Il Canto Gregoriano

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Il canto Gregoriano

Introduzione

Il canto gregoriano, repertorio melodico di canti liturgici in


lingua latina, ha accompagnato il rito religioso cattolico per
più di mille anni, fino al Concilio Vaticano II (1962-65).
Questo grande patrimonio di melodie, il cui ritmo segue
l'accentuazione delle parole, è diventato nel corso della storia
musicale occidentale un esempio e un modello di arte sacra.
Introduzione

Secondo la tradizione papa Gregorio Magno, alla fine del VI secolo,


riformò la liturgia della Chiesa romana e raccolse le melodie che da lui
prendono il nome. In realtà il canto gregoriano nacque dall'opera di
unificazione di varie tradizioni avviata tra l'8° e il 9° secolo in Francia
dai re carolingi Pipino il Breve e Carlomagno. Con il Sacro Romano
Impero si determinò infatti una fusione tra il canto cristiano praticato in
Francia, detto gallicano, e quello romano. Tale fusione diede vita al
canto gregoriano, diffusosi poi in Europa occidentale e rientrato a
Roma con le discese degli imperatori Ottoni (nella seconda metà del
10° secolo).
La leggenda

Secondo una leggenda, papa Gregorio Magno dettò il


codice ad un monaco, mentre era nascosto dietro un
velo: il monaco, accorgendosi che Gregorio faceva
lunghe pause nel corso della dettatura, sollevò il velo e
vide una colomba (segno della presenza dello Spirito
Santo) che sussurrava all'orecchio del papa. Il Codice
Gregoriano sarebbe quindi di derivazione divina.
Caratteristiche

Il canto gregoriano è un canto liturgico, solitamente


interpretato da un coro di voci maschili, da un solista
chiamato cantore (cantor) o spesso dallo stesso
celebrante con la partecipazione di tutta l'assemblea
liturgica ed è finalizzato a sostenere il testo liturgico in
latino.
Caratteristiche

Deve essere cantato a cappella, cioè


senza accompagnamento strumentale.
Si tratta di un canto omofono, più
propriamente monodico, è una musica cioè
che esclude la simultaneità sonora di note
diverse: ogni voce che lo esegue canta all'
unisono.
ALTRE CARATTERISTICHE

Il canto gregoriano poteva essere di due tipologie:



Canto sillabico: ad ogni sillaba della parola corrispondeva un
suono;

Canto melismatico: ad ogni sillaba corrispondevano molti suoni.
Ascolto

Sequenza del Dies irae



https://www.youtube.com/watch?v=RMZPdSo2qUQ
Comprendiamo quello che ascoltiamo

Il brano è cantano da voci maschili o femminili?

Il brano è monodico o polifonico?

Il brano serviva per la preghiera o per la danza?

E' accompagnato da strumenti musicali?

In quale lingua viene cantato?

Il ritmo è regolare?

La melodia è articolata, o semplice?

Che cosa ne pensi di questa musica?

L'hai mai sentita in televisione o alla radio o in Chiesa?

Pensi che questa tradizione possa essere tramandata alle
generazioni future?
ASCOLTO
Conditor alme siderunt


https://www.youtube.com/watch?v=pa65LL434OE
Comprendiamo quello che ascoltiamo

pag. 130-131 del libro B

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