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Leonardo Scopece
Alberto Ciprian*
1. Introduzione
Sommario
Con le nuove tecniche di ripresa e con i nuovi
Gli altoparlanti sono il mezzo con cui si riesce ad
sistemi di editing audio multicanale e sur- irradiare in un ambiente il lavoro che molte persone,
round, da un po’ di anni è cambiato anche il tecnici, cantanti, produttori e quant’altri, hanno volu-
modo di diffondere il segnale sonoro in am- to realizzare, alcune volte anche con molti sacrifici.
bienti di vario tipo: dalle sale per conferenza, Il problema che ci si trova ad affrontare è proprio
che sono diventate ormai sale multimediali, la scelta delle casse acustiche, sperando di avere
a sale da concerto, alle chiese, ai cinema, agli sufficiente conoscenza sia tecnica che tecnologi-
ambienti domestici. ca, per poi arrivare a decidere come posizionarle.
Molte volte ci si cimenta nella sonorizzazione di
Sono anni ormai che l’utente si fornisce di una sala senza avere le basi teoriche/tecniche per
sistemi di diffusione casalinghi, home theatre, capire come fare in modo corretto. Non tutti san-
composti normalmente di 5 casse acustiche no ad esempio che l’altoparlante, oltre ad essere
l’ultimo anello della catena fonica, è anche quello
con l’aggiunta di un sub-woofer (e molte volte
più debole, quello che ha maggiore distorsione,
dispone questi altoparlanti non dove devono
maggiore rumore ed è il più complicato da orientare
essere disposti, ma dove “stanno bene” con per tener conto delle differenze di fase che si posso-
l’arredo della stanza). no creare tra più oggetti in un ambiente. In questo
articolo si cerca di chiarire e dare una panoramica sui
In questo articolo si vogliono illustrare le temi sopra elencati, ponendosi l’obiettivo di fornire le
caratteristiche tecniche e tecnologiche degli nozioni base per chi si vuole cimentare nella scelta del
altoparlanti, in modo che si possa avere un am- tipo di diffusione più adatta al contesto in cui deve e
pio ventaglio di conoscenze sull’argomento. vuole lavorare.
* L’articolo è parte delle attività realizzate per la tesi proposta per la laurea specialistica in ingegneria di
Alberto Ciprian: “Analisi e studio della diffusione sonora multicanale in ambienti chiusi. Studio e realizzazio-
ne di una stanza per l’ascolto surround”. Tesi di Laurea Politecnico di Torino, 2010, sviluppata presso Centro
Ricerche della Rai. Tutor Rai: dott. Leonardo Scopece.
Gli
A ltoparlanti
Ω 20
12
Gli
A ltoparlanti
Gli
A ltoparlanti
Gli
A ltoparlanti
Gli
A ltoparlanti
Membrana
3.2 Elettrostatici
Gli altoparlanti elettrostatici sono principalmente caratterizzati dalla possibi-
lità di utilizzare un campo elettrico al posto di quello magnetico. Il funziona-
mento tipico di questi altoparlanti si basa su una proprietà caratteristica dei
condensatori, cioè la variazione di capacità che si ottiene variando la distanza
di due lamine. Applicando quindi una tensione di frequenza variabile ai capi
dell’altoparlante, la lamina mobile inizia ad essere attratta in funzione del valore
di tensione applicato. Questo dispositivo ha anche il vantaggio di fermare la
tensione continua di polarizzazione, avendo un’impedenza molto elevata per i
segnali che servono a pilotarlo.
Funzionamento
Dal punto di vista tecnico, gli altoparlanti elettrostatici sono formati da tre ele-
menti fondamentali, due statoriNota 6 e una membrana (figura 2).
S
C = ε0 · −
d
Gli
A ltoparlanti
All’interno di questo condensatore è presente un posizione della membrana è connessa con il valore
campo elettrico, la cui intensità è data dal rapporto della tensione applicata, che dipende dall’elastici-
fra la tensione applicata alle armature e la distanza tà della membrana e che, a sua volta, dipende da
fra le armature stesse: quanto viene tesa la pellicola in fase di costruzione.
F = q · E = ε0 · (V/d )2
Vp
q è la densità di carica sulla membrana e F è la den- q = 2 ε0 · −
sità di forza applicata alla membrana. d
sario infatti che la membrana a riposo si trovi in una movimento della membrana
posizione intermedia che le consenta il massimo stessa, altrimenti si ottiene un -Vs/2 +Vs/2
spostamento senza però toccare l’armatura. Ma la comportamento non lineare
Fig. 4 - Tensioni applicate.
Gli
A ltoparlanti
a causa del fatto che il legame tra forza, carica e Alcuni materiali piezoelettrici utilizzabili come ‘’mo-
campo elettrico subisce grandi variazioni durante tore’’ di un altoparlante sono:
il passaggio da una posizione all’altra. Per questo
motivo, la cosa migliore è che la membrana abbia • Sale di Rochelle
una resistività elevata. • Titanato di Bario
• Zirconato di Piombo
3.3 Piezoelettrici
• Film polimerici
Questo tipo di altoparlante sfrutta la proprietà di
alcuni materiali di entrare in vibrazione quando 4. Unità specializzate:
vengono percorsi da corrente elettrica. La piezo-
gamma di frequenze dedicata
elettricità viene quindi utilizzata per convertire il
segnale elettrico in onde acustiche. La frequenza
della vibrazione è correlata alla frequenza della cor- In un sistema di altoparlanti le unità specializzate
rente applicata e in questo modo viene riprodotto rappresentano una parte fondamentale, in quanto
il suono trasportato dal segnale elettrico. sono in grado di fornire prestazioni soddisfacenti
limitatamente alla riproduzione dei suoni apparte-
La struttura è rappresentata in figura 5. nenti a una specifica gamma di frequenze.
Gli
A ltoparlanti
Gli
A ltoparlanti
Mid-range Mid-range
Segnale Segnale
audio audio
Passabanda Crossover Passabanda
Amplificatore
attivo
Tweeter Tweeter
Gli
A ltoparlanti
Passabasso Woofer
Fig. 12 - Crossover passivo.
Segnale
audio
Crossover Mid-range
Amplificatore Passabanda
passivo
5. Unità per la gamma di frequenza bassa Il cono può essere realizzato con diverse tipologie
di materiale, come: carta, resine plastiche o leghe
metalliche.
L’unità bassi è un sistema elettroacustico specializ-
zato nella riproduzione di suoni di bassa frequenza Fig. 13 - Woofer.
nell’ambito di un intervallo compreso da un limite
inferiore di 20÷50 Hz fino a un limite superiore di
poche centinaia di hertz, e può essere costituito da
uno o più altoparlanti accoppiati posteriormente
a un volume aperto o chiuso, con una struttura a
radiazione diretta o indiretta.
Gli
A ltoparlanti
5.2 Subwoofer
Il subwoofer (figura 14) è il componente destinato
alla riproduzione dei suoni a bassissima frequenza,
appartenenti cioè a una gamma di frequenze com-
presa tra 20 Hz e 200 Hz. A causa della gamma di
frequenze limitata, la maggior parte dei subwoofer
viene usata per aumentare la produzione degli alto-
parlanti che coprono le bande di frequenza più alte.
L’unità per la riproduzione della gamma di frequen- I materiali più utilizzati per la realizzazione sono, ad
za medio-alta è un sistema elettroacustico specializ- esempio, il tessuto Kevlar, le fibre di carbonio e le le-
zato nella riproduzione di suoni di frequenza nell’in- ghe di metalli leggeri a base di alluminio, magnesio
tervallo compreso da un limite qualche centinaia di e titanio. La superficie radiante di un mid-range a
hertz fino al limite superiore della banda dell’udito cupola è, in genere, una sezione di 90 gradi di una
che corrisponde a 20 kHz. Un’unità di questa catego- sfera, realizzata in metallo o film plastico, con la so-
ria è comunemente formata da almeno una coppia spensione e la co-bobina situata sul bordo esterno
di altoparlanti: uno destinato alla riproduzione della della cupola.
gamma media, il mid-range, e uno destinato alla
riproduzione della gamma acuta, il tweeter.
6.2 Tweeter
Il tweeter è un componente dedicato alla ripro-
duzione delle alte frequenze, solitamente dai 5÷8
kHz ai 20 kHz (alcuni sono in grado di arrivare fino
a 45 kHz).
Gli
A ltoparlanti
Tweeter a cupola
I tweeter a cupola (figura 16) sono realizzati collegando una bobina a
una cupola, realizzata con un metallo sottile, agganciata ad un magnete
e presentano una piastra frontale. Normalmente vengono classificati in
base al diametro della bobina, che varia tra 19 mm e 38 mm (la tipologia
più diffusa misura 25 mm).
Tweeter a cono
La struttura di questo tipo di tweeter è molto simile a quella di un woofer,
ma ottimizzata per lavorare alle alte frequenze (figura 17). Le caratteri-
stiche principali consistono in un cono piccolo e leggero, in modo da
potersi muovere velocemente, e in sospensioni più rigide, in quanto per
riprodurre le alte frequenze è necessaria una rigidità maggiore. I materiali
utilizzati sono abbastanza rigidi (come la ceramica) e presentato uno
smorzamento buono. Fig. 17 - Tweeter a cono.
Tweeter piezoelettrico
Questa tipologia di tweeter (figura 18) è caratterizzata dal fatto di contene-
re un cristallo piezoelettrico accoppiato a un diaframma meccanico. Se si
applica un segnale audio al cristallo, questo risponde flettendosi in modo
proporzionale alla tensione applicata alle superfici del cristallo. L’elemen-
to attivo è il cuore del trasduttore, in quanto serve a convertire l’energia
elettrica in energia acustica, ed è costituito da un materiale polarizzato,
con elettrodi collegati a due delle facce opposte. Applicando un campo
elettrico, le molecole polarizzate si allineano con esso, con la conseguente
induzione dei dipoli all’interno della struttura molecolare, o cristallina,
del materiale. Inoltre, viene aggiunto un materiale permanentemente
polarizzato, come il titanato di Bario (BaTiO3), che produce un campo
elettrico quando cambiano le dimensioni del materiale a seguito di una
forza meccanica. Questo è quello che viene definito effetto piezoelettrico. Fig. 18 - Tweeter piezoelettrico.
Gli
A ltoparlanti
Gli
A ltoparlanti
Gli
A ltoparlanti
d = 3 ∙ l2 ∙ f 1 -
2
√ 1 • lo step, parola inglese corrispondente a passo,
definito come la distanza fra i centri acustici
3 ∙ l ∙ f
delle sorgenti individuali, è più piccolo di metà
dove l è la lunghezza dell’array e f la frequenza. della lunghezza d’onda di tutte le frequenze
sopra la larghezza di banda a cui si opera
Gli
A ltoparlanti
La parte più importante dell’impianto è proprio la il livello sonoro viene sommerso dal rumore ambien-
guida d’onda in grado di creare un’onda cilindrica tale di fondo, per l’ascoltatore inizia la confusione!
anche sulle alte frequenze, cosa impossibile da ot- Per un ascolto corretto è necessario che il segnale
tenere col semplice accoppiamento dei driver. La arrivi in un tempo massimo di 50 ms, per cui il suono
guida d’onda (figura 24) è formata da un condotto riflesso dalle superfici deve arrivare all’incirca con
che separa-raccoglie le onde prodotte da un driver 30 ms di ritardo dal segnale diretto all’ascoltatore
a compressione da 1,4” e, dopo un preciso percorso, stesso (ritardi maggiori o uguali a 50 ms provocano
le diffonde perfettamente in fase tramite una stretta una sensazione negativa di isolamento).
fessura rettangolare, simulando in pratica il compor-
tamento di un driver a nastro. Questa guida d’onda Esempio: le chiese
fa sì che la diffusione delle alte frequenze soddisfi
la prima delle condizioni del WST. Le chiese rappresentano una caso tipico di ambiente
altamente riverberante. Per la loro progettazione
Le frequenze basse e medio-alte vengono invece acustica quindi è necessario tener conto inizialmen-
riprodotte con l’applicazione della seconda condi- te delle caratteristiche di assorbimento dei materiali
zione, infatti, lo step fra i due altoparlanti 15” è di interni. I materiali più utilizzati sono principalmente
75 cm. con un taglio di crossover a 200 Hz, mentre marmi e intonaci, i quali presentano un coefficiente
i centri dei due 7” distano 17 cm e sono tagliati a di assorbimento molto basso, favorendo quindi le
1300 Hz; le frequenze dai 1300 Hz in su sono poi riflessioni. Inoltre, è opportuno considerare anche
riprodotte dalla guida d’onda. la struttura e le dimensioni dell’ambiente, che molto
spesso provoca lunghi percorsi delle onde sonore
7.4 Ambienti altamente riverberanti riflesse, le quali, giungendo all’ascoltatore con
grande ritardo, possiedono ancora molta energia,
La realizzazione di sistemi di diffusione in ambienti provocando un notevole campo riverberato.
molto riverberanti risulta spesso molto difficile.
Questo a causa del fatto che in questo tipo di am- Il sistema di diffusione so-
bienti vanno considerati due elementi principali: la nora gioca quindi un ruo-
geometria delle strutture che li compongono e la lo fondamentale e quindi
tipologia di materiali, i quali incidono su un fattore è opportuno scegliere in
fondamentale come l’intelligibilità. Basti pensare modo corretto i diffusori,
a luoghi come chiese e palestre, in cui spesso non poiché da essi dipende la
viene effettuato un corretto trattamento acustico in modalità di formazione del
fase di progettazione e il più delle volte l’intelligibi- campo sonoro. In base alla
lità del parlato è scarsa. struttura dell’ambiente, gli
altoparlanti più utilizzati
L’intelligibilità del segnale dipende dalla differenza sono i diffusori in linea (detti
in livello sonoro del segnale e il rumore di fondo più comunemente diffusori
ambientale a ciascuna frequenza dello spettro da a colonna - figura 25).
250 Hz e 4 kHz. Quando in una gamma di frequenze
L’elevata direttività permet-
te di massimizzare il rap-
porto tra suono diretto e
riverberato, mentre la forma
allungata verticalmente
consente la collocazione
lungo le colonne. Diffusori
adatti a questi scopi sono
i modelli digitali, che pos-
Fig. 24 - Guida d’onda. sono essere controllati da
Fig. 25 - Esempio di
diffusore verticale.
Gli
A ltoparlanti
Diffusori
vista frontale un mixer. Questi possiedono un certo numero di altoparlanti in linea (figura 26)
pilotati internamente da un DSP (Digital Signal Processor) che permette di control-
lare il campo sonoro generato in modo da adattarlo alle caratteristiche acustiche
dell’ambiente. Il controllo digitale di questi sistemi favorisce anche il controllo della
direttività orientando l’emissione sonora senza dover inclinare il diffusore, garan-
tendo una grande area di copertura. In questo modo è possibile sonorizzare grandi
ambienti utilizzando un numero ridotto di diffusori collocati in posizione verticali
e integrati con l’architettura. Grazie alla gestione digitale della direttività, l’energia
sonora emessa dal diffusore viene concentrata sull’area di ascolto estendendo la
profondità di copertura e riducendo il riverbero.
Nota 11 - L’effetto Larsen è il tipico fischio stridente che si sviluppa quando i suoni
emessi da un altoparlante ritornano ad essere captati con sufficiente “potenza di
innesco” da un microfono e da questo rimandato al medesimo altoparlante, in un
circuito chiuso. L’effetto si innesca solitamente quando il microfono è troppo vicino
all’altoparlante e capta una frequenza emessa da quest’ultimo, in un dato momen-
to più forte delle altre, che quindi viene amplificata e riprodotta a sua volta con
ampiezza via via crescente, virtualmente illimitata, se non fosse che l’amplificatore
va in overdrive.
Bibliografia
Diffusore ausiliario
M. Masoero, R. Furlan: “Appunti di teoria - Caratteristiche ad applicazioni degli
altoparlanti”, Politecnico di Torino, 2008
Diffusore digitale
U. Nicolao: “Teoria dei sistemi di altoparlanti per il Sound Reinforcement: dal
Subwoofer al Cluster”, Milano, Editrice il Rostro, 1999
Fig. 26 - Schema
del diffusore. U. Nicolao: “La caratterizzazione degli altoparlanti dinamici” Milano, Editrice il
Rostro, 2003.
M. Hull: “Amplificatori e altoparlanti Hi-Fi”, Bologna, Edizioni C.E.L.I., 1973.