Elettrocardiogramma Tesina Bioingegneria Elettronica
Elettrocardiogramma Tesina Bioingegneria Elettronica
Elettrocardiogramma Tesina Bioingegneria Elettronica
Dipartimento di Ingegneria
Tesi di Bioingegneria
ECG
Studenti:
Mencarelli Simone
Giganti Antonio
Pinta Culquicondor Jear Michael
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Indice
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1.1 Funzionamento del cuore
a)
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b)
Figura 1.2 : Forma donda del potenziale elettrico nelle cellule del nodo
Seno atriale. Si noti lordine di grandezza delle tensioni, che dovranno
essere oggetto di acquisizione.
La particolare propriet, che permette automaticit e ritmicit alle cellule
pacemaker dovuta ad un meccanismo di leakage di ioni tra interno ed
esterno della cellula, la velocit con cui questo avviene la principale
determinante della frequenza cardiaca.
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Il cuore formato da pi parti dotate di cellule segnapassi, quindi in
grado di produrre battito autonomo, alcune con ritmo pi alto altre con
ritmo pi basso che, tuttavia, combinando i propri effetti producono il
segnale tipico dellECG. In particolare, sappiamo che il ritmo del cuore
(70-100Hz) dettato dalle cellule appartenenti al nodo del seno le quali
hanno la pi alta velocit di scarica. Le altre aree avendo tempi di
scarica pi lunghi, in condizioni di normale funzionamento, non sono in
grado di generare un ritmo stabile e sono soggette a quella che
chiamata soppressione da overdrive, ovvero vengono depolarizzate
dallo stimolo proveniente dal nodo del seno prima che queste possano
raggiungere la tensione di soglia autonomamente.
(Fig. 1.3)
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Onda U: unonda che non sempre possibile apprezzare in un
tracciato, dovuta alla ripolarizzazione dei muscoli papillari.
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a)
b)
Figura 1.4 : composizione del segnale ECG
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Tratto ST: rappresenta il periodo in cui le cellule ventricolari sono
tutte depolarizzate e pertanto non sono rilevabili movimenti
elettrici. Da ci deriva che di norma isoelettrico, cio posto sulla
linea di base del tracciato, da cui si pu spostare verso lalto o il
basso di non pi di 1 mm.
1.2 Elettrocardiografia
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Dalla fisica sappiamo che conoscendo la tensione sulla superficie di un
corpo possibile ricavare informazioni circa il campo elettrico al suo
interno e, quindi sul momento di dipolo. Bisogna considerare, tuttavia
che il corpo umano parzialmente conduttore, peraltro non omogeneo;
in pi la fisiologia e, di conseguenza la caratterizzazione elettrica cambia
da individuo a individuo.
(Fig. 1.5)
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Il piede destro viene usato come massa (tensione di riferimento). I tre
punti utilizzati per le misure, in prima approssimazione, formano
geometricamente un triangolo equilatero, chiamato triangolo di
Eindhoven. (Fig. 1.6)
Da questi primi punti otteniamo quindi un primo set di tre misure scalari:
V LA V RA , V LL V LA , V LL V RA.
A queste tre misure scalari si pu attribuire una valenza vettoriale,
poich
se si pensa che il momento sia diretto in un certo modo, ogni misura
determina una componente del momento di dipolo lungo una direzione.
Un momento di dipolo si pu scomporre in tre vettori che, sommati,
formano il vettore completo. Con ogni misura scalare da noi effettuata,
noi determiniamo la componente vettoriale del momento di dipolo lungo
una direzione. Queste tre misure per non bastano per una misura
completa. Infatti esse forniscono informazione relativa solamente ad un
piano.
Esiste un altro set di 3 misure, prese sempre negli stessi punti ma in
maniera diversa. Sono potenziali unipolari, misurati non tra ogni punto
ed ognuno degli altri, ma tra ogni punto ed il punto di riferimento,
potenziale centrale di Wilson (Fig. 1.7); non altro che la media tra i tre
punti (la media delle tensioni) ottenibile circuitalmente usando una stella
ad alta impedenza e prendendo come riferimento il terminale centrale.
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Figura 1.6 : Triangolo di Einthoven
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I potenziali unipolari dunque sono i potenziali di LA, RA, LL misurati
rispetto al potenziale centrale di Wilson, il quale vale:
V wct = 31 (V LA + V RA + V LL ) ,
quindi ad esempio VL (potenziale unipolare) vale:
V L = V LA V wct = 31 (2V LA + V RA + V LL )
ragionamento analogo da farsi per le altre 2 derivazioni VR e VF.
Ogni punto collegato, tramite una resistenza R, ad un unico punto, il
terminale centrale di Wilson. Si calcola la risultante mediana della
tensione che si ha nei tre punti. Ogni punto contribuisce al potenziale
complessivo del centrale con un terzo del suo potenziale, verificabile
utilizzando la legge di sovrapposizione degli effetti (si prende in
considerazione la tensione x-esima e si cortocircuitano le rimanenti due:
R/2
V out,x = V x R+R/2 = V x /3
Da un punto di vista geometrico equivale a misurare il baricentro delle
tensioni che ci sono ai tre nodi. Si fa poi la differenza tra ogni punto ed il
potenziale centrale di Wilson, ottenendo le altre tre misure.
Vettorialmente cambia molto rispetto a prima, infatti le direzioni dei tre
vettori che otteniamo ora sono ruotate di 30 rispetto a quelle di prima.
Ora abbiamo sei misure, che sono gi ridondanti. Il quadro complessivo
comunque meno affetto da errori che un quadro composto da solo tre
misure.
una misura alternativa alla precedente, quella che si usa nella pratica.
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La differenza del potenziale viene misurata non rispetto al potenziale
centrale di Wilson, ma rispetto ad un punto in cui sono state collegate,
tramite due resistenze R, gli altri due elettrodi. Quindi la misura fatta
tra due punti che non si parlano con nessuna impedenza in mezzo.
una misura ad alta impedenza. Ottengo una tensione duscita che la
tensione misurata meno la media delle altre due tensioni. La tensione
che misuro ora molto pi efficiente rispetto alla precedente, aumentata
del 50% (grazie alla misura differenziale ad alta impedenza sui due
elettrodi anzich con la R posta tra di essi).
Per esempio VL+ (aumentato) ora ottenibile come:
V L+ = V LA 21 (V RA + V LL ) = V LA 21 (3V W ct V LA ) = 23 V L
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Figura 1.8 : derivazioni aumentate di Goldberger
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Il vettore dipolo per tridimensionale e abbiamo ancora bisogno di
trovare informazioni circa il piano trasversale. Per fare questo sono state
definiti altri 6 punti sul torace in cui si misura la tensione e si fa la
differenza con la tensione sul terminale centrale di Wilson.
(Fig 1.10)
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oggigiorno si utilizzano elettrodi pi confortevoli e di dimensioni
nettamente inferiori (Fig 2.1) che garantiscono comunque una ripetibilit
della misurazione.
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L'ottimizzazione del consumo energetico e l'area PCB dell'antenna
anteriore analogica fondamentale per gli ECG portatili. Grazie al
progresso tecnologico, ora esistono diverse opzioni per il front-end:
Utilizzando una ADC a bassa risoluzione (necessita di tutti i filtri)
Utilizzo di ADC ad alta risoluzione (necessita di meno filtri)
Utilizzando un ADC sigma-delta (non necessita di filtri, nessun
amplificatore a parte l'INA, nessun offset DC)
Quando viene utilizzato un ADC a bassa risoluzione (16 bit), il segnale
deve essere amplificato in modo significativo (tipicamente 100x - 200x)
per ottenere la risoluzione necessaria. Quando viene utilizzato un ADC
ad alta risoluzione (24 bit), il segnale richiede un guadagno modesto di 4
- 5 volte. Quindi il secondo stadio di guadagno e il circuito necessario
per eliminare l'offset DC possono essere rimossi. Ci porta ad una
riduzione complessiva dell'area e dei costi. Anche l'approccio delta
sigma preserva l'intero contenuto di frequenza del segnale e offre
abbondante flessibilit per l'elaborazione digitale.
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2.2 ADC sigma delta
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segnale quantizzato vq(nT)=v(nT)+eq(nT), con eq errore di
quantizzazione.
(Fig. 2.3)
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+
x(t) = eq (nT )T (t nT ) con v.a. uniformemente distribuita in
n=
[0,T]
La sua autocorrelazione risulta essere:
Rx ( ) = T1 2q T 2 ( ) = 2q T ( ) F S X (f ) = 2q T dove SX
la densit
spettrale di potenza (Fig. 2.5).
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Figura 2.4 : effetto del sovracampionamento sulla potenza di rumore.
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Figura 2.5 : ADC sigma delta del primo ordine
Figura 2.6
Il blocco H(z) un integratore discreto:
Figura 2.7
Modelliamo il quantizzatore con aggiunta di rumore e studiamo
separatamente cosa avviene al rumore e al segnale: (Fig 2.8)
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Figura 2.8
Per eq, invece il sistema ha leffetto di un filtro passa-alto infatti:
(Fig. 2.9)
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Dalle precedenti considerazioni sappiamo che la densit spettrale del
rumore di quantizzazione S X (f ) = 2q T ; quella in uscita al sistema
invece : S X (f ) = 2q T 4sin2 (f T ) .
La potenza di rumore in uscita risulta:
fm fm
Pq = S X (f ) df = 2q T 4sin2 (f T ) df
f m f m
Se la frequenza massima fm<<1/T allora la potenza pu essere
fm
f3
approssimata: P q =
2q T 4(f T )2 df = 2q T 2 T 2 8 3m = 2q 3.3 R3
f m
fC
dove R il fattore di sovracampionamento R = 2f m .
Rispetto ad un quantizzatore classico, si guadagna sulla potenza di
P q 3.3
rumore un fattore di : 2q
= R3
(per il convertitore classico era 1/R). Se
per esempio vogliamo ottenere un effetto sul SNR di 4 bit (4^4) ho un
fattore di sovracampionamento di circa 9.5 e non 2 56 come nel caso del
campionatore classico. Sull SNR si pu ottenere un effetto di 16 bit
utilizzando un convertitore ad 1 bit.
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2.3 esempi commerciali T.I. ADS1298
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Inoltre completo di altri dispositivi utili come, la rilevazione di passo la
possibilit di misurare limpedenza di respirazione, la generazione
interna di segnali di test, lamplificatore per la reimmissione del segnale
nella gamba destra, la rilevazione di distaccamento di un elettrodo e
altro.
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, in pratica, fornito di tutto loccorrente per acquisire i segnali ECG a
parte le protezioni da sovratensioni di modo comune che dovranno
essere poste esternamente tra gli elettrodi e il convertitore. Il modo pi
semplice quello di mettere un condensatore tra gli ingressi differenziali
di ogni derivazione, altrimenti circuiti pi complessi possono essere
progettati a seconda delle applicazioni.
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