Uni en 13509
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MARZO 2004
NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma indica i metodi di misurazione da utilizzare nell’accertamento
dell’efficacia della protezione catodica e anche le misurazioni e i provvedi-
menti necessari per il monitoraggio della protezione catodica durante
l’esercizio sia quando applicata a strutture metalliche interrate sia a quelle
immerse. Le tecniche di misurazione sono, in generale, riferite soprattutto
alle condotte.
I principi generali relativi alla protezione catodica sono descritti nella
UNI EN 12954. Altri metodi di misura, relativi a casi particolari, sono
descritti in altre norme europee, per esempio nel prEN 50162.
RELAZIONI NAZIONALI La presente norma sostituisce le UNI CEI 5:1992, UNI CEI 6:1992 e
UNI CEI 7:1992.
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 13509 (edizione maggio 2003), che assume
così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Protezione dei materiali metallici contro la corro-
sione" dell’UNI segue i lavori europei sull’argomento per delega del-
la Commissione Centrale Tecnica.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
INTRODUZIONE 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
6 ALTRE MISURAZIONI 11
6.1 Misurazione di corrente continua .................................................................................................. 11
6.2 Giunti isolanti ............................................................................................................................................ 11
6.3 Strutture estranee .................................................................................................................................. 12
6.4 Rivestimento ............................................................................................................................................. 12
APPENDICE A 13
(informativa)
prospetto A.1 Elettrodi per misurazioni di potenziale nel terreno e/o in mezzi acquosi ................................ 13
BIBLIOGRAFIA 29
MAGGIO 2003
DESCRITTORI
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 2003 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
PREMESSA
Il presente documento (EN 13509:2003) è stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN//TC 219
"Protezione catodica", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante
pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro novembre 2003, e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro novembre 2003.
La norma europea dovrebbe essere considerata come documento di base che sviluppa le
tecniche generali di misura applicabili alla protezione catodica di strutture metalliche inter-
rate o immerse.
Le appendici A, B, C, D, E, F, G, I, J e K sono informative.
L'appendice H è normativa.
Il documento comprende una bibliografia.
In conformità delle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Dani-
marca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna,
Svezia, Svizzera e Ungheria.
INTRODUZIONE
La presente norma europea descrive i principi dei diversi metodi di misurazione usati per
coadiuvare la progettazione del sistema di protezione catodica di una struttura metallica
interrata o immersa, la verifica della sua efficacia e, infine, l'ottimizzazione delle sue
condizioni operative.
Essa tratta, in particolare, della misurazione del potenziale struttura-elettrolita, il quale
indica se il criterio di protezione catodica della struttura è soddisfatto o no.
Oltre a specificare i fattori che possono influenzare la misurazione del potenziale, la
presente norma europea descrive le diverse, possibili tecniche e la loro applicabilità in
situazioni diverse.
Inoltre, la presente norma europea fornisce i parametri da controllare e le misurazioni da
effettuare (misurazioni di potenziale, di gradiente di potenziale, di corrente e di resistenza)
per assicurare il corretto funzionamento del sistema di protezione catodica e la sua
efficacia sull'intera struttura.
Parecchi dei metodi di misurazione, descritti in termini generici all'interno della norma,
sono poi spiegati più dettagliatamente nelle appendici. Questi metodi sono differenti uno
dall'altro, per tenere conto delle differenze nel tipo di struttura o nel suo stato,
dell'ambiente locale di posa e del grado di precisione richiesto.
Le misurazioni su strutture interrate che non siano facilmente accessibili (per esempio,
reti di condotte in aree urbane) sono difficili da effettuare e da interpretare. Eseguire
misurazioni senza conoscere pienamente i problemi associati alla tecnica di misura può
renderne difficile l'interpretazione e porta a decisioni non corrette.
In uno dei paragrafi della presente norma europea si evidenziano le difficoltà che si incon-
trano nella misurazione dei potenziali struttura-elettrolita e si suggeriscono metodi di
misurazione diversi con i quali affrontare queste difficoltà o evitarle.
Le tecniche di misurazione più adatte possono essere scelte come descritto in questa
norma europea, basandosi sulla conoscenza e sulla esperienza acquisita.
Al fine di ottenere una protezione catodica efficace ed efficiente, le misurazioni
dovrebbero essere eseguite da personale addestrato, esperto e responsabile.
La strumentazione usata per le misurazioni dovrebbe essere mantenuta in buona
efficienza ed essere sottoposta periodicamente a verifica e a controlli di sicurezza.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
EN 12954:2001 Cathodic protection of buried or immersed metallic structures -
General principles and application for pipelines
EN ISO 8044:1999 Corrosion of metals and alloys - Basic terms and definitions
3.1.1 letto di posa dell’anodo: Materiale a bassa resistività, che può trattenere umidità, immedia-
tamente circostante un anodo interrato, allo scopo di diminuire l'effettiva resistenza
dell'anodo verso l'elettrolita.
3.1.3 collegamento: Conduttore metallico, di solito di rame, che collega due punti della stessa
struttura o di strutture diverse, in genere allo scopo di rendere equipotenziali detti punti.
3.1.4 struttura interrata: Ogni opera metallica costruita o posata sotto il livello del terreno,
oppure costruita sul piano di campagna e poi ricoperta con terreno.
3.1.6 sistema di protezione catodica: Complesso delle installazioni, comprendente gli elementi
attivi e passivi, che permette di attuare la protezione catodica.
3.1.8 difetto del rivestimento: Imperfezione nel rivestimento protettivo (per esempio, falle,
porosità).
3.1.9 resistenza del rivestimento o resistenza della struttura verso terra (Rco): Resistenza tra un
metallo rivestito e un elettrolita, espressa in ohm. Essa dipende in prevalenza dalle dimen-
sioni e dal numero di difetti nel rivestimento, dalla porosità di questo e dalla resistività
dell'elettrolita.
3.1.11 piastrina: Campione rappresentativo di metallo, usato per quantificare l'entità della corro-
sione o l'efficacia della protezione catodica applicata.
3.1.12 sistema di trazione in corrente continua: Sistema di trazione elettrica alimentato in corrente
continua.
Nota Se questi sistemi hanno il circuito di ritorno collegato a terra in più di un punto o se non sono completamente
isolati, essi possono generare correnti disperse in grado di causare danni da corrosione.
Nota Se questi sistemi usano la terra come parte del circuito di ritorno, essi possono generare correnti disperse in
grado di causare danni da corrosione. I sistemi di protezione catodica usano il terreno come parte del loro
circuito.
3.1.14 elettrolita: Liquido o componente liquida presente in un ambiente quale, per esempio, il
terreno, attraverso il quale la corrente elettrica circola per movimento di ioni.
3.1.16 correnti di equalizzazione: Correnti che circolano tra aree con polarizzazione diversa, dopo
la disinserzione della protezione catodica. Le correnti di equalizzazione possono dare
origine a errori nella misurazione dei potenziali senza caduta IR.
3.1.20 elettrodo estraneo: Può trattarsi di un anodo estraneo o di un catodo estraneo. Anodo
estraneo è un metallo o un materiale conduttore che è in contatto con la struttura consi-
derata e che ha un potenziale più negativo di quello della struttura stessa. Catodo
estraneo è un metallo o un materiale conduttore che è in contatto con la struttura consi-
derata e che ha un potenziale più positivo di quello della struttura stessa.
3.1.21 strutture estranee: Qualsiasi struttura, diversa dalla struttura considerata e posata nelle
vicinanze di quest'ultima.
3.1.22 anodo galvanico: Elettrodo che, per azione galvanica, fornisce corrente per la protezione
catodica.
3.1.23 falla: Difetto in un rivestimento protettivo in corrispondenza del quale il metallo è esposto
all'ambiente.
3.1.24 struttura immersa: Ogni opera metallica o parte di essa, posata in un ambiente liquido
quale acqua dolce (fiumi, laghi), acqua salmastra (estuari) o acqua di mare.
3.1.25 giunto isolante a flangia: Giunzione flangiata di tratte adiacenti di condotta, nella quale i
dadi e i bulloni sono elettricamente isolati rispetto a una o a entrambe le flange e nella
quale la guarnizione è di materiale isolante, cosicché viene a stabilirsi in questo punto una
discontinuità elettrica nella condotta.
3.1.27 caduta di tensione IR: caduta di tensione, dovuta a una qualsiasi corrente circolante in un
elettrolita, come il terreno, tra l'elettrodo di riferimento e il metallo della struttura, secondo
la legge di Ohm (U = I × R ).
3.1.28 potenziale senza caduta IR (EIR free): Potenziale struttura-elettrolita misurato senza l'errore
causato dalla caduta di tensione IR dovuta alla corrente di protezione o a qualsiasi altra
corrente.
3.1.29 giunto isolante: Componente elettricamente discontinuo (per esempio, giunto isolante
monoblocco, giunto isolante a flangia), inserito fra due tratte di condotta allo scopo di
creare una discontinuità elettrica tra esse.
3.1.30 elettrodo di misura: Elettrodo con potenziale stabile in un dato elettrolita, usato per
misurare il potenziale di una struttura in detto elettrolita. Il potenziale di un elettrodo di
misura in un dato elettrolita deve essere determinato rispetto a un elettrodo di riferimento.
3.1.31 punto di misura: Punto nel quale si esegue effettivamente la misurazione. Nel caso dei
potenziali struttura-elettrolita, esso è il punto in cui si trova l'elettrodo di riferimento.
3.1.32 potenziale off (Eoff): Potenziale struttura-elettrolita misurato immediatamente dopo l'inter-
ruzione simultanea di tutte le sorgenti della corrente applicata per la protezione catodica.
3.1.35 polarizzazione: Cambiamento del potenziale di un elettrodo (per esempio, una struttura),
dovuto al passaggio di corrente in ingresso o in uscita dallo stesso.
3.1.36 gradiente di potenziale: Differenza di potenziale tra due punti diversi nello stesso campo
elettrico.
3.1.39 corrente di protezione (Ip): Corrente inviata su una struttura metallica attraverso il suo
ambiente elettrolitico, al fine di ottenere la protezione catodica della stessa.
3.1.41 elettrodo argento/cloruro di argento: Elettrodo di misura costituito da argento rivestito con
cloruro di argento, in un elettrolita contenente ioni cloruro.
3.1.43 elettrodo standard all'idrogeno: Elettrodo di riferimento, usato come campione nei
laboratori, costituito da un metallo inerte, quale il platino, immerso in un elettrolita, conte-
nente ioni idrogeno con attività unitaria e saturato con gas idrogeno alla pressione di una
atmosfera standard.
3.1.44 struttura: Opera metallica, con o senza rivestimento, in contatto con un elettrolita (per
esempio, terreno, acqua).
Nota La struttura può essere costituita da una costruzione estesa in lunghezza, (condotte, reti di condotte, cavi
elettrici interrati, camicie di pozzi) o anche da opere di minori dimensioni quali pali, palancolate, serbatoi o
altre costruzioni interrate.
3.2 Simboli
I Corrente
E Potenziale
R Resistenza
J Densità di corrente
U Tensione
a Anno
c.a. Corrente alternata
c.c. Corrente continua
EAg Potenziale metallo-elettrolita rispetto all'elettrodo argento/cloruro di argento
ECu Potenziale metallo-elettrolita rispetto all'elettrodo di riferimento rame/solfato di
rame saturo
EIR free Potenziale senza caduta IR
EKCI Potenziale metallo-elettrolita rispetto all'elettrodo di riferimento argento/cloruro di
argento/cloruro di potassio saturo
En Potenziale di corrosione libera
Eoff Potenziale off (potenziale ad impianti disinseriti)
Eon Potenziale on (potenziale ad impianti inseriti)
Ep Potenziale di protezione
EHg Potenziale metallo-elettrolita rispetto all'elettrodo di riferimento mercurio/
calomelano/cloruro di potassio saturo
EH Potenziale metallo-elettrolita rispetto all'elettrodo di riferimento standard
all'idrogeno
EZn Potenziale metallo-elettrolita rispetto all'elettrodo di zinco
Ip Corrente di protezione
Is Corrente dispersa
Rco Resistenza del rivestimento (Ω)
T Temperatura
t Tempo
ρ Resistività (Ω ⋅ m)
collocato nella posizione (1). La differenza tra le due misurazioni di potenziale è uguale
alla somma algebrica di tutte le cadute di tensione ohmiche (cadute IR) nel terreno tra le
posizioni (1) e (2), dovute al passaggio di correnti nell'ambiente.
E(2) - E(1) = ∑ cadute IR
Nel prospetto 1 si elencano le diverse correnti che possono dare luogo a cadute IR.
Nel caso delle correnti di protezione catodica erogate dagli impianti di protezione appar-
tenenti alla struttura, i potenziali misurati nella posizione (2) sono in genere più negativi
del potenziale nella posizione (1). Nei terreni a bassa resistività la caduta di tensione IR
prodotta da queste correnti può raggiungere parecchie decine di millivolt, mentre nei
terreni ad alta resistività essa può arrivare ad alcuni volt.
Nel caso di correnti di equalizzazione, di correnti di pila e di correnti disperse, i potenziali
misurati in posizione (2) possono essere sia più negativi, sia più positivi del potenziale in
posizione (1), a seconda del senso delle correnti. Nel terreno, le correnti di equalizzazione
e le correnti di pila possono provocare cadute IR fino a qualche decina di millivolt, mentre
le correnti disperse da sistemi di trazione in corrente continua possono provocare cadute
IR fino a qualche decina di volt.
Per tutte le correnti da sorgenti estranee si dovrebbe fare una distinzione, a seconda che
il gradiente di potenziale dovuto a queste correnti si mantenga quasi costante con la
distanza, in prossimità della struttura da proteggere (caso della sorgente remota), o che
ciò non avvenga (caso della sorgente prossima). Inoltre, le correnti da sorgenti estranee
che varino rapidamente nel tempo dovrebbero essere distinte da quelle che sono costanti
nel tempo. Anche la profondità di interramento della struttura ha influenza sulla caduta IR.
prospetto 1 Correnti che danno origine a cadute IR tra struttura protetta ed elettrodo di riferimento nella
posizione (2) di figura 1 ed esempi delle tecniche di misurazione applicabili per la determinazione del
potenziale senza caduta IR in funzione della tipologia della corrente
4.4.2 Tecniche di misurazione per determinare i potenziali senza caduta IR (EIR free )
Nel seguito si descrivono le tecniche che possono essere applicate per valutare il poten-
ziale senza caduta IR. Esse sono differenziate in base al tipo di corrente che dà origine
alla caduta IR (prospetto 1).
4.4.2.1 Misurazioni del potenziale off (tecnica del potenziale off istantaneo)
La tecnica del potenziale off istantaneo può essere usata per eliminare le cadute IR
prodotte dalla corrente di protezione (prospetto 1, posizione 1.1), laddove non siano
presenti correnti di equalizzazione, correnti disperse e correnti di pila dovute ad anodi o a
catodi estranei. I valori ottenuti sono denominati potenziali off, Eoff.
Nel sistema acciaio-terreno, la misurazione del potenziale rispetto all'elettrodo di riferi-
mento nella posizione (2) di figura 1 è di solito sufficientemente precisa, quando la si
effettui entro 1 s dalla disinserzione della corrente di protezione. Una depolarizzazione
può prodursi in modo relativamente rapido per alcuni sistemi metallo-elettrolita, per
esempio quello piombo/terreno, per alcune strutture di acciaio a cui la protezione catodica
sia stata applicata da poco tempo o per strutture nude. In questi casi può essere adottata
la tecnica della riduzione della corrente, descritta nell'appendice B.
Il rapporto tra la durata di inserzione (on) e quella di disinserzione (off) deve essere scelto
in modo da evitare una depolarizzazione significativa. In tal caso, quanto maggiore è la
durata della campagna di misure (per esempio, 24 h), tanto maggiore deve essere il
valore del rapporto tra le durate di inserzione e di disinserzione.
Nel rilievo di potenziale a intervalli ravvicinati (CIPS - Close Interval Potential Survey),
descritti nell'appendice C, si eseguono misurazioni dei potenziali on e off tra condotta e
terreno ad intervalli regolari lungo il tracciato (da 1 m a 2 m circa).
riferimento nelle posizioni (2) e (3). I valori ottenuti a distanze appropriate lungo il tracciato
della condotta permettono la determinazione del potenziale senza caduta IR, secondo
l’appendice F. Se in corrispondenza dei più estesi difetti del rivestimento si raggiunge il
potenziale di protezione Ep, si può in genere ritenere che tutti gli altri difetti circostanti
saranno in stato di protezione catodica.
Nota La misura nella posizione 3' è utilizzata per accertare se i gradienti di potenziale intorno alla condotta non
sono simmetrici. Ciò può indicare la presenza di sorgenti di corrente estranea (come definite nel prospetto 1,
posizione 2.2) e/o eterogeneità del terreno.
figura 2 Posizioni (1), (2), (3) e (3') degli elettrodi di riferimento per la misurazione, con la tecnica delle misure
intensive, dei potenziali struttura-elettrolita e dei gradienti di potenziale nel caso, per esempio, di una
condotta interrata
Legenda
1, 2, 3, 3' Posizioni degli elettrodi di riferimento
4 Terreno
5 Condotta
La distanza l tra gli elettrodi nelle posizioni (2) e (3) dovrebbe essere scelta in modo da
comprendere la totale estensione del gradiente.
4.4.2.4 Misurazioni del potenziale di condotte mediante sonde di potenziale esterne o mediante piastrine
La misurazione del potenziale mediante sonda di potenziale esterna o mediante piastrine
può essere utilizzata in presenza di cadute IR dovute a tutte le correnti menzionate nel
prospetto 1 (corrente di protezione, correnti di equalizzazione, correnti di pila e correnti,
variabili o no, da sorgenti estranee remote o prossime).
Le sonde di potenziale esterne forniscono informazioni sul potenziale senza caduta IR
anche nei casi in cui la tecnica di misurazione del potenziale on o off non può essere
applicata a causa delle condizioni locali (per esempio, copertura del terreno con materiale
non conduttivo o profondità di interramento molto variabile, condotte nuove prive di falle di
isolamento, correnti variabili nel tempo secondo il prospetto 1, posizione 2.2, contatti
inevitabili con strutture estranee, ecc. e dove non sono possibili misurazioni sincrone delle
variabili relative alla tecnica delle misurazioni intensive).
Questa tecnica permette di rilevare il potenziale senza caduta IR mediante la misurazione
del potenziale off usando una sonda di potenziale esterna o una piastrina.
Esempi di una tipica sonda di potenziale esterna e di piastrine sono indicati
nell'appendice G.
La distanza tra l'elettrodo di riferimento e la piastrina dovrebbe essere quanto più piccola
possibile, onde ottenere un valore del potenziale piastrina-elettrolita più preciso di quello
ottenuto con elettrodo di riferimento disposto sulla superficie del terreno. In tal modo la
misura è meno influenzata da correnti disperse che provocano cadute IR.
Questa tecnica è particolarmente indicata se la struttura è posata entro la parte non
lineare del gradiente di potenziale (cioè dove i gradienti di potenziale non si mantengono
costanti con la distanza) provocato da una sorgente (prossima) di corrente estranea.
La posizione della sonda di potenziale esterna deve essere stabilita sulla base di
conoscenze dettagliate della sorgente delle correnti continue e dell'omogeneità del
terreno. La sonda di potenziale esterna è posta, di preferenza, nel terreno adiacente alla
struttura (per esempio, nello stesso letto di posa della struttura), onde evitare errori di
misura provocati dall'eterogeneità del terreno.
Per ottimizzare la precisione di misura, non dovrebbe sussistere alcuno scambio di
corrente tra la piastrina e la condotta, più esattamente, tra la piastrina e un difetto del
rivestimento a essa adiacente, né alcun effetto sfavorevole da parte di gradienti di poten-
ziale all'atto dell’apertura del collegamento della piastrina dalla condotta.
La sonda di potenziale esterna è collegata alla condotta tramite un posto di misura. Nei
terreni omogenei, se sulla sonda di potenziale esterna si raggiunge il potenziale di prote-
zione Ep, la condotta può essere considerata in stato di protezione catodica fino a breve
distanza dalla sonda stessa.
I valori con sonda di potenziale esterna sono validi soltanto se i difetti del rivestimento
della condotta hanno estensione non maggiore dell'area esposta della superficie della
sonda. Una sonda di potenziale esterna può essere usata anche per stabilire se la
corrente è diretta verso la struttura o se essa transita in senso opposto.
6 ALTRE MISURAZIONI
6.4 Rivestimento
Lo stato del rivestimento è associato al numero e alle dimensioni dei suoi difetti.
Alcuni metodi di rilevamento di questi difetti nel rivestimento sono descritti
nell'appendice D.
Si usano anche diversi metodi per valutare le condizioni medie del rivestimento, tramite la
misurazione di correnti e potenziali e l'esecuzione di calcoli. Alcune formule sono general-
mente usate e l'impiego dell'una o dell'altra dipende dalle preferenze individuali (una
formula è riportata nel riferimento bibliografico [4]).
ELETTRODO DI RIFERIMENTO
*)
Elettrodo al calomelano Hg/HgCl/KCI +0,25 Laboratorio Terreno e acqua, per applicazioni specifiche
A
EHg
saturo saturo ESCE
Elettrodo argento/ Ag/AgCI/KCI saturo EKCI*) +0,20 Laboratorio, acqua Terreno, per applicazioni specifiche
cloruro di argento saturo ESSE
Elettrodo rame/solfato di Cu/CuSO4 saturo ECu*) +0,32 Terreno Acqua soltanto per brevi periodi di esposizione
rame saturo ECSE
UNI EN 13509:2004
ELETTRODO DI MISURA
*)
Elettrodo argento/ Ag/AgCI/acqua di EAg +0,25 Acqua di mare Può essere usato in acqua salmastra con una variazione di potenziale da +0,25 (acqua
cloruro di argento mare di mare) a +0,35***) (acqua dolce)
Dovrebbe essere verificata periodicamente
Elettrodo zinco/acqua di Zn/acqua di mare EZn*) -0,78 Acqua di mare Dopo 2 giorni di immersione
mare
*)
Questi simboli sono usati nelle norme europee.
**)
EH è il potenziale dell'elettrodo di riferimento o di misura, rispetto all'elettrodo standard all'idrogeno.
Esempio: Potenziale di protezione per acciaio al carbonio: Ep,H = -0,53 V ; Ep,Cu = -0,85 V.
***)
Questi potenziali variano al variare della concentrazione degli ioni cloro; la variazione è di circa 60 mV per ogni cambiamento di 10 volte nella concentrazione.
Si deve tenere conto dell'impatto del mercurio (elettrodo al calomelano) sull'ambiente, in accordo con le regolamentazioni nazionali.
Documento contenuto nel prodotto Protezione Catodica edizione 2008
© UNI
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Pagina 13
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APPENDICE D RILIEVI SUL TERRENO PER ACCERTARE LO STATO DEL RIVESTIMENTO E PER
(informativa) LOCALIZZARNE I DIFETTI
I difetti del rivestimento possono essere localizzati mediante misure di un segnale in
corrente continua o in corrente alternata. Due dei metodi più noti sono quello di Pearson
(corrente alternata) e quello del gradiente di potenziale in corrente continua (DCVG -
Direct Current Voltage Gradient Survey); essi sono descritti qui dl seguito.
Nota Risultati non validi possono essere ottenuti se il contatto tra condotta e terreno è insufficiente.
Metodo Pearson
Il rilevamento secondo il metodo Pearson consiste nell'immettere su una condotta
interrata un segnale a frequenza alternata che può essere captato da un sistema di rileva-
zione, ubicato fuori terra e particolarmente configurato a ricevere segnali con la frequenza
immessa.
La scelta della frequenza dipende dal tipo di rivestimento esistente sulla condotta
interrata.
Il sistema del metodo Pearson rivela i segnali emessi dalla struttura interrata. L'intensità
del segnale emesso varia in funzione della posizione e delle dimensioni dei difetti nel
rivestimento.
Il trasmettitore è generalmente collegato alla condotta tramite un posto di misura
esistente. In alcuni casi, il segnale del trasmettitore può essere indotto nella condotta
evitando in questo modo la connessione a un posto di misura.
Il rilevamento è eseguito da due operatori che camminano lungo il tracciato della
condotta, uno davanti all'altro. La distanza tra essi dipende dal diametro della condotta è
può essere compresa tra 6 m e 12 m.
Via via che l'operatore più avanzato si avvicina a un difetto del rivestimento, il segnale
aumenta gradualmente e mostra un picco al passaggio sopra al difetto. Il segnale si
riduce gradualmente fino a zero quando il difetto è a mezza strada tra i due operatori.
Metodo del gradiente di potenziale in corrente continua (DCVG - Direct Current
Voltage Gradient Survey)
I rilievi del gradiente di potenziale in corrente continua (DCVG - Direct Current Voltage
Gradient Survey) sono eseguiti su condotte interrate per localizzare i difetti nel rivesti-
mento e per accertarne la gravità.
Il metodo consiste nell'applicazione alla condotta di una corrente continua ciclicamente
interrotta e nella misurazione della grandezza e della direzione dei gradienti di potenziale
nel terreno.
Come sorgente di corrente continua per la condotta si può usare un impianto a corrente
impressa esistente o uno provvisorio. L'alimentazione in corrente continua è interrotta
ciclicamente (in genere circa 0,66 s di interruzione e 0,33 s di inserzione). Ciò crea una
sorgente di corrente continua pulsante con rapidità, che può essere agevolmente identi-
ficata mediante millivoltmetro analogico.
Sono richiesti particolari strumenti di misura che possano rispondere alla rapidità delle
variazioni di tensione. Lo strumento analogico è a zero centrale in modo da potere
misurare sia il senso, sia la grandezza della tensione della corrente continua pulsante.
I gradienti di potenziale in corrente continua si misurano disponendo sul terreno elettrodi
di riferimento ad una distanza di 1 m - 1,5 m circa. Generalmente l'operatore cammina
parallelamente alla condotta, sistemando ogni 2 m circa gli elettrodi nel terreno e
leggendo l'indicazione dello strumento analogico.
Quando la corrente continua si dirige verso un difetto nel rivestimento, il gradiente di
potenziale nel terreno si modifica, diventando sempre più grande via via che ci si avvicina
al difetto e diminuendo fino a zero quando l'epicentro del difetto del rivestimento si trova a
mezza strada tra i due elettrodi di riferimento.
Esistono molte varianti applicabili in campo e la corretta interpretazione dei dati rilevati
dipende dalla competenza dell'operatore.
Avvertenza generale
In funzione delle condizioni locali e di quelle della struttura in esame, si possono
applicare:
- metodi che apportano varianti al rilevamento Pearson e a quello dei gradienti di
potenziale in corrente continua;
- altri principi, come l'induzione o l'attenuazione di un segnale a frequenza alternata.
figura F.1 Posizioni (1), (2), (3) e (3') degli elettrodi di riferimento per la misurazione, con la tecnica delle misure
intensive, dei potenziali struttura-elettrolita e dei gradienti di potenziale nel caso, per esempio, di una
condotta interrata
Legenda
1, 2, 3, 3' Posizioni degli elettrodi di riferimento
4 Terreno
5 Condotta
a) b)
c) d)
Lo strumento usato per la misurazione del potenziale dovrebbe avere una precisione:
- minore dell’1% della lettura, per gli strumenti digitali;
- minore del 2% della deviazione a fondo scala C.F.S.D, per gli strumenti analogici.
Elettrodi di riferimento e di misura
Gli elettrodi di riferimento e quelli di misura dovrebbero essere scelti con i criteri indicati
nell'appendice A.
Essi dovrebbero essere costruiti in modo tale che il loro potenziale non si modifichi
durante le misurazioni di potenziale.
Gli elettrodi di riferimento e quelli di misura dovrebbero essere verificati con regolarità,
confrontandoli con elettrodi di riferimento adibiti a questo particolare impiego.
Procedimento
1 Rimuovere il collegamento tra i terminali A e B;
2 misurare la tensione fra AB con un millivoltmetro (U1) ad alta impedenza;
3 collegare l'ampermetro fra AB e misurare la corrente (I );
4 misurare la tensione fra AB con l'ampermetro ancora collegato (U2).
U1
True current = l ⋅ -------------------- (l.1 )
U1 – U2
figura I.2 Circuito di misura per la determinazione della corrente di linea e la resistenza longitudinale di una
condotta
figura K.2 Circuito per la verifica di un giunto isolante portato allo scoperto (circuito esterno)
Legenda
1 Struttura estranea
2 Percorso elettrico sconosciuto (condotta o terreno)
3 Struttura estranea
4 Collegamento metallico conduttore
5 Terreno
6 Giunto isolante
BIBLIOGRAFIA
prEN 50162 Protection against corrosion by stray current from DC systems
EN 12696 Cathodic protection of steel in concrete
Nel seguito si riporta una lista non esaustiva di diversi testi di base europei, riconosciuti
come buone guide per l'applicazione delle tecniche di protezione catodica
[1] Guida pratica della protezione catodica
Autore: CEOCOR
Edito nel 1991 da: EXPERT VERLAG, 71139 Ehningen bei Böblingen,
Deutschland.
Titolo: Praktischer Leitfaden für den kathodischen Korrosionsschutz.
Edito nel 1991 da: AGHTM, 83 Avenue Foch, 75761 Paris Cedex 16, France.
Titolo: Guide Pratique de la protection cathodique.
[2] Guida delle tecniche di misura nella protezione catodica
Autore: CEOCOR
Edito nel 1994 da: ÖVGW, A 1015 Wien, Schubertring 14, Österreich.
Titolo: Leitfaden der Meßtechnik für den kathodischen Korrosionsschutz.
Edito nel 1994 da: AGHTM, 83 Avenue Foch, 75761 Paris Cedex 16, France.
Titolo: Guide des techniques des mesures en protection cathodique.
[3] Condotte per acqua e per gas - Corrosione, degradazione e protezione
Autore: Association Générale des Hygiénistes et Techniciens Municipaux
(A.G.H.T.M.)
Edito nel 1987 da: LAVOISIER, 11 rue Lavoisier, 75384 Paris Cedex 08, France.
Titolo: Les canalisations d'eau et de gaz - Corrosion, dégradation et protection.
Edito nel 1992 da: ELLIS HORWOOD, Market Cross House, Cooper Street, P.O.
Box. 19, Chichester, West Sussex 1EB UK.
Titolo: Water and gas mains - Corrosion, degradation and protection.
[4] Manuale di protezione catodica
Autori: W.v. Baeckmann, W. Schwenk, W. Prinz
Edito nel 1989 da: VCH Verlagsgesellschaft mbH, 69469 Weinheim, Deutschland.
Titolo: Handbuch des kathodischen Korrosionsschutzes.
Edito nel 1995 da: Gulf Publishing Company, Houston, Texas 77019-1896, USA.
Titolo: Handbook of cathodic protection.
[5] Protezione catodica
Autori: L. Lazzari, P. Pedeferri
Edito nel 1982 da: CLUP, Politecnico di Milano.
Titolo: Protezione Catodica.
[6] Corrosione e protezione dei metalli
Autori: G. Bianchi, F. Mazza
Edito nel 1980 da MASSON ITALIA EDITORI, via G. Pascoli 55, 20133 Milano,
Italia.
Titolo: Corrosione e protezione dei metalli.
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