Collegamenti Smontabili Non Filettati
Collegamenti Smontabili Non Filettati
Collegamenti Smontabili Non Filettati
DISEGNO TECNICO
INDUSTRIALE
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Il collegamento tra due o più parti può essere necessario per:
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Classificazione dei collegamenti smontabili in base al
principio di funzionamento
Collegamenti smontabili
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Collegamenti ad attrito
• Chiavette
• Manicotto compensatore, bussola conica, alberi
striati
Collegamenti ad ostacolo
• Linguette
• Spine coniche ed elastiche
• Scanalati
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In base alla funzione in una macchina, le chiavette, le linguette e gli
accoppiamenti scanalati servono prevalentemente per la trasmissione del
momento torcente tra organi coassiali; le spine, i perni e le chiavette tra-
sversali assolvono anche la funzione di trasmettere sforzi assiali. Un
esempio di impiego degli elementi elencati prima è quello del colle-
gamento tra un albero e un mozzo (di una puleggia, di una ruota dentata,
ecc.) in modo che i due componenti possano ruotare solidalmente intorno
allo stesso asse (si parla di calettamento) → varie soluzioni
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Collegamenti smontabili ad attrito
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Chiavette (taper key)
Realizzano un collegamento ad attrito completo, rigido e smontabile
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Presenta un corpo prismatico di sezione rettangolare avente una
faccia superiore inclinata leggermente rispetto a quella inferiore
(1%). La chiavetta è inserita per circa metà della sua altezza nel
mozzo e per l’altra metà nell’albero, in apposite scanalature longitu-
dinali, dette cave
Sez. A-A
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Rappresentazione delle chiavette
In genere il gioco sui fianchi non viene rappresentato, a meno che
non si voglia evidenziare il tipo di collegamento
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Le chiavette normalizzate sono di diversi tipi (UNI 6603) :
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Chiavette (incassate)
CHIAVETTA B b x h x l UNI6607
CHIAVETTA A b x h x l CHIAVETTA b x h x l UNI6608
UNI6607
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Chiavette ribassate
Di forma A o B. La cava è realizzata
solo nel mozzo. Sull’albero si
realizza una semplice spianatura
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Funzionamento e scelta delle chiavette
Le superfici di lavoro della chiavetta sono
le facce inferiore e superiore, mentre
sulle facce laterali esiste un gioco, che
favorisce il montaggio forzato.
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Pertanto se facciamo ora l’equilibrio di tutte le forze agenti sull’albero, potremo
calcolare il momento massimo trasmissibile per attrito Ct
k C t (b + 3 fh)
C t = fblD l=
h
1+ 3 f fb 2 Dk
b
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Esempio Ct = 200 Nm
D = d = 30 mm
k = 295 N/mm2 f = 0,2
C t (b + 3 fh)
l= =
fb 2 Dk
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consentito dal materiale e forze d’attrito insufficienti alla stessa trasmissione.
Pertanto si deve pensare che la chiavetta scivoli all’interno della cava per an-
dare a contatto con le pareti della stessa cava assimilando il suo funzio-
namento a quello di una linguetta. In tal caso sulle due metà attive delle facce
laterali della chiavetta agiscono pressioni normali di intensità p senz’altro
uniforme e quindi forze complessive pari a phl/2 che danno origine a un
momento sulla chiavetta
M = phl/2 . h/2 = ph2l/4
Per quanto riguarda l’albero invece, se si suppone, con buona approssima-
zione, che la forza sulle pareti agisca al raggio d/2 dell’albero, si può scrivere
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Riprendendo l’esempio precedente, nel caso di
verifica,
vale a dire conoscendo il diametro d dell’albero,
l = 1,5 ⋅ 30 = 45mm
4 ⋅ 200 ⋅ 10 3 10 5
p= = = 74,07 N / mm 2 ≤ 295
8 ⋅ 45 ⋅ 30 45 ⋅ 30
In fase di progetto, vale a dire se non si conosce d, esso va calcolato con
considerazioni sull’albero mediante la formula della torsione 16 ⋅ C t
d =3
π ⋅ τ amm
ponendo τamm = 60−120 N/mm2 secondo il materiale di cui è costituito l’albero,
per procedere poi come in verifica vale a dire calcolando l e p.
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Inconvenienti: il forzamento della chiavetta nella sua sede genera l’ova-
lizzazione del foro nel mozzo ed il posizionamento eccentrico del mozzo
rispetto all’asse dell’albero per cui sono indicate per montaggi di organi
di trasmissione lenti e poco precisi: pulegge per cinghie in applicazioni
navali, macchine agricole.
Nel caso in cui si renda necessario l’uso di due
chiavette è meglio non collocarle a 180° fra loro e
porle invece a 120° per ridurre l’indebolimento del-
la sezione dell’albero e l’ovalizzazione del mozzo
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Chiavette tangenziali
È un tipo di collegamento usato per trasmettere grandi potenze a velocità
non elevate e in presenza di frequenti inversioni del senso di rotazione
È costituita da due cunei (in verso opposto) a
contatto tra loro attraverso le facce inclinate.
Sono inserite in cave particolari orientate in
modo che il fondo della cava nel mozzo sia
tangente al foro ⇒ i due cunei (forzati
reciprocamente) lavorano a compressione sui
fianchi
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Alberi striati o millerighe
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Manicotto compensatore
(o elastico)
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Bussola conica
ad espansione
La bussola conica presenta degli in-
tagli longitudinali che ne aumentano
la deformabilità elastica.
Quando la bussola si impegna sull’e-
stremità conica di un albero essa è
forzata ad espandersi
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Collegamenti smontabili
ad ostacolo
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I collegamenti ad ostacolo
Principio di funzionamento
Il collegamento consiste nella creazione di un ostacolo fisico al movi-
mento relativo delle parti collegate in una o più direzioni
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Le linguette hanno altezze leggermente minori delle corrispondenti sedi
dello albero e del mozzo per garantire che la trasmissione della potenza
avvenga solo ad opera delle forze di taglio. L’accoppiamento è preciso sui
fianchi ⇒ le linguette non offrono alcun ostacolo allo scorrimento assiale
relativo
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Calcolo delle linguette
Dalla figura si evince come funziona la linguet-
ta. Le frecce stanno ad indicare il risultante
delle forze di pressione distribuite sui fianchi
P della linguetta a battuta sulle pareti della sede.
h/2 In particolare nel baricentro dei fianchi caricati.
d L’azione dell’albero, che si manifesta con la
forza risultante disegnata, spinge la linguetta
sulla parete opposta trascinando il mozzo nella
torsione. Quest’ultimo reagisce con una forza
uguale e contraria sulla linguetta che risulta
schiacciata fra le due pareti con il rischio, da un
lato di cedere allo schiacciamento e distaccarsi dalle pareti, dall’altro di
rimanere tranciata fra le due risultanti (taglio). Per evitarlo occorre:
-verificare la pressione sulle pareti della linguetta al limite di compressione
del materiale della linguetta, cioè Mt = Pd/2 P = plh/2 p = 4 Mt/hld ≤ pamm
- verificare la linguetta al limite di sicurezza al taglio, cioè phl ph
τ= = ≤ τ amm
2bl 2b
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Per quanto riguarda il primo punto è opportuno
aggiungere che il momento della coppia agente
sulle pareti della linguetta, in assenza dell’attrito
sulle facce superiore e inferiore, dovrà essere e-
quilibrato da un momento contrario agente sulle
stesse pareti di contatto, a cui corrisponde sugli
P spigoli una pressione aggiuntiva pagg che si dimo-
h/2
d stra essere pari a 6Mt/lhd. Pertanto la pressione da
limitare alla compressione del materiale della lin-
guetta sarà data da
p = 4Mt/hld + 6Mt/hld = 10Mt/hld ≤ pamm
Per quanto riguarda la verifica a taglio, questa
può essere omessa in quanto le dimensioni uni-
ficate proposte dalle tabelle UNI sono tali che il
limite al taglio è compreso nella verifica della
pressione.
Per un esempio numerico, si supponga di dover
trasmettere il momento Mt = 200 Nm. Per deter-
minare la lunghezza della linguetta, è opportuno
distinguere fra verifica e progetto 37
Verifica - con diametro conosciuto d = 30 mm
- si sceglie la linguetta dalla tabella UNI. Nel
caso specifico di sezione b = 10 mm e h = 8 mm
con t1 = 5 mm di profondità della cava nell’al-
bero e pamm = 295N/mm2
10 M t 10 ⋅ 200 ⋅ 10 3 10 5
P l= = = = 28,25 ≈ 29mm
h/2 p amm hd 295 ⋅ 8 ⋅ 30 3,54 ⋅ 10 3
d
Progetto – con diametro da determinare –
16 M t 16 ⋅ 200 ⋅ 10 3
d =3 =3 = 25,7 ≅ 30mm
πτ amm π 60
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Rappresentazione delle linguette
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Linguette (incassate)
La norma UNI 6603 riporta i tipi unificati di linguette
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La linguetta è di gran lunga più
usata della chiavetta, perché:
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Linguetta a disco
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Linguette: designazione
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Altro collegamento usato nei calettamenti è quello mediante profili
scanalati
angolarmente equispaziati
Mozzo scanalato o
scanalato interno
Albero scanalato o
scanalato esterno
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La trasmissione del moto è assicurata dalle forze tangenziali che si scambiano
le superfici laterali a contatto dei risalti e delle cave. Il collegamento non
impedisce lo scorrimento assiale relativo delle parti collegate.
Rispetto al collegamento con linguette il colle-
Scanalato esterno
gamento scanalato è da preferirsi nel caso di alberi
molto piccoli o che trasmettono momenti torcenti
elevati Costole
Miglior compromesso tra o risalti Scanalature
ingombro e coppia torcente o cave
trasmissibile
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normalizzato Non più
normalizzato
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Scanalature a fianchi paralleli
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Scanalature con fianchi ad evolvente (ISO 4156 ora ritirata)
m = modulo
α = angolo di pressione
Proporzionamento
modulare
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Rappresentazione degli scanalati
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Rappresentazione semplificata (UNI EN ISO 6413)
Gli elementi di un accoppiamento scanalato devono essere rappresentati
come se le scanalature non ci fossero. È necessario indicare inoltre:
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Accoppiamento scanalato con fianchi ad evolvente :
designazione (UNI ISO 4156)
Si indica nell’ordine:
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Secondo la norma UNI ISO 6413 la designazione dei profili scanalati si
effettua mediante un segno grafico indicante la forma della costola (o
scanalatura)
pressione
ψ : coeff. di utilizzo delle superfici zh
- dipende dal tipo di accoppiamento e Ct λ=
dm
dalla natura delle superfici Appoggio medio
Ct
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Dall’ultima relazione è possibile risalire
alla lunghezza l necessaria per la trasmis-
sione del momento. I coefficienti m e k so-
no ricavabili dalle tabelle relative.
Per quanto riguarda i valori di Ω, questi dipendono dalla geometria dello
scanalato a cui si può risalire attraverso il tipo di appoggio scelto, la cui
definizione è riportata nella tabella sottostante. Le tabelle UNI sono qui sotto
Valori di k
E’ opportuno aggiungere che i valori riportati nelle tabelle sono riferiti alla tra-
smissione del momento di un albero pieno di diametro interno (di nocciolo) d.
Nel caso della trasmissione di un momento con albero cavo o difetto di lavo-
razione, quest’ultimo è più basso C’t< Ct e quindi 69
la parziale trasmissione va considerata attraverso la formula
l mΩ C t'
con lo stesso significato dei simboli = ⋅
d k Ct
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Le spine (pins)
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Le spine
In base alla forma le spine possono essere classificate in:
• Spine cilindriche
• Spine coniche
• Spine elastiche
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Spine cilindriche
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Spine coniche
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Spine elastiche
Principio di funzionamento:
In condizioni libere la spina elastica presenta un
diametro di poco maggiore di quello del foro in Spine a spirale
cui viene inserita
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I solchi longitudinali sono
ottenuti per deformazione e
possono interessare tutta la
lunghezza della spina o una
sua parte
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Bloccaggio dello spostamento assiale relativo di due
elementi: Anelli elastici o di sicurezza
Costruite in acciaio per molle e aperte per un breve tratto
circonferenziale
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Anelli elastici o di sicurezza: montaggio
Anello Seeger
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