Seconda Lezione Storia Del Musical

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STORIA DEL MUSICAL Appunti 23/03/2020

(seconda lezione)
ANTENATI: Si intrattenevano davanti al fuoco interpretando cose della vita, per esempio la caccia.
Aiuto di percussioni fatte da chi intratteneva con delle melodie date per rendere interessante il tutto.
La musica è COLONNA SONORA, è EMOZIONE.

TEATRO CLASSICO GRECO: Il Partenone, gli sfregi, le statue stesse venivano dipinti con colori molto accesi in modo da simulare in maniera
molto più evidente la VITA.
Diviso in: TRAGEDIE, COMMEDIE E FARSE. In tutti e tre gli stili la MUSICA era parte integrante della scrittura del testo.
CORO GRECO: Es: Opening “Piccola Bottega”: riflesso, l’immagine del coro greco, avevano la funzione di collegare punti diversi della
trama, diventano un ulteriore personaggio e raccontano al pubblico ciò che stava succedendo. Le parti del coro greco erano suonate e
cantate. I grandi autori del teatro classico erano anche musicisti e liricisti.
Nell’antica grecia il GOVERNO dava fondi e collaborava e gli anfiteatri, essendo molto grandi, ospitavano praticamente tutta la
popolazione.

TEATRO ROMANO: Il Teatro fa paura. La struttura politica a Roma era molto diversa. La paura era che potesse diventare un luogo di
aggregazione di idee razionali. Il governo si toglie. I romani amavano un altro tipo di spettacolo molto più cruento a cominciare dalle
arene di combattimento.
Il sipario diventa normale nel teatro romano (in Grecia era di legno).
Anche qui la musica è parte integrante. C’è un certo amore per le consuetudini.
Es: Il colore giallo di Emma Stone in LaLaLand era il colore con cui quando entrava una ragazza in scena sapevi che era una ragazza; non
subito era immediato: una volta le donne non potevano recitare.
I romani ad un certo punto permettevano alla donna di recitare parti da donne ma SCHIAVE.
Il mestiere dell’attore ci ha messo parecchio ad essere socialmente accettato. Non venivano nemmeno sepolti in terra santa, insieme ai
suicidi e agli infedeli venivano seppelliti fuori dal cimitero. (PARENTESI MACABRA: L’essere sepolti fuori dal cimitero non era una
questione legata al formale; fuori dal cimitero le bestie potevano andare a diseppellire i corpi e divorarli. Era una terra sconsacrata. Il
valore del corpo dell’attore era nullo).

COMMEDIA DELL’ARTE:
Personaggi stereotipati: gli innamorati, i servitori furbetti (Arlecchino, Colombina), vecchietto (Pantalone) ecc…
I personaggi hanno assunto un ruolo più centrale all’interno delle drammaturgie.

Shakespeare: Ha spesso usato all’interno delle sue commedie delle parti musicali che lui ha scritto come liriche di canzoni, ma non ha
aperto un genere.
Molière: si è affidato a Lulli per la parte musicale di alcuni suoi spettacoli, ma non c’è stata una separazione ufficiale.

Critica a cui noi saremo sempre soggetti: essere capaci di mettere insieme tutte e tre le discipline non è per niente semplice.
Nel teatro musical c’è una cosa che prevale sulle altre due: LA RECITAZIONE.
Performer è uno che si esibisce tanto quanto le foche ammaestrate che battono le manine e tengono la palla sul naso.
L’attore è quello che attraverso la propria Arte, usata come lente d’ingrandimento, da valore alle altre discipline.
Quando voi cantate non dovete cantare e basta, dovete avere l’analisi del personaggio come fa un attore.

Più o meno sempre è stato necessario intrattenere le persone con qualcosa di divertente, leggero e musicale.

STATI UNITI
Judy Garland e Jim Callie. Tipico numero di Vaudeville.
Circuito di teatri: circuito fluviale (SHOWBOAT), circuito black (ATTORI DI COLORE, prima del Vaudeville) e variety.

Saloon: signorine, bar, “intrattenevano” sul palco. Il tipo di spettacolo era fatto apposta (grevi battute, qualità bassa), la parte artistica
non era importante. Gli attori erano di giro, non c’erano compagnie, venivano scritturati in posti diversi. Questa forma adattata al luogo
prende nomi e sfumature diverse: Cabaret, Café chantant, variety americano. Proprio gli americani ad un certo punto cominciano a farne
una professione di livello più alto.

1861-1865: America del Nord e del Sud attraverso la successione mette a confronto due tipi di economie diverse. Al Sud c’erano gli
schiavi, le piantagioni con forza-lavoro pari a zero. Al Nord il tipo di economia era INDUSTRIALIZZATA.
Guerra di tipo economico (come tutte).
Rivoluzione industriale: URBANIZZAZIONE.
Es. The Greatest Showman: per il protagonista c’è un’intuizione corretta (vita molto spettacolarizzata).
Forma più elegante rispetto al variety: Vaudeville.
Gypsy: Tratto dalla biografia di Gypsy Rose Lee, spogliarellista di Burlesque, racconta molto di più di quella che è una semplice storia.
Madre castrante, bambina truccata da prostituta e altra figlia maschiaccio. (Trucchi: quella cosa che strappa l’applauso: senso dello
showbusiness)

Burlesque e Vaudeville si incrociano.


Burlesque (“burle”): è tra le forme analoghe del Vaudeville, quello che ha più cambiato forma e contenuto.
Nasce come spettacolo di satira, di presa in giro. Si prendevano spettacoli famosi e venivano poi parodiati attraverso cambiamento che il
pubblico doveva cogliere. Tipo di spettacolo di gusto che gli americani non avevano ancora.
Nasce infatti in Inghilterra. Il primo Burlesque ha preso delle donne e le ha vestite da uomo, in pantaloni. Si andava a teatro per farsi due
risate ma allo stesso tempo per vedere delle donne che mostravano le gambe (seppur vestite).
Quando il Burlesque è arrivato in America ha preso un’altra forma. (Es: Gypsy: “l’arte dello spogliarello”).

Spettacoli analoghi: PANTOMIMA : parte musicale di contorno, parte fisica importante. Ancora oggi esistono le pantomime, soprattutto
per quanto riguarda il mercato inglese (West End): sono diventate dei family show fatte nel periodo natalizio.

MINSTREL SHOW – BLACKFACE:


Tipologia di spettacolo terribilmente razzista OGGI.
Judy Garland e Gene Kelly che negli anni ’50 fecero dei numeri Blackface, oggi vengono accusati di razzismo.
In realtà non era razzista per niente. Si tratta di bianchi che fingono di essere neri.
Radici antiche (fine ‘700). Nella prima metà dell’800 viene codificato questa tipologia di spettacolo e un personaggio in particolare che è
Jim Crow: il primo Blackface. Quello che crea il personaggio è Thomas Reis; diventa famoso, molti lo imitano e i suoi spettacoli in
locandina avevano scritto “THE ORIGINAL JIM CROW”. A quei tempi non c’era ancora il diritto d’autore.
Dopo di lui, nel 1843, un gruppo di quattro attori decidono di fare Blackface e di creare uno spettacolo chiamato “Menestrelli della
Virginia”. Così nasce la tipologia di Minstrel Show.
All’interno dei Minstrel Show c’era l’opening con la passerella finale che diventa “la passerella” nella Rivista in Italia.

Il vero antenato del musical è l’operetta? Non è proprio così, alcune cose si ma di fatto no. Tra teatro di prosa, danza classica e
melodramma c’è una separazione (spettacoli di serie A), mentre il musical è diventato di serie B; parla più in modo nazionalpopolare, non
ha bisogno di un teschio per creare il pathos (Amleto), danno la possibilità di farlo passando la serata più leggera.

Operetta francese:
Jacques Offenbach:
Compositore tedesco che a 14 anni decide di andare a Parigi per studiare violoncello. Molte doti tra cui l’intraprendenza. Capisce che
Parigi sta diventando il punto riferimento mondiale della cultura, molla tutto e affitta un piccolo teatro da cinquanta posti decidendo di
mettere in scena spettacoli (con le sue limitazioni). Gli spettacoli dovevano essere un atto unico, con massimo tre attori più
eventualmente un quarto ruolo di un mimo silenzioso. Offenbach crea serate con più spettacoli.
“I due ciechi”: farsa pantomima che ha però un enorme successo.
Capisce che è la strada giusta e continua producendo una serie di spettacoli in questo modo.
In seguito affitta un teatro più grande da 668 posti. Produttore, regista e autore, si crea un conflitto d’interesse e va in bancarotta.
Altro spettacolo: “Orfeo all’inferno”: ha una grande fortuna. Parodia del mito di Morfeo. Un critico legge in questo spettacolo una sorta
di blasfemia, il giorno dopo su una rivista Offenbach risponde, comincia un botta e risposta tra i due, allora i parigini vanno a vedere lo
spettacolo. Andò in scena per sette mesi e non sette settimane, solo perché gli attori rinunciano perché non erano abituati, avevano
bisogno di cambiare. Vengono apprezzati in tutta l’Europa e ognuno la declina a modo suo.

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