Tesina Letteratura 3 Riassunt PDF
Tesina Letteratura 3 Riassunt PDF
Tesina Letteratura 3 Riassunt PDF
Bellini” di Caltanissetta
Anno Accademico 2019/2020
Nuovi suoni per i “legni”, Milano, Edizioni Suvini Zerboni, 1974 (vengono trattate le moderne
tecniche esecutive del ‘900)
Metodo per clarinetto insieme a Garbarino
BETTINELLI, Bruno (Milano, 1913 - 2004)
• Studio da concerto
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1971
DEDICA: a Giuseppe Garbarino.
PRIMA ESECUZIONE: Giuseppe Garbarino (cl) - Milano, 01/02/1976.
DURATA: 5’30’’
NOTE: «In questo Studio da concerto si prospettano anche alcuni “effetti” che stanno ormai
entrando nell’uso corrente del clarinetto. Si possono infatti notare, fra l’altro, i vibrati di vario genere,
l’unione della voce umana al suono dello strumento, alterazioni indicanti l’innalzarsi o l’abbassarsi di
una nota di un quarto di tono, suoni armonici semplici, doppi e anche quadrupli. A questo proposito si
avverte che il quadricordo posto nell’ultima misura di pagina 4, ove non dovesse risultare con
sufficiente chiarezza, si potrà omettere, sostituendovi una battuta vuota della misura di ¾. Tutti questi
effetti hanno un preciso significato musicale. Vanno quindi “interpretati”, non considerati come
sovrastrutture amorfe o come virtuosismi tecnici di maniera. Questo Studio va eseguito con molta
varietà di colori ed elasticità di ritmo. I metronomi sono soltanto approssimativamente indicati». (Grande
escursione dinamica si va dal pp al ff, glissati sulle note acute, frullato multifonici, quarti di tono. Si cerca di imitare la voce
umana con il suono del clarinetto. Varietà di colori ed elasticità ritmica.)
• La terra, lirica
DEDICA: Al Trio Salvetta. (soprano clarinetto e pianoforte)
DURATA: 8’
NOTE: Pagina raffinata su versi tratti dal poemetto «Le orme» del cantante e poeta Nicola Rossi Lemeni
(1920 - 1991). Di non facile esecuzione, a momenti lirici alterna momenti di forte intensità drammatica.
Contrappuntisticamente elaborata e con delle affascinanti sonorità “moderne”, è senza dubbio una delle
migliori pagine del Novecento italiano scritte per questa formazione.
• Ricercare a tre (clarinetto, fagotto e pianoforte)
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1988.
DEDICA: al Rondò-Clarinet-Trio.
PRIMA ESECUZIONE: Rondò-Clarinet-Trio - La Spezia, Sala Consigliare, 09/04/1989.
NOTE: Organizzato in forma quadripartita, benché privo di esplicite interruzioni tra i movimenti
(Calmo; Mosso; Ancora Calmo; Allegro vivace), si avvale delle consuete formule espressive del
linguaggio bettinelliano: tensione emotiva, cellule ritmiche mutabili, discorso musicale continuamente
rinnovato, offrendo agli esecutori ampie possibilità di intensa introspezione.
• Quintetto (Milano, Carisch, 1989; I-SASc).
Bernstein Leonard (Stati Uniti 1918-1990) (orchestra filarmonica di Israele, N.Y. philarmonie,
onorario a S. Cecilia)
• Prelude, Fugue, and Riffs for solo clarinet and jazz ensemble, 1949, dedicato a Benny Goodman,
scritto per l’orchestra di Woody Herman (mai eseguito).
Già il titolo punta all’unione della musica classica al jazz. Il preludio (1 mvm) e la fuga (2 mvm)
come forme barocche e il Riff (3 mvm) (frammento melodico o ritmico ripetuto, da
refrain=ritornello). La sua prima avvenne durante il programma TV condotto da Bernstein negli
anni ’50 “Omnibus”, il 16 ottobre 1955, con Benny Goodman al clarinetto. (4 trombe, 3 tromboni,
batteria, sax, contrabasso, pianoforte, marimba e clarinetto.
• Sonata for Clarinet and Piano per “studenti” (1941-1942), dedicata al clarinettista David
Oppenheim. Comprende due movimenti: “Grazioso” in tempo tagliato che ricorda un po' lo stile
di Hindemith e di Copland per l’aspetto lirico. Il secondo movimento “Andantino” è un susseguirsi
di metri: 3/8 d’impianto, poi 5/8, 4/4, 6/8, 9/8, 5/8 nella sezione “vivace e leggiero”; poi di nuovo
una parte molto lirica. Il finale spiritoso e vivace come “vivace e leggiero”!
La prima esecuzione ebbe luogo nell’istituto d’arte moderna di Boston con lo stesso Bernstein al
pianoforte e David Glazer al clarinetto. Una seconda esecuzione avvenne a New York con
Bernstein al piano e D. Oppenheim al clarinetto. I due registrarono e pubblicarono il concerto nel
1943.
• Lied
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1983
DEDICA: per Eduardo Debenedetti.
PRIMA ESECUZIONE: Steven Kanoff (cl) - Genf (Svizzera), 1983.
DURATA: 4’
NOTE: Scritto come regalo di compleanno per il nipote Eduardo Debenedetti, aspirante clarinettista,
seppur in forma ridotta e con minori difficoltà tecnico-esecutive, presenta molte analogie con la
precedente Sequenza IXa (inizia con un piano tranquillo, carico di lirismo, termina in p. Tecniche:
staccato doppio).
• Sequenza IXa
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1980.
PRIMA ESECUZIONE: Michel Arrignon (cl) - Parigi (Francia), Théatre d’Orsay, 26/04/1980. In Italia:
Michel Arrignon (cl) -
Siena, 29/08/1980.
DURATA: 13’
NOTE: «Concepita originariamente come un dialogo tra il clarinetto e il processore digitale 4X costruito
da Giuseppe di Giugno per l’IRCAM, Sequenza IX è anche presente nell’opera La vera storia
(c’è, nel secondo atto, una lunga scena in cui il clarinetto ha un ruolo principale). La ricerca di Berio è
dunque, qui, legata alla voce; il computer, infatti, doveva permettere una trasformazione del timbro del
clarinetto in timbro vocale e da qui deriva uno studio abbastanza approfondito sui registri dello
strumento più funzionali a questo progetto».9 Secondo l’autore, «Sequenza IX per clarinetto è
sostanzialmente una lunga melodia e, come quasi tutte le melodie, implica ridondanza, simmetrie,
trasformazioni e ritorni. Sequenza IX è anche una “sequenza” di gesti strumentali, che sviluppano
una costante trasformazione fra due diversi campi di intervalli: uno di sette note (fa diesis, do,
do diesis, mi, sol, si bemolle e si naturale), che tendono ad apparire sempre nello stesso registro, e l’altro
di cinque note che appaiono invece in registri sempre diversi. Quest’ultimo commenta, penetra e
modifica le funzioni armoniche di quel primo campo di sette note. Sequenza IX è stata scritta nel
1980 per Michel Arrignon». Dopo una seconda versione del 1981 per Sax Contralto (Sequenza IXb),
curata dall’autore, nel 1997 il virtuoso Rocco Parisi ne cura una terza per clarinetto basso
(Sequenza IXc). (Tecniche: glissati su note acute anche discendenti, multifonici, quarti di tono, frullato,
note tenute indicate con i secondi ‘’, ampi intervalli, volontà di voler dare al clarinetto la voce umana,
dinamiche ppp fff)
• Che sai guardiano, della notte? (Milano, Ricordi, 1979; I-PLcom, I-Rsc, US-Wc). Cl. e orchestra
Il silenzio degli oracoli 5° di fiati, 302
• Let Me Die Before I Wake
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1982.
DEDICA: a Ciro Scarponi.
PRIMA ESECUZIONE: Alan Hacker (cl) - Venezia, Sale Apollinee, 30/09/1982.
DURATA: 10’
NOTE: Con queste parole, l’autore descrive la sua composizione: «È ciò che emerge d’una polifonia in
uno stato liquescente, quando le trasparenze assottigliano la percezione, e l’estenua lo sfolgorìo dei
riflessi - misteriosi legami con le tenebre: ogni briciola di luce ne distilla. Le soglie della notte, i momenti
di marea della coscienza sono i più fecondi per il pensiero […]».25
La composizione contiene un uso estremo dei suoni e trilli multifonici, utilizzati per esplorare le
variazioni di colore e di espressione e non come mera dimostrazione di capacità virtuosistiche. Nel
1995 il virtuoso Federico Paci ne ha curato una versione per clarinetto basso (Milano, BMG Ricordi,
2001). Il titolo è preso dal libro di Derek Humphry e parla della sofferenza di chi muore scegliendo di
farlo. Scritta probabilmente dopo essere uscito dal coma a causa di un incidente, questa composizione
ha un carattere meditativo ed espressivo. Suoni acuti, atmosfera eterea, multifonici trilli in ppp. Talvolta
il clarinetto viene usato percussivamente. Utilizza una serie di slap e cluster (multifonici anche a
distanza di semitono, come suonare la tastiera di un pianoforte con l’avambraccio).
-Centauro marino (1984) per clarinetto archi e piano, dedicato a Ciro Scarponi. Tecniche: multifonici,
bicordi.
-Lo spazio inverso: per ensemble, flauto, clarinetto, violino, violoncello e celesta (1985)
-Esplorazione del bianco: per flauto, clarinetto basso, chitarra e violino (1986)
DE SICA, Manuel (Roma, 1949) (compositore romano, scrive molta musica per film)
• Voice, per clarinetto solo (Milano, Ricordi, 1972; I-Rsc).
I esecuzione=Garbarino, tecniche: accordi, suoni cantati e suonati contemporaneamente, glissati discendenti
cantando, percussioni con le chiavette. C’è una sorta di prefazione “consigli utili per l’esecutore” di Smith, in cui
dice che gli accordi di suoni possono essere ottenuti con una tenue potenza di voce.
TIRINCANTI, Gaspare (1951)
Rumba n° 1 3 cl e clb,
• Clarinettologia
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1997.
DURATA: 2’30’’
NOTE: Come ci ricorda l’autore, «Clarinettologia è una breve composizione per clarinetto solo, che ha
un sapore di “divertissement” denso di effetti misteriosi, suoni multipli, episodi polimelodici, sullo
sfondo di una maliziosa impronta jazzistica».27
• Par ci par là
PRIMA ESECUZIONE: Ensemble Antidogma - Milano, Scuola Civica di Musica, 1993.
DURATA: 9’
NOTE: in questa composizione «si completano due aspetti: una forte volontà di aggregazione formale e
una uguale e contraria di tipo disgregativo. La macroforma è organica e compatta, ma il modo di
conseguirla è frammentario […]. Par ci par là significa almeno due cose, 1) che i materiali sono
desunti “di quì e di là”, e precisamente da opere precedenti dell’autore, e resi opportunamente
irriconoscibili, e 2) che la scrittura ha oscillato tra parti diverse del lavoro per completarle solo in un
secondo o terzo momento».137
• Jazz motetus op. C16 n° 1 (clarinetto, sax e pianoforte)
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1995.
DEDICA: al Caravan Trio.
PRIMA ESECUZIONE: Caravan Trio - San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), Stagione concertistica
del Comune, 12/05/1995.
DURATA: 4’30’’
NOTE: Come ci ricorda l’autore, questa interessante composizione si basa su «la sintassi accordale del
blues e le poliritmie in codice dell’Ars Antiqua parafrasate in una metafora senza obblighi filologici».
Midi Louis IV per flauto, clarinetto in La, cello ed elettronica (2001) dedicato a Franco Donatoni.
Monologhi al vento per voce narrante, flauto, flauto in sol, clarinetto, clarinetto basso, violino (2017)
Abegg clb, 49
A.B.E.G.G. op. A4 n° 2 clb, 49
fff con triangolo cl e perc, 73
Jazz motetus op. C16 n° 1 cl, sax e pf, 220
Par ci par là fl, clb e pf, 208
Serenata per un fischietto clp, 23
Sub lìmine clb e perc, 74
-10 Studi per clarinetto: Scarponi si è posto il problema di dotare lo studente di un sussidio atto a
superare problematiche di natura tecnica: staccato doppio, sovracuti, armonici, bicordi, tremoli, vibrato,
respirazione circolare, aria intonata ecc. Base tonale chiaramente avvertibile e virtuosismo. Studi ricchi di
indicazioni esecutive
-Aulodia per Mida per clarinetto solo (1981)
-Maschere per clarinetto e pianoforte (1981)----variazioni sul tema del carnevale di Venezia
-Concerto in 7 piccoli tempi per quartetto (1977)
-Tre immagini per clarinetto e pianoforte.
-Polka
-Memento
GARBARINO, Giuseppe (Portofino, Genova, 1937) (1° italiano a vincere Ginevra, 1963)
• Jingles & Clips, Duetti (II e III)
NOTE: Si tratta di 15 duetti destinati alla formazione dei giovani clarinettisti. Come ci ricorda l’autore
nella prefazione, «trattasi di lavori che abbracciano i più disparati generi, muovendosi in un’ampia
panoramica internazionale. Ogni brano, all’interno della sua struttura essenziale, esprime moduli sonori
che vanno dalla musica classica del ‘900 (Strawinski, Poulenc, Milhaud, Gershwin, ecc.) alla musica da
film, alla pop music, al Jazz. Pur ambientandosi in un linguaggio volutamente tonale, questi duetti
introducono aspetti di modernità come la poliritmia, la politonalità, la atonalità».
• Dialoghi, 20 Duetti (Milano, Ricordi, 1977; I-Lli, I-VAcl).
-Quaderni Chigiani: 20 studi da concerto sul ‘900 (2004), nascono da appunti, notazioni fatte durante
il percorso di insegnante del corso di perfezionamento alla Chigiana di Siena.
Trattano problematiche di natura estetica, teorica ed espressiva e lo scopo è quello di preparare gli
studenti ad ogni tipo di scrittura/tecniche morderne.
-Il clarinetto – emissione e tecnica: suggerimenti su emissione, respirazione e sviluppo della tecnica,
conquista dell’omogeneità del suono.
-10 studi di ogni giorno per clarinetto: assenza di battute, polirtmia, assenza di dinamiche,
alterazione per le note in cui sono poste. Linguaggio armonico dal tonale all’atonale. Lunghezza degli
studi per abituare l’allievo a gestire il fiato a lungo (farsi il fiato).
-Gesti no.2 per clarinetto piccolo e piano (2013, Rocco Parisi), carattere parodico=vizi nelle gestualità
di chi suona. Il titolo nasce dall’idea del gesto di chi suona: il piccolo si muove all’inizio in un’atmosfera
alienata. L’idea è quella di far emergere la tavolozza timbrica e tecnica del clarinetto. Suoni scintillanti,
solari, influenze sonore: musette francese, suoni dell’antica Grecia, folklore balcanico.
-Folklore in ombra impressioni per clarinetto e piano dedicata ad Antonio Tinelli.
-For friends- tre schizzi (2010) per clarinetto e contrabbasso, linguaggio tonale. Walking (1’30),
Katarina (2’36), Bounce and Riff.
GENTILUCCI, Armando (Lecce, 1939 - Milano, 1989)
• Epitaffio per Cesare Pavese (cl. vl. Vlc.)
DEDICA: a Luigi Pestalozza.
PRIMA ESECUZIONE: Ezio Zappatini (cl), Alberto Campagnano (vl), Nazareno Cicoria (vlc) - Milano,
Conservatorio di Musica “G. Verdi”, 26/10/1967.
DURATA: 10’
NOTE: Scritta in due parti (Molto calmo; Mosso e Duramente), inizia con un assolo del clarinetto.
Nel finale della concitata seconda parte, è presente un «Ritornello continuo prestissimo». Si tratta
di un breve frammento tematico che va ripetuto «il più velocemente possibile» per circa 30 secondi, per
poi «Troncare di colpo, insieme, in qualsiasi punto». La composizione termina con l’entrata a canone
dei tre strumenti sulla nota Do, tenuta fin quasi a dissolversi. Nella parte del clarinetto, che scende fino
al Mib grave, sono presenti alcuni frullati.
• Selva di pensieri sonanti (Milano, Ricordi, 1988).
• Diagramma (Milano, Suvini Zerboni, 1978).
Pierre Boulez (Montbrison 1925 – Baden-Baden 2016) è stato un direttore d'orchestra, saggista e
compositore francese di musica contemporanea.
• Dialogue de l'ombre double per clarinetto dal vivo (première) e registrato (double), ne esiste
anche una trascrizione di Pascal Gallois per fagotto e di Vincent David per sassofoni
• Domaines per clarinetto solo (1968-69)
• Domaines: "Domaines I" per clarinetto solo e "Domaines II" (1970) a Parigi diretta da Boulez
stesso
Gérard Grisey (Belfort 1946 – Parigi 1998) è stato un compositore francese, ideatore della musica
spettrale.
• Three likes for solo clarinet (1972) (breve composizione 2’16 ca.)
• Ottetto per clarinetto, flauto, oboe, fagotto e quartetto d’archi (1986)
• Celebration IV per clarinetto, sassofono e fagotto
Francesco Maria Paradiso, Nasce a Catania e vive a Milano.
• Como canción de tierra y mar (2008) per clarinetto in Sib/clarinetto basso ed elettronica (su
una ladàta siciliana).
• Mediterraneo 36.2 per clarinetto e sequencer
Hugo Pfister
• Ballata per clarinetto (sib) e chitarra (2012) (Entrèe, air, danse varièe, petite dialogue,
chanson, carrousel.
• Vignetten per clarinetto in A (2001)
• Suite per clarinetto solo in sib (2001)
• Quintetto per fiati (2001)
• Mobil a tre per clarinetto, flauto e pianoforte
Ernst Pauer (1826 –maggio 1905) è stato un pianista, compositore e docente austriaco.