predisposizione di almeno un collegamento
verso il proprio fornitore di servizi internet. Tutte le apparecchiature atte al funzionamento della rete
attribuzione del punteggio, il proponente potr predisporre pi punti di interconnessione verso il proprio
o i propri fornitori di connettivit internet
341
PARTE VIII
Appendici
ogni singola utenza, sia pubblica che privata, rispettando i valori di capacit di banda internet indicati in
ogni singolo contratto stipulato con la clientela della rete in oggetto. Inoltre i dispositivi di bilanciamento
della banda internet dovranno garantire sistemi di priorit in base a qualit di servizio (QoS) e di
tipologia di servizio (ToS).
Tutte le strutture dell'ente appaltante e le scuole indicate dal richiedente dovranno essere interconnesse e
raggiungibili mediante l'utilizzo di soluzioni VPN (Virtual Private Network), configurate e installate a
hw e/o sw
aggiuntivi utilizzati, sia integrati nelle postazioni utente che di tipo standalone, fornendone
localizzazione, distribuzione e quantificazione. Inoltre i dispositivi dovranno garantire la strutturazione
di reti virtuali in tecnologia IPSEC, protocollo IP50 (ESP).
Presentazione del proponente
Il proponente dovr illustrare i dettagli delle esperienze pregresse nella realizzazione e gestione di
infrastrutture di rete wireless
Il proponente, dovr specificare i
servizi di connettivit offerti e descrivere le modalit con le quali i propri sistemi sono stati impiegati per
consentire
criteri attraverso i quali vengono eseguite le operazioni di contabilizzazione del traffico effettuato e di
fatturazione verso gli utenti.
342
Appendice I
Casi di studio
Attivit:
Attivit di progetto del comune
Le attivit previste per il comune sono:
1. pianificazione del progetto e approvazione della proposta (2 mesi);
2. espletamento della gara;
a. preparazione documentazione di gara,
b. presentazione delle proposte,
c. valutazione delle proposte e aggiudicazione;
3. approvazione del progetto esecutivo;
4.
a. approvazione,
b. realizzazione d
c. utilizzo dei siti e infrastrutture esistenti e acquisizione di nuovi siti di istallazione,
d. monitoraggio delle attivit,
e. attivit di comunicazione pubblica;
5. collaudo finale.
1. Realizzazione del progetto offerta completo di pianificazione (in contemporanea con il periodo
assegnato in fase di gara per la (2.b) presentazione delle proposte).
2. Attesa
comune (2.c) e in caso di esito positivo continuare con le
attivit successive.
3. Sottoscrizione del contratto e verbale di avvi
4. Predisposizione di un progetto esecutivo finale con apparecchiature e impianti dettagliati cos come
da offerta da parte del fornitore con relativo piano di esecuzione della fornitura, da sottoporre
comune.
5. Approvazione del progetto esecutivo finale.
6. Realizzazione dei servizi (divisa in tre sotto-fasi):
prima fase: copertura del territorio centrale del comune;
seconda fase: copertura delle aree commerciali, industriali e artigianali e delle frazioni con pi
di 500 abitanti e realizzazione della VPN comunale;
terza fase: copertura di tutte le rimanenti aree abitate all'interno del territorio comunale,
comprese le frazioni con meno di 500 abitanti.
7. Collaudo finale.
8. Chiusura progetto.
In ognuna delle tre sotto-fasi della realizzazione vengono realizzate le seguenti attivit:
a) installazione della sistema di trasmissione territoriale;
b) installazione della sistema di controllo;
c) installazione e test del sistema di trasmissione territoriale;
d) integrazione dei sottosistemi;
e) test e collaudo del sistema integrato;
f) formazione degli operatori;
g) realizzazione delle attivit di comunicazione
h) avvio sperimentale e test del sistema;
i) avvio a regime;
j) collaudo del sistema di trasmissione.
Piano di realizzazione dell'infrastruttura
Il comune richiede
che intende realizzare. Nella descrizione di ciascuna delle fase:
dovranno essere dettagliati in maniera analitica i caratteri generali, le attivit connesse, i tempi e le
modalit esecuzione;
343
PARTE VIII
Appendici
dovr essere riportata una relazione con i risultati ottenuti da una rilevazione conoscitiva il cui obiettivo
sar approfondire la conoscenza delle caratteristiche morfologiche del territorio relativamente alla
identificazione dei punti di installazione stazioni radio, server e apparati;
dovr essere inserita l'eventuale descrizione delle infrastrutture telematiche esistenti sul territorio che
potranno essere integrate nel progetto presentato;
dovr essere illustrata in maniera analitica la collocazione delle apparecchiature wireless sul territorio,
dovranno essere previste delle illustrazioni dalle quali si evinca la distribuzione delle apparecchiature
rispetto alla morfologia del territorio.
Inoltre dovr esser allegata la seguente documentazione:
backbone
i
routing
complessiva della rete wireless;
il prospetto tecnico della frui
il p
edifici dell'ente appaltante
il prospetto delle
tenze residenziali e aziendali;
il piano di manutenzione, dei servizi di assistenza e il piano delle modalit degli interventi;
il p
Piano di erogazione dei servizi con relativo progetto economico-finanziario
Il Proponente dovr fornire una chiara indicazione delle proprie previsioni di ricavi e stimare in dettaglio la
redditivit di ciascun servizio componente, esponendo le proprie strategie di riduzione dei rischi e di
diversificazione dei servizi applicativi su rete Radio Lan per garantirsi una sufficiente remunerazione. In
particolare sono richieste le seguenti informazioni:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Impegni
impegnara a eseguire tutte le attivit necessarie al
mantenimento in efficienza della infrastruttura realizzata e in particolare dovr garantire:
una garanzia su tutte le apparecchiature installate per almeno 24 (ventiquattro) mesi a decorrere dalla
data del collaudo esperito con esito positivo;
la
do di durata della concessione;
la manutenzione straordinaria;
la gestione dei malfunzionamenti e delle sostituzioni e/o riparazioni necessarie, nei tempi programmati di
intervento nel rispetto degli S.L.A. (Service Level Agreement), proposti dal proponente sulla base dei
requisiti minimi esposti nel seguente bando di gara, e definiti al momento della stipula del Contratto;
l
ilizzo di metodologie necessarie per ridurre i tempi di
intervento di diagnosi e riparazione dei guasti, con ricorso a protocolli di Simple Network Management
Protocol
della
configurazione operativa complessiva,
l'eventuale sostituzione e/o riparazione di ogni elemento attivo e passivo della infrastruttura di rete sar a
carico dell'aggiudicatario;
la predisposizione di un servizio Call-Center in grado di accettare segnalazioni H24 su 365 giorni.
Gli SLA (Service Level Agreements) da proporre in offerta dovranno rispettare almeno i seguenti valori
minimi (tempi massimi di intervento):
tempi di intervento massimo per anomalie o guasti che interrompono il servizio: 8 ore nel 100%;
tempo massimo di ripristino per anomalie bloccanti: 6 ore nel 100% dei casi;
344
Appendice I
Casi di studio
tempi di intervento massimo per anomalie o guasti non urgenti risolvibili da remoto: 8 ore nel 100% dei
casi;
tempi massimi di ripristino per guasti non urgenti, risolvibili esclusivamente in loco: 24 ore nel 100% dei
casi.
Tutti gli interventi si intendono conteggiati in
e costi relativi a garanzia e manutenzione
sono a totale carico
Cronoprogramma
La durata globale del progetto di circa 18 mesi cos ripartiti:
1. pianificazione e progettazione del piano (del comune): 1 mese.
2. espletamento delle procedure di gara e sottoscrizione del contratto: 3 mesi gg.
3. realizzazione: 12 mesi, ripartiti in:
a) redazione e approvazione del progetto esecutivo del fornitore 1 mese.
b) prima fase di realizzazione: 6 mesi
copertura del territorio centrale del comune,
attivit di comunicazione,
avvio;
c) seconda fase di realizzazione: 3 mesi
copertura delle aree commerciali, industriali e artigianali e delle frazioni con pi di 500 abitanti e
realizzazione della VPN comunale,
attivit di comunicazione,
avvio;
d) terza fase di realizzazione: 3 mesi
copertura di tutte le rimanenti aree abitate all'interno del territorio comunale, comprese le frazioni
con meno di 500 abitanti,
attivit di comunicazione,
avvio.
4. collaudo finale 15 gg;
5. chiusura progetto 15 gg.
Costo globale
I costi sono ripartiti in due parti separando i costi del comune dai costi
La parte
aggiudicatario una parte privata in quanto il comune non richiede nel bando un offerta economica ma solo
del progetto comprendente tecnologie e livelli di servizi (SLA).
Costi del comune
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
Costi interni indiretti per personale
Costi generali
Nuovi sti di installazione
Azioni di marketing e pubblicit
Consulenza (engineering, gare, altro)
Totale
2.000
15.000
3.000
30.000
10.000
10.000
80.000
345
PARTE VIII
Appendici
Costi
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
Costi interni indiretti per personale
Costi generali
Hardware
sviluppo software
Installazione
Azioni di marketing e pubblicit
Consulenza (engineering, assistenza, altro)
Totale
Manutenzione e Assistenza annua
5.000
25.000
5.000
140.000
10.000
60.000
5.000
30.000
280.000
40.000
Collaudo
La fornitura sar sottoposta a collaudo, entro 30 giorni dalla data del suo completamento. Il collaudo
verificher la conformit della fornitura a quanto aggiudicato e specificato nel capitolato e nel progetto
esecutivo, nonch il perfetto funzionamento della infrastruttura. Il test e la verifica delle performance di
banda internet dovr essere effettuato mediante il tool IPERF, il quale permette l'analisi della capacit di
banda passante tra due host. Iperf uno strumento, sviluppato dalla Applications Support Team (Distributed
DAST) presso il National Laboratory for Applied Research Network (NLANR), che eseguedi test di rete che
crea flussi di dati Transmission Control Protocol (TCP) e User Datagram Protocol (UDP) e misura la
velocit di una rete che li trasporta. I test saranno effettuati da un host posizionato in vari punti finali di
verifica (utenza residenziale, utenza aziendale, utenza pubblica) e con un host-server di test, collocato nelle
sale server del proprio internet Exchange (carrier di connettivit internet) di riferimento. I test dei link
dell'infrastruttura di backbone saranno eseguiti mediante l'utilizzo di due pc portatili posizionati all'inizio e
alla fine dello stesso link sempre con il IPERF appositamente installato nei due notebook. Ove il collaudo
tecnico evidenzi malfunzionamenti di qualsiasi tipo o difformit a quanto previsto,
dovr
eliminarli in un massimo di 15 (quindici) giorni
pena
del contratto e il
ritiro del materiale consegnato e/o installato e il ripristino delle situazioni iniziali. Il periodo di garanzia per
tutta la durata del contratto decorre dalla data del collaudo eseguito con esito favorevole.
346
Appendice I
Casi di studio
Sorvegliare
Obiettivi
Un comune con circa 20.000 abitanti e una superficie globale di circa 40 kmq deve realizzare un sistema di
videosorveglianza del territorio comunale. La realizzazione
pubblico di videosorveglianza
deve prevedere
di telecamere, sistemi di trasmissione dati senza fili, sistemi di elaborazione e
un sistema centrale di gestione e telecontrollo da installare presso
della polizia urbana. Il sistema di
videosorveglianza deve riguardare alcuni punti fondamentali del comune classificati come:
punti sensibili,
luoghi a rischio,
controllo del traffico.
Il sistema permetter un maggiore controllo non soltanto dal punto di vista della sicurezza ma anche del
traffico permettendo alla polizia urbana di migliorare la sua organizzazione e conseguentemente i servizi resi
alla cittadinanza.
Soluzione
Da uno studio di fattibilit effettuato da personale tecnico del comune emerso che:
i punti sensibili da controllare sono 60;
il territorio, per organizzazione e morfologia, suddiviso in otto zone;
il sistema di videosorveglianza e controllo pu essere realizzato con una struttura basata su una rete di
trasmissione wireless Hiperlan che permetter di collegare tutti i punti, di videosorvegliare e di
rilevare i dati da elaborare;
l
wireless avr una struttura multi-stella con un centro stella installato in ognuna delle otto
aree in cui suddiviso il territorio, con i centri individuati in funzione della visibilit ottica e della
copertura del segnale;
5 centri stella saranno installati su immobili pubblici come sedi comunali e scuole, mentre 3 centri
dovranno essere installati su tralicci appositamente installati;
l
pianto elettrico pubblico gi
esistenti;
il centro di video sorveglianza sar installato presso la sede comunalecon i sistemi di elaborazione dati
presso il CED (centro elaborazione dati) comunale e le postazioni di controllo presso gli uffici della
polizia urbana;
i punti interessati dal progetto che non sono coperti dalla rete elettrica, con particolare riferimento ai
centri stella, richiederanno la costruzione di apposite canaline interrate o caverie aeree.
347
PARTE VIII
Appendici
Attivit
Sono previste le seguenti attivit principali di progetto:
pianificazione del progetto;
realizzazione di un progetto tecnico di base con caratteristiche e prestazioni minime che devono essere
garantite dal fornitore;
predisposizione dei documenti di gara;
sottoscrizione del contratto;
predisposizione di un progetto esecutivo finale con apparecchiature e impianti dettagliati cos come da
offerta da parte del fornitore con relativo piano di esecuzione della fornitura, da sottoporre
comune;
approvazione del progetto esecutivo finale;
esecuzione dei lavori per la installazione del sistema di rilevazione;
realizzazione del sistema centrale di elaborazione e controllo;
test del sistema integrato;
formazione degli operatori;
collaudo finale.
Cronoprogramma
Il comune
sperimentale del servizio entro un massimo di 90 gg, di
conseguenza il cronoprogramma possibile deve avere le seguenti macrofasi:
pianificazione e progettazione: 60 giorni;
espletamento delle procedure di gara e sottoscrizione del contratto: 60 gg;
realizzazione: 90 gg, ripartiti in:
redazione e approvazione del progetto esecutivo del fornitore,
realizzazione dei lavori,
collaudo del sistema;
avvio sperimentale 90 gg.;
collaudo finale.
Il collaudo finale sar realizzato sulla base delle statistiche dei livelli di servizio rilevati e della verifica di
malfunzionamenti e inconvenienti di vario genere.
Costo globale
enti tipologie di costo:
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per infrastrutture e servizi
Costi interni indiretti per personale
Costi generali
Hardware
Licenze software
Installazione
Creazione o migrazione e integrazione di banche dati
Consulenza (engineering, formazione, altro)
Totale
Assistenza annua (garantita per minimo 3 anni)
1.000
15.000
2.000
130.000
5.000
75.000
2.000
40.000
270.000
30.000
Gli importi riportati sono IVA inclusa e i costi di consulenza (engineering, formazione ecc) sono ripartiti in:
20.000: per esperti esterni tra progettista e componenti della commissione di gara;
348
Appendice I
Casi di studio
20.000: per attivit di consulenza del team del fornitore di gara impegnato nelle attivit di
configurazione del software, di formazione degli operatori e di supporto nel periodo di avvio
sperimentale.
Costruire
Progetto per la costruzione di un nuovo immobile di 5 piani con 8 appartamenti distribuiti 2 per piano dal
primo al quarto, 2 locali commerciali a piano t
Obiettivi
Una societ del settore costruzioni possiede un lotto di mq.1.500 su cui possibile costruire 1.780 mq fuori
terra, comprensivi di scale e locali di servizio, ripartiti su 5 piani compreso il piano terra, e una superficie di
500 mq sotto terra per garage e locali di servizio. Viste
del mercato immobiliare che invita a un investimento, viene redatto un piano per la realizzazione di un
immobile comprendente 8 appartamenti, distribuiti 2 per piano dal primo al quarto, 2 locali commerciali e 10
fine lavori
acquirenti al momento della sottoscrizione del compromesso di acquisto e contestuale versamento della
caparra. Il prezzo di vendita verr definito a conclusione del progetto sulla base del piano di spesa
preventivato.
Soluzione
In fase di progettazione viene definita una soluzione descritta nella tabella seguente.
realizzare deve avere 5 piani fuori terra e un piano interrato oltre che
di servizio per il resto del lotto.
Tipologia locale
Appartamenti
Balconi
Locali piano terra
Garage
Aree servizio interrato (scivolo e altro)
Scale e altri locali di servizio al piano terra
Scale e altri locali di servizio ai piani superiori
Scale e altri locali di servizio sulla terrazza
N.
8
8
2
10
1
1
5
1
1
1
Superficie in mq.
160
20
180
25
150
40
20
20
40
1.500
Totale mq.
1280
160
360
250
150
40
100
20
40
1.500
349
PARTE VIII
Appendici
Attivit
Le attivit principali di progetto sono le seguenti;
1. Pianificazione e progettazione, realizzate insieme perch si fa una progettazione strategica in un totale di circa
quattro mesi sino al ritiro del permesso di costruire.
2. Realizzazione
che dura 14 mesi pieni e comprende:
la realizzazione del rustico che comprende le seguenti attivit: scavi di fondazione, montaggio
cantiere, realizzazione delle opere fondali e reinterri, realizzazione delle opere portanti fuori terra,
realizzazione delle murature di tamponamento, realizzazione di partizioni interne, realizzazione di
isolamenti e impermeabilizzazioni, il tutto per circa 6 mesi di tempo.
la realizzazione degli impianti idrici, fognante, termico, gas ed elettrico: tutte le realizzazioni sono
suddivise in due sottofasi, prima si realizzano le tubazioni e poi, dopo il montaggio degli infissi, si
installano i vari accessori, caldaie, contatori, interruttori e altro
la realizzazione delle finiture comprend
: intonaci, pavimenti, infissi, lattonerie,
strutture in ferro, poi tinteggiature e verniciature, sistemazione aree esterne e smontaggio cantiere.
3. A conclusione della struttura completa di impianti e finiture si fa la comunicazione di fine lavori al comune e
si passa alla fase finale che comprende
accatastamento, certificazione degli impianti, richiesta e
rilascio del certificato di agibilit e infine la consegna degli immobili.
4.
passa alla fase finale di revisione con la chiusura o sospensione di tutte utenze e questioni altre
varie (banche, atti notarili ecc..).
5. Fine progetto
Cronoprogramma
La societ deve assolutamente completare la costruzione entro un massimo di
momento della sottoscrizione al momento della sottoscrizione del il compromesso di acquisto e contestuale
versamento della caparra.
350
Appendice I
Casi di studio
Costo globale
1.332.000,00 ripartiti in:
Costo di costruzione
500 x 1.840 mq):
Oneri di urbanizzazione
Spese di progettazione (10%)
Costo del suolo
Totale:
40%
60%
10%
5%
10%
2%
10%
10%
7%
5%
1%
351
PARTE VIII
Appendici
Innovare
Obiettivi
produrre nuovi modelli, ridurre i costi di produzione, aumentare la produzione. In particolare si vogliono
migliorare tutte le fasi operative dalla ideazione e progettazione del capo fino alla preparazione dei pacchi:
(1) ideazione e progettazione,
(2) faldatura tessuto,
(3) piazzamento,
(4) taglio,
(5) infustatura,
(6) stampaggi,
(7) preparazione pacchi.
La fase di ideazione e progettazione dei modelli viene fatta generalmente in altre sedi o da case di moda
, se necessario, deve essere attrezzata per svolgere tale attivit anche in sede.
pianto per lo svolgimento del processo di produzione
sala cucito perch, per le attivit eccedenti le proprie capacit, intende affidarsi ad aziende esterne.
vendita oppure, se possibile, ceduto in permuta alla nuova azienda fornitrice. Lo smontaggio delle vecchie
apparecchiature, la realizzazione degli impianti di supporto
richiederanno
pertanto indispensabile che tali interventi non durino pi di
un mese e la lavorazione riparta dopo un immediato collaudo.
Il processo produttivo
1. Ideazione e progettazione dei modelli: l
capo che avviene quasi esclusivamente con i sistemi di computer graphics. Il modellista interpreta gli schizzi
dello stilista traducendoli in precise forme geometriche (i modelli), segue lo sviluppo del prototipo di un capo
Le tecnologie permettono di sviluppare le taglie, la vestibilit
e la campionatura, permettono di gestire le fasi determinanti del ciclo produttivo in collegamento con i sistemi
di taglio automatici.
2. Acquisto dei tessuti: vengono scelti i tessuti pi adatti al modello attraverso la visione dei campioni,
sottoscritti i contratti di fornitura, acquisite
toni ecc
3. Controllo tessuti e trattamento di stabilizzazione: il controllo dei tessuti analizza le caratteristiche fisiche
della pezza come lunghezza, altezza, presenza difetti, tale verifica pu essere fatta visivamente da un
operatore o automaticamente con marcatura di eventuali difetti. Durante il controllo dei tessuti ne viene
verificata anche stabilit dimensionale ed eventualmente le pezze possono essere sottoposte a trattamenti di
vaporizzazione che ne conferiscono la necessaria stabilizzazione.
4. Faldatura del tessuto: il
Gli strati sovrapposti formano il cos detto
La faldatura con la creazione del materasso permette di tagliare contemporaneamente un elevato
numero di pezzi riducendo i tempi del taglio e garantendo la omogeneit delle forme dei vari pezzi tagliati. La
faldatura del tessuto pu essere eseguita con diversi metodi e sistemi in funzione delle caratteristiche del
tessuto e degli articoli da realizzare:
faldatura con macchine automatiche;
faldatura a mano.
5. Piazzamento del tessuto: dopo la faldatura, prima del taglio, si passa al piazzamento del tessuto, cio alla
disposizione dei pezzi da tagliare (tracciati) che pu essere automatica attraverso strumenti computerizzati o
manuale. La tracciatura automatica pi veloce e permette di ottenere ottimi risultati (oltre 90% di
352
Appendice I
Casi di studio
rendimento) riuscendo a valutare e applicare moltissimi parametri, quali altezza del tessuto, tipologia,
eventuale verso del tessuto, eventuale dimensione del quadro, lunghezza massima di stesura, numero di teli
massimi di taglio, colore tessuti e naturalmente i modelli e taglie da piazzare.
6. Taglio del tessuto: il taglio comprende una serie di operazioni complesse che devono essere affidate a mani
sapienti degli operai pi esperti. Il taglio pu essere fatto manualmente oppure automaticamente utilizzando
spreco possibile di materiale. A livello industriale
1.
tendono a diminuire in modo inversamente proporzionale allo spessore del materasso, e di conseguenza
si tende a predisporre materassi pi alti possibili. Il taglio automatico oggi realizzabile in quattro modi
diversi:
a) a lama alternativa: il pi diffuso e si adatta al taglio di teli singoli, materassi medi, materassi alti;
b) a raggio laser: utilizzato solo per il taglio di teli singoli;
c) a plasma: adatto per il taglio di teli singoli;
d)
qua.
7. Infustatura o termoadesivazione dei pezzi : q
polsi e capospalla, ed effettuata generalmente con presse a caldo.
8. Stampaggio: questa fase pu esistere nella creazione di modelli unici e particolari che necessitano di
stampe, soprattutto per le pelli.
9. Preparazione pacchi: i pezzi tagliati devono essere opportunamente assemblati per essere correttamente
inviati alla sala cucito. preferibile appendere tutti i pezzi di un capo a una stessa pinza da affidare a un unico
operatore e non creare pacchi con pezzi differenti per poi ricostruire il processo in sala cucitura.
10. Cucitura: la fase principale della filiera e richiede un gran dispendio di energie e di personale. La cucitura
avviene esclusivamente con macchine industriali ma richiede una buona dose di esperienza e abilit. La
continua innovazione del settore richiede esperienza e abilit per poter operare con ogni tipo di materiale e di
filo. La cucitura
Soluzione
La ricerca della soluzione viene effettuata per passi successivi partendo da una indagine di mercato che
permetta di individuare i potenziali fornitori, proseguendo con la richiesta di uno studio di fattibilit ai
potenziali fornitori contattati e terminando con la individuazione della soluzione e del fornitore. Al fornitore,
oltre alla fornitura completa
richiesta anche la realizzazione di un progetto esecutivo e la direzione dei lavori di installazione.
zione dei macchinari esistenti e la
predisposizione dei locali con il rifacimento degli impianti (elettrico, areazione, idraulico ecc). Il rifacimento
degli impianti richiede nuove autorizzazioni alle autorit locali: comune, Asl, Vigili del fuoco ecc,
certificazione dei lavori da parte degli esecutori e controlli finali dopo la realizzazione da parte delle autorit.
Per quanto
riguarda le apparecchiature si pre
n. 3 postazioni cad/cam per la progettazione dei modelli e la gestione della produzione;
una catena completa di lavorazione completamente automatizzabile per le fasi di faldatura tessuti,
piazzamento dei pezzi e taglio;
macchinari per l
Nei servizi della fornitura deve essere prevista
che, oltre alle attivit svolte in loco, preveda uno stage di due settimane per un gruppo di tre tecnici, da
Tale gruppo dovr essere in grado di:
configurare e utilizzare i macchinari per la produzione dei nuovi modelli;
formare il resto del personale addetto alla catena di produzione.
353
PARTE VIII
Appendici
Attivit
Sulla base di quanto descritto si possono individuare le seguenti fasi:
a) studio di fattibilit;
b) individuazione della soluzione;
c) sottoscrizione contratto di fornitura apparecchiature;
d) progetto di rifacimento impianti elettrici e di areazione;
e) arrivo nuove attrezzature;
f) smontaggio attrezzature esistenti;
g) smaltimento attrezzature inutilizzabili;
h) rifacimento impianti elettrici e di areazione
i) risistemazione locali;
j) installazione nuove tecnologie;
k) test di verifica;
l) formazione;
m) avvio dei processi produttivi.
Cronoprogramma
Il progetto deve essere chiuso al massimo entro 3 mesi.
Costo globale
business plan strategico ha approvato un investimento massimo di
per le seguenti tipologie di costo:
Tipologia di costo
Costi interni indiretti per servizi interni
Costi generali (compreso trasferte per formazione)
Impianti di supporto e autorizzazioni
Fornitura (macchinari, installazione e formazione)
Consulenza (progettazione)
Totale
Mancati ricavi
Interruzione parziale della lavorazione per 1 mese.
354
336.000 in totale
Importo in
Bibliografia
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6. Problem solving: 102 nomi per 102 idee, Roberto Chiappi, Editore: Matematicamente.it, 2014.
7. Digitpa, Manuali Qualit ICT, http://www.digitpa.gov.it, http://archivio.digitpa.gov.it.
8. Office Of Government Commerce (Ogc), Managing Successful Projects With Prince2, Tso (The
Stationery Office), 2009.
355